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BREVE BIOGRAFIA DI FRATEL ARTURO PAOLI
(maggiori approfondimenti si trovano nel libro “La rinascita dell’Italia” – pagg.47 - 57)
LUCCA, 1912 – 1926: L’INFANZIA
Arturo Paoli nasce a Lucca, in via Santa Lucia, il 30 novembre 1912, secondo di tre figli: Tommaso, Arturo e Anna
Maria. Il padre Angelo è titolare di un negozio di articoli da viaggio che assicura buone condizioni economiche alla
famiglia. La madre Maddalena è cattolica: l’insegnamento trasmesso ai figli è quello della mutua solidarietà verso
il prossimo.
Un evento scuote il piccolo Arturo all’età di 8 anni: il 14 dicembre 1920, a due anni dall’inizio del Ventennio,
assiste allo scontro a fuoco tra fascisti e socialisti in piazza San Michele, che lasciò a terra due morti e una decina
di feriti. La madre pronuncia una frase che farà da guida al futuro del giovane: “Gli uomini non si vogliono bene, il
nostro compito è impegnarci per costruire la pace”.
LUCCA, 1926 – 1936: L’ADOLESCENZA E LA GIOVINEZZA
Arturo frequenta il liceo classico Machiavelli, dove conosce il primo gruppo di amici con cui fonderà una sezione
della Conferenza di San Vincenzo, per organizzare incontri tra giovani e attività di aiuto per i bisognosi. Dopo il
diploma, si iscrive alla Facoltà di Lettere dell’Università di Pisa, laureandosi nel 1936. In questa fase conosce
Giorgio la Pira, futuro sindaco di Firenze, che sarà il suo primo grande maestro nell’impegno religioso e politico.
Il biennio 1933 – ’34 è segnato da due eventi traumatici per la sua vita: la morte di una cara amica e della madre. È
in questo periodo di difficoltà che il giovane Paoli matura la scelta del sacerdozio.
LUCCA, 1937 – 1945: LA SCELTA DEL SACERDOZIO E LA GRANDE GUERRA
Arturo entra in seminario nel 1937. Viene ordinato tre anni più tardi, il 24 giugno 1940.
I primi anni della sua esperienza sacerdotale coincidono con quelli della Seconda Guerra Mondiale. Assieme ad
altri tre giovani preti, don Sirio Niccolai, don Guido Staderini e don Renzo Tambellini, riceve l’incarico di gestire
l’ex seminario di Lucca, ormai divenuto un collegio per studenti delle campagne vicine e un rifugio per i
perseguitati da fascisti e nazisti. Molti ebrei vengono salvati. Lo stesso Arturo viene arrestato dai tedeschi, ma un
soldato sconosciuto lo libererà.
ROMA, 1946 – 1953: NELLA CAPITALE CON LA GIAC
Finita la guerra, Arturo viene chiamato a Roma per ricoprire il ruolo di vice assistente nazionale della Gioventù di
Azione Cattolica (GiAC). Arturo scrive per numerose riviste e si impegna nella formazione di una nuova classe
dirigente cattolica.
Fondo Documentazione Arturo Paoli
Palazzo della Fondazione – Piazza San Martino 7 – 55100 Lucca
Tel. 331.34.22.878; e-mail: [email protected]
ARGENTINA, APRILE 1954: L’ALLONTANAMENTO DI ARTURO IN AMERICA
Nel gennaio del 1954 viene pubblicato sul settimanale L’Europeo l’articolo “Questi cattolici cercano nuovi cieli e
nuove terre”, in cui emergono le divergenze di vedute tra il sacerdote lucchese e i vertici vaticani. Arturo è così
costretto ad allontanarsi da Roma: verrà destinato al ruolo di cappellano sulle navi degli emigranti italiani diretti
verso l’Argentina.
ALGERIA, 1954 – 1957: L’INCONTRO
FOUCAULD
CON I
PICCOLI FRATELLI
DI
CHARLES DE
Arturo conosce la comunità dei Piccoli Fratelli di Charles De Foucauld e decide di entrare a farne parte. Nel 1954,
a più di quarant’anni, inizia il suo noviziato nel deserto algerino dove vive per 13 mesi. Al termine entra a far parte
dei Piccoli fratelli.
SARDEGNA, 1957 – 1960: BREVE RITORNO IN ITALIA
Nell’agosto 1957 Arturo torna in patria per fondare la prima Fraternità italiana. Il luogo prescelto è la Sardegna:
assieme ad altri due confratelli si stabilisce nel piccolo borgo di Bindua, nel cuore dell’iglesiente. Mentre si dedica
a occupazioni di carattere pratico come la manutenzione delle strade, la notizia del suo ritorno in Italia si diffonde.
Viene invitato a tenere conferenze a Cagliari e in altre città. Arturo tornerà anche in Lucchesia, ospite di alcune
suore a Viareggio. Ma la sua presenza non è ben vista dalle autorità ecclesiastiche: il Vaticano lo preferisce lontano
e il priore generale della congregazione dei Piccoli Fratelli lo invita a lasciare l’isola e partire alla volta
dell’Argentina viene invitato a tenere conferenze.
ARGENTINA, 1960 – 1974: PRIMA TAPPA IN AMERICA LATINA
Nel 1960 Arturo sbarca in Argentina. La prima Fraternità viene fondata a Fortín Olmos, nello stato di Santa Fé, in
mezzo ai boscaioli che vivono in condizioni di miseria materiale e spirituale. Sono gli anni della rivoluzione
cubana, di grandi cambiamenti politici e religiosi. I Piccoli Fratelli sono dalla parte dei poveri, come molti religiosi
e sacerdoti che subiranno persecuzioni e repressione violenta dalle varie dittature militari che si susseguono. Anche
Arturo Paoli sarà tra i ricercati e rischia la vita. È in questo periodo che Arturo scrive Dialogo della liberazione,
libro che costituirà la fonte di ispirazione per Gustavo Gutierrez e la sua teorizzazione della teologia della
liberazione.
VENEZUELA, 1974 – 1984: CON I CONTADINI DI MONTE CARMELO
Mentre Arturo si trova in Venezuela, in missione per conto della Fraternità con l’incarico di coordinare la regione
latinoamericana, in Argentina, dove era stato condannato con la falsa accusa di traffico d’armi, il suo ufficio viene
perquisito e alcune carte requisite. Paoli viene quindi consigliato di non rientrare. In Venezuela si inserisce
dapprima nella Fraternità di Bojò, successivamente decide di fondare una nuova comunità a Monte Carmelo, a
1600 metri di altezza. L’incontro con una giovane donna madre di due figli senza padre sarà il punto di partenza
per il libro Camminando s’apre il cammino.
Fondo Documentazione Arturo Paoli
Palazzo della Fondazione – Piazza San Martino 7 – 55100 Lucca
Tel. 331.34.22.878; e-mail: [email protected]
BRASILE, 1984 – 2005: DA SÃO LEOPOLDO A FOZ DO IGUAÇU
Invitato in Brasile da un sacerdote italiano, Arturo lascia il Venezuela e si stabilisce a São Leopoldo, nello stato del
Rio Grande Do Sul. Incontra una Chiesa vicina ai bisogni dei poveri, impegnata per la giustizia e la pace, collabora
con vescovi e teologi della liberazione. Dal 1986 Paoli si sposta a Foz do Iguaço, nello Stato del Paranà, accolto da
mons. Olivio Fazza. Nasce qui una comunità mista, di uomini e donne, laici e consacrati, dove si sperimenta un
modello di vita comunitaria senza regole scritte, fondata sull’amicizia e la condivisione.
LUCCA, 2005: RITORNO IN ITALIA, IL CERCHIO SI CHIUDE
Arturo rientra definitivamente in Italia nel 2005. Nel 2006, mons. Italo Castellani gli affida la “Casa Beato Charles
de Foucauld” a San Martino in Vignale, dove fratel Arturo Paoli tutt’ora vive continuando a scrivere, predicare,
incontrare persone di ogni età e provenienza sociale e religiosa.
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Palazzo della Fondazione – Piazza San Martino 7 – 55100 Lucca
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