Sogno e neuroscienza

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Sogno e neuroscienza
Sogno e Neuroscienza
A cura di Umberto
Ghidini
Indice:
1) Il Sogno: due teorie psicoanalitiche che hanno segnato un’
epoca moderna;
2) Neuroscienza: studio dell’ encefalo e dei neuroni nella loro
componente biologica e chimica. Fenomeni fisici durante il
sogno;
3) Neuropsicoanalisi: scienza che funge da ponte tra
psicoanalisi e neuroscienza, due fiumi che scorrono
parallelamente.
Introduzione
Fin dai primi anni del XX secolo, nell’ ambito scientifico, sono sorti
limiti conoscitivi correlati ai metodi di procedimento matematico e
computazionale. (Kos Rivista di medicina, cultura e scienze umane)
In primo luogo bisogna analizzare il concetto di legge scientifica: una
legge è un enunciato generale che è applicabile universalmente.
Nonostante ciò non tutti gli enunciati generali sono leggi, ed è in
questo frangente che interviene il filosofo, Egli deve stabilire quale
tra tutti gli enunciati generali possa guadagnare il titolo di “legge”.
Nella presente tesi applicherò un metodo di analisi scientifica (la
neuroscienza) ad un processo psichico (il sogno) ed è proprio qui
che va posto l’ accento dei limiti conoscitivi in ambito scientifico.
Nell’ era contemporanea si stanno facendo dei grandi passi in avanti
a riguardo, ed è addirittura stata fondata la Neuropsicoanalisi, un
metodo di ricerca che crea un collegamento tra Neuroscienza e
Psicoanalisi. Tutto ciò crea la possibilità di legare tra di loro due
concetti apparentemente estranei, in cui uno è prettamente basato su
conoscenze biologiche-chimiche e l’ altro viene definito come una
nozione astratta che non ha fondamenti fisici. (la neuropsicoanalisi
verrà affrontata nell’ ultimo capitolo in modo molto generale poiché
i contenuti sono molti).
La Psicoanalisi
1.1-Cos’ è la Psicoanalisi
Un ruolo fondamentale è rivestito dalla psicoanalisi. Senza di essa
non esisterebbe l’ interpretazione dei sogni e più di tutto i metodi di
indagine fondati su di essa (si pensi alla psicodinamica o alla
psicoterapeutica).
“ <<Psicoanalisi>> significa uno speciale metodo di trattamento
escogitato dal professor Sigmund Freud per la cura di una certa
categoria di malattie nervose.[...] Significa pure una speciale tecnica
per l’ investigazione dei più profondi livelli della mente” (Ernest
Jones, Che cosa è la Psicoanalisi?).
Ciò che Freud riuscì a realizzare, tramite le associazioni libere, fu di
trasformare i processi mentali inconsci del malato in riduzioni
coscienti controllabili dallo stesso.
1.2-Rapporto con il sogno
Freud, nella seconda topica, paragona la mente ad una serie di
compartimenti stagni divisi in Io, Es e SuperIo la quale
comunicazione è ostacolata da precisi fattori. Fondamentale per il
rapporto con i sogni è la prima topica, con essa Freud divide la
dimensione in conscia, inconscia e preconscia. La parte inconscia è la
sezione della nostra psiche che non possiamo conoscere. In essa vi
sono pulsioni sessuali e desideri irrazionali. Nella vita reale (nella
parte conscia) queste pulsioni sono rimosse, censurate e filtrate ma
nei sogni esse prendono vita
(altri metodi di sfogo dell’ inconscio sono i lapsus e gli atti mancati).
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Il Sogno
1.3-Cos’ è il sogno
Inserito nell’ ambito inconscio della psiche, il Sogno è il pozzo dal
quale si può accingere direttamente ai contenuti e ai desideri più
profondi dell’ essere umano.
“Sogno: attività psichica che si svolge durante il sonno dal latino
somnium” (Il dizionario della lingua Italiana, Giacomo Devoto-Gian
Carlo Oli).
Fin dal 1900 i sogni venivano considerati come risultanti di disturbi
fisici del cervello ed è solo grazie a Freud che la loro importanza
mutò. Questi erano, e sono, di grande aiuto per la cura delle nevrosi.
Attraverso un esame dettagliato degli stessi è possibile penetrare nei
più profondi strati della mente.
1.4-Classificazione dei sogni
“Il primo punto da trattare sull’ argomento dei sogni è la differenza
tra il <<contenuto manifesto>>, ossia il sogno come è ricordato, e il
<<contenuto latente>>, ossia la ricerca di quei pensieri che hanno
condotto al sogno e che vengono accertati per mezzo di un’ analisi
dettagliata, eseguita con il metodo delle libere associazioni” (Ernest
Jones, Che cosa è la Psicoanalisi?).
Il <<contenuto latente>> è quindi la base strutturale da cui viene
costruito il sogno mentre quello <<manifesto>> è una sua
modificazione che avviene attraverso diversi passaggi.
Vi sono tre categorie principali di sogni derivanti dal rapporto tra i
due contenuti, essi sono:
“- Sensati e comprensibili, quelli, cioè, che possono essere inseriti
senza ulteriori difficoltà nel contesto della nostra vita psichica. […]
Tuttavia noi non dubitiamo mai della loro qualità di sogni e non li
confondiamo con i prodotti della veglia;
-Un secondo gruppo è costituito da quei sogni che, anche se sono
coerenti in sé e posseggono chiaramente un senso, hanno tuttavia un
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effetto sconcertante, poiché non riusciamo ad inserire quel senso
nella nostra vita psichica; […]
-Il terzo gruppo comprende quei sogni che non hanno senso o sogni
incomprensibili.[…] La stragrande maggioranza dei sogni presentano
queste caratteristiche.” (Il sogno e la sua interpretazione, Sigmund
Freud).
1.5-Attività del lavoro onirico
Affrontando la prima categoria di sogni si può affermare che essi
sono più frequenti nei bambini. Mentre negli adulti essi sono in
apparenza chiari e trasparenti, in realtà devono essere ulteriormente
rielaborati e interpretati. Essi sono sostanzialmente proiezioni di
desideri che nella veglia non sono stati pienamente appagati. Citando
Freud : “Ognuno di questi sogni può essere sostituito da una
proposizione all’ ottativo: <<Oh, se la gita sul lago fosse durata di
più!>>”.
Ciò che Freud chiama “lavoro onirico” è la trasformazione dei
desideri, dei pensieri e dei ricordi che vengono inseriti nel sogno.
Nella seconda e nella terza categoria di sogni vi è un ulteriore attività
del lavoro onirico detta “condensazione”, essa comprime due o più
pensieri onirici per costruire una situazione onirica. Ovviamente i
pensieri onirici devono avere elementi in comune (possono essere
anche in contrasto). “Il lavoro onirico allora procede come Francis
Galton nel fare le fotografie di famiglia. Egli in un certo senso
sovrappone le diverse componenti, così l’ elemento comune risalta
chiaramente nella fotografia composta, mentre i particolari
contradditori più o meno si cancellano a vicenda.” (Il sogno e la sua
interpretazione, Sigmund Freud).
Vi sono altre tre attività del lavoro onirico nella trasformazione dei
contenuti:
lo “spostamento”, la sua funzione è di trasferire l’ intensità psichica
dei pensieri e delle rappresentazioni su altri pensieri che per noi non
dovrebbero essere tanto sottolineati. “Ciò che risalta chiaramente e
sfacciatamente nel sogno come suo contenuto essenziale, deve
accontentarsi, dopo l’ analisi, di svolgere un ruolo estremamente
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subordinato tra i pensieri onirici; e ciò che, secondo i nostri
sentimenti, dovrebbe essere preminente tra i pensieri del sogno, o
non è affatto presente come materiale rappresentativo nel contenuto
del sogno, o vi si trova come remota allusione in qualche zona
oscura” (Il sogno e la sua interpretazione, Sigmund Freud).
Un’ altra specie di trasformazione è “l’ adattamento pittorico del
materiale psichico” esso è l’ attività che rende i pensieri onirici
rappresentazioni simboliche usando metafore e paragoni. È la
rappresentazione visiva dei pensieri latenti, ciò che noi
sostanzialmente vediamo nel sogno.
Ultima attività del lavoro onirico è l’ “elaborazione secondaria” essa
non agisce sempre in tutti i sogni. “La sua funzione sarebbe quella di
ordinare le componenti del sogno in modo tale da formare un tutto
approssimativamente coerente, una composizione onirica” (Il sogno
e la sua interpretazione, Sigmund Freud). Come già detto non agisce
su tutti i sogni perché in alcune visioni oniriche sono incoerenti e
disordinate.
1.6-Il tema principale dei sogni negli adulti
Come afferma Freud “la maggior parte dei sogni degli adulti risale
attraverso l’ analisi, a desideri erotici. Questa affermazione non si
riferisce a sogni con un contenuto sessuale esplicito ma a quei sogni
all’ interno dei quali vi sono allusioni, forme analoghe e simboli di
rappresentazione indiretta.” La sua definizione per queste pulsioni è
detta libido, ed è la spinta di natura sessuale principale che ha l’
uomo.
1.7-Jung: allievo prodigio
Carl Gustav Jung è stato uno psichiatra, psicoanalista e antropologo
svizzero inizialmente allievo di Freud e suo pupillo, si distaccò da
quest’ ultimo nel 1912. Il confronto tra i due fu inevitabile e vi
furono svariati punti discordanti.
Così come Freud è considerato il fondatore della psicoanalisi, Jung lo
è per la psicologia analitica.
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1.8-La concezione di Jung e la critica a Freud
Le cause della rottura tra Jung e Freud erano di diverso genere. Ne
delineerò le principali e sottolineerò quelle legate ai sogni
(omettendone alcune).
Secondo l’ interpretazione di Freud (paragrafo 1.6) la base di tutte le
pulsioni è la sessualità. Contrariamente Jung definisce la libido come
“energia psichica”, essa è ciò che spinge l’ uomo alla vita e non solo
ad una ricerca di piacere. Una reazione conseguente a questa ipotesi
è che anche nei sogni non vi è sempre l’ appagamento del desiderio
rimosso e dei desideri erotici.
Il secondo concetto che affronto è quello dell’ <<inconscio
collettivo>> esso fa da base all’ inconscio individuale. “L’ inconscio
collettivo è una parte della psiche che si può distinguere in negativo
dall’ inconscio personale per il fatto che non deve, come questo, la
sua esistenza all’ esperienza personale e perciò non è un’ acquisizione
personale. Mentre l’ inconscio personale è formato essenzialmente
da contenuti che sono stati un tempo consci, ma sono poi scomparsi
dalla coscienza perché dimenticati o rimossi, i contenuti dell’
inconscio collettivo non sono mai stati nella coscienza e perciò non
sono mai stati acquisiti individualmente, ma devono la loro esistenza
esclusivamente all’ eredità.” (Carl Gustav Jung, Il concetto di
inconscio collettivo). Ciò che forma principalmente l’ inconscio
collettivo sono gli <<archetipi>> (dal greco arché=originale e tipos
=modello) idee innate e figure derivanti dalla mitologia. Jung scrive:
“ “Archetipo” è una parafrasi esplicativa dell’ éidos (forma-aspetto)
platonico. […] Tale qualificazione è pertinente e utile poiché significa
che, per quanto riguarda i contenuti dell’ inconscio collettivo, ci
troviamo davanti a tipi arcaici o ancora meglio primigeni, cioè
immagini comuni presenti fin dai tempi remoti”.
È lampante che nei sogni gli archetipi si manifestino in figure, le
quali non sono dovute ad un condizionamento causato da esperienze
nel periodo di veglia o da conoscenze apprese nel mondo reale.
Bisogna quindi trovare, nella visione onirica, dei motivi non noti al
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sognatore che sono fondamentali per l’ esistenza del sogno e che
sono riconducibili a strutture archetipiche note da fonti storiche.
Le Neuroscienze
2.1-Cosa sono le Neuroscienze
“Neuroscienze è l’insieme delle discipline che studiano i vari aspetti
morfofunzionali del sistema nervoso mediante l’apporto di numerose
branche della ricerca biomedica, dalla neurofisiologia alla
farmacologia, dalla biochimica alla biologia molecolare, dalla biologia
cellulare alle tecniche di neuroradiologia.” (Enciclopedia Treccani).
2.2-Caratteristiche principali
Il sistema nervoso è formato
da cellule, esse si dividono,
grazie agli studi di Cajal e
Camillo Golgi, in due grandi
categorie: le cellule nervose o
neuroni e svariate cellule di
sostegno.
Le cellule nervose sono
formate da: un nucleo, un
reticolo endoplasmatico, i
ribosomi, i mitocondri e l’
apparato di Golgi. Dovuto al
fatto che i neuroni sono
specializzati nella
trasmissione di segnali essi
hanno caratteristiche
strutturali specifiche.
I dendriti sono ramificazioni
che partono dal corpo della
cellula. Essi sono corti ma
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ramificati, il ruolo principale è fornire i siti per i contatti sinaptici con
altre cellule. Le informazioni trasmesse dai messaggi che
raggiungono i dendriti vengono lette all’ origine dell’ assone, la parte
specializzata per la conduzione dei segnali. Il meccanismo che
trasporta i segnali tramite l’ assone lungo una certa distanza è detto
potenziale d’ azione. Le informazioni portate da quest’ ultimo
vengono trasmesse alla cellula successiva per mezzo della
trasmissione sinaptica..
Le cellule di sostegno sono dette cellule della neuroglia esse non
partecipano allo scambio di informazioni tramite segnali elettrici
bensì contribuiscono a preservare la capacità di comunicazione dei
neuroni (non mi soffermo su di esse perché andrei fuori tema).
2.3-Rapporto sonno-sogno
Prima di iniziare a descrivere il processo del sogno, bisogna inserirlo
in un macroargomento: il sonno. Esso è definito come un
“fenomeno periodico di sospensione più o meno completa della
coscienza e della volontà, indispensabile per il ripristino dell’
efficienza psichica o fisica.” (Il dizionario della lingua Italiana,
Giacomo Devoto-Gian Carlo Oli).
Il ruolo intrinseco del sonno è quindi di tipo ristoratore, esso si
divide principalmente in due fasi: la fase n-REM e la fase REM. Esse
vengono individuate tramite dei criteri elettroencefalografici (EEG)
durante il sonno.
La fase n-REM (non-rapid eye movement) si divide ulteriormente in
altre 4 fasi:
Nella prima fase vi è il caratteristico stato di sonnolenza, in questo
periodo la gamma di frequenze dell’ EEG ha valori più bassi e l’
ampiezza delle onde aumenta.
Nella seconda fase vi è un sonno leggero dove si osserva una
diminuzione della frequenza delle onde e un aumento della loro
ampiezza. Qui vi sono inoltre, ad intermittenza, scariche di impulsi
raggruppati ad alta frequenza detti fusi da sonno. Queste scariche si
producono a causa delle interazioni non molto chiare che hanno
luogo tra i neuroni del talamo e quelli della corteccia cerebrale.
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Nella fase tre vi sono stati
di sonno moderato e stati di
sonno profondo, aumenta
ancor di più l’ ampiezza
delle onde a bassa
frequenza.
Nell’ ultima fase del sonno
n-REM vi è un oscillazione
delle onde a bassa
frequenza ma con ampiezza
elevata, questa fase è
caratteristica per le onde
delta..
Il periodo in cui vi è un
“rapido movimento degli
occhi” è detta REM (rapid
eye movement). Fu
scoperta dagli studiosi
Kleitman e Aserinsky
tramite l’ EEG.
Essi notarono che vi era un’ interruzione delle onde della fase 4 del
sonno n-REM le quali venivano sostituite da onde con un’ ampiezza
bassa e una frequenza alta, tipiche anche dello stato di veglia.
Il periodo sopraggiunge per 20 minuti ogni 90 e si alterna con l’ altro
tipo di sonno. Gli studiosi tramite una serie di esperimenti sono
riusciti a provare che l’ n-REM è indispensabile per il mantenimento
fisico e mentale dell’ individuo, il periodo la cui funzione è ignota,
invece, è il sonno REM.
I Neuroscienziati hanno individuato qual è la fase in cui vi sono
propriamente le visioni oniriche, il rapporto tra il periodo REM e
quello n-REM è di 80 a 20.
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2.4-Variazione
della fase
REM
Un
interessante
scoperta ha
rivelato che la
durata della
fase REM nel
sonno varia al variare dell’ età. “Elevatissima è la quantità di tempo
usata per dormire dal feto e dal lattante; nel loro caso una
proporzione molto consistente del sonno è costituita da sonno
REM. Questa percentuale diminuisce durante l’ infanzia, rimane
stabile nel corso di gran parte della vita adulta, per poi diminuire
nella vecchiaia. L’ osservazione di questi cambiamenti ha dato il via a
numerose speculazioni teoriche, è stata ad esempio proposta la tesi
dell’ esistenza di un legame tra sonno REM e apprendimento.”
(Neuroscienze)
Neuropsicoanalisi
3.1-Cos’ è la Neuropsicoanalisi
La Neuropsicoanalisi è una modalità di ricerca che unisce le
conoscenze delle Neuroscienze e della Psicoanalisi per raggiungere
uno scopo comune: la comprensione dei processi della mente e dell’
encefalo.
3.2-Relazione tra mente e cervello
Fin dai tempi di Platone esisteva l’ enigma inspiegabile delle relazioni
tra mente e corpo. La differenza sostanziale rispetto al passato è che
nell’ era contemporanea è emerso uno sforzo scientifico teso a
risolvere tale problema. Questo sforzo comprende oggi un insieme
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di discipline molto vasto che incorpora le neuroscienze, la
psicoanalisi e talvolta l’ analisi filosofica.
Il cervello si contraddistingue da tutti gli altri organi del corpo
umano perché esso è la sede centrale della mente.
David Chalmers, filosofo contemporaneo, postula che un aspetto del
problema mente-corpo sia definibile come “semplice” e un altro
come “composto”. Il primo è quello impiegato maggiormente dai
neuroscienziati. Il metodo di ricerca tende a individuare quali siano i
processi neurali che costituirebbero i correlati della nostra
consapevolezza cosciente, essi vengono abbreviati in CNC. Un limite
di questo metodo è il fatto di riuscire a trovare le regioni cerebrali e i
processi neurali correlati alla coscienza, senza però spiegare come
una combinazione di eventi fisiologici ci renda coscienti. È questo il
caso del problema complesso. In esso vi è una questione in più: in
che modo dalla materia organica emerge la coscienza?
3.3-Coscienza e Inconscio
Freud fu uno dei primi ad affermare che la maggior parte della vita
mentale procede tramite un percorso inconscio. La coscienza è solo
una delle tante proprietà della mente.
Molti scienziati della sfera cognitivistica concordano con il pensiero
dello psicoanalista e aggiungono che la maggior parte delle
operazioni mentali sarebbe eseguibile senza ausilio della coscienza.
Le evidenze si possono riscontrare in pazienti che hanno subito un
danno cerebrale. Un esempio è quello della visione cieca: “Il termine
visione cieca si applica a quei pazienti con un danno alla corteccia
visiva dei lobi occipitali –la corteccia visiva primaria- cioè il luogo
dove termina la maggior parte delle fibre nervose provenienti dalla
retina. Tali pazienti soffrono di “cecità corticale”: sono ciechi a causa
del fatto che è venuta a mancare la parte della corteccia che genera la
coscienza della vista. Quindi cecità, in questo caso, si traduce in una
mancanza di consapevolezza visiva.[…] Se a questi pazienti si mette
un oggetto davanti agli occhi essi rispondono con l ’ affermazione:
<<Non riesco a vedere niente: sono cieco!>>. Vi è una confusione
tra il “vedere” e il “vedere coscientemente”.[…] Quando a questi
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pazienti si chiede di compiere una “scelta forzata” tra una serie di
stimoli visivi diversi […] i risultati rivelano che danno risposte
corrette in percentuale maggiore rispetto al primo caso.” (Il cervello
e il mondo interno, Mark Solms e Oliver Turnbull).
Ciò che viene sottolineato da questo esperimento è che il paziente
elabora le informazioni ma non se ne rende conto. Questo avviene
perché vi è una parte della corteccia cerebrale che è ancora
funzionante per elaborare le informazioni visive (ed è definibile
visione inconscia). Quello che è mancante in questa zona è la
coscienza visiva.
3.4- Quale teoria ?
La teoria della corrispondenza diretta tra REM e sogno si basa su
una differenza sostanziale tra osservazioni svolte sul “cervello” ( che
riguardano lo stato di un tessuto organico) e osservazioni sulla
“mente” ( che concernono i contenuti dei resoconti soggettivi)
ebbene risulta essere di fondamentale importanza per i neuro
scienziati contemporanei tenere in seria considerazione i dati
derivanti da entrambi i punti di osservazione coinvolti nell’equazione
mente-corpo, al fine di non incappare nel famoso “errore di
Cartesio” ( Damasio , Il cervello e il mondo interno, Mark Solms e
Oliver Turnbull).
Infine il controllo dei risultati di un metodo attraverso il confronto
con quelli ottenuti mediante un’altra procedura comporta una
riduzione dei difetti ideosincratici di ciascuno dei due metodi;
pertanto le applicazioni sono quelle neurofisiologiche, quelli prodotti
da studi sul sonno, quelli condotti su soggetti umani
neurologicamente intatti con le tecniche di visualizzazione ( imaging)
funzionale ed i risultati degli studi clinico-sperimenttali su pazienti
con lesioni cerebrali focali.
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Nota Bibliografica
-KOS, Rivista di medicina, cultura e scienze umane (n° 251/252
agosto-settembre 2006);
- Ernest Jones, Che cosa è la Psicoanalisi ?, c/e Giunti-G.Barbera,
1972;
-Sigmund Freud, Il sogno e la sua interpretazione, Newton
Compton, 2013;
-Carl Gustav Jung, L’ analisi dei sogni-Gli archetipi dell’ inconscio-la
sincronicità, Bollati Boringhieri, 2011;
-Dale Purves, George J. Augustine, David Fitzpatrick, Lawrence C.
Katz, Antony-Samuel LaMantia, James O. Mc Namara,
Neuroscienze, Zanichelli, 2000;
-Mark Solms e Oliver Turnbull, Il cervello e il mondo internoIntroduzione alle neuroscienze dell’ esperienza soggettiva, Raffaello
Cortina, 2004;
-Enciclopedia multimediale Treccani;
-Giacomo Devoto e Gian Carlo, Oli, Il dizionario della lingua
Italiana, Le Monnier, 2002-2003.
Immagine in copertina di Salvador Dalì, Sogno causato dal volo di un'ape
intorno a una melagrana un attimo prima del risveglio.
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