Dove sei? - CVX Gesu` Nuovo

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Dove sei? - CVX Gesu` Nuovo
Esercizi spirituali Avvento 2016
P. Giuseppe Trotta SI
Parrocchia del Gesù nuovo - Napoli
Dove sei?
3. La Samaritana
De noche iremos, de noche, que para encontrar la fuente: solo la sed nos alumbra, solo la sed nos
alumbra (San Giovanni della Croce).
Di notte andremo, di notte, per trovare la fonte: solo la sete c’illumina, solo la sete c’illumina.
Il terzo incontro fra uomo e Dio è in pieno giorno e con l’umanità di una donna: la Samaritana.
Giovanni 4, 1-26
Quando il Signore venne a sapere che i farisei avevano sentito dire: Gesù fa più discepoli e battezza
più di Giovanni - sebbene non fosse Gesù in persona che battezzava, ma i suoi discepoli -, lasciò la
Giudea e si diresse di nuovo verso la Galilea. Doveva perciò attraversare la Samaria. Giunse pertanto ad
una città della Samaria chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio:
qui c’era il pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, stanco del viaggio, sedeva presso il pozzo. Era verso
mezzogiorno. Arrivò intanto una donna di Samaria ad attingere acqua.
Le disse Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli infatti erano andati in città a far provvista di cibi.
Ma la Samaritana gli disse: «Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna
samaritana?». I Giudei infatti non mantengono buone relazioni con i Samaritani.
Gesù le rispose: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu stessa
gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli disse la donna: «Signore, tu non hai un
mezzo per attingere e il pozzo è profondo; da dove hai dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più grande
del nostro padre Giacobbe, che ci diede questo pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo gregge?».
Rispose Gesù: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi beve dell’acqua che io gli
darò, non avrà mai più sete, anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla
per la vita eterna». «Signore, gli disse la donna, dammi di quest’acqua, perché non abbia più sete e non
continui a venire qui ad attingere acqua».
Le disse: «Va’ a chiamare tuo marito e poi ritorna qui». Rispose la donna: «Non ho marito». Le disse
Gesù: «Hai detto bene “non ho marito”; infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo
marito; in questo hai detto il vero». Gli replicò la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta. I nostri
padri hanno adorato Dio sopra questo monte e voi dite che è Gerusalemme il luogo in cui bisogna
adorare».
Gesù le dice: «Credimi, donna, è giunto il momento in cui né su questo monte, né in Gerusalemme
adorerete il Padre. Voi adorate quel che non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo, perché la
salvezza viene dai Giudei. Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il
Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. Dio è spirito, e quelli che lo adorano
devono adorarlo in spirito e verità». Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia (cioè il Cristo):
quando egli verrà, ci annunzierà ogni cosa».
Le disse Gesù: «Sono io, che ti parlo».
Spunti di meditazione:
 Doveva attraversare la Samaria. L’incontro è in pieno giorno, al pozzo di Giacobbe (vv. 1-6).
Un Giudeo avrebbe preferito un’altra via, per evitare la Samaria. Ma Gesù vede uomini, non nemici
e attraversa la storia: Sicar (Sichem) è il primo luogo in cui si ferma Abramo (Gen 12,6); lì
Giacobbe compra un campo e lo dà al suo figlio prediletto, Giuseppe (Gen 33,18); lì Giosuè rinnova
l’Alleanza e seppellisce le ossa di Giuseppe (Gs 24).
Da Giacobbe Israele prende il suo nome e Giuseppe ristabilisce la fraternità ferita.
Al pozzo s’incontrano i futuri coniugi: Giacobbe incontra Rachele (Gen 29), Mosè Zippora (Es 2).
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Esercizi spirituali Avvento 2016
P. Giuseppe Trotta SI
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 La sete di Dio incontra la sete dell’uomo (vv. 7-10).
Il pozzo è la fonte, origine della vita che scaturisce dalle profondità della terra.
È l’ora più calda e assolata, l’ora della sete (Gv 19,14.28): Dio “ha bisogno” dell’umanità, desidera
comunicarsi a noi. L’Amore ha sete d’amore. Gesù è solo con la donna e la corteggia.
La donna ragiona con schemi che Gesù fa saltare: Dio non fa preferenze di persone e sa che tutti gli
uomini hanno sete di Lui. Attraverso il dialogo Gesù comunicherà la sua sete alla donna e la porterà
dal bisogno al desiderio, dalla necessità alla libertà, dall’egoismo all’amore.
 La vera sete e la vera acqua (vv. 10-15).
Come sempre s’intrecciano il livello materiale e quello spirituale. La vera sete dell’uomo non è di
acqua, ma di felicità, questa è la promessa a Giacobbe: terra, vita lunga, discendenza. Ma in Gesù
c’è ancora di più: Amore incondizionato, che l’uomo desidera, ma non può conquistare, gli è donato
(vedi dialogo con Nicodemo). Quando l’uomo riceve e accetta quest’acqua, diventa a sua volta
fonte di questo amore che consola davvero il cuore dell’uomo.
 Immergersi nel quotidiano (vv. 16-18).
Adesso è la donna che gli chiede da bere, ma lo fa con scaltrezza come Giacobbe, ne vorrebbe
approfittare per liberarsi dalla fatica quotidiana. Gesù ci sta, ma la rimanda al suo vissuto: è lì che
può trovare quel desiderio d’amore che nessun uomo può soddisfare.
Gesù si accontenta di una mezza verità, non colpevolizza la donna, non usa la forza per imporsi, ma
guarda il cuore, un pozzo di desiderio senza fondo. Il vero desiderio è quello che non possiamo
soddisfare, se non ricevendo un dono da un altro. Senza desideri, l’uomo non ha vita, muore.
 Toccata sul vivo, la donna comincia a vedere chi è Gesù, che la introduce al vero culto (vv. 19-24).
Il vero culto, in Spirito e verità, è riconoscere Dio come Padre e diventare figli nel Figlio, amando i
fratelli e le sorelle. Da qui la vera gioia e i frutti dello Spirito che danno senso e pienezza alla vita.
La vera soddisfazione del desiderio è la Consolazione, dono dello Spirito, l’Amore di Dio in me.
Adoriamo ciò da cui speriamo di ricevere vita, ma a volte è un idolo. Gesù, attraverso la tradizione
dei padri, conduce al vero incontro col Padre suo e al vero culto di Dio, nell’Amore. E a sua volta il
Padre cerca questi adoratori, figli nel Figlio.
 Finalmente Gesù può rivelarsi pienamente (vv. 25-26).
Gesù non è un messia che fa promesse, ma è il Messia, il Promesso che mantiene e realizza tutte le
promesse, tutte le attese di Dio e degli uomini (P. Silvano Fausti).
Gesù non ha mai detto così chiaramente chi è, neanche ai discepoli più intimi. Ora lo dice a una
donna, straniera, peccatrice. Così ne fa la fonte della comunità cristiana, la sua Sposa, infedele,
perché si accontenta di acqua che non può dissetare, ma perdonata, la donna da cui Dio desidera
solo di essere riamato.
Perciò, ecco, la attirerò a me, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore (Os 2,6)
Per incontrare Dio bisogna amarlo e lasciarsi amare, farsi sedurre, come lo Sposo e la Sposa.
Uno sguardo d’insieme:
 Dio si rivela a Giacobbe in sogno, nell’incoscienza. Si com-promette nell’Alleanza, una vita
prospera e felice. Giacobbe a sua volta s’impegna con un voto.
 Nicodemo va da Gesù di notte e il Figlio incarnato gli prospetta il dono di un Amore gratuito,
crocifisso, che l’uomo non può conquistare con voti,né meritare osservando formalmente la Legge.
 La Samaritana incontra in pieno giorno Gesù, che si rivela come il Messia atteso e la porta a
riconoscere la vera sete e desiderare la vera acqua: l’Amore del Padre. Il Pozzo diventa una fonte.
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