la deduzione relativistica
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la deduzione relativistica
ISTITUTI EDITORIALI E POLIGRAFICI INTERNAZIONALI® Pisa · Roma Collana: BIBLIOTECA DI “STUDI KANTIANI” n. 5 diretta da S. Marcucci Titolo: LA DEDUZIONE RELATIVISTICA Autore: Traduttore: Émile Meyerson Carlo Vinti Pagine: Formato (cm): Interno: Copertina: Legatura: Disponibile da: Codice ISBN: 406 21 x 14 in bianco/nero cartone Murillo Fabriano con stampa a due colori intonso, brossura cucita novembre 1998 88-8147-136-1 Argomento: Si tratta della prima traduzione in lingua italiana di un’opera di Émile Meyerson. Di questo libro, pubblicato originariamente nel 1925, Einstein stesso ne raccomandava la lettura indicandolo come uno dei testi più significativi che siano stati scritti sulla teoria della relatività dal punto di vista epistemologico. Considerata a lungo come l’interpretazione ufficiale sull’argomento in ambito francese, l’opera costituisce senza alcun dubbio un momento assai interessante della riflessione meyersoniana, sorretta ad un tempo da una ricchissima erudizione e da una invidiabile chiarezza su tematiche epistemologiche e filosofiche di grande impegno e spessore. Nella complessa analisi del relativismo einsteiniano, Meyerson non rinuncia alle sue ormai consolidate convinzioni epistemologiche: dalla visione continuistica del progresso scientifico e dei grandi del sapere, al riconoscimento dell’attività razionale come processo di identificazione, alla difesa della dimensione realistica e ontologica delle acquisizioni della ragione. L’opera si colloca, non solo cronologicamente, al centro di un vasto dibattito sul relativismo sviluppatosi nell’ambito della cultura filosofica e scientifica francese che vede come protagonisti Paul Langevin, Jean Perrin, Jean Becquerel, Pierre Duhem, Henry Bergson, Édouard Le Roy, Abel Rey, André Metz, Jacques Maritain, Émile Borel, Léon Brunschvicg, Gaston Bachelard. Sulla ricostruzione delle linee generali di questo dibattito, così come sulla illustrazione delle tesi del libro di Meyerson, si concentra l’ampia e documentata Introduzione di Carlo Vinti, docente di Storia della Filosofia Moderna e Contemporanea presso l’Università di Perugia e studioso del pensiero epistemologico francese contemporaneo. L’Autore: Émile Azriel Meyerson (Lublino 1859-Parigi 1933), di origine ebraica, all’età di 11 anni si trasferisce in Germania dove resta fino al 1822 studiando Chimica all’Università di Heidelberg e di Berlino con Bunsen, Kopp e Liebermann. Nel 1883 passa a Parigi, dove sei anni dopo abbandona definitivamente la chimica e riceve vari incarichi come redattore dell’agenzia Havas e poi come collaboratore del barone de Rothschild che si occupa della migrazione degli ebrei d’Europa in Palestina. Pur non essendo stato un filosofo di professione, dedicò gran parte del tempo libero alla pubblicazione di saggi di storia della chimica e di epistemologia, intrattenendo contatti culturali con filosofi e scienziati del suo tempo. Nella stessa collana: n. 3 - AA.VV., Kant politico. A duecento anni dalla “Pace perpetua”, prefazione di S. Marcucci. n. 4 - G.L. LINGUITI, Il principio di uniformità della natura e l’evoluzione della conoscenza. Kant e l’epistemologia evoluzionista. n. 6 - V. MELCHIORRE, I segni della Storia. Studio su Kant.