Malattie rare, aiuti ai ricercatori Sei borse di studio per il 2014

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Malattie rare, aiuti ai ricercatori Sei borse di studio per il 2014
Malattie rare, aiuti ai ricercatori
Sei borse di studio per il 2014
Dalla Fondazione Arinr riconoscimenti ai giovani impegnati nell'Istituto Mario Negri
Venerdì 29 verranno consegnati anche sei «grant» per partecipare a convegni
I laboratori del Mario Negri a Ranica
Stanziato
contributo
perii
sostegno a
un dottorato
di ricerca
CARMEN TANCREDI
^ ^ ^ M Centinaia di borse di
studio assegnate a giovani ricercato riper favorire la ricerca sulle malattie rare, decine e decine
di «grant», assegni mirati per la
formazione professionale, attraverso la frequentazione di
master o convegni iperspecialistici all'estero, aiuti per raggiungere il dottorato: un impegno
densissimo, quello della Fondazione Armr onlus, Aiuti per la
ricerca sulle malattie rare, che
in vent'anni di vita è riuscita a
raccogliere fondi con iniziative
in tante piazze d'Italia, con decine e decine di manifestazioni,
aumentando in modo vertiginoso soci e delegazioni in ogni an-
golo della Penisola. «Sostenere
la ricerca è sostenere la scienza,
e non è così facile come può sembrare - evidenzia Daniela Guadalupi, presidente della Fondazione Armr onlus - .
Si è più portarti a offrire un contributo
per aiutare un caso
particolare, un malato di cui si è sentito
parlare, una vicenda
che ha commosso la
gente, piuttosto che
sostenere la ricerca
scientifica. E noi sia-
mo orgogliosi di essere riusciti a creare un così importante seguito per il nostro
obiettivo: sostenere progetti,
studi e lavoro di giovani laureati,
ricercatori, borsisti che si impegnano nella conoscenza, lo studio e la ricerca, anche di farmaci,
per combattere le malattie rare».
Origine genetica
Sono oltre 6.000 le malattie rare,
così definite perché hanno una
prevalenza inferiore a 5 casi per
10 mila abitanti, ma in realtà così
rare non sono visto che almeno
il 10% dellapopolazione ne soffre. E l'80% delle malattie rare
è di origine genetica.
La missione dell'Armr è proprio quella di aiutare chi sulle
malattie rare ci lavora: la Fondazione raccoglie fondi per istituire borse di studio annuali da
assegnare a ricercatori, sia italiani, sia stranieri, che collaborino a progetti di ricerca da effettuare nel Centro di ricerche cliniche per le malattie rare «Aldo
e Cele Daccò»del Mario Negri a
Villa Camozzi a Ranica e al Centro Anna Maria Astori conborse
di studio per giovani ricercatori.
E anche quest'anno, per il 2014,
vengono attribuiti i contributi
ai vincitori: la consegna avverrà
alla Borsa Merci a Bergamo venerdì 29 novembre. I vincitori
di quest'anno delle sei borse di
studio «sedicimila euro» sono
Manuela De Rosas (contributo
dalla Fondazione della Comunitàbergamasca), Valentina Benedetti (dalla Cassa rurale-Bcc
Treviglio), Paola Rizzo (delegazione Armr Lugano-Canton Ticino), Matteo Breno (delegazione Armr Noto), Ramona Maranta (delegazione Armr Milano),
e Serena Bertoni (delegazione
Armr Genova e Cremona).
«Sono più che felice, questa borsa di
studio è per me un'opportunità in più per
continuare il mio impegno all'interno del-
l'Istituto Negri, dove
lavoro ormai da 4 anni - spiega Serena
Bettoni, bergamasca,
29 anni, laureata in
biotecnologie industriali - . Ci sono approdata con
un concorso per il bando europeo di ricercatori, poi ho continuato con un secondo corso,
quello per il dottorato internazionale. E ora, questa borsa di
studio, seguita a un "grant" che
avevo vinto lo scorso anno per
seguire un simposio internazionale a Creta. La borsa di studio
per il 2014 mi permetterà di continuare a lavorare su uno studio
particolare legato auna ricerca
dibase sull'origine delle microangiopatologie trombotiche.
Cerchiamo di comprendere come interagisce una particolare
proteina con altre, all'interno di
questa malattia».
Mamma in laboratorio
È invece laureata inbiotecnologiche mediche Paola Rizzo, 30
anni, originaria di Varese ma
ormai «bergamasca» d'adozione
perché da 5 anni abita in terra
orobica dopo aver sposato un
bergamasco ed essere entrata a
lavorare come ricercatrice al
Negri. «Ora sono una mamma
ricercatrice, ho una bimba di 9
mesi che è diventata la mascotte
del nido dove l'accompagno tutti
i giorni: come figlia di una ricercatrice, visti i nostri tempi di
laboratorio, è la primabimba ad
entrare al nido e l'ultima ad uscire. Sono una mamma felicissima, per la mia bimba e per il
lavoro che faccio: sto studiando
per conseguire il dottorato Ph D,
grazie al gemellaggio con l'università di Londra, e lavoro a un
progetto sulle malattie del rene,
in particolare nella microscopia
avanzata, sui tessuti renali: in
sostanza si cerca di capire come
sia possibile evitare che i cosiddetti "progenitori renali", che
in condizioni normali dovrebbero sostituire le cellule che mano
a mano muoiono, impazziscano" in determinate circostanze
patologiche e dopo il trattamento di alcuni farmaci. Si tratta di
studi importantissimi per combattere alcune malattie rare, e
per trovare cure e terapie che
diano ai malati nuove prospettive di vita».
Come Serena e Paola, tanti
altri giovani - grazie al sostegno
della Fondazione Armr e alla sua
attività di coinvolgimento di enti e privati disposti a fornire fondi per aiutare la ricerca - venerdì
prossimo riceveranno un aiuto
allaloro attività. Oltre alle borse
di studio, infatti, verrà consegnato un sostegno fino al dottorato di ricerca (grazie al contributo della Fondazione Giuseppe
Maestri in ricordo di Mirina
Penna) a Marco Franzoni, e si
tratta di un sostegno di 20 mila
euro; mentre verranno consegnati grant di ricerca a Sistiana
Aiello (da soci, volontari e donatoriArmr onlus), a Evangelia Papadimou (dalla Banca d'Italia),
a Federica Casiraghi (dal lascito
Nicolina Mangioni), aCarla Zoja
(dal lascito Ernesta Provasi), a
Marina Morigi (da Lions Club
Bergamo Le Mura) e a ChristodoulosXinaris (dall'Associazione Fiera di San Matteo, Branzi).
«La formula dei grant è studiata
perché giovani ricercatori, nell'ambito del loro impegno professionale, possano seguire convegni internazionali, eventi di
formazione, incontri specialistici, anche all'estero - spiega Daniela Guadalupi, presidente
Fondazione Armr - .Gli interessati presentano il loro progetto
di partecipazione aun determinato convegno, devono poi relazionare su quanto hanno acquisito, e al loro rientro, con una
rendicontazione a pie di lista,
vengono rimborsati». Infine,
nella giornata di venerdì verrà
assegnato un riconoscimento
speciale a Elisabetta Valoti (grazie al contributo Sorriso per la
ricerca Circuito golfistico Armr
Aldo Valtellina)». •