WallStreetperdemiliardari
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2 Il Sole-24 Ore Giovedì 25 Gennaio 2007 - N. 24 In primo piano Tendenzeglobali Piazze esotiche. Caraibi e Isole della Manica sempre più attraenti per gli investitori CHI CONTROLLA LA RICCHEZZA Zurigo festeggia. Nel private banking la redditività degli istituti è al 16% IL PATRIMONIO DEGLI EMERGENTI BLOOMBERG I MAGGIORI WEALTH MANAGER Carlos Slim Helu Èl’uomopiùriccodell’America Latina,conunpatrimoniodi30 miliardididollari,cresciutodisei miliardisolonell’ultimoanno.Carlos SlimHelu(nellafoto),66anni, messicano,figliodiimmigrati libanesi,magnatedelle telecomunicazioni,èilnumerouno diAmericaMovil,lapiùgrande compagniaditelefoniamobiledi tuttal’AmericaLatina,laquartaa livellomondiale:oltrecentomilionii suoiclienti.Con25miliardididollari inasset,AmericaMovilrappresenta oltrelametàdellacapitalizzazione dellaBorsamessicana. Dati in miliardi di dollari Manager e Paese Ubs (Svizzera) Asset gestiti 2.016 Barclays Global Inv. (Regno Unito) 1.513 Allianz Group (Germania) 1.493 State Street Gl. (Usa) Credit Suisse (Svizzera) 1.441 1.422 1.260 1.166 1.128 Deutsche Bank (Germania) 1.027 Fidelity Inv. (Usa) Axa Group (Francia) Capital Group. (Usa) Vanguard Gr. (Usa) 30 miliardi $ AP Lakhsmi Mittal L’industrialeanglo-indiano LakhsmiMittal(nellafoto),55anni, ènellatoptendeimiliardari mondialiedaquandohaacquisito lafranceseArcelorèdiventatoil numerounoalmondonell’acciaio. L’operazioneharidisegnatola mappadelsettore,tantodacreare subbuglionell’establishment politico-finanziariodimezza Europa.IlnomediMittalècircolato ancheperlatedescaThyssenKrupp insiemeaquellodiTata.ALondra possiedeKensingtonPalace Gardens,lacasapiùcostosadel RegnoUnito(70milionidisterline). 958 Wall Street perde miliardari I grandi patrimoni privati alle banche svizzere, agli Usa gli istituzionali DAVOS Laricchezzaglobaleaumenta, nonostante tutto. E a gestire i patrimoni privati sono in larga misuraancoralepiazzefinanziariepiùrobuste,acominciaredalla Svizzera. Non che manchino piazze in ascesa, così come non mancano Paesi emergenti da cui arrivano nuove ricchezze. Malageografiadeigrandigestori di patrimoni vede rimescolamentidicarte,sì,manonribaltamenti delle leadership. AlForumeconomicomondiale di Davos la presenza di banchieri svizzeri e internazionali è notevole. E non è forse un caso che SwissBanking, cioè l’Associazione svizzera dei banchieri, abbia deciso di mettere a punto proprioinquestigiorniun’analisiarticolatadelmondodelwealth management. Non è prevista una presentazione al Forum, ma nella cerchia degli addetti ai lavori presenti a Davos inevitabilmentesi fariferimento aqueste cifre. Ed è facile prevedere che non soltanto nelle riunioni delForummaanchenegliscenaridei prossimi mesi si terrà conto di questa radiografia. I dati si riferiscono a fine 2005 e sono comunque gli ultimi disponibili per quel che riguarda questo tipo di studi ufficiali. Se si guarda al mondo intero e se si guarda alla somma dei patrimoni istituzionali e privati gestiti, ebbene gli Stati Uniti rimangono in testa, con una quota di oltre il 41% acquisita già nel 2004. Seguonola Gran Bretagnacon il 10% e la Svizzera con l’8,8%. Poi ilGiapponeconl’8,1%,laGermania con il 7% e la Francia con il 6,6 per cento. Detto questo, l’analisi si concentra poi in particolare sulla gestione dicapitali riferibili alla ormai larga fascia di clienti abbienti (high net worth individuals, hnwi, sopra il milione di franchi). Questo tipo di patrimoni in gestione ha raggiunto unvalore mondiale di33300miliardi di dollari, con una crescita media annua dal 1996 pari all’8%. Dal Nord America e dall’Europa vengono ancora le maggiori fette di ricchezza, anche se l’area Asia-Pacifico sta conquistando posizioni. I patrimoni hnwi potrebbero toccare i 44600 miliardi di dollari nel 2010, secondo le previsioni rilanciate da SwissBanking. Focalizzando ancor più l’analisi, quali sono le piazze principali per i patrimoni privati, per ilprivate banking in senso stretto? La Svizzera, nonostante le difficoltà di anni recenti legate LE DIMENSIONI Nel complesso i super-ricchi controllano 33mila miliardi di dollari e il 28% di questa somma è gestita all’interno della Confederazione CHI GUADAGNA Ubs, Barclay’s e Allianz si aggiudicano i primi posti nella classifica delle attività di wealth management a livello mondiale alle contestazioni del segreto bancario in Europa e negli Usa, continua a guidare la classifica, con una quota di mercato mondiale del 28%. Gli assets gestiti nel complesso nella Confederazione sono pari alla cifra record di 4400 miliardi di franchi. Se si tengono presenti altre forme di deposito e soprattutto i capitali gestiti all’estero, il valore della gestione delle banche elvetiche sale a 6900 miliardi di franchi. Le altre piazze finanziarie allespalledellaSvizzerasonoLussemburgo e Caraibi (entrambe con una quota del 15%), Isole del CanaleeLondra(rispettivamente con il 13% e l’8%), l’aggregato New York-Miami (8% pure), e i due maggiori centri asiatici Hong-Kong (4%) e Singapore (3%). L’analisi di SwissBanking accende peraltro i riflettori non solo sulle piazze finanziarie, ma anchesuinomideigruppifinanziarichehannolaleadershipnellagestionedi patrimoni.Ilgruppo bancario rossocrociato Ubs apre quest’altra classifica, con 2016miliardididollarigestiti,se- Anni di forte crescita portano russi e indiani al top della graduatoria Mosca e Delhi, le nuove «City» Mara Monti MILANO www.hondaitalia.com NoncisonosoltantoBillGates e Warren Buffett a guidare le classifiche dei super ricchi del pianeta.Russi,indiani,sudamericaniscalano con decisione le top tendei miliardariin ascesa.Sono lorooggi i maggioriacquirentidi megayacht e cabinati, ma anche diFerrarieLamborghinidaesibire in Costa Azzurra, Sardegna, maanche in Grecia e a Miami. Un esempio per tutti dà il polso di quanto veloce sia la corsa ai consumi di lusso: quando lo scorso anno la Lamborghini aprì il suo salone nei dintorni di Mosca,insolisettegiornivennero vendute le 20 auto destinate a questo mercato. La carica dei russi Nonèuncasochel’ultimaclassifica di Forbes, il mensile di alta finanza che pubblica tutti gli anni una meticolosa classifica internazionale dei miliardari, ascriva in forte crescita proprio irussi:trai"colossi",ViktorVekselbergdelgruppoRenova (carbone), Oleg Deripaska della so- cietà Basic Element (alluminio) eAlexeiMordashov primoazionista del gruppo siderurgico Severstal,lo stessoadavere rilevato il gruppo bresciano della famiglia Lucchini. Ai russi piace il made in Italy tanto da avere manifestato recentemente un interesse a rilevare una quota di Telecom Italia. A farsi avanti dopo essersi mosso su Deutsche Telecom, è stato Vladimir Evtushenkov, azionista di maggioranza del gruppo finanziario-industriale Sistema, il maggiore conglome- SH300i. rato nel settore privato dei consumi con interessi non solo nelle Tlc, ma anche nelle assicurazioni, immobili, banche, media, turismo, farmaceutica e grande distribuzione. Tuttavia il più famoso tra i russi resta Roman Abramovich presidente della squadra di calcio inglese Chelsea, uno dei tre uomini più ricchi della Russia, insieme a Vladimir Lisin socio di maggioranza del colosso dell’acciaioNovolipetskeVladimir Potanin proprietario della Nafta di Mosca e azionista della guito dalla britannica Barclays Global Investors (1513 miliardi di dollari) e dalla tedesca Allianz (1493 miliardi di dollari). E poi, le americane State Street Global e Fidelity Investments, la francese Axa, Capital Group (Usa), Credit Suisse (Svizzera), la tedesca Deutsche Bank, Vanguard Group (Usa). Tornando alla Svizzera, vi è da notare che se da un lato la gestione di patrimoni offshore (di capitali in uscita dalle frontiere nazionali) rimane il business più redditizio per le banche elvetiche, dall’altro queste ultime hanno anche aumentato gli investimenti per strutture onshore,dunquedigestionediretta dei capitali sui vari mercati nazionali. Sommando offshore e onshore, lo stock di investimento all’estero per le banche rossocrociate si è moltiplicato per cinque nell’arco di dieci anni, raggiungendo i 70 miliardi di franchi. Nello stesso periodo sièraddoppiatolostock diinvestimenti che le banche internazionali hanno riversato in Sviz- zera, a quota 29 miliardi di franchi. Come dire: la Svizzera cerca di guadagnare ulteriore terreno nel mondo, ma è anche vero che molte banche o molti gruppi finanziari da varie parti del mondo cercano di avere o ampliare una postazione sulla piazza elvetica. Per le banche svizzere, che hanno un business appunto in larga misura centrato sul private banking, il 2005 si è rivelato unanno moltobuonoper i risultati, con ritorni elevati: il return onequity dopoletasseèsalitoal 18%. Per l’intero 2006 i risultati non sono ancora noti, ma tutto lascia pensare che l’onda non si sia arrestata. In un mondo ancorapieno disquilibridasuperare, le ricchezze da gestire comunque aumentano e chi ha una posizione leader nel settore cerca di mantenerla e di rafforzarla. La concorrenza, seppur molto gradualmente, in ogni caso cresce. Lo sanno anche i banchieri svizzeri, che in questi giorni a Davos tentano di capire meglio le prossime mosse da fare. Gazprom, tutti uomini vicini al presidente Putin. altra impresa indiana di successo, la conglomerata Tata conosciutainquantoalleatodellaFiat. Come ai russi anche agli Indiani piace il made in Italy. È il caso della dinastia degli Hindujatra i tanti ad essersi detti interessati a rilevare una quota di Telecom Italia, non arrivando però mai ad una trattativa concreta con il gruppo telefonico. Gli Hinduja hanno un legame storicoconl’Italiavistochehanno stretto negli anni scorsi una joint venture con la Iveco della famiglia Agnelli. La dinastia ha cominciato ad accumulare immensefortuneinIran,comefunzionari dello Shah di Persia. Hanno interessi diffusi tra Tlc, petrolio, information technology,bancheeimpiantisticaesidicono pronti a scalare le classifiche mondiali. L’India segue a ruota Contassi dicrescita a due cifree un modello di consumo aderenteaglistilioccidentali,CinaeIndiasonodestinatiadesseresempre più protagonisti sul palcoscenico internazionale. Non è un caso che nella top ten di Forbes rientri anche l’indiano Lakshmi Mittal che da quando ha acquisito la francese Arcelor è diventato il numero uno al mondo nell’acciaio. Un’operazionecheharidisegnato la mappa del settore tanto da creare subbuglio nell’establishment politico-finanziario di mezza Europa. IlnomediMittalècircolatoanche per la tedesca ThyssenKrupp insieme a quello di un 23,5 miliardi $ AP Roman Abramovich Èbalzatoall’onoredellecronache peravereacquistatolasquadradi calcioingleseChelsea. Miliardario e col pallino dello sport, Abramovich(nellafoto),39 anni,avevaanche corteggiatoinutilmentelaRoma.Insiemead un altromiliardario russo, Oleg Deripaska ha fondato la RusAl,nelbusiness dell’alluminiodalla quale è uscito guadagnando miliardi. Non ancora quarantenne, di umili origni e orfano dai tempi della scuola materna, Abramovich, unodegliuomini difiduciadiPutin, oggi si ritrova in tasca una fortuna calcolata in 18,2 miliardi di dollari. 18,2 miliardi $ AP Sergey Brin e Larry Page Ifondatoridelmotorediricerca Google,SergeyBrin(asinistranella foto),32anni,eLarryPage,33anni, entranonellaclassificadegli uominipiùricchidelpianetacon unafortunapersonale rispettivamentedi12,9edi12,8 miliardididollari.IltitolodiGoogle valeattualmente500dollariper unacapitalizzazionecomplessiva dellasocietàchesuperai150 miliardididollari.Loscorsoottobre Googlehaacquistatoper1,65 miliardididollariYoutube,leader mondialenelladistribuzione d’immaginigratissulweb. 25,7 miliardi $ BLOOMBERG 12,5 miliardi $ Abigail Johnson Èconsideratatraledonnepiù facoltosedegliStatiUniti.Abigail Johnson(nellafoto),44anni, eredeebusinesswomandella FidelityInvestments,siè guadagnatalaventottesima posizionedellaclassificadi Forbescon12,5miliardididollari. Sposataconduefigli,guidalapiù importantecompagniadifondi comunidegliStatiUniti.Fondata dalnonno,dal2001èleia presiederelasocietàfinanziaria dicui possiedeil24%,quota che laportaaessereazionistadi maggioranza. Il nuovo idolo è in città. FINO AL 18 FEBBRAIO VIENI A PROVARLO NELLE CONCESSIONARIE HONDA E VINCI HOLLYWOOD. Aut. Min. Rich. Lino Terlizzi Presso tutte le concessionarie aderenti all’iniziativa.