iv. assunti pedagogici

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iv. assunti pedagogici
IV. ASSUNTI PEDAGOGICI
1. LINEE PEDAGOGICO-DIDATTICHE
1.1 I principi ispiratori
Il nostro Istituto persegue le finalità culturali e formative comuni alla scuola pubblica italiana, attraverso
un progetto peculiare che ha il senso di una "filosofia di fondo" unitaria ed esplicita alla quale si devono
coerentemente ispirare i diversi aspetti della sua azione:
a) la struttura; b) l'impostazione pedagogico-didattica; c) l'organizzazione del lavoro docente.
I principi ispiratori di tale progetto possono essere elencati, in estrema sintesi, nei seguenti punti:
1) l'unitarietà e l'integralità della formazione degli studenti, nella quale cioè siano armonizzate le
diverse aree del sapere, la componente culturale-formativa e quella pre-professionalizzante, la
dimensione cognitiva e quella socio-affettivo-relazionale
2) l’attenzione ed il concreto impegno programmatico a favore degli alunni con percorsi di
apprendimento personalizzato, fondati sui seguenti principi per l’inclusione: a) definire e realizzare
strategie educative e didattiche che tengano conto della complessità e singolarità di ogni persona, delle
sue capacità, aspirazioni e fragilità nelle varie fasi di sviluppo e formazione; b) rispondere ai diversi
bisogni di apprendimento degli alunni (BES: USR 29/5/2013 –orientamenti per l'azione 2013-14:
“revisione dei POF con inserimento dei criteri generali....”)
3) il superamento dell'approccio pedagogico "cattedratico", imperniato sulla centralità dell'insegnante,
in favore di una valorizzazione del processo di insegnamento-apprendimento basato sulla centralità ad
un tempo della disciplina e dello studente (per "centralità della disciplina" intendiamo la piena
valorizzazione della disciplina nella sua struttura epistemologica, nei contenuti, nelle metodologie sue
proprie; per "centralità dello studente" intendiamo un insegnamento attento ai processi psicologici di
apprendimento, organizzato in termini tassonomici dal semplice al complesso, che valorizzi la
partecipazione attiva degli studenti, la loro autonomia critica e responsabilizzazione, la loro
consapevolezza e la condivisione dei traguardi formativi e del percorso cognitivo)
4) il superamento della tradizionale impostazione disciplinare imperniata sul "programma" in favore
della logica della "programmazione", che concepisce il curricolo disciplinare come un insieme coerente
di obiettivi, contenuti, strategie didattiche, ivi compresi a) il "recupero in itinere" organicamente inserito
all'interno del percorso di apprendimento, b) l’attivazione di percorsi individualizzati per alunni BES
deliberati dai Consigli di Classe
5) una profonda modifica dei tradizionali criteri di misurazione e valutazione dei risultati ottenuti
dagli studenti, che comporta: a) l'abbandono della distinzione tra "scritto" e "orale" in sede di
valutazione periodica; b) l'adozione di una pluralità di forme di verifica del lavoro scolastico
(partecipazione in classe, impegno nel lavoro a casa, risultati nelle prove in classe); c) per le prove
scritte in classe, il ricorso a metodi di misurazione il più possibile oggettivi e trasparenti; d) la
distinzione tra prove formative e prove sommative
6) il superamento del tradizionale isolamento / individualismo del ruolo docente, attraverso nuove
forme di organizzazione del lavoro che: a) tendono a sviluppare in modo sostanziale la collegialità sia
a livello interdisciplinare sia, soprattutto, a livello disciplinare, nell'équipe di materia che
collettivamente progetta i curricoli e attua le singole fasi del lavoro; b) non esauriscono la funzione
docente all'interno del rapporto d'aula con la classe, ma tendono ad estenderla ad attività di ricerca e di
gestione di attività curricolari ed extra-curricolari, fondamentali per il funzionamento della scuola (si
veda dopo, alla voce attività trasversali); c) prevedono l’autoformazione dei docenti e/o la
partecipazione ad azioni di formazione o di prevenzione, concordati a livello territoriale;
7) l'attenzione a favorire un clima di relazioni aperto e democratico tra le varie componenti della
scuola: tra studenti, personale docente, personale non docente e direttivo, ed in particolare nel rapporto
di insegnamento-apprendimento, nella consapevolezza di quanto "l'ambiente scolastico" e i fattori socio-
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affettivo-relazionali abbiano un ruolo fondamentale ai fini delle motivazioni e quindi, in definitiva, nel
conseguimento di traguardi cognitivi e formativi adeguati per ciascuno studente
8) lo sforzo di contrastare le tendenze alla chiusura e all'immobilismo (inevitabili in qualunque
istituzione, e dalle quali pertanto non può certo essere immune il Pascal) tramite: a) la consuetudine a
dare trasparenza al nostro operato, anche tramite periodiche pubblicazioni, convegni; b)
l'organizzazione permanente di momenti di autoverifica, riflessione critica e riprogettazione attraverso
le attività di organismi collegiali della scuola (come la Commissione didattica e i Dipartimenti di
Indirizzo).
Come detto all'inizio, a tali principi di fondo si ispirano la struttura della scuola, l'impostazione
pedagogico-didattica, l'organizzazione del lavoro docente.
Il principio dell'unitarietà e dell'integralità del processo formativo, ad esempio, ha influenzato
profondamente la struttura della scuola che, pur nelle numerose modificazioni verificatesi dalle origini
ad oggi, ha sempre cercato di favorire: la maggiore unitarietà possibile del Biennio imperniato su un
carattere formativo, orientativo e propedeutico; la compresenza, in tutti i Trienni (a prescindere dal
titolo liceale o tecnico che ciascuno di essi rilascia), di un'ampia formazione culturale di base e di una
solida professionalità di base.
E' poi evidente che i principi sopra richiamati delineano, nel loro insieme, un preciso progetto
pedagogico, che ha informato le scelte didattiche e organizzative della scuola non solo sul piano
strutturale (quadri orari), ma anche sul piano dell'innovazione pedagogico-didattica e nella scelta di una
forte collegialità, soprattutto a livello di équipe disciplinare. Anche ora che la sperimentazione è stata
superata per il Riordino dei cicli, questi principi continuano però a guidare la progettualità pedagogicodidattica e metodologico-organizzativa del Collegio docenti e dei Dipartimenti del Pascal.
1.2 La programmazione didattica
La programmazione didattica è l'ambito fondamentale in cui il progetto pedagogico si traduce in una
situazione concreta, nella quale vengono pianificate le occasioni di apprendimento, precisati gli obiettivi
finali e intermedi, i contenuti (secondo criteri di scelta degli stessi coerenti con gli obiettivi), le strategie
didattiche e gli strumenti di verifica.
Il modello della programmazione didattica si articola pertanto nelle seguenti fasi:
a) analisi della situazione di partenza degli studenti (in termini di capacità e competenze di base e di
possesso degli strumenti disciplinari specifici);
b) individuazione e formulazione degli obiettivi di apprendimento, in termini operativi, secondo il
criterio della graduazione delle difficoltà; in riferimento a quanto previsto dalle Indicazioni nazionali
per i percorsi liceali, dalle Linee guida per gli istituti tecnici gli obiettivi di apprendimento sono
declinati in competenze, conoscenze e abilità.
c) individuazione dei contenuti su scala biennale e triennale;
d) organizzazione delle esperienze di apprendimento, ovvero di metodi, materiali, tecniche didattiche,
privilegiando forme di apprendimento attivo (ad es. l'itinerario cognitivo del problem solving, le
procedure di tipo euristico, il ricorso frequente e sistematico ad esperienze di laboratorio, ecc);
e) costruzione di strumenti di verifica intermedi e finali, organici al percorso seguito (su questo punto,
si veda sotto)
Tutte queste operazioni vengono fatte collegialmente dal dipartimento disciplinare, così come
l'articolazione del curricolo annuale in Unità Didattiche (ciascuna delle quali occupa mediamente da 4 a
6 settimane) o Moduli, di norma realizzati simultaneamente nelle classi parallele e conclusi da una
prova di verifica sommativa svolta congiuntamente, fatte salve alcune situazioni contingenti che si
possono verificare.
Ai fini della trasparenza, non solo il curricolo annuo viene presentato all'inizio dell'anno scolastico, ma
lo schema di ogni UD/Modulo è in genere consegnato, all'inizio del suo svolgimento, a tutti gli studenti.
1.3 La valutazione e la misurazione
Nel contesto della programmazione didattica, un aspetto fortemente caratterizzante la nostra esperienza
è quello, già richiamato, del superamento dei tradizionali strumenti della valutazione, sulla base degli
apporti teorici forniti dalla docimologia, la scienza della misurazione.
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Se infatti la finalità prioritaria della scuola, in una moderna società di massa, non può più essere quella
di "selezionare una élite di quadri dirigenti o intermedi", bensì quella di mettere in condizione il
maggior numero di studenti di conseguire determinati traguardi formativi e culturali, la valutazione deve
essere concepita come un momento di sintesi di informazioni e misurazioni diverse, che abbracci quindi
una pluralità di aspetti e che in modo non statico ma dinamico colga lo sviluppo degli apprendimenti
realizzato dall'alunno. Perché sia possibile cogliere correttamente tale sviluppo degli apprendimenti, è
indispensabile, in sede di programmazione, esplicitare con chiarezza gli obiettivi formativi e cognitivi
che si intendono perseguire, renderli coerenti tra loro, e utilizzare tecniche di misurazione e criteri di
valutazione coerenti col percorso formativo seguito. Sul piano pratico, la nostra impostazione prevede
inoltre di:
a) possibilità di somministrare anche prove formative (tali cioè da essere corrette ma non valutate)
durante lo sviluppo di UD/Moduli, in modo che siano strumenti di "autoverifica" per lo studente e di
"feed-back per il docente";
b) utilizzare il lavoro individuale a casa per il recupero di conoscenze e di metodologie (cioè la
strategia del "recupero in itinere");
c) promuovere e controllare la partecipazione dello studente al lavoro in classe;
d) somministrare, il più possibile, prove sommative al termine delle UD/Moduli, rivolte all'intero
campione delle classi parallele; tra queste, si utilizzano anche prove di tipo oggettivo. Tali prove (di
tipologia varia) hanno un duplice vantaggio: 1) garantiscono maggiore trasparenza e oggettività nella
misurazione; 2) consentono di risparmiare tempo a favore di altre attività didattiche, e di avere un
maggior numero di elementi di misurazione e su parti più significative (le stesse per tutti gli studenti)
dei contenuti. Solitamente, dai punteggi attribuiti alle prove oggettive somministrate i docenti ricavano
una media e 8 fasce di punteggi:
le tre fasce più basse della media, cioè della sufficienza, corrispondono ai giudizi, rispettivamente, di
molto scadente, gravemente insufficiente e insufficiente mentre le quattro fasce più alte corrispondono
ai giudizi di
discreto, buono, ottimo e eccellente.
Oltre ai vantaggi sopra accennati per quanto riguarda gli studenti, tale metodo può offrire indicazioni
preziose anche al docente, circa i modi e i risultati del lavoro che ha svolto in classe, sulla base dei
punteggi conseguiti dai suoi studenti rispetto alla media generale di tutte le classi parallele. Questa
procedura ovviamente risulta tanto più efficace e semplice se l’attività didattica precedente la verifica è
stata progettata e realizzata collegialmente.
La valutazione degli alunni con Piano educativo individualizzato (PEI) / Piano didattico personalizzato
(PDP) fa riferimento a quanto previsto nel presente POF e negli specifici PEI / PDP
1.4 Didattica laboratoriale, ICT e cl@ssi 2.0
L'Istituto favorisce la diffusione della tecnologia a supporto della didattica e promuove l'attività
didattica laboratoriale. Anche le risorse per la promozione di Cl@ssi 2.0 sono utilizzate con priorità per
le classi in cui i docenti si impegnino a:
- svolgere i necessari percorsi formativi;
- programmare collegialmente progetti che favoriscano la trasformazione della classe in laboratorio
della didattica partecipata;
- sperimentare l'introduzione di modalità innovative per favorire gli apprendimenti (ad esempio:
promozione dell'autoapprendimento, metodologie costruttiviste e che favoriscono la partecipazione
attiva degli studenti; revisione del ruolo dell'insegnante, dell'uso di spazi e strutture; ...)
- documentare le attività e diffondere le esperienze più positive nell'Istituto
Le Cl@ssi 2.0 promuovono strategie di apprendimento basate sullo sviluppo di competenze di
cittadinanza attiva, oltre che disciplinari e interdisciplinari.
1.5 Palestra di Educazione Civile
La Palestra di Educazione Civile nasce da un’idea della Cooperativa Reggiana Educatori, in
collaborazione con Officina Educativa e l’Istituto B. Pascal. E’ un progetto sperimentale della
durata prevista di otto mesi.
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La Palestra è aperta a ragazzi e ragazze delle classi terze, l’iscrizione e la frequenza sono
gratuite. Gli incontri sono condotti dalla cooperativa Reggiana Educatori.
L’attività si divide in moduli di durata variabile che hanno come riferimento gli Articoli della
Costituzione Italiana. Ogni modulo prevede incontri di riflessione sul tema, uscite, visite a mostre
e a luoghi storici e istituzionali significativi, visione di film, documentari e spettacoli teatrali,
incontri con esperti e testimoni privilegiati. Gli appuntamenti con esperti, gli spettacoli, le
proiezioni cinematografiche saranno a disposizione di tutti gli studenti della scuola.
Questo progetto parte dalla premessa che essere cittadini significa interessarsi al bene comune,
rispettare quello che appartiene alla collettività, contribuire all’ampliamento del capitale sociale,
diffondere una cultura di legalità e senso civico, stimolare alla partecipazione personale, diretta e
concreta. I ragazzi potranno quindi “allenare” le loro abilità di cittadinanza attiva in una Palestra di
educazione civile che permetta loro di maturare consapevolezze, costruire buone pratiche e
diventare a pieno titolo protagonisti del proprio essere cittadini. Tutto ciò affinando la capacità di
apprezzare valori quali la libertà e l’autonomia, senso di appartenenza ad una collettività favorendo
la capacità di produrre scelte personali coerenti con i bisogni della società (l’intero impianto della
Costituzione della Repubblica Italiana è orientato ad una piena responsabilizzazione del singolo nei
confronti della collettività).
2. ATTIVITA' TRASVERSALI
Dal progetto pedagogico della scuola derivano numerose attività trasversali poste in atto e rivolte sia
all'ambito didattico (metodo di studio, sviluppo di abilità e competenze), sia all'ambito motivazionale,
sia allo star bene a scuola.
2.1 Accoglienza
Rivolta agli studenti delle classi prime e alle loro famiglie, l'attività è volta a creare un clima positivo
nella scuola, è utile per il superamento del disagio dovuto al cambiamento e consente, quindi, un
favorevole inizio dell'attività didattica. L'attività si svolge in parallelo con la normale attività didattica in
moduli di due o tre ore e si articola in diverse fasi (vedi capitolo VIII par. 2) .
2.2 Patto Pedagogico
Dalla discussione sulla conduzione dell'Assemblea di Classe (vedi Accoglienza) scaturisce l'insieme dei
diritti e dei doveri degli studenti e degli insegnanti sul piano sia comportamentale che scolastico,
coerentemente con quanto esplicitato dalla carta dei diritti e dei doveri delle studentesse e degli studenti.
2.3 Orientamento
Le iniziative ministeriali individuano nell'orientamento un insieme di attività che mirano a:
-formare e potenziare le capacità degli studenti di conoscere sè stessi
-favorire la conoscenza dell'ambiente in cui vivono
-favorire la comprensione dei mutamenti culturali e socio economici
-favorire la capacità di valutare le offerte formative, per poter essere protagonisti di un personale
progetto di vita e per poter partecipare in modo consapevole al proprio percorso scolastico e sociale.
In sintonia con tali indicazioni, l'Istituto (a completamento dell'ordinaria programmazione dei consigli di
classe) attiva nel corso dell'anno scolastico numerose iniziative di ampliamento dell’offerta formativa,
soprattutto pomeridiane e rivolte a tutti gli studenti.
Inoltre per il triennio si realizzano attività di formazione e informazione degli studenti delle classi quarte
e quinte che riguardano la conoscenza delle opportunità sia professionali che di prosecuzione degli
studi.
Le attività sono effettuate anche in collaborazione con il centro di orientamento provinciale, gli istituti
di formazione superiore, le associazioni professionali e i centri di orientamento Universitario.
Per un quadro più dettagliato delle attività di orientamento progettate dall'Istituto, si veda la sezione
"Orientamento in uscita"
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2.4 Raccordo scuola-lavoro
Rivolte agli studenti di tutti e quattro gli indirizzi del triennio, le attività di raccordo col mondo del
lavoro richiedono la realizzazione di un progetto specifico per ogni indirizzo:
Indirizzo Liceo artistico Grafica/Liceo artistico Grafico-Beni Culturali:
- stage estivi, in collaborazione con l'Amministrazione provinciale e con privati (classi quarte) in
settori riguardanti prioritariamente la grafica pubblicitaria
- iniziative di ricerca e collaborazione con organismi di tutela dei beni artistici, in particolari con i
Musei Civici.
- iniziative di collaborazione con gli Enti locali e con privati nel settore della grafica (realizzazione di
locandine, loghi,… per eventi, manifestazioni particolari)
- per tutte le classi quarte vengono organizzati stages estivi facoltativi, della durata solitamente di 4
settimane, presso aziende ed enti del territorio operanti nel settore.
Indirizzo Tecnico Relazioni Internazionali per il Marketing/Tecnico Linguistico:
- classi quinte: all'inizio dell'anno scolastico, vengono organizzati per tutti gli studenti stages, della
durata di tre settimane, presso aziende del territorio dotate di uffici esteri. L'esperienza di lavoro
riguarda:
a. i rapporti commerciali con l'estero
b. l'uso delle lingue
c. le procedure contabili e amministrative relative agli scambi interni e agli scambi con l'estero
- per tutte le classi quarte vengono organizzati stages estivi facoltativi, della durata solitamente di 4
settimane, presso aziende ed enti del territorio operanti nel settore.
Indirizzo Tecnico Informatica/Tecnico Informatico:
- per tutte le classi quarte vengono organizzati stages estivi facoltativi, della durata solitamente di 4
settimane, presso aziende del territorio operanti nel settore.
L'esperienza di lavoro si svolge nell'ambito dell'analisi e della programmazione.
Indirizzo Liceo delle Scienze applicate/Liceo Scientifico Moderno:
- per tutte le classi quarte vengono organizzati stages estivi facoltativi della durata solitamente di 4
settimane presso laboratori chimici e biologici di enti pubblici e privati. Le esperienze di lavoro
avvengono nel settore chimico-clinico, nel settore agro-alimentare, nel settore delle ceramiche, etc.
2.5 Mobilità studentesca: scambi di classe, soggiorni di studio individuale all’estero, progetti
europei
L’Istituto riserva un’attenzione particolare ai progetti di mobilità studentesca ritenendo che la
conoscenza in situ di realtà “altre” da quelle locali e nazionali e l’ ”esperienza provata” in prima
persona, in vivo delle criticità e dei punti di forza necessariamente connessi all’integrazione sociale e
culturale siano condizioni indispensabili per permettere ai giovani di vivere con consapevolezza ed in
maniera attiva i cambiamenti, rapidi e radicali, imposti dall’attuale società, una società che sempre più
richiede agli individui di essere educati alla mondialità. Per questo il nostro Istituto ha via via rafforzato
questa sua convinzione e l’ha resa “visibile” scegliendo di incrementare per gli alunni di tutti gli
Indirizzi, da un lato, l’attivazione di scambi scolastici internazionali, sia individuali e sia di classe, e,
dall’altro lato, la partecipazione ai progetti europei (Comenius e Leonardo). L’obiettivo di questo
atteggiamento di apertura è quello di internazionalizzare l’Istituto, cioè di rendere lo studente “cittadino
del mondo”, di educarlo alla multiculturalità per affrontare le sfide della globalizzazione.
2.6 Attività di tutoraggio
Per tutti gli studenti del quinquennio è prevista la figura del tutore: un insegnante del Consiglio di
Classe che segue individualmente un certo numero di alunni. Il numero dei tutori presenti nelle
singole classi varia a seconda dell’età degli alunni, in quanto si ritiene che, per aiutare i ragazzi ad
acquisire maggiore autonomia, si debba incentivare la loro assunzione di responsabilità nel ricercare
un ruolo sempre più attivo nella realizzazione di efficaci relazioni con il proprio Consiglio di classe
e con la propria famiglia.
L'attività di tutoraggio si svolge in collaborazione con gli alunni stessi e le famiglie e ha lo scopo di
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indagare e, se possibile, di intervenire sulle variabili che incidono sul rendimento scolastico.
Gli incontri col tutore possono avvenire sia in momenti istituzionalizzati o semplicemente su
richiesta dell'alunno, della famiglia o del Consiglio di Classe.
2.7 Attività di ricerca da parte degli studenti
Al fine di promuovere la creatività e l'autonomia di studio e di ricerca degli allievi, la scuola ritiene di
primaria importanza incoraggiare il lavoro e l'espressione dei singoli allievi sia in ambito disciplinare
che in ambito interdisciplinare o dell'area di progetto.
Diverse sono le iniziative rivolte a tale scopo:
a) alla fine di ogni anno scolastico, gli alunni soprattutto del biennio, con la collaborazione dei
docenti, predispongono l’allestimento di un'esposizione degli elaborati (disegni, fotografie,
presentazioni multimediali, manufatti di ambito scientifico,…) prodotti durante le attività didattiche
curriculari e/o extracurriculari effettuate;
b) giunti al termine del loro corso di studi, gli studenti devono elaborare un approfondimento
personale (tesina) che avrà per oggetto un argomento mono o soprattutto pluri/interdisciplinare proprio
dell'indirizzo o di area comune, dalla cui discussione partirà il colloquio dell'esame di Stato;
c) numerose borse di studio, rivolte a tutti gli alunni del quinquennio, vengono annualmente istituite
(con fondi dell'Istituto e grazie al contributo di sponsor) proprio al fine di stimolare l'attività di ricerca.
Fra tali iniziative ricordiamo:
- Borsa di Studio dello studio "C. Baldi" di RE
- Borse di studio "Express"
- Concorsi di scrittura creativa
- Concorsi di scrittura creativa in inglese
Particolarmente interessanti e didatticamente efficaci si sono rivelate le esperienze di area di progetto
rivolte agli studenti dei vari indirizzi e, spesso, svolte in collaborazione con i diversi indirizzi o con altre
scuole del territorio.
2.8 Attività di sostegno e recupero disciplinare
L'attività di recupero "in itinere", già organicamente inserita nel lavoro di classe, viene integrata da corsi
di recupero disciplinare.
Nel corso dell’anno scolastico, i singoli docenti e/o i dipartimenti disciplinari, se e quando lo ritengono
opportuno, attivano sportelli di sostegno disciplinare rivolti di solito agli alunni che presentano lacune
metodologiche e/o di contenuto.
Il modello di recupero disciplinare adottato dal nostro Istituto è illustrato nel capitolo relativo all' Area
del recupero.
Ogni anno, il Collegio Docenti attua una riflessione sui corsi di recupero svoltisi nell'anno precedente
per ricercare soluzioni metodologico-didattiche ed organizzative migliorative tese a favorire un effettivo
superamento delle lacune diagnosticate.
3) SCUOLA CHE FAVORISCE UN FORTE SENSO DI APPARTENENZA ED APERTA AL
TERRITORIO
Il Pascal si propone come scuola fortemente raccordata col territorio e che ritiene importante lo
sviluppo di un forte senso di appartenenza da parte degli studenti.
3.1 Studio e attività pomeridiane a scuola
Gli studenti possono utilizzare l'edificio scolastico anche nelle ore pomeridiane in quanto ciò consente
di effettuare momenti di lavoro di gruppo e cooperativo, studio e approfondimento. L'uso dei locali
avviene previa autorizzazione (tramite domanda al dirigente). Gli studenti debbono individuare un
responsabile del gruppo che è punto di riferimento dell'istituto in caso di uso inappropriato di strutture o
attrezzature.
L'autorizzazione è subordinata alle seguenti condizioni:
- lo spazio utilizzato deve essere comunque a un piano dove è presente almeno un adulto
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- nelle aule utilizzate si debbono tenere le porte aperte
3.2) Esperti - Uscite – Organizzazione di mostre
Per le attività disciplinari, per i progetti e per il “monteore” si può ricorrere ad esperti, anche esterni. Si
possono attuare inoltre uscite, visite guidate, viaggi di istruzione e scambi debitamente programmati
nel rispetto di quanto previsto nel Regolamento del Consiglio di Istituto. Le uscite, le visite guidate, i
viaggi di istruzione e gli scambi sono attività a tutti gli effetti equiparate alle attività didattiche.
L'Istituto può organizzare inoltre mostre di elevata valenza culturale o didattica anche rivolte a
fruitori esterni.
3.3) Uscite didattiche in orario scolastico e/o sul territorio comunale o di comuni limitrofi
Per le uscite a piedi o con mezzi pubblici, nell’ambito dell’orario scolastico (es. per visite o attività
presso biblioteca, teatro, palestre, uffici …) a inizio anno scolastico l'Istituto acquisisce
preventivamente il consenso degli esercenti la patria potestà familiare sugli alunni, valido per tutto
l’anno scolastico.
I docenti:
- organizzano escursioni nel rispetto delle finalità del Piano dell’Offerta Formativa e delle
programmazioni didattiche disciplinari;
- individuano percorsi e luoghi che diano adeguate garanzie di sicurezza;
- informano la segreteria sul luogo e sulla durata dell'uscita
Le uscite possono avvenire con l'accompagnamento del solo docente della classe qualora, a giudizio
del docente, non comportino particolari rischi in relazione al contesto ambientale ed al grado di
maturità degli studenti.
Non è previsto alcun tipo di atto autorizzativo, salvo il consenso iniziale dei genitori, poiché tali
attività sono considerate come specifici momenti dell’ordinaria attività didattica delle classi.
3.4) Centro Sportivo Scolastico
Il Pascal costituisce il Centro Sportivo Scolastico ai sensi delle Linee guida del MIUR (4 agosto
2009) e aderisce ai campionati studenteschi nelle diverse fasi previste (interne, provinciali,
regionale, nazionale e internazionale).
3.5) Feste – Spettacoli – Comitato ex studenti del Bus
Al fine di favorire positive relazioni e consolidare il senso di appartenenza all'Istituto il rapporto
scuola – studenti - ex-studenti - genitori, si possono realizzare feste e spettacoli a scuola. Tali eventi
si possono tenere presso le sedi scolastiche o all’esterno in quanto vengono autorizzate solamente se
considerate funzionali a perseguire le finalità del POF. L'Istituto collabora con il Comitato ex studenti
bus cui si riconosce la possibilità di organizzare attività che favoriscano il mantenimento di un
positivo e duraturo rapporto tra scuola ed ex-studenti.
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