documento di classe 2014-2015 5asu
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Repubblica Italiana Provincia Autonoma di Trento Istituto di Istruzione “Marie Curie” Pergine Valsugana TNTTD00401C Anno Scolastico 2014/2015 Documento finale del Consiglio di Classe per l'Esame di Stato art. 15 D.P.R. 323 d.d.23.07.1998 Classe V ASU Indirizzo: Scienze Umane Materia Docente Firma I.R.C. Prof. Barbara Orzes Italiano Prof. Maddalena Basso Latino Prof. Francesca Palmieri Scienze Umane Prof. Mirjam Murgia Inglese Prof. Laura Mantovanelli Matematica Prof. Pietro D'Acunto Fisica Prof. Barbara Carlin Storia Prof. Luisella Moser Filosofia Prof. Luisella Moser Scienze Naturali Prof. Lorenza Viola Storia dell’arte Prof Raffaella Sosi Educazione Fisica Prof. Amalia Latrofa 1 Indice 1. Presentazione dell’Istituto 2. Finalità dell’Istituto 3. Caratteri specifici dell’indirizzo e profilo professionale in uscita 4. Presentazione e storia della classe • • • Prospetto di evoluzione della classe nel triennio Quadro orario settimanale della classe quinta Continuità didattica nel triennio 5. Percorso formativo realizzato sulla base della programmazione collegiale • • • • • • • Profilo di indirizzo Profilo della classe e obiettivi educativi e formativi raggiunti Metodologie d’insegnamento condivise Attività di recupero e potenziamento svolte nella classe quinta Strumenti di verifica e criteri di valutazione Criteri collegiali di valutazione assunti dal Consiglio di Classe Attività didattiche e formative svolte nel triennio approvate dal Consiglio di Classe • Stage formativi curricolari (se previsti) • Simulazioni delle prove d’esame • Griglie usate per la correzione delle simulazioni 6. Percorsi didattici • Lingua e letteratura italiana • Scienze Umane • Storia • Filosofia • Storia dell’arte • Lingua inglese • Matematica • Scienze naturali • Educazione fisica • Latino • Insegnamento religione cattolica • Fisica 7. Testi delle simulazioni delle prove d’esame 2 Presentazione dell’Istituto “Nella vita non c’è nulla da temere, solo da capire” (M. Curie) Si veda allegato. 3 Caratteri specifici dell’indirizzo e profilo professionale in uscita Il percorso del liceo delle scienze umane è indirizzato allo studio delle teoria esplicative dei fenomeni collegati alla costruzione dell’identità personale e delle relazioni umane e sociali. Guida lo studente ad approfondire e sviluppare le conoscenze e le abilità e a maturare le competenze necessarie per cogliere la complessità e la specificità dei processi formativi. Assicura la padronanza dei linguaggi, delle metodologie e delle tecniche di indagine nel campo delle scienze umane. Gli studenti a conclusione del percorso di studio dovranno: - aver acquisito le conoscenze dei principali campi d’indagine delle scienze umane mediante gli apporti specifici e interdisciplinari della cultura pedagogica, psicologica e socio-antropologica; - aver raggiunto, attraverso la lettura e lo studio di opere e di autori significativi del passato e contemporanei, la conoscenza delle principali tipologie educative, relazionali e sociali proprie della cultura occidentale e il ruolo da esse svolto nella costruzione della civiltà europea; - saper identificare i modelli teorici e politici di convivenza, le loro ragioni storiche, filosofiche e sociali, e i rapporti che ne scaturiscono sul piano etico-civile e pedagogicoeducativo; - saper confrontare teorie e strumenti necessari per comprendere la varietà della realtà sociale, con particolare attenzione ai fenomeni educativi e ai processi formativi, ai luoghi e alle pratiche dell' educazione formale e non formale, ai servizi alla persona, al mondo del lavoro, ai fenomeni interculturali; - possedere gli strumenti necessari per utilizzare, in maniera consapevole e critica, le principali metodologie relazionali e comunicative, comprese quelle relative alla media education. 4 Presentazione e storia della classe La classe è composta da 14 studenti, di cui 13 femmine e 1 maschio, di cui si fornisce l’elenco: Antoniacomi Sonia Antonioli Jessica Bailoni Francesca Casagrande Luca Maria Degasperi Francesca Galvan Arianna Gasperi Martina Marchesoni Silvia Nainer Alice Paradiso Alessia Piccinelli Giovanna Rippa Roberta Trentini Daniela Vaiz Alison Prospetto di evoluzione della classe nel triennio Nel seguente prospetto si può osservare l’evoluzione della classe durante il triennio: Classe III IV V Iscritti 14 12 14 Promossi 12 12 Di cui Respinti Ritirati promossi con carenze 1 2 / / / / Il numero complessivo di carenze nel triennio è stato di 1 5 Nuovi inseriti / / 2 Quadro orario settimanale della classe quinta Materia Ore settimanali I.R.C. Italiano Storia Filosofia Latino Scienze Umane Scienze Naturali Matematica Fisica Ed. Fisica Inglese Storia dell’arte 1 4 2 3 3 (1) 6 (1) 2 2 2 2 3 2 Continuità didattica nel triennio Dalla classe terza si è mantenuta la continuità in italiano, scienze umane, scienze naturali, inglese, I.R.C., mentre si sono verificati cambiamenti in storia e filosofia, latino, matematica, fisica, storia dell’arte ed ed. fisica. La tabella seguente riporta la composizione dei Consigli di Classe nell’arco del triennio. Materia d’insegnamento Terza Quarta Quinta I.R.C. Orzes Orzes Orzes Italiano Basso Basso Basso Storia Moser Cagol Moser Filosofia Moser Cagol Moser Latino Lutteri (Spallino) Palmieri Palmieri Scienze Umane Murgia Murgia Murgia Scienze naturali Viola Viola Viola Matematica Comai D’Acunto D’Acunto Fisica Santeramo Carlin Carlin Ed. Fisica Latrofa Cafarelli Latrofa Inglese Mantovanelli Mantovanelli Mantovanelli Storia dell’arte Tersenghi Tersenghi Sosi 6 Percorso formativo realizzato sulla base della programmazione collegiale Profilo di indirizzo Il percorso del Liceo delle Scienze Umane è caratterizzato dallo studio delle relazioni umane e sociali. Lo studente conosce la cultura pedagogica, psicologica e socioantropologica. Acquisisce conoscenze di formazione liceale, ma soprattutto relative alle principali tipologie educative, relazionali e sociali della cultura occidentale e al ruolo da esse svolto nella costruzione della civiltà europea. Questo liceo fornisce competenze relative ai processi formativi, ai luoghi e alle pratiche dell’educazione, ai servizi alla persona, al mondo del lavoro e ai fenomeni interculturali, anche attraverso esperienze di stage. 7 Profilo della classe e obiettivi educativi e formativi raggiunti La classe V ASU, composta attualmente da 14 studenti (13 ragazze e 1 ragazzo) si è sostanzialmente mantenuta stabile nel corso degli ultimi 3 anni, ad eccezione dell'ultimo anno in cui si sono inserite 2 studentesse, ripetenti, provenienti da un altro istituto e da un corso scolastico diverso, anche se affine. Nel corso del quarto anno, uno studente ha frequentato un corso di studi all'estero, in Alaska, per l'intera durata dell'anno, mentre una studentessa ha trascorso il semestre gennaio-giugno in Australia. Non si evidenziano particolari e continui avvicendamenti di docenti, motivo per cui , generalmente, non si sono registrati disagi, ritardi o altri problemi legati allo svolgimento dei programmi. Essendo costituita da un numero esiguo di alunni, la classe ha presentato delle dinamiche relazionali nella norma e non ha evidenziato situazioni di tensione all'interno del gruppo. Anche l'ingresso di due nuove compagne, all'inizio del quinto anno, non ha generato nuove dinamiche e non ha sollevato particolari problematiche relazionali. Dal punto di vista del profitto la classe è costituita da un buon gruppo di studenti/esse che ha costantemente dimostrato impegno e interesse, anche attraverso un alto livello di applicazione personale, ottenendo spesso risultati molto buoni in diverse discipline; solo qualche elemento, più fragile dal punto di vista della sicurezza e della propria autonomia personale, presenta difficoltà nella rielaborazione di quanto appreso e molto spesso va incoraggiato e guidato nell’apprendimento per il raggiungimento di un profitto sufficiente. Complessivamente gli studenti/esse sono riusciti, anche durante le attività extracurriculari, a gestirsi e a organizzarsi con efficace autonomia e a relazionarsi positivamente nei diversi ambiti di esperienza in cui sono stati impegnati e coinvolti. Il rapporto con i docenti si è mantenuto corretto e responsabile. La frequenza alle lezioni è stata regolare per la maggior parte degli alunni, mentre per alcuni, anche a causa di problemi oggettivi e talvolta certificati, la frequenza non è stata sempre regolare. Metodologie d’insegnamento condivise A seconda delle caratteristiche delle varie discipline, i singoli docenti hanno adottato metodi di lavoro il più possibile diversificati: la lezione frontale con partecipazione attiva della classe; la lezione aperta nelle sue varie tipologie (dibattito, presentazioni, lavori di gruppo, ecc.) per sollecitare continuamente l’attenzione e l’interesse e coinvolgere direttamente gli studenti nel processo di apprendimento; l’attività con l’uso di laboratori di informatica. Oltre ai libri di testo e al materiale in fotocopia, si è fatto ricorso anche ai mezzi audiovisivi e multimediali, all’informazione (giornali, internet, ecc), alle risorse della nostra biblioteca, alle offerte culturali del territorio, all’incontro con esperti. Le metodologie didattiche comuni sono state: • lezione frontale • lavoro cooperativo di gruppo • lavoro in laboratorio • uso di strumenti multimediali (audiovisivi, Internet…) • lavoro sul testo: riconoscimento delle parole – chiave, individuazione dei concetti fondamentalischematizzazione 8 Attività di recupero e potenziamento svolte nella classe quinta Strumenti di verifica e criteri di valutazione Per le attività di recupero e potenziamento, oltre che per gli strumenti di verifica e valutazione, si rimanda alla programmazione delle singole discipline. Criteri collegiali di valutazione assunti dal Consiglio di Classe Facendo riferimento alla programmazione delle attività educative e didattiche del Consiglio di Classe, si evidenzia la tabella di corrispondenza. Voto numerico Descrizione 4 Gravi lacune 5 Conoscenze lacunose 6 Sufficienti conoscenze di base 7 Discrete conoscenze di base e competenze elaborative 8 Conoscenze complete e consapevoli 9 Ottime conoscenze e buone capacità critiche 10 Eccellenti conoscenze e capacità di stabilire criticamente approfonditi collegamenti interdisciplinari 9 Attività didattiche e formative svolte nel triennio approvate dal Consiglio di Classe Classe terza a.s. 2012/’13 1. Visita al Museo Tridentino 1. 2. Classe quarta a.s. 2013/’14 3. 4. Incontro con l’Antropologa : “il mestiere dell’antropologo” 2 incontri di 2 ore ciascuno con prof. Murgia; Inglese: certificazione PET per alcune alunne; preparazione per il FIRST per un altro gruppo. Teatro in inglese con la collaborazione della biblioteca di Pergine (Macbeth) in data da definire; Stage curricolare di 100 ore in Enti ed Aziende sul territorio. 1. Corso di 8 ore di pattinaggio su ghiaccio, al Palaghiaccio di Pergine, durante le ore di ed. Fisica, con la prof. Latrofa; 2.Progetto CLIL di 20 ore in Scienze Naturali 3.Incontro con l’Antropologa : “il mestiere dell’antropologo” 2 incontri di 2 ore ciascuno con pro Classe quinta a.s. 2014/’15 4.Uscita a Verona ad Orientajob il 20 novembre 2014 promossa dall’Istituto “Curie”; 5. Partecipazione al Festival della Famiglia a Riva del Garda il 5 dicembre 2014 ; 6. Uscita a teatro, Auditorium di Trento per la rappresentazione di “Nedda “ e “La roba” il 13 fe 7. Visita al Mart per la mostra sul centenario della Prima Guerra mondiale, con prof. Basso e p data da definirsi. 8.Uscita ad “Acropark” a Centa s. Nicolò nel II periodo dell’anno, con prof. Latrofa. TIROCINIO FORMATIVO LICEO SCIENZE SOCIALI - periodo dal 23 settembre al 18 ottobre 2013 4 ASU cognome e nome AZIENDA 1 Antoniacomi Sonia COMUNE TRENTO-BIBLIOTECA 2 Antonioli Jessica RSA Villa Alpina – Montagnaga di Pinè 3 Bailoni Francesca APSS S.Spirito-Fondazione Montel-PERGINE 4 Degasperi Francesca ASIF CHIMELLI-Ludoteca-PERGINE 5 Galvan Arianna APSS S.Spirito-Fondazione Montel-PERGINE 6 Gasperi Martina CS4 Pergine 7 Marchesoni Silvia ASIF CHIMELLI-Ludoteca-PERGINE 8 Paradiso Alessia Comunità S. Patrignano – S. Vito di Pergine 9 Piccinelli Giovanna COMUNE TRENTO-BIBLIOTECA 10 Rippa Roberta Asilo Nido - Bosentino 11 Vaiz Alison Biblioteca comunale - Pergine 10 referente aziendale Michele Zamboni Cinzia Pradi Claudia Bebber Francesca Parolari Claudia Bebber Novella Eccel Francesca Parolari Aroldo Michele Zamboni Battocchi Sara Mariano Pezzè docente tutor Cagol Viola D’Acunto Basso D’Acunto Orzes Basso Murgia Cagol TersenghiI Palmieri Simulazioni delle prove d’esame Accanto alle tradizionali prove scritte e orali, nella seconda parte dell’anno sono state proposte simulazioni delle prove scritte e orali previste dal nuovo regolamento per l’Esame di Stato. • • • Simulazioni della I prova scritta: Italiano 29 gennaio 2015 - 6 ore 27 aprile 2015 - 6 ore Simulazioni della II prova scritta: Scienze Umane 30 gennaio 2015 - 6 ore 28 aprile 2015 - 6 ore Simulazioni della III prova: Tipologia Data e durata Discipline interessate 25 marzo 2015 Tipologia B Inglese – matematica – latino - filosofia 3 ore Tipologia B 30 aprile 2015 3 ore Inglese- matematica – latino - storia La votazione in quindicesimi e i criteri di valutazione sono stati esplicitati agli studenti. I criteri di valutazione sono stati concordati in sede di Consiglio di Classe. I testi delle prove assegnate e le griglie di correzione sono parte integrante del presente documento. Per la prova di italiano e di scienze umane si è consentito l’uso del vocabolario della lingua italiana, per le lingue straniere del dizionario bilingue. 11 Griglie usate per la correzione delle simulazioni GRIGLIA DI VALUTAZIONE PER LA PRIMA PROVA Nome e cognome del Candidato _______________________________________ TIPOLOGIA A Analisi e commento di un testo Indicatori - Comprensione complessiva del testo - Rigore nell’analisi testuale - Rielaborazione personale - Correttezza e proprietà di linguaggio Punteggio 3 ………….. 5 …………... 5 …………... 2 …………... Punteggio totale TIPOLOGIA B *Saggio breve Indicatori - Individuazione del focus e titolazione P … - Correttezza nell’interpretazione dei documenti e completezza nella citazione delle fonti … - Coerenza logica e rigorosa argomentazione delle tesi *Articolo di giornale Indicatori Punteggio - Individuazione del focus, efficacia dell’attacco e titolazione 3 …………... - Correttezza nell’interpretazione dei documenti e completezza nella citazione delle fonti 4 …………... - Coerenza logica e chiara distinzione fra informazioni e 4 …………... opinioni - Corretto uso di un linguaggio giornalistico (chiarezza, concisione, precisione, densità informativa) 4 …………... Punteggio totale TIPOLOGIA C-D *Sviluppo di un argomento di carattere storico *Trattazione di un tema di ordine generale Indicatori - Pertinenza e conoscenza dei contenuti - Coerenza logica e capacità argomentativi - Correttezza e proprietà di linguaggio - Rielaborazione personale 12 Punteggio 5 …………... 4 …………... 3…………... 3………... Punteggio totale … Griglia di valutazione per la seconda prova scritta: SCIENZE UMANE CANDIDATO__________________________ INDICATORI Tema nullo 1-7 Gravemente Insufficiente 8 CLASSE_________________ Insufficiente Sufficiente Discreto Buono Ottimo 9 10 - 11 12 13 - 14 15 Aderenza al testo e sviluppo dei punti traccia Correttezza e proprietà nella lingua e nel lessico specifico Possesso di corrette informazioni relative all'argomento scelto Capacità di argomentare in modo organico e coerente Capacità di autonomia critica e di operare confronti multidisciplinari Conoscenza e uso di metodi e di strumenti di ricerca Valutazione del quesito n._________:__________/15 13 Griglia di valutazione della Terza Prova Premessa: - Tutti i quesiti, e le relative risposte, contribuiscono in uguale misura all'assegnazione del punteggio alla prova. La valutazione di ciascun esercizio fa riferimento a due parametri: 1) 2) a) conoscenza dei contenuti disciplinari; b) competenza nell'applicazione di regole e procedure; a) organizzazione logica; b) sviluppo del percorso di spiegazione, dimostrazione. - La qualità della comunicazione è il terzo parametro di giudizio, definito dalla costruzione delle frasi, dalla proprietà lessicale, dall'ordine e dalla chiarezza della presentazione. A differenza dei precedenti, questo indicatore guida la valutazione dell'insieme della prova e determina l'attribuzione di 1 - 2 punti supplementari. Livelli e punteggi Decimi Quindicesimi 10 8-9 7 6 5 1-4 Ottimo (15) Buono (13-14) Discreto (11-12) 1) Conoscenze molto approfondite 2) Organizzazione complessa, ricca di collegamenti 1) Conoscenze complete e rigorose 2) Organizzazione complessa con collegamenti 1) Conoscenze abbastanza ampie e accurate; se presenti gli errori sono lievi, soprattutto dovuti a disattenzione e fretta 2) Percorso corretto, sicuro Sufficiente 1) Le conoscenze basilari risultano acquisite, nonostante alcune (10) imprecisioni nell’applicazione 2) Lo svolgimento può non essere sempre esatto, ma denota sufficienti capacità organizzative Insufficiente 1) Le conoscenze appaiono frammentarie, troppo generiche e superficiali (7-9) e/o non vengono utilizzate adeguatamente 2) Ricorrono errori logici e/o lacune nel percorso Scarso 1) la preparazione è molto limitata, per lacune estese ed errori gravi (4-6) nell’applicazione 2) Scarse sono le capacità di orientarsi. Lo svolgimento delle risposte è nettamente incompleto o appena abbozzato 14 Percorsi didattici Disciplina Lingua e Letteratura italiana Docente Basso Maddalena Testi adottati L'attualità della letteratura di Baldi, Giusso, Razetti, Zaccaria . Altri materiali Ed.Paravia vol.3.1, vol.3.2. Fotocopie integrative, video, film,spettacolo teatrale Argomenti Alessandro Manzoni n°ore 8 Giacomo Leopardi n° ore 14 Positivismo e Naturalismo – la narrativa del secondo Ottocento n°ore 7 Il Verismo e Giovanni Verga n°ore 13 Decadentismo n°ore 3 Charles Baudelaire e il simbolismo n°ore 4 D'Annunzio n°ore 3 Giovanni Pascoli n°ore 10 La crisi dell'uomo moderno in Pirandello n°ore 14 Le avanguardie n° ore 7 Giuseppe Ungaretti N° ore 6 Verifiche e esercitazioni n°ore 27 Metodologia Strumenti di verifica Lezione frontale; Verifiche orali lunghe; Lezione interattiva – Verifiche orali brevi; discussione Prove scritte: • Elaborati secondo le tipologie previste dall'esame di Stato; • Verifiche sintetiche valide per l'orale; Supporti didattici Libro di testo; Letture integrative (saggi, romanzi); Fotocopie integrative: Rappresentazioni teatrali; Film. Obiettivi raggiunti dalla classe in termini di conoscenze, competenze e capacità specifiche. Conoscenze 15 Quasi tutti gli alunni conoscono i tratti salienti della produzione letteraria dell’Ottocento e della prima metà del Novecento attraverso la lettura diretta dei testi. Il livello delle conoscenze acquisite dalla gran parte degli alunni può considerarsi discreto o buono. Solo qualcuno ha una preparazione pittosto lacunosa a causa di uno studio mnemonico e superficiale. Competenze Con diversi livelli gli studenti sono in grado, attraverso la lettura dei testi , di ricostruire il quadro storico - culturale di un'epoca, di individuare nei testi i nuclei tematici e gli elementi di poetica, di analizzare e interpretare il testo in prosa e il testo poetico, di individuare le relazioni fra testi dello stesso autore e fra autori diversi, di cogliere lo sviluppo di un genere letterario entro un determinato arco di tempo. Capacità Qualche alunno incontra una certa difficoltà nell’approfondire l’analisi e nell’effettuare collegamenti, se non è guidato; questo accade anche a causa delle lacune dovute a un’applicazione incostante e superficiale. Le capacità linguistico-espressive di alcuni risultano ancora incerte soprattutto nella produzione scritta così come la capacità di argomentare. Osservazioni conclusive Il rapporto con la classe , nel corso dei cinque anni, si può valutare positivamente dal punto di vista del rispetto reciproco. Gli alunni sono sempre stati corretti . Quasi tutti gli allievi si sono impegnati nello studio e hanno mostrato interesse per la storia della letteratura. La partecipazione attiva ha visto protagonisti solo alcuni; gli altri si sono spesso limitati ad un ascolto attento. Quasi tutti hanno acquisito, seppur a livelli diversi, un metodo di studio efficace che ha permesso loro di assimilare i contenuti del programma , di analizzare e sintetizzare le conoscenze con una certa sicurezza, correttezza espositiva e anche di rielaborarle con autonomia. Chi ha affrontato lo studio in modo superficiale è approdato ad una preparazione lacunosa e incerta. 16 Programma di LETTERATURA ITALIANA Il programma di letteratura si è sviluppato sulla base delle coordinate storico-culturali dell'epoca e dell'autore. Si è posta particolare attenzione allo studio dei testi incentrato sulla parafrasi, sulla decodificazione e sull'analisi die vari livelli di significati. Alessandro.Manzoni e il Romanticismo: il “vero storico” e il “vero poetico”; I Promessi Sposi (struttura, sistema dei personaggi, riferimenti politici, la questione della lingua). Testi di riferimento A.Manzoni, dalla lettera a M.Chauvet – Storia e invenzione poetica; dalla lettera sul Romanticismo – L'utile, il vero, l'interessante; da I Promessi Sposi – La conclusione del romanzo: paradiso domestico e promozione sociale. Giacomo Leopardi. G. Leopardi: tratti salienti della vita; il pensiero (la natura benigna, il pessimismo storico,la natura malvagia, il pessimismo cosmico ); la poetica del ” vago e indefinito”, Leopardi e il Romanticismo. Testi di riferimento Dallo Zibaldone - Teoria della visione; Parole poetiche; Teoria del suono; Suoni indefiniti; La rimembranza. Dai Canti - L'infinito, A Silvia, La quiete dopo la tempesta, Il sabato del villaggio. Dalle Operette morali - Dialogo della Natura e di un Islandese; Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggere. Visione del film - Il giovane favoloso. La narrativa naturalista e verista I fondamenti ideologici e letterari del Naturalismo francese : caratteri generali; influsso del Positivismo (Darwin, Taine); il romanzo realista; romanzo sperimentale (scientificità, impersonalità, funzione sociale). Il Verismo italiano G.Verga: l'ideologia: il „diritto di giudicare“ e il pessimismo; confronto con il naturalismo zoliano; la poetica dell'impersonalità e le tecniche narrative (eclissi dell'autore, straniamento, regressione, discorso indiretto libero); Vita dei campi; il ciclo dei “Vinti” con particolare 17 rifermento ai Malavoglia: intreccio, irruzione della storia, superamento dell'idealizzazione romantica del mondo rurale, costruzione bipolare. Testi di riferimento E.Zola, da L'Assomoir – L'alcol inonda Parigi. G.Verga, da Vita dei campi – Rosso Malpelo; dalle Novelle rusticane – Libertà; La roba; I Malavoglia (lettura integrale). Analisi più dettagliata del primo capitolo“ Il mondo arcaico e l'irruzione della storia“ e della conclusione del romanzo „ l'addio al mondo premoderno“. Visione della rappresentazione teatrale : “Nedda“ e „La roba“. Decadentismo, Simbolismo e Avanguardie storiche. Il Decadentismo: la visione del mondo decadente; gli strumenti irrazionali del conoscere; le tecniche espressive ; gli eroi decadenti; la crisi del ruolo intellettuale e le diverse risposte. Un precursore: Baudelaire. D'Annunzio e il dannunzianesimo. Panismo e trasformazione della poesia in musica. Poetica del Futurismo: rottura con il passato, attivismo, mito della macchina e della velocità; innovazioni formali. Il Crepuscolarismo: temi , rivoluzione formale, demitizzazione del ruolo del poeta. Testi di riferimento C.Baudelaire, da I fiori del male - Corrispondenze; L'albatro, Perdita d'aureola. A.Rimbaud, dalle Poesie – Vocali. G.D'Annunzio, da Alcyone – La pioggia nel pineto. F.T.Marinetti, Manifesto del Futurismo; Manifesto tecnico della letteratura futurista, Bombardamento. A.Palazzeschi, da L'incendiario – E lasciatemi divertire. G.Gozzano, dai Colloqui – La signorina Felicita ovvero la felicità (III parte). Giovanni Pascoli G.Pascoli: tratti salienti della vita; l'ideologia politica (dall'adesione al socialismo alla fede umanitaria,alla mitizzazione del piccolo proprietario rurale al nazionalismo); la poetica del fanciullino; i temi; le soluzioni formali. Testi di riferimento Da Il fanciullino - Una poetica decadente. Da Mirycae - Lavandare, Arano, X Agosto, Temporale, Novembre. Da Canti di Castelvecchio – Il gelsomino notturno – La mia sera. 18 Luigi Pirandello L. Pirandello : tratti salienti della vita; la visione del mondo (il vitalismo, la critica dell'identità individuale, la „trappola“ della vita sociale, il rifiuto della socialità, il relativismo conoscitivo), la poetica dell'umorismo, i temi. Il fu Mattia Pascal: il superamento del romanzo ottocentesco, novità strutturali e stilistiche, la „filosofia“ relativista (apologo di Oreste e la lanterninosofia). Testi di riferimento Da L'umorismo - Un'arte che scompone il reale; dalle Novelle per un anno - Il treno ha fischiato, La carriola, Il fu Mattia Pascal (lettura integrale). Analisi più dettagliata dei cap. XII e XIII relativi a „lo strappo nel cielo di carta“ e la „lanterninosofia“. Visione della rappresentazione teatrale „La patente“. Giuseppe Ungaretti G. Ungaretti: tratti salienti della vita. L'allegria : vicende editoriali e titolo dell'opera, funzione della poesia, l'analogia, la poesia come illuminazione, gli aspetti formali, i temi. Testi di riferimento Da L'allegria – Il porto sepolto, Allegria di naufragi, Veglia, Sono una creatura, San Martino del Carso, Mattina, Soldati. Il Neorealismo: tematiche e scelte formali. Ogni studente ha letto e analizzato uno dei seguenti romanzi della letteratura italiana del secondo dopoguerra : 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. L. Sciascia - Il giorno della civetta E. Morante - La storia P .Levi - La tregua I .Silone - Fontamara C .Levi - Cristo si è fermato a Eboli G. Tomasi di Lampedusa - Il Gattopardo C. Pavese - La luna e i falò B. Fenoglio - La malora I. Calvino - Il sentiero dei nidi di ragno A. Tabucchi - Sostiene Pereira G. Bassani - Il giardino dei Finzi Contini S. Aleramo - Una donna N. Ginzburg - Lessico famigliare D. Maraini - La lunga vita di Marianna Ucria A. Moravia - Gli indifferenti 19 SCIENZE UMANE Docente Mirjam Murgia Testi adottati A. Bianchi- P. Di Giovanni: - La dimensione sociologica, Paravia - La dimensione antropologica, Paravia G. M. Quinto: - Pedagogia 2 Lettura integrale del testo: “Lettera ad una professoressa” di L. Milani Altri materiali Argomenti Antropologia: i grandi temi della cultura: - la religione - l’arte N. ore 15 10 Pedagogia del Novecento : - La scuola attiva in Europa ed in Italia - La pedagogia fascista - L'attivismo in America - La pedagogia nel secondo '900 - La strategia di Lisbona - Educazione alla cittadinanza - Educazione e mass-media - Educare in ambiti speciali Sociologia: - la globalizzazione; - lo stato moderno; - fenomeni sociologici contemporanei (in allegato le indicazioni dei contenuti) N° carenze in ingresso 15 7 6 3 4 2 5 3 20 2 6 nessuna Attività di recupero N° alunni 14 Metodologia N° totale ore 164 (al 15 maggio) Strumenti di verifica Supporti didattici Lezione frontale interattiva Verifiche scritte libri di testo Esercitazioni guidate Verifiche orali con domande aperte Materiale audiovisivo 20 Lavori di gruppo Produzioni scritte guidate Incontri con esperti Ricerche individuali o in piccolo gruppo. Simulazioni di prova d’esame Quotidiano in classe Laboratorio di informatica Obiettivi raggiunti in termini di conoscenze, competenze e capacità specifiche CONOSCENZE: Antropologia: i grandi temi della cultura tradizionale: - la religione - l’arte Pedagogia del Novecento : - La scuola attiva in Europa ed in Italia - La pedagogia fascista - L'attivismo in America - La pedagogia nel secondo '900 - La strategia di Lisbona - Educazione alla cittadinanza - Educazione e mass-media - Educare in ambiti speciali Sociologia: - la globalizzazione; - lo stato moderno; - fenomeni sociologici contemporanei COMPETENZE : - Comprendere le dinamiche proprie della realtà sociale , con particolare riferimento ai fenomeni educativi e ai processi formativi formali e non, ai servizi alla persona, ai fenomeni interculturali e ai contesti della convivenza e della costruzione della cittadinanza; - Comprendere le trasformazioni socio- politiche ed antropologiche indotte dal fenomeno della globalizzazione, le tematiche relative alla gestione della multiculturalità verso l'integrazione. - Sviluppare una adeguata consapevolezza culturale rispetto alle dinamiche psico- sociali e affettive; - Padroneggiare le principali tipologie educative, relazionali e sociali proprie della cultura occidentale e il ruolo da esse svolto nella costruzione della civiltà europea. Rapporto con la classe Composta da 14 alunni, ha evidenziato una situazione complessivamente positiva sul piano relazionale, dimostrando sempre un buon grado di partecipazione attiva e dialettica alle varie attività scolastiche. Il livello di impegno e di interesse per queste discipline si è mantenuto alto e costante nel corso del triennio, da parte di tutta la classe. La classe non ha mostrato difficoltà di rielaborazione autonoma dei contenuti e di messa in atto delle competenze necessarie, per cui si rileva un livello di preparazione molto buona. Nel complesso il gruppo ha evidenziato un atteggiamento molto costruttivo e propositivo nei confronti delle varie attività didattiche proposte. 21 Contenuti ANTROPOLOGIA La religione: il punto di vista antropologico; - Una definizione possibile; - l'universalità dell'esperienza religiosa; - la variabilità delle forme religiose; - le religioni nei rapporti tra i popoli. - Il panorama delle religioni nel mondo. - L'arte - Che cos'è l'arte; - espressioni artistiche e società; - Arte e folklore. PEDAGOGIA Contesti storici e percorsi educativi nel Novecento: - La svolta puerocentrica: le scuole nuove e l'attivismo; -Protagonisti del movimento di scuole attive in Europa: Ferriere, Claparede, Decroly – cenni a Cousinet e Freinet; - La svolta di Maria Montessori; - Educazione, politica , società: Il primo Novecento e la pedagogia fascista; La scuola fascista: la riforma Gentile; Lombardo Radice; La pedagogia cattolica: Maritain, Don Milani - L'attivismo in America e le pedagogie libertarie: J. Dewey e lo strumentalismo; Gli sviluppi della rivoluzione deweyana; Gli esiti estremi dell’attivismo: le pedagogie non direttive. - Verso nuovi scenari educativi: formazione e cittadinanza europea, comunicazione e new media, disagio e pedagogie speciali - L'Europa e il problema educativo: La strategia di Lisbona; Educazione e cooperazione – educazione permanente e la formazione degli adulti; - Educare alla cittadinanza: identità, responsabilità, intercultura. - Comunicazioni di massa, New Media e apprendimento: Il sistema educativo di fronte ai media; La televisione: consumo e processo di formazione; linguaggi e rischi dei mass-media; IL computer e le reti. - Handicap, disabilità e integrazione in prospettiva pedagogica: Le definizioni di Handicap ed il concetto generale, Lo studente “diversamente abile”: didattica ed organizzazione; Metodologie di intervento educativo. SOCIOLOGIA La globalizzazione: - che cos'è la globalizzazione; - dimensioni della globalizzazione; - rischi e prospettive. Problemi e scenari del mondo di oggi: - I problemi dello stato moderno; - La politica scolastica; - I media. - Dove va la famiglia: diffusione mondiale del matrimonio romantico . METODOLOGIA 22 Si cercherà di individuare di volta in volta una metodologia funzionale al raggiungimento degli obiettivi: la lezione frontale, lo stimolo e la sollecitazione al dialogo, la valorizzazione degli apporti ed interventi degli alunni, lo studio e l’approfondimento di tematiche per sviluppare la capacità di osservazione e di documentazione autonoma. Alcune attività, su argomenti precisi e circoscritti, verranno svolte in gruppo, cercando di adottare metodologie mutuate dal cooperative learning o dalla peer education. Si tenterà di illustrare “l’operare” della disciplina nella realtà più che fornire una esposizione puramente teorica della materia. Si utilizzeranno ancora: l’analisi guidata del testo, il lavoro di ricerca individuale e di gruppo, l’utilizzo di strumenti multimediali, la realizzazione guidata di testi argomentativi sulle problematiche pedagogiche, antropologiche e sociali affrontate. STRUMENTI Gli strumenti principali in uso sono senza dubbio i libri di testo in adozione; si cercherà di utilizzarli in classe come base per la discussione degli argomenti e, inoltre per il lavoro assegnato a casa, come insieme dei contenuti da rivedere. Si utilizzeranno anche i materiali multimediali forniti dalle risorse digitali dello stesso testo o di facile reperibilità in rete. In occasione di particolari temi si proporrà la visione di film o documenti filmati significativi, nonché, in antropologia, l'intervento di esperti. VERIFICHE E VALUTAZIONI Si proporranno almeno due verifiche orali e due scritte nel primo trimestre e almeno tre scritte e tre orali nel secondo pentamestre, costituite per lo più da sintesi e analisi dei testi, riflessioni su documenti di vario tipo ed elaborazione in forma individuale di informazioni pertinenti. CRITERI DI VALUTAZIONE Il criterio di valutazione delle verifiche è stato naturalmente il raggiungimento degli obiettivi minimi previsti per il triennio delle Scienze Umane. Si è fatto riferimento inoltre ai criteri stabiliti nella scheda di programmazione elaborata dal Consiglio di Classe. Per verificare il grado e la qualità degli apprendimenti si sono effettuate periodiche valutazioni sommative somministrando prove di profitto del tipo “quesiti a risposte chiuse e/o aperte”, oppure testi argomentativi, che hanno richiesto chiarezza sui concetti e capacità di esposizione e di sintesi, e prove non strutturate orali che hanno consentito la valutazione della proprietà di linguaggio e la capacità di saper “gestire” i contenuti. Indicatori considerati : • capacità di cogliere la richiesta • chiarezza e sinteticità nell’esposizione • conoscenze specifiche • coerenza e significatività della risposta • uso del linguaggio specifico • capacità di rielaborazione personale • correttezza logico-formale Nella valutazione si è tenuto conto anche dei seguenti elementi: • impegno ed attenzione durante le attività di classe e nei lavori di gruppo • puntualità nello svolgimento delle consegne e dei compiti • andamento della prestazione didattica nel tempo • interesse per la disciplina e curiosità di fronte alle sue problematiche 23 STORIA Docente Prof.ssa Luisella Moser Testi adottati Germano Maifreda, Tempi moderni vol 3 : Dalla Belle époque all’ età contemporanea. Edizioni scolastiche Bruno Mondadori Pearson. Altri materiali Fotocopie, appunti delle lezioni, materiale multimediale e video. Argomenti N. ore 1. L’ETÁ DEI NAZIONALISMI 4 2. IL TRIONFO DEL CAPITALISMO E IL REGNO D’ITALIA. 7 3. LA GRANDE GUERRA. 7 4. LA RIVOLUZIONE COMUNISTA E L’EUROPA POSTBELLICA 5 5. IL FASCISMO 7 6. UNA PARTITA A TRE: DEMOCRAZIA, NAZIFASCISMO E COMUNISMO. 6 4 7. LA SECONDA GUERRA MONDIALE 8. IL COMUNISMO E L’OCCIDENTE. 2 9. L’ITALIA DEL DOPOGUERRA 2 10. LA FINE DEI DOMINI COLONIALI 2 Metodologia Lezione frontale; Lezione partecipata: discussioni guidate Elaborazione di mappe concettuali Analisi del testo sia individuale che in gruppo Strumenti di verifica Verifiche orali lunghe; Verifiche orali brevi; Prove scritte: - Elaborati secondo le tipologie previste dall'esame di Stato; - Esposizione singola o a gruppi di approfondimenti 24 Supporti didattici Libro di testo; Letture integrative Fotocopie messe a disposizione dall’insegnante; Strumenti multimediali; Obiettivi raggiunti in termini di conoscenze, competenze e capacità specifiche. Utilizza conoscenze e competenze acquisite nel corso degli studi per orientarsi nella molteplicità delle informazioni e per leggere gli eventi. Adopera concetti e termini storici in rapporto agli specifici contesti storicoculturali. Padroneggia gli strumenti concettuali, approntati dalla storiografia, per individuare e descrivere persistenze e mutamenti, ad esempio: continuità, cesure, rivoluzione, restaurazione, decadenza, progresso, struttura, congiuntura, ciclo, tendenza, evento, conflitto, trasformazioni, transizione, crisi ecc. Sa servirsi degli strumenti fondamentali del lavoro storico: cronologie, tavole sinottiche, atlanti storici e geografici, manuali, raccolte e riproduzioni di documenti, bibliografie e opere storiografiche. Possiede gli elementi fondamentali che danno conto della complessità dell'epoca studiata Rapporto con la classe. La classe è composta da 14 studenti (13 femmine e un maschio). Sono stata la loro insegnante in classe terza e quest’anno, il clima generale è sempre stato sereno e i ragazzi hanno dimostrato buona disponibilità al dialogo educativo. Complessivamente gli studenti si sono impegnati e hanno manifestato interesse sia nella disciplina storica che in quella filosofica. In alcuni studenti si evidenziano buone capacità di analisi e di sintesi nell’esposizione delle tematiche affrontate, mentre c’è un piccolo gruppo che studia soprattutto in modo mnemonico e fatica maggiormente nell’ esposizione di giudizi formulati in maniera rigorosa e razionalmente giustificata. In qualche caso si sottolinea una preparazione lacunosa e superficiale accompagnata da una certa difficoltà nell’individuazione dei concetti portanti e nella rielaborazione personale delle conoscenze. Per quanto concerne la padronanza dei contenuti disciplinari, il giudizio complessivo è senz’altro positivo. CONTENUTI 1. L’ETÁ DEI NAZIONALISMI • La guerra austro-prussiana per l’Italia Terza guerra d’indipendenza • La guerra franco-prussiana e l’Impero tedesco .Roma capitale d’Italia 2. • • • • • • • • IL TRIONFO DEL CAPITALISMO E IL REGNO D’ITALIA. La seconda Rivoluzione industriale. L’imperialismo. La questione cattolica. L’Italia della Destra. L’Italia dalla Sinistra alla crisi di fine secolo. La questione meridionale. L’Italia di Giolitti. La politica protezionista e la Triplice Alleanza. 25 3. LA GRANDE GUERRA. • La crisi dell’impero turco e le guerre balcaniche. • Scoppio del conflitto. • L’Italia in guerra. • La guerra di trincea. • L’intervento degli Stati Uniti e il crollo degli Imperi centrali. • I trattati di pace. 4. LA RIVOLUZIONE COMUNISTA E L’EUROPA POSTBELLICA. • L’Impero russo e la rivoluzione bolscevica (1914-1921). • Il “comunismo di guerra” e la Nep. • Il dopoguerra: i costi sociali e politici. • 1919-1920: il “biennio rosso” in Italia e in Europa. 5. • • • • • • • IL FASCISMO. Mussolini: dal socialismo ai Fasci Il fascismo italiano: ideologia e cultura. Il fascismo in parlamento e la “marcia su Roma”. Il fascismo al potere e il delitto Matteotti La costruzione dello Stato totalitario: la politica interna e l’economia italiana. Il difficile rapporto tra fascismo e Chiesa: il Concordato. La politica di potenza e la guerra d’Etiopia. 6. UNA PARTITA A TRE: DEMOCRAZIA, NAZIFASCISMO E COMUNISMO. • Gli Stati Uniti tra espansione e crisi ( Big crash del 1929, Roosevelt e il “New Deal”) • Gran Bretagna e Francia nella politica dell’equilibrio. • La crisi iberica. • Il fascismo e lo scenario internazionale • L’Europa centro-orientale. • L’avvento di Stalin e il primo piano quinquennale • Il terrore staliniano. • La crisi di Weimar. • L’ascesa al potere di Hitler la nascita del Terzo Reich. • Il nazismo tra repressione e consenso. • La guerra di Spagna (1936-1939). Contenuti svolti dopo il 15 maggio: 7. • • • • • • • • LA SECONDA GUERRA MONDIALE. La “guerra lampo” (1939-1941).La battaglia d’Inghilterra. L’attacco all’Unione Sovietica. La svolta del 1942: gli Stati Uniti in guerra. Lo sterminio nazista degli Ebrei e delle altre minoranze. La caduta del fascismo in Italia e l’armistizio. La Resistenza e la Repubblica di Salò. Dallo sbarco in Normandia alla Liberazione. La bomba atomica e la fine della guerra. 26 8. • • • • • • IL COMUNISMO E L’OCCIDENTE. Gli accordi di Jalta e l’ONU. Il disastro morale della Germania: il processo di Norimberga. L’espansione comunista in Europa. La “cortina di ferro”, il Piano Marshall e la Nato. La nascita dello Stato d’Israele La vittoria comunista in Cina 9. L’ITALIA DEL DOPOGUERRA • Referendum istituzionale – le istituzioni dello Stato e le loro funzioni. • Costituzione – struttura, principi fondamentali. 10. LA FINE DEI DOMINI COLONIALI • Il Medio Oriente e la nascita di Israele. • Asia, Africa e America Latina. Nel corso dell’anno scolastico, gli studenti/esse hanno letto il testo “L’Italia contemporanea dal 1918 - 1948” di F. Chabod, Einaudi editore 27 FILOSOFIA Docente Prof.ssa Luisella Moser Testi adottati Il nuovo protagonisti e testi della filosofia. Nicola Abbagnano, Giovanni Fornero vol 3 Tomo A e B. Edizioni scolastiche Paravia. Altri materiali Fotocopie, appunti delle lezioni, materiale multimediale e video. Argomenti N. ore 1.LA FILOSOFIA CRITICA DI IMMANUEL KANT 9 2.L’AFFERMAZIONE DELL’IDEALISMO IN GERMANIA 3 3 JOHANN GOTTLIEB FICHTE 3 4. GEORG WILHELM HEGEL 12 5. LUDWIG FEUERBACH 2 6. KARL MARX 9 7. ARTHUR SCHOPENHAUER 6 8. SØREN KIERKEGAARD 5 7. I CARATTERI GENERALI DEL POSITIVISMO AUGUSTE COMTE 4 8. FRIEDRICH NIETZSCHE 9 9.SIGMUND FREUD 4 Metodologia Lezione frontale; Lezione partecipata: discussioni guidate Elaborazione di mappe concettuali Analisi del testo sia individuale che in gruppo Strumenti di verifica Verifiche orali lunghe; Verifiche orali brevi; Prove scritte: - Elaborati secondo le tipologie previste dall'esame di Stato; - Esposizione singola o a gruppi di approfondimenti 28 Supporti didattici Libro di testo; Letture integrative Fotocopie messe a disposizione dall’insegnante; Strumenti multimediali; Obiettivi raggiunti in termini di conoscenze, competenze e capacità specifiche. Utilizza il lessico e le categorie specifiche della disciplina. Individua il contesto in cui un termine può essere utilizzato correttamente. Sa riconoscere il diverso uso degli stessi termini ad opera di filosofi diversi Identifica l’impostazione del problema e i diversi punti di vista da cui può essere affrontato. Riconosce le tematiche presenti nei diversi autori. Conosce le principali teorie filosofiche. Riconosce i legami e la reciproca influenza che legano il filosofo al suo tempo. Sviluppo della riflessione personale e del giudizio critico, riconoscimento della diversità dei metodi con cui la ragione giunge a conoscere il reale Contestualizza le questioni filosofiche delle principali correnti e dei principali problemi della cultura contemporanea, individua i nessi tra la filosofia e le altre discipline CONTENUTI 1. La filosofia critica di Immanuel Kant. • Clima culturale, vita e opere. • La svolta della Dissertazione del 1770. • La Critica della ragion pura. • La Critica della ragion pratica. 2. L’affermazione dell'Idealismo in Germania e le reazioni da esso suscitate. • La cultura romantica: l’orizzonte storico, il rifiuto della ragione illuministica e la ricerca di altre vie di accesso alla realtà e all’Assoluto; passaggio dal criticismo kantiano all'idealismo. • Johann Gottlieb Fichte e l’Idealismo etico. L’idealismo fichtiano come esplicazione del “fondamento” del Criticismo Kantiano. Dall’ “ Io penso” all’ “Io puro” come attività infinita e creatrice. I tre momenti della deduzione fichtiana. La spiegazione idealistica dell’attività conoscitiva e dell’attività morale (tesi della missione dei “dotti”). • Georg Wilhelm Hegel. A) I capisaldi del sistema: finito e infinito, ragione e realtà, la funzione della filosofia, la dialettica. Β) La Fenomenologia dello Spirito. La collocazione della fenomenologia all’interno del sistema; i momenti e le figure principali: Coscienza; Autocoscienza (signoria e servitù; stoicismo e scetticismo; la coscienza infelice); Ragione. Χ) L’Enciclopedia delle scienze filosofiche. Le partizioni fondamentali, a grandi linee:la Logica; la filosofia della Natura, più approfonditamente: la filosofia dello Spirito; lo spirito soggettivo; lo spirito oggettivo (diritto, moralità, eticità); la filosofia della storia; lo spirito Assoluto (arte, religione, filosofia). 29 3. I grandi contestatori del sistema hegeliano. • Arthur Schopenhauer: l'irrazionalità del mondo. “Il mondo come volontà e rappresentazione”: caratteri e manifestazioni della “Volontà di vivere”. Il pessimismo: dolore, piacere, noia. La sofferenza universale e l’illusione dell’amore. La critica alle ideologie: il rifiuto dell’ottimismo cosmico, sociale e storico. Le vie della liberazione dal dolore: arte, etica della pietà, ascesi. • Søren Kierkegaard: l’esistenza del Singolo di fronte alla scelta. Gli stadi dell’esistenza: stadio estetico, etico e religioso. Il sentimento del possibile, l’angoscia e la disperazione. Il cristianesimo come paradosso e come scandalo • Ludwig Feuerbach: il rovesciamento dell'idealismo; la critica alla religione come alienazione; l’umanesimo integrale e la teologia come antropologia. . Il materialismo storico. • Karl Marx: la demistificazione dell’hegelismo, il distacco da Feuerbach, la critica al capitalismo, ai falsi socialismi, il materialismo storico, il materialismo dialettico, la concezione della storia, la lotta di classe, “Il Capitale”, l’avvento del comunismo. 4. Il positivismo. • • Caratteri generali del positivismo europeo Auguste Comte: la legge dei tre stadi, la sociologia e la sociocrazia. 5. Una voce inattuale. • Friedrich Nietzsche: concezione tragica della vita, spirito dionisiaco e apollineo. L’accettazione “dionisiaca” della vita. La critica della morale e la “trasmutazione dei valori”. La critica alla storia e alla scienza contemporanea. Il tema della “morte di Dio” e l’avvento dell’“oltreuomo”. L’eterno ritorno e la volontà di potenza. Il problema del nichilismo e del suo superamento. 6. La riflessione filosofica sulla coscienza all’inizio del Novecento. • Sigmund Freud e la rivoluzione psicoanalitica. La realtà dell’inconscio e le vie per accedervi. Le due topiche della psiche, il metodo psicanalitico, l’inconscio, i sogni, la sessualità. Eros e Thanatos e il disagio della civiltà, le implicazioni filosofiche. 30 STORIA DELL’ARTE Docente Prof.ssa RAFFAELLA SOSI Testi adottati Il Cricco di Teodoro, Itinerario nell’arte, volume 3° “Dall’età dei Lumi ai giorni nostri” ed.Zanichelli Altri materiali Documenti e materiale audiovisivo riguardo correnti artistiche ed artisti. Argomenti N. ore 1. Il Neoclassicismo 4ore 2. Il Romanticismo 5 ore 3. Il Realismo 4 ore 4. L’Impressionismo 5 ore 5. Il Post-Impressionismo 5 ore 6. Art Nouveau e Secessioni 4 ore 7.Le Avanguardie storiche:Fauves e espressionismo 4 ore 8. Il Cubismo 2 ore 9.Il Futurismo 3 ore *10.L’architettura e il design fra le due guerre: la nascita dell’architettura moderna 4 ore (in allegato le indicazioni dei contenuti) N° carenze in ingresso nessuna 31 Metodologia Lezione frontale con la visione di immagni delle opere degli artisti affrontati attraverso DVD per la LIM o per il proiettore, lezione interattiva. Viaggio di istruzione a Berlino con la visita all’archivio della Bauhaus. Strumenti di verifica Verifiche scritte, verifiche orali, relazioni, prove strutturate. Supporti didattici libro di testo con DVD e-book per la lezione con la LIM, audiovisivi. Obiettivi raggiunti in termini di conoscenze, competenze e capacità specifiche Il gruppo classe, durante l’anno scolastico, ha dimostrato un buon interesse riguardo alla disciplina e alle proposte, in generale buona parte della classe ha raggiunto una più che buona conoscenza dei periodi artistici, degli artisti e delle tecniche grafiche-artistiche e ha comprenso la relazione che le opere hanno con il contesto storico - artistico considerando l’autore, la corrente artistica, la destinazione, il rapporto con il pubblico e con la committenza; inoltre sa riconoscere i rapporti che un’opera può avere con altri ambiti della cultura (scientifici, tecnologici e letterari) utilizzando una buona terminologia specifica dell’ambito artistico. Rapporto con la classe Il rapporto con la classe è sempre stato corretto, in generale la classe ha dimostrato un buon interesse e un buon impegno nello studio. Osservazioni del docente La valutazione scaturisce dall’insieme di elementi quale la partecipazione, l’interesse per la disciplina, gli esiti delle verifiche orali e scritte, considerando il percorso personale di ogni alunna/o e della serietà e correttezza dimostrata. 32 CONTENUTI DISCIPLINARI STORIA DELL'ARTE 1. IL NEOCLASSICISMO 1750 – 1810 c.a La riscoperta dell’antico: caratteristiche generali e Joachim Winckelmann teorico. • • Antonio Canova: Teseo sul Minotauro, Amore e Psiche, Paolina Borghese come Venere vincitrice, Monumento funerario di Maria Cristina d’Austria, Le Grazie. Jacques - Louis David pittura e impegno civile: Il Giuramento degli Orazi, La morte di Marat. • Francisco Goja: Le fucilazioni del 3 maggio1808 sulla montagna del Principe Pio. • Jean Auguste Dominique Ingres: La grande odalisca. • L’architettura neoclassica: Giuseppe Piermarini Teatro alla Scala a Milano. 2. Il ROMANTICISMO 1800 Caratteristiche generali e confronto con il Neoclassicismo. • • • • • C.D. Friedrich: romanticismo tedesco; Viandante nella nebbia, Monaco in riva al mare, L'abbazia nel queceto. John Constable romanticismo inglese e i lavori en plein air: Studio di nuvole a cirro, La cattedrale di Salisbury. William Turner e la forza della natura vista come esplosione di colore e luce: analisi opere .Tramonto, Ombre e tenebre. La sera del Diluvio. Thèodore Gericault:e la transizione tra classicismo e romanticismo: analisi della La Zattera della Medusa, La Alienata. EugèneDelacroix e lo studio del colore analisi opere: La Libertà che guida il popolo 1830, La Barca di Dante. • Francesco Hayez: il Bacio, Pensiero malinconico. 3. Il REALISMO Caratteristiche generali • • La scuola di Barbizon: Camille Corot analisi opere: La città di Volterra, La cattedrale di Chartres. Realismo francese la figura di Gustave Courbet: analisi opere: Gli spaccapietre, L’atelier del pittore. 33 • • • • Honorè Daumier: La caricatura in Francia: ritratti-caricature,Vagone di terza classe.(cenni) Jean Francois Millet: Le spigolatrici, Il seminatore, (cenni) Il gruppo dei Macchiaioli: Giovanni Fattori:analisi opere: Campo italiano alla battaglia di Magenta, La Rotonda dei bagni Palmieri, In vedetta. La nuova architettura del ferro e dell’acciaio in Europa: le Esposizioni Universali: il Palazzo di Cristallo, la Torre Eiffel, la Galleria Vittorio Emanuele. 1 ora 4. L’IMPRESSIONISMO La corrente pittorica dell’Impressionismo: caratteristiche generali. Gli Impressionisti e le loro mostre. Le tecniche impressioniste. Le influenze dell’arte giapponese sulla pittura europea di fine ‘800. Il café Guerbois, La fotografia (cenni) • • • • • Edouard Manet analisi opere:Colazione sull’erba, Olympia, Bar delle Folies-Bergère. Claude Monet analizzato attraverso: Impressione: levar del sole, La Cattedrale di Rouen, Lo stagno delle ninfee. Edgar Degas e la sua visione personale dell’impressionismo; l’uso della memoria come filtro della realtà: La lezione di danza, L’assenzio, Quattro ballerine in blu. Pierre-Auguste Renoir: La Grenouillère (e confronto con l’opera di Monet), Ballo al Moulin de la Galette, Colazione dei canottieri a Bougival. Gustave Caillebotte: I rasieratori di parquet. 5 . Il POST – IMPRESSIONISMO • • • • Paul Cézanne e la geometrizzazione della natura: La casa dell’impiccato a Auvers-surOise, I bagnanti, I giocatori di carte, La montagna Sainte-Victoire vista dai Lauves (1904-06). Georges Seurat e il puntinismo: Un bagno a Asnières, Una domenica pomeriggio all’isola della Grande Jatte, Il circo. Paul Gauguin e l’uso di colori mentali: Il Cristo giallo, Aha oe feii?, l’influenza dell’arte giapponese e del mondo orientale nella sua pittura analisi opera: Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?. Vincent Van Gogh dal periodo realista agli influssi degli impressionisti analisi opere: I mangiatori di patate, Autoritratto con cappello di feltro grigio, Veduta di Arles, Notte stellata, Campo di grano con volo di corvi. 6. L'ART NOUVEAU e SECESSIONE • I presupposti dell’Art Nouveau: William Morris e il Movimento delle Arts and Crafts 34 • Art Nouveau e il nuovo gusto borghese e le sue declinazioni nei vari paesi europei, caratteristiche generali. • La ringhiera dell'Hotel Solvay di Victor Horta. • La secessione Viennese e di Joseph Maria Olbrich: Il Palazzo della Secessione. • Gustav Klimt: Giuditta I, Giuditta II, Ritratto di Adele Bloch-Bauer, Danae, La culla. 7. LE AVANGUARDIE STORICHE • FAUVISMO ed ESPRESSIONISMO Espressionismo francese • • L’esperienza dei Fauves: il colore come forma ed espressione. L’autonomia espressiva di Henri Matisse: analisi opere: Donna con cappello, La stanza rossa, La danza. Espressionismo tedesco • • Movimento die Brücke e Ernest Ludwig Kirchner analisi opere: Le cinque donne per la strada, due donne per strada. Edvar Munch: analisi opere: La fanciulla malata, L’urlo/ Il grido. Espressionismo austriaco • • Oskar Kokoschka con le opere: Ritratto di Adolf Loos, La sposa del vento. Egon Schiele con le opere: Nudo femminile seduto di schiena con drappo rosso, Sobborgo I, Abbraccio. 8. Il CUBISMO • • • • L’opera di Pablo Picasso e George Braque: introduzione al cubismo e alle sperimentazioni relative all’inserimento della dimensione temporale nella pittura; Cubismo analitico e sintetico, Papiers collés e collages. Pablo Picasso analisi opere: Poveri in riva al mare, ( periodo blu), famiglia di saltimbanchi (periodo rosa), Les demoiselles d’Avignon, Ritratto di Ambroise Vollard, Natura Morta con sedia impagliata,Guernica. Geoge Braque analisi opere: Case all’ Estaque, Violino e brocca. 9. lL FUTURISMO: DAI MANIFESTI ALLE OPERE Caratteristiche generali • Umberto Boccioni: analisi opere: La città sale, Gli stati d’animo: gli adii, quelli che vanno,quelli che restano, Forme uniche nella continuità dello spazio. 35 • • • Antonio Sant’Elia: serie La Città Nuova Vista di una casa alta a gradoni, Stazione per aerei e treni. Giacomo Balla: Dinamismo di un cane al guinzaglio, Bambina che corre sul balcone, Velocità astratta, velocità astratta + rumore. Fortunato Depero alcune opere presenti sul libro di testo e nel museo Depero. *Argomento e contenuti previsti dal 16 maggio 2015 al termine delle lezioni. *10. L’ARCHITETTURA E IL DESIGN FRA LE DUE GUERRE: LA NASCITA DELL’ARCHITETTURA MODERNA • • • • • Il deutsche Werkbund. Il Bauhaus e Walter Gropius: La nuova sede del Bauhaus a Dessau, Fabbrica di scarpe Fagus con Adolf Meyer. Architettura funzionalista con Le Corbusier le Ville Savoye la Cappelle di Ronchamp, Unità di abitazione, il Modulor. Architettura razionalista in Italia con Giuseppe Terragni la casa del Fascio a Como. Frank Lloyd Wright e l’architettura organica: la casa sulla cascata a Bear Run 1936. 36 LINGUA INGLESE Docente: Laura Mantovanelli Testo adottato: M. Spiazzi – M. Tavella THE PROSE AND THE PASSION ZANICHELLI Altri materiali: Fotocopie - materiale da internet - video Argomenti N. ore The Romantic Age 24 The Victorian Age 26 The Twentieth Century and After 32 N° carenze in ingresso: 0 Metodologia Strumenti di verifica Supporti didattici Lezione frontale Verifiche scritte: Libro di testo Esercitazioni guidate Reading comprehension Materiale da Internet Fill in Filmati Simulazioni Terza Prova Fotocopie Verifiche orali 37 Obiettivi raggiunti in termini di conoscenze, competenze e capacità specifiche OBIETTIVI Per ciò che riguarda lo studio della letteratura inglese, la classe, dimostra di avere una discreta conoscenza, chiara ed ordinata, delle tematiche relative al contesto storico, sociale e letterario inglese. Il patrimonio cognitivo di ciascun alunno verte pertanto sull’ acquisizione delle principali opere dei maggiori rappresentanti della letteratura inglese. CONOSCENZE Quasi tutti gli studenti sono in grado di comprendere e produrre oralmente un discorso in lingua in modo coerente e corretto; affrontano con adeguata competenza il registro letterario ed ovviamente quello legato alla vita quotidiana; producono e comprendono testi scritti di diverso tipo. La classe è in grado di comprendere ed interpretare un testo letterario, analizzandolo e collocandolo nel contesto storico e culturale. E' in grado di fare un'analisi critica del testo e formulare una propria personale opinione. COMPETENZE La classe denota discrete capacità espositive e di analisi, qualche difficoltà, in alcuni casi, nella produzione scritta e orale. Ha dimostrato comunque di aver maturato un metodo di lavoro autonomo e personale e di aver utilizzato a pieno le potenzialità. La maggior parte della classe è in grado di approfondire e stabilire logici rapporti con le materie affini con spontaneità, utilizzando i dati in contesti generali diversi. CAPACITA’ SPECIFICHE Gli studenti sanno descrivere l’atmosfera culturale e sociale dei periodi analizzati e sanno riconoscere tematiche, simboli, figure e tecniche compositive e narrative dei periodi suddetti. RAPPORTO CON LA CLASSSE La classe ha sempre lavorato con impegno e costanza e gli studenti sono riusciti a migliorare sia le loro abilità linguistiche che le loro competenze letterarie, anche se solo una parte ha partecipato attivamente al dialogo educativo, con approfondimenti e contributi personali positivi. Per quanto riguarda il profitto, il livello generale è complessivamente discreto con punte di eccellenza. Fin dal biennio alcuni studenti hanno dimostrato una spiccata apertura e curiosità verso le altre culture il che li ha portati a partecipare a diversi progetti e attività organizzate o supportate dalla scuola come gli stage linguistici e i corsi di preparazione agli esami Cambridge. Un piccolo gruppo di studenti, molto capaci e responsabili, hanno raggiunto degli ottimi risultati supportando la loro preparazione con il conseguimento delle certificazioni Cambridge (PET FCE e CAE). La maggior parte della classe presenta una discreta preparazione (livello B1- B2) mentre un limitato gruppo conserva ancora delle incertezze linguistiche sia nelle prove scritte che orali. Osservazioni del docente Tutto il corso di inglese è stato incentrato sulla letteratura inglese dalla seconda metà del 1700 fino alla prima metà del 1900, presentando i contenuti secondo l’ordine cronologico e individuando all’interno del programma alcuni nuclei fondamentali, corrispondenti ai principali movimenti letterari. Sono stati scelti testi degli autori più rappresentativi, contestualizzati nel loro periodo storico e culturale e confrontati, ove possibile, con le manifestazioni artistiche europee dello stesso periodo. Le Unità di apprendimento sono state introdotte da una breve presentazione del periodo, utilizzando anche quanto appreso dai ragazzi nelle altre materie, in particolare la letteratura italiana, storia, filosofia e storia dell’arte. 38 CONTENUTI FINO AL 15 MAGGIO 2015 1. THE ROMANTIC AGE • Britain and America p.130-131 • Industrial and Agricultural Revolutions p.132 • Industrial society p.133 • From the French Revolution to the Regency p.134 • Emotion vs reason p.135 • Romantic poetry p.139 • WILLIAM WORDSWORTH p.154-155 • Daffodils p.156 • Lines Composed a Few Miles Above Tintern Abbey photocopy 2. THE VICTORIAN AGE • The early Victorian Age p.194-195 • The later years of Queen Victoria’s reign p.196-197 • The Victorian compromise p.202-203 • The Victorian novel p.204-205 • Social insight: life in the Workhouse photocopy • CHARLES DICKENS p.220-221 • Coketown (4-45) from Hard Times, book1, chapter 5 p.205-206 • Lunch time from Oliver Twist,chapter 2 photocopy • Aestheticism and Decadence p.211 • OSCAR WILDE p.244-245 • The Picture of Dorian Gray p.246 • Dorian’s death (1-36 111-155) chapter 20 p.247-249 3. THE TWENTIETH CENTURY AND AFTER • The Edwardian Age and World War I p.266-267 • From the twenties to World War II p.268 • The age of anxiety p.276-277 • The cultural revolution p.278-279 • Symbolism and free verse p.280 • Stream of consciousness and the interior monologue p.282 • THOMAS STEARNS ELIOT P.303-304 • The Love Song of J. Alfred Prufrock (1-104) photocopy 39 • The cruellest month from The Waste Land, Section I, “The Burial of the Dead” p.281 • This is the dead land p.305 (1-12) from The Hollow Men, first section CONTENUTI DOPO IL 15 MAGGIO 2015 • Post war drama and the Theatre of the Absurd p.285 • SAMUEL BECKETT photocopy • Waiting for Godot photocopy • We’ll come back tomorrow act I p.286-288 • ERNEST HEMINGWAY p.360-361 • A Farewell to Arms p.362 • We should get the war over p.363-365 • ERNEST HEMINGWAY p.360-361 • A Farewell to Arms p.362 • We should get the war over p.363-365 40 PERCORSO DIDATTICO: MATEMATICA Argomenti trattati Teoria dei limiti e delle funzioni continue 15 La derivata e il calcolo differenziale 20 Teoria dell‘integrazione 15 Elementi di statistica 8 Materia: Matematica Docente: D’Acunto Pietro Testi adottati Matematica.azzurro; Bergamini-Trifone-Barozzi Pietro D’Acunto Sandro Tributi Corso base verde di matematica Vol.4 e Vol.5- Bergamini-Trifone (in seguito le indicazioni dei contenuti) N° debiti in ingresso: 0 N. alunni N. totale ore di lezione 14 58(65) 41 Metodologia Strumenti di verifica - Lezione frontale - Verifiche scritte - Lezione interattiva - Verifiche orali - Esercitazioni guidate Obiettivi raggiunti in termini di conoscenze, competenze e capacità specifiche: Conoscenza degli elementi fondamentali del calcolo differenziale; capacità di affrontare semplici problemi di integrazione e di carattere statistico. Eventuale commento sulle conoscenze e competenze raggiunte La classe nel complesso ha conseguito a livello di contenuti gli obiettivi previsti all’inizio dell’anno. Per quanto riguarda la capacità di affrontare situazioni più articolate e complesse, alcuni alunni hanno mostrato una maggiore predisposizione e capacità critica, mentre altri sono rimasti legati ad un approccio di tipo più scolastico. Rapporti con la classe I rapporto con la classe è stato caratterizzato da un buon livello di collaborazione e partecipazione ed ha permesso di raggiungere gli obiettivi prefissati all’inizio dell’anno. 42 Programma svolto di MATEMATICA Contenuti -Teoria dei limiti e delle funzioni continue: nozione intuitiva di limite finito per x che tende ad un valore finito, limiti infiniti con particolare riferimento ai limiti delle funzioni razionali fratte; asintoti orizzontali, verticali e obliqui; nozione intuitiva di funzione continua in un punto e definizione attraverso il limite; funzioni discontinue e vari tipi di discontinuità; teorema di esistenza degli zeri. -Derivata di una funzione: la nozione di rapporto incrementale; definizione di derivata in un punto e di funzione derivabile; significato geometrico della derivata; determinazione della retta tangente al grafico di una funzione in un suo punto; la derivata come funzione; derivata della somma, del prodotto, del quoziente (senza dimostrazioni); la nozione di differenziale; massimi e minimi relativi e assoluti; definizione di punti stazionari per una funzione derivabile; definizione di punto di flesso; concavità di una funzione attraverso lo studio della derivata seconda; ricerca dei massimi e dei minimi con il metodo delle derivate successive; studio di funzioni polinomiali e razionali fratte; soluzione approssimata di una equazione. Teoria dell’integrazione: definizione di primitiva per una funzione e definizione di integrale indefinito; condizioni per la determinazione di una particolare primitiva; proprietà di linearità dell’integrale; integrali delle funzioni fondamentali (polinomi, esponenziali, trigonometriche); integrale definito di una funzione continua; relazione tra integrale definito e area sottesa al grafico di una funzione; teorema della media; area della parte di piano delimitata dal grafico di due funzioni; volume di un solido di rotazione intorno all’asse delle ascisse. Elementi di statistica: generalità sul significato della ricerca statistica; nozioni di popolazione statistica e di unità statistiche; variabili quantitative e qualitative; statistica descrittiva e statistica inferenziale; la nozione di campione statistico; media e moda di una distribuzione statistica; diagrammi a barre e diagrammi circolari; nozioni di campo di variazione e di scarto semplice medio. Eventuali note al programma svolto Per quanto riguarda la parte sull’integrazione ci si è soffermati solo sull’integrazione di funzioni polinomiali. Non si è ritenuto infatti importante addentrarsi in considerazioni di carattere più strettamente tecnico, bensì privilegiare la conoscenza di alcune nozioni di base. La statistica è stata affrontata verso la fine dell’anno e ci si è quindi limitati ad alla definizione delle grandezze essenziali che caratterizzano le varie distribuzioni 43 Disciplina Scienze naturali Docente Testi adottati Lorenza Viola C. Pignocchino Feyles Scienze della Terra SEI C. Cavazzuti La vita intorno a noi ZANICHELLI G. Valitutti A. Tifi A. Gentile Lineamenti di chimica ZANICHELLI Altri materiali plastici, video, materiale per lezioni CLIL, carte geografiche, dispense su file. Argomenti ( le ore tra parentesi sono quelle che verranno svolte dopo la stesura del documento) N. ore Minerali e rocce ( ripasso) 6 Volcanoes and their distribution 8 Earthquakes 8 Ring of fire- hot spots 4 Earth atmosphere 2 La chimica del carbonio 2 Alcani, alcheni e alchini 9 Gruppi funzionali 6 Molecole biologiche 4 Il linguaggio della vita: trascrizione e traduzione 5 L'espressione dei geni e l'ingegneria genetica (in allegato le indicazioni dei contenuti) N° carenze in ingresso nessuna 44 2(6) Attività di recupero N° alunni 14 nessuna N° totale ore 62 Metodologia Strumenti di verifica Supporti didattici Lezione frontale Verifiche orali Libri di testo Lezione interattiva in L2 Verifiche scritte anche in L2 Altri testi Esercitazioni guidate in laboratorio Esposizioni orali in L2 Materiale di laboratorio Discussioni guidate Computer Lavori di gruppo Internet Obiettivi raggiunti in termini di conoscenze, competenze e capacità specifiche Conoscenze: • conoscere la dinamica globale e la teoria della tettonica • conoscere le principali caratteristiche dell'atmosfera • conoscere le molecole organiche di interesse biologico • conoscere le principali tappe della biologia molecolare. Competenze: • • Osservare, descrivere e analizzare fenomeni appartenenti alla realtà naturale e artificiale e riconoscere nelle loro varie forme i concetti di sistema e di complessità. Essere consapevoli delle potenzialità delle tecnologie rispetto al contesto culturale e sociale in cui vengono applicate. Capacità specifiche: • Conoscere la strutturata interna del pianeta Terra; • Individuare i fenomeni endogeni che contribuiscono al modellamento del paesaggio; • Inquadrare i processi fondamentali della dinamica terrestre; • Recepire e trasmettere l’informazione scientifica in forma scritta, orale e grafica. Nel complesso la classe utilizza un linguaggio scientifico abbastanza appropriato per una sufficientemente corretta esposizione scritta ed orale. Qualche studente dimostra di possedere una buona padronanza della disciplina, altri ne rivelano una conoscenza prettamente scolastica, qualcuno evidenzia difficoltà e raggiunge la mera sufficienza. Rapporto con la classe Corretto. Il percorso scolastico è durato quattro anni e in questo periodo ho visto alunni crescere nell’approccio allo studio e all’apprendimento; per qualcuno si è evidenziato un lavoro personale domestico di approfondimento e totale autonomia. Per altri l’interesse nei confronti 45 della disciplina e la partecipazione al dialogo educativo sono andati diminuendo, soprattutto in questo ultimo anno. La frequenza alle lezioni è stata assidua. Osservazioni del docente Dato l’esiguo numero di ore settimanali si è preferito affrontare gli argomenti principali delle tre discipline. Nel primo periodo è stata affrontata la parte di scienze della terra con la nuova sperimentazione CLIL in inglese, nel secondo periodo le altre due discipline affrontate in lingua italiana prima la chimica e successivamente la biologia. Contenuti Scienze della Terra: I minerali e le rocce cap. 1 pag. 7-28 Per i contenuti che seguono sono stati predisposti dei files comprendenti ppt e altro forniti agli studenti e visionabili, in forma cartacea, presso l’armadietto personale n.53 della sala docenti. Volcanoes and their distribution Earthquakes Ring of fire- hot spots Earth atmosphere Chimica: Il mondo del carbonio cap. 19 pag. 353-361 Alcani, alcheni e alchini Il benzene Polimerizzazione Cenni sui principali gruppi funzionali Le basi della biochimica cap.20 pag. 367-377 Carboidrati Lipidi Proteine Acidi nucleici Biologia: Il linguaggio della vita e dell'evoluzione cap. 12 pag. 265-277 La struttura del DNA La duplicazione del DNA Il codice genetico e la sintesi delle proteine Le mutazioni L'espressione dei geni e l'ingegneria genetica cap. 13 pag. 288-290; pag. 293-299; pag.301-304 La regolazione dell'espressione genica Le biotecnologie L'applicazione dell'ingegneria genetica 46 Disciplina EDUCAZIONE FISICA 5^ASU Docente LATROFA AMALIA Testi adottati NO Altri materiali NO Argomenti N. ore riscaldamento 10 Esercizi di tonificazione generale 20 Giochi sportivi 20 N° carenze in ingresso Attività di recupero 0 recupero in itinere N° alunni N° totale ore 14 Metodologia 50 Strumenti di verifica dimostrazione e spiegazione del gesto Verifiche pratiche esecuzione globale imitativa Verifiche orali/esonerati miglioramento dell’esecuzione attraverso il metodo analitico studio sintetico del movimento lezione frontale 47 Supporti didattici no Obiettivi raggiunti in termini di conoscenze, competenze e capacità specifiche • • • • • Potenziamento fisiologico Affinamento della coordinazione generale Organizzazione spazio-temporale Educazione posturale Consapevolezza degli effetti del movimento Rapporto con la classe In generale, la classe, ha mostrato grande interesse ed impegno per la materia; buono anche il livello di maturità e responsabilità dimostrata durante tutto l’anno scolastico. Osservazioni del docente Il clima positivo e la collaborazione costante della classe ha portato ad una buona efficacia del lavoro comune. Contenuti Nozioni elementari di igiene personale esercizi di stretching ◊esercizi di rilassamento esercizi di deambulazione ◊esercizi di coordinazione generale, oculo-manuale ed oculo-podalica ◊esercizi di mobilizzazione articolare ◊esercizi di scioltezza muscolare esercizi di organizzazione spazio-temporale ◊esercizi di equilibrio ◊esercizi di potenziamento generale esercizi di reattività e velocizzazione ◊esercizi preatletici generali e specifici esercizi individuali, a coppie, in gruppo, a squadre, in circuito ◊grandi e piccoli attrezzi ◊giochi sportivi: calcio a 5, pallavolo, badminton, pallacanestro, tennis tavolo, uni/hockey, pattinaggio su ghiaccio. 48 Percorso didattico Materia Docente Testi adottati Latino Palmieri Francesca M.Mortarino,M.Reali,G.Turazza,Profilo storico della letteratura latina,vol.unico Argomenti Argomenti n. ore Presentazione del programma 1 Verifiche scritte 10 La letteratura post augustea 1 Seneca 15 Petronio 8 Quintiliano 15 Marziale 4 Tacito 10 Apuleio 8 L’apologetica 1 S.Agostino 4 Ripasso generale 8 Ore totali di lezione 85 49 Metodologia • • • Lezione f rontale Lezione interatt iva Analisi e traduzione di test i Supporti didattici • • • Libr o di test o Fotocopie altr i testi Appunti delle lezioni Strumenti di verifica • • • Saggio breve:1 Simulazioni ter za prova d’esame:2 Verif iche scritte(domande aperte di letteratura e comprensione del testo):3 Obiettivi raggiunti in termini di conoscenze, competenze e capacità specifiche In relazione alla programmazione,gli obiettivi didattici perseguiti sono stati i seguenti: Conoscenze - gli autori,i testi,i movimenti e i circuiti letterari più significativi della letteratura dell’età augustea e imperiale - lettura diretta,analisi e commento,contenutistico e formale di passi scelti dalle opere di vari autori latini (in latino e in italiano) Competenze - analizzare e contestualizzare con proprietà e consapevolezza metodologica i testi letterari,cogliendo gli aspetti più significativi di ogni opera a livello formale e contenutistico - cogliere gli elementi distintivi,caratteristici dei diversi generi letterari - stabilire correlazioni tra testi dello stesso genere letterario,sia a livello diacronico che sincronico Capacità - logico/espressive/argomentative; - interpretative - critiche Rapporto con la classe e osservazioni del docente Il rapporto con la classe è stato buono e corretto. Gli studenti hanno dimostrato un interesse omogeneo e variabile per la materia.Alcuni studenti hanno ottenuto risultati soddisfacenti, in alcuni casi anche molto buoni. Gli studenti sono in grado di individuare le principali forme sintattiche e morfologiche della lingua latina e,con l’aiuto dell’insegnante,di tradurre i testi latini. Sanno inoltre collocare storicamente e letterariamente i principali autori della latinità: sanno estrapolare dal testo tradotto gli elementi utili alla comprensione e all’inquadramento dello scrittore. 50 Programma di latino LA LETTERATURA POST-AUGUSTEA Cenni sullo sviluppo della letteratura latina nell’epoca posteriore all’avvento del principato; panoramica sui modi e sui contenuti della storiografia in età giulio-claudia SENECA:VITA E OPERE Epistulae ad Lucilium (in italiano) • Gli schiavi appartengono anch’essi all’umanità (47,1-13) • Il tempo e la morte (1,1) • Traduzione contrastiva tratta dal De brevitate vitae (8,1-5) PETRONIO:VITA E OPERE Satyricon (in italiano) • Fortunata,moglie di Trimalcione (37) • La cena di Trimalcione(32-33) • La matrona di Efeso (111-112) • Visione del film Fellini-Satyricon MARZIALE: VITA E OPERE Epigrammi (in latino) • Medico o becchino( 1,47) • Elia,la sdentata (1,19) • Ma che vanno raccontando le donne? ( 4,20) • Erotion ( 5,34 ) LA LETTERATURA NELL’ETA’ DEI FLAVI Introduzione storico - culturale QUINTILIANO: VITA E OPERE Institutio oratoria • Predisposizione naturale all’apprendimento e necessita’ dell’educazione(1,1,1-3)(in latino) • La scelta delle nutrici (1,1,4-5)(in latino) • Il ruolo dei genitori nel processo formativo dei figli (1,1,6-7)(in latino) • Il ruolo del pedagogo nel processo formativo del fanciullo (1,1,8-9)(in latino) • Necessità del gioco e valore delle punizioni (1,1,12-15,17-21)(in italiano) • Compiti e doveri dell’insegnante (2,2,5-8)(in latino) L’ETA’ DEGLI ANTONINI Introduzione storico - culturale 51 TACITO: VITA E OPERE Agricola • Origine e carriera di Agricola (4-6)(in italiano) • L’elogio di Agricola (44-46) (in italiano) • I Britanni (11-12,4) (in italiano) • Il discorso di Calgaco:la durezza del potere (30,32)(in italiano) Germania • Virtù morali dei Germani e delle loro donne (18-19)(in latino) • La società germanica:schiavi e liberti (25) (in italiano) Annales • Il suicidio esemplare di Seneca (15,62-64)(in italiano) • Ponzia:un esempio di donna corrotta (13,44)(in italiano) APULEIO:VITA E OPERE Metamorfosi (in italiano) • L’inizio del romanzo (1,1) • La metamorfosi di Lucio (3,24-26) • C’era una volta un re e una regina… (4,28-31) • Psiche svela l’identità dello sposo (5,22-23) • Psiche è salvata da Amore (6,20-21) • L’interpretazione psicoanalitica della favola di Amore e Psiche (Bruno Bettelheim) BREVE INTRODUZIONE ALLA NASCITA , ALLA DIFFUSIONE DEL CRISTIANESIMO E ALL’APOLOGETICA S.AGOSTINO:VITA E OPERE Confessiones (in italiano) • L’incipit (1,1,1-2) • La misurazione del tempo avviene nell’anima (9,27,36-28,37) • Il tempo:una realtà sfuggente (9,14,17;16,21) • Il tempo come durata soggettiva (9,20,26;27,36) 52 PERCORSO DIDATTICO: INSEGNAMENTO RELIGIONE CATTOLICA Argomenti trattati La Dottrina Sociale della Chiesa 8 La Chiesa nel XX° secolo 5 "...a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina." - Gn 1, 26-31 5 Edith Stein 2 Amicizia e dono di sé 1 Induismo 2 Gandhi e il Satyagraha 7 Materia: INSEGNAMENTO RELIGIONE CATTOLICA Docente: ORZES BARBARA Testi adottati S. Bocchini “Nuovo Religione e Religioni” – volume unico - EDB Altri materiali Documenti del Magistero, articoli di giornale, materiale multimediale (documentari, film, siti internet) N. alunni N. totale ore di lezione 8 30 53 Metodologia Strumenti di verifica Lezioni frontali, confronto guidato, uso di materiale multimediale, lavoro sul testo: schede didattiche e documenti Per la verifica e la valutazione si è fatto riferimento agli interventi nel corso della lezione. La valutazione tiene conto dei contenuti appresi dallo studente in riferimento agli obiettivi didattici, considera l’interesse manifestato per i temi trattati, dell'attenzione alle lezioni e l'impegno dimostrato nel lavoro in classe. La valutazione viene anche intesa come auto-valutazione o capacità dell’alunno di prendere coscienza di ciò che gli è utile per il suo cammino formativo. Supporti didattici Libro di testo, Documenti del Magistero articoli di giornale materialemultimediale (documentari, film, siti internet) Obiettivi raggiunti in termini di conoscenze, competenze e capacità specifiche Capacità Gli studenti sono in grado di : - Considerare la reciprocità, la gratuità e la comunione come valori portanti nell’economia e nella vita sociale del prossimo futuro. - Comprendere la portata storico-culturale del pensiero gandhiano e le sue affinità con il messaggio evangelico. - Riconoscere, tra le varie proposte culturali, la visione biblica della creazione dell'uomo. Competenze - Identificare valori e norme etiche che caratterizzano l’originalità della proposta sociale cristiana. Riconoscere il ruolo della Chiesa nella storia del XX° secolo, sia a livello locale che universale. Sapersi orientare tra le diverse prospettive antropologiche e religiose riguardanti l'amicizia e l'identità di genere. Rapporti con la classe La partecipazione e la disponibilità costanti degli studenti, unitamente all’interesse per le tematiche proposte, hanno reso agevole e proficua l’attività didattica. Il clima di classe è sempre stato sereno e improntato al rispetto. 54 FISICA Docente Barbara Carlin Testi adottati Caforio, Ferilli, FISICA! Le leggi della natura, ed. verde, Le Monnier Altri materiali Esercizi tratti da altri testi scolastici, video-lezioni online Argomenti N. ore La carica elettrica e l’interazione fra cariche elettriche. Conduttori e isolanti: elettroni di conduzione, induzione elettrostatica e polarizzazione La legge di Coulomb: enunciato e applicazioni 5 12 Il campo elettrico: definizione, linee di forza, unità di misura, campo generato da cariche puntiformi e campo uniforme Energia potenziale elettrica, potenziale elettrico: definizione e unità di misura 12 Condensatori e capacità: definizione e unità di misura 6 Corrente elettrica: definizione, unità di misura, moto degli elettroni e verso della corrente Resistenza elettrica: definizione, unità di misura, prima e seconda legge di Ohm, resistività dei materiali Potenza ed energia elettrica: definizione, unità di misura. applicazioni pratiche Campo magnetico: cenni alla legge di Ampére e alla forza di Lorentz 5 Test di logica 2 9 5 2 5 (in allegato le indicazioni dei contenuti) N° debiti in ingresso 0 Attività di recupero Nessuna N° alunni 14 Metodologia N° totale ore 65 Strumenti di verifica Supporti didattici Lezione frontale: 40% Libro di testo Verifiche scritte di varia tipologia: Lezione interattiva, partecipata, Esercizi vari tratti da 65% lavori di gruppo, discussione altri testi Verifiche orali: 35% visione filmati: 20% Visioni di filmati di Esercitazioni guidate: 40% laboratorio didattico 55 Obiettivi raggiunti in termini di conoscenze, competenze e capacità specifiche In generale, la classe: Si è approcciata alla disciplina sforzandosi di adottare la terminologia specifica, non ancora padroneggiandola, ma si esprime con un linguaggio corretto e più tecnico rispetto a quello di inizio anno; Ha recuperato e ha acquisito maggior padronanza e consapevolezza nel calcolo numerico e algebrico; Conosce il significato delle grandezze fisiche studiate e come misurarle; È in grado di risolvere semplici esercizi applicativi che coinvolgano le grandezze fisiche affrontate; Ha maggior consapevolezza dei fenomeni che ci circondano, in particolare di quelli elettrici; Ha preso coscienza a proposito di risparmio e consumi energetici. Rapporto con la classe Il rapporto con la classe, seguita fin dallo scorso anno scolastico, è sempre stato corretto e improntato al rispetto. Nel corso delle lezioni l’atteggiamento è stato generalmente collaborativo ed interessato, anche se la maggior parte della classe, doveva essere spesso stimolata e sollecitata al dialogo. La regolare frequenza e l’impegno costante hanno permesso alla classe di interiorizzare gli argomenti trattati anche se qualcuno tende ancora a preferire uno studio prevalentemente mnemonico anziché ragionato. Osservazioni del docente Dal gruppo classe è emersa nel complesso una preparazione adeguata al corso di studi intrapreso. Qualcuno dimostra ancora difficoltà di logica e calcolo che talvolta compromettono il raggiungimento di risultati più soddisfacenti ma lo studio e l’impegno regolare sono stati in grado di bilanciare tali lacune. Un buon gruppo si è distinto per maggior interesse e partecipazione ed ha ottenuto una preparazione più che buona. Contenuti • • • • • • • • • • • La carica elettrica e le interazioni fra corpi elettrizzati Conduttori e isolanti: gli elettroni di conduzione, induzione e polarizzazione La legge di Coulomb : la forza tra due cariche elettriche Il campo elettrico: definizione e unità di misura, linee di campo, principio di sovrapposizione, campo generato da cariche puntiformi, campo generato da particolari distribuzioni di carica, campo uniforme L’energia potenziale elettrica e l’analogia con l’energia potenziale gravitazionale La differenza di potenziale elettrico e la sua relazione col campo elettrico La capacità elettrica e i condensatori La corrente elettrica: il verso della corrente e l’intensità, definizione e unità di misura, elettroni di conduzione La resistenza elettrica: definizione e unità di misura, prima e seconda legge di Ohm, resistività dei materiali La potenza elettrica e l’energia elettrica Campi magnetici generati da magneti e correnti 56 • Interazioni magnetiche tra correnti e forze magnetiche sulle correnti e sulle cariche elettriche: la legge di Ampére e la forza di Lorentz. 57 Testi delle simulazioni delle prove d’esame Istituto di istruzione superiore “M. Curie” – Pergine Valsugana A.S. 2014/2015 SIMULAZIONE DELLA 1^ PROVA DELL’ESAME DI STATO 28 GENNAIO 2015 Classi: 5^ ALS – ASA –ASU - AIN TIPOLOGIA A – Analisi e commento di un testo GIOVANNI VERGA, MALAVOGLIA Laboriosità dei Malavoglia e irrequietudini di ‘Ntoni I Malavoglia si arrabbattavano in tutti i modi per far quattrini. La Longa prendeva qualche rotolo di tela da tessere, e andava anche al lavatoio per conto degli altri; padron N’toni coi nipoti s’erano messi a giornata, s’aiutavano come potevano, e se la sciatica piegava il vecchio come un uncino, rimaneva nel cortile a rifar le maglie alle reti, a raccomodar nasse, e mettere in ordine degli attrezzi, ché era pratico di ogni cosa del mestiere. Luca andava a lavorare nel ponte della ferrovia, per cinquanta centesimi al giorno, sebbene suo fratello ’Ntoni dicesse che non bastavano per le camicie che sciupava a trasportar sassi nel corbello, ma Luca non badava che si sciupava anche le spalle, e Alessi andava a raccattar dei gamberi lungo gli scogli, o dei vermiciattoli per l’esca, che si vendevano a dieci soldi il rotolo, e alle volte arrivava sino all’Ognina e al Capo dei Mulini, e tornava coi piedi in sangue. Ma compare Zuppiddu si prendeva dei bei soldi, ogni sabato, per rabberciare la Provvidenza, e ce ne volevano delle nasse da acconciare, dei sassi della ferrovia, dell’esca a dieci soldi, e della tela da imbiancare, coll’acqua sino ai ginocchi e il sole sulla testa, per fare quarant’onze! I Morti erano venuti, e lo zio Crocifisso non faceva altro che passeggiare per la straduccia, colle mani dietro la schiena, che pareva il basilisco. - Questa è la storia che va a finire coll’usciere! andava dicendo lo zio Crocifisso con don Silvestro e con don Giammaria il vicario. - D’usciere non ci sarà bisogno, zio Crocifisso, gli rispose padron ’Ntoni quando venne a sapere quello che andava dicendo Campana di legno. I Malavoglia sono stati sempre galantuomini, e non hanno avuto bisogno d’usciere. - A me non me ne importa; rispose lo zio Crocifisso colle spalle al muro, sotto la tettoia del cortile, mentre stavano accatastando i suoi sarmenti: Io non so altro che devo esser pagato. Finalmente, per intromissione del vicario, Campana di legno si contentò di aspettare a Natale ad esser pagato, prendendosi per frutti quelle settantacinque lire che Maruzza aveva raccolto 58 soldo a soldo in fondo alla calza nascosta sotto il materasso. - Ecco com’è la cosa! borbottava ’Ntoni di padron ’Ntoni; lavoriamo notte e giorno per lo zio Crocifisso. Quando abbiamo messo insieme una lira, ce la prende Campana di legno. Il nonno, colla Maruzza, si consolavano a far castelli in aria per l’estate, quando ci sarebbero state le acciughe da salare, e i fichidindia a dieci un grano, facevano dei grandi progetti d’andare alla tonnara, o per la pesca del pesce spada, dove si buscava una buona giornata, e intanto mastro Turi avrebbe messo in ordine la Provvidenza. I ragazzi stavano attenti, col mento in mano, a quei discorsi che si facevano sul ballatoio, e dopo cena; ma ’Ntoni che veniva da lontano, e il mondo lo conosceva meglio degli altri, si annoiava a sentir quelle chiacchiere, e preferiva andarsene a girandolare attorno all’osteria, dove c’era tanta gente che non faceva nulla. (G. Verga, Malavoglia, brano tratto dal VI capitolo) • Comprensione del testo Dopo una breve lettura, riassumere il contenuto informativo del testo (max 10 righe). • • • • • • • Analisi del testo Individuare le caratteristiche del narratore. Riflettere, ad esempio, se sia esterno o interno al mondo rappresentato, se conosca di più, di meno o come i personaggi; se esprima o no dei giudizi; riflettere inoltre sul punto di vista adottato. Individuare le caratteristiche dello stile: come è organizzata la sintassi? A quale registro linguistico appartiene il lessico? Quale funzione assume la fitta presenza del dialogo? Quale sistema dei personaggi si crea nell’episodio? Come reagiscono Padron ‘Ntoni e Maruzza da un lato ed il giovane ‘Ntoni dall’altro rispetto al problema del debito contratto con lo zio Crocifisso? L’esperienza del mondo lontano da Aci Trezza quali reazioni provoca in ‘Ntoni? Approfondimento La condizione della diversità e dello sradicamento è tipica di molti personaggi verghiani. Rifletti su questa caratteristica estendendo l’analisi anche a personaggi “diversi” e “sradicati” di altri scrittori dell’Ottocento e del Novecento. TIPOLOGIA B – Redazione di un “saggio breve” o di un “articolo di giornale” (puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti) CONSEGNE Sviluppa l'argomento scelto o in forma di "saggio breve" o di "articolo di giornale", utilizzando i documenti e i dati che lo corredano. Se scegli la forma del "saggio breve", interpreta e confronta i documenti e i dati forniti e su questa base svolgi, argomentandola, la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Da' al saggio un titolo coerente con la tua trattazione e ipotizzane una destinazione editoriale (rivista specialistica, fascicolo scolastico di ricerca e documentazione, rassegna di argomento culturale, altro). 59 Se lo ritieni, organizza la trattazione suddividendola in paragrafi cui potrai dare eventualmente uno specifico titolo. Se scegli la forma dell' "articolo di giornale", individua nei documenti e nei dati forniti uno o più elementi che ti sembrano rilevanti e costruisci su di essi il tuo 'pezzo'. Da' all'articolo un titolo appropriato ed indica il tipo di giornale sul quale ne ipotizzi la pubblicazione (quotidiano, rivista divulgativa, giornale scolastico, altro). Per attualizzare l'argomento, puoi riferirti a circostanze immaginarie o reali (mostre, anniversari, convegni o eventi di rilievo). Per entrambe le forme di scrittura non superare le quattro o cinque colonne di metà di foglio protocollo. • AMBITO ARTISTICO – LETTERARIO ARGOMENTO: I luoghi dell’anima nella tradizione artistico-letteraria. DOCUMENTI Chiare, fresche e dolci acque, ove le belle membra pose colei che sola a me par donna; gentil ramo ove piacque (con sospir mi rimembra) a lei di fare al bel fianco colonna; erba e fior che la gonna leggiadra ricoverse porto co l’angelico seno; aere sacro, sereno, l’ossa. ove Amor co’ begli occhi il cor m’aperse: date udïenza insieme a le dolenti mie parole estreme. ---------------------La morte fia men cruda se questa spene porto a quel dubbioso passo: ché lo spirito lasso non poria mai in piú riposato né in piú tranquilla fossa fuggir la carne travagliata e F. PETRARCA, Il Canzoniere, CXXVI, 1345 Frate Lorenzo: Tu sei esiliato di qui, da Verona; pazienza, il mondo è grande e vasto. Romeo: Non esiste mondo fuori delle mura di Verona: non c’è che purgatorio, supplizio, l’inferno stesso. Essere esiliato di qui, vuol dire essere esiliato dal mondo e l’esilio dal mondo è la morte: l'esilio è dunque una morte sotto falso nome. W. SHAKESPEARE, Giulietta e Romeo, atto III, scena III Te beata, gridai, per le felici aure pregne di vita, e pe' lavacri Roma che da' suoi gioghi a te versa Apennino! Lieta dell'aer tuo veste la Luna di luce limpidissima i tuoi colli per vendemmia festanti, e le convalli popolate di case e d'oliveti mille di fiori al ciel mandano incensi: e tu prima, Firenze, udivi il carme che allegrò l'ira al Ghibellin fuggiasco, e tu i cari parenti e l'idïoma désti a quel dolce di Calliope labbro che Amore in Grecia nudo e nudo in d'un velo candidissimo adornando, rendea nel grembo a Venere Celeste; ma piú beata che in un tempio accolte serbi l'itale glorie, uniche forse da che le mal vietate Alpi e l'alterna onnipotenza delle umane sorti armi e sostanze t' invadeano ed are e patria e, tranne la memoria, tutto. U. FOSCOLO, I Sepolcri, 1806 «Addio, monti sorgenti dall'acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse 60 nella sua mente, non meno che lo sia l’aspetto de' suoi più familiari; torrenti, de' quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse e biancheggianti sul pendìo, come branchi di pecore pascenti; addio! Quanto è tristo il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne allontana!...Addio, casa natìa, dove, sedendo, con un pensiero occulto, s’imparò a distinguere dal rumore de’ passi comuni il rumore d’un passo aspettato con un misterioso timore…Addio, chiesa, dove l’animo tornò tante volte sereno, cantando le lodi del Signore; dov’era promesso, preparato un rito; dove il sospiro segreto del cuore doveva essere solennemente benedetto, e l’amore venir comandato, e chiamarsi santo; addio!» A. MANZONI, I promessi sposi, VIII, 1840 Sempre un villaggio, sempre una campagna singhiozzando mi ride al cuore (o piange), Severino: l'altrui covata, il paese ove, andando, ci accompagna lustreggianti, quando l'azzurra vision di San Marino: iridata, sempre mi torna al cuore il mio paese perderci nel verde, cui regnarono Guidi e Malatesta, alle ghiandaie, cui tenne pure il Passator cortese, si perde re della strada, re della foresta. ozio dell'aie; Là nelle stoppie dove va la tacchina con presso gli stagni lenta vi guazza l'anatra oh! fossi io teco; e e di tra gli olmi, nido gettarci l'urlo che lungi dentro il meridiano ……………………………………. G. PASCOLI, Myricae, 1882 Sempre caro mi fu quest'ermo colle, quello e questa siepe, che da tanta parte dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. l'eterno, Ma sedendo e mirando, interminati spazi di là da quella, e sovrumani questa silenzi, e profondissima quïete io nel pensier mi fingo, ove per poco mare. il cor non si spaura. E come il vento odo stormir tra queste piante, io infinito silenzio a questa voce vo comparando: e mi sovvien e le morte stagioni, e la presente e viva, e il suon di lei. Così tra immensità s'annega il pensier mio: e il naufragar m'è dolce in questo G. LEOPARDI, L’Infinito, dai «Canti», 1819 «…si udiva il mare che russava lì vicino, in fondo alla straduccia, e ogni tanto sbuffava, come uno che si 61 volti e rivolti pel letto…. Le stelle ammiccavano più forte, quasi s'accendessero, e i Tre Re scintillavano sui fariglioni colle braccia in croce, come Sant'Andrea. Il mare russava in fondo alla stradicciuola, adagio adagio, e a lunghi intervalli si udiva il rumore di qualche carro che passava nel buio, sobbalzando sui sassi, e andava pel mondo il quale è tanto grande che se uno potesse camminare e camminare sempre, giorno e notte, non arriverebbe mai, e c'era pure della gente che andava pel mondo a quell'ora, e non sapeva nulla di compar Alfio, né della Provvidenza che era in mare, né della festa dei Morti; così pensava Mena sul ballatoio aspettando il nonno.» G. VERGA, da I Malavoglia, 1881 «Faceva un caldo che non era scirocco e non era arsura, ma era soltanto caldo. Era come una mano di colore data sul venticello, sui muri gialletti della borgata, sui prati, sui carretti, sugli autobus coi grappoli agli sportelli. Una mano di colore ch’era tutta l’allegria e la miseria delle notti d’estate del presente e del passato. L’aria era tirata e ronzante come la pelle di un tamburo…Tutto un gran accerchiamento intorno a Roma,…ma pure dentro Roma, nel centro della città, magari sotto il Cupolone: sì proprio sotto il Cupolone, che bastava mettere il naso fuori dal colonnato di Piazza San Pietro, verso Porta Cavalleggeri, e èccheli llì, a gridare, a prender d’aceto, a sfottere, in bande e in ghenghe intorno ai cinemetti, alle pizzerie, sparpagliati poco più in là, in via del Gelsomino, in via della Cava, sugli spiazzi di terra battuta delimitata dai mucchi di rifiuti dove i ragazzini di giorno giocano a palla.» P. P. PASOLINI, Ragazzi di vita, 1955 2. AMBITO SOCIO - ECONOMICO ARGOMENTO: Città e periferie: paradigmi della vita associata, fattori di promozione della identità personale e collettiva. DOCUMENTI «Quale uso fare della città? Quale uso se ne è fatto nella Storia? Quante utopie hanno attraversato il concetto sfumato ai bordi di “città ideale”? E quanti abusi? Se rivolgiamo i nostri pensieri alle città europee così come ci sono state consegnate dalla Storia, ecco che i confronti 62 con l’attualità diventano subito un atto dovuto e altrettanto ineludibili i riferimenti ai disagi metropolitani di cui siamo testimoni oltre che recalcitranti vittime designate…I due problemi con i quali ci siamo trovati a fare i conti nelle città europee negli ultimi decenni sono il traffico automobilistico e il degrado o la manomissione dei Centri Storici» L. MALERBA, Città e dintorni, Milano 2001 «La città tradizionale dell’Europa mediterranea, che viene generalmente presa come modello…, è un organismo a tre elementi attorno ai quali si ripartiscono le sue attività e si definisce il suo ruolo. Il primo è l’elemento sacro, che simbolizza la protezione degli dei e impone dei doveri collettivi, generatori di disciplina. Il secondo è l’elemento militare, o della sovranità, rappresentativo del potere e del possesso dello spazio dominato dalla città…Il terzo è il mercato con i suoi annessi artigianali, luoghi dove si realizza l’economia specificamente cittadina…Nella misura in cui il mercato rappresenta il luogo della riunione funzionale della popolazione attiva della città, esso può divenire simbolo di democrazia..., ma può anche essere simbolo dell’affermazione dell’autorità del sovrano…Dovunque si presenti, la città ripropone sempre i tre elementi mediterranei unendo il sacro, il politico e l’economico…All’inizio del XX secolo le città europee sono, di fatto, delle città socialmente settorializzate, esclusivamente su basi qualitative: quartieri di lusso e quartieri operai, o quartieri poveri…Nella nostra epoca la prima spinta di crescita urbana che spezza i ritmi lenti e unitari del passato è quella del periodo che intercorre tra le due guerre mondiali… A questo punto il quadro urbano risulta superato e le città tendono a scoppiare…L’unità spaziale tra lavoro, tempo libero e vita privata, e abitazione, che era caratteristica della città del passato, è ormai rotta…» Dalla voce Città, curata da P. GEORGE, nella “Enciclopedia delle scienze sociali”, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, vol.I, Roma, 1991 «Il sopravvento della periferia ha sdoppiato l’identità urbana tra un centro strutturato, sedimentato e riconoscibile e un “resto” per molti aspetti casuale (Vittorini). L’anomalia periferica si presenta in termini relativi come “altro dalla città”, e in termini assoluti, come incompiutezza, disordine, irriconoscibilità, bruttezza: “un nuovo oggetto storico” senza limiti, né soglie; un “dappertutto che è nessun luogo” (Rella)» F. PEREGO, “Europolis e la variabile della qualità urbana” in AA.VV. Europolis –La riqualificazione delle città in Europa. Periferie oggi, Roma-Bari, 1990 «Le periferie non sono dei “non luoghi”. Con l’espressione “non luogo” caratterizzo un certo tipo di spazio dentro la nostra società contemporanea. Il “luogo” per un antropologo è uno spazio nel quale tutto fa segno. O, più esattamente, è un luogo nel quale si può leggere 63 attraverso l’organizzazione dello spazio tutta la struttura sociale…Oggi viviamo in un mondo nel quale lo spazio dei “non luoghi” si è di molto accresciuto. “Non luoghi” sono gli spazi della circolazione, del consumo, della comunicazione, eccetera. Sono spazi di solitudine…Prendiamo l’esempio di un supermercato. Ha tutti gli aspetti di un “non luogo”. Ma un supermercato può diventare anche un luogo di appuntamento per i giovani. Talvolta, anzi, è il solo “luogo”. Da questo punto di vista si può dire che le banlieues sono dei “non luoghi” per la gente che viene da fuori…Ma sono, viceversa , dei “luoghi” di vita per molte persone» M. AUGÉ, L’incendio di Parigi, “MicroMega” n. 7/2005 «Se le nostre città non si riqualificano, a cominciare dalle periferie, consegneremo alle nuove generazioni un futuro di barbarie…La più grave malattia delle città si chiama esplosione urbana - dice Piano - una crescita forsennata, che dobbiamo correggere con interventi mirati per integrare il tessuto urbanistico e sociale delle periferie con il resto della città». Quindi, demolire o riqualificare i mostri in cemento nelle periferie? «La demolizione è un rimedio estremo, al quale ricorrere soltanto quando mancano i requisiti minimi della vivibilità, per esempio la luce e la tutela della salute». La seconda proposta riguarda le funzioni dei quartieri periferici. «La loro vita non può ridursi solo alla dimensione residenziale, così sono condannati a trasformarsi in giganteschi dormitori afferma Piano - non a caso, quando ho progettato l’auditorium a Roma, ho voluto definirlo la fabbrica della musica. Attorno alle sale, in un’area di venti ettari, ho ipotizzato un parco pubblico, negozi, residenze e perfino un albergo». Il terzo punto decisivo del «manifesto» di Renzo Piano riguarda proprio gli architetti e il loro modo di lavorare. «Ogni angolo di territorio urbano che torna a vivere è anche un’opportunità economica. Per tutti - ... - a cominciare dagli architetti. Noi abbiamo bisogno di competenza e di umiltà. Pensare in grande, ma accontentarsi anche di piccoli progetti. E avere sempre una bussola etica perché attraverso la microchirurgia sul territorio può passare anche un nuovo umanesimo della vita urbana. Nelle periferie, l’immigrazione diventa più sostenibile se si impedisce che alla separazione sociale si sovrapponga quella etnica. Come accade, purtroppo, nei quartieri dormitorio» A. GALDO, Periferie: la profezia di Piano, IL MATTINO, 16/11/2005 «La città è anzitutto lo sguardo che la osserva e l’animo che la vive; …La Città dell’antichità, anche quando è il centro di un potente impero, appare in una luce di gloria inseparabile dalla caducità, dall’eterno destino di vanità delle cose umane: Ninive, Persepoli o Babilonia evocano grandezza e rovina, indissolubili come le due facce di una moneta;…Atene, culla della civiltà e della politica mondiale, è la Polis, la città in cui i rapporti umani sono personali e concreti e tutto è visibile e tangibile, pure il meccanismo della vita sociale e del potere. Solo Roma - la Roma imperiale e promiscua del Satyricon - è una metropoli nel senso moderno, più simile a Londra o a New York che alle città greche, egizie od orientali dell’antichità. Nella modernità, la città si identifica con la borghesia - più tardi col proletariato industriale…la città, con le sue trasformazioni che sventrano e smontano il passato, è il movimento stesso delle sorti e dei 64 sentimenti umani, il ritmo della vita e della storia che la racconta. La metropoli...cambia la sensibilità e la percezione dell’individuo, diviene una sua pelle sensibilissima che reagisce, anche e soprattutto subliminalmente, al continuo bombardamento di stimoli veloci ed effimeri» C. MAGRIS, Amori, speranze, morte, le città della nostra vita, CORRIERE DELLA SERA, 9/9/2005 «La periferia, lo si voglia o no, è la città moderna, è la città che abbiamo costruito…Se non sapremo di questa città cogliere non solo gli aspetti negativi, che sono tanti e indiscutibili, ma anche gli aspetti positivi, difficilmente riusciremo a rovesciare un processo che minaccia di travolgere il senso profondo della città, quella funzione di cui così chiaramente parla Aristotele quando dice che gli uomini hanno fondato la città per vivere meglio insieme… Secondo me la periferia è soprattutto una città non finita o meglio che non ha ancora raggiunto il momento della qualità, ma i famosi centri storici...sono stati anch’essi, prima di raggiungere questa condizione di equilibrio che ne sancisce l’intoccabilità, delle opere non compiute...Perché allora non guardare alla periferia non soltanto con il giusto sdegno che meritano i suoi particolari slegati, le sue caratteristiche di incompiutezza e di mancanza di significato, ma anche con umanistica “pietas” e cioè con amore, come una realtà da affrontare, di cui aver cura, in cui rispecchiare noi stessi in quanto essa è bene o male il prodotto delle nostre illusioni, delle nostre buone intenzioni non realizzate?» P. PORTOGHESI, Riprogettare la città, in AA.VV. Europolis –La riqualificazione delle città in Europa. Periferie oggi, Roma-Bari, 1990 «È delle città come dei sogni: tutto l’immaginabile può essere sognato ma anche il sogno più inatteso è un rebus che nasconde un desiderio, oppure il suo rovescio, una paura. Le città come i sogni sono costruite di desideri e di paure, anche se il filo del loro discorso è segreto, le loro regole assurde, le prospettive ingannevoli, e ogni cosa ne nasconde un’altra...Anche le città credono d’essere opera della mente o del caso, ma né l’una né l’altro bastano a tener su le loro mura. D’una città non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda. – O la domanda che ti pone obbligandoti a rispondere, come Tebe per bocca della Sfinge» I. CALVINO, Le città invisibili, 1972, III 3. AMBITO STORICO - POLITICO ARGOMENTO: Gli intellettuali e la Grande Guerra DOCUMENTI La scrittura allusiva di Friedrich W. Nietzsche (1844-1900) ha consentito letture superficiali che, all’inizio del ‘900 hanno alimentato l’aspettativa di una guerra rigeneratrice, benché non sia questo il significato di passi come i seguenti. Io mi rallegro dello sviluppo militare dell’Europa, e anche della situazione interna di anarchia: 65 passato è il tempo della tranquillità e della vita da cinesi che Galiani predisse per il nostro secolo. La virtù virile della persona, il valore del corpo è di nuovo apprezzato, le valutazioni diventano più fisiche, l’alimentazione più carnea. Tornano ad essere possibili degli uomini belli. […]. Il barbaro è affermato in ognuno di noi, e anche la bestia selvaggia. Appunto perciò i filosofi avranno più potere. Un Kant, se mai ci sarà, sarà uno spaventapasseri! [...] All’esterno: epoca di enormi guerre, rivoluzioni, esplosioni. All’interno: crescente debolezza degli uomini, gli avvenimenti servono da eccitanti. Il parigino è l’europeo estremo. Conseguenze: 1. i barbari (dapprima, naturalmente, nella forma della cultura finora esistente); 2. gli individui tirannici (in cui si incontrano quantità barbariche di forza e la mancanza di ogni legame con il passato). Epoca della massima stupidità, brutalità e miserabilità delle masse e degli individui superiori. La volontà di potenza, a c. di M. Ferraris e P. Kobau, Bompiani, Milano 1992, fr. 127 e 130. Guai a questa grande città! − E io vorrei già vedere la colonna di fuoco in cui sarà incendiata! Perché tali colonne di fuoco debbono precedere il grande meriggio. Ma tutto ciò ha il suo tempo e il suo destino. Così parlò Zarathustra, a c. di G. Colli e M. Montinari, Adelphi, Milano 1988, pp. 216-217. Nel 1927 il saggista francese Julien Benda (1867-1956) inventò una fortunata formula per stigmatizzare la responsabilità degli intellettuali rispetto alla Grande Guerra: “la trahison des clercs” (il tradimento degli intellettuali). Da più di duemila anni fa e fino a questi ultimi tempi posso rintracciare nel corso della storia una serie ininterrotta di filosofi, religiosi, letterati, artisti, scienziati − il cui atteggiamento è di formale opposizione al realismo delle masse [...]. Ora, alla fine del XIX secolo, si produce un cambiamento fondamentale: gli intellettuali si mettono a fare il giuoco delle passioni politiche; coloro che rappresentavano un freno al realismo dei popoli ne diventano gli stimolatori. Questo stravolgimento nella pratica morale dell’umanità avviene seguendo varie vie. […] Tanto per cominciare, gli intellettuali adottano le passioni politiche. Nessuno contesterà che oggi, in tutta Europa, l’immensa maggioranza dei letterati e degli artisti, un numero di scienziati, di filosofi, di “ministri del divino” abbia una parte nel coro degli odi di razza e delle fazioni politiche; ancor meno si potrà negare che faccia sue le passioni nazionali. […] Oggi basta fare i nomi di Mommsen, Treitschke, Ostwald, Brunetière, Barrès, Lemaître, Péguy, Maurras, D’Annunzio, Kipling, per riconoscere che gli intellettuali esercitano le passioni politiche con tutte le caratteristiche della passione: la tendenza all’azione, la sete del risultato immediato, l’esclusiva preoccupazione dello scopo da raggiungere, lo sprezzo per le argomentazioni, l’esagerazione, l’odio, l’idea fissa. Il tradimento dei chierici, Einaudi, Torino 1976, pp. 95-98. Benedetto Croce (1866-1952, filosofo e senatore del Regno, aveva già espresso nel dicembre del 1914 su “Italia nostra” un giudizio analogo a quello di Benda, riferendosi agli interventisti italiani da un punto di vista culturalmente élitario e politicamente affine a quello di Giolitti (al quale era accomunato senza risparmio di complimenti da un Ardengo Soffici su “Lacerba”, 1914 n. 20: «la vile canizza giolittiana, l’ignobile, losco, vomitativo Giolitti; [...] la melma fetente universitaria, professorale, filosofica; la ciurmaglia, bavosa, laida del senato; i Lollis, i Barzellotti [..], i Croce...»). 66 Ma, pure professando il più sincero rispetto per la sollecitudine patriottica che si sente talvolta vibrare in questi incitamenti e sotto questi ragionamenti, io non sono stato persuaso al credo bellicoso, e non ho molta fiducia nei suoi apostoli. Perché, tra questi apostoli, ravviso moltissimi che ho già conosciuti e visti all’opera, negli ultimi anni, improvvisatori di nuove filosofie, di nuovi socialismi, e di nuove formule di poesia, di pittura, di musica, senza che mai abbiano creato né nuove religioni né nuove filosofie né nuovi socialismi, né (altro che mediocrissime) poesie, pittura e musiche. E temo che con la stessa imprudente facilità si siano dedicati ora a improvvisare politica e guerra, e a decidere delle sorti della nostra comune patria. Motivazione di voto, in L’Italia dal 1914 al 1918. Pagine sulla guerra, Ricciardi, Napoli 1919 Walter Benjamin (1892-1940) filosofo tedesco, di famiglia ebraica, di orientamento marxista ma giudicato troppo eclettico dal suo “amico” Theodor Wiesengrund Adorno nelle conclusioni del suo saggio L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica (1936) parla di “estetizzazione della politica”, intesa come uno sviamento delle aspettative di cambiamento sociale in esperienze estetiche di massa. Tutti gli sforzi in vista di un’estetizzazione della politica convergono verso un punto. Questo punto è la guerra. La guerra, e soltanto la guerra, permette di fornire uno scopo ai movimenti di massa di grandi proporzioni, previa conservazione dei tradizionali rapporti di proprietà. Così si configura questa situazione dall’angolo visuale della politica. [...] È ovvio che l’apoteosi della guerra da parte del fascismo non si serva di questi argomenti. Nonostante questo è utile gettarvi un’occhiata. Nel manifesto di Marinetti per la guerra coloniale d’Etiopia si dice [...]: «...la guerra è bella, perché –grazie alle maschere antigas, ai terrificanti megafoni, ai lanciafiamme ed ai piccoli carri armati – fonda il dominio dell’uomo sulla macchina soggiogata. [...] la guerra è bella perché riunisce in una sinfonia il fuoco di fucili, le cannonate, le pause tra gli spari, i profumi e gli odori della decomposizione. La guerra è bella perché crea nuove architetture, come i grandi carri armati, le geometriche squadriglie aeree, le spirali di fumo levantisi da villaggi bruciati e molto altro ancora... I poeti ed artisti del futurismo si ricordino di questi principi di un’estetica della guerra, perché da essi venga illuminata la loro lotta per una nuova poesia e una nuova plastica!». [...] «Fiat ars – pereat mundus», dice il fascismo e, come ammette Marinetti, si aspetta dalla guerra il soddisfacimento artistico della percezione sensoriale modificata dalla tecnica. È questo, evidentemente, i compimento dell’arte per l’arte. L’umanità, che in Omero era uno spettacolo per gli dèi dell’Olimpo, ora lo è diventata per se stessa. La sua autoestraniazione ha raggiunto un grado che le permette di vivere il proprio annientamento come un godimento estetico di prim’ordine. Questo è il senso dell’estetizzazione della politica che il fascismo persegue. Il comunismo gli risponde con la politicizzazione dell’arte. L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica, Einaudi, Torino 1966, pp. 46-48 Tre brevi poesie di Ruyard Kipling che, fautore della mobilitazione militare del Regno Unito, nel 1915 perse in guerra un figlio non ancora diciottenne (da Poesie, Mursia, Milano 1987, p. 155). 67 Un figlio Mio figlio rideva di una burla quando La recluta Alla prima ora del mio primo giorno fu ammazzato. La sapessi. Nella trincea più avanzata caddi. Mi servirebbe in tempi in cui le burle (I bambini nei palchi a teatro scarseggiano. si alzano per vedere bene). Formula A chi domandi della nostra morte Ditegli che fu perché i padri mentirono. Per il filosofo della matematica sir Bertrand Russell (1872-1970) la Grande Guerra fu l’occasione in cui maturò una netta posizione pacifista. Su questa base nel 1916 scrisse un appello al presidente americano Wilson perché si adoperasse per una “giusta pace che allontani il timore di guerre future”. In questa lettera si legge: I danni che questa guerra ha recato sono già smisurati. Non soltanto milioni di preziose vite umane sono state stroncate, non soltanto un numero ancor più grande di uomini sono rimasti mutilati o invalidi, ma il livello della civiltà tutta si è abbassato. La paura è penetrata nell’intimo dell’essere stesso degli uomini e, come sempre, a essa si accompagna l’efferatezza. L’odio è divenuto la regola di vita e il danno altrui più ambito del bene proprio. Le speranze di un pacifico progresso che illuminarono i nostri primi anni sono morte e non potranno rivivere mai più. Il terrore e la violenza impregnano l’aria stessa che respiriamo. Le libertà che in ostri antenati conquistarono attraverso lotte secolari sono state sacrificate in un sol giorno, e tutte le nazioni sono irreggimentate all’unico, atroce scopo di distruggersi a vicenda. Autobiografia, Utet, Torino 1972, p. 209. 4. AMBITO TECNICO - SCIENTIFICO ARGOMENTO: Il tempo della natura, i tempi della storia e quelli della poesia, il tempo dell'animo: variazioni sul mistero del tempo «Il tempo è un dono prezioso, datoci affinché in esso diventiamo migliori, più saggi, più maturi, più perfetti». Th. MANN, Romanzo d'un romanzo, Milano, Mondadori, 1952 «Il Tempo con la "t" maiuscola è faccenda complicata assai, tale da sbatterci la testa e rompersela... Perché, tanto per fare un esempio, la prima domanda che viene spontaneamente è: 68 il Tempo c'è stato sempre o è venuto fuori a un certo punto? Pigliamo per buona la risposta di sant'Agostino: il Tempo non c'era, non esisteva prima che Dio creasse il mondo, comincia ad esserci contemporaneamente all'esistenza dell'universo… ci sarebbe dunque una specie di inizio del Tempo, tanto è vero che un fisico come Werner Heisenberg può scrivere che "rispetto al tempo sembra esserci qualche cosa di simile a un principio. Molte osservazioni ci parlano d'un inizio dell'universo quattro miliardi di anni or sono..." Per amor del cielo, fermiamoci qua e non cadiamo in domande-trappola tipo: allora che faceva Dio prima di creare il mondo? Ci meriteremmo la risposta: Dio stava preparando l'inferno per quelli che fanno domande così cretine. Ma possono esserci domande assai meno stupide, tipo: quando finirà il tempo? Se accettiamo l'ipotesi sveviana di un mondo privo di uomini e di malattie che continua a rotolare come una palla liscia di bigliardo nell'universo, dove è andato a finire il Tempo? Sant'Agostino tagliava corto affermando che il tempo scorre solo per noi e forse aveva ragione. Il Tempo finirà, come scrive Savater, quando "verrà il giorno che metterà fine ai giorni, l'ora finale, l'istante oltre il quale termineranno le vicissitudini, l'incerta sequela dei fatti, e non accadrà più nulla, mai». A. CAMILLERI, Il Tempo, LA STAMPA, 24/5/2003 «La storia comincia esattamente laddove finisce il tempo naturale, il tempo ciclico del ritorno degli eventi cosmici e naturali. Essa incarna invece il tempo dell'uomo in relazione con altri, che si racconta, che inizia a organizzare la memoria del suo passato sociale, a dare fondamento culturale e valore al suo potere.» P. BEVILACQUA, Sull'utilità della storia, Roma, 1997 «La Storia, almeno come noi la concepiamo, è la narrazione di una serie di avvenimenti situati nel Tempo. E se da esso Tempo si prescinde, il problema non appartiene più al compito dello storico, appartiene eventualmente al mistico, al teologo, al profeta, allo stregone. La Storia sta nel tempo, ma non è il Tempo… La Storia è racconto… E il racconto (con l'avvenimento che esso racconta) sta nel Tempo. Ma cos'è il Tempo?… Di questa creatura misteriosa conosciamo alcune abitudini: la non reversibilità (che però non è certa), i suoi commerci con lo spazio, la sua relatività. E soprattutto abbiamo imparato a prendergli le misure, almeno alcune, tipo sarti che si adattano ai capricci corporei del cliente: il tempo delle stagioni, il tempo dei vari calendari che abbiamo escogitato o il tempo astronomico, fatto di anni percorsi dalla luce. Di questo nostro coinquilino esistenziale, che non sappiamo se stiamo attraversando o se sia lui che ci attraversa, non conosciamo il volto. Non sappiamo che aspetto abbia… Tutto nel Tempo. Tutta la nostra vita dentro il Tempo... Ma ci sono degli avvenimenti del corso del Tempo che si prestano a equivoco. Essi, per loro rilevanza (…) inducono a identificare le nostre storie e la Storia col Tempo. Il contenuto diventa cioè il contenente... Questi avvenimenti, cioè, sembrano non essere creature nel Tempo, ma creature che hanno il potere di comandare il Tempo, di dirigerlo, di appropriarsene, di farlo loro. È come se con loro (o per loro) il Tempo si fosse rotto, e fosse necessario dunque rimetterlo in movimento, caricare di nuovo l'orologio…» A. TABUCCHI, Dopo il muro, LA REPUBBLICA, 2/10/2003 69 «Il problema dell'uomo d'oggi? È senza dubbio quello di "sospendere il tempo". Per capirsi meglio. E per capire anche ciò che di più tragico accade nella quotidianità". Nasos Vaghenàs usa la poesia per farsi condurre fuori del tempo… "Lei scrive in poesia per cercare, come è solito affermare, di "sospendere il tempo". Le riesce? Da dove scaturisce questa necessità? " "L'uomo desidera trascendere se stesso. È un'esperienza vitale che conduce tutte le nostre azioni. La poesia è una delle forme superiori per fare questa esperienza. L'altra è sicuramente la religione; anzi, questa è una forma ancora superiore - e lo riconosce uno che non è molto religioso - perché ci porta al divino, a Dio stesso. D'altra parte, ritornando alla poesia il tema del tempo è una costante. Anzi, diciamo pure che al fondo di ogni opera d'arte c'è questo desiderio di superare i limiti umani che si materializzano, appunto, dentro lo spazio temporale». F. DAL MAS , Con Ulisse al tempo dei kamikaze - Intervista al poeta greco Vaghenàs, L'AVVENIRE, 18/1/2004 «Com'erano lunghi, senza fine, i giorni dell'infanzia! Un'ora era un universo, un'epoca intera, che un semplice gioco riempiva, come dieci dinastie. La storia era ferma, stagnava in quel gioco eterno… Quel tempo era davvero lunghissimo, fermo, pieno di cose, di ogni cosa del mondo, e, in un certo modo, quasi eterno, come quello del Paradiso Terrestre, che è insieme un mito dell'infanzia e dell'eternità. Ma poi il tempo si accorcia, lentamente dapprima, negli anni della giovinezza, poi sempre più in fretta, una volta passato quel capo dei trent'anni che chiude il vasto oceano senza rive dell'età matura. Le azioni incalzano, i giorni fuggono, uno dopo l'altro, e non c'è tempo di guardarli, di numerarli, di vederli quasi, che sono già svaniti, lasciando nelle nostre mani un pugno di cenere. Chi ci ha cacciati dal nostro paradiso? Quale peccato e quale angelo? Chi ci ha costretti a correre così, senza riposo, come gli affaccendati passanti di un marciapiede di Manhattan? O forse è proprio il tempo oggettivo, che, seguendo una sua curva matematica, si accorcia progressivamente, fino a ridursi a nulla, nel giorno della morte?… quando ci fermiamo del tutto, e viene la morte, il tempo diventa così infinitamente veloce che è come se fosse di nuovo immobile, e ritorniamo in un'altra eternità, che forse è quella stessa da cui eravamo partiti, o che forse è il nulla». C. LEVI, L'Orologio, 1950 TIPOLOGIA C - TEMA DI ARGOMENTO STORICO Elabora un testo portando valide argomentazioni a sostegno o a sfavore della seguente tesi: “La prima guerra mondiale è guerra totale perché richiede il coinvolgimento di tutte le risorse umane e produttive a disposizione di una nazione”. TIPOLOGIA D - TEMA DI ORDINE GENERALE «Nel futuro ognuno sarà famoso al mondo per quindici minuti». Il candidato, prendendo spunto da questa “previsione” di Andy Warhol, analizzi il valore assegnato alla “fama” (effimera o meno) nella società odierna e rifletta sul concetto di “fama” 70 proposto dall’industria televisiva (Reality e Talent show) o diffuso dai social media (Twitter, Facebook, YouTube, Weblog, ecc.). ________________________ Durata massima della prova: 6 ore (da 50 minuti) È consentito soltanto l’uso del dizionario italiano. Non è consentito lasciare l’Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura del tema. 71 Istituto di istruzione superiore “M. Curie” – Pergine Valsugana A.S. 2014/2015 2^ SIMULAZIONE DELLA 1^ PROVA DELL’ESAME DI STATO 27 aprile 2015 Classi: 5^ AFM – CAT - ALS – ASA – ASU –ASE - BSE Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte. TIPOLOGIA A – Analisi e commento di un testo Il romanzo di Federigo Tozzi (1883-1920), “Con gli occhi chiusi” (1819), ambientato nella campagna toscana, ha come protagonista Pietro Rosi, un adolescente oppresso dalla prepotenza del padre Domenico e incline a comportamenti sbagliati, che si risolvono in un senso di inettitudine. Pietro si innamora di Ghisola, una contadina astuta e interessata che lavora nel podere dei Rosi, ma la ragazza gli si sottrarrà e solo alla fine del romanzo Pietro si renderà conto della vera natura di lei e del fallimento del proprio amore idealizzato. Leggi con attenzione il brano che descrive le prime sofferenze di Pietro per Ghisola e il suo rapporto con il padre. Poi esegui le attività. Pietro non era ancora calmo quando scorse Ghìsola. Era divenuta una giovinetta. I suoi occhi neri sembravano due olive che si riconoscono subito nella rama, perché sono le più belle; quasi magra, aveva le labbra sottili. Egli si sentì esaltare: ella camminava adagio smuovendo un poco la testa, i cui capelli nerissimi, lisciati con l'olio, erano pettinati in modo diverso da tutte le altre volte. Cercò di smettere il suo sorriso, abbassando il volto; ma rallentò il passo, come se fosse indecisa a voler dissimulare qualche segreto. Egli ne ebbe un dispiacere vivo, e le mosse incontro, come quando erano più ragazzi, per farle un dispetto oppure per raccontarle qualche cosa, con la voglia d'offenderla. Come s'era imbellita da che non l'aveva più veduta! Notò, con gelosia, un nastro rosso tra i suoi capelli, le scarpe lustre di sugna e un vestito bigio quasi nuovo; e fece un sospiro. Ma ella, così risentita che non gli parve né meno possibile, gli gridò: «Vada via, c'è suo padre. Non mi s'avvicini». Egli, invece, continuò ad andarle incontro; ma ella fece una giravolta, rasentandolo senza farsi toccare. Pietro non le disse più niente, non la guardò né meno: era già offeso e mortificato. Perché si comportava così? Sarebbe andato a trovarla anche in casa, dov'ella entrò soffermandosi prima con un piede su lo scalone! Si struggeva; era assillato da una cosa che non comprendeva; aveva voglia d'imporlesi. Ma, a poco a poco, si sentì rappacifichito e lieto un'altra volta; come se non le dovesse rimproverare nulla; mentre un sentimento delizioso gli si affermava sempre di più. Ghìsola riuscì presto di casa: s'era tolto il nastro, aveva cambiato le scarpe, mettendosi un 72 grembiule rosso sbiadito. Alzò gli occhi verso Pietro, seria e muta; ed entrò in capanna dimenandosi tutta. Pose dentro una cesta il fieno già falciato dal nonno; poi smise, per levarsi una sverza da un dito. Egli si sentì uguale a quella mano. E il silenzio di lei, inspiegabile, lo imbarazzò; e non sarebbe stato capace a parlarle per primo. Perciò le dette una spinta, ma lieve; ed ella, fingendo d'esser stata per cadere, lo guardò accigliata. Egli disse: «Quest'altra volta ti butto in terra da vero!» «Ci si provi!». Quand'ella voleva, la sua voce diveniva dura e aspra, strillava come una gallina. Allora egli la guardò con dispetto, sentendo che doveva obbedire. Per solito, mentre parla, non si sente il suono della voce di chi si ama; o, almeno, non si potrebbe descrivere. Ella aggiunse: «Vada via». Egli provava lo stesso effetto di quando siamo sotto l'acqua e non si possono tenere gli occhi aperti; ma rispose: «Ghìsola, tu mi dicesti un mese fa che mi volevi bene. Non te ne ricordi? Io me ne ricordo, e ti voglio bene». E rise, terminando con un balbettìo. Ghìsola lo guardò come se ci si divertisse; e, in fatti, le piacque quel ripiego d'inventare una cosa per dirne una vera. Ella rispose: «Lo so, lo so». Egli, invece di poter seguitare, notò come la tasca del suo grembiule era graziosa. E di lì, d'un tratto, le tolse il piccolo fazzoletto orlato, alla meglio, di stame celeste. «Me lo renda». Egli, temendo di aver fatto una sciocchezza, glielo rese. «Ti sei bucata codesto dito?». Riuscendo a parlare, non gli parve poco. «Che cosa le importa? Tanto lei non lavora. Non fa mai niente». Gli rispose con superbia burlesca e sfacciata; ma egli la prese sul serio e disse: «Ghìsola, se vuoi, ti aiuto». Ella finse di canzonarlo come se non fosse stato capace; e lo allontanò dicendogli che non voleva aiutarla, ma toccarla. Domenico sopraggiunse dal campo. Pietro raccolse in fretta un olivastro, ch'era lì in terra; e cominciò a frustare l'uscio della capanna come per uccidere le formiche, che lo attraversavano in fila. Ghìsola si chinò a prendere a manciate il fieno, con movimenti bruschi e rapidi; e, voltasi dalla parte del mucchio, finì d'empire la cesta. Poi l'alzò per mettersela in spalla, ma non fu capace da sé: gli ossi dei bracci pareva che le volessero sfondare i gomiti. Allora Pietro l'aiutò prima che il padre potesse vedere. Ghìsola, assecondando il movimento di lui, guardava verso Domenico con i suoi occhi acuti e neri, quasi che le palpebre tagliassero come le costole di certi fili d'erba. Ma Pietro arrossì e tremò perché ella, innanzi di muovere il passo, gli prese una mano. Rimase sbalordito, con una tale dolcezza, che divenne quasi incosciente; pensando: "Così dev'essere!". 73 Domenico, toccati i finimenti del cavallo se erano ancora affibbiati bene, gli gridò: «Scioglilo e voltalo tu. Ripiega la coperta e mettila sul sedile». La bestia non voleva voltare; e lo sterzo delle stanghe restava a traverso. Anche lo sguardo di Toppa, sempre irato, molestava e impacciava Pietro. «Tiralo a te!». Non aveva più forza, non riesciva ad afferrare bene la briglia; e le dita gli entravano nel morso bagnato di bava verdognola e cattiva. Nondimeno fece di tutto, anche perché sapeva che Ghìsola, tornata dalla stalla, doveva essere lì. Tremava sempre di più. E le zampe del cavallo lo rasentarono, poi lo pestarono. Allora Domenico prese in mano la frusta, andò verso Pietro e gliel'alzò sul naso. «Lo so io che hai. Ma ti fo doventare buono a qualche cosa io». Ghìsola si avvicinò al calesse e lo aiutò; dopo aver sdrusciato, allo spigolo del pozzo, uno zoccolo a cui s'era attaccato il concio della stalla. Domenico, sempre con la frusta in mano, andò a parlare a Giacco che ascoltava con le braccia penzoloni e i pollici ripiegati tra le dita, le cui vene sollevavano la pelle, come lombrici lunghi e fermi sotto la moticcia. Pietro non aveva il coraggio di guardare in volto Ghìsola, i cui occhi adesso lo seguivano sempre. Le gambe gli si piegavano, con una snervatezza nuova; che aumentava la sua confusione simile a una malattia. Ghìsola lo aiutò ancora; e, nel prendere la coperta rossa che era stata stesa sul cavallo, le sue dita lo toccarono; nel metterla sul sedile, le loro nocche batterono insieme; ed ambedue sentirono male, ma avrebbero avuto voglia di ridere. Domenico salì sul calesse, sbirciò Pietro e gridò ancora: «Sbrigati! Che cos'hai nel labbro di sotto? Pulisciti». Egli, impaurito, rispose: «Niente». Poi pensò che ci fosse il segno delle parole dette a Ghìsola. Ma subito dopo gli dispiacque di essere così sciocco; mentre il cuore gli balzava come per escire fuori. • Comprensione del testo Sintetizza in non più di 10 righe il contenuto del brano, mettendo in evidenza l’amore di Pietro per Ghisola e i motivi delle azioni e reazioni di Pietro • Analisi del testo • Sofferma la tua attenzione su Ghisola e descrivine aspetto fisico e comportamento. Che relazione esiste fra l’uno e l’altro? • Quali sentimenti mostra Ghisola per Pietro? • Rintraccia nel brano i particolari utili per spiegare l’atteggiamento di Domenico e il suo rapporto conflittuale con il figlio • Rifletti sulle seguenti espressioni del brano e precisa quale relazione tematica individui con il titolo del romanzo, che riassume una metafora riguardante Pietro e dà luogo a un “tema” (cioè a una serie coerente di indizi e particolari semantici e stilistici). Ella aggiunse: «Vada via». Egli provava lo stesso effetto di quando siamo sotto l'acqua e non si 74 possono tenere gli occhi aperti; ma rispose: «Ghìsola, tu mi dicesti un mese fa che mi volevi bene. Non te ne ricordi? Io me ne ricordo, e ti voglio bene». Le gambe gli si piegavano, con una snervatezza nuova; che aumentava la sua confusione simile a una malattia. • Interpretazione complessiva e approfondimenti Pietro incarna la figura letteraria dell’inetto, schiacciato dalla prepotenza del padre e incapace di assumere un ruolo adulto, ricorrente nella produzione di Tozzi. Instaura il confronto con altri personaggi letterari – figli oppressi e/o inetti - che presentano caratteristiche analoghe (in Kafka, Svevo, Pirandello o altri), mettendo in risalto analogie e differenze. TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE” (puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti) CONSEGNE Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti. Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi. Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che l’articolo debba essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo. • AMBITO ARTISTICO – LETTERARIO ARGOMENTO: Il dono. DOCUMENTI 75 ORATORIO DI SAN SILVESTRO - Roma Donazione di Costantino, 1248 Jacques-Louis DAVID Antioco e Stratonice, 1774 PARMIGIANINO Adorazione dei Magi, 1529 ca «La madre aveva steso una tovaglia di lino, per terra, su una stuoia di giunco, e altre stuoie attorno. E, secondo l‟uso antico, aveva messo fuori, sotto la tettoia del cortile, un piatto di carne e un vaso di vino cotto dove galleggiavano fette di buccia d‟arancio, perché l‟anima del marito, se mai tornava in questo mondo, avesse da sfamarsi. Felle andò a vedere: collocò il piatto ed il vaso più in alto, sopra un‟asse della tettoia, perché i cani randagi non li toccassero; poi guardò ancora verso la casa dei vicini. Si vedeva sempre luce alla finestra, ma tutto era silenzio; il padre non doveva essere ancora tornato col suo regalo misterioso. Felle rientrò in casa, e prese parte attiva alla cena. In mezzo alla mensa sorgeva una piccola torre di focacce tonde e lucide che parevano d‟avorio: ciascuno dei commensali ogni tanto si sporgeva in avanti e ne tirava una a sé: anche l‟arrosto, tagliato a grosse fette, stava in certi larghi vassoi di legno e di creta: e ognuno si serviva da sé, a sua volontà. […] Ma quando fu sazio e sentì bisogno di muoversi, ripensò ai suoi vicini di casa: che mai accadeva da loro? E il padre era tornato col dono? Una curiosità invincibile lo spinse ad uscire ancora nel cortile, ad avvicinarsi e spiare. Del resto la porticina era socchiusa: dentro la cucina le bambine stavano ancora intorno al focolare ed il padre, arrivato tardi ma sempre in tempo, arrostiva allo spiedo la coscia del porchetto donato dai vicini di casa. Ma il regalo comprato da lui, dal padre, dov‟era? – Vieni avanti, e va su a vedere – gli disse l‟uomo, indovinando il pensiero di lui. Felle entrò, salì la scaletta di legno, e nella cameretta su, vide la madre di Lia assopita nel letto di legno, e Lia inginocchiata davanti ad un canestro. E dentro il canestro, fra pannolini caldi, stava un bambino appena nato, un bel bambino rosso, con due riccioli sulle tempie e gli occhi già aperti. – È il nostro primo fratellino – mormorò Lia. – Mio padre l‟ha comprato a mezzanotte precisa, mentre le campane suonavano il “Gloria”. Le sue ossa, quindi, non si disgiungeranno mai, ed egli le ritroverà intatte, il giorno del Giudizio Universale. Ecco il dono che Gesù ci ha fatto questa notte.» [Grazia DELEDDA, Il dono di Natale, 1930, in G. D., Le novelle, 4, La Biblioteca dell‟identità de L‟Unione Sarda, Cagliari 2012] «Gli uomini disapprendono l‟arte del dono. C‟è qualcosa di assurdo e di incredibile nella 76 violazione del principio di scambio; spesso anche i bambini squadrano diffidenti il donatore, come se il regalo non fosse che un trucco per vendere loro spazzole o sapone. In compenso si esercita la charity, la beneficenza amministrata, che tampona programmaticamente le ferite visibili della società. Nel suo esercizio organizzato l‟impulso umano non ha più il minimo posto: anzi la donazione è necessariamente congiunta all‟umiliazione, attraverso la distribuzione, il calcolo esatto dei bisogni, in cui il beneficato viene trattato come un oggetto. Anche il dono privato è sceso al livello di una funzione sociale, a cui si destina una certa somma del proprio bilancio, e che si adempie di mala voglia, con una scettica valutazione dell‟altro e con la minor fatica possibile. La vera felicità del dono è tutta nell‟immaginazione della felicità del destinatario: e ciò significa scegliere, impiegare tempo, uscire dai propri binari, pensare l‟altro come un soggetto: il contrario della smemoratezza. Di tutto ciò quasi nessuno è più capace. Nel migliore dei casi uno regala ciò che desidererebbe per sé, ma di qualità leggermente inferiore. La decadenza del dono si esprime nella penosa invenzione degli articoli da regalo, che presuppongono già che non si sappia che cosa regalare, perché, in realtà, non si ha nessuna voglia di farlo. Queste merci sono irrelate come i loro acquirenti: fondi di magazzino fin dal primo giorno.» [Theodor W. ADORNO, Minima moralia. Meditazioni della vita offesa, trad. it., Einaudi, Torino 1994 (ed. originale 1951)] «La Rete di certo promuove la diffusione di una nuova cultura del dono, dello scambio reciproco (o quasi). Possiamo percorrere strade aperte, sconfinate, che offrono nuove possibilità di stabilire contatti e anche di dare vita a forme di aggregazione fondate sostanzialmente sul dono, ma che rimangono racchiuse in piccole nicchie, microcosmi con cui giocare o dove si può apprendere, nei quali ci si mostra, si costruiscono e si modificano identità, si condividono interessi, si elaborano linguaggi. Un dono costretto quindi dentro piccole mura fatte di specchi, trasparenti, che riflettono e amplificano la luce e i legami, ma che non sempre riescono a sopravvivere alle intemperie, agli improvvisi venti del mondo contemporaneo. E quando si spezzano, non si può fare altro che costruire qualcosa di simile, un po‟ più in là. Una delle caratteristiche della Rete è quella di dare vita a comunità immaginate, che non sempre necessitano di relazioni tra gli individui.» [Marco AIME e Anna COSSETTA, Il dono al tempo di Internet, Einaudi, Torino 2010] «Difficilmente si diventa una persona generosa da soli: la generosità è una cosa che si impara. […] Quando un dono s‟inserisce in una catena di reciprocità generalizzata, si lascia meno facilmente interpretare come un fenomeno puramente individualistico e interessato. Nel caso di una reciprocità diretta, invece, la tentazione è forte di assimilare lo scambio di doni a una variante dello scambio mercantile. […] È così che, in un mercoledì del mese di luglio 2007, Barbara Bunnell diventa la prima paziente nella storia a ricevere un rene all‟interno di una catena di reciprocità generalizzata. Dopo che il primo donatore regala il suo rene a Barb, Ron Bunnell, il marito di Barb, darà un suo rene ad Angela Heckman; poi la madre di Angela darà un suo rene a qualcun altro ancora, e così via, in una catena continua che aiuterà altre sette persone. All‟inizio di questa catena c‟è un giovane uomo, Matt Jones, che accetta di donare un rene “senza perché”; cioè non per salvare dalla dialisi una persona cara, ma solo per la gioia di aiutare sconosciuti.» [Mark ANSPACH, Cosa significa ricambiare? Dono e reciprocità, in AA.VV., Cosa significa donare?, Guida, Napoli 2011] «Da una lettura sommaria e superficiale si può concludere che oggi non c‟è più posto per il dono ma solo per il mercato, lo scambio utilitaristico, addirittura possiamo dire che il dono è 77 solo un modo per simulare gratuità e disinteresse là dove regna invece la legge del tornaconto. In un‟epoca di abbondanza e di opulenza si può addirittura praticare l‟atto del dono per comprare l‟altro, per neutralizzarlo e togliergli la sua piena libertà. Si può perfino usare il dono - pensate agli «aiuti umanitari» - per nascondere il male operante in una realtà che è la guerra. […] Ma c‟è pure una forte banalizzazione del dono che viene depotenziato e stravolto anche se lo si chiama «carità»: oggi si «dona» con un sms una briciola a quelli che i mass media ci indicano come soggetti - lontani! - per i quali vale la pena provare emozioni... Dei rischi e delle possibili perversioni del dono noi siamo avvertiti: il dono può essere rifiutato con atteggiamenti di violenza o nell‟indifferenza distratta; il dono può essere ricevuto senza destare gratitudine; il dono può essere sperperato: donare, infatti, è azione che richiede di assumere un rischio. Ma il dono può anche essere pervertito, può diventare uno strumento di pressione che incide sul destinatario, può trasformarsi in strumento di controllo, può incatenare la libertà dell‟altro invece di suscitarla. I cristiani sanno come nella storia perfino il dono di Dio, la grazia, abbia potuto e possa essere presentato come una cattura dell‟uomo, un‟azione di un Dio perverso, crudele, che incute paura e infonde sensi di colpa. Situazione dunque disperata, la nostra oggi? No! Donare è un‟arte che è sempre stata difficile: l‟essere umano ne è capace perché è capace di rapporto con l‟altro, ma resta vero che questo «donare se stessi» - perché di questo si tratta, non solo di dare ciò che si ha, ciò che si possiede, ma di dare ciò che si è - richiede una convinzione profonda nei confronti dell‟altro. Donare significa per definizione consegnare un bene nelle mani di un altro senza ricevere in cambio alcunché. Bastano queste poche parole per distinguere il «donare» dal «dare», perché nel dare c‟è la vendita, lo scambio, il prestito. Nel donare c‟è un soggetto, il donatore, che nella libertà, non costretto, e per generosità, per amore, fa un dono all‟altro, indipendentemente dalla risposta di questo. Potrà darsi che il destinatario risponda al donatore e si inneschi un rapporto reciproco, ma può anche darsi che il dono non sia accolto o non susciti alcuna reazione di gratitudine. Donare appare dunque un movimento asimmetrico che nasce da spontaneità e libertà.» [Enzo BIANCHI, Dono. Senza reciprocità – Festival filosofia – Carpi, 16/09/2012 – http://www.vita.it/non-profit/volontariato] 2. AMBITO SOCIO - ECONOMICO ARGOMENTO: I giovani e la crisi. DOCUMENTI «La crisi dell’economia ha lasciato per strada, negli ultimi tre anni, più di un milione di giovani lavoratori di età compresa tra i 15 ed i 34 anni. E sono stati soprattutto loro a pagare il conto della turbolenza economica e finanziaria che da anni investe l’Europa e l’Italia, fiaccandone la crescita. Tra il 2008 ed il 2011, infatti, l’occupazione complessiva in Italia è scesa di 438 mila unità, il che significa che senza il crollo dell’occupazione giovanile ci sarebbe stata addirittura una crescita dei posti di lavoro. Tra il 2008 e il 2011, secondo i dati dell’Istat sull’occupazione media, i lavoratori di età compresa tra i 15 e i 34 anni sono passati da 7 milioni e 110 mila a 6 milioni e 56 mila. La diminuzione dei giovani occupati, pari a 1 milione 54 mila unità, ha riguardato sia gli uomini che le donne, più o meno nella stessa proporzione (meno 622 mila posti di lavoro tra gli uomini, meno 432 mila tra le giovani donne), ed in modo più intenso il Nord ed il Sud del Paese che non il Centro.» Mario SENSINI, Crolla l’occupazione tra i 15 e i 35 anni, "Corriere della Sera" - 8/04/2012 78 «Giovani al centro della crisi. In Italia l’11,2% dei giovani di 15-24 anni, e addirittura il 16,7% di quelli tra 25 e 29 anni, non è interessato né a lavorare né a studiare, mentre la media europea è pari rispettivamente al 3,4% e all’8,5%. Di contro, da noi risulta decisamente più bassa la percentuale di quanti lavorano: il 20,5% tra i 15-24enni (la media Ue è del 34,1%) e il 58,8% tra i 25-29enni (la media Ue è del 72,2%). A ciò si aggiunga che tra le nuove generazioni sta progressivamente perdendo appeal una delle figure centrali del nostro tessuto economico, quella dell’imprenditore. Solo il 32,5% dei giovani di 15-35 anni dichiara di voler mettere su un’attività in proprio, meno che in Spagna (56,3%), Francia (48,4%), Regno Unito (46,5%) e Germania (35,2%). La mobilità che non c’è, questione di cultura e non di regole. I giovani sono oggi i lavoratori su cui grava di più il costo della mobilità in uscita. Nel 2010, su 100 licenziamenti che hanno determinato una condizione di inoccupazione, 38 hanno riguardato giovani con meno di 35 anni e 30 soggetti con 35-44 anni. Solo in 32 casi si è trattato di persone con 45 anni o più. L’Italia presenta un tasso di anzianità aziendale ben superiore a quello dei principali Paesi europei. Lavora nella stessa azienda da più di dieci anni il 50,7% dei lavoratori italiani, il 44,6% dei tedeschi, il 43,3% dei francesi, il 34,5% degli spagnoli e il 32,3% degli inglesi. Tuttavia, solo il 23,4% dei giovani risulta disponibile a trasferirsi in altre regioni o all’estero per trovare lavoro.» 45° RAPPORTO CENSIS, Lavoro, professionalità, rappresentanze, Comunicato stampa 2/12/2011 «Il lavoro che si riesce a ottenere con un titolo di studio elevato non sempre corrisponde al percorso formativo intrapreso. La coerenza tra il titolo posseduto e quello richiesto per lavorare è, seppur in lieve misura, più elevata tra i laureati in corsi lunghi piuttosto che tra quanti hanno concluso corsi di durata triennale. Infatti, i laureati in corsi lunghi dichiarano di svolgere un lavoro per il quale era richiesto il titolo posseduto nel 69% dei casi mentre tra i laureati triennali tale percentuale scende al 65,8%. D’altra parte a valutare la formazione universitaria effettivamente necessaria all’attività lavorativa svolta è circa il 69% dei laureati sia dei corsi lunghi sia di quelli triennali. Una completa coerenza tra titolo posseduto e lavoro svolto – la laurea, cioè, come requisito di accesso ed effettiva utilizzazione delle competenze acquisite per lo svolgimento dell’attività lavorativa – è dichiarata solo dal 58,1% dei laureati nei corsi lunghi e dal 56,1% dei laureati triennali. All’opposto, affermano di essere inquadrati in posizioni che non richiedono la laurea sotto il profilo né formale, né sostanziale il 20% dei laureati in corsi lunghi e il 21,4% di quelli triennali.» ISTAT – Università e lavoro: orientarsi con la statistica - http://www.istat.it/it/files/2011/03/seconda_parte.pdf «Che storia, e che vita incredibile, quella di Steve Jobs. […] Mollò gli studi pagati dai genitori adottivi al college di Portland, in Oregon, dopo pochissimi mesi di frequenza. Se ne partì per un viaggio in India, tornò, e si mise a frequentare soltanto le lezioni che gli interessavano. Ovvero, pensate un po’, i corsi di calligrafia. […] Era fuori dagli standard in ogni dettaglio, dalla scelta di presentare personalmente i suoi prodotti da palchi teatrali, al look ultra minimal, con i suoi jeans e i suoi girocollo neri alla Jean Paul Sartre. "Il vostro tempo è limitato - disse l’inventore dell’iPod, l’iPhone e l’iPad agli studenti di Stanford nel 2005 -. Non buttatelo vivendo la vita di qualcun altro. Non lasciatevi intrappolare dai dogmi, che vuol dire vivere con i risultati dei pensieri degli altri. E non lasciate che il rumore delle opinioni degli altri affoghi la vostra voce 79 interiore. Abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione. In qualche modo loro sanno già cosa voi volete davvero diventare. Tutto il resto è secondario". » Giovanna FAVRO, Steve Jobs, un folle geniale, "La Stampa" - 6/10/2011 3.AMBITO STORICO-POLITICO ARGOMENTO: Ottobre 1917: colpo di stato o rivoluzione sociale? DOCUMENTI Tra la metà di aprile e l’inizio di luglio scesero in sciopero oltre un milione e mezzo di lavoratori. E lo spettro delle categorie era più ampio di quanto mai si fosse visto in agitazione. Artigiani, lavandaie, tintori, barbieri, sguatteri, camerieri, facchini, autisti, domestici, non soltanto nelle due capitali ma in tutte le città dell’impero si affiancarono ai veterani degli scioperi come metallurgici e tessili. Scesero in sciopero persino le prostitute. Quasi tutte le rivendicazioni erano di carattere economico. Volevano retribuzioni più elevate per tenere il passo dell’inflazione e il miglioramento della situazione alimentare. In particolare aveva assunto carattere quasi sacramentale la giornata lavorativa di otto ore. I lavoratori si vedevano il simbolo di tutti i loro diritti e della loro vittoria nell’ambito della rivoluzione […]. C’era inoltre negli operai un rinnovato senso della propria dignità. Essi erano ormai consapevoli di se stessi in quanto «cittadini» e di «aver fatto la rivoluzione» (o almeno di avervi svolto un ruolo guida) e non erano più disposti a farsi trattare senza rispetto da dirigenti e capi intermedi. Per molti scioperanti la rivendicazione era di essere trattati con maggior rispetto […]. Orlando Figes, La tragedia di un popolo, 2000 I due mesi che separavano l’insuccesso del colpo di stato di Kornilov dalla presa del potere da parte dei bolscevichi, videro accelerarsi, in un contesto di acuta crisi economica, la disgregazione della società e dello stato. Nell’esercito, il colpo di stato annullò il residuo di fiducia che i soldati potevano ancora avere nei loro ufficiali; esso aveva rivelato fino a che punto ordini operativi potevano nascondere manovre controrivoluzionarie. Si imponeva più che mai la vigilanza: da allora non vi fu un ordine del Comando che non venisse analizzato, discusso, rimesso in causa. In queste condizioni, l’esercito scomparve quale forza combattente e quale strumento di repressione al servizio dello stato. Le diserzioni assunsero un’ampiezza ineguagliata. Disertori e soldati in permesso diedero un nuovo slancio al movimento contadino. Nelle campagne, le «azioni illegali» si erano moltiplicate dal mese di luglio […]. Il mondo operaio non era da meno. La circolare del ministro del Lavoro Skobelev (28 agosto), che dichiarava illegali le riunioni nelle aziende durante l’orario lavorativo, fu sentita come una vera dichiarazione di guerra del governo alla classe operaia. I bolscevichi denunciarono subito la collusione tra «Skobelev e C.» e la classe imprenditoriale. Questa classe colse l’occasione della circolare per riprendere i propri «diritti» nell’impresa limitando le competenze dei comitati d’impresa e licenziando i «sobillatori». In settembre-ottobre centinaia di imprese cessarono la loro produzione. Migliaia di operai si trovarono sul lastrico. In questa situazione gli scioperi 80 furono meno numerosi che in maggio, ma più violenti (il numero di sequestri di datori di lavoro aumentò considerevolmente), più radicali, più politicizzati: gli scioperanti esigevano spesso il controllo operaio sulla produzione e, sempre più, le dimissioni del governo e il passaggio di potere ai soviet. Nicolas Werth, Storia dell’Unione Sovietica, 1990 Gli storici hanno più volte attribuito la nascita del regime monopolistico al caso, vale a dire al fatto che molti menscevichi e socialisti-rivoluzionari abbandonarono il Congresso dei soviet in segno di protesta contro l’usurpazione del potere da parte dei bolscevichi. Tale opinione è priva di fondamento. Lenin e i suoi seguaci sapevano bene che in Russia non c’era un solo partito, socialista o meno, pronto a condividere le basi del programma bolscevico. I bolscevichi non potevano dividere il potere con i menscevichi semplicemente perché questi ultimi negavano la possibilità di realizzare il socialismo in una Russia arretrata. I bolscevichi non potevano giungere a compromessi neanche con i socialisti rivoluzionari, perché questi ultimi si consideravano rappresentanti dei contadini russi e negavano il ruolo guida del proletariato nello sviluppo storico […]. La presa di potere da parte dei bolscevichi creò una situazione assolutamente nuova, che alcuni storici russi hanno definito con precisione “utopia al potere”: le trasformazioni sociali sembravano di natura soggettiva, autoimposti, dovuti alla fede ideologica e alle convinzioni. I bolscevichi si distinguevano da tutti gli altri partiti perché proponevano un programma di ricostruzione radicale della società che si differenziava dai progetti di tutti gli altri partiti, socialisti e non socialisti, tanto che, anche se lo avessero voluto, non avrebbero potuto trovare dei partner per una coalizione. Ma essi credevano fanaticamente nell’ineluttabilità e nell’attualità delle trasformazioni sociali che propugnavano. Victor Zaslavsky, Storia del sistema sovietico, 1995 • AMBITO TECNICO-SCIENTIFICO ARGOMENTO: Tecnologia pervasiva DOCUMENTI Anche la Silicon Valley ha la sua religione. E potrebbe presto diventare il paradigma dominante tra i vertici e gli addetti ai lavori della culla dell’innovazione contemporanea. È il «transumanismo» e si può definire, scrive il saggista Roberto Manzocco in “Esseri Umani 2.0” (Springer, pp. 354), come «un sistema coerente di fantasie razionali para-scientifiche», su cui la scienza cioè non può ancora pronunciarsi, «che fungono da risposta laica alle aspirazioni escatologiche delle religioni tradizionali». Per convincersene basta scorrerne i capisaldi: il potenziamento delle nostre capacità fisiche e psichiche; l’eliminazione di ogni forma di sofferenza; la sconfitta dell’invecchiamento e della morte. Ciò che piace ai geek della Valley è che questi grandiosi progetti di superamento dell’umano nel “post-umano” si devono, e 81 possono, realizzare tramite la tecnologia. E tecniche, la cui fattibilità è ancora tutta da scoprire, come il “mind uploading”, ossia il trasferimento della coscienza su supporti non biologici, e le “nanomacchine”, robot grandi come virus in grado di riparare le cellule cancerose o i danni da malattia degenerativa direttamente a livello molecolare. Fabio CHIUSI, TRANS UMANO la trionferà, l’Espresso - 6 febbraio 2014 Lord Martin Rees, docente di Astrofisica all’Università di Cambridge e astronomo della Regina, la vede un po’ diversamente: i robot sono utili per lavorare in ambienti proibitivi per l’uomo — piattaforme petrolifere in fiamme, miniere semidistrutte da un crollo, centrali in avaria che perdono sostanze radioattive — oltre che per svolgere mestieri ripetitivi. Ma devono restare al livello di «utili idioti: la loro intelligenza artificiale va limitata, non devono poter svolgere mestieri intellettuali complessi. L’astronomo della Corte d’Inghilterra, occhi rivolti più alle glorie del passato che alle speranze e alle incognite di un futuro comunque problematico, propone una ricetta che sa di luddismo. Una ricetta anacronistica ed estrema che si spiega con l’angoscia che prende molti di noi davanti alla rapidità con la quale la civiltà dei robot — della quale abbiamo favoleggiato per decenni e che sembrava destinata a restare nei libri di fantascienza — sta entrando nelle nostre vite. Che i robot stiano uscendo dalle fabbriche lo sappiamo da tempo: il bancomat è un bancario trasformato in macchina, in servizio notte e giorno. In molti supermercati il cassiere non c’è più, sostituito da sensori, lettori di codici a barre, sistemi di pagamento automatizzati. In Giappone e Francia si moltiplicano treni e metropolitane guidati da un computer (è così la nuova Linea 5 della metropolitana di Milano), così come tutti i convogli che si muovono all’interno dei grandi aeroporti del mondo sono, ormai, senza conducente. Massimo GAGGI, E il robot prepara cocktail e fa la guerra, “Corriere Della Sera. La Lettura” 26 gennaio 2014 Per molto tempo al centro dell'attenzione sono state le tecnologie e gli interrogativi che si portano dietro: «Meglio i tablet o i netbook?», «Android, iOs o Windows?», seguiti da domande sempre più dettagliate «Quanto costano, come si usano, quali app...». Intanto i docenti hanno visto le classi invase da Lim, proiettori interattivi, pc, registri elettronici o tablet, senza riuscire a comprendere quale ruolo avrebbero dovuto assumere, soprattutto di fronte a ragazzi tecnologicamente avanzati che li guardavano con grandi speranze e aspettative. Per gli studenti si apre una grande opportunità: finalmente nessuno proibisce più di andare in internet, di comunicare tramite chat, di prendere appunti in quaderni digitali o leggere libri elettronici. Dianora BARDI, La tecnologia da sola non fa scuola, “Il Sole 24 Ore” - 12 gennaio 2014 Passando dal tempo che ritorna al tempo che invecchia, dal tempo ciclico della natura regolato dal sigillo della necessità al tempo progettuale della tecnica percorso dal desiderio e dall’intenzione dell’uomo, la storia subisce un sussulto. Non più decadenza da una mitica età dell’oro, ma progresso verso un avvenire senza meta. La progettualità tecnica, infatti, dice avanzamento, ma non senso della storia. La contrazione tra “recente passato” e “immediato futuro”, in cui si raccoglie il suo operatore, non concede di scorgere fini ultimi, ma solo progressi nell’ordine del proprio potenziamento. Null’altro, infatti, vuole la tecnica se non la propria crescita, un semplice sì a se stessa. L’orizzonte si spoglia dei suoi confini. Inizio e fine 82 non si congiungono più come nel ciclo del tempo, e neppure si dilatano come nel senso del tempo. Le mitologie perdono la loro forza persuasiva. Tecnica vuol dire, da subito, cingendo degli dèi. Umberto GALIMBERTI, Psiche e techne. L’uomo nell’età della tecnica - Feltrinelli, Milano 2002 TIPOLOGIA C – TEMA DI ARGOMENTO STORICO L’assassinio dell’Arciduca ereditario austriaco Francesco Ferdinando, avvenuto il 28 giugno 1914 ad opera di un nazionalista serbo, fu il motivo occasionale dello scoppio della Prima Guerra Mondiale. Quali erano in realtà i motivi profondi e perduranti che preludevano al primo conflitto globale della storia? TIPOLOGIA D – TEMA DI ORDINE GENERALE "Ogni individuo porta con sé, dalla nascita, un diritto uguale ed intangibile a vivere indipendentemente dai suoi simili in tutto ciò che lo riguarda personalmente ed a regolare da sé il proprio destino"(A. de Tocqueville). Questo principio è accolto dallo statuto delle Nazioni Unite e dalla nostra Costituzione, che pone a fondamento della convivenza civile il riconoscimento e la garanzia dei diritti inviolabili dell'uomo e l'adempimento di doveri inderogabili di solidarietà. Tali valori però risultano oggi drammaticamente violati, basti pensare ai recenti e continui tragici sbarchi clandestini sulle coste siciliane. Rifletta il candidato su questi odierni e gravi fenomeni di violazione dei diritti umani. _______________________ Durata massima della prova: 6 ore. È consentito soltanto l’uso del dizionario italiano. È consentito l’uso del dizionario bilingue (italiano-lingua del paese di provenienza) per i candidati di madrelingua non italiana. Non è consentito lasciare l’Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura del tema. 83 I SIMULAZIONE II PROVA SCIENZE UMANE Il candidato è tenuto a svolgere, a sua scelta, due temi tra quelli proposti: I «Per parlare delle relazioni che si stabiliscono tra popoli o tra società dobbiamo cominciare affrontando una difficile questione: è possibile applicare gli stessi criteri per giudicare atti che appartengono o culture differenti? Spesso si ha l’impressione di non riuscire a evitare un eccesso senza subito cadere in un alto. Chi crede nei giudizi assoluti, e dunque transculturali, rischia di considerare come valori universali quelli ai quali è abituato, di praticare un ingenuo etnocentrismo e un cieco dogmatismo, convinto di conoscere una volta per tutte ciò che è vero e ciò che è giusto. Rischia di diventare molto pericoloso il giorno in cui decide che il mondo intero deve godere dei vantaggi che caratterizzano la sua società. (...) Tuttavia, chi crede che tutti i giudizi siano relativi — a una cultura, a un luogo, a un momento della storia — è a sua volta minacciato, anche se dal pericolo opposto. Se ogni giudizio di valore è sottoposto alle circostanze, non si finisce per accettare ogni cosa, purché accada a casa degli altri? Ammettere, per esempio, che il sacrificio umano non è necessariamente da condannare, perché alcune società lo praticano; o la tortura, o la schiavitù. Decidere che un popolo è maturo per la libertà e un altro no, per poi lasciare tutti al proprio destino, compresi sé stessi — perché i miei valori non sono necessariamente migliori di quelli altrui. A forza di sistematizzarsi, questo relativismo finisce nel nichilismo e se ciascuno, per principio uguale a chiunque altro, sceglie arbitrariamente i valori in cui credere, l’unità della specie è nuovamente negata, anche se in modo diverso, perché gli uomini non hanno più un mondo spirituale in comune. Scilla e Cariddi del giudizio transculturale, dogmatismo e nichilismo talvolta appaiono inevitabili. Tuttavia, siamo quotidianamente chiamati a prendere posizione di fronte a gesti e atteggiamenti caratteristici di differenti culture e ci piacerebbe superare questa alternativa. Vorremmo riconoscere l’infinita diversità delle società umane, disponendo però di una scala di valori unica e affidabile. capace di orientarci. Ma come fare?» T. T0DOROV. La paura del barbari, trad. ital. E. Lana, Milano 2009 Il candidato esponga le sue riflessioni sull’argomento del brano sopra riportato e si soffermi in particolare, sulle seguenti questioni: • • • Che cos’è l’etnocentrismo? Che cosa si intende per relativismo culturale? Come si porrebbe superare l’alternativa fra etnocentrismo e relativismo culturale? II «Ci troviamo nel bel mezzo di una crisi di proporzioni inedite e di portata globale. Non mi riferisco alla crisi economica mondiale che è iniziata nel 2008. In quel caso, almeno, tutti si sono resi conto della crisi in atto e molti governanti nel mondo si sono dati freneticamente da fare per cercare delle soluzioni: non trovarne avrebbe comportato gravi conseguenze per i governi, come in certi casi è avvenuto. Mi riferisco invece a una crisi che passa inosservata, che lavora in silenzio, come un cancro, una crisi destinata ad essere, in prospettiva, ben più dannosa per il futuro della democrazia: la crisi mondiale dell’istruzione. Sono in corso radicali cambiamenti riguardo a ciò che le società democratiche insegnano ai loro giovani, e su tali cambiamenti non si riflette abbastanza. Le nazioni 84 sono sempre più attratte dall’idea del profitto; esse e i loro sistemi scolastici stanno accantonando, in maniera del tutto scriteriata, quei saperi che sono indispensabili a mantenere viva la democrazia. Se questa tendenza si protrarrà, i paesi di tutto il mondo ben presto produrranno generazioni di docili macchine anziché cittadini a pieno titolo, in grado di pensare da sé, criticare la tradizione e comprendere il significato delle sofferenze e delle esigenze delle altre persone.» (Martha C. NUSSBAUM, Non per profitto, il Mulino, Bologna 2011) Il candidato esponga le sue riflessioni sull’argomento del testo sopra riportato e si soffermi, in particolare, sui seguenti punti: - la nozione di “globalizzazione”; - l’idea del profitto nelle odierne società democratiche; - istruzione e sistema politico; - il ruolo sociale dell’educazione. III “Come insegnante devo sapere che senza la curiosità che mi muove, che mi pone interrogativi, che mi inserisce nella ricerca, non imparo né insegno. Esercitare la mia curiosità in modo corretto è un diritto che ho come persona e al quale corrisponde il dovere di lottare per esso. La costruzione o la produzione della conoscenza implica l'esercizio della curiosità, la sua capacità critica. La cosa fondamentale è che insegnante e alunni sappiano che la loro posizione è dialogica, aperta, curiosa, investigativa e non passiva. In questo senso, il buon insegnante è quello che riesce, mentre parla, a trarre l'alunno fino all'intimità del movimento del suo pensiero. La sua lezione è cosi una sfida e non una ninna nanna. I suoi alunni si stancano, ma non si addormentano. Si stancano perché accompagnano il movimento del suo pensiero, ne sorprendono le pause, i dubbi, le incertezze”. P. FREIRE, Pedagogia dell’autonomia, EGA Editore, 2004 Alla luce delle tue conoscenze ed esperienze, illustra: − L’educazione alla ricerca ed alla curiosità. − Il rapporto docente-alunno. − Metodologie attive di insegnamento- apprendimento. 85 II SIMULAZIONE II PROVA ESAME DI STATO SCIENZE UMANE Cl. V ASU Il candidato svolga due tracce a scelta tra quelle proposte: I “Cercarsi un fine. Bisogna che sia onesto. Grande. Che non presupponga nel ragazzo null’altro che d’essere uomo. Cioè che vada bene per credenti e atei... Il fine giusto è dedicarsi al prossimo. E in questo secolo come vuole amare se non con la politica o col sindacato o con la scuola? Siamo sovrani. Non è più il tempo delle elemosine, ma delle scelte. Contro i classisti che siete voi, contro la fame, l’analfabetismo, il razzismo, le guerre coloniali. Ma questo è solo il fine ultimo da ricordare ogni tanto. Quello immediato da ricordare minuto per minuto è d’intendere gli altri e farsi intendere. E non basta certo l’italiano, che nel mondo non conta nulla. Gli uomini hanno bisogno d’amarsi anche al di là delle frontiere. Dunque bisogna studiare molte lingue e tutte vive... Perché è solo la lingua che fa eguali. Eguale è chi sa esprimersi e intende l’espressione altrui. Che sia ricco o povero importa meno. Basta che parli.” don Lorenzo MILANI, Lettera a una professoressa, 1967 − Cosa suggerisce oggi, a più di quarant’anni di distanza, il brano riportato? − Quali riflessioni provoca? − Sono ancora attuali le esigenze espresse? − Rispetto a quali situazioni specifiche? II “…Se gli sforzi dell’educatore non si riallacciano a qualche attività che il fanciullo compie di sua propria iniziativa, indipendentemente dall’educatore stesso, l’educazione si riduce a una pressione dall’esterno. Essa può dare dei risultati esterni ma non può essere veracemente chiamata educativa. Senza una penetrazione della struttura e delle attività psichiche dell’individuo il processo educativo sarà, perciò, accidentale e arbitrario. Se coincide fortuitamente con l’attività del fanciullo ne verrà stimolato; altrimenti risulterà un ostacolo o un agente di disintegrazione o di arresto della natura del fanciullo. …L’educazione deve iniziarsi con una penetrazione psicologica delle capacità del fanciullo, dei suoi interessi e delle sue abitudini. Essa deve essere controllata a ogni punto con riferimento a queste stesse considerazioni. Tali facoltà, interessi e abitudini devono essere continuamente interpretate; noi dobbiamo sapere qual è il loro significato…” J. DEWEY, Il mio credo pedagogico, L. Borghi, Firenze, La Nuova Italia, 1961 Esponi le tue riflessioni sul contenuto del brano sopra riportato e soffermati, in particolare, sulle seguenti questioni: − attraverso quali strumenti l’educatore può arrivare a conoscere gli effettivi bisogni formativi dell’educando? − che cosa significa raccordare l’insegnamento a detti bisogni? − quale significato ha, invece, un insegnamento che non si raccordi con i bisogni formativi dell’educando? 86 III «Si può affermare che la concezione liberale è essenzialmente competitiva, in quanto volta a mettere gli individui nella condizione massimale di autorealizzazione, perché da questo deriva un bene per tutta la società. Essa crede nella competizione e nel conflitto, perché soltanto essi possono selezionare delle aristocrazie naturali e spontanee, delle élites aperte, capaci di impedire la mediocrità di un conformismo di massa, governato amministrativamente da una routine burocratica (Tocqueville, J. S. Mill, Weber, Croce). E opportuno ricordare che, per il pensiero liberale, la teoria delle élites corrisponde a un fatto (ed è quindi empiricamente falsificabile) e non è una ideologia, mentre cade in pericolose forme di mistificazione ideologica proprio chi la nega. Rilevato il fatto, per il liberale si tratta, appunto, di massimizzare la partecipazione attraverso strutture che consentano la circolazione e la competizione fra una pluralità di élites.» N. MATTEUCCI, Liberalismo, in AA.VV., Dizionario di Politica, dir. N. Bobbio / N. Matteucci, Torino, 1976 Il candidato esponga le sue riflessioni sull’argomento del brano sopra riportato e risponda, in particolare, alle seguenti questioni: - in che senso e in quali ambiti la competizione è utile alla collettività? - come possono conciliarsi in una società bene strutturata solidarietà e competizione? - come si formano le élites nelle moderne società occidentali? IV “Signor B - Dobbiamo favorire la conservazione delle culture, ed evitare la loro distruzione. Contemporaneamente però, dobbiamo far sì che le culture si evolvano per spinte interne. Ciò che va salvato è la diversità, la ricchezza e la varietà delle esperienze umane. Signor A Dobbiamo però aggiungere che il sentimento della diversità non deve essere fonte di nazionalismi o regionalismi. La soluzione del problema è complessa! Signor B - Tuttavia essa passa anche attraverso la consapevolezza che la ricchezza dell’umanità è nella sua diversità e complessità. Tutte le culture, le lingue, i dialetti, i generi di vita, gli esperimenti politici e sociali sono una potenziale fonte di novità. Con la diffusione delle informazioni, non sappiamo dove nascerà il Galileo del futuro, né se egli troverà spunto da una cultura che ha germi vitali sopiti sotto la cenere.” G. MEZZETTI, Il sistema mondo, Firenze, La Nuova Italia, 1985 Ispirandoti al dialogo immaginario del brano e basandoti sulle tue conoscenze ed esperienze, illustra, anche attraverso esempi: - il concetto di diversità dal punto di vista antropologico e sociale: aspetti positivi e eventuali limiti; - le possibili contraddizioni: globalità/localismo, esigenza di conservare le diversità/rischio di frenare l’evoluzione moderna delle varie culture e situazioni sociali; - il ruolo dei mezzi di comunicazione di massa nello sviluppo e nelle soluzioni del problema. Durata massima della prova: 6 ore. È consentito soltanto l’uso del vocabolario della lingua italiana. Non è consentito lasciare l’Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura del tema. 87 Nome ………………………………………………………………….………. Classe V ASU SIMULAZIONE III PROVA ESAME DI STATO 25 MARZO 2015 LATINO Perché l’epigramma “ Erotion” differisce dagli altri componimenti? ………………………………………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………. Descrivi il comportamento dei Germani relativo al matrimonio e ai riti nuziali. (Germania,cap. XVIII) ………………………………………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………… 88 Nome ………………………………………………………………….………. Classe V ASU SIMULAZIONE III PROVA ESAME DI STATO 30 aprile 2015 LATINO Indica qual è la struttura narrativa delle metamorfosi di Apuleio. ………………………………………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………. Spiega in quale senso la favola di Amore e Psiche riprende i fondamentali motivi ispiratori del romanzo in cui è collocata. ………………………………………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………… 89 L.S.U. “M. CURIE” - PERGINE VALSUGANA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Simulazione terza prova - Materia: Inglese REPUBBLICA ITALIANA Cognome e Nome …………………………………………………………………. 1. Oscar Wilde and Victorian Society. How did Oscar Wilde criticise his time and why? ___________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________ 2. “...And certainly, to him Life itself was the first, the greatest of the arts, and for it all the other arts seemed to be but a preparation....”. The Picture of Dorian Gray (chapter 11). Consider Wilde’s theories of art and life and comment on them. ___________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________ __________________________________________________________________________ 90 L.S.U. “M. CURIE” - PERGINE VALSUGANA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Simulazione terza prova - Materia: Inglese REPUBBLICA ITALIANA Cognome e Nome …………………………………………………………………. Describe the general spirit of Modernism. What traditional features were subverted by Modernist writers? ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ The Love Song of J. Alfred Prufrock by T.S. Eliot is considered a very innovative poem. Explain why. ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ 91 Classe V ASU Nome_________________________ Cognome___________________________ Prima simulazione della terza prova data 25 marzo 2015 Tipologia B quesiti a risposta singola Materia: FILOSOFIA Docente: Luisella Moser Si risponda ai seguenti quesiti, rimanendo rigorosamente negli spazi assegnati. 1. Si spieghi come Schopenhauer riformula la distinzione kantiana tra fenomeno e noumeno e si enuncino le caratteristiche della Volontà di vivere. ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ 2. In antitesi con la filosofia hegeliana, Kierkegaard afferma il primato del “ Singolo”: di che cosa si tratta? ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ 92 3. Nell’opera Aut –Aut sono descritti lo stadio estetico e lo stadio etico, si esponga il pensiero di Kierkegaard su questo tema, individuando le differenze tra i due modelli di vita. ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ 93 Classe V ASU Nome_________________________ Cognome________________ Seconda simulazione della terza prova data 30 aprile 2015 Tipologia B quesiti a risposta singola Materia: STORIA Docente: Luisella Moser Rispondi ai seguenti quesiti, rimanendo rigorosamente negli spazi assegnati. 1. Si individuino il periodo in cui furono promulgate le leggi fascistissime e i cambiamenti che esse determinarono nelle politica italiana. ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ 2. Per fronteggiare la crisi del 1929 il presidente democratico Franklin Delano Roosevelt nel 1933 mise in atto un programma di riforme chiamato New Deal. Se ne descriva sinteticamente il contenuto. ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ 94 3. Si evidenzino gli effetti che comportò l’invasione dell’Etiopia da parte dell’Italia sia sul piano economico che su quello delle relazioni internazionali. ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ 95