CS Massimo Bartolini Museo Marino Marini 10 gennaio

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CS Massimo Bartolini Museo Marino Marini 10 gennaio
Firenze, Piazza San Pancrazio MASSIMO BARTOLINI A cura di Alberto Salvadori 11 gennaio - 8 marzo 2015 inaugurazione sabato 10 gennaio 2015, ore 19.00 Comunicato stampa
Il Museo Marino Marini inaugura il programma espositivo del 2015, sabato 10 gennaio, con la personale di Massimo Bartolini
curata da Alberto Salvadori (aperta fino al 10 marzo). L’artista toscano ha elaborato un percorso di opere che trovano in
Marino Marini e Leon Battista Alberti il loro punto di incontro e la loro sorgente di riflessione. La mostra, come afferma
Bartolini stesso, è fatta in loro presenza, generando nuovi lavori e portando al museo testimonianze di un percorso e di una
ricerca sulla scultura seguita nel tempo.
L’esposizione si apre all’interno della Cappella Rucellai con Revolutionary monk, riproduzione di un monaco birmano nella
posizione del Bodhisattva, cioè colui che sta a cavallo tra religione e laicità, intesa questa come condizione di presenza
attiva nella dimensione sociale, assimilabile all'attività dell’Alberti il quale è stato uno dei più importanti intellettuali del
Rinascimento che attualizzò il linguaggio dell’antichità, ovvero rese contemporanea la classicità. Alberti ha realizzato opere
che testimoniano una nuova idea di rapporto tra arte e società, in una ieratica manifestazione di equilibrio tra pensiero antico
e rinascimentale. Il monaco, con la sua rotazione, interrompe, senza però turbarlo, l’equilibrio tra queste due parti,
infondendo nuova energia all’interno di un sistema chiuso come quello della cappella dell’Alberti.
Altro intervento, questo di accostamento, è Airplane che gioca sull’identità del linguaggio formale e della materia. L’opera è
un basamento di marmo statuario, la cui faccia superiore ha in se un bassorilievo geometrico che riproduce un aeroplano di
carta dispiegato, una lavorazione che evidenzia la preziosità della materia, in dialogo con le tarsie del sepolcro.
Sempre nella Cappella Rucellai una persona del museo, indosserà la sera della vernice, My fifth hommage, due preziosi
orecchini in oro facenti parte della serie di opere “Omaggi”. Gli orecchini, fusioni in oro di tappi di cera usati dall’artista
stesso, rimandano al silenzio costruito dalla cappella e all’astrazione matematica che questo spazio definisce.
Al piano inferiore del Museo si trova un lavoro che propone un altro modo di fare una scultura, con l'aiuto di due grandi artisti
quali Marini e Constable. Utilizzando le nuove tecnologie usate in architettura, si è fatta una scansione 3d della statua di
Marini Il Giocoliere, titolo anche dell’opera di Bartolini, della quale si sono trattenute stampandole su carta, le “nuvole” di
coordinate sotto forma di 6 numeri per ogni punto rilevato, per un totale di 77 m2 di numeri corpo 4. Il gruppo di coordinate
numeriche, chiamate in gergo “nuvole di numeri”, sono state sovrapposte alle opere "Studi di nuvole di Constable". Nuvole
di Numeri su studi di Nuvole. La stampa di questa sovrapposizione si rende visibile in 11 fogli di 75x1000 cm che verranno
installati, come le affissioni pubbliche, sul fronte e sul retro di un grande muro costruito al centro della cripta del Museo.
Ancora una volta l‘artista vuole mettere a confronto la complessità che si nasconde dietro la facile riproducibilità con
l'immediatezza irriproducibile del gesto, interrompendo a metà il processo di replica (la scansione non diventerà mai una
replica fisica della statua). “La riproducibilità al suo inizio non era che paura della perdita, perdita che presiede a ciò che per
la manualità è uno dei più grandi valori: la mutevolezza”.
Nascosta ed introdotta dal muro del Giocoliere, appare un’altra riflessione sulla scultura, stavolta sotto forma di azione: due
persone si appropriano e leggono, alternandosi, un testo fondamentale per la storia dell’arte del ‘900, Scultura lingua morta
di Arturo Martini, grande artista italiano al quale Marino Marini deve molto, e al quale succedette ben due volte alla cattedra
di scultura a Monza. Le due persone leggendo lo stesso libro, una ad alta voce l’altra in silenzio, ci mettono di fronte al
doppio registro dell’invettiva da una parte e dell’analisi interiore dall’altra, tema centrale del testo.
Questa azione si svolge sullo sfondo ad un lavoro audio diffuso nella cripta che ha per titolo Petites esquisses d'arbres, una
parafrasi di un titolo di una serie di sonate per pianoforte chiamate Petites Esquisses d' Oiseux di Olivier Messian. L’artista
ha registrato il rumore del vento tra gli alberi del suo studio e della casa - alberi che sono oggetto dal 1995 di numerosi
disegni - al vento di ogni albero è stata poi assegnata una nota e sovrapposta alle note e agli intervalli dei tre brani della
sonata per piano di Messiaen, la quale talvolta echeggia in lontananza: “Mi piaceva fare un disegno in un altro modo,
pensare che degli alberi facessero il verso agli uccelli tramite il ponte di Messiaen e che il vento sia armonia”.
La mostra è prodotta dal Museo Marino Marini di Firenze con il supporto di Regione Toscana, OAC Ente Cassa di Risparmio
di Firenze. Si ringrazia per la preziosa collaborazione la Galleria massime De Carlo Milano\Londra.
Massimo Bartolini è nato a Cecina nel 1962, vive e lavora a Cecina. È uno degli artisti italiani più riconosciuti della sua generazione. Il
suo lavoro è stato presentato in varie mostre personali tra le quali ricordiamo: “It’s mine! Paesaggio e appropriazione”, MART, Rovereto
(2014); “Studio Matters + 1”, Fruitmarket Gallery, Edinburgo (2013); “Hum – Massimo Bartolini”, AuditoriumArte, Roma(2012); “Il cuore in
mano”, Center of Contemporary Art Znaki Czasu, Touron, Polonia (2011); “Basements”, Massimo De Carlo, Milano (2011);”Massimo
Bartolini. Dews”, Institute of Contemporary Art, Sofia, BG (2010); “Dialoghi Con La Città”, a cura di Laura Cherubini, MAXXI, Roma
(2008); “Massimo Bartolini: Concert room with voices”, D’Amelio Terras, New York (2008); “Triple loop”, Ikon Gallery, Birmingham, UK
(2007); “Massimo Bartolini”, Museu Serralves, Oporto (2007).
Ha inoltre partecipato a numerose mostre collettive e rassegne internazionali tra come: “La disparition des lucioles”, Prison Sainte-Anne,
Avignone, F (2014); “Vice versa” – Padiglione Italiano alla 55ma Biennale di Venezia (2013); Documenta 13, a cura di Carolyn ChristovBakargiev, Museum Fridericianum, Kassel, D (2012); “T.R.A.C.K.S., SMAK”, Ghent, B (2012); “One To One”, Berlin Biennale - KW
Institute for Contemporary Art, Berlin, D (2012); “Yokohama 2011: International Triennale of Contemporary Art”, Sedi varie, Yokohama,
JP (2011); “Fare Mondi/Making Worlds”, a cura di Daniel Birnbaum, 53a Biennale di Venezia (2009); “Una Stanza tutta per sé”, Castello
di Rivoli (2008); “Scenes du Sud: Espagne, Italie, Portugal”, Carrè d’Art – Musée d’Art Contemporain de Nimes, Nimes, F (2007); Public
Art Project”, Art 37 Basel, Basel, CH (2006); “Ecstasy: In and About Altered States”, The Geffen Contemporary, Los Angeles, U.S.A.
(2005).
Museo associato
Museo Marino Marini
Piazza San Pancrazio, Firenze
Orario: 10:00 - 17:00, chiuso il martedì, la domenica e i giorni festivi - Biglietti: intero: € 6, ridotto € 4, studenti € 3
Tel. +39 055.219432 - e.mail: [email protected] - www.museomarinomarini.it
Ufficio stampa Davis & Franceschini
Tel. + 39 055.2347273 – Fax + 39 055.2347361 - e-mail: [email protected] - www.davisefranceschini.it