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L E MONETE DAL SITO DI AD-NOVAS (C ESENATICO ).
D ATI PRELIMINARI .
Elena Baldi
Dipartimento di Storia Culture Civiltà,
Università di Bologna (sede di Ravenna), [email protected]
IL SITO
L’area archeologica di Ad-Novas, rinvenuta già nel 1969, si colloca ad Ovest della
moderna città di Cesenatico a ca. 30 Km a Sud di Ravenna (Fig.. 1). Le indagini
archeologiche iniziate nel 2006 hanno portato alla luce varie fasi di insediamento,
la più antica attribuibile al I secolo a.C.. Successivamente si registra la costruzione
di una strada glareata, di una mansio/statio, lo scavo del canale Fossatone
(databile al I-II sec. d.C.) e il possibile sviluppo di un mercato nel III secolo (Sami
2011).
Appartiene invece alla fine del IV-V secolo una fase di ristrutturazione degli
edifici scoperti lungo la strada glareata, che vengono poi intenzionalmente
demoliti agli inizi del V secolo per fare posto a un insediamento costituito di
capanne.
I materiali vitrei e ceramici sembrano estendere la vita di questo centro fino alla
fine del VI secolo, forse anche fino agli inizi del VII anche se il dato non è
coadiuvato da attestazioni monetali del periodo Ostrogoto e Bizantino.
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Fig. 1. La collocazione del sito.
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I DATI GENERALI
Gli scavi effettuati tra il 2006 e il 2011 hanno portato alla luce circa 400 monete, provenienti sia dalle stratigrafie di scavo,
sia da rinvenimenti fortuiti e ricognizione nelle zone appena adiacenti. Tutti i rinvenimenti sono riferibili ad emissioni in
lega di rame e al momento non è stata individuata la presenza di esemplari in argento.
Allo stato attuale, il lavoro di pulizia, conservazione e catalogazione dei reperti monetali si è concentrato sui 223 reperti,
databili tra il I secolo a.C. e la seconda metà del V secolo d.C., provenienti solo dalle stratigrafie di scavo (Fig. 2).
Interessante è l’assenza di monetazione del periodo Ostrogoto e Bizantino, seppur abbondantemente attestata nel
territorio circostante, in particolar modo a Classe (Curina 1983; Ercolani 1983; Ercolani 2011; Baldi 2014).
Di questo nucleo monetale 68 reperti sono illeggibili, ma grazie ai valori pondometrici possono essere ricondotti a
produzioni di IV-V secolo..
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Fig. 2. La distribuzione diacronica delle monete leggibili
REPERTI FINO AL III SECOLO D.C.
Da una prima analisi diacronica dei reperti monetali rinvenuti,
si evidenziano attestazioni costanti dal I secolo a.C., con
emissioni imperiali di Augusto, fino al III secolo d.C. (Fig. 3).
La monetazione di questo periodo è presente principalmente
nelle trincee 20 e 21. Alcuni esemplari dalla T21 provengono
dallo strato relativo alla strada romana. È invece assente la
monetazione della seconda parte del III secolo, in particolare
di radiati di Gallieno e Probo, con dati che contrastano, per
esempio, l’evidenza monetale di Classe (Baldi 2013), ove il
materiale della seconda metà del III secolo è più abbondante.
IL QUARTO SECOLO
Il quadro cambia a partire dal IV secolo, con l’abbondante presenza di
produzioni della dinastia costantiniana, in particolar modo con
emissioni iniziali del regno di Costantino e dei suoi successori. In
particolare, sono stati rinvenuti 17 esemplari (il 7,6% del totale)
riconoscibili nelle emissioni di AE3 Fel Temp Reparatio, con Falling
Horseman, una tipologia frequente nel territorio circostante, ma
abbondante anche in altre parti dell’impero. (Fig. 4)
Questi dati preliminari registrano una scarsa presenza delle produzioni
della dinastia valentinianea, con solo quattro esemplari del tipo AE3
Gloria Romanorum e uno del Securitas Reipublicae, mentre si attesta una
scarsa presenza di produzioni databili al 383-388, un momento storico
contrassegnato dalla presa di potere degli usurpatori Magno Massimo e
Flavio Vittore.
I rinvenimenti di questo periodo rispecchiano i dati provenienti dalle
zone limitrofe di Classe (Baldi 2013) e del Cervese (Ercolani 2008).
IL QUINTO SECOLO
Le attestazioni di V secolo non includono al momento le
produzioni di Teodosio I, mentre si contano ben sette esemplari
di AE4 di Onorio, del tipo Gloria Romanorum con imperatore che
schiaccia due nemici e almeno undici esemplari di AE4 Victoria
Avgg di modulo piuttosto basso, attribuibili a Valentiniano III.
(Fig. 5).
Il primo tipo viene comunemente rinvenuto nel ravennate e in
particolare nell’area nord-orientale della Pianura Padana, da
Ravenna fino all’Istria, la Dalmazia e la Slovenia (Asolati 2012).
L’area di distribuzione delle emissioni in lega di rame di
Valentiniano III è invece delimitata alle zone di Ravenna-Classe,
di (Villa Clelia (Ercolani, 1978) e Rimini (Stoppioni 1992), con
solo tre esemplari in totale.
Fig. 5. AE4 Valentiniano III (530-537), SF 507 (cf. RIC X p. 379 n. 2137).
Fig. 3. Sesterzio di Filippo II (244-247), SF 517 (RIC IV.III, p. 101 n. 256a)
Fig. 4. AE3 Fel Temp Reparatio, (348-361), SF 504 (cf. LRBC 2295)
CONCLUSIONI
Le monete di Cesenatico mostrano al momento dati che rispecchiano l’importante sviluppo del sito, in particolare nelle fasi iniziali, come evidenziato dal numero di reperti databili all’alto impero. L’incremento di
presenze databile registrato durante il IV secolo è anch’esso indice dell’importante fase di ristrutturazione, mentre la contrazione dei rinvenimenti di V secolo potrebbe essere legata al momento di demolizione
degli edifici precedenti, come ben evidenziato dalla ricerca sul campo.
Se le produzioni delle prime fasi sono caratterizzate da monete di grosso taglio, come Assi e sesterzi, i rinvenimenti di IV e V secolo sono testimoniati da monete di piccolo taglio e scarso valore commerciale, che
mettono però in evidenza una certa vivacità economica.
Come già registrato a Classe, i rinvenimenti di questo secolo testimoniano che la crisi economica del V secolo giunse a Ravenna e nelle zone limitrofe solamente verso la fine del V secolo, come osservato in altri
siti del Nord Italia (, ma anche nei parti) e del Mediterraneo.
A partire dal V-VI secolo, invece, non si attestano altri rinvenimenti monetali provenienti dagli scavi di Ad-Novas nonostante la vicinanza della corte, prima Ostrogota e poi bizantina: un’assenza questa che
potrebbe essere quindi legata al declino o all’abbandono del sito stesso.
SUMMARY
The excavations of the site of Ad-Novas Cesentatico, carried out between 2006 and 2011 have brought to light about 400 coins, 223 of which came from the excavation layers and the rest from collection in the surrounding area. 68 of the 233 coins are illegible, but the remainder show evidence
of circulation between the 1st century BC to the 5th century AD.
The diachronic analysis of the evidence shows that the earliest emission of Augustus is followed by several Asses and Sestertii up to the first half of the 3rd century; coinage of the second half is not represented, unlike the evidence found the nearby harbor of Classe.
The productions of the fourth century are typical of the time and show a steady increase of numismatic finds, in particular of the Fel Temp Reparatio of the House of Constantine and of Gloria Romanorum and Securitas Reipublicae of the House of Valentinian. The fifth century witnesses a
decrease in the number of finds; however coinage of Honorius and Valentinian III is recorded, with similar types as those seen in the harbour area of Classe. In spite of the vicinity of the Ostrogothic and later Byzantine court in Ravenna, no finds of this period are recorded in Cesenatico,
suggesting a change in the economy of the area.
ECONOMIA E TERRITORIO NELL’ADRIATICO
CENTRALE
TRA TARDA ANTICHITÀ E ALTO MEDIOEVO
(IV – VIII SECOLO)
28 FEBBRAIO – 1 MARZO 2014
RAVENNA