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Eur. J. Pediat. Dermatol. 18, 9-12, 2008 Dermatite allergica da contatto sistemica da inalazione di vapori di mercurio -sindrome del babbuino-. Chieco P., Bonifazi E. Clinica Dermatologica, Policlinico, Università degli Studi di Bari, Bari Riassunto Parole chiave La sindrome del babbuino è una dermatite allergica da contatto sistemica, legata di solito nel bambino a una precedente sensibilizzazione al mercurio e scatenata da inalazione di vapori di mercurio in seguito a rottura di un termometro. Vengono descritti due casi in bambini senza una storia precedente di dermatite localizzata, ma con dimostrata sensibilizzazione al mercurio. Mercurio, dermatite allergica da contatto sistemica. L rottura di un termometro a mercurio. Test epicutanei: mercurio metallico ++, mercurio ammoniatato ++. 2° caso. Bambino di 5 anni presenta in pieno benessere un esantema eritemato-maculare generalizzato lievemente pruriginoso non febbrile, con maggiore concentrazione e congestione delle lesioni alle pieghe dei gomiti, inguinali, delle ginocchia (Fig. 2, 3, 4). L’anamnesi è negativa per malattie o assunzione di farmaci nel mese precedente, il bambino ha fatto le vaccinazioni di legge, non ha mai avuto reazioni eczematose localizzate. La madre, a richiesta, conferma la rottura di un termometro a mercurio nei giorni che hanno preceduto l’eruzione. Test epicutanei: mercurio metallico ++, mercurio ammoniatato ++, timerosal negativo. a sindrome del babbuino è caratterizzata clinicamente da un’eruzione eritematosa simmetrica che inizia ai glutei e parte superiore delle cosce con aspetto a V e poi si estende interessando prevalentemente le pieghe. Storicamente i primi casi descritti (11) avevano come agente causale i vapori di mercurio e il meccanismo patogenetico implicato era quello di una reazione allergica di tipo ritardato a un allergene -il mercurio- inalato da soggetti precedentemente sensibilizzatisi per via percutanea. L’osservazione di 2 casi in bambini ci ha indotto a ridiscutere l’argomento. Casistica clinica 1° caso. Bambina di 7 anni presenta in pieno benessere un’eruzione eritemato-papulosa, che parte dalla regione inguino-vulvare (Fig. 1) e si diffonde rapidamente ad altre sedi, soprattutto pieghe. La bambina non indossa il pannolino dall’età di 2 anni, ha avuto l’ultimo episodio febbrile 7 giorni prima, ha fatto le vaccinazioni di legge, non ha mai avuto reazioni eczematose localizzate. La madre, a richiesta, conferma la Discussione Da un punto di vista clinico la sindrome del babbuino è ben caratterizzata per sedi interessate, assenza di sintomi e segni extracutanei e decorso, anche se in alcuni casi all’eritema si sovrappongono pustole extrafollicolari sterili, 9 Chieco, Bonifazi mercurio, timerosal) sono utilizzati nei disinfettanti topici, nelle otturazioni dentali in amalgama, negli antiparassitari in polvere per la ftiriasi pubica (12), in molti cosmetici quali ombretti, in gocce otologiche e nasali, come conservante nei detergenti per lenti a contatto (4), in giochi per ragazzi (8), in medicine omeopatiche (3) e in passato come conservante nei vaccini. In Italia il Ministero della Salute, con un decreto ministeriale del 13.11.2001 pubblicato nella G.U. n. 66 del 19.03.2002, ha obbligato le aziende farmaceutiche produttrici di vaccini a modificare la composizione di ogni loro prodotto, eliminando il timerosal o altri conservanti contenenti mercurio organico entro il 31 dicembre 2002, soprattutto per gli effetti neurotossici (5). Anche per quanto riguarda il mercurio contenuto in apparecchi vari come termometri, barometri, sfigmomanometri ecc., quello usato nell’amalgama e per l’estrazione dell’oro e tutte le altre fonti di mercurio attualmente in uso, la legislazione europea ha posto dei limiti, in base ai quali entro pochi anni sarà illegale usare il mercurio. Dal punto di vista eziologico, oltre al mercurio, nichel, amoxicillina e altri antibiotici betalattamici, eritromicina, mezzi di contrasto iodati, aminofillina, pseudoefedrina, immunoglobuline, Fig. 1: Caso 1. Dermatite acuta iniziata in regione vulvare da inalazione di vapori di mercurio. ponendo quindi il rapporto con la pustolosi esantematica acuta generalizzata. Per quanto riguarda il decorso, i casi più frequenti nel bambino, legati alla rottura di un termometro a mercurio, insorgono da poche ore a pochi giorni dopo (7) l’inalazione e regrediscono in 7-10 giorni. Dal punto di vista eziologico, il mercurio, o meglio i composti mercuriali (mercurio metallico, merbromina, acetato di mercurio, diossido giallo di mercurio, cloruro di Fig. 2 Fig. 3 Fig. 4 Fig. 2, 3, 4: Caso 2. Esantema prevalente alle pieghe da inalazione di vapori di mercurio. 10 Sindrome del babbuino deflazacort (6) e terbinafina (13) possono essere responsabili della sindrome. Per quanto riguarda la patogenesi, bisogna innanzitutto considerare dei fattori predisponenti di tipo costituzionale: solo così si può spiegare perché la somministrazione di uno stesso farmaco, per esempio l’amoxicillina, provochi in alcuni soggetti orticaria, in altri necrolisi epidermica tossica e in altri sindrome del babbuino (7). Quando è in causa il mercurio, nella quasi totalità dei casi è possibile dimostrare nei soggetti affetti una sensibilizzazione di tipo ritardato eczematoso al mercurio. La causa principale di sensibilizzazione al mercurio è l’utilizzo di disinfettanti a base di mercurio, seguiti dal timerosal. Nella maggior parte dei casi pediatrici la sindrome del babbuino da mercurio è causata, in soggetti precedentemente sensibilizzati per via percutanea, dalla rottura di un termometro con conseguente inalazione dei vapori di mercurio e diffusione ematica dell’allergene, evidenziata dall’aumento dei valori ematici e urinari di mercurio e/o dal loro progressivo calo nei giorni successivi. Bisogna invece notare che non sono mai stati descritti casi di sindrome del babbuino scatenati dal timerosal aggiunto come conservante in vaccini e altri prodotti per uso umano. Questo è il motivo per cui un test positivo al timerosal non ha costituito in passato una controindicazione all’uso di vaccini contenenti timerosal (1, 10). Quindi, se il timerosal aggiunto come conservante a vaccini e altri prodotti, è in grado di sensibilizzare il sistema immune, non è invece in grado di provocare una reazione a tipo sindrome del babbuino. Secondo alcuni Autori (10) l’incapacità a dare una sindrome del babbuino da parte del timerosal contenuto come conservante in vaccini, estratti allergenici e altri prodotti, dipenderebbe dalla bassa concentrazione di timerosal in questi prodotti. Ma questa ipotesi cozza contro le conoscenze di allergologia e in particolare della sensibilizzazione a sostanze come il dibutilestere dell’acido squarico o il difenciprone: è noto infatti che le dosi necessarie per scatenare una reazione di tipo ritardato eczematoso sono di gran lungo inferiori a quelle necessarie per sensibilizzare con la stessa sostanza il sistema immune di un individuo. Per quanto riguarda la localizzazione alle pieghe non ci sono sufficienti evidenze per attribuire un ruolo patogenetico a fattori come umidità, temperatura, concentrazione di ghiandole sudoripare eccrine e apocrine (7). Quando sono in causa farmaci, il meccanismo patogenetico è meno chiaro, perché, a fronte di un test di esposizione positivo, manca di solito una storia di precedenti reazioni eczematose e i test epicutanei sono raramente positivi (2), per cui è difficile dimostrare una sensibilizzazione di tipo ritardato o di altro tipo al farmaco in questione. Istologicamente, la sindrome è caratterizzata da un quadro banale, con infiltrati perivasali, costituiti essenzialmente da elementi mononucleari, talora da neutrofili ed eosinofili. In rari casi si osserva degenerazione vacuolare dello strato basale con necrosi cheratinocitaria (6, 9, 14), come si osserva in altre eruzioni da farmaci a tipo eritema polimorfo, eritema fisso e necrolisi epidermica tossica. In conclusione abbiamo presentato due casi di sindrome del babbuino, legati a inalazione di vapori di mercurio, in bambini senza storia di pregresse reazioni eczematose attribuibili al mercurio, ma risultati sensibilizzati ai test epicutanei. La più diffusa conoscenza dei fattori eziopatogenetici responsabili ha permesso una più facile identificazione di quadri in passato erroneamente attribuiti ad altre cause. Corrispondenza a: Dott. Paolo Chieco Clinica Dermatologica, Policlinico Università degli Studi di Bari Piazza G. Cesare, 11 - 70100 Bari (Italia) 11 Chieco, Bonifazi Bibliografia 1) Aberer W. - Vaccination despite thimerosal sensitivity. Contact Dermatitis 24, 6-10, 1991. 2) Andersen K.E., Hjorth N., Menné T. - The baboon syndrome: systemically-induced allergic contact dermatitis. Contact Dermatitis 10, 97-100, 1984. 3) Audicana M., Bernedo N., Gonzales I., et Al. - An unusual case of baboon syndrome due to mercury present in a homeopathic medicine. Contact Dermatitis 45, 185, 2001. 4) Barrazza V., Meunier P., Escande J.P. - Acute contact dermatitis and exanthematous pustulosis due to mercury. Contact Dermatitis 38, 361, 1998. 5) Clements C.J., Ball L.K., Pratt D. - Thimerosal in vaccines. 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