scarica percorso - Risparmiolandia

Transcript

scarica percorso - Risparmiolandia
 In viaggio
con Gellindo
Ghiandedoro
ITINERARIO E FOTOGRAFIE DI SILVIA VERNACCINI
Sulla “lasta” dell’orologio
di Monte Albano
ValLagarina: Mori VEcchio
Un tempo Mori era il
nome della Pieve formata da alcune “ville”
i cui nuclei principali
erano Tierno e Mori
Vecchio, “serviti”
dalla chiesa di Santo
Stefano posta a metà
San Valentino offre riparo agli escursionisti.
www.risparmiolandia.it
In viaggio con Gellindo Ghiandedoro
strada: una chiesa
antichissima, ricordata ancora nel 1180
anche se l’aspetto
attuale è ottocentesco per via delle successive riedificazioni.
Questo itinerario
prende avvio proprio
da Mori Vecchio (204
m), che raggiungete
proseguendo sulla via
principale sulla quale
si allunga l’abitato di
Mori. La partenza è
dalla piazza di Santa
Maria a Bindis (delle
Binde), della cui chiesa
romanica rimane il
campanile a cuspide in cotto di chiara
influenza veronese
(l’attuale chiesetta è
del 1904).
Da qui cominciate a
seguire le indicazioni
F09 Lasta-Pipel che
accompagneranno
lungo quasi l’intero
percorso. Pochi passi
verso valle, quindi
girate a destra imboccando via della
Lasta e, poco dopo, il
Senter de la lasta che
sale ripido su selciato
(incrocio con percorso per mountain bike
60 km di Gardum).
Alzandosi velocemente in quota il tracciato
si fa anche sempre
più panoramico sui
vigneti della Valle
dell’Adige, sul Monte
Zugna e sui rilievi di
Brentònico. Lungo
la salita incrociate il
Sentiero delle trincee,
ripristinato all’interno del Progetto Rete
Trentino Grande
Guerra, che con tratti
impegnativi risale
tagliando la montagna
(lo ritrovate in cima);
le avvertenze ad usare
elmetto e cautela vi
invitano alla prudenza e pertanto qui vi
consiglio di seguire la
mulattiera.
Salendo, un aspetto
che noterete subito
contraddistinguere
questo itinerario, è la
presenza di frequenti
muri di contenimento
fatti di grosse e piccole pietre a delimitare
e rafforzare brevi
terrazzamenti coltivati; qua e là, inoltre,
il bosco vi si mostra
puntellato da ciliegi
selvatici. Emozionante
l’arrivo ai piedi della
grande “lasta”, il liscio
colatoio triangolare
Dall’alto: i primi muretti, salendo sul sentiero Lasta-Pipel; la
“lasta” lisciata dal passare del
tempo.
www.risparmiolandia.it
In viaggio con Gellindo Ghiandedoro
di pietra calcarea che
sembra dialogare con
l’altra “lasta”, quella
dei Lavini di Marco,
posta quasi di fronte
sul versante opposto
della valle, dove sono
state individuate le
orme di dinosauri
(Giurassico inferiore).
Superato un belvedere segnato da brandelli di filo spinato
della Grande Guerra
arrivate in località
Santa Apollonia (0.45
ore), dal nome della
chiesetta romanica
che andrete poi a vedere una volta giunti a
Manzano.
Continuate diritti su
strada asfaltata attraversando i campi
coltivati e arrivate alla
case di Manzano (717
m; 0.15 ore). Il paese,
assai antico in quanto posto sulla strada
romana che portava
in Val di Gresta per
poi scendere a Nago,
vi si presenta come
accoccolato nella
montagna.
Ora, seguendo via
Salita raggiungete il
cimitero e la vecchia
strada di collegamento con Nomesino
(entrambi i paesi
rientrano nel comu-
ne di Mori), ma vale
però la pena la breve
deviazione (andata
10 min.) alla chiesetta
interamente in pietra,
compresa la copertura del tetto a cono,
di Santa Apollonia
(1646), che vedete
isolata su di un prato;
un prato attrezzato
per pic nic con fonta
(aperta in particolari
occasioni, altrimenti
rivolgersi alla Parrocchia di Ronzo-Chienis,
tel. 0464 802941).
Giungete quindi a
Nomesino (787 m;
0.15 ore), paesino
pittoresco distribuito ai piedi del dosso
con la grande chiesa
presso la quale rimane
un superstite pezzo di
mura del medioevale
omonimo castello.
Alla piazza G. Mazzini
(Piazza Vecia) prendete a destra e giunti
al bivio Val del Salim,
continuate diritti su
asfalto sul tracciato
Sat n. 670 (il sentiero
della Val del Salim accorcia il rientro ma è
più ripido e disagevo-
Dall’alto: la solitaria chiesetta
di Sant’Apollinare; il borgo
raccolto di Nomesino.
www.risparmiolandia.it
In viaggio con Gellindo Ghiandedoro
le; si riunisce al nostro
sentiero poco prima di
arrivare al santuario
di Monte Albano). La
discesa, molto panoramica sull’altopiano
di Brentònico, incontra la semplice cappelletta di San Valentino
con il riparo per i viandanti e il bivio a destra
per Monte Albano;
la strada lascia ora
l’asfalto per diventare
sterrata, quindi sentiero che scende in un
bosco misto di rovere
e orniello. Superate
il punto panoramico Cornocio (1.15
ore da Nomesino) e
scendete ancora per
pochi minuti fino alla
seicentesca cappella di
Sant’Anna, che segna il
bivio per il santuario di
Monte Albano dedicato all’Annunciazione
(306 m). A picco su di
uno sperone di roccia
affacciato su Mori –
impossibile non notare
dal paese il grande
orologio (4 m di diametro) sul campanile
che viene illuminato
anche di notte – venne
costruito nel 1567 a
seguito dell’intensificarsi del culto mariano
promosso dal Concilio
di Trento.
Il portale è ornato da
6 rilievi moderni dello
scultore di Mori Luigi
Bombana, che riportano altrettanti avvenimenti significativi per
la storia di Mori. Alle
sue spalle la casa del
custode (un tempo era
protetto da eremiti) e
i ruderi del castello di
Albano, appartenuto
alla potente famiglia
dei Castelbarco e poi
distrutto dai Veneziani
(1439) quando questi
entrarono in conflitto.
Ulivi e grossi massi
di frana costellano la
vicina area ricreativa,
punto di partenza per
www.risparmiolandia.it
free climbers e alpinisti
che si cimentano nella
via ferrata segnata su
questa parete verticale, considerata tra le
più difficili della regione (3 ore andata, 2 vie
di rientro di cui una
attrezzata).
Scendendo lungo il
Sentiero botanico Montalbano (tabelle delle
varietà vegetazionali),
ritrovate l’indicazione
Lasta-Pipel e arrivate
così a Mori Vecchio
(0.20 ore).
A sinistra: Montalbano, il parco
delle scalate.
A destra: il castello di Montalbano, nei pressi del santuario.
In viaggio con Gellindo Ghiandedoro
L’itinerario richiede in totale
poco più di 3 ore.
Santuario Monte Albano: tel.
0464 918527; estate 9-19;
inverno 9-18; raggiungibile in
auto da Mori solo per veicoli
autorizzati. Per la festa di
San Giuseppe la comunità
si riunisce a Monte Albano
per ascoltare “el campanò” e
gustare qualche grostolo.
APT di Rovereto: tel. 0464
430363; www.visitrovereto.it
Sopra: il santuario di Montalbano.
Sotto, a sinistra: la ferrata di
Montalbano.
A destra: due scorci sull’abitato
di Mori.
www.risparmiolandia.it