Internet veloce, gioie e dolori
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Internet veloce, gioie e dolori
RITARDI, DISSERVIZI E L’UTENTE NON RIESCE A FARSI VALERE Internet veloce, gioie e dolori Collegamento veloce, finiti i problemi? Non sempre è così. Ritardi nell’attivazione, linea che funziona male, problemi tecnici che non vengono mai risolti, bollette sbagliate… Le vostre lettere raccontano di questi e altri inconvenienti. Il problema è che il settore è ancora poco regolamentato. E l’utente ne fa le spese. Alta velocità? Sì, ma a volte a prezzo di notevoli problemi. Che ci vengono segnalati dai nostri soci in cerca di aiuto. Attraverso le risposte ai singoli casi, molti potranno trovare una soluzione anche ai loro guai. Chi vuole navigare in Internet ad alta velocità (e tenere contemporaneamente la linea telefonica libera) può scegliere fra Fastweb o una linea Adsl. • Ma qual è la differenza fra Fastweb e Adsl? La linea Adsl si affianca alla linea telefonica tradizionale. Dunque, se non funziona o funziona male, si perde il collegamento a Internet, ma si può continuare a telefonare. Non ci sono particolari lavori da fare a casa perché il collegamento Adsl avviene attraverso la A CHE VELOCITÀ NAVIGATE? Attivazione attesa Un nostro abbonato di Cuneo ha sottoscritto un contratto di abbonamento Internet Adsl con Tiscali nel giugno 2004. Trascorsi due mesi di vana attesa, il nostro socio ha chiesto spiegazioni per telefono e via email, senza ottenere alcuna risposta. Nonostante altre segnalazioni, dopo due mesi e mezzo ancora non gli era stato attivato il servizio. Che fare? Le compagnie telefoniche in genere indicano un tempo massimo di attivazione nella carta dei servizi (il documento dove sono messi nero su bianco i diritti dell’utente). Telecom indica come obiettivo 40 giorni lavorativi nell’80% dei casi. Tiscali, 45 giorni lavorativi dalla richiesta. Tele2 indica come obiettivo nella sua carta dei servizi 30 giorni lavorativi dalla ricezione della richiesta nel 70% dei casi. Quanto a Fastweb, si impegna a effettuare i controlli tecnici necessari entro 30 giorni dalla richiesta e ad attivare il servizio entro 20 giorni dalla fine dei controlli tecnici (ma non dice entro quando questi devono concludersi). Wind si impegna semplicemente a verificare con Telecom Italia la possibilità di attivare il servizio. Considerato che le carte dei servizi forniscono parametri basati su una percentuale dei casi, e che i contratti o tacciono o sono vaghi a riguardo, quando si può ritenere la compagnia inadempiente? Si può far riferimento ai tempi indicati nei contratti o nelle carte dei servizi, dove ci sono. In ogni caso, trascorsi 45 giorni, si può ragionevolmente ritenere l’azienda inadempiente. Il nostro lettore di Cuneo ha due possibilità: può chiedere l’adempimento dell’obbligo contrattuale (inviando una lettera di diffida ad adempiere) oppure la risoluzione del contratto (sempre per iscritto) e la restituzione di quanto pagato. In entrambi i casi può chiedere anche un risarcimento dei danni subiti, a maggior ragione se il collegamento Internet serviva per lavoro. Se non riceve risposta, i due passaggi successivi sono il tentativo di conciliazione e, se questo fallisce, il ricorso al giudice di pace. Infine, non resta che andare in giudizio. • La conciliazione purtroppo è spesso ▲ Per valutare la velocità dei collegamenti a Internet, abbiamo creato il sito www.provailtuoprovider.org, gratuito e aperto a tutti. Dopo esservi registrati, indicando la tipologia esatta del vostro abbonamento a Internet, accederete agli strumenti che vi permettono di misurare la vostra velocità di navigazione e di download. Al termine di ogni misurazione, visualizzerete subito i dati che vi riguardano. Noi li memorizzeremo nella nostra banca dati, che utilizziamo per valutare le offerte dei provider. Pubblichiamo periodicamente i risultati sul sito stesso e su Altroconsumo. normale linea telefonica. Anche Fastweb fornisce l’opzione Adsl, che funziona come per tutti gli altri operatori. Ma con Fastweb si può anche utilizzare la fibra ottica, nelle zone in cui è attivo il servizio, sia per Internet sia per telefonare. Ma se ci sono disservizi sulla linea, si rimane del tutto scoperti (né Internet né telefono). • La line Adsl è fornita da diversi operatori; i principali sono Telecom Italia, Tiscali, Wind, Tele2 e lo stesso Fastweb. Prima di scegliere, controllate sempre da quali operatori è raggiunta la zona in cui abitate. Per farlo è sufficiente andare sui siti Internet degli operatori, oppure telefonare al loro servizio clienti. Per Fastweb, assicuratevi che il vostro condominio sia già cablato o che ci sia già un abbonato. In caso contrario i lavori per portare la fibra ottica dalla strada fino alla vostra abitazione possono richiedere tempi molto lunghi e difficoltà burocratiche a volte insormontabili. SOLDI & DIRITTI Nº 79 NOVEMBRE 2004 9 ▲ inutile. Dal 2002 il tentativo di conciliazione fra organismi di telecomunicazioni e utenti è però obbligatorio: non si può ricorrere al giudice di pace prima di averlo tentato. Bisogna rivolgersi ai Corecom (Comitati regionali per le comunicazioni), istituiti da poco in ogni regione. Dato che sono molto recenti, non in tutte le regioni sono già pienamente in funzione; in alternativa ci si può rivolgere alle Camere di Commercio. Trovate il modulo per rivolgervi al Corecom sul sito www.agcom.it. Ma potete anche scrivere voi stessi l’istanza, indicando i vostri dati, il numero di telefono, nome e sede dell’azienda di telecomunicazioni, e poi spiegare in breve come si sono svolti i fatti. Potete inviare l’istanza via raccomandata a/r, via fax o portarla personalmente. Il Corecom, entro 7 giorni, deve comunicare alle parti dove e quando si terrà il tentativo di conciliazione. Potete andare personalmente in udienza o mandare una persona con procura o il vostro avvocato. • Se una delle due parti non si presenta o non si arriva a un accordo, si può ricorrere al giudice di pace. Però spesso questo non fa altro che allungare i tempi, perché la controparte (l’azienda telefonica) non ha nessuna intenzione di arrivare a un accordo e lo dimostra fin dall’inizio (sul giudice di pace vedi anche l’articolo a pag. 28). Il collegamento traballa Un nostro socio di Roma ha sottoscritto un contratto per l’accesso Adsl a Internet con Tele2, con una velocità di collegamento pari a 640 kbps, come dice l’offerta. Il servizio, già dopo 15 giorni, presentava numerosi problemi, come difficoltà di accesso e interruzioni prolungate nel collegamento. Inoltre la velocità di download era molto bassa e appariva inferiore rispetto a quella prevista dall’offerta Tele2. Poiché il nostro abbonato lavora nel settore informatico, si è reso conto che il disservizio non era dovuto a “normali problemi della rete” (così come gli era stato sommariamente risposto da un operatore telefonico del servizio clienti). Si trattava proprio di problemi del servizio. Che fare? Tutte le compagnie mettono nei contratti una clausola standard, che esclude la loro responsabilità per interruzioni e/o malfunzionamenti del servizio. In pratica, stando ai contratti, la compagnia non risulta responsabile di nulla. Clausole di questo tipo sono vessatorie, 10 SOLDI & DIRITTI Nº 79 NOVEMBRE 2004 perché sbilanciano il contratto a favore della compagnia e tendono a scoraggiare reclami e proteste anche legittimi da parte del cliente. La compagnia telefonica dovrebbe invece preoccuparsi di fornire in modo corretto il servizio per cui l’utente paga. Quanto al caso del nostro lettore, Tele2 indica nella sua offerta la velocità di collegamento. Ma poi nel contratto afferma che l’effettiva velocità del collegamento dipende “dal grado di congestione della rete, dalla qualità della rete di accesso e dell’impianto telefonico dell’utente”, concludendo che “Tele2 non è pertanto in grado di garantire l’effettivo raggiungimento della velocità nominale”. È un comportamento commercialmente scorretto: viene offerto uno standard di servizio che l’operatore stesso riconosce di non poter garantire. La pubblicità di Tele2 potrebbe dunque essere dichiarata ingannevole. Il problema è che non è facile per l’utente dimostrare che il collegamento è più lento di quello pubblicizzato e che ci sono interruzioni. L’utente potrebbe, per esempio, annotare con precisione data, ora e durata delle interruzioni del collegamento e far constatare i problemi a qualche testimone, meglio se un tecnico. Sono prove utili se doveste decidere di ricorrere al giudice di pace. Il nostro consiglio è di non perdere troppo tempo con telefonate alla compagnia, in quanto gli operatori dei call-center cambiano ogni volta e così sareste costretti ogni volta a spiegare tutto dall’inizio. Poi, dato che si tratta di questioni tecniche, non potreste ottenere alcuna risposta significativa. Dunque inviate il più presto possibile una lettera raccomandata di contestazione alla compagnia. Se non ottenete nulla, il passo successivo è il tentativo di conciliazione presso il Corecom descritto in precedenza. Se anche questo va male, potrete rivolgervi al giudice di pace. Se volete tirarvi indietro Nel mese di marzo 2004 un nostro socio di Milano ha sottoscritto un abbonamento Adsl Traffico incluso-base con Telecom Italia, per un importo pari a 37 euro al mese, compreso il noleggio del modem. Qualche mese dopo ha dovuto trasferirsi per motivi di lavoro da Milano a Roma: ha lasciato l’appartamento di Milano in cui aveva la linea Adsl e si è trasferito in un hotel in cui non poteva, ovviamente, trasferire la linea. Così ha chiesto a Telecom di rescindere il contratto, per il fatto che non poteva utilizzare il servizio né loro potevano continuare a erogarlo. Dopo qualche mese e dopo l’ennesima email al servizio clienti tin.it, gli veniva comunicato che il suo abbonamento annuale non poteva essere disdetto prima della scadenza. Se voleva disdire il contratto, doveva farlo con raccomandata a/r almeno 30 giorni prima della scadenza del contratto. È un RITARDO NELL’ATTIVAZIONE Mitt. (nome, cognome e indirizzo) Spett. (nome e indirizzo dell’azienda) Oggetto: contestazione ritardo attivazione collegamento. Con la presente io sottoscritto..., intestatario del contratto di abbonamento per accesso a Internet numero... stipulato in data…, intendo contestare il fatto che, a distanza di due mesi dalla sottoscrizione del contratto predetto e nonostante i ripetuti solleciti nei Vostri confronti a mezzo telefono e fax, non mi è stato ancora attivato il collegamento. Questa Vostra inadempienza mi è causa altresì di ingenti perdite economiche, considerato che devo utilizzare Internet per motivi di lavoro. Pertanto con la presente sono a intimarVi l’immediata attivazione del collegamento presso la mia abitazione, così come contrattualmente previsto, entro e non oltre 5 giorni dal ricevimento della presente lettera; in caso contrario, il contratto dovrà intendersi automaticamente risolto. Sono altresì a richiederVi il risarcimento dei danni cagionatimi dal Vostro ingiustificato ritardo, danni che si possono quantificare in euro... Distinti saluti. Luogo e data Firma IL SERVIZIO È DELUDENTE Mitt. (nome, cognome e indirizzo) Spett. (nome e indirizzo dell’azienda) Oggetto: contestazione mancata prestazione del servizio ( oppure servizio non conforme a quello) contrattualmente previsto e contestuale richiesta di risoluzione del contratto e risarcimento del danno. In data… io sottoscritto... stipulavo con la Vostra società un contratto per la fornitura di un collegamento Internet (specificare le caratteristiche del contratto sottoscritto), contratto numero... del... che si allega in copia. Con la presente sono a contestarVi il fatto che il servizio da Voi offerto non corrisponde assolutamente a quanto previsto nel contratto: in particolare... (indicare le difformità: per esempio, il collegamento si è interrotto più volte durante la giornata, la velocità di collegamento è di gran lunga inferiore a quella prevista...). Tutto ciò premesso, sono a chiederVi l’adempimento delle obbligazioni contrattualmente previste (specificare: collegamento continuo senza interruzioni, velocità media di navigazione pari a...), fatto salvo il risarcimento del danno per i disservizi già subiti, con espresso avvertimento che, in difetto di corretto e completo adempimento entro 15 giorni dal ricevimento della presente, il contratto in oggetto dovrà considerarsi risolto. Sono altresì a richiederVi il risarcimento di tutti i danni da me subiti, da quantificarsi in euro… Distinti saluti. Luogo e data Firma Allego: 1) copia contratto di abbonamento. comportamento corretto da parte della compagnia telefonica? Le condizioni per disdire i contratti variano da operatore a operatore. Nel caso del nostro socio, purtroppo, non c’è nulla da fare, perché il contratto Telecom prevede effettivamente una durata minima di un anno. Se sottoscrivete il contratto online avete il diritto (stabilito dalla legge sui contratti a distanza) di recedere senza spese entro 10 giorni lavorativi dalla sottoscrizione. Potete inviare una raccomandata a/r, oppure telefonare o mandare un fax e confermare il recesso con una raccomandata entro le 48 ore successive. Trascorso questo termine, valgono invece le condizioni di recesso indicate dai vari contratti: controllatele, prima di firmare. Se volete reclamare I motivi di reclamo possono essere molti. Le compagnie telefoniche vi ascoltano? Tiscali. Nel contratto non è prevista alcuna procedura particolare per i reclami, né è fissato un tempo entro cui Tiscali si impegna a rispondere. Bisogna quindi andare a cercare nella carta dei servizi e qui si trova che i reclami possono essere presentati via posta presso Tiscali Servizio Clienti (Loc. Sa Illetta, ss. 195, Km. 2.300, 09122 Cagliari) oppure via telefono, fax o posta elettronica. Tiscali si impegna a fornire una risposta entro 30 giorni lavorativi dal ricevimento del reclamo. Telecom. In caso di reclamo Tin.it si impegna a esaminarlo e a rispondere per iscritto (lettera o email) entro 30 giorni dalla data di ricevimento del reclamo. Wind. Reclami per malfunzionamenti possono essere inoltrati telefonicamente, via email o mediante lettera al servizio clienti. Wind si impegna a rispondere con la “massima celerità” e, nella carta dei servizi, entro 45 giorni dalla ricezione del reclamo. Le richieste di rimborso, se ci sono errori in una fattura, devono essere inviate con raccomandata a/r entro la data di scadenza della fattura. Il problema è che spesso le fatture arrivano a casa quando mancano pochi giorni alla data di scadenza (se non addirittura dopo). Dunque a volte il reclamo è difficile o impossibile. Tele2. Si può reclamare per telefono, via fax, via email (attraverso il sito Internet www.tele2.it) o con lettera raccomandata a/r (Tele2- Servizio clienti, Casella Postale 27, 67010 Coppito AQ). Tele2 si impegna a rispondere entro 30 giorni dal ricevimento del reclamo. Se l’utente ha pagato più del dovuto in bolletta, Tele2 si impegna a rimborsarlo entro 60 giorni da quando viene accertato l’errore. Se il rimborso ritarda oltre i 60 giorni, l’utente può chiedere un indennizzo di 5,16 euro per ogni giorno di ritardo. Fastweb. I reclami possono essere presentati per iscritto con lettera raccomandata, fax o email. Fastweb si impegna a rispondere entro 30 giorni. Il reclamo sull’importo della bolletta va inviato entro 30 giorni dalla data di scadenza della fattura; può essere fatto in qualsiasi modo, ma deve comunque essere confermato con raccomandata (a/r), e Fastweb si impegna a fornire una risposta ai reclami entro 15 giorni da quando la riceve. In casi di particolare complessità, si prende più tempo, ma si impegna comunque a informare l’utente sulla pratica entro 15 giorni. ■ Ancora poche tutele Il consumatore è ancora insufficientemente tutelato nei contratti di abbonamento per Internet veloce. • Prima di tutto, l’utente non è al riparo da possibili ritardi nei tempi di attivazione. La maggior parte delle compagnie telefoniche non fissa neppure tempi indicativi e l’utente può essere lasciato ad aspettare all’infinito. • Se la linea funziona male, si interrompe o è lenta, l’utente ha scarse possibilità di rivalersi sull’azienda. In molti casi non può neppure rescindere il contratto e se lo deve tenere (e pagare) per un intero anno. • I contratti annuali sono tutti a rinnovo automatico. • Alcuni operatori non rispondono ai reclami pur essendosi impegnati a farlo, mentre altri non prendono impegni in tal senso, o prendono troppo tempo per rispondere. Non a caso le lettere dei nostri soci raccontano spesso di grosse inefficienze dei servizi che dovrebbero curare i rapporti con la clientela. In conclusione: il settore dell’Internet veloce, un settore giovane, è ancora poco regolamentato. Più volte abbiamo sollecitato le autorità competenti, come l’Autorità Garante per le Telecomunicazioni, a intervenire imponendo regole certe, in modo che non sia l’utente a pagare per questa situazione. Ma c’è ancora molto da fare. SOLDI & DIRITTI Nº 79 NOVEMBRE 2004 11