macchine - Museo di Pietrarsa
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macchine - Museo di Pietrarsa
Le macchine di Leonardo da Vinci esposte alla mostra Il Mulino: questa macchina, sfruttando la forza motrice generata dalla caduta dell’acqua, consente di azionare un sistema di macine. Era pensata in modo che metà delle macine si trovassero da un lato del canale e metà dall'altro. Le ruote a pale, mosse dalla caduta d'acqua, azionavano, attraverso un sistema di alberi e ingranaggi, tutto l'insieme delle macine a cilindro, con una ripartizione per cui ad ogni ruota idraulica corrispondevano quattro macine in serie. La Meridiana: più comunemente detta orologio solare o sciotere, è uno strumento di misurazione del tempo basato sul rilevamento della posizione del Sole. Il Volano: organo meccanico che serve a limitare gli eccessi di energia. Per superare i punti di inerzia ed aumentare il moto, Leonardo disegna una serie di volani, che possono essere a ruota oppure forniti di pesi. Cambio di velocità: Nel disegno di Leonardo si vedono due rocchetti (uno conico ed uno cilindrico) che trasmettono il movimento a ruote dentate di differenti diametro. Ciascuna ha una propria velocità corrispondente al tempo impiegato per compiere un’intera rotazione. Il sistema è, nel principio, quello che viene sfruttato nel moderno cambio delle automobili. Cric: Leonardo inventò un sollevatore (una specie di cric): "per qualunque peso sarà applicato alla ruota senza alcun dubbio il centro di tal peso si fermerà sotto il centro di tal polo. E nessun strumento che per umano ingenio fabbricarsi possa che col suo polo si volti potrà a tale effetto riparare". È un meccanismo altamente efficiente. La manovella aziona una ruota dentata più piccola, che a sua volta ne aziona un’altra più grande. Come risultato finale la ruota dentata più grande si incastra con la rastrelliera (un’asta dritta dentata) e pertanto, il dispositivo consente di 1 trasformare il moto circolare in moto rettilineo e permette di esercitare una notevole spinta dal basso verso l’alto con uno sforzo umano limitato. Prova d'ala: Leonardo con questa singolare macchina si proponeva di sperimentare la portata della spinta dell'ala. Questa dovrebbe riuscire a sollevare una plancia di 200 libbre se sottoposta ad una spinta rapida ed improvvisa. L'ala è costruita con un sistema di tiranti e stecche a ombrello che la fa chiudere all'estremità di ogni battito. Meccanismo autobloccante: le funzioni di questo meccanismo sono varie e dipendono dal caricamento della catapulta e dalla regolazione della distanza della gittata. Dovevano sollevare grandi pesi, senza rischiare la loro caduta. Pesi con carrucole: questo dispositivo permette il sollevamento di grandi pesi senza notevoli sforzi. Infatti, il peso dell’oggetto da sollevare si distribuisce su tutte le carrucole. Ingranaggio a lanterna: tra i sistemi di trasmissione del moto più comuni nella meccanica di Leonardo vi è la combinazione ruota dentata - rocchetto a lanterna, non senza l’avvertenza, in alcune note, della possibilità di rotture causate da eccessivi pesi o moti avversi. Martello a camme: oltre ad essere un modello interattivo, è anche una macchina funzionante ed automatica. La battuta è sempre la stessa, mentre il moto potrebbe essere dato da una ruota che viene mossa dall’acqua di un fiume. Carro automotore: il modello rappresenta un esempio di carro automotore in cui venivano applicati meccanismi (in particolare, balestre e ruote dentate) già conosciuti ed usati da Leonardo. Il carro doveva essere azionato da un sistema di caricamento manuale delle balestre che dovevano, attraverso complicati ingranaggi, trasmettere alle ruote motrici la forza immagazzinata. Carrucole: collegato a studi di meccanismi per orologeria, con movimento a peso e non a molla, questo disegno illustra un sistema di 2 carrucole per regolare la discesa del peso ed accorciare lo spazio usato per lo svolgimento della corda. La Balestra: già in precedenza erano state usate delle grandi balestre, ma tendevano ad essere sovradimensionate, pesanti e poco stabili. La balestra progettata da Leonardo, invece, è un vero gigante e si presenta come soluzione tecnica ad un problema complesso dei sistemi di artiglieria. Cuscinetto a sfera: grazie all’inserimento di sfere tra due piani, Leonardo si accorge che facendoli ruotare, l’attrito tra i due diminuisce di molto; questo, comporta inoltre la riduzione dell’usura del modello. Il sistema è composto da otto sfere intervallate da otto rocchetti, il cui profilo concavo combacia perfettamente con le sfere. Mentre le sfere restano libere di ruotare in ogni direzione, i rocchetti girano ciascuno attorno al proprio asse. Si tratta di un meccanismo capace di ridurre l'attrito e pertanto, il dispositivo serve per reggere la spinta verticale di un carico pesante. Paracadute: il paracadute che Leonardo ha ideato è a forma di piramide a base quadrata ed è descritto come “ una tela di tessuto spesso”; più precisamente, una struttura coperta da tela di lino che non deve presentare aperture. La semplicità quasi sorprendente di questo dispositivo mette in risalto le possibilità legate al suo utilizzo. Leonardo afferma, infatti, che grazie al Paracadute l'uomo "potrà gettarsi da ogni grande altezza senza farsi male". Il paracadute è concepito non come un sistema di sicurezza, ma come un sistema planare e perciò, viene inserito tra le varie invenzioni che riguardano “ il volo senza il movimento delle ali”. 3