Il Giorno 12_10_2011 - Sistema Museale d`Ateneo
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Il Giorno 12_10_2011 - Sistema Museale d`Ateneo
MERCOLEDÌ 12 OTTOBRE 2011 CULTURA E SOCIETA’ 37 il caffè IL GIORNO - il Resto del Carlino - LA NAZIONE Tesori dimenticati RARITÀ La collezione, completata dal grande studioso, comprende anche un coccodrillo del Nilo, leoni berberi estinti e un celacanto IL MUSEO PAVESE DI STORIA NATURALE OLTRE 500 mila reperti provenienti da tutto il mondo in cerca di “casa”. Appartengono alla collezione del museo di Storia naturale istituito ai tempi della Riforma di Maria Teresa d’Austria, che nel 1771 chiamò Lazzaro Spallanzani ad occupare la cattedra di Storia Naturale dell’università di Pavia e a dirigere il museo. Una serie infinita di fossili, minerali, scheletri e animali tassidermizzati che oggi si trovano sparsi su tre sedi: a Palazzo Botta, nel sottotetto del castello visconteo e in via Guffanti. Dal castello, però, i 35 mila fossili, le teche di insetti, l’elefante, i dromedari e le giraffe so, una coppia di condor delle Ande e il kiwi dalla Nuova Zelanda. Ma non mancano i rettili, pesci marini di d’acqua dolce come lo storione che abitava le acque del Po, accanto a un raro esemplare di Celacanto (sono 5 nel mondo), un fossile vivente donato dall’Aga Khan Karim IV. E poi ci sono i gemelli siamesi di Bos taurus, una testa di vitello affetta da ciclopia, un giovane orangutan e l’agnello senza testa e senza tronco. Uno spaccato di natura che si può visitare con ingresso gratuito su prenotazione (0382.986308) dal lunedì al venerdì e in occasione di particolari manifestazioni culturali. «Perché non è un museo - ha proseguito il direttore - via Guffanti IL RISCHIO L’allarme del direttore “così si perde un enorme patrimonio” IN PARTENZA In via Guffanti stanno preparando tutto per il trasloco tassidermizzati se ne dovranno andare presto. Il Comune ha ottenuto un finanziamento per la ristrutturazione dello spazio e quindi i quattro operatori stanno già lavorando per pulire tutti i reperti e preparare gli scatoloni. All’inizio del 2012 si trasloca. era un magazzino per la conservazione del patrimonio. Dieci anni fa è diventata la sede temporanea del museo, senza un percorso museale, per questo organizziamo visite guidate. Un peccato, perché fino agli anni ’30 il museo di Storia naturale rappresentava un’attrattiva da tutta Europa. Negli anni ’60 è stato abbandonato, finché il precedente direttore non ha deciso mostrare al pubblico almeno una parte delle collezioni. Allora alcuni reperti sono stati restaurati e altri ripuliti». Manuela Marziani · PAVIA «L’IDEA era quella di spostarli a Palazzo Botta - ha detto il direttore Giorgio Mellerio - dove però è in corso una ristrutturazione. Cerchiamo una sistemazione in attesa di poter sistemare gli esemplari e rendere le collezioni fruibili dal pubblico». Al momento l’unico spazio accessibile è quello di via Guffanti 13, dove negli armadi dell’Ottocento sono custoditi circa 6000 esemplari. Animali rari come i pappagalli kakapo, in alcuni casi estinti come i leoni berberi, uno squalo di oltre 3 metri di lunghezza proveniente dallo stretto di Messina, un enorme coccodrillo del Nilo e un grande ippopotamo giunto da Mantova nel 1783. Inoltre, si trova un delfino dal naso a bottiglia acquisito da Spallanzani nel 1781 durante il suo viaggio a Marsiglia, una vertebra e una mandibola di una balena di Groenlandia e una ricca collezione ornitologica in cui spiccano gli uccelli del Paradi- · MILANO PRODUZIONE DI Varese, protagonista milanese, un lancio negli Stati Uniti dove, si dice, c’è l’interesse e il sostegno di Mel Gibson, «Il cantico di Maddalena» fa la sua anteprima a Milano (oggi al cinema Palestrina replica il 19), progetto anomalo in Italia, cinema indipendente di argomento religioso. Al centro del film, la vicenda umana e storica di Caterina Sordini (1770-1824), fondatrice di un ordine religioso di suore, una vita appassionante, nella quale non è mancata la «lu- Animali rari sotto sfratto Perde casa lo Spallanzani Mezzo milione di reperti in cerca di sede STRANEZZE In alto, uno squalo. Sotto vasi pieni di serpenti. Nel tondo Lazzaro Spallanzani IN FUTURO anche da via Guffanti gli animali si sposteranno per riunirsi a Palazzo Botta, dove si trovano i laboratori di Golgi e dove sarà possibile realizzare un percorso museale. Il progetto dell’ex rettore Roberto Schmid che prevedeva per il museo uno spazio espositivo su 9000 metri in cui collocare anche le collezioni di Anatomia comparata e Paleontologia non si potrà raggiungere, ma potranno essere messi in mostra anche gli uccelli di queste zone ora non visibili. «Speriamo che presto si possano riunire gli esemplari - ha concluso Mellerio - perché ora Spallanzani si sta rivoltando nella tomba». L’ANTEPRIMA UN FILM PER RICORDARE LA STORIA DI UNA RELIGIOSA Il cantico di Maddalena in sala ce della vocazione». Al centro della produzione, le suore della «casa madre» americana, che hanno investito qualcosa per realizzare il film. E’ in assoluto la prima occasione di ricostruzione della storia di Madre Maria Maddalena. Nata a Porto Santo Stefano da famiglia benestante, Caterina Sordini subisce in infanzia un trauma, in pericolo di vita sulle rocce di fronte al mare. Contrariamente ad ogni ragionevole e drammatica diagnosi medica, la bambina guarisce e corre verso l’adolescenza maturando nella bellezza fisica ed interiore. Felicemente fidanzata ed ormai prossima alle nozze, la giovane Sordini ha la visione di Cristo nello specchio della propria stanza che la invita a seguirla... Il rapporto con il Mistero cresce fino a una nuova grande visione in refettorio. Anche l’autorità religiosa è costretta a verificare gli accadimenti narrati dalla Badessa Caterina ora Madre Maria Maddalena. Le sue estasi premonitrici trovano riscontro nella realtà. La vittoria di Napoleone, l’arresto di Pio VI, l’avanzata del positivismo illuminista, la sfida culturale che la sua fede richiede, sono aspetti e fatti che la vedono impegnata in prima persona per la fondazione dell’Ordine delle Adoratrici Perpetue. «Il cantico di Maddalena - dicono gli autori - è una sfida produttiva resa possibile dall’incontro tra Mauca Film (casa di produzione indipendente lombarda) e le suore dell’Ordine dell’Adorazione Perpetua di San Francisco, che da circa 20 anni intendevano realizzare un film sulla vita e le opere della loro fondatrice: Caterina Sordini». Il personaggio di Caterina Sordini è interpretato film da Silvia Ferretti. S.D.