Su Sarmizegetusa e l` archeologia dacica

Transcript

Su Sarmizegetusa e l` archeologia dacica
CONSIDERAZIONI SU SARMIZEGETUSA
(e l' archeologia romena)
di Alessandro Demontis
Nel gennaio 2011 iniziai ad interessarmi alla lingua romena per passione e per ricerca; stavo
ultimando la parte linguistica del mio libro “Il fenomeno Nibiru – vol.1” e volevo fare il test delle
'100 parole' tra sumero/accadico e romeno. Il test non diede i frutti sperati, ma mi fece apprezare la
musicalità della lingua romena. Fu così che a marzo iniziai a studiarne le basi aiutato da una amica
madrelingua, laureata in filologia romena e abilitata all' insegnamento della lingua. Per mesi lo
studio fu solo un diletto, ma un giorno mi capitò di rileggere il libro di Sitchin “Gli architetti del
tempo” e notai che nominava tra i vari monumenti calendariali sparsi per il mondo anche
Sarmizegetusa, situato appunto in Romania. Cercai dunque del materiale rimanendo colpito di
quanto poco si trovi in rete su questo monumento in lingua italiana ed inglese. D'altronde i
documenti in lingua romena erano per me ancora troppo complicati, ma continuai a raccogliere
materiale in attesa di migliorare la mia conoscenza della lingua. A ormai 1 anno e 6 mesi da quel
momento, raggiunto un livello adeguato (B2 europeo) di conoscenza della lingua scritta, ho ripreso
il materiale che avevo raccolto e deciso di mettere per iscritto il contenuto, o quantomeno ciò che di
questo monumento é inerente le mie ricerche.
Sarmizegetusa é una zona del distretto di Hunedoara, nella parte ovest della Romania centrale. Si
colloca a 1000 metri nei dintorni dei Monti Onestie, e fu il massimo impianto religioso e culturale
dei daci. Il nome Sarmizegetusa non ha ancora etimologia certa, ma é menzionato nella forma
Zarmighetusa già da Tolomeo nel II secolo. In un' area di circa 200 kmq si trovano numerosi residui
di insediamenti a livello del terreno e sotterranei, i più importanti dei quali sono noti solo con il
nome della zona, e sono una serie di monumenti di legno e pietra che ricordano molto Stonehenge.
E' attestato che durante il suo regno il sovrano Burebista, una figura quasi mitologica della storia
dacica del I secolo a.C., trasferì a Sarmizegetusa la capitale, rendendola di fatto uno dei più grandi e
popolati centri di tutta l' europa. Per questo centro vengono inoltre ipotizzate le funzioni di fortezza
e di centro astronomico/astrologico. In realtà quest' ultimo utilizzo non é accettato da tutti gli
storici, che descrivono il popolo dei daci come culturalmente non abbastanza sviluppato dal punto
di vista scientifico fino al momento della conquista romana da parte di Traiano che la sottrasse a re
Decebal intorno al 106.
Il complesso di Sarmizegetusa però racconta una storia ben diversa. I daci erano abilissimi
costruttori, specializzati nella posa di acquedoti e di mura di fortificazione. L' area, di oltre 9 ettari,
dedicava oltre 3 ettari alla sola acropoli. Strade attraversavano il complesso e mettevano in
comunicazione l' area del tempio con quelle militari.
Nella foto qui sotto é rappresentata una piantina del complesso:
Nel 1999, un progetto del governo romeno rivolto alla valorizzazione dei monumenti gheto-daci,
fece una scoperta definita 'unica': Sarmizegetusa non si limitava alla sole zone militari e religiose
fino ad allora conosciute, ma comprendeva tutta una serie di costruzioni sotterranee ad uso civile,
che costituivano di fatto “la più grande città dell' antichità”, calcolata in una ampiezza pari circa a
quella della moderna Bucharest.
A quando risale Sarmizegetusa? Non esiste ad oggi una datazione ufficiale del sito. L' Unesco l' ha
inserita nel su elenco dei monumenti che costituiscono il “patrimonio mondiale dell' Umanità”
parlando delle sue 'strade perfette vecchie di 2000 anni', coerentemente con la datazione del regno
di Burebista. Ma Sarmizegetusa potrebbe essere molti secoli più vecchia, se non millenni. La
datazione di Sarmizegetusa comunque é legata a doppio filo a tre figure: Burebista, Decebal, e il
loro predecessore mitologico, un uomo divinizzato col nome di Zamolxes. Le leggende romene di
memoria dacica raccontano che circa 5000 anni fa una regina sacerdotessa chiamata Dacia-Dochia
regnava un grande impero nei terreni circostanti, e attraverso circa 1500 anni di storia, durante i
quali regnarono personaggi famosi come Hestia (successivamente deificata dai Traci), conobbero l'
arrivo di un popolo del sud all' inizio del II millennio a.C. Le leggende a questo punto diventano
confuse: alcune collocano il personaggio di Zamolxes intorno al 1400 a.C., il cui regno (era secondo
la tradizione un re di grande sapienza che conosceva astronomia, fisica, filosofia, erbe medicinali
etc) arrivò fino a Sarmizegetusa. Ciò indicherebbe un' origine del sito precedente al 1400 a.C. Altre
leggende datano la sua nascita al 713 o al 716 a.C., e sostengono che Burebista utilizzò l' anno della
sua nascita come inizio del calendario del regno dacico. Le fonti greche invece, tramite Erodoto,
collocano Zamolxes al 500 a.C., sostenendo fosse collega o schiavo (secondo alcuni) di Pitagora, il
quale gli insegnò tutto ciò che sapeva.
Sia come sia, non é possibile guardare Sarmizegetusa e non pensare subito a Stonehenge,
specialmente in virtù delle similitudini che questi due siti presentano.
Andiamo ad elencarli:
− entrambe hanno il punto di mira discostato dal nord vero e rivolto ad est (nord-est per
Stonehenge, sud-est per Sarmizegetusa)
− entrambe sono costrituite da due cerchi concentrici di buche e strutture verticali
(Sarmizegetusa ha pali di legno, Stonehenge attualmente monoliti di pietra ma nella prima
fase aveva pali di legno)
− entrambe presentano una struttura a 'ferro di cavallo' all' interno del cerchio più interno
(chiusa in Sarmizegetusa, aperta in Stonehenge)
− entrambe hanno un secondo punto di mira di qualche angolo deviato dal punto di mira
principale
Lo specchietto qui sotto mostra queste similitudini:
Siccome sappiamo che Stonehenge raggiunse la forma dei due cerchi concentrici più il ferro di
cavallo nella fase 3 II, tra il 2600 e il 2400 a.C., la mia ipotesi é che Sarmizegetusa si sia stata
costruita in un qualche momento successivamente a questa data, ispirandosi a quel modello.
E questa datazione, seppur molto approssimativa, lega abbastanza bene con le leggende.
Possiamo andare più a fondo nell' analisi temporale e funzionale di questo sito?
Riguardo alla sua funzione, recenti studi di archeoastronomia portati avanti da un istituto di
astronomia di Cluj-Napoca e un istituto archeologico di Bucharest sostengono che oltre al doppio
cerchio la parte più significativa e importante dal punto di vista funzionale sia il “Sole di andesite”.
Si tratta di un disco di pietra suddiviso in 10 spicchi di circa 36° ognuno, con uno scarto di circa 1°,
il chè renderebbe evidente che i daci conoscessero molto bene il periodo terrestre di 365 giorni ma
non fossero adeguatamente precisi nelle misurazioni o nel taglio dell' andesite. Il fatto che questo
disco sia ad est del doppio cerchio di pali sulla linea del nord, e che formi un angolo di 30° con l'
asse che attraversa i due cerchi, ha portato a concludere che i due monumenti costituiscano un
'complesso nel complesso' dedito al culto del sole o lunisolare.
Questa motivazione spunta inevitabilmente e regolarmente ogni singola volta che gli studiosi si
trovano dinnanzi a elementi circolari orientati astronomicamente, ma non necessariamente
corrisponde alla realtà dei fatti.
Il fatto che si rappresentasse il sole infatti non indica necessariamente un suo culto, potrebbe anche
essere un riferimento geografico, e personalmente credo che questo sia lo scopo di Sarmizegetusa. Il
'sole di andesite' é collocato in un punto che si angola rispetto al nord di circa 45°, il doppio cerchio
é collocato in modo da formare con la linea del nord un angolo di circa 118/120° ad est. A questo
punto dovremmo chiederci: cosa vedevano, o volevano vedere, a circa 120° dal nord (30° oltre l'
est), i daci? La risposta potrà essere data soltanto qualora si riesca a datare esattamente il sito.
Tuttavia, per curiosità, ho ricostruito il cielo ad est di Sarmizegetusa all' alba dell' equinozio di
primavera nelle 5 date significative: il 2400 a.C. (la data prima della quale, secondo me,
Sarmizegetusa non poteva essere allineata vista la sua somiglianza con Stonehenge), il 1400 a.C. (la
data alla quale, secondo alcune leggende, Zamolxes si instaurò nella città), il 713 e 716 a.C. (date di
nascita di Zamolxes secondo il calendario dacico) e il 500 a.C. (all' incirca la data che si trae dalle
fonti greche). In tutti i casi, curiosamente, a circa 115/120° é presente lo stesso corpo celeste:
Mercurio. Nel 2400 a.C si trova a 120° esatti circa 15 minuti prima del sorgere del sole, nel 1400
a.C si trova a 120° pochi minuti dopo il sorgere del sole. Nel 716 a.C. (ma non nel 713) si trova a
120° al sorgere del sole, e nel 500 a.C si trova a poco meno di 120° al sorgere del sole.
Le foto di seguito illustrano la situazione:
Era davvero voluto questo allineamento? Che significato poteva avere? In tutti i casi Mercurio
sembra avere una particolare importanza....
E in effetti, se consideriamo il complesso di Sarmizegetusa come un planetario e non solo un sito
per ammirare allineamenti, scopriamo che uno dei monumenti presenti nel sito consta di 84
elementi: appena 4 in meno del periodo orbitale di Mercurio.
Coincidenze?
I numeri di Sarmizegetusa, se guardati da vicino, sono strabilianti e puntano secondo me in una
precisa direzione: Sumer.
I dieci lastroni che compongono il “sole di andesite” contengono ognuno 6 pietre, per un totale di
60, il numero base del conto sumero; il cerchio esterno della struttura più grande del sito é
composto da 104 elementi, il chè secondo Serban Bobancu (un ingegnere dell' Accademia
Nazionale di Romania – Università di Brasov) indicherebbe un' importanza particolare del numero
52. Secondo gli studi infatti il grande cerchio doppio univa un calendario basato sul numero 52 e
uno lunisolare simile a quello mesopotamico. Ma da dove vengono questi numeri?
Il calendario dacico suddivideva la durata dell' anno in 365,2307 giorni, mentre l' anno tropicale ha
uan durata di 365,2422. Lo scarto provocava l' aggiunta di un giorno ogni 13 anni, e i 104 lastroni
esterni del grande cerchio misuravano 8 cicli di 13 anni per un totale di 104 anni. Diviso in due
'emisferi' questo cerchio dà due parti da 52 anni ognuno, e il calendario dacico aggiungeva un altro
giorno ogni 520 anni, come segnalato da Stefan Tiron della facoltà di Fisica dell' Università statale
di Moldova.
A questo punto mi permetto di unire alle varie nozioni 'ortodosse' alcune considerazioni inerenti al
lavoro di Zecharia Sitchin. Sappiamo che lega i maggiori monumenti calendariali sparsi per il globo
a un personaggio della mitologia sumera: il dio Ningishzidda, che fa corrispondere con il dio egizio
Thot. Per una panoramica che spieghi questa associazione rimando ai miei lunghi articoli
“Ningishzidda: il personaggio” e “Legame tra mesopotamia e mesoamerica”, mentre qui la do per
assodata. Le tre personificazioni Thot / Ningishzidda / Quetzalcoatl erano legate al numero 52, e il
dio Thot venne assocciato dalle fonti greche a Hermes / Mercurio. E' un caso che a Sarmizegetusa
troviamo sia il 52 sia Mercurio? E'un caso che questo sito abbia funzione astronomica esattamente
come gli altri siti attribuiti al personaggio in questione?
Il legame di sarmizegetusa, e di parte della Romania in generale con Sumer é testimoniato non solo
da sarmizegetusa, come ho ampiamente mostrato nella seconda edizione (2012) del mio libro “Il
fenomeno Nibiru – vol.1” al capitolo delle parentele linguistiche. In Romania furono trovate nel
1961 le famose tavole Tartaria, il più antico esempio di scrittura conosciuto, che contengono
pittogrammi sumeri. Sempre in Romania (al confine con la Serbia) furono trovate le sculture Vinca,
contenenti una serie di segni molto simili al protoelamita che ritroviamo anche in una tavoletta
babilonese catalogata K.78707, segno che quantomeno le due culture erano legate in qualche modo.
Ma le tavole Tartaria sono datate al V millennio a.C., la cultura Vinca altrettanto: almeno 1500 anni
prima della prima forma di pittografico sumero. Le due culture (a volte ritenute uan sola
denominata Turdas-Vinca) vengono descritte come 'elementari' e confinate in un arco di tempo che
va da 5200 al 3700 a.C. Come facevano quei pittogrammi che a Sumer sono comparsi intorno al
3300 a.C. A trovarsi in Romania nel millennio precedente?
Che le Tartaria contengano pittogrammi sumeri é fuori di ogni dubbio, essendo addirittura state
tradotte proprio utilizzando i valori fonetici sumeri. D'altronde l' analisi comparata dei segni non
lascia adito a dubbi come mostrato nella foto qui sotto (dove le tavole Tartaria sono datate al 4000
a.C. circa):
Per le tavole Tartaria sono state proposte varie letture, tutte dal sumero:
NUN.KA.S.UGULA.PL.IDIM.KARA.I. = NUN-KA-SU-GULA-P(atesi)-L(ugal)-IDI-M(e)-KARA-I
per una tavola, e la seguente per una tavola differente:
BAB-SARRU/RABU-DU-KI-USU-EN/ZU-GIRA-PATESI-III-BANSUR-MU-NANNARRABU/ZU-II-DINGIR-II-DINGIRANA
Il sito di Sarmizegetusa risulta, alla luce delle analisi finora fatte, collegato a Sumer e in particolare
alla figura di Ningishzidda. L' archeologia romena del periodo che abbraccia le culture Tartaria –
Vinca – Dacica rafforza questo legame, portandoci in un certo senso a chiederci se sia davvero stata
Sumer la culla della civiltà, o se invece non ci sia ancora molto da scoprire che potrebbe ancora una
volta riscrivere la nostra storia.
Fonti:
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
Sarmizegetusa Regia – ro.wikipedia.org
Zalmoxis de la Herodot la Mircea Eliade – Dan Dana
Decebalus: atestarile – Sorin Olteanu
Tablitele de la Tartaria: Cea mai veche scriere de pe Pamant – Miron Manega
Calendarul de la Sarmizegetusa regia – Serban Bobancu
Stil nou, stil vechi (din istoria calendarului) – Stefan Tiron
Civilizatia geto-dacilor – Liviu Marghitan
Architetti del tempo – Zecharia Sitchin
La scrittura é nata in Europa? - Marco Merlini
Il fenomeno Nibiru vol.1 – Alessandro Demontis