Nel quartiere di don Pino Puglisi,“Spacciatori” di
Transcript
Nel quartiere di don Pino Puglisi,“Spacciatori” di
Nel quartiere Puglisi di don Pino a cura di Daniela Baudino A Palermo il Gen verde col workshop “Start now” coinvolge un intero istituto scolastico. Grande successo non solo di pubblico Le cose più belle spesso cominciano in modo casuale, e a Palermo tutto è cominciato con un semplice invito. Era il maggio scorso quando Maria Rita, insegnante di storia e filosofia nel Liceo Scientifico Basile di Palermo situato nel quartiere Brancaccio, ha invitato le artiste del Gen Verde nella sua scuola per un momento di incontro con i suoi studenti. Giusto una toccata e fuga di un’ora, che è però bastata ad infiammare i ragazzi, che a fine dell’incontro hanno espresso il desiderio di realizzare il Workshop “Start Now” proprio nella loro scuola. Gli ingredienti sembravano esserci tutti: i giovani, una scuola situata in una delle periferie della città, intelligenze in grado di organizzare un evento di tale portata, il ricordo di Padre Pino Puglisi, la cui parrocchia si trova a tre minuti dalla scuola. L’entusiasmo è tanto, ma tanto è anche l’impegno economico richiesto per poter realizzare questo desiderio che improvvisamente sembra essere meno raggiungibile. Ma si sa, i palermitani sono gente tosta e che non si arrende, e decidere di desistere solo per motivi economici non è nel loro DNA. Così nasce una rete di solidarietà delle comunità dei Focolari in Italia per garantire la copertura delle spese che non si riusciranno a coprire in loco. Pronti, partenza, via: l’avventura può cominciare ed ognuno si occupa di qualcosa. È un lavoro di squadra dove partecipano, oltre la comunità dei Focolari, anche i ragazzi stessi, organizzandosi per raccogliere i fondi e diffondendo il progetto nei più vari modi. Tanti gli imprevisti e c’è spazio anche per alcune delusioni, come un importante sponsor che si ritira a metà del cammino di avvicinamento all’arrivo del Gen Verde. Ma è l’occasione per la comunità dei Focolari di Palermo per fare vera esperienza dell’occhio lungo della Provvidenza che “vede e provvede”, e si esprime anche attraverso la generosità di altre comunità dei Focolari italiane. Partono le catene infinite su WhatsApp e lo “spam” a go-go su Facebook, aiutatati dall’encomiabile aiuto degli adulti, per riempire il teatro che nel frattempo il Comune è riuscito a trovare, non essendo disponibile il più importante Teatro Massimo. Così pronti-e-via, sembra di assistere alla corsa ai biglietti per il concerto dei Coldplay, perché la disponibilità dei biglietti dello spettacolo si esaurisce in pochissimo tempo! Si rende necessario aggiungere una nuova data, e quando le artiste del Gen Verde lo annunciano ai ragazzi il loro entusiasmo è alle stelle. Già dopo il primo giorno di workshop, una ragazza, esprimendo il sentire di tutti, diceva: “Noi vorremmo far fare a tutti l’esperienza che stiamo facendo con voi. Fuori di qui c’è chi spaccia, chi ammazza , noi vorremmo che la nostra scuola diventi un faro di luce per tutto il quartiere”. Nelle mura di quella scuola stava succedendo qualcosa di ancora più grande: questi giovani non erano più l’obiettivo, perché stavano già vivendo per tutto il quartiere, per gli altri giovani. Proprio questo entusiasmo e la loro energia che fa da motore a questa settimana di sé molto intensa e che permette ai giovani che li affiancano di affrontare alzatacce e ore piccole per montare e smontare il palco, tutti insieme. Per i concerti del Gen Verde con i giovani sono stati al PalaOreto il sindaco e l’Arcivescovo della città, don Corrado Lorefice, confidato: che ha “Questi ragazzi hanno una forza dentro, e ci vuole proprio chi è capace di tirargliela fuori. L’esperienza che hanno fatto non la dimenticheranno mai più”. Insieme a loro diversi pastori delle Chiese presenti a Palermo e non solo (i pastori della Chiesa Anglicana, della Riconciliazione, Valdese e Avventista, l’Eparca di Piana degli Albanesi), oltre che tre Imam. Uno di questi, Mustafà, è colpito dalla presenza attiva dei ragazzi e si commuove quando viene cantata una canzone che racconta di sacerdoti che in Algeria avevano stretto amicizia con i musulmani del territorio: “È stato uno spettacolo incredibilmente meraviglioso” ci ha detto, ringraziando la comunità dei Focolari per aver avuto l’occasione di vivere un momento così emozionante. Anche i vari referenti pastorali sono rimasti strabiliati: “Accidenti, questa sì che è nuova evangelizzazione!” ha scritto una di loro. Ma gli spettacoli non sono stato altro che il punto di arrivo di una settimana che ha visto coinvolti i ragazzi nei workshop proposti loro dal Gen Verde e le impressioni raccolte descrivono molto bene il comune denominatore vissuto durante l’esperienza. Eccone alcune: “Partecipando a questo progetto, abbiamo scoperto come sia possibile lavorare insieme pur avendo idee diverse. Abbiamo visto che mettendo da parte i nostri pregiudizi possiamo lavorare e divertirci tutti insieme”. “Abbiamo scoperto che la diversità non è un ostacolo, ma che proprio nel nostro essere diversi siamo riusciti a comprenderci e ad essere più coesi” “Abbiamo scoperto come ogni cultura può dare qualcosa di diverso e come ciascuna persona può dare qualcosa di diverso. E quanto ciò che noi diamo può essere ricambiato dalle persone che sono intorno a noi, sia con il bene che con il male. È importante saper affrontare i problemi della vita, saperli superare e saperli superare insieme, soprattutto.” C’è una consapevolezza molto chiara negli adulti che hanno accompagnato i giovani durante tutta la settimana di Start Now: “I ragazzi sono tutti delle perle preziose da custodire con cura. Sentivo il sorriso di padre Pino Puglisi su questo incontro e non solo. Ora per tutti si volta pagina… E non sarà facile per me in classe, credetemi. Continuiamo a credere nella possibilità dell’impossibile”, racconta Maria Rita, prima ispiratrice di questa avventura vissuta in terra palermitana. Speranza è anche una delle parole più usate dai ragazzi nel momento del feedback, quando si chiede loro a cosa avrebbe potuto servire quest’esperienza nella vita quotidiana. E le loro risposte sono all’altezza delle sfide che sanno di dover vivere: “Questo progetto ci ha aiutato molto ad esprimere noi stessi a superare le barriere, a scoprire le nostre potenzialità e a metterci in gioco. E naturalmente a seguire i nostri sogni, nonostante tutto“. “Spacciatori” di speranza a Brancaccio Il Gen Verde in tour a Palermo: “Start Now” con 170 meravigliosi giovani del noto quartiere palermitano del Brancaccio Brancaccio non è solo il quartiere dove “la gente si uccide, spaccia, fa di tutto”; è anche la casa di gente straordinaria, vivace, con tantissima voglia di fare. L’anno scorso c’è stato un rapido incontro con dei ragazzi a scuola, da lì il loro interesse e l’impegno per farci tornare. Hanno lavorato per mesi, inventandosi di tutto per mettere insieme il necessario, e ci sono riusciti. E non solo: ai due concerti previsti, visto il tutto esaurito, abbiamo dovuto aggiungerne un terzo. In questi giorni di workshop li vediamo in azione: non è gente che riceve passivamente; nelle cose ci pensano, ci ragionano e ci arrivano. Le loro parole ci rivelano cuori bellissimi, una vera risorsa per la loro terra meravigliosa e ferita. “La vostra venuta è un segno di speranza ed è anche un vanto, perché noi che siamo così piccoli siamo riusciti a fare un progetto così grande.” “Questo lavoro mi ha fatto cambiare occhio. Non riesco più ad essere indifferente a quello che succede attorno a me”. “Non è soltanto prepararci per fare il concerto: stiamo imparando un modo di vivere. Dare di più, lavorare per un progetto”. “Questi giorni hanno cambiato la mia vita! Chi avrebbe voluto prendere la difficoltà dell’altro, il peso dell’altro? Invece non pensavamo a quello che volevamo noi, semplicemente lo facevamo. E se io facessi questo nella mia vita?” Dal sito del Gen Verde Vedi anche: Articolo sul sito focolare.org 50 anni del Gen Verde Chi l’avrebbe mai detto, quel 23 dicembre 1966, che quel gruppetto di ragazze lanciate da Chiara Lubich nell’avventura di cantare con la vita e con la musica l’ideale dell’unità avrebbe fatto tanta strada? E invece eccoci qui, piene di meraviglia e gratitudine, prossime a un traguardo piuttosto raro per un complesso. Quante avventure, quante persone, quante storie, quante gioie e dolori da togliere il fiato, quanto lavoro e fatica, quante imprese impossibili e sospensioni e miracoli, quanto amore dato e ricevuto, quanti doni ci hanno accompagnato in tutti questi anni. Quanta vita! Come raccontarla e condividerla con voi? Quest’anno vorremmo festeggiarla con diverse novità a cui stiamo già lavorando e di cui vi aggiorneremo via via. E vorremmo anche sfogliare insieme qualche pagina dell’album della nostra storia. Cominciamo con un video che per flash ci fa ripercorrere i sentieri del mondo in cui ci siamo trovate a portare i nostri spettacoli. Dai tempi delle coraggiose pioniere che in pullmini stracarichi di tutta l’attrezzatura raggiungevano i punti più lontani fino ad oggi. Sono cambiati linguaggi e stili, perché amiamo il tempo in cui viviamo e camminiamo al suo passo, ma l’ideale e l’anima sono sempre gli stessi. https://youtu.be/jwRn9Zt1akc Dal sito del Gen Verde: www.genverde.it Gen Verde a La Spezia Dal programma “Essere Chiesa oggi” trasmesso da Tele Liguria Sud La Spezia il 22 novembre 2016. https://youtu.be/XM6C2W7hHrM https://youtu.be/n-KUst5LqYs https://youtu.be/dXYOvq1IKk8 GEN ROSSO: Italia per” “Tour progetto Lo spettacolo “Campus – the musical” nasca da un’idea originale di Chiara Lubich e si ispira a fatti realmente accaduti, tra i quali l’attacco terroristico alla stazione di Madrid. Arriva sulle scene dopo anni di ricerca contenutistica e artistica. Le tematiche proposte dal musical toccano le grandi sfide del terzo millennio come il dialogo interculturale, i terrorismi di ogni tipologia, l’ingiustizia sociale e la non equa distribuzione delle ricchezze, i problemi ambientali quali, ad esempio, la deforestazione, la mancata integrazione tra razze e culture diverse. I contenuti del musical intendono offrire, più che risposte, delle proposte di riflessione e di percorsi inediti. Il progetto, ideato per l’Italia, intende contribuire al comune intento portato avanti da istituzioni, enti pubblici e privati, associazioni e aggregazioni di ogni tipo per rimuovere le cause che favoriscono l’odio tra le diverse etnie, le religioni, le culture. Pertanto sul nostro territorio, ormai per”diventa: in ogni punto del Paese, “ITALIA Italia per il dialogo, l’integrazione, la pacifica convivenza, la legalità, etc. Tuttavia, se la mission di riferimento può avere un carattere generale e valevole per tutta la realtà italiana, è noto che ogni regione, addirittura ogni città, può avere delle problematiche specifiche, delle accentuazioni disuguali, un sentire i problemi in maniera diversificata. Pertanto in una data località il Progetto “ITALIA per” si declina, ad esempio, in progetto Italia per l’accoglienza, oppure per il lavoro, oppure per la legalità, etc. Già in alcune città sono stati attivati dei progetti che vanno in questa direzione e che intendono proporre spazi di riflessione. A Firenze l’associazione UNITI SENZA BARRIERE, nata nel contesto di persone disabili, realizzerà presso il Mandela Forum un progetto finalizzato al superamento sia delle barriere fisiche e materiali, che delle barriere mentali, culturali e razziali. A San Severo, il progetto è stato ideato dall’Associazione “SUNUTERRA” appositamente costituita in partenariato con tante altre associazioni e aggregazioni della società civile ed ecclesiale. L’associazione intende favorire l’integrazione di un folto numero di braccianti, in gran parte africani, presenti nel tristemente noto Gran Ghetto di Rignano sul Gargano. Il progetto parte a dicembre 2016 con Campus – the musical alla presenza di varie rappresentanze culturali presenti sul territorio in centri di accoglienza o di lavoro. Sarà un inizio di tour privilegiato e diretto in primis a persone di etnie diverse. Location: lo studio/teatro del Gen Rosso a Loppiano (FI). Tappa 1: Il progetto culturale “ITALIA per” sarà presentato presso l’Istituto Universitario Sophia a Loppiano (FI). L’evento avverrà nel pomeriggio di venerdì 20 gennaio 2017 alla presenza di giornalisti e operatori dei media. Vi potranno partecipare studenti, docenti, dirigenti scolastici, rappresentanti di diverse religioni, mediatori culturali, etc. La conferenza stampa sarà preceduta da alcuni interventi tematici presenti in Campus – the musical proposti da Sophia University. Tappa 2: Il progetto artistico partirà il mattino del 21 gennaio 2017 nell’Auditorium della Cittadella Internazionale di Loppiano con il coinvolgimento dei giovani delle scuole superiori del territorio limitrofo del Valdarno fiorentino e aretino. Il tour Italia “ITALIA per” Campus – the musical il progetto prevede il suo svolgimento nel biennio 2017-2018. Rappresentanti di enti ed associazioni, comitati locali e aggregazioni di ogni tipo, in diverse località italiane ne hanno già chiesto la realizzazione del progetto in loco. Saranno esaminate con attenzione eventuali ulteriori richieste. Il progetto si articola in: – Un evento / convegno di apertura e presentazione del progetto unito ad una conferenza stampa. – Lo svolgimento di 5 workshop: danza 1, danza 2, teatro, canto e percussioni presso scuole, università e associazioni giovanili. – Rappresentazioni del musical integrato in alcune scene dai partecipanti dei workshop. Lo spettacolo serale sarà diretto al grande pubblico e il matinée agli studenti. L’intera documentazione sarà a disposizione di studenti e docenti di ogni disciplina; inoltre costituirà un patrimonio culturale e artistico quale modello di riferimento per eventi e progetti analoghi. Il management del Gen Rosso è a disposizione per supportare i richiedenti e gli organizzatori del progetto in tutte le sue fasi. Per maggiori informazioni: Gen Rosso International Performing Arts Group Località Loppiano 50063 Figline e Incisa Valdarno (FI) Tel.+39 055 833 52 09 Fax +39 055 833 60 13 [email protected] www.genrosso.com cell. +39 3806592166 Il 04 11 18 05 17 06 15 calendario del Tour italiano: marzo Catanzaro – Teatro Politeama marzo San Severo (Foggia) – Palazzetto dello Sport marzo Firenze – Mandela Forum maggio Pinerolo (Torino) – Palaghiaccio maggio Fermo (Ancona) – Teatro dell’Aquila luglio Monopoli (Bari) – Palazzetto dello Sport dicembre Treviglio (Bergamo) – Palazzetto dello Sport L’uomo dei miracoli – Una nuova raccolta di brani per la liturgia Una raccolta di 12 brani che nasce, come sempre, dalla volontà di rendere, in maniera artistica, un servizio alla Chiesa Cattolica. Scrivendo ciascuno brano ho pensato principalmente alla liturgia pasquale, ma tutti i canti del disco possono essere utilizzati in qualsiasi celebrazione del tempo ordinario. I testi, di facile comprensione e mai banali, traggono tutti ispirazione dalle omelie di Don Vincenzo Di Pilato, Rettore del Santuario Madonna delle Grazie di Corato (BA) e docente di Teologia Fondamentale nell’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Trani, durante le celebrazioni delle messe domenicali, alla cui animazione collaboro personalmente. Una particolare attenzione è posta alle linee melodiche: orecchiabili e sviluppate entro un range limitato, facilmente cantabili dall’assemblea, ma mai scontate. Sono state musicate le principali parti fisse. L’alleluia, ad esempio, si sviluppa attraverso tre salti di tonalità (Do, Re e Mi maggiore) e, come molte delle mie composizioni, nonostante tali cambi, rimane facile da suonare anche con la sola chitarra, mentre il “Gloria” è cantato tutto di seguito, in un’unica tonalità e con il ritornello che si ripete solo alla fine, così come indicato da alcune norme liturgiche. “L’hai scritta in me”, può non sembrare un brano prettamente pasquale ma l’ho pensato come una seconda possibilità di scelta del canto di ingresso, immaginando che Gesù stesso, rivolto al Padre dica “Io sono la tua Parola” si compia in me la tua volontà. Infine, ricorre in ogni brano, quale unico filo conduttore, l’ispirazione che il Signore è vivo, e quindi risorto in mezzo a noi, quando noi ci amiamo come Egli ci ama, infatti Gesù stesso dice “dove due o più sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro” (Mt 18,15-20). Chi c’è dietro al progetto Francesco Cioffi, musicista, cantautore, compone anche canzoni per la liturgia e per incontri giovanili. Voce solista e autore della band e compagnia teatrale pugliese “Medison” con la quale ha all’attivo numerosi concerti e spettacoli in varie regioni d’Italia, ultimo fra i quali “INdiVISIBILI”, tratto dalla storia di 3 ragazzi migranti, ospiti di un centro di accoglienza nella sua città. 24 ORE DI LUCE, i giovani raccontano la santità E’ possibile essere santi nel XXI secolo? La vita di Chiara Luce Badano ne è la più luminosa conferma e le migliaia di persone, soprattutto giovani, che traggono ispirazione da lei ad ogni latitudine stanno a testimoniarlo. I giovani raccontano la santità del secondo millennio. Saranno una quarantina di oltre 20 Paesi del mondo i giovani che a Loppiano raccoglieranno il testimone della vita di Chiara Luce Badano. Il 29 (giorno della sua festa liturgica) e il 30 ottobre prossimi due celebrazioni liturgiche e un appuntamento con musica e performance racconteranno le giornate, le conquiste e il dolore di una ragazza meno che ventenne che nel 1990 se n’è andata a causa di un tumore osseo. Le ci è voluta una manciata di anni per lasciare un segno che dura tutt’ora e non accenna a sparire; a dire che per cambiare il mondo non è questione di quantità, ma di qualità di vita. Il suo “stile di vita” ha ispirato migliaia di persone in tutto il mondo suscitando vocazioni, cambi di vita, decisioni importanti le cui conseguenze sono impossibili da quantificare. “Chiara Luce continua a cambiare il corso della storia attraverso di noi, cioè i ragazzi e le ragazze che l’hanno presa ad esempio e nella sua vita hanno trovato il coraggio di cambiare la propria”, ha spiegato uno dei giovani attori della performance che avrà luogo a Loppiano nel prossimo fine settimana. 24 ORE DI LUCE, il programma 29 ottobre Santuario Maria Theotokos, ore 12.00 – S. Messa per la beata Chiara Luce Badano 30 ottobre Auditorium, ore 10.15 – Giovani di tutto il mondo raccontano Chiara Luce: musica, testimonianze, performance Santuario Maria Theotokos, ore 12.00 – S. Messa www.loppiano.it Gen Verde: Concerto e progetto con i giovani a La Spezia Gen Verde: Concerto”ON THE OTHER SIDE” + Giovani del progetto “START NOW” 16 novembre 2016 – 21 novembre 2016 Teatro civico di La Spezia (SP) 16, 17 e 18 novembre: workshop con i giovani. 19 novembre: concerto al Teatro Civico della Spezia alle ore 20:30 21 novembre: feedback con i giovani. Info e prenotazioni: www.genverde.it Gen Verde – Concerto acustico “La vita live” 12 Novembre 2016 GEN VERDE – CONCERTO ACUSTICO “LA VITA LIVE” Riccione (RN) Presso Spazio Tondelli, via Don Giovanni Minzoni, 1, Riccione (RN). Ore 21:00. Per la vendita dei biglietti: 0541600109 e presso la segreteria della parrocchia San Martino a partire dal mese di ottobre (Via Minghetti, 11 – Riccione) Giovani e cultura scoperta della città alla La partecipazione motore di una cittadinanza attiva Giovani e cultura alla scoperta della città – Moreno Orazi, Architetto coordinatore Cantiere Oberdan, Spoleto (Italia) Sono nato nella verdeggiante Umbria, terra natale di S. Benedetto e S. Francesco. Sono felicemente sposato, ho due figli e vivo a Spoleto. Dal 1982 esercito la professione di architetto presso la Abaco, società che opera nel campo della progettazione e nella pianificazione territoriale ed urbanistica, di cui sono cofondatore. Dal 1994 ho partecipato alla redazione di programmi integrati economici e urbanistici per la riqualificazione urbana e territoriale. Attualmente sono impegnato, tra l’altro, in progetti di ricostruzione nei territori aquilani colpiti dal terremoto del 2009. Mi sono occupato anche dei linguaggi artistici e delle estetiche contemporanee, perché nella civiltà delle immagini le arti visuali occupano una posizione centrale nel sistema della comunicazione. La famiglia è il bene più prezioso che possiedo. Le esperienze che considero più significative nella mia formazione umana e culturale sono quelle sviluppate in comunità. Concepisco il rapporto con gli altri in modo attivo e scambievole. Sento il diritto/dovere di fare fino in fondo la mia parte, di apprezzare l’apporto degli altri e di concorrere con le mie idee e con il mio impegno al loro progredire. Negli anni ’80 ho animato insieme a una decina di amici un circolo culturale dell’A.R.C.I., un’associazione collegata al Partito Comunista Italiano che ha rappresentato un’esperienza sociale, culturale e politica fondamentale nella mia formazione umana e civile. Il mio rapporto col Movimento risale al 1994 ed è dovuto all’amicizia di Elio e Letizia, due focolarini sposati. Sono qui perché ho risposto all’invito di partecipare ad uno dei primi congressi del “Dialogo con persone di convinzioni non religiose”. Il resto è venuto da se. Sono stato incaricato dall’Erica, Associazione collegata al Movimento dei Focolari, di coordinare le attività del Cantiere Oberdan, spazio aggregativo gestito da quattro associazioni laiche. È una specie di “oratorio” (circolo) laico. Proprio per il mio approccio laico alla vita e, al tempo stesso, per l’adesione al Movimento e la condivisione dei valori etici e spirituali del Carisma dell’Unità, sono stato designato come coordinatore dell’iniziativa. Il Cantiere Oberdan è uno spazio polifunzionale dedicato ai giovani: in questi anni è stato frequentato da compagnie teatrali amatoriali e gruppi musicali informali. Vi si svolgono eventi nell’ambito del famoso festival dei Due Mondi di Spoleto dedicato al Teatro d’Avanguardia. Vi si tengono corsi di musica, danza africana, Yoga ed educazione alimentare. Il Cantiere ha come scopo la promozione del lavoro creativo dei giovani; il confronto e la collaborazione tra soggetti associativi diversi nella gestione di uno spazio comune al servizio della vita culturale cittadina, vista comune strumento di elevazione e di crescita civile; realizziamo progetti educativi rivolti alle scuole, finalizzati alla conoscenza di problematiche sociali scottanti attraverso il coinvolgimento diretto di insegnanti, alunni e studenti. Il primo di questi progetti, dal titolo emblematico “La città siamo noi” aveva come oggetto proprio la conoscenza della città come luogo fisico organizzato e come spazio relazionale che costruisce l’identità della persona e determina la qualità delle relazioni sociali. Il Cantiere si propone di contrastare l’atomizzazione delle comunità urbane. Nello spazio disperso della città contemporanea conduciamo una vita nomade che indebolisce la coesione sociale, generando solitudine, sofferenze psichiche e comportamenti devianti. La Rete supplisce in qualche modo al senso di solitudine, ma non può sostituirsi al bisogno delle persone del contatto umano diretto. Come architetto durante questi anni, con i miei colleghi di studio, abbiamo restaurato diversi edifici storici di Spoleto, ad esempio la Biblioteca municipale, il Teatro Comunale, la Sede del Comune ed abbiamo voluto illuminare le buie pareti del passaggio sotterraneo che collega la parte bassa della città con quella alta, riproducendo i colori della natura, per rendere più gioioso il passaggio dei nostri cittadini e visitatori. La mia famiglia negli anni della mia prima infanzia viveva in condizioni di estrema indigenza. Da bambino e poi nella adolescenza, a scuola ed in altri ambienti sociali ho subito molte mortificazioni a causa della povertà che si palesava attraverso il modo di esprimermi, di vestire, nelle amicizie, nella casa dove abitavo, fredda scarna e disadorna. Questo mio vivere tra gli ultimi, essere stato io stesso uno di questi ultimi, non me lo sono mai dimenticato in tutte le circostanze della mia vita, nel mio lavoro, nella famiglia, nei rapporti di amicizia ed in quelli di vicinato. Quando vedo le sofferenze dei profughi e le difficoltà degli extracomunitari, sulla strade della mia città, sento una grande vicinanza, mi vedo, in un certo senso, rispecchiato in loro. Cerco di manifestare concretamente la mia solidarietà verso le persone che vivono ai margini ricorrendo a piccoli gesti umanamente molto intensi (con un cenno di saluto, pagando qualche bolletta, con gesti concreti di accoglienza). Tengo un comportamento rispettoso nei confronti delle maestranze operaie nei cantieri che conduco, nel condominio cerco di stabilire buoni rapporti di vicinato, nello studio tecnico divido alla pari con i miei colleghi i frutti del lavoro comune e nel mio rapporto con i committenti cerco di soddisfare le loro richieste evitando di imporre il mio punto di vista. Stiamo facendo fronte alla crisi grave che travaglia il settore edilizio e che ha determinato una forte contrazione del lavoro ridividendo in modo paritario le esigue entrate tra tutti, indipendentemente dalla condizione lavorativa e dal ruolo professionale, cercando di garantire comunque un minimo stipendio senza procedere a licenziare nessuno. So che è poco, davvero troppo poco. Sicuramente non salverò il mondo come pensavo quando, dopo aver letto il Manifesto del Partito Comunista di Carlo Marx, diventai seduta stante comunista, ma così facendo penso di onorare la dignità degli altri e la mia. Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te. Il comandamento dell’Amore è la soglia limite della mia adesione al cristianesimo, un cristianesimo etico ed immanente. Moreno Orazi Fonte:OnCity: reti di luci per abitare il pianeta Città in arte CONVEGNO INTERNAZIONALE OnCity: reti di luci per abitare il pianeta Laboratorio internazionale di cittadinanza per il bene comune Atti del Convegno Internazionale Oncity-reti di luci per abitare il pianeta, che dal 1° al 3 Aprile 2016 ha riunito al Centro Congressi di Castel Gandolfo (Rm) 900 partecipanti provenienti da tutto il mondo: tre giorni di lavori, riflessione e confronto su alcuni grandi temi d’attualità legati alla vita nelle città. Il convegno, organizzato dal Movimento Umanità Nuova, AMU e Movimento Giovani per un Mondo Unito, è un’iniziativa che si colloca nel quadro dello United World Project (UWP). Concerto testimonianza Città_in_arte_Alessandro_Cappella Ascoli Piceno – Teramo Fonte: dal sito ufficiale del unitedworldproject Gen Rosso – Voce del mio canto https://youtu.be/8Asjy1-9mxI Video promo del nuovo CD del Gen Rosso: “Voce del mio canto” Dal sito www.focolare.og leggi Intervista Artisti in dialogo – Varco” delle emozioni “Il 27 luglio 2016 – 31 luglio 2016 Monfalcone Apennino Carté Organizza: l’Associazione Culturale IL VARCO, con il sostegno di Clarté e Dialoghi in Architettura. l Workshop Interdisciplinare “Il Varco” a Montefalcone Appennino nelle Marche, in Italia, è una attività culturale, interdisciplinare che coinvolge oltre all’Architettura, la Musica, il Cinema, la Letteratura ed è già arrivata alla quarta edizione. Il nome stesso:‘Il Varco’ indica la possibilità di mettersi insieme in diverse discipline per affrontare i varchi, queste strettoie che a volte l’attuale società ci impone. Anche quest’anno si svolgerà sempre a Montefalcone Appennino dal 27 pomeriggio al 31 luglio mattina e avrà per tema : Il Varco delle Emozioni. Sono previsti momenti comuni a tutte le discipline, momenti di lavoro distinto e momenti aperti alla cittadinanza. Alcune note pratiche: La quota totale è € 250,00 per tutto il periodo. Per chi non partecipa a tutto il periodo il costo è di € 60 al giorno. Siamo alloggiati nell’ agriturismo ’Marulla’ a Montefalcone mentre per i momenti di incontro e di approfondimento useremo il teatro di Montefalcone e diverse salette messe a disposizione dal Comune. I pasti saranno in autogestione presso la scuola elementare del paese. Locandina Scheda di partecipazione Programma 2016 Info: [email protected] Toni Salmaso – Divenire La Bottega di Ciro “La fine delle cose sono spesso l’inizio di nuove cose ; l’arte ha questo ruolo di usare l’immaginazione e l’abilità per creare cose che toccano il cuore e lo riempiono di meraviglia e gioia… ancora una volta”” Scopri di più A&C Musical La struttura narrativa di “A&C Musical. Non esiste un amore più grande”, formata da 4 atti che possono venir considerati a tutti gli effetti 4 microstorie dentro un’unica grande storia, consente ampie libertà di movimento per la realizzazione di un’anteprima sintetica. Qualunque siano le scelte narrative, l’anteprima costituisce comunque un “saggio” delle potenzialità dell’intero musical e mette in campo, in un tempo relativamente breve, tutte le carte che costituiscono l’impatto e la persuasione dello spettacolo. Pur essendo ben più articolata e complessa di un trailer cinematografico, l’anteprima ha le sue stesse qualità, prima fra tutte quella di far “ingolosire”, dicendo senza spiegare troppo, facendo intravedere senza mostrare tutto; in definitiva catturando l’attenzione e stimolando la curiosità verso un progetto con potenzialità che vanno oltre un semplice spettacolo. L’anteprima infatti è, se così si può dire, funzionale ad un’attività di giro che comprenderà non soltanto la rappresentazione del musical, ma intende anche coinvolgere fattivamente le scuole attraverso una duplice attività di workshop nel mondo dello spettacolo e di animazione sui contenuti. L’occasione, più volte indicata, per la rappresentazione dell’anteprima di “A&C Musical. Non esiste un amore più grande” è nel contesto della Giornata Nazionale della Scuola in programmazione nell’ottobre 2016 con data e luogo, ad oggi, da definire da parte del M.I.U.R Vedi SCHEDA AC anteprima 2016 SCHEDA AC 2016 generale SCHEDA AC 2016 scuole SCHEDA AC 2016 sponsor Rete Europea Risorse Umane Sincronie Il seminario civile si terrà a Montecatini- Monsummano dal 6 al 9 sett. 2016. Sono invitati ragazzi dai 17 ai 30 anni interessati alle tematiche trattate, ad un dialogo partecipativo, sia con le relazioni mattutine, sia attraverso il “fare ” pomeridiano, sia negli spazi e momenti comuni con i “ballerini” della scuola Dancelab, che in parallelo svolgerà il suo campus di danza. Sul depliant ci sono le istruzioni per iscriversi: i posti sono limitati e saranno accettati i primi iscritti. Sarebbe auspicabile la partecipazione a tutto il seminario e non solo a giornate singole. vedi depliant Sincronie vedi anche: Seminario Danza 2016 La vita live – Concerto Gen Verde – PC Informazioni – gen-verde-a-castel-san-giovanni-il-23-giugno Una canzone cantare Dio per dare e https://youtu.be/VsvIJ-HzmaA Sito di Mimmo Iervolino accedi da qui Mantova capitale cultura . . . Mantova capitale della cultura …nella fraternità Mantova Volantino eventi della Mantova: culla del Rinascimento, corte dei Gonzaga, insieme a Sabbioneta patrimonio dell’ UNESCO, per tutto l’anno 2016 è “Capitale della cultura”. Immersa nel parco naturale del Mincio, sorge sulle rive del fiume che l’avvolge formando tre laghi quasi a proteggerla. La leggenda narra che la maga indovina Manto sia stata sedotta dal luogo e lì abbia posto la sua dimora fondando la città. Il suo profilo medievale non passa inosservato per nessun visitatore. Ricca di storia, di tradizione, di monumenti, di cultura (a settembre si svolge da anni il Festivaletteratura noto ormai in tutto il mondo) di percorsi turistici ed enogastronomici, Mantova sa donarsi generosamente a chi la visita anche solo per un breve tempo. La comunità del Movimento dei Focolari ha raccolto l’invito del primo cittadino a lavorare insieme per promuovere Mantova nell’Italia e nel mondo organizzando eventi e manifestazioni in un clima di fraterna accoglienza e ospitalità. Gen Verde: la fede in musica Chiara Lubich e Gen Verde: la fede in musica Bel tempo si spera – TV2000 Guarda il servizio Hotel Monroe https://youtu.be/RaR81r2bYKM Conosci: http://hotelmonroe.it Dialoghi in architettura 29 giugno 2016 – 16 luglio 2016 Dialoghi in architettura – Programma-generale Workshop itinerante. “Habitandando: viaggio come metodo il territorio come aula” L’iniziativa di circa 15 giorni che tocca diverse città o paesi dell’Italia, è incentrato sulla conoscenza dei territori con le loro ricchezze e le loro sfide. Una speciale occasione di dialogo con le persone del posto, con i territori! Vi partecipano docenti e studenti di architettura dellUniversità di ‘La Salle’ di Bogotà (Colombia) e nelle varie tappe si uniscono i nostri dellInondazione e quanti sono interessati. Il workshop partirà dalla Sicilia e si concluderà nel Trentino facendo tappa in alcune regioni italiane. Quale lo scopo? Percorrere lo Stivale tutto dun botto come propone Habitandando dalla Sicilia alle Dolomiti, significa incrociare ad ogni snodo e attraversare i grandi temi del territorio inondato di citta diffuse, dell’uso dei beni e la sfida dell’integrazione e dei flussi; della manutenzione sempre più impellente di vaste regioni. Significa osservare nuove attività e pratiche antiche, vedere l’impatto dei vari turismi sulla conservazione e uso del patrimonio. Significa ancora, entrare nelle relazioni tra pubblico e privato, tra natura e costruzione, tra intervento pubblico e mercato, tra infrastruttura e ambiente, tra interessi conflittuali e ambigui. Soprattutto, avere la possibilità di percepire in forma diretta quello che oggi può rappresentare il paradigma del paesaggio, integrando le forme di territorio con le trasformazioni che la società ha voluto imprimervi, avendo come aula inquadrature che offrono cambiamenti inaspettati, fatti di sfumature antiche nel bel mezzo di violente trasformazioni. Gen Verde – Accendi la pace Il Gen Verde a Tv2000 canta: “Accendi la pace” https://www.youtube.com/watch?v=IbBOA6JIStw