Trompe l`Oeil - Palazzo Strozzi
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Trompe l`Oeil - Palazzo Strozzi
Trompe l'Oeil Arte e illusione dall'Antichità al Contemporaneo Premessa Il tema dell’inganno ottico, o trompe-l’œil, attraversa tutta la storia dell’arte dell’Occidente, a partire dal mondo greco-romano. È stata in primis la pittura ad attivare, e via via a rinnovare nel tempo, questa sfida intrigante fra vero e mimesi del vero, resa più difficile e stimolante dai limiti bidimensionali del mezzo pittorico. Al tema dell’inganno ottico nella pittura sono stati dedicati, a partire dagli anni Ottanta, alcuni studi importanti in ambito internazionale ed una sola esposizione, tenutasi alla National Gallery di Washington nel 2002-2003. La mostra Il tema della finzione del vero verrà presentato non solo nell’ambito della pittura, ma nella “trasversalità” di cui di fatto ha goduto nel corso della sua lunga fortuna. Anche altre espressioni artistiche, dalla scultura alle arti applicate, si sono fatte affascinare e si sono cimentate con l’illusione del vero. Qualche citazione: gli armadietti semiaperti con i libri al loro interno, le tarsie lignee degli studioli rinascimentali, i piani di tavolo su cui scagliola e pietre dure dispongono assortimenti di oggetti ingannevolmente tridimensionali, le porcellane che travestono zuppiere e altre suppellettili nelle forme di ortaggi naturali, la ceroplastica sette-ottocentesca in forme anatomiche e botaniche. In virtù del ruolo determinante avuto dalla decorazione parietale e di interni nell’arte dell’inganno, in mostra troveranno spazio anche affreschi e mosaici staccati, come quelli provenienti dal mondo dell’antica Roma, dove questo tipo di decorazione prese avvio e fece scuola alle epoche successive. La mostra coprirà cronologicamente il periodo che va dall’antichità grecoromana alla storia dell’arte europea, a partire dal Trecento, epoca del ritorno alla “verosimiglianza” che l’arte medioevale aveva programmaticamente eluso, fino ai giorni nostri. Una parte consistente e di speciale suggestione della mostra verrà riservata alla pittura fiamminga, che nel genere del trompe-l’œil ha avuto gli artisti e le invenzioni più coinvolgenti. Verrà anche esposto il celebre “armadietto di curiosità” detto “Scarabattolo” del Museo dell’Opificio, dipinto fiammingo di fine Seicento di Domenico Remps che presenta una raccolta medicea di oggetti naturali e artistici, in buona parte riconoscibili e rintracciabili, che potrebbero essere esposti a loro volta in mostra, alimentando così il gioco di specchi fra realtà e inganno. Uno spazio verrà dedicato inoltre alle ricerche artistiche contemporanee, soprattutto statunitensi, variamente tornate al tema dopo il lungo divorzio dalla verosimiglianza. Si prevedono in tutto circa cento/centoventi opere provenienti da musei italiani ed esteri, e da collezioni private, delle quali la metà consisterà in dipinti, mentre le restanti comprenderanno mosaici a tessere e in pietre dure, affreschi staccati, tarsie lignee, porcellane, sculture, oggetti polimaterici. Dal trompe-l’œil al trompe-l’oreil Accompagnerà la mostra, una selezione sonora di quelli che, con un neologismo, potremmo definire i trompe-l’oreil che la musica classica e contemporanea hanno coltivato in più forme e occasioni.