Recepimento della Direttiva Mutui in Italia Implementation of
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Recepimento della Direttiva Mutui in Italia Implementation of
CMS Newsletter | Italia CMS Newsletter | Italia Recepimento della Direttiva Mutui in Italia Implementation of “Loan Directive” in Italy Recepimento della Direttiva Mutui in Italia Trasferimento alle banche dell’immobile del consumatore inadempiente dopo 18 rate insolute. In recepimento della direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio del 4 febbraio 2014 (la 2014/17/UE c.d. "Mortgage Credit Directive" o Direttiva Mutui), il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto Legislativo 21 aprile 2016 n. 72 (di seguito il "Decreto"), pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 117 del 20 maggio 2016, in vigore dallo scorso 4 giugno, anche se per alcuni aspetti pratici sarà necessario attendere l'emanazione della normativa secondaria da parte della Banca d'Italia e del CICR (Comitato Interministeriale per il Credito ed il Risparmio). Il Decreto, in ossequio alla finalità specifica perseguita dalla Direttiva Mutui, mira a garantire un elevato livello di protezione dei consumatori (con tali intendendosi le persone fisiche che agiscono per scopi estranei all’attività imprenditoriale, commerciale o professionale svolta), imponendo a banche e altri soggetti abilitati all’erogazione di finanziamenti (definiti “finanziatori”) maggiori tutele e obblighi anche in sede precontrattuale. Le previsioni del Decreto operano per il caso in cui i consumatori abbiano sottoscritto “contratti di credito”, che vengono individuati nel credito sotto forma di dilazioni, di prestiti o altre facilitazioni finanziarie, garantito da ipoteca sul diritto di proprietà o su altro diritto reale su beni immobili residenziali, o nel credito finalizzato all'acquisto o alla conservazione del diritto di proprietà su terreni o immobili. Attraverso l’introduzione nel d.lgs. 385/1993 (Testo Unico Bancario) degli artt. 120 septies e 120 octies, vengono previsti in capo ai finanziatori e agli intermediari del credito doveri di diligenza, correttezza e trasparenza nella stipula dei contratti di credito, relativamente ai quali vengono richiesti altresì specifici oneri pubblicitari, che non devono contenere formulazioni che possano indurre nel consumatore false aspettative sulla disponibilità o sul costo del credito, con particolare riferimento ai tassi di interesse, al TAEG e all’esistenza di eventuali servizi accessori necessari per ottenere il credito. A completare la disciplina di tutela nei confronti del "contraente debole" si aggiunge il dovere del finanziatore di effettuare una valutazione approfondita circa il merito creditizio del consumatore, al fine di verificare le prospettive di adempimento da parte dello stesso riguardo gli obblighi stabiliti dal contratto. La novità di maggior rilievo introdotta dal Decreto, tuttavia, riguarda certamente l’introduzione dell’art. 120 quinquiesdecies del Testo Unico Bancario, ai sensi del quale nei contratti di credito può essere inserita la previsione per cui, in caso di inadempimento del consumatore, l’immobile oggetto di garanzia reale o i proventi della vendita del medesimo bene, siano trasferiti al finanziatore, con conseguente estinzione dell'intero debito derivante dal contratto di credito (anche qualora il valore del bene trasferito o l'ammontare dei proventi della vendita sia inferiore all'ammontare del debito residuo). Qualora il valore dell'immobile o i proventi dalla vendita siano invece superiori al debito residuo (ma il valore del debito non potrà in nessun caso superare il valore della garanzia) il consumatore avrà diritto all'eccedenza. Se da un lato il finanziatore non può condizionare la conclusione del contratto di credito alla sottoscrizione della predetta clausola di trasferimento o restituzione, la clausola, una volta inserita, determina l’obbligo del finanziatore di garantire al consumatore l’assistenza gratuita di un consulente, che dovrà valutarne la convenienza. Affinché si possa dar luogo al trasferimento o alla vendita dell’immobile, l’inadempimento deve consistere nel mancato pagamento di un ammontare equivalente a diciotto rate mensili del contratto di credito. Il ritardato pagamento che sia effettuato tra il trentesimo e il centottantesimo giorno dalla scadenza non viene tuttavia considerato ai fini dell’inadempimento. Il valore del bene immobile è stimato da una perizia resa, successivamente all'inadempimento, da parte di un perito scelto di comune accordo dalle parti o, in caso di mancato accordo, nominato dal Presidente del Tribunale. In ogni caso, la clausola di trasferimento dell’immobile non può essere pattuita nel caso di surrogazione del contratto di credito di cui all’art. 120 quater del Testo Unico Bancario. Le previsioni introdotte in tema di trasferimento al finanziatore dell’immobile dato in garanzia sono senza dubbio simili a quelle introdotte il 4 maggio 2016 dal decreto legge 59/2016 per l’ipotesi di finanziamenti concessi alle imprese, e semplificano di molto il realizzo, da parte dei soggetti finanziatori, dei crediti in sofferenza. Rispetto a quanto previsto dal decreto legge 59/2016 – peraltro ancora in sede di conversione di legge e, quindi, soggetto a possibili modifiche – il Decreto, destinato a consumatori piuttosto che ad imprese, prevede termini più lunghi di inadempimento prima che si possa procedere al trasferimento dell’immobile. Inoltre, il trasferimento previsto dal Decreto comporta comunque l’estinzione integrale del debito, anche nel caso in cui il valore dell’immobile dovesse essere inferiore all’ammontare del debito residuo. La necessaria assistenza gratuita al consumatore da parte di un consulente rappresenta inoltre una tutela aggiuntiva rispetto a quanto previsto nel caso di analoghe clausole di trasferimento inserite in contratti di finanziamento stipulati con imprese. Peraltro, il Decreto nulla dice in merito alle modalità pratiche con cui il trasferimento potrà essere perfezionato, mentre il decreto legge 59/2016 stabilisce che l’inserimento della relativa clausola nel contratto di finanziamento alle imprese determina un trasferimento sospensivamente condizionato all’inadempimento, prevedendo che la condizione si considera verificata non appena il perito incaricato di stimare l’immobile comunica la valutazione al debitore e alla banca, che potrà allora comparire avanti al Notaio per l’atto di trasferimento senza che sia richiesta la presenza del debitore. Per ulteriori informazioni contattare: Paolo Bonolis Partner [email protected] Gianfabio Florio Associate [email protected] Implementation of “Loan Directive” in Italy Transfer in favor of banks of the property owned by the consumer in default following to 18 unpaid instalments In implementation of the Directive of the European Parliament and European Council dated 4 February 2014 (the 2014/17/UE so-called Mortgage Credit Directive or “Direttiva Mutui”), the Italian Council of Ministers approved the Legislative Decree no. 72 of 21 April 2016 (hereinafter the “Decree”), published on 20 May 2016, in force since 4 June, even if certain specific technical provisions will require the issuing of ad hoc rules by the Bank of Italy and the CICR (ministerial committee for credit and savings). The Decree, in accordance with the Mortgage Credit Directive, aims at guaranteeing a highlevel protection of consumers (which are defined as individuals acting for scopes that are not related to commercial, entrepreneurial or professional activities), also for the pre-contractual stage, which is to be complied with by banks and other entities authorised to grant loans (defined as “financers”). The Decree applies to “credit contracts” entered into by consumers, which are defined as contracts for the granting of credits in the form of extensions, loans or other financial facilities, secured by mortgage over the property right or other right in rem on residential assets, or any credit directed to the purchasing of the right of property over land or assets. Through the introduction of Articles 120 septies and 120 octies in the legislative decree no. 385/1993 (Banking Consolidated Act), banks and financial intermediaries must comply with diligence, fairness and transparency duties in the execution of credit contracts, as well as with specific publicity obligations, consisting in information that is not suitable to create false expectations in the consumer in relation to availability or costs of the credit, with particular reference to interest rates, TAEG (the “overall” final yearly rate inclusive of any charge) and any possible ancillary services needed for obtaining the credit. The lender is also obliged to properly evaluate the credit worthiness of the consumer, in order to assess the chances that he/she will be eventually able to fulfil his/her repayment obligations. The most relevant innovation brought by the Decree, however, lays in the introduction of Art. 120 quinquiesdecies of the Banking Consolidated Act, according to which the credit contracts may provide for a specific clause stating that the default by the consumer may trigger the transfer to the lender of the property given as security of the contract (or the proceeds obtained by the sale of the property), causing the discharge of the whole indebtedness of the borrower (even in the case in which the value of the transferred property is lower than the amount of the outstanding debt). If the value of the property or the amount of the proceeds obtained by the sale of same are higher than the secured debt, the consumer will be entitled to get the surplus. The lender cannot ask for insertion of the said clause as a condition to granting the relevant loan. Additionally, the lender must ensure that the consumer is provided with a free legal advice – by an independent lawyer – on the effects and expediency of inserting such clause in the loan agreement. In order to trigger the transfer of the property, the consumer must have incurred a “qualified” default, consisting in failure to pay at least 18 instalments. A delay from 30 to 180 days from the expiration date, does not qualify as default. In case of default the value of the property is assessed by an appraiser jointly instructed by the parties or, in lack of agreement, appointed by the president of the competent court. In any case, the clause of transfer of the property may not be inserted in case of subrogation in the credit contract pursuant to Art. 120 quater of the Banking Consolidated Act. The new law provisions on the direct transfer of ownership to the lender are very similar to those just introduced by the law decree 59 of 4 May 2016 for loans granted to companies, and in the same way are aimed at simplifying the recovery of non-performing credits. Compared to the law decree no. 59/2016 (which must still be converted into law, and may be subject to further amendments), the Decree gives more time to the consumer to remedy his/her default and avoid that the lender enforces the right to transfer the property. In addition, the transfer of the property as provided for by the Decree will cause the full discharge of the indebtedness of the borrower, even when the property value is lower than the outstanding debt (whilst such discharge is not envisaged by law decree no. 59/2016 in case of loans to companies). Also, the compulsory free-of-charge assistance to the consumer by a consultant represents an additional protection which is not given to companies under law decree no. 59/2016. In any case, the Decree does not specify on a practical basis how the transfer is perfected, whilst law decree no. 59/2016 specifically states that the default of the borrower is a condition of the transfer and that the transfer is then perfected with retroactive effects as soon as the appraiser in charge for assessing the value of the property communicates his evaluation to the debtor and to the bank. As soon as the communication is served, the lender will then be entitled to appear before a Notary and proceed with the transfer of the property, without need for the borrower to be present. For further information please contact: Paolo Bonolis Partner [email protected] Gianfabio Florio Associate [email protected] Le opinioni ed informazioni contenute nella presente Newsletter hanno carattere esclusivamente divulgativo. Esse pertanto non possono considerarsi sufficienti ad adottare decisioni operative o l’assunzione di impegni di qualsiasi natura, né rappresentano l’espressione di un parere professionale. La Newsletter è proprietà di CMS Adonnino Ascoli & Cavasola Scamoni. The views and opinions expressed in CMS Adonnino Ascoli & Cavasola Scamoni's Newsletter are meant to stimulate thought and discussion. They relate to circumstances prevailing at the date of its original publication and may not have been updated to reflect subsequent developments. CMS Adonnino Ascoli & Cavasola Scamoni's Newsletter does not intend to constitute legal or professional advice. CMS Adonnino Ascoli & Cavasola Scamoni's Newsletter is CMS property. 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