30 La morte arriva in diretta E noi stiamo a
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30 La morte arriva in diretta E noi stiamo a
P A G I N A 30 MASSMEDIA IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 16 OTTOBRE 2010 IL CASO DI SARAH SCAZZI QUALE ETICA PER I MEDIA? Dvorak La morte arriva in diretta E noi stiamo a guardare P oteva la triste storia di Sarah Scazzi subire un trattamento mediatico diverso da quello che le è stato riservato? Sì, secondo le regole del buon senso. No, in base alle leggi dell’ audience e del mercato della comunicazione di massa. Giornali e tv non hanno lesinato. Ha destato scandalo soprattutto il momento più drammatico della vicenda, quando Federica Sciarelli, giornalista conduttrice di “Chi l’ha visto?”, ha informato in diretta televisiva la madre della ragazza che lo zio ne aveva confessato l’assassinio e che era stato trovato il luogo in cui l’omicida aveva nascosto il cadavere. Con il senno di poi, è facile dire che la Sciarelli avrebbe dovuto sospendere immediatamente il collegamento e consentire alla donna e ai famigliari di Sarah di apprendere a telecamere spente la notizia che non avrebbero mai voluto sentire: la ragazza è stata uccisa. Ma la conduttrice si è limitata a chiedere in diretta alla madre cosa volesse fare e la donna non ha avuto la prontezza di sottrarsi all’occhio onnivoro della televisione. Così è andata in onda la morte in diretta: per la madre, per i famigliari, per gli amici e per il pubblico che ha seguito la vicenda, Sarah è morta in quel momento, quando è stata annunciata la tragica svolta nelle indagini. In tempo reale. Non è il primo caso (c’è da temere che non sia nemmeno l’ultimo) di un genere diffuso, che ha origini ormai lontane: chi non ri- corda il racconto della morte di Alfredino Rampi, caduto in un pozzo artesiano e da lì non uscito più vivo? Era il 1981, RaiUno e RaiDue trasmisero per 18 ore a reti unificate un collegamento che doveva servire a raccontare il salvataggio del bambino; invece una serie di imprevisti tecnici e alcune manovre di recupero azzardate non permisero di chiudere con un lieto fine. La diretta documentò gli inutili sforzi dei soccorritori, la progressiva agonia del bambino che parlava dal fondo del pozzo con voce sempre più debole, lo sconforto dei genitori e dei famigliari impietriti e impotenti di fronte alla tragica realtà che si stava materializzando di fronte ai loro occhi e a quelli di milioni di telespettatori. Quella stessa impotenza e un’analoga incapacità di reagire le abbiamo viste sul volto terreo della madre di Sarah, inquadra- AL CINEMA “Inception” è l’ultima fatica cinematografica del regista inglese Christopher Nolan. Costata milioni di dollari, ma già successo planetario, è una pellicola che definisce perfettamente le modalità narrative della cinematografia americana del presente. Prima di tutto è un film di fantascienza, genere portante della contemporaneità. In secondo luogo, è una pellicola che fa ampio uso degli effetti speciali, commissionando i vecchi trucchi cinematografici ai nuovi deliri del digitale. Infine, si affida a una star del calibro di Leonardo Di Caprio per raccontare una storia intrigante dal punto di vista narrativo, complessa e a tratti incomprensibile (secondo la scomposizione della narrazione lineare), che porta a riflettere su argomenti filosofici. Un cinema d’intrattenimento popolare, perciò, che ha aspirazioni più profonde e gioca con concetti filosofici passati e contemporanei. Qui si racconta di un uomo che per mestiere fa il ladro di sogni. S’introduce nelle menti delle persone quando stanno dormendo per carpirne i segreti, visto che nel momento del sogno le nostre difese sono molto più basse. Un uomo che vive più nell’irrealtà di quei sogni che nella realtà della vita reale, anche perché deve dimenticare un evento tragico che ha segnato la sua vita. La dialettica sogno-realtà è l’asse centrale su cui si muove la pellicola, che richiama alla mente grandi concetti filosofici a partire dalla caverna di Platone per arrivare alla contemporaneità e agli studi sulla virtualità. Il film pur durando due ore e mezza scorre velocemente senza tempi morti e proietta lo spettatore in vortici di suoni, immagini, sensazioni. Come ogni film postmoderno che si rispetti, il film di Nolan è immersivo, avvolge con un bagno di sensazioni, e al tempo stesso è un film riflessivo, che cita le più disparate teorie e chiede di essere interpretato. Un enigma, un cubo di rubik, una complessa sciarada da risolvere o per lo meno da gustarsi per tutta la durata della visione. PAOLA DALLA TORRE AIART COMO Venerdì 15 ottobre, alle ore 20.45, presso il Centro Card. Ferrari, in viale Battisti 8 a Como, si terrà l’incontro “Sguardi sulla televisione di oggi e di domani”, promosso dall’AIART di Como. Alla serata interverrà Luca Barra, ricercatore presso l’Università Cattolica di Milano. Serenata per archi op. 22 L ta in primo piano dalle telecamere della Rai, mentre le veniva comunicata la notizia ferale. Così si è chiuso – tragicamente – il cortocircuito mediatico innescato inevitabilmente dalla scomparsa della ragazza e alimentato dalla costante presenza della madre e dei famigliari davanti a microfoni, telecamere, registratori e taccuini dei giornalisti. Ancora una volta è stata varcata la soglia di un confine già più volte violato. Anche l’incursione nella sfera privata e personale di Sarah, peraltro utile agli inquirenti nelle indagini, è stata per i media fonte di ulteriore sensazionalismo spettacolare. Sarebbe stata da evitare, così come è stato esecrabile l’accanimento degli inviti verso le figlie dello zio colpevole, alla caccia di una loro dichiarazione sull’accaduto. Sono tutte derive di un modo di fare informazione che a Serenata per archi in mi maggiore, op. 22 di Antonin Dvorak (18411904), uno dei lavori per orchestra più celebri del compositore ceco, fu composta in sole due settimane nel mese di maggio del 1875, un anno molto prolifico per il compositore. Scrisse infatti in questo periodo la Sinfonia in fa maggiore op. 76, il Quintetto n. 2 per archi, il Trio n.1 con pianoforte e i Duetti Moraviani. Furono questi tempi felici della sua esistenza. Era sposato da poco ed era appena nato il suo primogenito. Per la prima volta, nella sua vita, stava cominciando a essere riconosciuto come compositore di un certo valore e riuscì a vivere senza il timore della povertà. La Serenata op. 22 fu eseguita per la prima volta a Praga, il 10 dicembre 1876, sotto la direzione di Adolf Czch. La partitura venne stampata due anni dopo a Berlino. Questa composizione, fluida e di gradevole ascolto, è caratterizzata da una straordinaria freschezza inventiva e da un perfetto equilibrio classico. E’ un lavoro intimistico e poetico, intensapuntualmente disconosce nei fatti le regole di base della deontologia professionale. Anche il pubblico ha le sue responsabilità. È un controsenso gridare allo scandalo da parte di chi non si è perso nemmeno una frazione di secondo della trasmissione in questione o non ha tralasciato una riga degli articoli giornalistici che giorno per giorno hanno raccontato gli sviluppi più morbosi della vicenda. Se sia- mente melodico e colmo di suggestioni armoniche e timbriche. E’ suddivi- ALL'ASCOLTO sa in cinque movimenti, secondo lo s c h e m a GRAMMA della forma “Suite”, ispirati dall’elemento popolare boemo. Il primo tempo è un Moderato introduttivo e tripartito. Segue un Tempo di valzer, in do diesis minore, delicato e malinconico. Il terzo movimento è uno Scherzo. Vivace (con Trio) in cui viene affidata al violino una parte cantabile e melodica. Il Larghetto (quarto movimento) è assai simile a un “Notturno”. Nel Finale. Allegro assai conclusivo ritornano frammenti tematici del Larghetto e del Moderato in modo da concatenare il lavoro in un unico e organico componimento ciclico. GUIDA PEN TA a cura di ALBERTO CIMA mo pronti a scandalizzarci per la cinica invadenza dei media di fronte a una tragedia, dobbiamo essere i primi a boicottarli quando alzano il livello emotivo saccheggiando a mani basse i sentimenti dei diretti interessati e il senso di pietà di un pubblico sempre più incapace di reagire a tono di fronte allo sciacallaggio del dolore altrui. MARCO DERIU Tele IL comando Domenica 17. Frontiere dello spirito. C5, 8,50. Ritornano mons. Ravasi e M.C.Sangiorgi. A sua immagine, Rai1, 10,30. Rubrica religiosa. Racconti di vita, Rai3, 12,55. G. Anversa da voce a tanti insegnanti precari. Alle falde del Kilimangiaro, Rai3, 15,05. Magazine di viaggi con L. Colò. Caccia selvaggia, R4, 16,10. Film d’avventura con C. Bronson cacciatore solitario. Albanese e la satira in tv, Rai Storia, 21,00. Documenti. Colorado, It1, 21,25. Varietà. Che tempo che fa, Rai3, 20,10. Talk con F. Fazio. Report, Rai3, 21,30. Cos’ fan tutti. Perché il potere delle aziende è in mano a pochi? Niente di personale, La7, 21,30. Con A.Piroso. Terra terribile, Rai1, 21,30. Fiction ambientata in Maremma nel XIX secolo. Forrest Gump, R4,20,30. Con T. Hanks. Distretto di polizia 10, C5, 21,30. Serie tv. Speciale Tg1, Rai1, 23,45. Lunedì 18. La ladra. Rai1,21,10. Fiction con V.Pivetti. L’infedele, La7, 21,10. Attualità con Gad Lerner. CSI Miami/ The mentalist, It1, 21,10. Telefilm polizieschi. Novecento, Rai3, 21,05. Pippo Baudo rivisita. Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo ,Rai2, 21,05. 4° e ultimo episodio della saga. Correva l’anno, Rai3, 23,10. Harry Truman. Martedì 19. Terra ribelle. Rai1,21,10. Fiction 2° p.. X factor, Rai2, 21,05. Talent show. Vite straordinarie, Rai4, 21,10. Documenti. Ballarò, Rai1, 21,05. Attualità politica. Io sono leggenda, It1, 21,10. Film d’azione con Will Smith. Number 23, Rai4, 21,10. Film drammatico con J. Carrey. Speciale Pertini, Rai Storia, 21,00. Mercoledì 20. Ti lascio una canzone, Rai1, 21,10. Musicale. Exit, La7, 21,10. Programma d’attualità con Ilaria d’amico. Le due facce dell’amore, C5, 21,10. Fiction 3° p. Le iene show, It1, 21,10. Spettacolo. Black book, R4, 21,10. Film di guerra e spionaggio. Chi l’ha visto?, Rai3, 21,05. Giovedì 21. Ho sposato uno sbirro 2, Rai1, 21,10. Serie tv con F. Insinna. 007 –la morte può attendere, Rai3, 21,10. Film di spionaggio. Rocky III, It1, 21,10. Film drammatico. Herry Kissinger: i segreti di una superpotenza, Rai Storia, 21,00. Documenti. Un segreto tra noi, La5, 21,10. Film drammatico con J. Roberts. LA mala education, R4, 23,50. Film di Almodovar da prendere con le pinze, interessante per un pub- blico adulto. Venerdì 22. I migliori anni, Rai1, 21,10. Varietà. Articolotre, Rai3, 21,05. Attualità con M.L.Busi che da voce a chi viene calpestato nei suoi diritti di cittadino. NCIS: Los Angeles, Rai2, 21,05. Telefilm. Star Trek VII: Generazioni, Rai4, 21,10. Fantascienza Le invasioni Barbariche, La7, 21,10. Talk con I. Bignardi. Tv7, Rai1, 00,05. Attualità. Sabato 23. Sulla via di Damasco , Rai2, 10,15. Rubrica religiosa di don G. D’Ercole. TvTalk, Rai3, 14,50. Programma di critica televisiva Sperduti a Manhattan, La7,17,05. Film commedia con Steve• Martin. Scooby-doo, It1, 19,30. Animazione Soliti ignoti, Rai1, 21,25. Speciale con F.Frizzi. Pranzo di ferragosto, Rai3, 21,05. Bel film di G. Di Gregorio. Cold case, Rai2, 21,05. Poliziesco.• L’ispettore Barnaby, La7, 21,30. Tel. Poliziesco. Tg2 Dossier, Rai2, 23,35. Che fine ha fatto il mio io?, Rai3, 23,15. Prosa . Commedia di F. Paolantoni. Si ironizza sulle terapie alla moda. il settimanale il settimanale a cura di TIZIANO RAFFAINI