Agenti biologici - Laboratorio NEST

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Agenti biologici - Laboratorio NEST
HEALTH & SAFETY
MANAGEMENT
“L’ORGANIGRAMMA” DI SICUREZZA
INCARICATI
EMERGENZA E P.S.
CONSULENTE
ESTERNO
DATORE
DI LAVORO
RSPP
MEDICO
COMPETENTE
RLS
DIRIGENTE
PREPOSTO
PREPOSTO
PREPOSTO
LAVORATORI
LAVORATORI
LAVORATORI
 Agenti biologici
 Agenti chimici
 Deposito sostanze chimiche
 Cappe
 Strumentazione varia
 DPI
 Smaltimento rifiuti speciali
 Versamenti accidentali
1. COSA!
 Agenti biologici
 Agenti chimici
Classificazione degli agenti biologici
Gli agenti biologici sono classificati in quattro gruppi in funzione del rischio di infezione:
GRUPPO 1. Poche probabilità di causare malattie nell’uomo.
GRUPPO 2. Può causare malattie nell’uomo. E’ alquanto improbabile che si propaghi
nella comunità, si può contrastare con efficaci strumenti di profilassi e cura;
GRUPPO 3. Può causare gravi malattie in soggetti umani. Può propagarsi nella comunità
ma si può contrastare con efficaci misure di profilassi e cura;
GRUPPO 4. Può causare gravi malattie nell’uomo. Può presentare un rischio di
propagazione elevato e di norma non sono disponibili efficaci misure di profilassi e cura.
LIVELLI DI BIOSICUREZZA
 AGENTI BIOLOGICI
A = Autorizzazione Sperimentazione su animali
B1 = Autorizzazione Uso di Agenti Biologici classe 1
B2 = Autorizzazione Uso di Agenti Biologici classe 2
M1 = Autorizzazione Impiego MOGM classe 1
In preparazione
M2 = Autorizzazione Impiego MOGM classe 2
R = Autorizzazione Uso di Radioisotopi
Rischio biologico
Obbligo dei lavoratori
I lavoratori hanno l’obbligo di eseguire le
seguenti indicazioni:
 Osservare le indicazioni riportate sulle
etichette e sulle schede di sicurezza
7

Utilizzare correttamente i DPI indicati
in funzione del rischio biologico in
esame

Sottoporsi ad adeguata sorveglianza
sanitaria, quando la valutazione rilevi
l’esistenza del rischio biologico per il
lavoratore
RISCHIO BIOLOGICO
LE AZIONI E LE
MISURE PREVISTE:
Procedura:
1. Posizionare la maschera sul volto
DPI
1. Posizionare gli elastici dietro la
nuca
Protezione Vie Respiratorie
1. Stringere gli elastici con entrambe
le mani
1. Regolare lo stringinaso
1. Effettuare una prova di tenuta
Indossare il dpi prima di accedere
all’area di rischio!!
Toglierlo dopo essere usciti!!
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RISCHIO BIOLOGICO
LE AZIONI E LE
MISURE PREVISTE:
DPI
Devono essere a mascherina
avvolgente o visiera
Devono proteggere dagli spruzzi di
materiale contaminato
Devono proteggere le mucose oculari
(via di entrata del microrganismo)
Occhiali
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RISCHIO BIOLOGICO
LE AZIONI E
LE MISURE
PREVISTE:
MISURE
IGIENICHE
DI FINE
ATTIVITA’
L’ordine di rimozione di indumenti e dispositivi di
protezione individuale al termine di ogni attività
lavorativa a rischio è il seguente:
1.
2.
3.
4.
5.
•
•
•
•
•
stivali e/o soprascarpe monouso
guanti
tuta
occhiali protettivi
maschera filtrante
Una volta rimossi i DPI devono essere
adeguatamente lavati e disinfettati all’interno
dell’azienda e riposti in armadi deputati alla
loro conservazione, o in caso di materiale
monouso, smaltito secondo le procedure
raccomandate
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RISCHIO BIOLOGICO
LE AZIONI E
LE MISURE
PREVISTE:
IGIENE E
DISINFEZIONE
DELLE MANI PROCEDURA
Le mani devono essere sempre
LAVATE :
1) Dopo la rimozione di guanti
2) In caso di contatto accidentale con
sangue ed altri liquidi biologici o materiale
potenzialmente infetto: procedere al
lavaggio con acqua e sapone PER
ALMENO 30 SECONDI, seguito da
antisepsi (sono idonei i comuni prodotti a
base di Clorexidina 4%)
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Proprieta’ dei disinfettanti
Attivo contro
Inattivato da
FFung Batteri
hi
Gram-
Mico
Spore Virus
batteri
Virus
Proteine Materiali
lipidici non
lipidici
Tossicità
Materiali Acqua
naturali
Sintetici
dura
Detergente
Pelle
Occhi Polm
oni
Gram-
positivi negati
vi
CCOMPOSTI FENOLICI (e)
IPOCLORITI
ALCOL
FORMALDEIDE (e)
+++
+++
+++
++
+-
+++
+++
-
+++
+++
+++
-
+
V
+
++
++
+
C
+
+
-
++
+
+
+++
+
+
+
C
+
+
+
+++
+++
+
V
+
+
+
+
-
-
+
-
+++
++++
+
+
+
+
+
+
-
+
+
+
++
+
NU
+
+
+
-
+
+
+
+
+
+++
+
+
+
A
+
+
-
+++
(b)
G
GLUTARALDEIDE (f)
+++
+++
+++
+++
+++
(c)
IODOFORI
+++
(a)
(b)
(c)
(e)
(f)
+++
+++
++
++
+++. buona; ++, discreta; +, scarsa; -, nulla; V, dipende dal virus; C, cationico; A, anionico; NU, non utilizzabile
sopra i 40 °C
sopra i 20°C
cancerogeni/a
tossica, irritante e mutagena
RISCHIO BIOLOGICO
REQUISITI
BL1
BL2
DI BIOSICUREZZA
Caratteristiche di progettazione degli spazi
•Muri, soffitti e pavimenti devono essere lisci, facili da pulire,
impermeabili ai liquidi e resistenti ad agenti chimici e ai
disinfettanti.
•Illuminazione adeguata, evitando riflessi e luce troppo forte.
•Superfici dei banconi unite ai muri con sostanze sigillanti,
resistenti a sostanze chimiche e disinfettanti e impermeabili
all’acqua.
•Presenza di lavabi dotati di acqua corrente.
•Le porte devono rispondere agli standard antincendio,
chiudendosi da sè e avere panelli di ispezione.
•Disponibilità di un autoclave nel laboratorio o nello stesso
edificio.
•Areazione possibilmente meccanica che assicuri un flusso
d’aria entrante senza ricircolo. Se non esiste areazione
meccanica, le finestre devono essere apribili.
•Sistemi di sicurezza che comprenderanno:
•sistema antincendio
•impianto elettrico di emergenza
•illuminazione di emergenza
•docce di emergenza
•presidi di pronto soccorso
•dotazione per il lavaggio degli occhi.
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RISCHIO BIOLOGICO
Attrezzature raccomandate per BL1/2
Attrezzatura
Rischio evitato
Caratteristiche di sicurezza
Cappe di sicurezza biologica
(Classe I)
Aerosol e schizzi
Un leggero flusso d’aria entrante dall’apertura di lavoro.
Adeguata filtrazione dell’aria in uscita
Cappe di sicurezza biologica
(Classe II)
Aerosol e schizzi
Un leggero flusso d’aria entrante dall’apertura di lavoro.
Adeguata filtrazione dell’aria in uscita.
Cappe di sicurezza biologica
(Classe III)
Aerosol e schizzi
Massimo contenimento.
Schermi protettivi
Schizzi di prodotti chimici
Formano uno schermo tra l’operatore e il lavoro.
Propipette
Rischi legati al pipettare a bocca, come
ingestione di patogeni, inalazione di aerosol
prodotti dalla suzione della pipetta, dal
soffiare fuori liquido, dal far gocciolare la
pipetta, contaminazione della estremità di
suzione delle pipette
Facilità d’uso.
Controllo della contaminazione della estremità di suzione della pipetta per
proteggere la propipetta, l’operatore e il circuito del vuoto.
Possibilità di sterilizzazione.
Controllo di eventuali perdite dalla punta della pipetta
Microinceneritori per anse
Schizzi da anse batteriologiche
Schermatura mediante tubo di vetro o di ceramica aperto ad un’estremità e
riscaldato elettricamente o a gas.
Contenitori a tenuta per la raccolta e il
trasporto di materiali infetti da sterilizzare
Areosol, perdite e fuoriuscite
Realizzati in modo da garantire la tenuta e dotati di coperchio.
Durevoli.
Autoclavabili.
Autoclavi; manuali o automatiche
Materiali infetti (resi sicuri per
l’eliminazione o il riutilizzo)
Progettazione soggetta ad approvazione.
Efficace sterilizzazione attraverso calore.
Bottiglie con tappo a vite
Aerosol e perdite
Contenimento efficace.
Protezione del circuito del vuoto
Contaminazione del sistema del vuoto del Un filtro a cartuccia previene il passaggio degli aerosol (particelle della misura di
laboratorio con aerosol e liquidi in eccesso 0,45 µm).
La bottiglia per i liquidi in eccesso contiene un disinfettante appropriato. Si può
usare un bulbo di gomma per chiudere automaticamente il circuito del vuoto
quando la bottiglia è piena.
L’intera unità è autoclavabile.
Maschere e occhiali di sicurezza
Urti e schizzi
Lenti resistenti agli urti (quando necessario devono essere graduate o indossate
sopra gli occhiali).
Protezione laterale.
Schermi per la faccia
Urti e schizzi
Protegge l’intera faccia
Facilmente rimuovibile in caso d’incidente.
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RISCHIO BIOLOGICO
REQUISITI
BL3
BL4
Progettazione e dotazioni del laboratorio
Il laboratorio di sicurezza – livello di sicurezza 3 è
progettato per il lavoro con microrganismi del
gruppo di rischio 3, e con grandi volumi ed alte
concentrazioni di microrganismi del gruppo di
rischio 2, condizioni che presentano elevati rischi
di aerosol o di infezione.
La sezione sulla progettazione e le dotazioni dei
laboratori di base – livelli di biosicurezza 1 e 2
resta valida, eccetto dove modificata come
segue:
DI BIOSICUREZZA
•Il laboratorio deve essere separato dalle aree dell’edificio aperte ai visitatori esterni.
•L’accesso al laboratorio deve essere studiato per prevenire l’ingresso di insetti e di altri artropodi.
•Le porte devono chiudersi da sé e poter essere chiuse a chiave. Possono essere dotate di un
pannello a resistenza limitata da rompere in caso di emergenza.
•Le superfici dei pavimenti, dei muri e dei soffitti devono essere resistenti all’acqua e facili da pulire.
Le aperture in queste superfici (ad esempio i fori per i passaggi dei tubi) devono essere sigillate per
facilitare la decontaminazione degli ambienti.
•La stanza del laboratorio deve essere sigillabile per la decontaminazione. Le condotte
dell’aerazione devono permettere la disinfezione mediante gas.
•L’ingresso del personale deve avvenire tramite un vestibolo che fa da filtro (sistema di ingresso a
doppia porta).
•Le finestre devono essere chiuse e sigillate.
•Vicino a ciascuna uscita deve essere a disposizione un lavandino con rubinetto a pedale o
azionabile con il gomito.
•Deve esserci un impianto di aerazione che crei flusso d’aria dall’esterno verso l’interno del
laboratorio.
•Il sistema di aerazione dell’edificio deve essere realizzato in modo tale che l’aria proveniente dl
laboratorio di sicurezza non venga fatta ricircolare in altre parti dell’edificio. L’aria in uscita (tranne
quella proveniente dalle cappe di sicurezza biologica) deve essere scaricata direttamente all’esterno
in modo da disperdersi lontano dagli edifici frequentati e dalle prese d’aria. Si raccomanda di dotare
gli scarichi dell’aria di filtri HEPA ("high efficiency particulate air", sistema di filtrazione ad alta
efficienza delle particelle in aria).
•Le cappe di sicurezza biologica vanno poste lontano dalle zone di passaggio e da correnti d’aria
provenienti da porte, finestre e dall’impianto d aerazione in maniera che non si creino turbolenze
che possano interferire con il normale funzionamento delle cappe.
•L’aria proveniente dalle cappe di sicurezza biologica classe I o classe II, deve innanzitutto passare
attraverso i filtri HEPA e successivamente dovrà essere scaricata all’esterno direttamente o
attraverso l’impianto di ventilazione dell’edificio.
•Nella stanza del laboratorio dovrebbe essere disponibile un autoclave per decontaminare i rifiuti
infetti. Se questi rifiuti devono essere portati in altre parti dell’edificio per il passaggio in autoclave,
vanno tenuti in contenitori a prova di perdite dotati di coperchio.
•La fornitura idrica deve essere dotata di sistemi che impediscono flussi di ritorno.
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•I liquidi di scarico devono essere scaricati direttamente nella fogna.
RISCHIO BIOLOGICO
REQUISITI
DI BIOSICUREZZA
Le cappe di Classe I garantiscono la protezione
dell’operatore tramite un flusso d'aria aspirato
da un'apertura frontale, senza prefiltro. L'aria,
una volta attraversata la superficie di lavoro,
non viene mandata in circolo, ma espulsa
all'esterno dopo filtrazione HEPA.
Le cappe sono in grado di proteggere
l'operatore dalla contaminazione (agenti
biologici con basso rischio di infezione), ma
non proteggono i campioni da una eventuale
contaminazione esterna.
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RISCHIO BIOLOGICO
REQUISITI
DI BIOSICUREZZA
Le cappe di Classe II sono cappe con apertura
frontale, attraverso la quale viene immesso un
flusso d'aria che viene aspirato sotto il piano di
lavoro, filtrato, messo in circolo dall'alto verso il
basso (flusso laminare verticale di aria sterile,
"barriera" tra l'interno della cabina e
l'operatore), quindi, espulso all'esterno dopo
filtrazione.
In base alla percentuale di aria ricircolata, le
cappe si distinguono in:
IIA (70% di aria ricircolata, 30% espulsa , IIB
(30% di aria ricircolata, 70% espulsa, oppure
100% di aria espulsa). Le cappe IIB prevedono
condotti per l'espulsione dell'aria all'esterno
dell'edificio.
assicurano un buon compromesso di protezione
campione-operatore-ambiente.
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RISCHIO BIOLOGICO
REQUISITI
DI BIOSICUREZZA
.
Le cappe di Classe III, sono dei "glove box"
ermeticamente chiusi. L'aria in ingresso viene
immessa attraverso un filtro HEPA sul piano di
lavoro, quindi, espulsa attraverso un sistema a
doppio filtro HEPA, assicurando all’ambiente
interno una pressione negativa.
Sono dotate di guanti a manicotto, incorporati
nella struttura frontale della cappa, che
assicurano una barriera totale tra l'operatore e
il piano di lavoro.
I campioni sono soggetti al rischio di
contaminazioni crociate dovute alla turbolenza
del flusso d'aria all'interno della cabina.
Sono indicate per lavorazioni ad alto rischio, ad
esempio: agenti biologici del gruppo 4.
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RISCHIO BIOLOGICO
REQUISITI
DI BIOSICUREZZA
Corretto uso delle cappe
. prima dell’inizio delle attività per stabilizzare il flusso
•accendere il motore di aspirazione almeno 10 minuti
laminare;
•al fine di garantire la corretta velocità del flusso d'aria, in particolare per le cappe di Classe II, assicurarsi che le
griglie di aspirazione non siano bloccate da materiali, attrezzature, apparecchiature;
•accertarsi che il vetro frontale (se a scorrimento) sia alla altezza giusta (20-30 cm);
•ridurre allo stretto indispensabile la presenza sotto cappa di oggetti, contenitori, apparecchiature;
•sotto le cappe di Classe II e III è vietato l'uso di becchi Bunsen o altri tipi di bruciatori, per evitare la deviazione
del flusso interno dell'aria e il possibile danneggiamento dei filtri HEPA;
•lavorare il più possibile nella zona centrale della cappa;
•i rifiuti delle lavorazioni devono essere posizionati in idonei contenitori per rifiuti biologici, collocati all'interno
della cappa. I contenitori possono essere trasferiti all'esterno dopo una verifica della chiusura a tenuta del
tappo, dell'esistenza dell'etichetta con il segnale di rischio biologico e della assenza di residui sulla superficie
esterna;
•le apparecchiature e i contenitori utilizzati, prima di rimuoverli dalla cappa devono essere disinfettati;
•al termine delle attività, pulire accuratamente il piano di lavoro della cappa con materiale disinfettante;
•In caso di versamento di materiale biologico all'interno della cappa, adottare la seguente procedura:
1.
2.
3.
4.
non spegnere la cappa;
rimuovere, immediatamente, dal piano di lavoro, con materiale imbevuto di disinfettante, i
versamenti;
disinfettare le pareti, le superfici e gli strumenti (se il piano di lavoro è una superficie continua,
coprirlo con disinfettante e lasciare agire per alcuni minuti; in caso contrario - ad esempio, piano
forato - asportare i componenti e pulirli accuratamente con disinfettante).
dopo la fine delle operazioni, lasciare la cappa in funzione per circa 10 minuti.
19
Riassumendo…
GRUPPI DI RISCHIO PER LIVELLO DI BIOSICUREZZA
GRUPPO
1
LIVELLO DI
BIOSICUREZZA
di base
Livello 1
2
Di base
Livello 2
3
Di sicurezza/
/contenimento
Livello 3
4
di massima
sicurezza/
/contenimento
Livello 4
PRATICHE
ATTREZZATURE
Buona pratica di
laboratorio
Banco da lavoro
Buona pratica di
laboratorio + DPI e
segnali di pericolo
Banco da lavoro + Cappe
di Sicurezza per le attività
con produzione di
aerosol
Come Liv.2 + DPI
speciali, accesso
controllato,
ventilazione senza
ricircolo
Come Liv. 3+Ingresso
autorizzato, camera
stagna, doccia di
decontaminazione,
precauzioni speciali
per smaltimento rifiuti
Cappe di Sicurezza per
tutte le attività
Classe di sicurezza di
Classe III o tute
pressurizzate con Cappe
di Classe II, autoclave
passante e sistema di
ventilazione con filtri
assoluti
Comportamenti sicuri
•utilizzare camici dedicati e guanti protettivi idonei;
•utilizzare il più possibile contenitori chiusi monouso ed evitare materiali taglienti;
•effettuare ove possibile tutte le manipolazioni sotto cappe a flusso laminare (tipo Biohazard);
•le cappe a flusso laminare devono essere allarmate per segnalare eventuali cadute di efficienza;
•le cappe a flusso laminare devono essere munite di procedure per controlli periodici e per emergenze
specifiche;
•evitare di abbandonare campioni aperti sotto le cappe;
•bonificare periodicamente le cappe e i banchi di lavoro seguendo le procedure stabilite e in ogni
caso prima e dopo ogni intervento manutentivo;
•tutte le operazioni che non è possibile effettuare sotto cappa (estrazioni, centrifugazioni, letture di
test) devono essere procedurizzate e devono essere organizzate per ridurre al minimo gli spostamenti di
materiale da laboratorio a laboratorio;
•le operazioni di trasporto devono essere ridotte al minimo ed effettuate sempre con l'ausilio di
contenitori di sicurezza sigillati e all’interno di contenitori secondari ;
•devono essere sempre presenti ben in vista le procedure e i mezzi di inattivazione in caso di incidente;
•tutto il materiale classificato come al punto A1 deve essere conservato in frigoriferi, armadi o altri
contenitori chiusi, recanti il simbolo Biohazard, l'indicazione del contenuto e l'elenco del personale
autorizzato alla manipolazione e all'intervento in caso di emergenza; la localizzazione di tali contenitori
deve essere comunicata al Servizio Prevenzione e Protezione ;
•le procedure di inattivazione devono essere sempre rigidamente applicate e verificate;
•i rifiuti devono essere smaltiti seguendo le procedure d'area specifiche.
STABULARIO
Surgery
25
26
B2
B2
Necropsy
18
B2
Electroporation
LISTA DEGLI AGENTI BIOLOGICI AUTORIZZATI ALL’USO
VIRUS
SUBTYPE
Adeno-associated virus (AAV)
ADENOVIRUS
BACULOVIRUS
LENTIVIRUS
RETROVIRUS
Murine Adenovirus A
Human Adenovirus serotype 5
pHAGE HIV-1
Moloney murine leukemia virus
Biosafety
PATHOGENICITY
Level
H (for human)
2
2
H (for human)
2
2
2
2
BACTERIA
Escherichia coli (bacterial strains which have definitively
lost their virulence (e.g. E. Coli K12, E. Coli chi-1776
and MRC 1 as well as B and C strains of E. Coli)
E.COLI
1
CELL LINES
CHO
Cos-7
ES-D3
ES-R1
HEK-293
Hela
HT-1080
MDCK (NBL-2)
MEF (C57BL/6) [MEF-BL/6-1]
N2A (Neuro-2a)
PC-12
SH-SY5Y
T3-3A1 [3A1]
U-2 OS
1
2
B6 white murine ES cell line
miR-trap ES-R1
Cells contain SV-40 viral
DNA sequences
1
1
2
2
1
1
1
1
1
1
1
1
Cells contain adenovirus
Cells contain human
papilloma virus
AGENTI BIOLOGICI
NEUROSCIENCE AND BRAIN TECHNOLOGIES DEPARTMENT
Room
Tipo di rischio
biologico
Biosafety Level
Stanza
Biosafety Level Agenti biologici
14
BCL2 Facility
Virus
3
2
16
Radioactivity Facility
Virus
3
2
20
Cell Culture Facility –
Stem Cells
Linee primarie
2
1
21
Cell Culture Facility –
Organotypic Cultures
Linee primarie
2
1
22
Cell Culture Facility –
Primary Neurons
Linee primarie
2
1
25
Cell Culture Facility –
Cell Lines
Linee Cellulari
2
2
29
E. Coli Facility
Batteri
2
1
32
Molecular Biology & Biochemistry
Linee primarie
1
1
38
Neurotechnology – Optical
Tweezers – Chronic Stimulation Facility
Linee primarie
2
1
 AGENTI A RISCHIO CHIMICO - ETICHETTA
Agenti Chimici
COSA SI TROVA SULL’ETICHETTA:
Nome del preparato
Recapito del fabbricante o distributore
Simboli
Frasi di rischio
Consigli di prudenza
Quantità
Agenti Chimici
LA NUOVA ETICHETTA:
Scheda di sicurezza
Prima di iniziare qualsiasi attività
che prevede l’uso di una
sostanza chimica conosciuta è
necessario consultare la relativa
scheda di sicurezza
MATERIAL SAFETY DATA SHEETS
Contenuti della scheda di sicurezza
(Direttiva 2001/58 CE , 1999/45 CE)
1 – Elementi identificativi della sostanza o del
preparato e della società/impresa
2 – Composizione/informazione sugli ingredienti
3 – Indicazione dei pericoli
4 – Misure di pronto soccorso
5 – Misure antincendio
6 – Misure in caso di fuoriuscita accidentale
7 – Manipolazione e stoccaggio
8 – controllo dell’esposizione/protezione individuale
Contenuti della scheda di sicurezza
9 – Proprietà fisiche e chimiche
10 – Stabilità e reattività
11 – informazioni tossicologiche
12 – Informazioni ecologiche
13 – Considerazioni sullo smaltimento
14 – informazioni sul trasporto
15 – Informazioni sulla regolamentazione
16 – Altre informazioni
 Gravità
 Frequenza d’uso
 Esposizione
Vecchia Direttiva
67/548/CEE
Nuovo Regolamento
1272/2008/CE – 31/12/2010
Xi = IRRITANTE
O = COMBURENTE
Xn = NOCIVO
E = ESPOSIVO
T = TOSSICO
T+ = MOLTO TOSSICO
C = CORROSIVO
F = INFIAMMABILE
F+ = MOLTO INFIAMMABILE
N = PERICOLOSO
PER L’AMBIENTE
• IL CONFRONTO:
Fattore “gravità” (G)
Vecchia Direttiva
67/548/CEE
Nuova Direttiva
1272/2008/CE
G=1
Nocivo per ingestione
R 22 H302
G=2
Nocivo per inalazione
R 20
H332
G=2
Nocivo a contatto con la pelle
R 21
H312
G=2
Tossico per ingestione
R 25
H301
G=2
Provoca ustioni
R 34
H314
G=2
Provoca gravi ustioni
R 35
H314
G=2
Rischio di gravi lesioni oculari
R 41
H318
G=2
Può provocare sensibilizzazione per contatto con la pelle
R 43
H317
G=2
Nocivo: per ingestione può causare danni polmonari
R 65
H304
G=2
L’inalazione dei vapori può provocare sonnolenza e vertigini R 67
H336
G=3
Tossico per inalazione
R 23
H331
G=3
Tossico a contatto con la pelle
R 24
H311
G=3
Può provocare sensibilizzazione per inalazione
R 42
H334
G=4
R 26
H330
Molto tossico per inalazione
R 27
H310
Molto tossico a contatto con la pelle
R 28
H300
Molto tossico se ingerito
R 33
H372
Pericolo di effetti cumulativi
R 39
H370
Pericolo di effetti irreversibili molto gravi
R 40
H351
Possibilità di effetti cancerogeni - prove insufficienti
R 45
H350
Può provocare il cancro
R 46
H340
Può provocare alterazioni genetiche ereditarie
R 48
H373
Pericolo di gravi danni per la salute in caso di
esposizione prolungata
R 49
H350i
Può provocare il cancro per inalazione
R 60
H360, H360FD, H360F, H360Fd
Può ridurre la fertilità
R 61
H360, H360FD, H360D, H360Df
Può danneggiare i bambini non ancora nati
R 62
H361, H361fd, H361f
Possibile rischio di ridotta fertilità
R 63
H361, H361fd, H361d
Possibile rischio di danni ai bambini non ancora nati
R 64
H362
R 68
H341, h371
Possibile rischio per i bambini allattati al seno
Possibilità di effetti irreversibili
Esempi di agenti chimici con G=4 nel Dipartimento IIT
G=4
R 26 : Molto tossico per inalazione
Acrylamide/Bis-acrylamide 30% (Mix 37,5:1)
Lab 12, 32
Cadmium Chloride
Lab 1-4, 2-5, 3
Eserine Hemisulfate
Lab 1-4
Ethydium bromide
Lab 12
Hygromycine
Lab 12
Nicotine Dihydrogenditartrate
Lab 10
Oxotremorine sesquifumarate salt
Lab 1-4
SL327
Lab 10
Strychnine
Lab 10
Tetrodotoxin (TTX)
Lab 1-4, 2-5, 3, 7, 12
G=4
R 27 : Molto tossico a contatto con la pelle
Hygromycine
Lab 12
Nicotine
Lab 10
Nicotine Dihydrogenditartrate
Lab 10
Oxotremorine sesquifumarate salt
Lab 1-4
SL327
Lab 10
Strychnine
Lab 10
Tetrodotoxin (TTX)
Lab 1-4, 2-5, 3, 7, 12
G=4
R 62 : Possibile rischio di ridotta fertilità - Nocivo per la riproduzione
Acrylamide/Bis-acrylamide 30% (Mix 37,5:1)
Lab 12, 32
DPX
Lab 15
Naloxone
Lab 10
G=4
G=4
R 63 : Possibile rischio di danni ai bambini non ancora nati - Teratogeno
Clozapine
Lab 18
EZ-Link-Sulfo-NHS-Biotin
Lab 32
Thiourea
Lab 17
Toluene
Lab 17, 36, 38, 40, 44
R 64 : Possibile rischio per i bambini allattati al seno
G=4
R 68 : Possibilità di effetti irreversibili - Mutageno
Acrylamide/Bis-acrylamide 30% (Mix 37,5:1)
Lab 12, 32
Aniline
Lab 36-38-40-44
Clozapine
Lab 18
Developer part “B” for Agfa processor
Dark Room
Eosyn Y Solution
Lab 15
Ethydium bromide
Lab 17, 12
Fast Green
Lab 7
Nickel Chloride
Lab 3
OPD Peroxidase substrate
Lab 18
Phenol
Phenol: Chloroform: Isoamyl Alcohol 25:24:1
saturated with 10mM Tris, pH 8.0, 1 mM EDTA
Phenol Solution, Saturated with 0.1 M CITRATE
BUFFER pH 4.3 ± 0.2
m-Phenylenediamine
Lab 12
Lab 17
Lab 17
Lab 36-38-40-44
G=4
R 33 : Pericolo di effetti cumulativi
G=4
R 39 : Pericolo di effetti irreversibili molto gravi
2-Butanone
Lab 36-38-40-44
Comassie Brillant Blue G
Lab 17, 12
Comassie Protein Assay (Bradford)
Lab 17
Eosyn Y Solution
Lab 15
Formaldehyde
Lab 17
Methanol
Lab 17, 12, 18
G=4
R 40 : Possibilità di effetti cancerogeni-prove insufficienti - Cancerogeno
Aniline
Lab 36-38-40-44
Assay
Lab 36-38-40-44
Chloroform
Lab 17
Developer part “B” for Agfa processor
Dark Room
Diamino benzidine (DAB)
Lab 15
Dichloromethane
Lab 3
ECL Plus Western Blotting Reagent (GE-Healthcare)
Lab 32
Formaldehyde
Lab 17
GF 109203X
Lab 12
Hydroxylamine
Lab 12
IPTG
Lab 17, 32
Monasin
Lab 12
Nickel
Lab 2-5
Nickel Sulfate hexahydrate
Lab 17
OPD Peroxidase substrate
Lab 18
Paraformaldehyde
Lab 17, 2-5, 6, 7,12
Phenol: Chloroform: Isoamyl Alcohol 25:24:1 saturated with 10mM Tris, pH 8.0, 1 mM EDTA
Lab 17
Thiourea
Lab 17
G=4
R 48 : Pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata
Acrylamide/Bis-acrylamide 30% (Mix 37,5:1)
Lab 12, 32
Cadmium Chloride
Lab 1-4, 2-5, 3
Chloroform
Lab 17
N-Hexane
Lab 36-38-40-44
Hydroxylamine
Lab 12
Nickel
Lab 2-5
Nickel Chloride
Lab 3
Phenol
Phenol: Chloroform: Isoamyl Alcohol 25:24:1 saturated with 10mM Tris, pH 8.0, 1
mM EDTA
Phenol Solution, Saturated with 0.1 M CITRATE BUFFER pH 4.3 ± 0.2
m-Phenylenediamine
Toluene
Lab 12
Lab 17
Lab 17
Lab 36-38-40-44
Lab 17, 36-38-40-44
G=4
R 60 : Può ridurre la fertilità - Nocivo per la riproduzione
Boric acid
Lab 12
Cadmium Chloride
Lab 1-4, 2-5, 3
Cocaine Hydrochloride
Lab 18
Sodium Tetraborate Decahydrate
Lab 17
Xylene Cyanole
Lab 12
G=4
R 61 : Può danneggiare i bambini non ancora nati - Teratogeno
Tris-Borate-EDTA Buffer
Lab 12
Cadmium Chloride
Lab 1-4, 2-5, 3
DPX
Lab 15
Formamide
Lab 17
Furosemide
Lab 7
Kanamycin Sulfate from Streptomyces Kanamyceticus
Lab 17
Nickel Chloride
Lab 3
RNA Sample Loading Buffer Without Ethidium Bromide
Lab 17
Sodium Tetraborate Decahydrate
Lab 17
Xylene Cyanole
Lab 12
R 45 : Può provocare il cancro - Cancerogeno
Acrylamide/Bis-acrylamide 30% (Mix 37,5:1)
Lab 12, 32
Chloramphenicol
Lab 17
Beta Estradiol
Lab 12
Bis-acrylamide
Lab 12
Cadmium Chloride
Lab 1-4, 2-5, 3
m-Phenylenediamine
Lab 36-38-40-44
RNA Sample Loading Buffer Without Ethidium Bromide
Lab 17
Urethane
Lab 1-4, 7, 12
R 46 : Può provocare alterazioni genetiche ereditarie - Mutageno
Acrylamide/Bis-acrylamide 30% (Mix 37,5:1)
Lab 12, 32
Bis-acrylamide
Lab 12
Cadmium Chloride
Lab 1-4, 2-5, 3
RNA Sample Loading Buffer Without Ethidium Bromide
Lab 17
R 49 : Può provocare il cancro per inalazione - Cancerogeno
Nickel Chloride
Lab 3
Agenti chimici infiammabili in IIT
ACETONE
AMMONIUM PERSULFATE
DIETHYL ETHER
ECL PLUS WESTERN BLOTTING REAG, 1 EA.
ETHANOL, >=99.8%
Ethanol, 96%
Ethanol, 90° Denatured
GLUTATHIONE SEPHAROSE 4B, 10 ml
METHANOL
Ni Sepharose 6 Fast Flow, 25 ml
NITRIC ACID
POTASSIUM NITRATE
2-PROPANOL (ISOPROPANOL)
nPROTEIN A SEPHAROSE 4 FAST FLOW, 5 ml
PROTEIN G SEPHAROSE 4 FAST FLOW, 5 ml
SODIUM DODECYL SULFATE
STREPTAVIDIN SEPHAROSE HIGH PERFORMANCE, 5 ml
TEMED (N,N,N',N'-Tetramethylethylendiamine)
TOLUENE
XYLENES
LIQUIDO
POLVERE
LIQUIDO
LIQUIDO
LIQUIDO
LIQUIDO
LIQUIDO
RESINA
LIQUIDO
RESINA
LIQUIDO
POLVERE
LIQUIDO
RESINA
RESINA
POLVERE
RESINA
LIQUIDO
LIQUIDO
LIQUIDO
GESTIONE DELLE SOSTANZE E MATERIALI PERICOLOSI
Esigenza di acquisto di nuova
sostanza chimica o materiale
Richiesta al fornitore della scheda di
sicurezza a 16 p.ti (aggiornata al
31/12/2010 e in italiano ed inglese )
Scheda tecnica
Richiesta della scheda tecnica
Richiedente
Scheda di
sicurezza
Ricerca di sostanza/materiale
alternativo meno pericoloso
Richiedente
RSPP
Medico Competente
RSL
La sostanza/materiale ha le
seguenti caratteristiche di pericolo:
R45 - Puo’ provocare il cancro
R49 - Puo’ provocare il cancro per inalazione
R40 -Possibilita’ di effetti cancerogeni – prove insufficienti
R46 – Puo’ provocare alterazioni genetiche ereditarie
R60 – Puo’ ridurre la fertilita’
R61 – Puo’ danneggiare i bambini non ancora nati
R62 – Possibile rischio di ridotta fertilita’
R63 - Possibile rischio di danni ai bambini non ancora nati
R 64 - Possibile rischio per i bambini allattati al seno
R 68 - Possibilita’ di effetti irreversibili
R27-28-32-39 – Molto tossico
R10 – 11 -12 - Infiammabile/Altamente infiammabile
Materiale radioattivo (isotopi)
Materiale biologico BSL 2, 3, 4
SI
Valutazione della necessita’ di
ingresso della sostanza/materiale
Valutazione preventiva del rischio
Modulo di
accettazione
sostanza/
materiale
NO
Parere
positivo?
SI
NO
Predisposizione misure
tecniche/organizzative/
DPI
Acquisto
consentito
Direttore/Responsabile di laboratorio
STOP
2. DOVE!
 Deposito sostanze chimiche
 Cappe
 Strumentazione varia
Requisiti dei frigoriferi da laboratorio per
reagenti infiammabili/esplosivi
I frigoriferi adatti allo Scopo devono possedere i seguenti requisiti:
•Il rivestimento interno e esterno deve essere preferibilmente in
acciaio inox
•Tutta la struttura deve essere collegata a terra
•La maniglia della porta del frigorifero deve permettere la messa a
terra delle scariche elettrostatiche eventualmente trasportate
dall’operatore
•Il frigorifero deve essere munito di termostato di sicurezza con
allarme sonoro
• I reagenti stoccati all’ interno devono essere confezionate in
bottiglie ermeticamente chiuse e custodite in doppio sacchetto di
politene atto a contenere eventuali sversamenti accidentali ed
appoggiati sopra idonei ripiani
•I reagenti non devono essere il più possibile incompatibili tra loro
•Le caratteristiche IP dell’impianto elettrico non deve essere
inferiore a quello del laboratorio
•L’ esecuzione elettrica dell’impianto deve essere senza contatti
interni alla camera di raffreddamento oppure rispondere alle
caratteristiche CEI di antideflagranza.
 DEPOSITO AGENTI CHIMICI – Room 17
MSDS
S
L
 DEPOSITO AGENTI CHIMICI – Room 15
ACIDO NITRICO
PAF
 CAPPE BIOLOGICHE
a flusso laminare verticale
Cappa biologica per la
produzione e la
purificazione di virus
17
Cappa biologica per
l’infezione di linee
cellulari o animali*
14
12
13
15
16
ACCESSO
CONSENTITO AL
SOLO PERSONALE
AUTORIZZATO !!!
 CAPPE CHIMICHE
Cappa chimica per pHare,
pesare e sciogliere SOLO
SOSTANZE PERICOLOSE!!! *
Cappa chimica di uso
comune per processi
pericolosi
Cappa chimica per il
trattamento dei vetrini
con acido nitrico e per
preparare soluzioni di
PFA
Cappa chimica per
perfondere animali e
per altri processi
pericolosi
17
15
16
CAPPA PER
RADIOCHIMICA
MSDS
32
Cappa chimica per
lavorazioni con gels di
acrilamide
Cappa chimica per
lavorazioni con gels di
agarosio
 STRUMENTAZIONE VARIA
STANZA
SRUMENTI
25
bis
STANZA
CENTRIFUGHE
28
3. COME!
 DPI
 Smaltimento rifiuti speciali
 Versamenti accidentali
 DPI
(Dispositivi di Protezione Individuale)
GUANTI
CAMICE
MASCHERINA
OCCHIALI
Uso e manipolazione
Per ogni sostanza si devono seguire le indicazioni riportate nelle
schede di sicurezza.
L’uso in sicurezza di sostanze o preparati pericolosi prevede l’utilizzo di
eventuali dispositivi di protezione individuali.
Agenti Chimici
NON ESISTONO DISPOSITIVI IN GRADO DI
PROTEGGERE DA TUTTI I RISCHI PRESENTI, MA SI
IMPIEGANO RESPIRATORI SPECIFICI PER OGNI
DETERMINATA LAVORAZIONE
Agenti Chimici
FILTRI ANTIPOLVERE:
Costruzione:
filtri in fibra
polipropilenica
caricata
elettrostaticamente.
Durata:
i filtri antipolvere devono essere
sostituiti quando si avverte un
aumento sensibile della resistenza
respiratoria. Le norme tecniche
prevedono comunque che i
facciali
filtranti
antipolvere
debbano essere cambiati dopo
ogni turno di lavoro.
Agenti Chimici
FILTRI PER GAS E VAPORI:
Costruzione
filtri in carbone attivo,
in grado di trattenere
specifiche famiglie di
composti chimici per
assorbimento.
Durata
quando il filtro a carbone attivo si è
saturato del composto, l’utilizzatore
avverte nuovamente l’odore o
sapore del gas/vapore, il filtro ha
quindi esaurito la sua capacità e
deve essere sostituito
DPC
(Dispositivi di protezione collettiva)
Appropriate misure
organizzative e di
protezione collettive alla
fonte del rischio
Ventilazione
Un ruolo fondamentale nel
garantire la sicurezza in un
luogo dove si adoperano
sostanze chimiche è rivestito
dall’impianto di ventilazione,
condizionamento
e
aspirazione.
Stoccaggio
Si
devono
seguire
le
indicazioni
riportate
sulle
schede di sicurezza per le
singole sostanze. Il criterio
generale deve essere quello
di prevenire le situazioni di
rischio.
Per lo stoccaggio di sostanze
tossiche
i
criteri
sono
particolarmente
severi,
impongono sistemi a tenuta,
sistemi di neutralizzazione
strumenti e procedure di
sicurezza
Stoccaggio - 2
Infiammabili
+
-
-
-
-
+
Esplosivi
-
+
-
-
-
-
Tossici
-
-
+
-
-
+
Radioattivi
-
-
-
+
-
-
Comburenti
-
-
-
-
+
O
Nocivi
+
-
+
-
O
+
+ E’ consentito immagazzinarle assieme
- NON E’ consentito immagazzinarle assieme
O E’ consentito immagazzinarle assieme, purché vengano adottati
provvedimenti particolari
Rischio chimico
Uso di bombole di gas compressi
COLORAZIONI
66
Rischio chimico
Misure di sicurezza generali
Uso di
bombole di
gas
compressi
I liquidi criogenici hanno in comune: la temperatura estremamente bassa ed il
notevole aumento di volume che accompagnano la loro vaporizzazione. A seguito di
queste caratteristiche vanno considerati alcuni fattori riguardanti l’adozione di alcune
norme comportamentali:
utilizzare solo contenitori progettati e certificati specificatamente per l’uso richiesto
l’operatore deve sempre indossare i Dispositivi di Protezione Individuale (ad
esempio, guanti, visiera, occhiali, calzature protettive)
in caso di perdite con formazione di nubi di vapore, l’operatore deve allontanarsi
(azoto, argon e elio, in quantità eccessiva, riducono la concentrazione di ossigeno
nell’aria e possono determinare asfissia e formazione di una atmosfera sottoossigenata: concentrazioni di ossigeno inferiori al 18% sono già considerate
pericolose)
Anche se situazioni di asfissia sono poco probabili, è comunque buona norma, nel
caso di fuga di gas "inerti" (ad esempio, azoto, argon, elio) allontanarsi dal laboratorio
e rientrarvi solo dopo averlo aerato.
l’accesso ai locali dove vengono utilizzati liquidi criogenici, deve essere limitato al
personale autorizzato
Le bombole di gas compressi vanno sempre legate con una catenella alle pareti.
67
 SMALTIMENTO RIFIUTI SPECIALI
RIFIUTI
SOLIDI
LIQUIDI
Contaminati
Non contaminati
Contaminati da
agenti chimici
Contaminati da
agenti biologici
SOLIDI
BIDONI NERI
RIFIUTI CHIMICI SOLIDI E MATERIALI CONTAMINATI DA AGENTI CHIMICI
• Gel con bromuro di etidio, gel di acrilammide
• Materiale monouso contaminato da agenti chimici tossico-nocivi (provette,
pipette, guanti, puntali, carta, ...)
• Rottami di vetro contaminati da agenti chimici tossico-nocivi
• Pasteur di vetro contaminate da agenti chimici tossico-nocivi, previo
inserimento in contenitori rigidi
• Contenitori in vetro e plastica che hanno contenuto sostanze chimiche
RIFIUTI BIOLOGICI SOLIDI E MATERIALI CONTAMINATI DA AGENTI BIOLOGICI
• Materiale monouso contaminato da agenti biologici (piastre, fiasche,
provette, pipette, guanti, puntali, carta, ...)
• Bottiglie di plastica (chiuse) contenenti pasteur di vetro contaminate da
materiale biologico
BIOBOX IN
CARTONE da 60 L
MATERIALI TAGLIENTI CONTAMINATI DA AGENTI BIOLOGICI
•Aghi, bisturi, lamette, vetrini, ...
AGOBOX
MAX 6 Kg
SCRIVERE IL PESO
SUL CONTENITORE
MAX 10 Kg
LIQUIDI
MISCELE DI SOLVENTI
ORGANICI ALOGENATI
MISCELE DI SOLVENTI
ORGANICI NON ALOGENATI
MISCELE DI ACIDI
SOLUZIONI DI ACIDO NITRICO
OLII ESAUSTI
LIQUIDOO DI SVILUPPO
FOTOGRAFICO
TANICHE
LIQUIDOO DI FISSAGGIO
FOTOGRAFICO
SOLUZIONI ACQUOSE VENUTE
A CONTATTO CON MATERIALE
BIOLOGICO
Cloroformio, soluzionio di etidio
bromuro, ...
Comassie Blue, Silver Staining,
fissativi e coloranti per tessuti, sodio
azide, xilene, toluene, soluzioni per
rivelazione anticorpi, piridina, amine
aromatiche, miscele utilizzate nella
preparazione di acidi nucleici,
miscele di eluati cromatografici,
miscele derivanti da sintetizzatori,
sequenziatori e analizzatori, ...
TERRENI DI COLTURA, BRODI DI
COLTURA e PARAFORMALDEIDE per
il fissaggio di tessuti, previa
inattivazione con ipoclorito di sodio
al 5%
INCOMPATIBILITA’!
SCARTI DI TERRENI DI COLTURA,
BRODO DI BATTERI
e PAF da fissazione di tessuti
1
2
Mettere 1 panno
assorbente
piegato a metà sul
fondo di un
bidone nero
Previa inattivazione con 2 pastiglie di
BIOSPOT
SOLUTIONI CONTENENTI
ETIDIO BROMURO
Buttare le soluzioni filtrate nelle
TANICHE degli ALOGENATI
Buttare gli estrattori usati nei
BIDONI NERI
Zona di raccolta rifiuti speciali
e loro contenitori
22
21
BIDONI NERI da smaltire
BIOBOXES da smaltire
TANICHE da smaltire
25
26
bis
28
27
32
BIDONI NERI, BIOBOXES e
AGOBOXES nuovi
TANICHE nuove
Terrazzo
17
15
16
Emergenza
Per una corretta gestione delle emergenze devono essere disponibili
negli ambienti di lavoro i telefoni dei Vigili del Fuoco, della Guardia
Medica, dell’Ospedale e del centro antiveleni più vicini
Devono essere inoltre disponibili
una doccia di emergenza ed un
lavaocchi.
In caso di infortunio con sostanze
chimiche
è
buona
prassi
trasmettere al personale medico
le schede di sicurezza delle
sostanze stesse
 VERSAMENTO ACCIDENTALE DI AGENTI CHIMICI
Polvere assorbente
Panni assorbenti
Rotisorb
Universal absorber
Rotisorb
Ideal for absorption of inflammable, oily, and aggressive LIQUIDOs such as
anorganic and organic acids, alkaline solutions, alcohols, aldehydes,
amines, esters, aromatic, chlorinated and aliphatic hydrocarbons,
substance compounds, e. g. paint, heating oil, fuels, lacquers, motor
lubricants. 1Kg absorbes since 2,5 liters
 VERSAMENTO ACCIDENTALE DI AGENTI
BIOLOGICI
Biohazard Spill Kit
Trasporto sicuro
Cose da non fare!
Grazie per la
collaborazione!