Macchina: STAMPA FLESSOGRAFICA

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Macchina: STAMPA FLESSOGRAFICA
Scheda
Produzione:
FILM
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Macchina:
STAMPA FLESSOGRAFICA
Scopo della lavorazione
Con la stampa flessografica vengono depositati sul film di materiale plastico, mediante gruppi di stampa a cilindri, vari strati di colore diverso per ottenere l’effetto cromatico desiderato.
La miscela utilizzata per la stampa è costituita da inchiostri e solventi organici quali acetato di
etile, alcol isopropilico e metiletilchetone (MEK), quest’ultimo solo per film in PVC (polivinilcloruro).
Descrizione della macchina
La macchina per la stampa flessografica (figura 1) è costituita dalle seguenti parti principali:
◊ sbobinatore, dove il rotolo di film viene srotolato. Può essere presente il cambio a revolver
delle bobine per eseguire la sostituzione senza fermare la macchina;
◊ zona di stampa. Nelle macchine a tamburo centrale è composta da un cilindro centrale di
grosso diametro, su cui aderisce il film da stampare, e da una serie di teste di stampa (quattro, sei oppure otto cui corrispondono altrettanti colori) che depositano il colore sul film. Ogni
testa di stampa è formata da un cilindro porta-cliché, un cilindro retinato e un cilindro inchiostrante gommato che pesca da un vaschetta contenente l’inchiostro, oppure da una racla
a camera chiusa che contiene l’inchiostro;
◊ forno di essiccazione, in cui il film su cui sono stati disposti gli strati di colore viene investito
da un flusso di aria calda a temperatura di 60/70°C;
◊ gruppo di traino, costituito da una coppia di cilindri in acciaio-gomma, che trascina il film;
◊ ribobinatore, costituito da una lama per il taglio trasversale del film e da un cilindro a pressione che fa arrotolare il film sopra un mandrino di cartone o di plastica. Anche in uscita può
essere presente il cambio a revolver delle bobine per eseguire l’operazione senza fermare
la macchina.
Figura 1 - Macchina per stampa flessografica
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Rischi specifici della macchina
Per tali rischi si intendono quelli che possono manifestarsi per il mancato intervento dei ripari e dei dispositivi di sicurezza o per errori di manovra o per uso non corretto dei DPI.
Rischi legati a pericoli di natura meccanica
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Impigliamento e trascinamento causati
dagli organi di trasmissione.
Taglio per contatto con le lame.
Trascinamento con eventuale intrappola mento nelle coppie dei cilindri dei gruppi di
traino, nei cilindri di stampa e nel cilindro
del ribobinatore.
Impigliamento e trascinamento fra il film e
i cilindri in rotazione.
Rischi legati a pericoli per l’utilizzo di sostanze chimiche
Contatto cutaneo con prodotti chimici, in
particolare solventi organici, sia durante la
fasi di preparazione e manipolazione della
miscela sia durante le operazioni di pulizia
della macchina.
Inalazione di vapori dei solventi organici
durante le fasi di preparazione e stampa
della miscela.
Altri rischi
Rumore
Incendio
Requisiti specifici di sicurezza
Si riportano di seguito i requisiti specifici di sicurezza appropriati per la linea di stampa.
Requisiti legati a pericoli per l’utilizzo di sostanze chimiche
In base al D.P.R. 303/56 (art. 20: Difesa dell’aria
dagli inquinamenti con prodotti nocivi) devono essere installate in corrispondenza delle zone di prepa -
razione miscele e delle teste di stampa bocchette per
aspirazione localizzata il più vicino possibile alla zona
di emissione dei vapori di solvente.
Si fa presente che per tali macchine possono essere indicati altri e/o diversi requisiti di sicurezza e,
pertanto, quanto riportato non è da intendersi né esaustivo né obbligatorio.
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Principali norme comportamentali dei lavoratori
obbligo di utilizzare i DPI (occhiaL’impiego di miscele contenenti solventi organici determina l’o
li avvolgenti, guanti resistenti agli agenti chimici utilizzati, maschere con filtri per vapori organici) in tutti i casi in cui si evidenzia un rischio di contatto cutaneo, con gli occhi o di inalazio ne. Il lavoratore deve porre la massima attenzione nell’utilizzo delle macchine soprattutto
durante le operazioni particolari quali pulizia e manutenzione seguendo:
◊ le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti;
◊ le indicazioni presenti nel manuale di uso e manutenzione della mac china;
◊ le informazioni riportate nelle schede di sicurezza dei prodotti chimici
utilizzati.
In generale gli addetti devono operare secondo i seguenti criteri:
STOP
avere cura della macchi na e delle attrezzature di
lavoro
non apportare alle attrezzature modifiche di propria iniziativa
non rimuovere o modificare le protezioni o i dispositivi di sicurezza senza l’autorizzazione del preposto
o del capo reparto
utilizzare e avere cura dei
DPI messi a disposizione
dal datore di lavoro
eseguire le operazioni di
pulizia e manutenzione
solo a macchina ferma e
fredda
segnalare immediatamente al datore di lavoro, al
dirigente o al preposto
qualsiasi difetto o incon veniente rilevato durante
la propria attività
In particolare l’operatore deve prestare la massima cautela durante le operazioni di
registrazione dei cilindri porta-cliché e durante le operazione di pulizia dei cilindri di
stampa. Se, per eseguire queste operazioni, occorre rimuovere una sicurezza, deve essere utilizzata una pulsantiera con comando manuale ad azione mantenuta o con un comando a due
mani, che avvii la macchina solo a velocità ridotta o ad impulsi.
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Principali casi di infortunio e malattia
Le note di seguito riportate non derivano da dati statistici, attualmente non disponibili, ma dalle
esperienze raccolte presso le aziende del settore e fra gli addetti ai lavori.
L’utilizzo dei solventi organici (principalmente acetato di etile, alcol isopropilico, MEK) può esporre i lavoratori a sostanze chimiche disperse nell’ambiente di lavoro superiore ai valori limite di
soglia TLV che possono provocare irritazioni e/o intossicazioni. Questo è dovuto principalmente
ad aspirazioni localizzate non efficaci.
I valori di TLV sotto riportati sono estratti dal “Giornale degli igienisti industriali - TLV e IBE
ACGIH 2001”:
Sostanza
Acetato di etile
Metiletilchetone
Alcol isopropilico
TLV-TWA
1440 mg/mc
590 mg/mc
983 mg/mc
TLV indica le concentrazioni delle sostanza disperse nell’aria al di sotto delle quali si ritiene che
la maggior parte dei lavoratori possa rimanere esposta ripetutamente, giorno dopo giorno, senza
effetti negativi per la salute
TLV-TWA indica la concentrazione media ponderata nel tempo, su una giornata lavorativa convenzionale di otto ore e su 40 ore lavorative settimanali, alla quale si ritiene che quasi tutti i lavoratori possono essere ripetutamente esposti, giorno dopo giorno, senza effetti negativi.
La manipolazione della miscela e le operazioni di pulizia effettuate senza utilizzare gli idonei DPI
(occhiali avvolgenti, guanti resistenti agli agenti chimici impiegati, maschere per prodotti chimici con filtri opportuni) possono provocare irritazioni e/o intossicazioni dovute ad esposizione a vapori e per contatto con gli arti superiori e con gli occhi.
L’infortunio più comune è rappresentato da ferite da taglio per contatto con le lame fisse della
macchina durante le operazioni di pulizia o manutenzione, oppure all’utilizzo di taglierini
manuali. Le operazioni in corrispondenza della linea di stampa determinano i più ricorrenti infortuni dovuti all’iimpigliamento e al trascinamento degli indumenti tra il film e cilindri in rotazio ne presenti in varie zone lungo la linea durante il normale funzionamento e durante operazioni particolari quali pulizia o eliminazione di difetti. Più gravi risultano gli infortuni dovuti al tra scinamento o all’iintrappolamento degli arti superiori nei cilindri di stampa, che possono provocare anche danni permanenti.
Infine sono da menzionare le lesioni agli arti superiori
dovuti all’iimpigliamento e al trascinamento negli organi di ATTENZIONE
macchina in
manutenzione
trasmissione durante le operazioni di manutenzione ordinaria della macchina.
In presenza di protezioni fisse è opportuno che, quando
vengono smontate , l’addetto apponga sul quadro di
comando un apposito cartello “Attenzione macchina in
manutenzione”, per evitare l’avviamento della macchina da
parte di altri addetti.
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