Escort da URL! - Affari Italiani
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Escort da URL! - Affari Italiani
AIEditore_Escort_da_URL_esec:Layout 1 PARTE SECONDA 4-12-2011 20:04 - La parola a escort ed escortisti Pagina 69 Lara: dal Kazakhistan alla provincia pavese 69 La signora S. originaria di Mosca, trentaconque anni si siede a un tavolo di un club privé italiano e accetta di raccontarsi. Il suo nome d’arte è Lara, e ha un proprio sito, che pubblicizza insieme alle sue foto su www.escortoforun.net. Il viso è sempre coperto da un mascherina. È sposata e ha una doppia vita. È la tipica escort che viene dall’est, ha cominciato come spogliarellista nei night della Costa Azzurra, poi ha continuato la professione in appartamento a Tortona, e infine ha scelto di accompagnare i clienti nei club privé della bassa lombarda. L’escortista le telefona e la prenota per una serata. Il costo è di mille rose. Escortista ed escort fingono di essere marito e moglie, ed entrano nel privé dove si pratica lo scambio di coppie. Si siedono nella penombra, e aspettano l’approccio con un’altra coppia. Le coppie di scambisti di solito vengono dalla profonda provincia, sono coniugi annoiati dal solito tran tran televisione-supermercato-outlet, e cercano la trasgressione. Tuttavia sono reciprocamente consenzienti e si concedono corna nobilitate dal club privé. L’approccio può durare un’intera serata o pochi minuti. È l’escortista che paga a decidere: lei e il suo falso marito si recano nella dark room dove nella più completa oscurità si svolgono le orge. Lì, Lara si unirà carnalmente al marito della coppia scelta, mentre la moglie si unirà all’escortista che ha noleggiato Lara. Lara si esprime in un italiano incerto. Tu sei un povero cristo in poltrona? Tu sei un operaio che lavori per ottocento euro al mese e tua figlia ha quindici anni? Bene, poi vedi in televisione una bella signorina con il nasino all’insù, io, la Lara, che dice a Porta a Porta: «Guardi che io prendo minimo millecinquecento euro per fare l’amore». AIEditore_Escort_da_URL_esec:Layout 1 70 Escort da URL! 4-12-2011 20:04 Pagina 70 Bene, bene… E io, la Lara, che dico in tv: «Per me ogni giorno è una festa, per me ogni giorno è Capodanno, io compro vestiti firmati così e così, quando sono venuta in Italia avevo le scarpe bucate, adesso ho un appartamento nel centro di Voghera, mangio nei più bei ristoranti padani, faccio la bella vita». Be’, questo operaio metalmeccanico che guarda Porta a Porta allora pensa: “Adesso la mia bambina che ascolterà la TV si dirà, cazzo che bello, mia madre pulisce le scale da mattina a sera per cinquecento euro, mio padre fa l’operaio a ottocento al mese, ma quella vita lì la faccio anch’io così!” Ecco perché io non potrò mai andare a Porta a Porta! Perché io, come escort, rischio una denuncia! Perché qui scatta l’induzione alla prostituzione! Perché io avevo un’amica che si chiamava Pina, aveva una villetta a Tortona, una bella macchina giapponese, un garage, aveva quarant’anni, era stata una designer. Ci siamo incontrate al ristorante, e mi ha raccontato la sua vita orrenda: si era sposata con un delinquente, lui l’aveva mandata a lavorare per strada, era stata pestata, umiliata, sfruttata, poi aveva lavorato in casa, era stata rapinata diverse volte, e non puoi lavorare in due in casa perché se ti viene un poliziotto nell’appartamento tu rischi la galera, è favoreggiamento. E lavorare da sola è pericoloso. Posso dire che mi sono depressa? Ho capito che io non conosco questa faccia della medaglia. Posso dire che la maggior parte delle escort fa una vita così, come la Pina: io invece non sono mai andata a letto con un uomo che aveva pancia, o che aveva un alito cattivo. Mai. Io faccio la escort di lusso. Io sono un tipo madame Mo- AIEditore_Escort_da_URL_esec:Layout 1 PARTE SECONDA 4-12-2011 20:04 - La parola a escort ed escortisti Pagina 71 71 nica sulla Costa Azzurra. Ieri sera il portiere a Voghera mi ha detto: «Buonasera signora!» Sono entrata in bar a bere un caffè, e il barista: «Buonasera, signora!» Perché io sono sposata. In Italia per essere rispettati bisogna avere un marito italiano. Per di più io sono una escort laureata. Quello che faccio di notte non lo sa nessuno, neanche mio marito. Perché lui non potrebbe sopportarlo. Lui sa che io faccio pubbliche relazioni. Che faccio l’interprete. Sa che facevo la spogliarellista, che lavoravo in un night in Costa Azzurra, è un’arte, tu ti spogli, e allora? C’è differenza come tra erotismo e pornografia, è come mangiare e abbuffarsi. Mio marito quando mi vede uscire sa che lavoro per un’agenzia, che accompagno persone per pranzo e cena. Sono accompagnatrice. E la mia agenzia non si prende certe responsabilità, non fornisce le ragazze per andare a letto, l’agenzia fornisce hostess. E io sono interprete e accompagnatrice padana. Punto. Quando io accompagno lo sponsor a cena, lui paga la mia compagnia e poi alla fine se lui mi propone di andare in motel, io posso rispondere sì come rispondere no, non è sicuro al cento per cento. E adoro mio marito. Gli dico: «Esco di casa con te, sono sempre felice di tenerti per mano, non ti faccio mancare niente». Io lo amo, lui è tutta la mia famiglia. Padre svizzero, madre francese, nato qui in Italia. Molto intelligente, lavora coi computer, è uno scienziato. Molto spirituale. E fine. E ci siamo innamorati. «Voglio farti felice», m’ha detto. «Io ti compro una casa a Mosca.» E m’ha comprato AIEditore_Escort_da_URL_esec:Layout 1 72 4-12-2011 20:04 Pagina 72 Escort da URL! un palazzo. «Io non voglio che tu stai con me perché non sai dove andare, non hai un tetto, un lavoro, non voglio che questo scalfisca il nostro amore», m’ha detto. «Voglio che tu stai con me spontaneamente. Ecco, qui c’è anche la mia carta di credito. E adesso sei libera.» Ho pensato spesso che volendo potrei mandarlo al diavolo, e invece sto con lui, e se vado nei privé è perché è un mio piacere, mi diverto un mondo, mi piace quando un grande uomo generoso di qualche studio legale importante si abbassa per togliermi gli stivali. Una sera, al privé di Binasco ho conosciuto un industriale, uomo tenebroso, brizzolato. Non abbiamo scopato, abbiamo proprio fatto l’amore: anche se poi mi ha pagato, naturalmente. Alla fine mi ha chiesto il numero di telefono. «Quanto vuoi per darmelo», mi ha detto, «in una scala da uno a dieci? Nove e mezzo?» «Non è sufficiente», ho risposto, e stavo per andarmene. Lui s’è alzato dal divano, m’ha bloccato e io allora: «Vieni qua vicino come un gattino, abbassati, in ginocchio, a quattro zampe…» Lui s’è messo in mezzo al privé a quattro zampe, e io gli ho detto: «Prendi il mio numero di telefono con la bocca». Poi: «Miao miao, fai miao». E lui ha fatto: «Miao…». Mi piace comportarmi così. Mi piace. Io non sono sfruttata, umiliata, picchiata, è tutto il contrario. Lo sponsor ha bisogno di me, e non il contrario. Io mi sento potente. Ho potere su un uomo che ha quattromila operai in una AIEditore_Escort_da_URL_esec:Layout 1 PARTE SECONDA 4-12-2011 20:04 - La parola a escort ed escortisti Pagina 73 73 fabbrica tessile in India. E si siede nel mio privé, solito cocktail, solito divano, incontra una dama come me, e gli rimane un ricordo bellissimo. Poi ci rivediamo. Una volta, una seconda volta, una terza volta, magari può nascere qualcosa. Per me sarà piacevole. Ogni rapporto è una piccola storia, sì, io vado nei privé per spirito della caccia, ormai ho tanti di quegli sponsor fissi che potrei ritirarmi, faccio l’amore ogni sera, come una donna normale, e con tutti gli sponsor abbiamo i nostri ritmi, i nostri giorni della settimana, abbiamo la nostra canzone, abbiamo il nostro privé. Mi piace che sia così. Mi piace molto. A me gli uomini piacciono. Quando un uomo è un mandrillo, nessuno ha da ridire. Quando una donna fa lo stesso, la chiamano escort. E a me piacciono gli uomini. E la grana. Faccio la raccolta dei biglietti da visita dei miei sponsor. Degli scontrini di privé, di motel, di night. Prendiamo il Giurista: c’è scritto «l8.30 albergo Plaza, Tortona.» Mi piacerebbe scrivere un libro, da presentare alla Vita in diretta. Non sarebbe la storia della mia vita, ma quella dei gioielli che mi hanno regalato gli sponsor, ho già il titolo: Gioielli a una sconosciuta. Oppure: Tutti i cadeaux della mia vita. Ogni gioiello è una storia d’amore: ma non lunga, che non finisce più, un mattone. No, tipo novella. Una storia d’amore bella, sintetica, bellissima, romantica, fuori dal comune. Poi alla fine salta fuori il bracciale. Storia di un bracciale di Cartier. Storia di un anello di smeraldi. AIEditore_Escort_da_URL_esec:Layout 1 74 Escort da URL! 4-12-2011 20:04 Pagina 74 Storia di orecchini di perle. Ho anche delle bellissime lettere che mi hanno scritto gli sponsor: e che fanno commuovere. Ma quelle non le posso divulgare, sarebbe come un medico che pubblica le cartelle cliniche dei suoi pazienti, quando ne leggo qualcuna alle mie amiche, vedo che hanno gli occhi un po’ bagnati. Tornando al mio libro, non farei mai racconti lunghi, poche pagine ciascuno. A me non piace fare soffrire la gente. Un libriccino che puoi cominciare e finire in una sera, al posto di guardare un film. Però non so scrivere a macchina. E odio il computer. Ho una gelosia tale verso quello di mio marito, che mi parte da dentro, perché lui quando è a casa passa tutto suo tempo davanti allo schermo, ha il comando vocale, ci mette dentro direttamente le fotografie, si collega con la banca, e mi lascia sempre sola.