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Acciarino a spugna di platino Descrizione ed uso Categoria termologia Periodo storico inizio XIX secolo Costruttore ignoto Materiali scatola impiallacciata in legno di mogano con inserti in ottone dorato, vetro, ottone Dimensioni 26,50x26,70x50,70 cm Questo apparato si compone di due recipienti di vetro: il primo penetra nel vaso inferiore tramite una tubulatura smerigliata che lo chiude esattamente. All'estremità della tubulatura si trova una massa di zinco che si immerge in acqua mescolata con acido solforico. Per la reazione reciproca dell'acqua, dell'acido e del metallo, si sviluppa dell'idrogeno che, non trovando dapprima alcuna uscita, respinge l'acqua nel vaso superiore finché lo zinco non pesca più nel liquido; il turacciolo del vaso superiore è munito lateralmente di una solcatura che permette la fuoriuscita dell'aria man mano che l'acqua si eleva. Una tubulatura di ottone, fissata su un lato, porta un piccolo cono in cui è praticato un orificio, al di sopra del quale c'è una spugna di platino contenuta in una capsula. Aprendo una chiavetta che chiude il tubo di ottone, l'idrogeno si sprigiona e si infiamma a contatto del platino. Bisogna aver cura di non presentare il platino alla corrente d'idrogeno se non quando questo gas ha trascinato fuori del vaso sottostante tutta l'aria in esso contenuta, altrimenti si produrrebbe una viva detonazione dovuta alla combinazione dell'ossigeno con l'idrogeno contenuti nel vaso inferiore. Fonti:A. Ganot, "Trattato elementare di Fisica sperimentale ed applicata", XVII edizione, ed. F. Pagnoni, Milano, 1873. I.T.G. “Della Porta - Porzio” Bussole Descrizione ed uso Categoria topografia Periodo storico XIX secolo Costruttore Spano (Napoli) Materiali legno, metallo. Dimensioni 19x23x16 cm (a cannocchiale) 21x24x16 cm (a traguardi eccentrici) La prima bussola a cannocchiale è composta di due parti: il basamento e la parte superiore. Il basamento è costituito da una massa centrale dalla quale sorge un asse metallico intorno a cui lo strumento può ruotare (“movimento generale dello strumento”), dalle tre viti di livello (“basamento a triangolo”), che servono a rendere verticale l’asse dello strumento, e da una vite di bloccaggio del movimento di rotazione. La parte superiore è costituita da una scatola quadrata di legno, chiusa superiormente da una tavoletta amovibile, all’interno della quale è posta la bussola (come nelle bussole a traguardi) dotata di graduazione destrorsa e sormontata da due livelle toriche disposte reciprocamente con gli assi ortogonali. La bussola è dotata di meccanismo di blocco dell’ago calamitato per il trasporto. Da una faccia laterale della scatola di legno parte l’asse di rotazione del cannocchiale (che è eccentrico rispetto al centro della bussola) dotato di vite micrometrica, e l’ecclimetro che è dotato di nonio. Lo strumento permette la misura sia di angoli orizzontali e azimut riferiti al meridiano magnetico, sia la misura di angoli di “inclinazione”, cioè angoli sul piano verticali di una direzione rispetto al piano orizzontale. Nella seconda bussola a traguardi eccentrici la graduazione destrorsa insieme alla punta centrale con al di sopra l’ago poggiato, è posta al fondo di una scatola quadrata di legno, chiusa superiormente con una tavoletta amovibile. Inferiormente, in corrispondenza del centro della graduazione, lo strumento è dotato di un manicotto cavo che permette l’inserimento di un treppiedi. Sul manicotto ci sono quattro viti di regolazione. L’attrezzatura è dotata di un piano di mira eccentrico realizzato da un parallelepipedo esterno, girevole attorno ad un asse uscente da una delle facce laterali della scatola; il parallelepipedo contiene le visuali, (cioè i traguardi non sono esterni a vista ma alle estremità del parallelepipedo) da cui il nome Bussola Eccentrica a Traguardi Oscuri. In particolare questo strumento porta per ciascuna delle due estremità del parallelepipedo rispettivamente un piccolo foro oculare e un traguardo, accoppiati con i corrispondenti dell’altra estremità (oculare-traguardo, traguardo-oculare) in modo da permettere la collimazione di una medesima direzione nei due versi anche senza ruotare il parallelepipedo. Lateralmente su due lati della stessa scatola di legno, sono posizionate due livelle toriche disposte secondo due direzioni ortogonali, la cui funzione è rendere orizzontale il piano della bussola. L’orizzontalità e la stazione sul punto a terra si ottengono agendo opportunamente sulle quattro viti del manicotto, e sulle viti di rettifica delle livelle. Una bussola topografica in generale è uno strumento fatto per misurare o stabilire angoli di un allineamento col meridiano magnetico (azimut). Si tratta di un goniometro che misura angoli azimutali cioè sul piano orizzontale. Fonti: scheda a cura del Prof. F. Zuppardi I.T.G. “Della Porta - Porzio” Elettrometro filiforme di Melloni Descrizione ed uso Categoria elettromagnetismo Periodo storico seconda metà XIX secolo Costruttore Saverio Gargiulo, 1855 Materiali ottone, vetro Dimensioni 23,50x28x41,50 cm Questo elettroscopio si basa su un principio diverso da quello dei tradizionali elettroscopi a foglie infatti l'apparecchio ha grande sensibilità e la capacità di mantenere la carica per lungo tempo. Lo strumento fu ideato da Macedonio Melloni, che ne commissionò la costruzione a Saverio Gargiulo. Lo strumento fu ultimato solo nel 1855, ad un anno dalla morte di Melloni. L'elettroscopio è costituito da un sistema di due cilindretti di ottone coassiali, a cui sono saldate due asticelle metalliche. Il cilindretto esterno è fisso, mentre quello interno è sospeso ad un doppio filo di seta. Caricando con un conduttore carico il cilindro esterno, si crea una forza repulsiva tra le asticelle metalliche, cui si oppone la forza di torsione elastica dei fili. Il sistema è racchiuso in una custodia cilindrica di ottone, posta su di un treppiedi a viti calanti e chiusa superiormente da una lastra di vetro. Sulla custodia è innestato un lungo e sottile cilindro d'ottone, che racchiude il filo di sospensione. Il cilindretto fisso, elettricamente isolato, viene caricato tramite una sferetta, cui è collegato metallicamente, posta all'esterno della custodia. Fonti: dal "Rapporto della commissione per esaminare il nuovo elettroscopio del cav. Melloni" L. Palmieri, A. Nobili e V. Flauti, Napoli, Stamperia del Vaglio, 1854. Note: Firmato: "Ultima scoverta del cavalier Melloni, Saverio Gargiulo, Napoli, 1855". I.T.G. “Della Porta - Porzio” Fonoautografo Descrizione ed uso Categoria acustica Periodo storico inizio XIX secolo Costruttore ignoto Materiali legno, pelle, ottone, ferro Dimensioni 89x58,5x72 cm Il fonoautografo, inventato da Edoardo - Leon Scott de Martinville e brevettato il 25 marzo 1857, è stato il primo strumento in grado di trascrivere graficamente le onde sonore su un mezzo visibile, ma non poteva riprodurre il suono registrato. Scott, uno stampatore e libraio di professione, ebbe l'ispirazione quando gli capitò di leggere l'anatomia dell'orecchio umano nel corso della sua attività. Il suo fonautografo venne costruito in analogia del condotto uditivo esterno, del timpano e degli ossicini. Scott creò diverse varianti del dispositivo. Le funzioni del canale auricolare e del timpano venivano simulate da un cono ad imbuto o da un piccolo cilindro chiuso da una membrana flessibile di pergamena, o altro materiale adatto, tesa sopra l'estremità più piccola. Una setola di maiale, un diapason o altro elemento molto leggero a forma di stilo era collegato alla membrana, a volte da un legame indiretto che grosso modo simulava gli ossicini e serviva come leva di amplificazione. Le setole tracciavano una linea su un sottile strato di nerofumo, finemente suddiviso, depositato dalla fiamma di una lampada a petrolio o a gas, su una superficie in movimento di carta o di vetro. Il suono raccolto dall'orecchio simulato e trasmesso alle setole, creava la linea che era modulata dalle variazioni della pressione dell'aria, determinando la creazione di una registrazione grafica delle onde sonore. Fonti: www.arass-brera.org, www.fantasyelkia.blogspot.it I.T.G. “Della Porta - Porzio” Goniometro a graduazione conica Descrizione ed uso Categoria topografia Periodo storico seconda metà XIX secolo Costruttore Strumento atto a misurare angoli orizzontali e verticali, mediante cannocchiale collimatore. Il basamento è sostenuto da tre viti (razze) equidistanti. La parte superiore (alidada), che può ruotare intorno all’asse verticale, è corredata di bussola per l’orientamento e provvista di due livelle toriche, disposte perpendicolarmente fra di loro. Il cannocchiale è disposto centralmente, di lunghezza variabile, con relativa vite di regolazione in ottone, per la messa a fuoco delle immagini. Sia la rotazione dell’alidada che la rotazione del cannocchiale intorno all’asse orizzontale, sono regolate da viti di bloccaggio e viti di avanzamento micrometrico. La lettura dei cerchi goniometrici orizzontale e verticale è diretta, su graduazione a vista, con gli indici di lettura provvisti di nonio. Il cerchio verticale è provvisto di due indici orizzontali contrapposti. Officine Spano, Napoli Materiali ottone, vetro, ferro Dimensioni 25x25x45 cm Fonti: scheda a cura del Prof. F. Zuppardi I.T.G. “Della Porta - Porzio” Sestante Descrizione ed uso Categoria topografia Periodo storico fine XIX secolo - inizio XX secolo Costruttore Salmoiraghi, Milano Materiali ottone Dimensioni 30x30x10 cm Sull’armatura metallica a forma di settore circolare ampio 60°, ossia 1/6 di circonferenza (da cui il nome “sestante”), è fissato uno specchietto, per metà trasparente. All’estremità dell’armatura è posto un lembo graduato, su cui scorre un braccio girevole, detto alidada, imperniato nel vertice del settore circolare, a cui è fissato un altro specchio, lo specchio mobile. La linea di fede del braccio mobile sul lembo graduato fornisce la misura dell’angolo cercato. Completano lo strumento un cannocchialetto orientato verso lo specchietto fisso ed una serie di filtri colorati per attenuare la luminosità dell’immagine. Lo strumento è utilizzato in marina per misurare l’altezza di un astro sopra l’orizzonte, ossia l’angolo che, rispetto all’osservatore, forma con l’orizzonte. Se si misura l’angolo formato dal sole a mezzogiorno, è possibile “fare il punto” ossia determinare la posizione della nave durante la navigazione. Fonti: E. Perucca, "Fisica Generale e Sperimentale", vol. II, U.T.E.T., Torino 1949. I.T.G. “Della Porta - Porzio” Tromba aspirante sistema Del Giudice Descrizione ed uso Categoria meccanica Periodo storico seconda metà XIX secolo Costruttore ignoto Materiali legno, ottone, ferro Dimensioni 37x29x81 cm La pompa nel XIX secolo veniva chiamata “tromba”, e veniva utilizzata per innalzare liquidi per aspirazione o per pressione. I diversi pezzi che costituiscono una tromba sono: corpo di tromba, stantuffo, valvola e tubi d’aspirazione. Il corpo di tromba è un cilindro di vetro cavo entro cui si muove verticalmente un cilindro pieno,detto embolo, rivestito d'un involucro di cuoio, che costituisce lo stantuffo. Il cilindro di vetro esterno termina con due dischi in ottone. Un tubicino di vetro pesca nel liquido. La pompa aspirante è formata da un cilindro aperto superiormente dentro il quale scorre uno stantuffo a tenuta, munito di una valvola che si apre verso l'alto. Il cilindro comunica, per mezzo di una seconda valvola con il tubo di aspirazione che si immerge nell'acqua da sollevare, contenuta nella vaschetta. Nella fase iniziale la pompa funziona da pompa pneumatica, aspirando l'aria dal tubo di aspirazione e cacciandola fuori dal condotto di uscita. In tal modo sotto l'azione della pressione atmosferica agente sulla superficie dell'acqua contenuta nella vaschetta cilindrica, questa si solleva nel tubo di aspirazione e penetra nella camera cilindrica al di sopra del pistone attraverso la valvola. Nel suo movimento ascensionale il pistone la porterà verso l'alto facendola uscire dal condotto verticale. Fonti: A. Battelli, P. Cardani [1916] vol. I, pp. 509-510. http://www.esteticainfisica.it Note: Idea dell'ingegnere Francesco del Giudice, I preside del Regio Istituto tecnico e Capo dei Vigili del fuoco di Napoli I.T.G. “Della Porta - Porzio”