Scusa, mi piace tuo padre

Transcript

Scusa, mi piace tuo padre
presenta
una produzione
Olympus Pictures / Likely Story
Regia di
JULIAN FARINO
con
HUGH LAURIE, CATHERINE KEENER, OLIVER PLATT, ALLISON JANNEY, ALIA
SHAWKAT,
ADAM BRODY e LEIGHTON MEESTER
Durata: 90 minuti
USCITA ITALIANA: 6 DICEMBRE 2012
Ufficio Stampa M2
Carmen Danza
06 57011900
[email protected]
Ufficio Stampa Milano
Toni Aventino
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Scusa, mi piace tuo
padre
SINOSSI BREVE
L’amicizia storica tra due famiglie, vicine di casa da vent’anni, viene
compromessa quando uno dei capo famiglia (Hugh Laurie), si innamora della
figlia ventenne degli altri (Leighton Meester) e proprio sotto Natale…
SINOSSI
David e Paige Walling (Hugh Laurie, Catherine Keener) e Terry e Cathy Ostroff
(Oliver Platt, Allison Janney) sono vicini di casa e intimi amici da molti anni. La loro tranquilla esistenza è sconvolta dal ritorno a casa per Natale, dopo
cinque anni di assenza, della figlia degli Ostroff Nina (Leighton Meester).
Nonostante le famiglie caldeggino un avvicinamento tra lei e Toby Walling
(Adam Brody), Nina sembra invece essere più attratta dal padre del ragazzo
David. Quando il loro “scandaloso” rapporto diventa palese, la vita delle due
famiglie viene irrimediabilmente stravolta, in particolar modo quella di Vanessa
Walling (Alia Shawkat), figlia minore di David e amica d’infanzia di Nina, e non
passa molto tempo prima che le implicazioni della storia comincino ad avere
effetti inaspettati ed esilaranti per tutti.
Una produzione Olympus Pictures / Likely Story, con Hugh Laurie, Catherine
Keener, Oliver Platt, Allison Janney, Alia Shawkat, Adam Brody e Leighton
Meester. Regia Julian Farino, sceneggiatura Jay Reiss e Ian Helfer.
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Scusa, mi piace tuo
padre
LA PRODUZIONE
Natale nei sobborghi: ritorni a casa, scambi di doni, addobbi festosi, canti e una
storia d’amore scandalosa che minaccia di lacerare due famiglie. Forse non è
quello che ci si aspetta da un film di Natale, ma è proprio questo a rendere la
commedia corale “Scusa, mi piace tuo padre” unica nel suo genere. “Questo è
un film natalizio per chi è scettico sui film natalizi”, spiega il produttore
Anthony Bregman. “Spesso questo tipo di film ci offre un punto di vista poco
realistico della vita o tende a trasmettere il messaggio che la nostra vita non è
così allegra come gli addobbi e le canzoni natalizie. Il fascino di ‘Scusa, mi
piace tuo padre’ sta nel suo raccontare eventi scioccanti e coinvolgenti sullo
sfondo delle feste”.
La famiglia Walling e la famiglia Ostroff non sono i tipici vicini di casa dei
sobborghi americani perché sono anche intimi amici da oltre vent’anni. Come ci
racconta la narratrice del film, la più piccola dei Walling, Vanessa (ALIA
SHAWKAT), le due famiglie condividono tutto: le cene del week-end, hobby,
barbecue, e le feste. Una routine che può trasformare una vita apparentemente
vibrante in una di lieve disperazione. È proprio quello che succede ai Walling e
agli Ostroff. Paige Walling (CATHERINE KEENER) è ossessionata dalla gioia del
Natale (il coro di cui fa parte comincia le prove per i canti di Natale fin da
Agosto), Terry Ostroff (OLIVER PLATT) è sempre affascinato dall’ultimo gadget,
mentre David Walling (HUGH LAURIE) e Cathy Ostroff (ALLISON JANNEY)
accettano pazientemente le idiosincrasie dei loro amici e delle loro dolci metà.
Ma, nonostante tutto, le due famiglie si trovano in un luogo poco felice.
Tutto questo fino al Giorno del Ringraziamento, quando David Walling apre la
porta e si trova davanti la figlia di Terry e Cathy - Nina Ostroff (LEIGHTON
MEESTER), tornata a casa dopo un’assenza di cinque anni. Reduce da una vita
di vagabondaggio e un’inaspettata separazione dal fidanzato Ethan (SAM
ROSEN), Nina si ritrova nell’ultimo posto in tutto il mondo dove sarebbe voluta
finire, West Orange, New Jersey. Qui comincia la nostra storia.
"Tra David e Paige le cose non vanno più benissimo", spiega Ian Helfer, uno dei
due sceneggiatori. “I due si sarebbero probabilmente accontentati, come fanno
in tanti, di trascinare un rapporto infelice, ma Nina – che per molti aspetti è
sempre stata una manipolatrice e una piantagrane – ha la capacità di stuzzicarli
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fino a fare esplodere le cose. David e Nina sono l’accoppiata perfetta, almeno
in questo momento particolare della loro vita."
Gli sceneggiatori Ian Helfer e Jay Reiss ammettono che la storia si basa su una
tresca durata pochi mesi (tra Maggio e Dicembre) raccontata loro da alcuni
amici comuni. “La prima domanda che ci siamo posti dopo l’inizio del rapporto
tra i due”, dice Reiss, “è stata: ‘come si sarebbe svolta una cena in cui Nina
invita a casa i propri genitori?’" Elaborando su alcuni momenti imbarazzanti
come questi - e avendo molto tempo a disposizione per scrivere una
‘sceneggiatura speculativa’ grazie allo sciopero degli sceneggiatori – la storia e
i personaggi si sono animati con grande spessore e humor. "L’idea di base era:
‘e se questa ragazza di 24 anni e quest’uomo di 50 s’innamorassero davvero?’",
continua Helfer. "Non ci sarebbe nulla di strano se l’avventura si trasformasse in
un rapporto di coppia a tutti gli effetti. Un rapporto che metterebbe sottosopra
il mondo ermeticamente sigillato in cui vivono i nostri protagonisti". La forza
del film e la sua comicità si reggono sul delicato equilibrio tra lo shock che il
rapporto tra David e Nina procura alle due famiglie e il fatto che la cosa non
sconvolge più di tanto il pubblico. Il produttore Bregman ammette che c’è
voluto un po’ di funambolismo: "Il personaggio di David doveva essere
abbastanza maturo da rendere la storia tra lui e Nina poco ortodossa, ma non
così anziano da renderla poco attraente".
Con grande soddisfazione Helfer e Reiss si sono accorti che la sceneggiatura di
“Scusa, mi piace tuo padre” era apprezzatissima da chi l’aveva letta e
richiestissima da chi non l’aveva ancora fatto. La sceneggiatura era finita nella
“lista nera” dei grandi copioni per film mai realizzati, diventando una delle
letture più gettonate tra gli addetti ai lavori. Anthony Bregman, produttore di
decine di film indipendenti, tra cui “Se mi lasci ti cancello” e “Friends with
Money”, è stato il primo ad attivarsi, trovando un finanziatore e socio di
produzione nella persona di Leslie Urdang, la cui società ha recentemente
prodotto film di alto profilo e apprezzati da critica e pubblico come “Rabbit
Hole”, candidato agli Oscar, e “Beginners” di Mike Mills. “È raro leggere una
sceneggiatura che ti fa ridere per tutto il tempo ma che alla fine ti fa scoppiare
in lacrime”, ricorda Urdang. “Per me la forza del film sta nel modo in cui illustra
come le persone si avvicinano l’una all’altra per via del bisogno che hanno di
ricevere qualcosa di autentico e prezioso dall’altro semplicemente per poter
andare avanti e progredire. E anche nell’idea che degli eventi apparentemente
tragici a volte si rivelano essere quello di cui avevamo veramente bisogno per
svegliarci e prendere coscienza della nostra vita” . Urdang era anche fiducioso
che il copione avrebbe attratto dei talenti di prima fila. “La vera sorpresa
secondo me sta nel fatto che il pubblico si trova a tifare per David e Nina e il
loro rapporto”, dice Urdang. “Che sia destinato a durare a lungo o meno non
importa”.
Per prendere le redini del progetto e far vivere la sceneggiatura di “Scusa, mi
piace tuo padre” è stato scelto il regista britannico Julian Farino, veterano
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realizzatore di documentari e serie TV come “Entourage” e “Big Love”. “C’erano
tantissimi registi interessati”, ricorda Ian Helfer. “Jay mi ha chiesto di parlare
con Julian, perché erano amici e avevano già lavorato insieme e la sensibilità di
Julian era perfetta per il film. Ha un grande senso della comicità, ma sa
valorizzare anche gli aspetti più seri e profondi”. “È la terza volta che io e Julian
lavoriamo insieme”, racconta Reiss, “e dopo che avevamo finito la sceneggiatura
mi ha chiesto di leggergliela. Gli ho detto che secondo me non era il suo
genere – si svolge nei sobborghi del New Jersey – invece l’ha colta al volo. Ha
capito tutto quello che c’era da capire sui personaggi e sul tono che il film
avrebbe dovuto avere”. “Lo stile di Julian è in perfetta sintonia con lo stile del
film”, concorda Anthony Bregman. “I temi affrontati sono seri, ma sono trattati
sia in modo molto divertente che con grande sensibilità”.
Da parte sua Farino ammette che la sua formazione l’ha avvantaggiato nel
momento in cui ha approcciato il materiale. “Ho cominciato come
documentarista, quindi sono abituato al ruolo di osservatore esterno. Credo che
noi britannici abbiamo una tradizione di realismo, ed è qualcosa che porto
istintivamente con me. Non l’ho mai considerata una storia americana e basta, è
una storia dei sobborghi, ma è anche una storia universale per i temi che tratta.
Parla di madri e figlie, mariti e mogli, famiglie e amicizie, temi che abbracciano
tutte le culture”.
Anche se sono David e Nina a far scattare la storia, il film è autenticamente
corale, e per ciascun ruolo serviva un attore in grado di interpretare un vasto
repertorio di emozioni e reazioni, dal tradimento emotivo alla più ampia
comicità fisica. Il primo ruolo per cui i realizzatori hanno trovato il loro uomo è
quello di David, che, come già sottolineato da Bregman, doveva risultare
abbastanza simpatico e gradevole da far sì che il pubblico potesse tifare per lui.
Non doveva, cioè, apparire il tipo che vuole approfittarsi di una ragazza molto
più giovane di lui. I realizzatori si sono subito trovati d’accordo sul nome di
Hugh Laurie, il veterano attore comico britannico le cui interpretazioni spaziano
dall’assurdamente inebetito Bertie della serie TV britannica “Jeeves e Wooster”
al generoso patriarca dei film “Stuart Little” fino all’irascibile misantropo “Dr.
House”. “Speravo di aver Hugh sin dall’inizio”, spiega Julian Farino. “Ha
un’ineguagliabile miscela di fascino, intelligenza e disinvoltura, e non c’è nulla
di rapace nel suo approccio a Nina. Se avesse dato la sensazione che
l’attrazione di David per la ragazza fosse puramente sessuale, sarebbero
crollate le basi stesse del film”. Leslie Urdang aggiunge, “Non abbiamo mai visto
Hugh in un ruolo come questo. È allo stesso tempo paterno e sensuale. Poi è
fantastico che Julian e Hugh siano entrambi britannici. Condividono un
approccio culturale per il tono emotivo del film. Le famiglie americane tendono
a esprimersi in modo più drammatico – sto generalizzando, è ovvio – ma credo
che sia Julian sia Hugh giochino con questo pregiudizio e ne siano stimolati.”
“Probabilmente dovrei avere una sorta di strategia sui film che ‘dovrei’ fare”,
scherza Hugh Laurie, “ma non ce l’ho – sono semplicemente molto sensibile alle
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sceneggiature ben scritte. E questa sceneggiatura era divertente e toccante. Per
quanto ci sia molta sofferenza al centro del film, c’è anche tanto ottimismo,
cosa che trovo molto illuminante”. Anche il rapporto tra David e Nina
rappresenta una sfida per l’attore. “Ci sono due problemi principali da
affrontare”, spiega Laurie. “Il primo e far sì che il pubblico trovi la storia
credibile, ed è un problema enorme, a volte quasi insormontabile. Il secondo è
far sì che approvi la storia che i personaggi stanno vivendo, che tifi per loro.
Era molto complicato, non solo per gli attori ma anche per il regista, risolvere
questi due problemi. Secondo me Julian ci ha azzeccato subito. Ha capito come
il pubblico, magari contro ogni buonsenso, potesse finire col tifare per questa
coppia. Non siamo Bonnie e Clyde – non andiamo in giro a rapinare banche –
ma in quel mondo dei sobborghi siamo una coppia fuorilegge, e Julian ha
sempre avuto le idee molto chiare su come potesse funzionare, su come trovare
una certa gioia nella cosa”.
La ricerca dell’altra metà di questa coppia scandalosa ha portato a Leighton
Meester. “È stata una gran fortuna in un certo senso, perché io e Leighton
avevamo già lavorato insieme”, dice Hugh Laurie, che aveva instaurato un
ottimo rapporto professionale con la Meester quando questa è apparsa come
guest in due puntate di “Dr. House”. “Quindi il ghiaccio era già parzialmente
rotto – i cubetti erano già pronti – il che è stato un grande vantaggio, perché è
stato tutto meno traumatico di quanto avessimo temuto. Pensavamo: ‘potrebbe
essere imbarazzante se non facciamo le cose giuste’, ma alla fine ci siamo
entrambi trovati a nostro agio”.
“Credo che il pubblico si affezionerà alla coppia David e Nina”, dice Leighton
Meester. “A parte i drammi che provoca è una storia pura e abbastanza vera.
S’innamorano ed è bellissimo, se non altro perché insieme imparano tante cose
sulla vita, la felicità, la libertà. Il punto non è la differenza di età, il punto sono
loro come esseri umani. All’inizio Nina non ha una grande opinione della sua
infanzia e del posto dove è cresciuta, ma dopo il suo ritorno, scopre moltissime
cose su se stessa e comincia veramente a crescere.” “Leighton è assolutamente
sublime, vivace e accessibile”, dice con entusiasmo Leslie Urdang. “La chimica
che ha con Hugh va oltre ogni nostra attesa”.
Sotto molti aspetti la protagonista non tanto silenziosa del film è Vanessa
Walling, che ha visto la sua ex migliore amica Nina uscire dal guscio suburbano
per poi tornare e mandare in frantumi il suo mondo imbarcandosi in una
relazione con David. “Alia Shawkat è allo stesso tempo forte, divertente e
vulnerabile”, commenta Leslie Urdang. “Ci accompagna fino al cuore della
storia”. La Shawkat è conosciuta soprattutto come interprete di Maeby Fünke
della eccentrica famiglia Bluth nella serie TV “Arrested Development - Ti
presento i miei”. Per la giovane attrice californiana essersi trovata nel bel
mezzo della follia di “Scusa, mi piace tuo padre” ha significato accollarsi un
nuovo ruolo molto impegnativo. “Il personaggio di Vanessa è molto pomposo e
non esattamente brillante” dice la Shawkat. “Per questo trovo che la
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sceneggiatura sia così unica, perché ha un personaggio del genere come
narratore. Un personaggio che non ha una prospettiva priva di pregiudizi, non
tratta tutti allo stesso modo, e che invece detesta Nina, giudica tutti, compresa
se stessa, ma dice sempre le cose come stanno”.
Per la parte di Paige Walling, la moglie ripudiata che abbandona la casa di
famiglia dopo aver scoperto l’interesse di suo marito per Nina, ma che tenta
comunque di non mandare a monte i tradizionali piani di famiglia per le
festività, è stata scelta Catherine Keener. La Keener è una vecchia conoscenza di
Anthony Bregman, produttore dei quattro film precedenti dell’interprete e che
la considera “una delle più grandi attrici viventi”. “Uno dei suoi tantissimi
talenti” continua, “che vale in particolare per questo ruolo, è interpretare una
persona molto incazzata, ed è qualcosa che non si può dire per molti attori.
All’inizio della storia le succede qualcosa di veramente terribile e per tutto il
film è arrabbiatissima, e Catherine è divertentissima da vedere quando è
furibonda”. Anche se la furia di Paige è evidente, il suo personaggio è diverso
dagli altri perché più separato dal cast corale e per la maggior parte del tempo
soffre in solitudine per la disgregazione della sua famiglia. “Paige ha un ritmo
non facile”, dice la Keener del suo ruolo, “ma Julian era sempre lì ad aiutarmi a
trovarlo”. Un punto chiave del ruolo di Paige è la sua ossessione per il Natale,
che per lei ha l’effetto di danno collaterale (letteralmente, come il pubblico
scoprirà) per quanto riguarda il rapporto David-Nina. “Paige vorrebbe vivere per
sempre in quell’atmosfera di feste natalizie”, spiega la Keener, “ma la tresca
distrugge la sua idea di come la sua vita dovrebbe essere”.
Di fronte ai Wallings vivono Cathy e Terry Ostroff, interpretati da Allison Janney
e Oliver Platt – elogiati da tutto il cast e la troupe per la loro abilità di trovare
degli spunti comici fantastici a partire da circostanze emotive disperate. “Per
Oliver e Allison il dono della comicità è innato”, dice Julian Farino. “Io servivo
solo a spronarli un po’ e per il resto era meglio se non mi mettevo tra i piedi”.
“Si tratta di due attori che conoscono bene il segreto di come essere realistici e
comici allo stesso tempo”, concorda Leslie Urdang. Anche Hugh Laurie è
entusiasta della sensibilità comica dei suoi coprotagonisti. “Vedere Oliver e
Allison fare la loro cosa a un metro di distanza è una vera gioia – hai un posto
in prima fila ed è stato il più grande piacere del mondo dopo averli ammirati da
lontano per tanto tempo”.
Come Hugh Laurie e Leighton Meester, anche Platt e la Janney sono stati aiutati
dal fatto che si erano già incrociati professionalmente in passato, e
precisamente nell’acclamata serie “West Wing - Tutti gli uomini del Presidente”.
“Adoro Oliver”, dice Allison Janney, “e l’idea di interpretare sua moglie mi
stuzzicava particolarmente”. La sua interpretazione di Cathy, dice, è ispirata a
sua madre e altre donne con cui è cresciuta. “Nella vita io cerco sempre di dire
la cosa giusta, ma il personaggio di Cathy non ha peli sulla lingua”. “In un certo
senso ho interpretato la donna che vorrei essere nelle mie fantasie”. A un livello
più globale la Janney e Platt sono rimasti colpiti dai tanti effetti sorpresa
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contenuti nel copione. Oliver Platt ci spiega: “La storia tra Nina e David finisce
col cambiare tutti, in modi misteriosi e inaspettati”. Aver lavorato ancora una
volta con la Janney è stata una gioia anche per Platt: “Entriamo subito in
sintonia al livello del nostro senso dell’idiozia!”
Il personaggio di Terry ha un passato che lo sceneggiatore Jay Reiss è molto
fiero di aver inserito nel film, e che è importante per la reazione di Terry
quando viene a sapere della tresca tra sua figlia e il suo miglior amico. In più
occasioni Terry non riesce a trattenersi dal vantarsi di aver inventato il gioco
dell’Ultimate Frisbee insieme ad alcuni compagni di università – tra cui il grande
produttore cinematografico Joel Silver. (Ed è vero che ai tempi dell’università
Silver aveva contribuito a far riconoscere lo sport). Il nostro Terry, ormai fuori
forma, è stranamente ispirato a riprendere il gioco uno sport perfetto per Platt,
che ha praticato la disciplina all’università e si stava riprendendo da un
infortunio al ginocchio durante le riprese, rendendo la fisicità del suo
personaggio ancora più realistica.
Un realismo non facile da raggiungere per la troupe. La storia si svolge tra il
giorno del Ringraziamento, quindi fine Novembre e Natale, ma il film è stato
girato in primavera, il che ha posto delle sfide non indifferenti sul set. Bisogna
dire che Madre Natura ha quasi sempre collaborato, ma il giorno in cui è stata
girata la scena della cena del Ringraziamento c’erano temperature di oltre 32
gradi, rendendo la giornata di riprese una tortura per gli attori, vestiti come in
una fredda giornata di fine Novembre. “Durante i primi giorni di riprese gli
alberi erano ancora spogli”, ricorda Ian Helfer, “poi alcuni hanno cominciato a
fiorire”. “Non ero mai stato così consapevole della primavera e di come vada
veloce”, scherza Jay Reiss. In ogni modo, l’effetto inverno nel film è perfetto,
con la neve finta e gli addobbi natalizi che hanno trasformato la location (un
sobborgo isolato nei pressi di New Rochelle) in un realistico paese delle
meraviglie invernale.
Creare un’atmosfera da feste invernali non significa però solo ottime
scenografie e una bella spuntata agli alberi in fiore – significa anche
promuovere uno spirito collettivo tra gli attori per convincere il pubblico a
credere che i Walling e gli Ostroff si conoscano da decenni. Per facilitare tutto
questo sul set i produttori non hanno assegnato a ciascun attore la propria
roulotte, hanno invece preso in affitto una casa intera, dove gli attori potevano
rilassarsi e prepararsi insieme, spesso giocando a carte mentre Hugh Laurie
strimpellava al pianoforte. Inoltre, gli sceneggiatori, che avevano lavorato al
progetto per quasi due anni, erano costantemente presenti sul set (e hanno dei
camei nel film nei panni di due cantanti del coro di Paige). Questo ha significato
uno scambio continuo tra regista e attori per assicurarsi che la qualità e il tono
dei dialoghi andassero bene con i vari stili di recitazione, un processo più affine
a quello adottato per le serie TV o il teatro che non per il cinema.
Questo spirito è stato incoraggiato in particolare dal regista Julian Farino. “Lo
spirito di gruppo di Julian è fantastico”, dice Catherine Keener. “Ci ha tenuti
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tutti uniti.” “Ci ha dato spazio per respirare, ma avevamo sempre delle direttive
ben precise,” aggiunge Alia Shawkat. “Uno spera sempre che il tono del set sia
lo stesso che si vede sullo schermo”, dice Anthony Bregman.
Il cast e la troupe hanno trovato un nemico comune: la gigantesca palla di vetro
con la neve che Terry, ossessionato da ogni tipo di gadget, decide di mettere
sul prato davanti casa. Benché avessero delle grosse speranze per quanto
riguarda l’attrattiva di questo ausiliare di scena, il congegno in sé si è rivelato
difficile da maneggiare, richiedendo uno sforzo maggiore e più addetti per farlo
funzionare rispetto a quanto previsto. “Detesto la palla di vetro”, taglia corto
Julian Farino, rifiutando di dilungarsi oltre sull’argomento. E forse non è un
caso che questa orribile decorazione diventi il bersaglio dell’ira di Paige in uno
dei momenti più esilaranti del film, che ha anche avuto un effetto catartico per
tutti sul set. Per fortuna “Scusa, mi piace tuo padre” non ha un approccio così
brutale verso le feste natalizie come quello di Paige. Ma è probabile che
l’inedito punto di vista del film, cioè che a volte la strada per la felicità richiede
un po’ di egoismo oppure un sacrificio inatteso, si riveli ugualmente
memorabile ed esilarante.
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Scusa, mi piace tuo
padre
IL CAST ARTISTICO
HUGH LAURIE – David Walling
Hugh Laurie è nato a Oxford, Inghilterra. Ha frequentato l’Eton College e
l’Università di Cambridge, dove si è laureato in antropologia. Ha partecipato alla
Regata Oxford-Cambridge nel 1980 ed è stato eletto Presidente dell’autorevole
Footlights Revue (il club teatrale dell’Università di Cambridge), con cui ha
prodotto, con la partecipazione di Stephen Fry ed Emma Thompson, lo
spettacolo teatrale “The Cellar Tapes”, vincitore del Premio Perrier al Festival di
Edinburgo 1981. Quest’opera ha lanciato la carriera televisiva di questo trio,
protagonisti di memorabili serie inglesi come “A Bit of Fry e Laurie” per quattro
stagioni; “Blackadder” per tre stagioni, e ancora, tre stagioni di “Saturday Live” e
quattro di “Jeeves and Wooster”, serie ispirata ai romanzi di P.G. Wodehouse.
Tra i più recenti lavori di Laurie per il grande schermo citiamo il film
d’animazione “Il figlio di Babbo Natale” al fianco di James McAvoy e Jim
Broadbent e “Mister Pip”, girato in Papua Nuova Guinea. Tra i suoi film
precedenti ricordiamo due lungometraggi d’animazione “Hop”, “Mostri contro
alieni” e “La notte non aspetta” al fianco di Forest Whitaker e Keanu Reeves; “Il
volo della fenice” al fianco di Dennis Quaid; “Gli amici di Peter” diretto e
interpretato da Kenneth Branagh; “Ragione e sentimento” con Emma Thompson
e Kate Winslet; “La cugina Bette”; “La maschera di ferro”; “La carica dei 101” e la
serie di film “Stuart Little”.
Per la Tv americana Laurie ha interpretato Vincente Minnelli al fianco di Judy
Davis nel film Tv “Life with Judy Garland: Me and My Shadows”. È anche apparso
in “Tracey Takes On… and Friends”. Come doppiatore ha prestato la voce a
personaggi de “I Griffin” e “I Simpson – La paura fa novanta.”
La sua interpretazione del dottor Gregory House in “Dr. House” gli è valsa due
Golden Globe, sei candidature agli Emmy e due premi della Screen Actors Guild.
È stato premiato due volte dall’Associazione dei Critici Televisivi Americana.
Laurie ha anche lavorato come regista per serie Tv e spot pubblicitari firmando,
per esempio, la regia dell’episodio “Isolamento” della sesta stagione di “Dr.
House”. Ha composto e inciso numerosi brani musicali e scritto articoli per il
quotidiano londinese Daily Telegraph. Il suo primo romanzo, The Gun Seller, è
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stato pubblicato negli USA e nel Regno Unito; acclamato dalla critica è stato
adattato per una sceneggiatura.
Laurie ha firmato un contratto discografico con la Warner Bros. e ha inciso un
album di New Orleans blues intitolato “Let Them Talk”. Registrato a Los
Angeles e New Orleans, l’album è stato prodotto da Joe Henry, due volte
vincitore ai Grammy Awards. Hugh e la sua passione per la musica sono stati
protagonisti di un documentario andato in onda sulla rete pubblica americana
PBS.
Laurie è stato recentemente nominato portavoce della L’Oréal Paris Men.
Quando è sul set di “Dr. House”, Laurie risiede a Los Angeles.
CATHERINE KEENER – Paige Walling
Attrice completa, allo stesso tempo vibrante, potente e fedele ai ruoli che
interpreta, Catherine Keener continua a essere una forza dominante dello
schermo. Tra i suoi lavori più recenti possiamo citare alcuni film dei più svariati
generi, dal thriller “Trust” di David Schwimmer al film per tutta la famiglia
“Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo” e la commedia nera “Cyrus” con John C.
Reilly e Jonah Hill. Ha inoltre lavorato più volte con l’acclamata regista
indipendente Nicole Holofcener, recentemente in “Please Give” con Oliver Platt e
Rebecca Hall e precedentemente in “Friends with Money”, “Lovely and Amazing”
e “Parlando e sparlando.”
Dopo “The Oranges” la Keener è stata protagonista, al fianco di Jane Fonda, di
“Peace, Love & Misunderstanding” di Bruce Beresford. Tra gli altri suoi film più
recenti ricordiamo “Nailed” di David O. Russell con Jake Gyllenhaal; “A Late
Quartet” con Philip Seymour Hoffman e Christopher Walken; “Maladies” con
James Franco; il film d’animazione “I Croods”; “Il solista” con Robert Downey Jr.
e Jamie Foxx; “Nel paese delle creature selvagge” di Spike Jonze; “An American
Crime” al fianco di Ellen Page, film che le è valso una candidatura ai Golden
Globe e agli Emmy Awards. Tra i suoi film di vecchia data citiamo “Essere John
Malkovich” di Charlie Kaufman e “Truman Capote - A sangue freddo” di Bennett
Miller (in cui ha interpretato la scrittrice Harper Lee). Per questi due film è stata
candidata agli Oscar. La lista continua con “Disastro a Hollywood” di Barry
Levinson; “Hamlet 2” di Andrew Fleming; “Into the Wild - Nelle terre selvagge”
di Sean Penn; “40 anni vergine” di Judd Apatow; “The Interpreter” di Sydney
Pollack con Sean Penn e Nicole Kidman; “La storia di Jack & Rose” di Rebecca
Miller al fianco di Daniel Day-Lewis; “Il ladro di orchidee” di Spike Jonze;
“S1m0ne” di Andrew Niccol; “Full Frontal” e “Out of Sight” di Steven Soderbergh;
“Eliminate Smoochy” di Danny DeVito; “ Amici & vicini” di Neil LaBute e
l’adattamento cinematografico di “Simpatico” di Sam Shepard. Ha inoltre
partecipato a quattro film di Tom DiCillo: “Box of Moonlight”, “Johnny Suede”,
“Si gira a Manhattan” e “Una bionda naturale”.
In Tv la Keener è apparsa nella trilogia targata HBO e acclamata dalla critica “Tre
vite allo specchio” diretta da Nancy Savoca e come guest star in "Seinfeld". In
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teatro ha recitato con la Signature Theater Company al fianco di Edward Norton
nel revival off-Broadway acclamato dalla critica “Burn This” di Lanford Wilson.
LEIGHTON MEESTER – Nina Ostroff
Attualmente Leighton Meester interpreta la deliziosa ma diabolica Blair Waldorf
nella popolarissima fiction della CW “Gossip Girl”, la seria basata sui best-seller
scritti da Cecily von Ziegesar e portati sugli schermi televisivi dai produttori
esecutivi Josh Schwartz e Stephanie Savage. Grazie al suo successo nel
programma, non ci è voluto molto prima che la Meester compiesse il salto verso
il grande schermo. Nel 2010 è nel cast della commedia “Notte folle a
Manhattan” al fianco di Steve Carell e Tina Fey e in quello della commedia
“Amore a mille... miglia” al fianco di Drew Barrymore e Justin Long.
Nel 2010 la Meester è stata anche coprotagonista, con Gwyneth Paltrow e Tim
McGraw, del film “Country Strong”. Tra gli altri film recenti da lei interpretati
citiamo il thriller “The Roommate - Il terrore ti dorme accanto” diretto da Sonny
Mallhi e con coprotagonista Minka Kelly, “Monte Carlo” con Selena Gomez e
Katie Cassidy e la recentissima commedia “Indovina perché ti odio” dove recita
al fianco di Adam Sandler e Andy Samberg.
Tra gli altri lavori televisivi della Meester ricordiamo le sue apparizioni come
guest in “Entourage” e “Dr. House” e ancora, apparizioni in “Shark - Giustizia a
tutti i costi”, “CSI: Miami”, “Veronica Mars”, “8 semplici regole”, “24”, “Settimo
cielo”, “Ancora una volta” e “Law and Order”.
Cresciuta in Florida, la Leighton si è appassionata alla recitazione all’età di 9
anni, interpretando una cittadina della Città di Smeraldo in una piccola
produzione locale de “Il mago di Oz”. Due anni dopo si è trasferita con la
famiglia a New York e dopo poco ha cominciato a lavorare come modella per la
Wilhemina Modeling Agency, per la quale è stata fotografata da Bruce Weber per
una campagna pubblicitaria della Ralph Lauren e per la fotografa e regista Sofia
Coppola.
ALLISON JANNEY – Carol Ostroff
Attrice estremamente versatile, Allison Janney fa parte di quel ristretto gruppo
d’interpreti capaci di unire il profilo di grande protagonista con l’arte
interpretativa del caratterista. Tra i suoi lavori più recenti troviamo il
lungometraggio “The Help” tratto dal best-seller L'aiuto di Kathryn Stockett. È
stata candidata agli IFP/Independent Spirit Awards nella categoria Miglior
Attrice Coprotagonista per il suo ruolo nel film di Todd Solondz “Perdona e
dimentica”.
Nella sua carriera la Janney è apparsa memorabilmente come guest in numerose
serie Tv ma è soprattutto conosciuta per il ruolo da protagonista nell’acclamata
serie targata NBC “West Wing - Tutti gli uomini del Presidente”, per il quale ha
vinto la bellezza di quattro Emmy Awards e quattro premi della Screen Actors
Guild per la sua interpretazione della portavoce della Casa Bianca CJ Cregg. La
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Janney ha incantato il pubblico con le sue interpretazioni nel film corale “Juno” e
nella versione cinematografica del 2007 del musical “Hairspray - Grasso è
bello”. Inoltre, abbiamo potuto ammirarla in “American Life” di Sam Mendes
nella commedia “Strangers with Candy” come voce di Gladys nella versione
originale del film d’animazione della Dreamworks “La gang del bosco” e di
Peach (Diva) in quella di “Alla ricerca di Nemo”.
La Janney è stata candidata agli Spirit Awards per il suo ruolo nel film
indipendente “Our Very Own” e ha recitato al fianco di Meryl Streep in “The
Hours”, film candidato ai premi della Screen Actors Guild nella categoria Miglior
Cast Corale. Tra gli altri suoi lavori cinematografici ricordiamo il film premio
Oscar “American Beauty” (per il quale ha vinto un Premio della Screen Actors
Guild nella categoria Miglior Cast Corale), “Betty Love”, “Contratto d'Amore”,
“Bella da morire”, “10 cose che odio di te”, “I colori della vittoria”, “Tempesta di
ghiaccio”, “Sei giorni sette notti”, “L'oggetto del mio desiderio” e “Big Night”.
Ancora matricola del corso di recitazione del Kenyon College dell’Ohio, la
Janney partecipò a un provino per un ex allievo dello stesso college, Paul
Newman, ottenendo da lui un ruolo nella pièce universitaria. Successivamente
Paul Newman e la moglie Joanne Woodward le consigliarono di proseguire gli
studi presso la Neighborhood Playhouse di New York. Dopo aver seguito il loro
consiglio ha debuttato a Broadway nella commedia “Present Laughter” di Noel
Coward, per la quale ha vinto un Premio della Outer Critics Circle e un Premio
Clarence Derwent. Ha anche recitato in “A View from the Bridge” di Arthur
Miller, ricevendo la sua prima candidatura ai Tony Awards e vincendo il Premio
Outer Critics Circle. Di recente la Janney ha calcato le scene di Broadway nel
musical “9 to 5” che le è valso una candidatura ai Tony Awards e un Drama
Desk Award.
OLIVER PLATT – Terry Ostroff
Oliver Platt ha riscosso grandi successi al cinema, in televisione e a teatro.
Attualmente può essere ammirato nell’acclamata serie della Showtime “The Big
C” al fianco di Laura Linney, e nella serie HBO “Bored to Death - Investigatore
per noia”. Tra i suoi lavori più recenti per il cinema citiamo “X-Men - L'inizio”,
“Amore & altri rimedi”, “2012”, “Frost/Nixon - Il duello” di Ron Howard, “Anno
uno” e “Please Give” di Nicole Holofcener al fianco di Catherine Keener, opera
presentata al Sundance 2010 e al Tribeca, molto acclamata dalla critica. Tra gli
altri film a cui ha partecipato ricordiamo “Casanova”, “The Ice Harvest”, “Il
commediante”, “Bulworth - Il senatore”, “Una vedova allegra... ma non troppo”,
“Una donna in carriera”, “Linea mortale”, “Cartoline dall'inferno”, “Proposta
indecente”, “I tre moschettieri”, “Il momento di uccidere”, “Il dottor Dolittle”,
“Simon Birch”, “Lake Placid - Il terrore corre sul lago”, “Don’t Say a Word” e
“Schegge di April”.
Platt ha debuttato come produttore nel film indipendente “Big Night” per la
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regia di Stanley Tucci e Campbell Scott. Nel 1998 recita con ed è diretto da
Tucci ne “Gli imbroglioni”. In Tv Platt ha interpretato George Steinbrenner nella
miniserie di successo della ESPN “The Bronx is Burning”, per la quale è stato
candidato agli Screen Actors Guild Awards. Tra gli altri suoi riconoscimenti
citiamo un Golden Globe e varie candidature agli Emmy per la sua
interpretazione di Russell Tupper in “Huff” della Showtime, nonché un’altra
candidatura agli Emmy come miglior Guest in una Fiction per la sua
interpretazione del consigliere della Casa Bianca White House Oliver Babish in
“West Wing - Tutti gli uomini del Presidente”. Platt ha ricevuto una seconda
candidatura come miglior Guest in una Fiction per il ruolo ricorrente del
produttore televisivo Freddy Prune in “Nip/Tuck”.
Dopo essersi laureato in Arti Drammatiche presso la Tufts University, Platt ha
cominciato subito a lavorare in teatro a livello regionale e off-Broadway in
produzioni come “La tempesta” e “Moon Over Miami” di John Guare. È anche
stato protagonista della produzione del Lincoln Center di “Ubu” e di “Elliot
Loves” di Jules Feiffer (diretto da Mike Nichols), è stato acclamato dalla critica
per la sua interpretazione di Sir Toby Belch nella “Dodicesima notte” diretta da
Jules Feiffer. Platt ha ricevuto una candidatura ai Tony Awards come Miglior
Attore Protagonista per “Shining City” di Conor McPherson, lavoro anche
candidato nella categoria Miglior Opera Teatrale.
ALIA SHAWKAT – Vanessa Walling
Il successo è arrivato presto per Alia Shawkat, sia in Tv che al cinema. Nel 2009
Alia figura nella lista dei “10 attori da tenere d’occhio” di Variety e in quella di
Hollywood Reporter dei “10 talenti emergenti della commedia”.
Tra i lavori più recenti della Shawkat citiamo “The To-Do List” al fianco di
Aubrey Plaza, Bill Hader, Christopher Mintz-Plasse, Donald Glover e Andy
Samberg; “Ruby Sparks” con Paul Dano e Zoe Kazan, diretto da Jonathan Dayton
e Valerie Faris, la commedia femminile dai toni sarcastici diretta dall’attrice
Carrie Preston “That’s What She Said” al fianco di Anne Heche e Marcia Debonis
e “Benvenuti a Cedar Rapids” di Miguel Arteta, al fianco di Ed Helms e John C.
Reilly.
Tra gli altri film dell’attrice citiamo il debutto alla regia di Drew Barrymore
“Whip It” con Ellen Page; “Amreeka” che ha debuttato al Sundance 2009; “Bart
Got a Room” al fianco di William H. Macy e Cheryl Hines in cui la Shawkat figura
anche come produttrice; “The Runaways” con Kristin Stewart e Dakota Fanning;
la commedia familiare “ Conciati per le feste” con Matthew Broderick, Danny De
Vito e Kristin Chenowith, e “Three Kings” al fianco di George Clooney.
La carriera della Shawkat è cominciata quando aveva undici anni con un ruolo
da protagonista nella serie Tv per tutta la famiglia della ABC “State of Grace”.
Tuttavia, è conosciuta soprattutto per il ruolo di Maeby nella serie della Fox
premiata agli Emmy “Arrested Development - Ti presento i miei”, ruolo che
riprenderà nel lungometraggio di prossima uscita. Ha avuto recentemente un
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ruolo ricorrente nella serie targata USA Network “Starter Wife” al fianco di Debra
Messing. Tra gli altri suoi lavori televisivi citiamo un ruolo da protagonista nel
film Tv della Lifetime “Not Like Everyone Else” e ruoli da guest in “Veronica
Mars”, “JAG - Avvocati in divisa”, “Senza traccia”, “Boomtown” e “Presidio Med”.
ADAM BRODY- Toby Walling
Il ruolo che ha reso famoso il sud-californiano Adam Brody è quello del giovane
Seth nella serie di successo della Fox “The O.C.”, trasmessa per quattro
stagioni. Tra i suoi lavori per il cinema citiamo “Thank You For Smoking” con
Aaron Eckhart, “Mr. & Mrs. Smith” con Brad Pitt e Angelina Jolie, “Il bacio che
aspettavo” con Meg Ryan, “The Ten - I dieci comandamenti come non li avete
mai visti” con Paul Rudd, “Smiley Face” di Gregg Araki, “Jennifer’s Body” con
Megan Fox, “The Romantics” con Anna Paquin, “Poliziotti fuori” con Bruce
Willis, “Damsels in Distress - Ragazze allo sbando” di Whit Stillman e con Greta
Gerwig, “Cercasi amore per la fine del mondo” con Keira Knightley e Steve
Carrell e “Revenge for Jolly!” con Kristin Wiig e Oscar Isaac.
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Scusa, mi piace tuo
padre
I REALIZZATORI
JULIAN FARINO - Regia
Julian Farino è nato e cresciuto a Londra e ha frequentato l’università di
Cambridge. Ha cominciato la sua carriera come regista di documentari per la
Granada Television in Inghilterra, con una serie di film verità su svariati
argomenti, dalle drag queen ai giovani musicisti classici, dagli entertainer per
bambini ai pugili. Suoi “They Call Us Nutters” (‘Ci chiamano pazzi’), un ritratto
della vita nel Reparto Psicopatici dell’ospedale di massima sicurezza di
Ashworth e “A Winter's Tale” (‘Racconto d’inverno’), la descrizione della vita nel
posto più freddo e scarsamente popolato del mondo, Ojmjakon, nell’est della
Siberia.
Nel 2000 ha diretto “7 Up 2000”, la continuazione della pluripremiata serie di
documentari che ha seguito per anni un gruppo di bambini di sette anni
proveniente da ogni classe sociale e da ogni parte della Gran Bretagna –
progetto poi proseguito con “14 Up 2007”. Tra le sue fiction televisive nel
Regno Unito citiamo un adattamento de “Il nostro comune amico” di Charles
Dickens, vincitore di tre premi BAFTA tra cui Migliore Fiction Televisiva; “Bob
and Rose” commedia romantica vincitrice dei British Comedy Awards nella
categoria Migliore Serie TV e “Flesh and Blood” con Christopher Eccleston,
vincitore del Prix Europa come Miglior Film TV. Tra gli altri suoi lavori nel Regno
Unito citiamo “The Last Yellow” per la BBC Films, con Samantha Morton e Mark
Addy e “Byron”, film biografico sulla vita del leggendario poeta romantico con
Jonny Lee Miller e Vanessa Redgrave.
Farino si è trasferito negli Stati Uniti nel 2004 per lavorare per la HBO, curando
la regia della maggior parte delle puntate delle tre stagioni di “Entourage”. Il
regista è rimasto nel paese per curare le serie “Big Love” e “Roma”. È stato
candidato quattro volte agli Emmy e tre volte ai Premi della Directors Guild of
America. Attualmente è produttore esecutivo e regista della serie HBO “How to
Make It in America” (‘Come farcela in America’), alla sua seconda stagione. “The
Oranges” è il suo primo lungometraggio negli Stati Uniti. Farino vive a Los
Angeles con la moglie, l’attrice Branka Katic, e i loro due bambini Louis e Joe.
ANTHONY BREGMAN - Produttore
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Tra le produzioni di Anthony Bregman citiamo “Se mi lasci ti cancello”,
“Quell'idiota di nostro fratello”, “Friends With Money”, “Synecdoche, New York”,
“Please Give”, “The Tao of Steve”, “Lovely & Amazing”, “Human Nature”, “The
Extra Man”, “Thumbsucker - Il succhiapollice”, “La famiglia Savage”, “Tempesta
di ghiaccio”, “I fratelli McMullen”, “Trick”, lo spettacolare film di fantascienza
messicano “Sleep Dealer” e il film punk “Love God”, che è anche il primo film
digitale del mondo. Tra i suoi film più recenti troviamo “Darling Companion” di
Lawrence Kasdan e “Lay the Favorite” di Stephen Frears.
Nel 2006 Bregman fonda a New York la società di produzione Likely Story, che
gestisce attualmente con Stefanie Azpiazu. Prima della Likely Story Bregman è
stato per quattro anni socio della This is That e prima ancora direttore di
produzione per dieci anni alla Good Machine, dove ha curato la produzione e
post-produzione di oltre trenta lungometraggi tra cui “Ragione e sentimento”,
“Mangiare bere uomo donna”, “Parlando e sparlando”, “What Happened Was…”,
“Il banchetto di nozze” e “Safe”. Bregman insegna produzione cinematografica
alla scuola di cinema della Columbia University e fa parte del consiglio
d’amministrazione dell’Independent Filmmaker Project.
I film prodotti da Bregman hanno vinto numerosi premi agli Oscar, Golden
Globe, BAFTA, Gotham, Indie Spirit, e ai festival di Cannes, Berlino, e Sundance,
tra i tanti altri. A fine 2009, il famoso critico e sceneggiatore Roger Ebert ha
eletto “Synecdoche, New York” miglior film del decennio.
LESLIE URDANG – Produttore
Leslie Urdang è produttrice e presidente della Olympus Pictures, società di
produzione guidata da Dean Vanech che finanzia e produce progetti a basso
budget e sviluppa e produce film con ogni tipo di budget. Il primo
lungometraggio prodotto dalla Olympus, “Adam”, con Hugh Dancy, Rose Byrne,
Peter Gallagher, Frankie Faison e Amy Irving è uscito nel 2009 per la Fox
Searchlight. Tra i progetti più recenti della società citiamo il film candidato agli
Oscar “Rabbit Hole” con Nicole Kidman e Aaron Eckhart, e “Beginners” di Mike
Mills, con Ewan McGregor, Christopher Plummer e Melanie Laurent. La Urdang
ha recentemente prodotto “Mr. Pip”, film con Hugh Laurie, e ha recentemente
fondato la Serenade Films. Ha prodotto il film candidato agli Independent Spirit
Awards “12 and Holding” diretto da Michael Cuesta con Jeremy Renner, nonché
“The Great New Wonderful” con Maggie Gyllenhaal, “Game 6” di Michael
Hoffman con Michael Keaton e “The Narrows” di Francois Velle.
Tra le altre produzioni della Urdang citiamo “Sogno di una notte di mezza
estate” con Michelle Pfeiffer, Kevin Kline e Stanley Tucci; “Io e Veronica” con
Elizabeth McGovern, Patricia Wettig e “People I Know” con Al Pacino. La Urdang
è anche produttrice della società di Robert Redford, la Wildwood Enterprises, e
di quella di Gary Ross, la Larger Than Life. Ha sviluppato diversi progetti per
entrambe le società tra cui “I diari della motocicletta” di Walter Salles.
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Per il teatro la Urdang ha fondato la New York Stage & Film, di cui è tuttora
direttore responsabile delle produzioni, che da oltre venti anni sviluppa e
produce i nuovi lavori di centinaia di artisti per Broadway e per i vari teatri degli
Stati Uniti. Tra questi citiamo le pièce premiate ai Tony Awards “Sideman”, “Tru”
e in tempi più recenti la pièce di John Patrick Shanley, premiata ai Premi Pulitzer
e ai Tony Awards, “Doubt”. La Urdang convive con l’attore Jon Tenney.
DEAN VANECH – Produttore
Dean Vanech è presidente e AD della Olympus Holdings di Morristown, New
Jersey, società privata attiva nel campo dell’energia elettrica (Olympus Power),
in quello finanziario (Olympus Capital Investments) e nel mondo dello
spettacolo (Olympus Pictures e Olympus Theatricals). Vanech è laureato in
Marketing e Finanza presso il Western New England College di Springfield,
Massachusetts. Vanech è consigliere d’amministrazione di diverse società nonprofit e co-gestore di una fondazione privata.
La Olympus Pictures (in California) e la Olympus Theatricals (New York) sono
emerse in tempi relativamente brevi come società di produzione leader nei
rispettivi settori.
La Olympus Pictures ha prodotto “Adam” (premiato a
Sundance nel 2009), “Rabbit Hole” (2010), “Beginners” (2011), “Mr. Pip” (2012)
e ha numerosi nuovi progetti in via di sviluppo. La Olympus Theatricals
produce invece spettacoli teatrali a New York e a Londra.
La Olympus Power è stata fondata nel 2007 come successore delle Delta Power
mentre la Olympus Capital Investments è stata fondata nel 2008.
SAM HOFFMAN - Produttore
Con vent’anni di carriera nell’industria cinematografica newyorkese, Sam
Hoffman ha prodotto numerosissimi film, ha girato spot pubblicitari e una serie
di lungometraggi come assistente alla regia o aiuto regista, tra questi “I
Tenenbaum”, “School of Rock”, “The Producers - Una gaia commedia
neonazista”, “Donnie Brasco”, “Dead Man Walking - condannato a morte” e
“Ricomincio da capo”. Di recente è stato produttore esecutivo per la Indian
Paintbrush di “Moonrise kingdom - Una fuga d'amore” di Wes Anderson, film
distribuito dalla Focus Features. Nel 2010 è uscito per la casa editrice Random
House il suo libro Old Jews Telling Jokes (‘Anziani ebrei che raccontano
barzellette’), basato sul suo omonimo sito web. Il libro è attualmente alla terza
ristampa. La versione audio-book ha vinto l’Audie Award come migliore
registrazione
umoristica
dell’anno.
I
video
presenti
nel
sito
oldjewstellingjokes.com sono stati visti più di 15 milioni di volte. Nel 2012
Hoffman debutterà alla regia di un lungometraggio con un progetto ispirato al
suo sito web. Vive a New York con la moglie Andrea Crane e i loro due bambini.
STEVEN FIERBERG - Fotografia
Oltre a “Scusa, mi piace tuo padre”, Steven Fierberg ha recentemente firmato la
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fotografia di “10 Years”, film con Channing Tatum e Rosario Dawson diretto da
Jaime Linden. Entrambi i film hanno debuttato al Toronto Film Festival. Fierberg
aveva già collaborato con Julian Farino per creare il look e le atmosfere della
serie HBO “Entourage” curando la fotografia delle prime 25 puntate. Con i
produttori di “Entourage” Mark Wahlberg e Steven Levinson hanno anche
collaborato alla realizzazione della puntata pilota, sempre per la HBO, di “How
to Make It in America”. La serie seguiva la vita di alcuni artisti, fotografi e
designer del lower east side di New York.
Due altri film recentemente curati da Fierberg sono “Amore & altri rimedi” di Ed
Zwick, con Anne Hathaway e Jake Gyllenhaal e il pungente “Twelve” di Joel
Schumacher. Per la televisione ha recentemente collaborato con un altro reduce
di “Entourage”, il regista Mark Mylod, per la puntata pilota di una nuova serie
per la ABC “Once Upon a Time in America”.
Tra gli altri suoi lavori citiamo “Repo Chick” e “Searchers 2.0” di Alex Cox;
“Rage” di Sally Potter con Steve Buscemi, Jude Law e Judi Dench; “Secretary” di
Steven Shainberg con James Spader e Maggie Gyllenhaal; “Nightmare 4: Il non
risveglio”; “Scene di lotta di classe a Beverly Hills”. Ha inoltre curato la
fotografia aggiuntiva di “Moulin Rouge” di Baz Luhrmann. Il suo lavoro per la
miniserie “Attila” gli è valso la candidatura ai premi della Società Americana
Direttori della Fotografia nella categoria Meriti Eccezionali nella Fotografia
Cinematografica.
Fierberg ha girato numerosi spot e videoclip vincendo un Grammy Latinoamericano per “Mas y Mas” di Robi “Draco” Rosa. Ha lavorato inoltre con Dr.
Dre, Fab Five Freddy, Queen Latifah, David Lee Roth, F. Gary Grey, Tim McGraw
e Snoop Dogg. Ha curato il DVD dei concerti di Draco e vari videoclip che hanno
raggiunto la vetta delle hit parade come “Dancing in the Rain” e “Lie without a
Lover”. Ha girato numerosi spot vincitori degli Addy Awards.
Nativo di Detroit, Fierberg ha frequentato la Stanford University prima di
trasferirsi a New York dove ha collaborato a film indipendenti e 'noir punk ' con
registi come Paul Morrissey, Scott e Beth B, e Alex Cox. Ha poi lavorato con il
regista Bryan Singer per la puntata pilota di “Football Wives”; ha girato tutte le
puntate di “Kingpin”, la pioneristica serie della NBC sul traffico di droga
messicano. Ha girato film TV e miniserie per tutti i principali network e fiction
per “Hallmark Hall of Fame”. Per oltre dieci anni ha insegnato “Narrativa visiva”,
organizzato laboratori didattici all’istituto Maine Photographic Workshops e ha
tenuto lezioni alla New York University e all’American Film Institute.
JEFFREY M. WERNER – Montaggio
Jeffrey M. Werner ha cominciato la carriera come assistente al montaggio per
Martin Scorsese e David Mamet. Dopo aver lavorato a tre progetti di Scorsese
ha avuto la sua prima grande opportunità come montatore lavorando a “Se mi
lasci ti cancello” di Michel Gondry. Da allora ha montato diversi lungometraggi
tra cui “I ragazzi stanno bene” di Lisa Cholodenko, candidato a quattro Oscar e
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vincitore del Golden Globe come Miglior Film nella categoria Musical o
Commedie. Per il suo lavoro nel film, Werner è stato candidato agli Eddie
awards dell’Associazione Americana Montatori (A.C.E.). Tra gli altri film che ha
montato citiamo “Prom - Ballo di fine anno” della Disney, il thriller di Chris
Gorak presentato al Sundance “Right at Your Door”, “2 giorni a Parigi”, il thriller
fantascientifico di Alex Rivera presentato al Sundance “Sleep Dealer” e il
documentario satirico con Bill Maher diretto da Larry Charles “Religiolus Vedere per credere”.
DAN DAVIS – Scenografie
Dan Davis è cresciuto in Canada e ha studiato Architettura presso la
Architectural Association di Londra. Dopo gli studi si è trasferito a New York
lavorando in studi di architetti per diversi anni, finché la noia non ha avuto la
meglio. Un amico l’ha quindi ingaggiato per un progetto cinematografico e da
allora non ha più smesso di lavorare come art director per il cinema e per film
come “L’età dell’innocenza” di Martin Scorsese, “Radio Days” di Woody Allen e
molti altri. La prima opportunità come scenografo è arrivata con “The Ref” e
“Beautiful Girls” di Ted Demme. Tra gli altri suoi lavori citiamo “C’è posta per
te” di Nora Ephron, “In Her Shoes - Se fossi lei” di Curtis Hanson e “Lay the
Favorite” di Stephen Frears. Tra i suoi lavori televisivi citiamo “How To Make It
in America” per la HBO e il regista Julian Farino.
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