Renzo Piano - prof. Roberto Coppola

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Renzo Piano - prof. Roberto Coppola
Renzo Piano per la ricostruzione dopo il sisma del Centro Italia: ecco le sue idee
delle zone colpite dal terremoto.
Renzo Piano ha idee chiare per la ricostruzione della zone colpite dal terremoto del 24 agosto, e ha dato
piena disponibilità per aiutare le popolazioni del centro Italia. Unica avvertenza: ci vorrà tempo per mettere
l’Italia al sicuro.
“Cantieri leggeri e nessuno spostamento”. Questi sono i punti cardine della ricostruzione secondo Renzo
Piano, che in una lunga intervista al Corriere della Sera ha messo in luce come può muoversi il Paese per
garantire strutture antisismiche.
Come si possono evitare gli errori gestionali che questo terremoto ha messo ancora una volta al centro delle
discussioni? Per Renzo Piano si tratta di un processo lungo due generazioni, ma che deve iniziare da
subito.
L’archistar è stata ieri a colloquio con il premier Renzi, durante un incontro a Genova, e ha offerto
disponibilità per aiutare i cittadini colpiti dal terremoto entrando in quello che sarà il piano Casa Italia,
annunciato dal presidente del consiglio subito dopo il sisma.
Secondo il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, con Casa Italia si prevede di convocare tutti coloro
che possano aiutare a stilare un programma di prevenzione.
Renzo Piano: ricostruzione? Cantieri
leggeri e nessuno spostamento
L’architetto senatore a vita ha riconosciuto come non bisogna andare lontano per cercare esempi di
efficienza: a Norcia il terremoto non è stato devastante come nei comuni vicini. I crolli hanno danneggiato le
costruzioni ma non ci sono state vittime. Questo significa che i lavori di ristrutturazione avvenuti dopo i
terremoti degli ultimi anni sono stati eseguiti secondo opportuni criteri di prevenzione.
Renzo Piano ha dichiarato che il nodo cruciale della ricostruzione sarà quello di non allontanare le persone
dai luoghi dove hanno vissuto fino al momento del terremoto. “L’anima dei luoghi non si può cancellare”
e i paesi di Amatrice, Pescara del Tronto, Arcuata, Accumoli e Grisciano dovranno quindi essere
ricostruiti esattamente come e dove erano.
La ricostruzione secondo Renzo Piano deve andare in una direzione diversa da quella che aggiunge
sofferenza alla sofferenza e che sradica le persone dai propri luoghi.
“Né container né tendopoli”, è sicuro Piano. Per fare questo sarà opportuno ordinare cantieri leggeri, con
abitazioni in legno montate dove ora sono state alloggiate le tende provvisorie. Anche nel caso delle case in
legno si tratterà di strutture temporanee, ma si possono realizzare in poco tempo a 600 euro al metro
quadrato.
Come è stato ad Onna, in Abruzzo, una volta finita la ricostruzione il materiale viene riciclato e il terreno
torna ad essere impiegato come fino a prima dell’occupazione, come campo agricolo o pascolo.
Renzo Piano: tempi lunghi per la ricostruzione
Renzo Piano ha spiegato che i tempi della ricostruzione sono più lunghi, perché consistono in un’operazione
leggera che consentirebbe di ricucire senza distruggere, riportando i terremotati nelle loro case.
Il programma di Renzo Piano prevede anche una massiccia opera di prevenzione in tutta Italia, che parta
dagli ospedali e dalle scuole, fino ad arrivare alla messa in sicurezza da parte dei privati. Come? Con un
programma di investimenti e incentivi, defiscalizzazioni, agevolazioni, sconti sull’Iva.
I Casabonus sono la proposta di Renzo Piano, affinché venga facilitata ai privati la messa in sicurezza dei
propri immobili e che diventi un obbligo, come è obbligatorio per un’automobile avere freni funzionanti.
Sui tempi, l’archistar è realista: occorreranno circa cinquant’anni, coinvolgendo due generazioni, affinché
l’Italia cominci ad essere più sicura per le calamità naturali, dai terremoti al dissesto idrogeologico.