Il Costo della Benzina - Federconsumatori

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Il Costo della Benzina
Caro benzina: i soliti sospetti sulle accise statali
E' riesplosa in questi giorni la polemica sul costo della benzina in
Italia; non si tratta certo di una novità: ciclicamente l'argomento ritorna
d'attualità, soprattutto nei periodi di grandi spostamenti.
Sembra però che- ogni volta- ci si dimentichi di
quanto emerso e stabilito in precedenza.
Sì, le Compagnie potrebbero mantenere prezzi più
bassi e il presidente dell' Antitrust,
Antonio Catricalà, al termine dell'istruttoria contro i maggiori distributori
apertasi il 18 gennaio, giustamente dichiara che le compagnie hanno margini
per rendere più efficiente il servizio e ridurre il costo.
Certo, sono state promosse molte iniziative volte
ad incentivare- con sconti fino al 10%- l'uso dei distributori self-service pre
pay e si attende, anche se i tempi non saranno brevi, l'ingresso di altri
soggetti sul mercato, che dovrebbero aumentare la concorrenza.
Tutto questo va bene, ma in questi giorni nessuno
parla più di accise. si é parlato più volte
dell'introduzione di un'accisa mobile o della temporanea
sospensione (alcune in realtà non hanno più alcun motivo di esistere) di queste
gabelle proprio in caso di aumenti eccessivi.
Su questo aspetto del problema é calato il
silenzio.
1,90 lire per la guerra di Abissinia del 1935;
14 lire per la crisi di Suez del 1956;
10 lire per il disastro del Vajont del 1963;
10 lire per l'alluvione di Firenze del 1966;
10 lire per il terremoto del Belice del 1968;
99 lire per il terremoto del Friuli del 1976;
75 lire per il terremoto dell'Irpinia del 1980;
25 lire per la missione in Libano del 1983;
22 lire per la missione in Bosnia del 1996;
39 lire per il rinnovo del contratto degli autoferrotranviari del 2004
L'ultima accise, decisa nel febbraio 2005, è
servita per finanziare il rinnovo degli autobus inquinanti nel trasporto
pubblico.
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Le
accise sono state utilizzate spesso per reperire fondi o entrate pubbliche
straordinarie. Purtroppo, una volta decise non sono mai state rimosse dopo aver
raggiunto lo scopo.
Proprio a seguito della conferma arrivata dalla
Commissione UE sui prezzi elevati della benzina italiana e sull’asimmetria di
imposte rispetto al resto d’Europa l’Associazione Contribuenti Italiani chiede
a gran voce che al prossimo vertice ECOFIN si possa uniformare il prezzo del
carburante in tutta l’Europa portandolo a valori simili a quelli praticati in
Grecia.
Secondo una recente statistica infatti la
classifica dei prezzi medi al consumo della benzina vede l’Italia al comando, in
vantaggio sulla Danimarca, seguita da Inghilterra, Germania, Belgio con
Francia, Austria e Spagna. Ultima la Grecia.
tutti sanno che il prezzo della benzina verde / diesel alla
pompa è fortemente oscillante in funzione del prezzo del greggio.
Dall'inizio dell'anno un pieno costa all'incirca 6.00 euro in più, così che lo
Stato di sole tasse ha già incassato 600 - 700 milioni di euro in più di sola Iva,
in base al meccanismo per il quale l'imposta sul valore aggiunto si applica
sulla somma tra il prezzo industriale della benzina e l'accisa, l'impatto
dell'Iva cresce infatti al salire dei prezzi della materia prima.
più sale il prezzo della benzina più lo
Stato guadagna
Le associazioni dei consumatori commentano e
approfondiscono la notizia secondo cui per ogni € 25,82 (le vecchie 50.000
lire) di benzina pagate al distributore € 18,07 (35 mila di vecchie lire)
sarebbero di tasse tra accise e Iva.
I prezzi finali dei carburanti attualmente sono dati dal prezzo industriale a
cui va aggiunta l'accisa e l'Iva al 20% sul totale delle prime due voci.
Facciamo un esempio:nonostante le punte di 1.2 toccate qualche mese fa (oggi
siamo ben oltre), del prezzo pagato per un litro di verde, solo 0,419 euro sono
legati all'effettivo costo del carburante: la parte rimanente, pari a 0,754
euro è riconducibile a tasse (0,56 euro il peso dell'accisa e 0,195 quello
del'Iva).
Chiediamo pertanto al Governo un urgente abbattimento
dell’accisa sui carburanti a favore di tutti i consumatori, che, visti i nuovi
record, deve essere tagliata di almeno 6 centesimi al litro.
Allora
chiediamo con urgenza :
• un rapido intervento delle istituzioni
Governo e Parlamento definendo controlli e sanzioni.
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• un' accelerazione di un forte processo di
riorganizzazione della rete di distribuzione carburanti con l'apertura della
vendita nei centri commerciali così come negli altri paesi europei. Con
risparmi per la razionalizzazione della rete di 6-7 centesimi al litro e per
l'apertura nei centri commerciali di ulteriori 8-9 centesimi al litro.
• La rapida definizione della accisa mobile per non fare aumentare la
tassazione in caso di aumenti del prezzo del petrolio.
Cos’è l’accisa mobile?
tale misura prevedrebbe la sterilizzazione dell'Iva
sulla fiscalita' energetica per evitare, ha spiegato l’ex ministro Bersani, «che
lo Stato sia cointeressato all'aumento dei prezzi del carburante». In che modo?
«Ogni centesimo in piu' per l'aumento del prezzo della benzina sara' restituito al consumatore o direttamente
o attraverso tagli ad altre tasse». Il meccanismo si basa sullo strumento dell'accisa mobile che consente di
variare il prelievo in aumento o in diminuzione in modo da compensare
l'incidenza dell'Iva sui carburanti. Facciamo un esempio: oggi su un litro di
verde si pagano 22 centesimi di Iva. Se,in base all'aumento del costo del petrolio
o dei costi industriali l'Iva aumentasse a 23 centesimi, l'accisa sarebbe
ridotta di un centesimo in modo da lasciare invariato il costo per i
consumatori. Le risorse drenate dall'Iva, secondo il disegno di legge Bersani,
possono essere utilizzate per ammortizzare il prezzo della benzina alla pompa, per
le compensazioni territoriali destinate agli enti locali che accettano le
infrastrutture energetiche e per il solare termico."
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