La Nuova Sardegna del 06-04-2013 I lavori degli studenti già

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La Nuova Sardegna del 06-04-2013 I lavori degli studenti già
La Nuova Sardegna del 06-04-2013
I lavori degli studenti già esposti in via Brigata Sassari saranno a disposizione dei detenuti della colonia
penale
di Luciano Piras
NUORO. Un messaggio di pace firmato dagli studenti di Nuoro e
dintorni. Un messaggio universale che presto approderà nella
Colonia penale di Mamone. Con una mostra dei lavori realizzati
in città e provincia (ma anche a Olbia) dagli alunni di diversi
istituti comprensivi e superiori. Impegnati in questi ultimi mesi
in un progetto promosso e portato avanti dall’Arci Centro
Sardegna. “Pace e diritti umani” il titolo dell’allestimento che
verrà messo a disposizione dei detenuti del penitenziario di
Onanì dopo l’esperienza chiusa nei giorni scorsi nei locali del
centro Arcobaleno polifunzionale di via Brigata Sassari.
È lì, infatti, nella struttura dei Servizi sociali del Comune, che
sono stati raggruppati e messi in mostra gli elaborati realizzati
dai bambini e dalle bambine della scuola materna di Ottana,
degli Istituti cittadini di San Pietro, Furreddu, Biscollai, dei
ragazzi e delle ragazze della scuola media n° 3, dell’Istituto
d’Arte, del liceo classico Asproni, del liceo psico-pedagogico. Tra
i protagonisti della mostra, anche gli studenti del primo circolo
di Olbia. Tutti impegnati, sin dallo scorso gennaio, in questo progetto dell’Arci fatto di incontri e dibattiti
preparatori in classe sul tema della pace.
«Su come costruire la pace nella vita quotidiana» spiega Anna Corsi, presidente del sodalizio promotore.
«Con i ragazzi abbiamo riflettuto tantissimo, abbiamo discusso su temi quali l’ascolto, la condivide, la
fratellanza. Poi sono venuti fuori i lavori».
Ritratti, soprattutto, di personaggi che hanno fatto la storia mondiale della nonviolenza. Da Nelson
Mandela, leader storico del movimento anti-apartheid, a Giovanni Paolo II, già proclamato beato da papa
Benedetto XVI; da madre Teresa di Calcutta, premio Nobel per la Pace “per il lavoro compiuto nella lotta
per vincere la povertà e la miseria, che costituiscono anche una minaccia per la pace”, ad Albert Schweitzer,
anche lui insignito del Nobel per la Pace (con il cui ricavato fece costruire un villaggio dei lebbrosi); da
Martin Luther King, pastore protestante, leader dei diritti civili dei neri d’America, al Mahatma Gandhi,
padre spirituale e simbolo mitico ormai della nonviolenza; da don Lorenzo Milani, il parroco di Barbiana, al
Dalai Lama, il capo spirituale dei buddisti. «I più piccoli, invece, i bambini delle materne ed elementari –
spiega ancora Anna Corsi – hanno lavorato sulla Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia e sui diritti dei
bambini più in generale. Lavori molto belli e davvero interessanti» chiude la presidente dell’Arci nuorese.
Materiale prezioso, quest’insieme di lavori, che ora troverà casa nella Colonia penale sull’altopiano di Bitti.
Un’omaggio dell’Arci Centro Sardegna e delle scuole in particolare ai detenuti che scontano la loro pena
nell’istituto di Onanì. Dove sicuramente campeggerà lo stesso pannello di sfoffa che fino a qualche giorno
fa dava il benvenuti alla mostra di Nuoro, un pannello con la scritta “Pace” in diverse lingue del mondo.
Disegno di Enrico Serra - 4A Artistico