LONDRA – APPUNTI DI VIAGGIO PROGETTO COMENIUS PER LA
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LONDRA – APPUNTI DI VIAGGIO PROGETTO COMENIUS PER LA
LONDRA – APPUNTI DI VIAGGIO PROGETTO COMENIUS PER LA SCUOLA PRIMARIA Dall’11 al 14 gennaio 2010 si è tenuto nella città di Londra il meeting di lavoro previsto in Gran Bretagna ai fini di delineare il percorso delle attività da svolgere nell’ambito del progetto “Discoverers of the green globe”. Hanno partecipato, in rappresentanza dello staff Comenius, le insegnati Aurucci Marirosa, Bencivenga Simona, Spina Veronica, Finato Lia. Le delegazioni dei Paesi partner sono giunte a Londra nel pomeriggio dell’10 gennaio e si sono ritrovate lunedì 11 gennaio presso la St Vincent’s Catholic Primary School nel quartiere Ealing nella Londra occidentale, dove sono state ricevute dalla delegazione inglese. La Direttrice Tina Cleugh ha spiegato ai docenti presenti l’organizzazione della scuola e delle lezioni. La scuola Primaria in Gran Bretagna si divide in due cicli: Infant per allievi dai cinque ai sette anni e Junior per alunni dagli otto agli undici anni. Nella St Vincent’s le classi del primo ciclo sono collocate al piano terra, mentre le classi del secondo ciclo si trovano al piano superiore. Ogni classe è fornita di una lavagna interattiva e di vari sussidi didattici a disposizione degli allievi e degli insegnanti. Trattandosi di una scuola cattolica, in ogni classe c’è un angolo dedicato alla preghiera. Gli allievi pregano ogni giorno all’entrata, prima del pranzo e all’uscita. Durante la lezione sono sempre presenti in classe il docente e un assistente che ha il compito di fornire sostegno ai bambini in difficoltà. La lezione può essere frontale o organizzata a piccoli gruppi, a seconda del tipo di attività che l’insegnate intende svolgere. A casa i bimbi non fanno compiti. Tutto il materiale resta a scuola ed è della scuola. Ogni tavolo ha l'occorrente per lavorare e i bimbi hanno molta cura dei materiali vari. Tutti i bambini indossano divise scolastiche di colore blu con la cravatta. La scuola inizia alle 8:40 e finisce per tutti alle 15:00. La St Vincent’s è una scuola statale i cui locali sono di proprietà della Diocesi. Il vescovo garantisce l’uso gratuito dell’edificio chiedendo in cambio un insegnamento di stampo cattolico. In effetti, l’influenza del Cattolicesimo si vede in ogni dove: ci sono simboli religiosi ovunque (crocefissi, quadri, statue…). La St Vincent’s si trova nel quartiere Ealing che è una zona di Londra a forte immigrazione. Sono presenti allievi di 16 diverse nazionalità. La maggioranza è inglese; tra le minoranze prevalgono gli allievi polacchi. La St Vincent’s è impegnata da diversi anni in un progetto ecologico: Supergrounds Eco Project, che coinvolge gli allievi di tutte le classi dei due cicli. Nell’ampio cortile della scuola c’è uno spazio adibito ad orto. Qui gli allievi coltivano ortaggi e fiori, imparano a distinguere i fiori commestibili, apprendono il sistema della rotazione per il razionale sfruttamento del terreno, imparano le varie tecniche per la coltivazione degli ortaggi, apprendono l’importanza dell’alternanza delle stagioni per la coltivazione del terreno. Usano le tecniche della coltivazione biologica, allevando lombrichi che vengono utilizzati al posto dei fertilizzanti chimici. Creano ambienti adatti alla sopravvivenza di insetti utili all’agricoltura, che siano in grado di combattere i parassiti e di impollinare le colture. Anche il senso estetico ha la sua importanza: i fiori vengono coltivati creando un arcobaleno di colori e le aiuole destinate ad ospitarli seguono le regole della geometria. Con gli avanzi delle coltivazioni e gli scarti della cucina, si fa il compost che viene utilizzato per fertilizzare il terreno. All’interno dei locali scolastici c’è una stanza molto accogliente usata per colloquiare ed intrattenersi insieme a famiglie e bambini che hanno particolari problemi relazionali, affettivi o vivono situazioni di deprivazione socio-culturale. Alcune famiglie versano in condizioni economiche molto precarie e, spesso in queste circostanze, i figli subiscono le peggiori conseguenze del disagio familiare, diventando il capro espiatorio e venendo considerati la causa del disagio stesso. In alcune realtà familiari la violenza, aggravata dall’abuso di alcol, diventa uno stile di vita. La scuola si prende cura del nucleo famigliare tentando di prendere tutti per mano e aiutarli ad avere una migliore qualità della vita, a partire dal rapporto tra i componenti del nucleo stesso. Si tratta di un'aula molto calda e accogliente, sembra un salottino. E' dotata di divani, lavandini, lavatrice, sabbiera, disegni esposti ovunque. Nello stesso edificio si trova anche la scuola dell’Infanzia. La struttura del sistema scolastico inglese è molto diversa dalla nostra. La nursery è una scuola privata a pagamento. E’ molto cara ed è pensata per i bambini fino ai quattro anni d'età. A quattro anni, e fino ai cinque, i bimbi accedono alla scuola pubblica dove fanno due anni circa di Reception, che corrisponde alla nostra scuola materna. La struttura della Reception, nelle scuole che abbiamo visitato, assomiglia a quelle italiane: lo spazio è pensato per centri di interesse: il disegno libero, la manipolazione, le costruzioni in uno spazio caldo a terra (moquette), l'angolo della biblioteca, il cavalletto con le letterine magnetiche, l'angolo cucina, l'atelier ecc. Si nota la presenza di due computer a libero utilizzo dei bambini. La regola, scritta e disegnata, è che ogni computer possa essere utilizzato solo da due bimbi alla volta. Quello che da noi è l'angolino, da loro è uno spazio su una grande moquette, nel quale, ad orari stabiliti, i bimbi vengono riuniti per attività guidate come la lettoscrittura o l'ascolto di favole, sotto forma di attività ludica. Ogni insegnante ha a sua disposizione un computer e una grande lavagna multimediale come ausili didattici. A differenza della scuola italiana, la scuola dell’Infanzia in Inghilterra sembra essere concepita come pre-scuola, in maniera più netta che da noi. Le attività di lettoscrittura sono considerate molto importanti: vengono fornite schede di pre-grafismo già a 4 anni (a 5 accedono alla prima classe della primaria). Nel quartiere di Ealing si trova un centro multimediale (Ealing City Learning Centre). Tutte le scuole di ogni livello hanno libero accesso al Tecnological Centre. In occasione della nostra visita, le classi seconde della St. Vincent’s stavano usufruendo del centro multimediale per il progetto "Discoverers of the green globe". Ogni bambino creava un progetto usando il programma Powerpoint (ognuno con un computer a sua disposizione); il tema riguardava le stagioni. Le attività degli allievi vengono seguite da un addetto del centro e dagli insegnanti. Creato il proprio file, gli allievi vanno in sala registrazione e completano il loro lavoro aggiungendo musica in modo professionale. Il centro tecnologico è una struttura di nuovissima concezione. E' dotato di: - 70 computer; - radio con studio di registrazione e trasmissione; - aula per le videoconferenze; - studio di registrazione televisivo, dove si realizzano progetti educativi in collaborazione con la BBC. Qui gli allievi delle diverse di scuole di Ealing, realizzano anche un giornale: ogni pagina del Newspaper è destinata ad allievi di una data età. All’interno del centro si organizzano anche musical broadcast. Ogni progetto è creato in collaborazione con le scuole, che lavorano prima in classe e poi terminano le attività realizzate all’interno del Centro. In occasione del nostro meeting di progetto, abbiamo visitato anche una scuola privata. In Gran Bretagna ci sono due tipi di istituzioni scolastiche. Le scuole statali dove gli allievi non pagano la retta si chiamano State School, mentre le scuole private dove le famiglie sostengono il costo dell’educazione di propri figli si chiamano Public School. La scuola privata St. Benedict’s si trova in una zona molto ricca di Ealing. E’ una scuola cattolica, la cui struttura comprende due costruzioni: una per la Reception e la scuola primaria, l’altra per la scuola superiore. E’ frequentata da allievi dai 4 ai 18 anni; il percorso prepara gli studenti all’accesso al College, indirizzando le loro propensioni. Abbiamo visitato la scuola dell’infanzia, la struttura è simile alla St. Vincent’s. Con Suor Clare, insegnante della St. Vincent’s, abbiamo parlato dell’insegnamento dell’arte nella scuola. Ci ha riferito che in Inghilterra si fa arte in maniera performativa, anche nella scuola dell’infanzia, mentre a suo avviso in Italia diamo più spazio alla sperimentazione libera e creativa. Noi abbiamo spiegato che l’apprendimento della lingua scritta, da noi è rimandato alla classe prima della primaria e che l’approccio alla letto-scrittura e ai numeri, così come ai primi rudimenti di logica, sono fatti attraverso il gioco, la sperimentazione, l’offerta spontanea e/o guidata e l’arte. Il direttore della St. Benedict’s ha organizzato la visita in modo che ogni gruppo di insegnanti appartenenti ai vari Paesi avesse un ragazzo della stessa nazionalità che facesse loro da guida. Marta è la ragazza che accompagnava noi. Marta frequenta il secondo liceo classico in una scuola cattolica italiana e sta facendo un anno di formazione a Londra, ospite di una famiglia inglese. E’ lei che ci ha guidati e ci ha aiutati nella conoscenza della scuola. La scuola secondaria, nel sistema britannico, è simile all’organizzazione americana: i ragazzi hanno alcuni corsi obbligatori mentre altri insegnamenti vengono scelti liberamente. La giornata scolastica inizia alle 9:00 e termina alle 3:00 del pomeriggio E’ possibile che un ragazzo abbia delle ore buca nelle quali organizza il proprio lavoro: studia nella biblioteca della scuola, fa esercizio con uno strumento musicale nell’aula di musica a disposizione di chi frequenta i corsi, accede al computer ecc.. Gli alunni usufruiscono del servizio mensa durante la pausa pranzo. Marta ci dice che non esistono interrogazioni per verificare gli apprendimenti e che generalmente non si prendono appunti perché l’insegnante scrive alla lavagna i contenuti che gli allievi devono apprendere. Si discute molto in classe. Non esistono compiti a casa, e le verifiche vengono effettuate tramite test. Marta ritiene che la preparazione fornita dalle scuole in Italia sia migliore di quella inglese. Inoltre, in Inghilterra se una famiglia vuole che il figlio abbia una preparazione adeguata, deve rivolgersi alla scuola cattolica, ritenuta la migliore in assoluto, dove i ragazzi studiano e vengono preparati bene. I sussidi didattici sono adeguati: ci sono aule di informatica nuove, con un alto numero di computer a disposizione; aule di teatro, di musica, di scienze, di chimica, di filosofia, matematica e sociologia. Esiste una grande palestra dove vengono praticati sport come la palla a volo e la palla a canestro; c’è, poi, un’altra palestra con vari attrezzi ginnici. Il fatto che siano gli alunni a girare per le classi, consente ad ogni insegnante che riceve gli alunni di gestire la sua aula in modo funzionale (ogni gruppo non supera i 18 ragazzi); per cui le aule danno realmente l’impressione di essere dei laboratori, di essere aule nelle quali si viene immersi dentro la materia. I ragazzi non hanno una sola classe di riferimento, ma diverse classi e diversi colleghistudenti a seconda della materia scelta. Ci fermiamo a riflettere su questa organizzazione. Ci sembra che ci sia una estrema specializzazione dell’alunno: dai 16 anni in poi (fine dell’obbligo scolastico), le materie che non fanno parte del proprio percorso formativo vengono completamente abbandonate. Marta ci racconta che la St. Benedict’s è frequentata da alunni di diverse religioni. L’insegnamento cattolico è visto in maniera molto diversa da quello a cui siamo abituati noi in Italia. Qui, l’insegnante legge qualche brano della Bibbia o dei Vangeli e poi invita ad una riflessione personale. Marta si trova in totale disaccordo con questa metodologia: ritiene che un ragazzo di 17 anni non possa essere lasciato libero, che non ha la capacità giusta per discernere. Ne discutiamo. Noi crediamo che il tipo di scelta metodologica vada ricollegata alla secolare tradizione religiosa inglese, all’anglicanesimo, che ha un diverso approccio alla lettura dei testi sacri, molto più intimo e personale rispetto a quello cattolico. Anche nella scuola primaria l’organizzazione scolastica è articolata in laboratori. Oltre alle classi dove si fa lezione, ci sono diverse aule destinate all’arte, alle scienze, alla musica; si tratta di laboratori dotati di sussidi tecnologici ben curati da insegnanti e alunni. Si nota un grande rispetto per i materiali che appartengono a tutti. Ogni tavolo ha matite, gomme, colla, forbici che sono a disposizione di tutti. Da casa non si porta che se stessi e la propria voglia di fare ed imparare. Collegato al progetto “Discoverers of the green globe”, i partner inglesi hanno organizzato per noi la visita ad uno dei giardini botanici più importanti di Londra. Si tratta dei Kew Gardens, giardini secolari voluti dai vari regnanti e che raccolgono diverse specie di piante e di animali, anche in via di estinzione. Nel corso della storia, i giardini hanno variato il loro obiettivo, dirigendosi sempre di più verso una motivazione ecologica. Oggi, attraverso la conoscenza si cerca di sensibilizzare le nuove generazioni alla conservazione delle piante e degli animali del globo, ai quali dobbiamo la nostra stessa sopravvivenza. La visita guidata è stata realmente molto interessante. Il giardino è di una bellezza unica. Il nostro programma prevedeva anche la visita ad una scuola superiore pubblica, in Acton town, sempre nel quartiere di Ealing. Il dirigente ci ha illustrato la sua scuola, fortemente voluta e sostenuta dal governo di centro-sinistra Blair, la scuola è altamente multiculturale e caratterizzata dall’andirivieni di alunni da diverse parti del mondo. Anche qui siamo stati accompagnati nel nostro tour da ragazzi di cittadinanza italiana. Nel nostro caso è stata Chiara, una ragazza di 15 anni di origine egiziana che ha però vissuto quasi l’intera vita in Italia e ne conosce quindi il sistema scolastico. La scuola ha un numero elevato di insegnanti e il rapporto docenti-studenti è molto buono. Ogni lezione è affiancata da un assistente. Ad ogni insegnante viene affidato un certo numero di alunni, ognuno con un suo preciso curriculum scolastico e un livello di apprendimento certificato (sia che provenga da un livello inferiore che da un altro Paese). L’insegnate che lo riceve ha la responsabilità e l’obbligo di portarlo ad un livello più elevato. Se l’allievo non migliora le proprie competenze, l’insegnante a cui era stato affidato viene considerato responsabile dell’insuccesso scolastico. La conseguenza prevista, in questi casi, è una nota di demerito sulla scheda personale dell’insegnante. In casi estremi, qualora non vengano raggiunti ripetutamente risultati da parte degli alunni, l’insegnante rischia il licenziamento. Il punto di vista di Chiara ci ha consentito di approfondire la nostra visita e le nostre riflessioni. Chiara sostiene che l’insegnamento in Italia, dove lei frequentava un liceo scientifico, richieda un maggiore impegno agli allievi; anche il livello di preparazione finale, a suo avviso, è migliore. Il tipo di organizzazione dell’istituto inglese non prevede compiti a casa, né interrogazioni, ma relazioni scritte e test finali. L’apprendimento è lasciato alla responsabilità personale: ognuno è relativamente padrone della propria formazione e del livello di preparazione che intende raggiungere. Il compito dell’insegnante è quello di mettere l’alunno nella migliore possibilità di far emergere le sue potenzialità. Ad esempio, alla consegna di una relazione, il docente consiglia di rivederla per raggiungere il livello più adatto alle proprie capacità. Poi la motivazione a far meglio deve partire dall’educando. Per l’insegnamento della lingua inglese ai nuovi arrivati vengono istituiti corsi aggiuntivi all’interno del percorso scolastico, distinti in base alle competenze linguistiche degli allievi. Anche questa scuola è dotata di aule di teatro, di musica, di palestra con attrezzi ginnici moderni, di una piccola sala esclusivamente utilizzata per la danza, di laboratori di chimica, cucina e arte. Il nostro viaggio di progetto si è concluso con l’incontro ufficiale delle nostre delegazioni con il Consiglio Comunale e il Sindaco del quartiere di Ealing. Anche il sistema amministrativo sembra essere diverso in Gran Bretagna. Le grandi città, come Londra, sono distinte in distretti o quartieri, ognuno dei quali ha la sua giunta comunale e il suo sindaco. Nel pomeriggio del 14 gennaio 2010, siamo stati ricevuti nella Ealing Town Hall. E’ stata un’occasione meravigliosa per conoscere da vicino la vita politica inglese. Dopo aver ufficialmente presentato il suo staff, il Sindaco descrive il suo quartiere che si trova nella West London. Si tratta di una zona ad altissimo tasso di immigrazione, e la politica attuata deve quindi essere molto attenta alle dinamiche di integrazione; deve assicurare la buona qualità della vita e dell’istruzione nel rispetto della persona-cittadino. In linea con questo, Tina Cleugh espone il progetto Comenius, sottolineando come esso rappresenti una grande occasione per tutti, ma soprattutto per le scuole di Ealing, un’opportunità per arricchire le conoscenze di ognuno e per aumentare il prestigio di un quartiere che spesso viene considerato tra i più degradati di Londra. Il Sindaco invita le delegazioni dei vari Paesi a seguirla in aula di Consiglio. È qui che vengono prese le decisioni destinate a modificare la vita delle persone che vivono in questo quartiere. E’ un’aula molto antica, trasuda tutta l’importanza delle decisioni prese, degli scontri politici, delle lotte, della democrazia conquistata. Entrando da una delle due porte, siamo subito accolti dal semicerchio delle poltroncine dove siedono i consiglieri, nelle quali siamo invitati a sederci. Un arredamento in legno scuro tipico dell’Ottocento che conferisce senso di importanza e autorevolezza, come certe antiche aule universitarie. Di fronte si trova un tavolo antico sorretto da una pedana nella quale si siede la Major che ci racconta come avvengono la discussione in aula e la votazione. Riferisce che i partiti non hanno un posto fisso: destra, sinistra o centro, ma i vari rappresentati eletti si siedono dove capita. Alzando lo sguardo, a destra, vediamo che esiste una specie di terrazzina. La Major ci racconta che quello è lo spazio per i cittadini che possono talvolta assistere ad alcune discussioni e decisioni, quando la materia trattata è di interesse generale. In antichità, da quella galleria venivano lanciati oggetti disgustosi. Era la maniera con la quale il popolo inglese manifestava il suo dissenso contro le decisioni prese. Questo è il motivo storico per cui non esiste un posto fisso dove devono sedere i rappresentanti politici. La parola passa ad uno dei consiglieri. Essendo anche membro del Parlamento Europeo, espone le motivazioni che hanno portato i parlamentari europei a volere un grande progetto di apprendimento permanente che aiutasse i cittadini europei a migliorare le proprie competenze linguistiche, a sviluppare capacità di autoapprendimento, che aumentasse le possibilità di carriera attraverso la mobilità degli individui. L’obiettivo generale di questo ambizioso progetto è quello di contribuire, attraverso l'apprendimento permanente, allo sviluppo della Comunità quale società avanzata basata sulla conoscenza. Il Progetto Comenius è una diramazione di questo più ampio programma. Il deputato che ci parla tiene a sottolineare che lui fa parte di coloro che hanno sostenuto tale progetto. La mobilità delle persone in Europa, ci spiega, conosce i suoi inizi in età moderna con Erasmo da Rotterdam, vivo fautore del viaggio come elemento di conoscenza. Oggi ci sono diverse difficoltà nell’attuare progetti di questa portata, prima fra tutte la differenza linguistica che caratterizza gli individui dei Paesi europei, difficoltà che in passato non esisteva essendo il latino l’unica lingua comune a tutti gli uomini di cultura. Abbiamo voluto dilungarci nella narrazione di eventi, riflessioni e osservazioni che abbiamo avuto la fortuna di fare in occasione del meeting di Londra. Volevamo condividere con tutti coloro che avranno la curiosità e la pazienza di leggere la lunga relazione, le preziose informazioni che abbiamo avuto modo di ottenere durante il nostro Tour all’interno del sistema scolastico inglese. Speriamo di non avervi tediati e di avere fornito a tutti voi elementi utili di riflessione.