Jan Svankmajer - Castello dei Burattini

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Jan Svankmajer - Castello dei Burattini
Personaggi
Guignol
È il personaggio tradizionalmente più importante del teatro dei burattini francese.
Creato all’inizio del XIX secolo e divenuto il simbolo dello humor lionese, Guignol è un piccolo
artigiano, precisamente un tintore di seta, di condizione molto modesta, spesso accompagnato
dalla bisbetica moglie Madelon e dal suo amico Gnafron, ubriacone incallito dalla voce bassa e
dal temperamento placido. Guignol appartiene a quella generazione di nuovi caratteri nata in
Europa soprattutto alla fine del 1700, in cui i personaggi sono legati al localismo; suoi coetanei
in Francia sono: Lafleur (Piccardia), Les Cabotans (Amiens), Jaques (Lille) e Barbizier (Besançon).
Il suo creatore fu Laurent Mourguet (1769 - 1844) nato a Lione da un padre maestro tessitore e
mercante. Nel 1788 sposa Jeanne Esterle, anch’essa operaia della seta come lui. Laurent, dopo il
matrimonio, abbandona il mestiere del setaiolo troppo insicuro durante il periodo della Rivoluzione
e si fa mercante da fiera: vende aghi, pettini, piccole scatole di legno nonchè rimedi per la salute
e balsami. Attraverso il lavoro, che lo porta a viaggiare in tutta la regione, conosce i modi di dire,
i dialetti (con tutte le varianti franco provenzali), le figure tipiche dei vari paesi e sviluppa una
grande verve istrionica. Nel 1797 diventa cavadenti e vende unguenti e droghe al fine di calmare
il dolore e per attirare i clienti installa di fianco alla poltrona sulla quale svolge le sue operazioni
un castello, un piccolo teatrino, dove muove Polichinelle (Pulcinella). Nel 1804 decide di darsi
completamente all’arte dei burattini: il biglietto per vedere i suoi spettacoli costa due soldi tanto
per i ragazzi quanto per i borghesi e gli operai. Oltre a Pulcinella muove anche personaggi di sua
invenzione: è così che all’inizio dell’Ottocento appare Gnafron e più tardi Guignol. Tra il 1840
e il 1870 Guignol conosce un incredibile espansione. I burattinai portano i loro teatrini nei caffè
e lavorano per un pubblico di operai e di scaricatori di porto che vanno a bere un bicchiere dopo
il lavoro. Per essi Guignol è un divertimento, ma assume anche un ruolo di gazzetta: commenta
i fatti della giornata, gli eventi della città e del quartiere.
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Marionettisti
Jan Svankmajer (Praga 1934 - vivente)
Da ragazzo frequenta l’Istituto delle Arti Applicate e in seguito l’Accademia delle Arti Visive
di Praga. E’ un abile costruttore e manovratore di marionette ed entra a far parte del Lanterna
Magika Puppet Theatre in cui le rappresentazioni vengono proposte insieme a filmati e balletti;
è in questo ambiente che si genera quella poetica che lo accompagna per tutta la sua carriera: la
creazione di una rappresentazione visiva formata da elementi eterogenei fra loro.
Milita in un gruppo surrealista ceco di cui hanno fatto parte anche intellettuali come Vratislav
Effenberger, Karel Teige, Vitzslav Nezval, Marie Erminova e Kostantin Biebl.
Nel 1964 approda alla regia con il corto The Last Trick a cui seguiranno Punch and Judy, The
Garden, The Flat, Don Juan, The Ossuary, Jabberwocky. Svankmajer piega le regole della propria
cinematografia alle proprie esigenze espressive, secondo un’ottica che sta tra l’anarchia e la satira.
Agli inizi degli anni ottanta gira Dimensions Of Dialogue, in cui una serie di teste fatte di materiali
diversi si mangiano e risputano a vicenda. Il suo primo lungometraggio è Alice (1987), un
adattamento surreale e psichedelico del racconto di Carrol. In seguito Svankmajer attinge ancora
dal filone fiabesco con Faust e Otesanek (in cui l’essere umano e la marionetta si fondono nella
figura di Otik, un bambino di legno sempre affamato di carne). La ricerca del piacere sessuale
viene satireggiata con Conspirators Of Pleasure (1996).
Il surrealismo di Svankmajer ha regole precise sempre al servizio della sua costante anarchia e
della satira politica.
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