La-Nuova-Ferrara-09-10-2012-Delphi

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LA NUOVA MARTEDÌ 9 OTTOBRE 2012
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FerraraECONOMIA
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INDUSTRIA E CRISI IL FUTURO DELL’ECONOMIA
«Servono investimenti nella
chimica, i dividendi aziendali
vadano in quella direzione anziché in cassa. Ed Eni rimanga
una realtà industriale: non va
lasciata fare altrimenti punta
solo sul commerciale, il governo deve farsi sentire»: Susanna
Camusso lancia idealmente
da Ferrara una vertenza nazionale con il colosso del cane a
sei zampe. E la sede per farlo è
il convegno “Meno industria
meno crisi” organizzato dalla
sua Cgil a Palazzo della Racchetta, occasione per rimettere in fila le priorità, suggerite
dal caso dell’area industriale
cittadina. Quel polo chimico
in cui, dice nella relazione introduttiva il segretario Filctem
Luca Fiorini, «con la crisi abbiamo perso centinaia di posti
di lavoro nelle attività di appalto, oltre un centinaio in quelle
dirette e soprattutto tante imprese o sono saltate o hanno
subito profonde trasformazioni, che ne hanno indebolito la
struttura operativa e la competitività».
Prende appunti la Camusso
mentre ascolta la delegata delle Rsu di LyondellBasell, Annalisa Zucchini parlare della possibilità di ulteriori esuberi; come se non bastasse il “ratto dei
cervelli” operato di recente da
un’azienda chimica austriaca
che ha reclutato alcuni ricercatori fino a quel momento attivi
al Centro ricerche intitolato a
Giulio Natta e di proprietà della multinazionale olandese-americana. Uno smacco
per il petrolchimico in cui
l’Eni gioca un ruolo decisivo.
«Bene l’investimento fatto qui
nel settore degli elastomeri da
una sua controllata come Versalis – spiega Fiorini – anche se
questa poi tace sul futuro
dell’impianto a polietilene. Allo stesso tempo abbiamo Sef
che intende ridurre il personale turnista della centrale turbogas e Syndial che dismette parti importanti delle proprie attività». Insomma, è il richiamo
del segretario Filctem, «Eni
non può fare come la Fiat di
Marchionne».
Il tutto a beneficio delle conclusioni della segretaria generale della Cgil, il cui pressing si
fa incalzante: «Le aziende partecipate dallo Stato e tra queste Eni vanno fatte sedere in
un tavolo per discutere della
coerenza e dell’efficacia degli
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i costi di Softer
«A Forlì l’energia
la paghiamo meno»
A proposito di costi dell’energia e
dei servizi industriali, ecco un
bagno di realtà. «A soli 120
chilometri da qui, ossia a Forlì
dove abbiamo la nostra base,
paghiamo molto meno», racconta
Italo Carfagnini, fondatore di
Softer, la società che lo scorso
anno ha acquisito Nylco e
P-Group. Una “operazione
salvezza” condotta in porto che è
tra le poche note positive recenti
nel campo della chimica locale.
All’interno del polo industriale,
tra l’altro, le continue pressioni
derivanti dai costi del metano
pesano su Yara, la multinazionale
dei prodotti destinati alla
agricoltura che ha effettuato
consistenti investimenti per
ridurre l’impatto ambientale e
massimizzare la continuità
produttiva. Al convegno,
moderato dal segretario generale
della Cgil ferrarese Giuliano
Guietti, sono intervenuti inoltre il
deputato del Partito democratico
ed ex assessore comunale
Alessandro Bratti e il segretario
della Uil Massimo Zanirato. (f.t.)
L’intervento del segretario Cgil Susanna Camusso ieri al convegno «Meno industria meno crisi»
«Eni non faccia come Fiat
Investa nella chimica»
La segretaria Cgil Susanna Camusso ieri a Ferrara al convegno dei sindacati
E il sindaco punta sulla ricerca:«Università più presente, servono Tecnopoli»
investimenti – sottolinea la Camusso -. Il governo può porre
vincoli, chiedere impegni di
lungo periodo, esigere compensazioni; scontiamo anni di
ritardo in cui eravamo in pratica solo noi a parlare di politica
industriale e sembravamo pianificatori e statalisti. Ora il concetto è tornato, però più nel
linguaggio che nei fatti, e il governo non pare in grado di reggere il confronto con le multinazionali, vedi anche il caso
Basell».
Nella chimica in particolare
il tema prioritario è quello del
costo dell’energia «molto più
incisivo di quello del lavoro e
su questo siamo d’accordo
con le imprese; d’altronde siamo forse l’unico paese al mondo privo di un piano energetico nazionale”, osserva la leader sindacale, che accenna in
chiusura al caso Ilva di Taranto: «Ci porta indietro di molti
anni, permettendo il ritorno
dell’equazione immediata tra
impianti chimici e danni ecologici».
Tema richiamato pure da
Fiorini, il quale se da un lato
valuta positivamente le ricadute ambientali del patto firmato
nel 2001 da aziende del polo
chimico e istituzioni, dall’altro
riconosce “con disincanto”
che le aspettative di crescita
economica e sociale fondate
su quel documento non sono
state corrisposte: «La storia è
andata in altro modo: non è disponibile quell’energia al 30%
in meno per gli insediati, non
si sono realizzate le sinergie
con Hera per estendere il teleriscaldamento ed esaltare le
potenzialità ambientali complessive dell’investimento della centrale turbogas, non si sono determinate condizioni di
appetibilità dell’area».
Al convegno prende la parola anche Tiziano Tagliani. «Serve un’alleanza larga per potersi fare ascoltare da Eni – affer-
ma il sindaco – e va mantenuta
alta l’attenzione sui costi
dell’energia troppo alti: è vero
che su questo il primo accordo
di programma non ha dato i
frutti sperati, che sono arrivati
invece sul versante delle compatibilità ambientali. Mentre i
tagli alla ricerca effettuati da
Basell vanno smascherati».
«E’ opportuno inoltre -conclude il primo cittadino estense - un ruolo più rilevante da
parte dell’Università di Ferrara: se i Tecnopoli in città sono
solamente
microlaboratori
senza un futuro industriale
possibile, non ci interessano”.
Fabio Terminali
LA NOMINA
Cavicchi
presidente
di Cna
Turismo
Riccardo Cavicchi, direttore generale di Delphi International,
società ferrarese di comunicazione e marketing e di organizzazione eventi, è il nuovo presidente provinciale di Cna Turismo. Lo ha nominato, nei giorni
scorsi, il direttivo dell’organismo di rappresentanza degli imprenditori Cna del comparto turistico, in seguito alle dimissioni
presentate da Stefano Secchieri,
dovute a impegni di carattere
professionale e personale. Dopo avere espresso il ringraziamento di Cna Turismo al presidente uscente, il direttivo ha formulato i migliori auguri di buon
lavoro a Riccardo Cavicchi, chiamato a rappresentare un settore
che conta numerose centinaia
di imprese associate, della produzione, del commercio e dei
servizi, direttamente o indirettamente interessate all’economia
turistica. Profondo conoscitore
della realtà locale, in particolare
del comune capoluogo, Riccardo Cavicchi assume questa nuova responsabilità avendo in
mente alcuni obiettivi e progetti, a suo giudizio essenziali per
lo sviluppo turistico provinciale, le cui direttrici cerca di tratteggiare a grandi linee.
«Io credo che ogni politica indirizzata allo sviluppo del turismo – spiega il nuovo presidente - debba fare leva, prima di tutto, su un grande sforzo di integrazione tra le diverse risorse
pubbliche e private di cui dispone il nostro territorio. La stessa
Cna costituisce un esempio emblematico della molteplicità, ricchezza e diversificazione dei
soggetti complessivamente interessati all’economia turistica.
Dobbiamo, quindi, assumere
sempre più una visione che,
proprio a partire dal carattere
trasversale del comparto, sia in
grado di mettere a frutto questa
ricchezza, fatta anche di eccellenze importanti, facendo prevalere sempre più una logica
più di sistema, fondata sulla collaborazione tra privato e pubblico, sulla capacità, ciascuno per
la sua parte, di mettersi in gioco
in modo costruttivo e propositivo».