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madagascar Genesi Questo articolo è stato scritto da un missionario che da anni lavora in Madagascar. Per ragioni di riservatezza e di sicurezza personale ci ha chiesto di mantenere l’anonimato. di un golpe AFP L’antagonismo tra il presidente Ravalomanana e il sindaco della capitale Rajoelina è degenerato prima in violente manifestazioni di piazza e poi, a metà marzo, in un golpe dei militari che ha destituito il capo di Stato e ha consegnato il potere all’ennesimo «uomo nuovo» dell’Isola rossa L a politica del Madagascar sembra essere in preda a una sorta di maledizione. È dagli inizi degli anni Settanta che, con una cadenza tanto tragica quanto costante, scoppiano rivolte sempre più violente e, da allora, tutti i presidenti si sono dimessi prima della scadenza del loro mandato, uno è stato ucciso la settimana dopo l’elezione, gli altri sono stati rimossi da sommosse popolari. Nel 2009 si è ripetuto il sortilegio. Il 17 marzo il presidente Marc Ravalomanana, al potere dal 2002, è stato rovesciato da un colpo di Stato e al suo posto è stato nominato Andry Rajoelina, giovane sindaco della capitale Antananarivo. Lo scontro tra Ravalomanana e Andry Rajoelina covava da tempo. Da circa due anni, infatti, il sindaco attaccava senza tregua il presidente denunciando sulle frequenze del suo network radiotelevisivo Viva inefficienze, corruzione, malaffare. Ciò gli ha garantito un crescente consenso popolare. Il presidente però non ha subito passivamente. A sua volta, ha iniziato ad attaccare Rajoelina dalla sua emittente televisiva Mbs. Ma le invettive televisive non sono bastate a mettere a tacere il sindaco. E così, Ravalomanana dalle minacce è passato alle vie di fatto, iniziando a ostacolare in tutti i modi l’avversario. Rajoelina però non ha desistito. La popolazione si è spaccata in due fronti: uno, quello a favore del presidente, composto da poche famiglie ricchissime che, con lui, si sono accaparrate tutte le ricchezze del Paese; l’altro, formato dalla grande maggioranza della popolazione, perlopiù povera e stanca di sopportare l’attuale malgoverno. Il confronto si è infiammato a dicembre e, quando il presidente ha fatto chiudere la televisione del sindaco, è A sinistra, manifestazione di sostenitori di Andry Rajoelina ad Antananarivo. A destra, il presidente deposto Marc Ravalomanana degenerato in scontri di piazza all’inizio del 2009. Il 26 gennaio, nel primo giorno di sciopero indetto da Rajoelina per chiedere la riapertura della televisione, sono morte 44 persone, molte delle quali carbonizzate nell’incendio dei grandi centri commerciali Tiko e Magro, di proprietà del presidente. Il 7 febbraio, poi, almeno 28 persone sono state uccise dalla guardia presidenziale che ha aperto il fuoco contro un corteo di sostenitori del sindaco. Ne sono seguiti altri cortei e manifestazioni, con alcuni scontri meno cruenti. IL PRESIDENTE-MANAGER Eppure, quando Ravalomanana è salito al potere nel 2002, godeva di un ampio consenso. La popolazione non desiderava altro che la fine della dittatura di Didier Ratsiraka, che negli ultimi periodi della sua presidenza aveva compiuto autentici atti di banditismo di Stato. Ravalomanana suscitava grandi aspettative e la sua biografia faceva ben sperare: importante industriale dell’Isola rossa (come viene chiamato il Madagascar), aveva dato buona prova di sé anche come sindaco della capitale, che durante il suo mandato era stata abbellita e resa più efficiente. Tutti si aspettavano da lui quei cambiamenti strutturali che avrebbero potuto aiutare l’80% latticini, riso, ecc.) eliminando tutti i della popolazione del Paese a uscire possibili concorrenti. Gli unici grandi dall’estrema povertà. Lui, poi, non magazzini del Paese, Tiko e Magro, mancava di assicurare che il Madaga- erano suoi. «Erano» perché nelle vioscar avrebbe avuto, a breve, uno svi- lenze di questi ultimi due mesi sono luppo eccezionale, rapido e duraturo. stati quasi tutti saccheggiati, bruciati Qualche piccolo cambiamento, all’ini- e distrutti dalla folla che manifestava zio del primo mandato (2002-2006), contro il presidente. si è visto. Sono state costruite alcune Sul piano politico, ignorando la voinfrastrutture: strade, ponti, ecc. Ma lontà popolare, ha destituto d’autorità presto gli interessi personali sono pre- molti rappresentanti eletti democravalsi e la sua presidenza ticamente, sostituendoli si è trasformata in una Gli interessi con politici del suo partipersonali dittatura. to (Tiako i Madagasikara, Progressivamente, Rava- sono Amo il Madagascar). La lomanana ha accentrato prevalsi televisione di sua pronelle proprie mani il con- e la presidenza prietà, Mbs, quella natrollo del commercio dei Ravalomanana zionale Tvm e la radio generi alimentari (olio, si è presto nazionale Rnm diventate trasformata in una dittatura corrotta e inefficiente sue creature, mandavano in onda solo le notizie a lui più gradite. Non è un caso che, oltre ai suoi depositi e magazzini, la folla ha preso d’assalto e distrutto proprio la sede della sua televisione (poi però rimessa in funzione). Negli ultimi mesi, Ravalomanana aveva cominciato a prospettare l’ipotesi di candidarsi per un terzo mandato nel 2012. Ciò è vietato dalla costituzione, ma il presidente e i suoi uomini avevano annunciato l’ipotesi di modificare la carta costituzionale. Un escamotage che non è piaciuto alla maggioranza dei malgasci. Sul piano della lotta alla povertà non è stato fatto molto. Nei discorsi ufficiali, da anni non si sentiva parlare APRILE 2009 Popoli 23 madagascar che dei successi del presidente e dello sviluppo economico del Madagascar. In realtà, solo una piccola schiera di straricchi (tutti membri del partito presidenziale) possiede sfacciatamente sempre di Rajoelina più. La stragrannon si è fatto de maggioranza intimorire della popolazione vive con meno di dal suo un euro al giorno predecessore, e deve fare quotile sue critiche dianamente i conperò sono ti con il terrore sfociate in una che i banditi razviolenza che zino i suoi pochi non è riuscito averi e uccidano a controllare chi cerca di opporsi. E anche in questo caso le autorità non hanno fatto nulla per liberare il Paese dalla piaga del banditismo, salvo rari casi. I contadini, l’80% della popolazione, non trovano neanche più i concimi chimici se non a prezzi proibitivi, mentre il presidente sfoggiava nel suo palazzo-reggia nella periferia della ca pitale una tenuta che avrebbe dovuto essere un modello per gli agricoltori, ma appariva sempre di più come una provocazione nei confronti dei poveri. Intanto, il governo aveva affittato un milione e 300mila ettari di terreno per 99 anni alla Daewoo, senza però consultare il Parlamento e i partiti. E, soprattutto senza dire quanto sborserà la multinazionale coreana per il canone di affitto e come verranno impiegati i proventi ottenuti. Questa gestione personalistica delle ricchezze nazionali era evidente anche nel settore minerario: non si sa dove sono IL PAESE IN CIFRE Superficie: 587.040 kmq Popolazione: 20.042.552 ab. (2008) Capitale: Antananarivo (ca. 1.600.000 ab.) Debito estero: 3,5 miliardi di dollari Usa Pnl/ab.: 299 dollari Usa (stima 2006) Aspettativa di vita: 63 anni Lingua: francese e malgascio (ufficiali) Gruppi religiosi: animisti (52%), cristiani (41%), musulmani (7%) Indice di povertà umana: 36,3% (66° posto) finiti i ricavi dell’estrazione dell’oro e delle pietre preziose di cui l’isola è ricca. Quel che è certo è che non venivano reinvestiti in opere sociali a favore della popolazione. In compenso, ultimamente, Ravalomanana si era comprato un aereo da 60 milioni di dollari. E negli ultimi mesi si spostava solo a bordo del suo nuovo «giocattolo». È evidente che il presidente aveva scambiato il Madagascar per un suo bene personale. È altrettanto evidente che ministri, deputati e senatori, che intascano ogni mese uno stipendio di quattro milioni di ariary (circa 1.600 euro, cioè 200 volte il salario di un contadino), non si sognavano neppure di opporsi al presidente. Per loro era più conveniente appoggiarlo, per continuare a godere dei privilegi. colpiti dai militari che hanno sparato sulla gente. A questo si è aggiunto un susseguirsi di prese di posizione e di atti politici che, se non avessero avuto conseguenze tragiche, sarebbero state degne di un film comico. Il sindaco di Anatananarivo, diventato il leader dell’opposizione, si era autoproclamato capo dello Stato già a gennaio, dichiarando decaduto il presidente e, tra gli osanna della folla, ha iniziato a nominare ministri e autorità di un fantomatico governo di transizione. Da parte sua, il presidente aveva continuato a fare nomine e a ha dichiarato il sindaco decaduto dalla sua funzione. La situazione è precipitata a metà marzo quando le forze armate (fatta eccezione per alcuni reparti IL SINDACO DJ rimasti fedeli al presidente) si soAndry Rajoelina ha solo no schierate a favore di 38 anni, ma ha comin- La situazione Rajoelina. Il 16 marzo ciato presto la sua atti- è precipitata l’esercito ha occupato il vità di oppositore. Dai a marzo quando palazzo presidenziale ad microfoni della sua radio, l’esercito si è Antananarivo costrincon il piglio del dj, ha schierato contro gendo Ravalomanana a iniziato a denunciare le Ravalomanana e rifugiarsi, insieme a un inefficienze e le ingiusti- ha consegnato gruppo di fedelissimi, zie di un governo che si il potere nella residenza presidenstava trasformando in un al giovane ziale di Iavaloha, a 12 km regime. Il giovane non si sindaco dalla capitale. Alle prime è fatto intimorire dalle della capitale durissime dichiarazioni continue minacce del suo che lasciavano presagire predecessore. Le critiche una resistenza a oltranza, però sono sfociate in una Marc Ravalomanana ha violenza che non è riuscito a control- fatto seguire il 17 marzo le dimissioni lare. Le dimostrazioni nella capitale che contenevano la richiesta della sono state accompagnate da saccheg- creazione di un direttorio con «pieni gi e incendi nei grandi magazzini di poteri». Queste disposizioni però non proprietà del presidente e di qualche sono state applicate e i militari hanno altro commerciante a lui legato, che nominato Rajoelina capo di un gohanno visto all’opera anche molti verno di transizione. delinquenti. Non solo, ma le violenze Nel momento in cui Popoli va in si sono estese a tutte le altre grandi stampa, la situazione è ancora molto città. Molti malgasci sono scesi in confusa. Quali siano i programmi strada per dimostrare lo sconten- politici di Rajoelina nessuno lo sa. to. Nelle manifestazioni sono morte Quando ha assunto i poteri presidendecine di persone. I più durante i ziali, l’ex sindaco ha solo annunciato saccheggi: schiacciati dalle montagne che organizzerà nuove elezioni entro di sacchi di riso che stavano ruban- 24 mesi e che cambierà la carta codo, fulminati dai cavi della corrente, stituzionale.