TRADIZIONE ORAFA E NUOVE TECNOLOGIE Il digitale: sfida da

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TRADIZIONE ORAFA E NUOVE TECNOLOGIE Il digitale: sfida da
TRADIZIONE ORAFA E NUOVE TECNOLOGIE
Il digitale: sfida da raccogliere o minaccia alla professionalità?
Nella suggestiva cornice del Museo Poldi Pezzoli, dove è allestita la mostra Le dame dei Pollaiolo:
una bottega fiorentina del Rinascimento, il Club degli Orafi Italia ha invitato gli imprenditori del
gioiello e del lusso a confrontarsi sul tema più che mai attuale “La sfida dell’artigiano tencologico:
dal passato al presente. L’Intelligenza Italiana le Nuove Generazioni del Gioiello”.
Diverse generazioni di orafi - da Augusto Ungarelli, Presidente Club degli Orafi, ad Azzurra Cesari,
giovane manager nell’azienda di famiglia Cesari & Rinaldi Gemmai-, con l’aiuto di esperti del
settore come Stefano Micelli, Luisa La Via e Armando Branchini, hanno fotografato l’attuale
situazione e proposto spunti di lavoro e di crescita.
Punto di partenza e valore imprescindibile del mestiere orafo è il patrimonio culturale e la
tradizione italiana, che affondano le origini nei secoli passati: Annalisa Zanni, Direttrice del Poldi
Pezzoli, ha condotto i presenti in un viaggio affascinante alla scoperta delle botteghe orafe artigiane
della Firenze del Pollaiolo, attraverso l’affascinante mondo delle corporazioni, tra affinità e
differenze con le botteghe milanesi.
Una storia tanto preziosa, da recuperare e di cui essere orgogliosi, non deve però fermare il
progresso e l’introduzione delle nuove tecnologie.
Il mondo del lusso, come ha testimoniato Armando Branchini, Vice-Presidente Fondazione
Altagamma – è all’avanguardia anche nell’uso della tecnologia: l’integrazione tra manualità e le
tecnologie più avanzate rendono unici i prodotti alto di gamma.
Anche per il settore orafo si parla di terza rivoluzione industriale: l’ingresso del digitale nel
manifatturiero, con costi sempre più contenuti e accessibilità degli strumenti, è la nuova sfida con
cui confrontarsi.
Le peculiarità di questo settore, dove creatività, manualità e intelligenza della mente umana fanno la
vera differenza, possono trovare significativo giovamento dalla tecnologia. Un'elaborazione
Prometeia su dati Bureau Van Dijck, evidenzia che l’oreficeria è il settore che più si avvantaggia
dell’abbinamento tra tecnologia e artigianalità: nel 2012 la tecnologia 3d ha portato ad un impatto
positivo sul fatturato pari a +1,2% (contro, ad esempio, lo 0,11% nel settore dell'abbigliamento).
Le testimonianze di molti dei presenti raccontano però di un mondo ancora chiuso e di imprese
conservatrici. Anche per questa ragione i giovani sono la prima risorsa per rinnovare questo
sistema. Il patrimonio di conoscenze tecnologiche e digitali dei giovani, con una nuova formazione
aggiornata e attuale, può essere un importante valore aggiunto per le imprese orafe e allo stesso
tempo una strada preferenziale per introdurre nuove figure in queste realtà dove la professionalità si
forma con anni di esperienza sul campo (rischiando, per questo, di chiudersi all’ingresso di
giovani).
La formazione dei giovani è quindi uno degli elementi cardine per dare nuova linfa alle imprese
orafe: l’arte e la manualità sono espressioni di una memoria senza tempo, una cultura che può
essere trasmessa in un percorso formativo rivolto ai giovani. L’aumento degli iscritti alle scuole
professionali legge un segno dei tempi: i ragazzi di oggi tornano a essere affascinati e incuriositi dai
lavori manuali.
Sono intervenuti:
Augusto Ungarelli, Presidente Club degli Orafi Italia
Annalisa Zanni, Direttrice Museo Poldi Pezzoli
Stefano Micelli, Professore di Economia e Gestione delle Imprese dell’Universtià Ca’ Foscari
Azzurra Cesari, Cesari & Rinaldi Gemmai Project
Luisa La Via, Training and Development Senior Consultant in the Luxurt Business
Armando Branchini, Vice-Presidente Fondazione Altagamma