Macchina: STAMPA FLESSOGRAFICA
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Macchina: STAMPA FLESSOGRAFICA
Scheda Produzione: FILM 7 Macchina: STAMPA FLESSOGRAFICA Scopo della lavorazione Con la stampa flessografica vengono depositati sul film di materiale plastico, mediante gruppi di stampa a cilindri, vari strati di colore diverso per ottenere l’effetto cromatico desiderato. La miscela utilizzata per la stampa è costituita da inchiostri e solventi organici quali acetato di etile, alcol isopropilico e metiletilchetone (MEK), quest’ultimo solo per film in PVC (polivinilcloruro). Descrizione della macchina La macchina per la stampa flessografica (figura 1) è costituita dalle seguenti parti principali: ◊ sbobinatore, dove il rotolo di film viene srotolato. Può essere presente il cambio a revolver delle bobine per eseguire la sostituzione senza fermare la macchina; ◊ zona di stampa. Nelle macchine a tamburo centrale è composta da un cilindro centrale di grosso diametro, su cui aderisce il film da stampare, e da una serie di teste di stampa (quattro, sei oppure otto cui corrispondono altrettanti colori) che depositano il colore sul film. Ogni testa di stampa è formata da un cilindro porta-cliché, un cilindro retinato e un cilindro inchiostrante gommato che pesca da un vaschetta contenente l’inchiostro, oppure da una racla a camera chiusa che contiene l’inchiostro; ◊ forno di essiccazione, in cui il film su cui sono stati disposti gli strati di colore viene investito da un flusso di aria calda a temperatura di 60/70°C; ◊ gruppo di traino, costituito da una coppia di cilindri in acciaio-gomma, che trascina il film; ◊ ribobinatore, costituito da una lama per il taglio trasversale del film e da un cilindro a pressione che fa arrotolare il film sopra un mandrino di cartone o di plastica. Anche in uscita può essere presente il cambio a revolver delle bobine per eseguire l’operazione senza fermare la macchina. Figura 1 - Macchina per stampa flessografica 54 Rischi specifici della macchina Per tali rischi si intendono quelli che possono manifestarsi per il mancato intervento dei ripari e dei dispositivi di sicurezza o per errori di manovra o per uso non corretto dei DPI. Rischi legati a pericoli di natura meccanica 55 Impigliamento e trascinamento causati dagli organi di trasmissione. Taglio per contatto con le lame. Trascinamento con eventuale intrappola mento nelle coppie dei cilindri dei gruppi di traino, nei cilindri di stampa e nel cilindro del ribobinatore. Impigliamento e trascinamento fra il film e i cilindri in rotazione. Rischi legati a pericoli per l’utilizzo di sostanze chimiche Contatto cutaneo con prodotti chimici, in particolare solventi organici, sia durante la fasi di preparazione e manipolazione della miscela sia durante le operazioni di pulizia della macchina. Inalazione di vapori dei solventi organici durante le fasi di preparazione e stampa della miscela. Altri rischi Rumore Incendio Requisiti specifici di sicurezza Si riportano di seguito i requisiti specifici di sicurezza appropriati per la linea di stampa. Requisiti legati a pericoli per l’utilizzo di sostanze chimiche In base al D.P.R. 303/56 (art. 20: Difesa dell’aria dagli inquinamenti con prodotti nocivi) devono essere installate in corrispondenza delle zone di prepa - razione miscele e delle teste di stampa bocchette per aspirazione localizzata il più vicino possibile alla zona di emissione dei vapori di solvente. Si fa presente che per tali macchine possono essere indicati altri e/o diversi requisiti di sicurezza e, pertanto, quanto riportato non è da intendersi né esaustivo né obbligatorio. 56 Principali norme comportamentali dei lavoratori obbligo di utilizzare i DPI (occhiaL’impiego di miscele contenenti solventi organici determina l’o li avvolgenti, guanti resistenti agli agenti chimici utilizzati, maschere con filtri per vapori organici) in tutti i casi in cui si evidenzia un rischio di contatto cutaneo, con gli occhi o di inalazio ne. Il lavoratore deve porre la massima attenzione nell’utilizzo delle macchine soprattutto durante le operazioni particolari quali pulizia e manutenzione seguendo: ◊ le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti; ◊ le indicazioni presenti nel manuale di uso e manutenzione della mac china; ◊ le informazioni riportate nelle schede di sicurezza dei prodotti chimici utilizzati. In generale gli addetti devono operare secondo i seguenti criteri: STOP avere cura della macchi na e delle attrezzature di lavoro non apportare alle attrezzature modifiche di propria iniziativa non rimuovere o modificare le protezioni o i dispositivi di sicurezza senza l’autorizzazione del preposto o del capo reparto utilizzare e avere cura dei DPI messi a disposizione dal datore di lavoro eseguire le operazioni di pulizia e manutenzione solo a macchina ferma e fredda segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto qualsiasi difetto o incon veniente rilevato durante la propria attività In particolare l’operatore deve prestare la massima cautela durante le operazioni di registrazione dei cilindri porta-cliché e durante le operazione di pulizia dei cilindri di stampa. Se, per eseguire queste operazioni, occorre rimuovere una sicurezza, deve essere utilizzata una pulsantiera con comando manuale ad azione mantenuta o con un comando a due mani, che avvii la macchina solo a velocità ridotta o ad impulsi. 57 Principali casi di infortunio e malattia Le note di seguito riportate non derivano da dati statistici, attualmente non disponibili, ma dalle esperienze raccolte presso le aziende del settore e fra gli addetti ai lavori. L’utilizzo dei solventi organici (principalmente acetato di etile, alcol isopropilico, MEK) può esporre i lavoratori a sostanze chimiche disperse nell’ambiente di lavoro superiore ai valori limite di soglia TLV che possono provocare irritazioni e/o intossicazioni. Questo è dovuto principalmente ad aspirazioni localizzate non efficaci. I valori di TLV sotto riportati sono estratti dal “Giornale degli igienisti industriali - TLV e IBE ACGIH 2001”: Sostanza Acetato di etile Metiletilchetone Alcol isopropilico TLV-TWA 1440 mg/mc 590 mg/mc 983 mg/mc TLV indica le concentrazioni delle sostanza disperse nell’aria al di sotto delle quali si ritiene che la maggior parte dei lavoratori possa rimanere esposta ripetutamente, giorno dopo giorno, senza effetti negativi per la salute TLV-TWA indica la concentrazione media ponderata nel tempo, su una giornata lavorativa convenzionale di otto ore e su 40 ore lavorative settimanali, alla quale si ritiene che quasi tutti i lavoratori possono essere ripetutamente esposti, giorno dopo giorno, senza effetti negativi. La manipolazione della miscela e le operazioni di pulizia effettuate senza utilizzare gli idonei DPI (occhiali avvolgenti, guanti resistenti agli agenti chimici impiegati, maschere per prodotti chimici con filtri opportuni) possono provocare irritazioni e/o intossicazioni dovute ad esposizione a vapori e per contatto con gli arti superiori e con gli occhi. L’infortunio più comune è rappresentato da ferite da taglio per contatto con le lame fisse della macchina durante le operazioni di pulizia o manutenzione, oppure all’utilizzo di taglierini manuali. Le operazioni in corrispondenza della linea di stampa determinano i più ricorrenti infortuni dovuti all’iimpigliamento e al trascinamento degli indumenti tra il film e cilindri in rotazio ne presenti in varie zone lungo la linea durante il normale funzionamento e durante operazioni particolari quali pulizia o eliminazione di difetti. Più gravi risultano gli infortuni dovuti al tra scinamento o all’iintrappolamento degli arti superiori nei cilindri di stampa, che possono provocare anche danni permanenti. Infine sono da menzionare le lesioni agli arti superiori dovuti all’iimpigliamento e al trascinamento negli organi di ATTENZIONE macchina in manutenzione trasmissione durante le operazioni di manutenzione ordinaria della macchina. In presenza di protezioni fisse è opportuno che, quando vengono smontate , l’addetto apponga sul quadro di comando un apposito cartello “Attenzione macchina in manutenzione”, per evitare l’avviamento della macchina da parte di altri addetti. 58