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BELLINZONA BATTE LUGANO E LOCARNO
a cura di Giò Rezzonico
LA Pasqua apre in Ticino la stagione turistica, che
quest’anno dovrebbe iniziare con il piede giusto dato
che il sud delle Alpi sembra essere in questi giorni
l’unica regione soleggiata del paese. I pazienti lettori
di questa rubrica conoscono il mio amore per i viaggi, che preparo minuziosamente con molte letture e
paragonando le diverse guide. Ho allora immaginato
di applicare gli stessi criteri per allestire un soggiorno in Ticino. Ebbene, mi ha colpito l’impostazione
delle mie guide preferite, la Michelin rossa per alberghi e ristoranti e quella verde per la selezione dei
luoghi da vedere. Se il paese che visito dispone di
queste due guide parto solitamente dalle loro scelte
per programmare il mio viaggio. Vediamo cosa prevedono per il Ticino. Iniziamo dai luoghi di visita.
La sezione sul Ticino si apre con una bella foto della
Piazza Grande di Locarno durante il Festival del cinema. Le tre stelle, cioè le mete assolutamente “da
non perdere”, vanno a tre destinazioni: Bellinzona,
Monte San Salvatore e Monte Generoso. Naturalmente qui si pensa a una vacanza di viaggio, quindi di
conoscenza e non solo di svago. In questa ottica la
capitale supera Lugano e Locarno a cui vengono invece rispettivamente attribuite solo due stelle, che significano “molto interessante”.
I castelli di Bellinzona sono giudicati un “esempio
eccezionale di roccaforte della fine del Medioevo” e
l’atmosfera del mercato del sabato mattina “vivace” e
frutto di “spirito ticinese autentico”. Il panorama dal
Monte San Salvatore è considerato “spettacolare su
Lugano, il lago, le Alpi bernesi e il Vallese”, mentre
quello dal Monte Generoso “splendido sulle Alpi,
Lugano, i laghi e la pianura lombarda che si estende
fino agli Appennini”.
Lugano viene invece descritta come una città che “ha
fatto del proprio paesaggio la ricchezza più importante”, con “una baia incorniciata da due cime, il
Monte Bré e il Monte San Salvatore, ricoperte di boschi che s’immergono in acque scure e calme”, con
strade pedonali che offrono “shopping e boutique di
lusso in centro” e con la possibilità di effettuare“tranquille passeggiate” per chi si addentra “nei paesini
dell’entroterra”. Due stelle vengono assegnate al
Monte Brè, a Morcote e al suo parco Scherrer, una a
Gandria, alla Swissminiatur, al Monte Lema e al Tamaro.
Di Locarno si afferma che dispone della “più bella
sala cinematografica del mondo” e che “le acque cristalline dei torrenti e delle cascate” dei suoi dintorni
“rappresentano in assoluto uno degli scenari di montagna più belli”. Ascona viene definita “una sorta di
St. Tropez sulle rive del Lago Maggiore”, dove “l’at-
mosfera è quella della passeggiata spensierata e dello
‘struscio’ nelle stradine”. Nella regione due stelle
vengono aggiudicate alla Madonna del Sasso, a Cardada-Cimetta, alla Vallemaggia (a cui vanno due stelle anche al museo e alla chiesa di Botta a Mogno),
una stella alle isole di Brissago, alle Centovalli e alla
Verzasca.
Per quanto riguarda l’Alto Ticino due stelle vanno al
passo del Lucomagno, agli affreschi della chiesa del
Negrentino, una stella a Lottigna, alla strada del San
Gottardo, alla Val Piora e alla Novena.
Passiamo alla guida Michelin rossa e alle sue proposte di alberghi di charme, cioè quelli contrassegnati
con la casina rossa. Ascona va alla grande con cinque segnalazioni: Castello del Sole, Eden Roc, Giardino, Parkhotel Delta e Riposo. Segue Lugano con
due segnalazioni: Gran Hotel Villa Castagnola e Villa Principe Leopoldo. Vengono inoltre segnalati lo
Swiss Diamond Hotel a Morcote, Villa Carona a Carona, Yachtsport Resort a Brissago, Casa Ambica a
Gordevio e Ca’ Serafina a Lodano.
Quanto ai ristoranti, ne viene segnalato uno solo con
due stelle – il ristorante Ecco dell’hotel Giardino ad
Ascona – e quattro con un stella: il Seven, sempre ad
Ascona, il Conca Bella a Vacallo, Arté dell’Albergo
Villa Castagnola a Lugano e l’Orico a Bellinzona.