GIUSEPPE BERGOMI Nato a Brescia nel 1953, vive e lavora a Ome

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GIUSEPPE BERGOMI Nato a Brescia nel 1953, vive e lavora a Ome
GIUSEPPE BERGOMI
Nato a Brescia nel 1953, vive e lavora a Ome (Bs)
Si forma all'Accademia di Brera come pittore; nel 1981 inizia a modellare tenendo, solo un anno dopo
(1982), la prima mostra di sculture alla Galleria dell’Incisione di Brescia.
Nel ‘92/93 l’Accademia di Beychevelle per l’Arte Contemporanea lo invita a vivere e a lavorare a Château
Beychevelle. In Francia lo scultore realizza una grande terracotta raffigurante L'allegoria della Giustizia, con
la quale vince il Grand Prix Château Beychevelle 1993.
Nel 1996 viene invitato alla XII Quadriennale d’arte di Roma, in tale occasione la Camera dei deputati
acquista una sua opera. L’anno successivo gli viene conferito il Premio Camera dei deputati e si inaugura una
esposizione personale a Palazzo Montecitorio. Nello stesso anno il Principato di Monaco acquista due sue
grandi sculture in bronzo, esposte alla VI Biennale di Scultura di Montecarlo.
Nel 2000 realizza una scultura monumentale in bronzo dal titolo Uomini, delfini e parallelepipedi per
l’ingresso dell’acquario di Nagoya in Giappone.
Nell’estate 2005 il Chiostro del Bramante di Roma ospita una grande esposizione dell’artista con sessanta
sculture in bronzo policromo curata da Italian Factory. La stessa mostra verrà inaugurata a Palazzo
Martinengo a Brescia nel febbraio 2006.
Seguono numerose esposizioni nazionali e internazionali Attualmente è presente alla Biennale di Venezia
(54. Esposizione Internazionale d’Arte,Padiglione Italia, Arsenale)
Protagonista del lavoro di Bergomi è la figura umana, da sempre tema centrale della sua ricerca: la moglie e
le figlie, soggetti ispiratori della sua poetica, appartengono alla sua quotidianità elevata a monumento
dell'umano sentire. Il realismo di Bergomi rivela un linguaggio pulito e misurato, frutto di un lavoro lento e
meticoloso mirato a depurare l'immagine da qualsiasi particolare superfluo.
NICOLA BOLLA
E' nato a Saluzzo (CN) nel 1963. Vive e lavora a Torino.
Laureato in Medicina e Chirurgia, si avvia, come conseguenza quasi naturale del suo essere, all'attività di
artista riscuotendo consensi tra la critica; delle mostre personali si ricorda White Project, (Galleria Franco
Marconi, 2003); Shark, (Nohra Haime Gallery, New York, 2002), Fairy Tales (Nohra Haime Gallery, New York,
2000); delle collettive: Alto Volume Corporale, (Palazzo Piacentini, San Benedetto del Tronto,2002);
Guardaroba, (Convento di Santa Scolastica, Bari, 2001) e NA-TO, (Gale Gate Gallery, New York, 2000).
Ha partecipato alla Biennale di Venezia 53.Esposizione Internazionale d'Arte, nel padiglione Italia (2009)
Il suo lavoro coincide con un gesto di sapore duchampiano in cui l'oggetto regna sovrano caricandosi di
valori altri rispetto al semplice contenuto formale: la tecnica, ormai linguaggio proprio dell'artista, di
ricoprire gli elementi della rappresentazione scultorea con Swarovski o carte da gioco altro non è che la
volontà di “estremizzare l'idea dell'effimero e in qualche modo dell'inutilità che a volte risiede nell'opera
dell'artista, una radicalizzazione del nulla!” (cit. Bolla).
CORRADO BONOMI
E' nato il 20 Marzo del 1956 Novara, dove vive e lavora.
Terminati gli studi artistici si dedica alla propria formazione umana e professionale fino al 1982 anno della
sua prima esposizione; da allora, partecipando a molte mostre, elabora un proprio linguaggio.
Nel 1995 fa parte del gruppo "Concettualismo Ironico Italiano" formatosi intorno alla Galleria Falzone di
Mannheim.
Parallelamente all'attività artistica, negli anni '90 ha inizio la sua esperienza di insegnamento: dal 1995
collabora come operatore culturale con il Dipartimento Educazione del Museo d'Arte Contemporanea del
Castello di Rivoli per il quale ha realizzato diversi progetti, alcuni dei quali sono presenti nella mostra
didattica-personale del 1999 ospitata dall'Associazione Culturale La Casa della Tigre di Torino; dal 1997
collabora attivamente con il Museo "A come Ambiente" di Torino con il quale ha pubblicato un manualecatalogo Animali e Fiori nascono da..., un percorso didattico-creativo dedicato al riutilizzo alternativo dei
materiali di scarto, mentre gli anni 2000-2001 lo hanno visto docente presso la scuola di Arte e Design
"Futurarium" di Milano, diretta da A. Guerriero.
Tra le mostre collettive ricordiamo: Una Babele Postmoderna a cura di E. Di Mauro (Parma, 2002); Kids are
us a cura di M. Sciaccaluga Galleria Civica Trento 2003. Tra le personali: Spielzeugwelt (Galleria Falzone,
Mannheim, 2003); Castelli in aria (Galleria Peccolo, Livorno, 2003) e Arti e mestieri (Bonelli arte
contemporanea, Mantova).
MIRTA CARROLI
E' nata a Brisighella (Ravenna) nel 1949, vive e lavora a Bologna e Milano.
Dopo aver frequentato il Liceo Artistico si laurea all'Accademia di Belle Arti nel corso di Scultura. Dal 1980
ricopre la cattedra di Discipline Plastiche presso il Liceo Artistico F. Arcangeli di Bologna. Ha iniziato ad
esporre nel 1984 con numerose mostre personali e collettive in Italia e all'estero ed ha al suo attivo diverse
sculture di grandi dimensioni.
Nel 1999 le viene conferito il Premio Marconi per la scultura.
Nel 2004 pubblica il libro-opera Dieci nell’ Uno (ed. Eidos) progettato e realizzato insieme alla poetessa
Maria Luisa Vezzali.
Collabora per allestimenti e scenografie con diverse compagnie teatrali. Si è occupata della ricerca
iconografica sulle opere di Domenico Baccarini per il Film Il germe del melograno (regia di S. Strocchi) Teatro Poesia (2007).
Il suo lavoro e la sua poetica si incentrano sullo studio di forme ancestrali, quasi primordiali, risalenti sia al
mito che alla vita quotidiana dell’uomo, evocative delle antiche civiltà.
GIROLAMO CIULLA
E' nato a Caltanissetta nel 1952, vive e lavora a Pietrasanta (Lu).
Inizia ad esporre nel 1970, a soli diciassette anni, partecipando alla VII Rassegna d'arte contemporanea che
si svolge a Palazzo del Carmine nella sua città natale.
Dal 1987 inizia l'intensa attività espositiva a livello nazionale e il sodalizio con Tiziano Forni, (Galleria Forni,
Bologna)con cui collabora partecipando alle principali fiere d'arte italiane ed internazionali come
ARTEFIERA di Bologna e MiArt-Fiera Internazionale di Arte Moderna e Contemporanea di Milano.
Nel 1988 viene invitato alla "Versiliana" di Marina di Pietrasanta occasione importante che porterà l'artista a
decidere di trasferirsi a Pietrasanta per lavorare alle “sorgenti del marmo” e in stretto contatto con i
laboratori della zona.
Ha partecipato a numerose rassegne di scultura e mostre in Italia e all'estero.
La scultura di Ciulla è una scultura di forte stabilità, sintetica nelle forme, misurata nell’ostentazione dei
dettagli; è scultura della memoria incarnata nel travertivo, materia ma sopratuttom mezzo di espressione
“per quella capacità che questa pietra, così porosa, ricca di lacerazioni e di strappi, ha nel conferire stabilità
alla forma senza attenuare quell’impressione di sfaldamento che deve avere una figura della memoria, di
accogliere cioè contemporaneamente la saldezza del ricordo, ma anche quel senso di indeterminatezza che
in ogni caso lo avvolge”.
MARCO CORNINI
E' nato a Milano il 17 maggio 1966. Vive e lavora tra Milano, Pietrasanta e Bussero.
Ha frequentato il Liceo Artistico e l'Accademia di Belle Arti di Brera conseguendo il diploma di scultura nel
1988, anno in cui tiene la sua prima mostra personale.
Il suo talento viene presto scoperto da Mario De Micheli che, per primo, se ne occupò scrivendo il testo in
catalogo della sua mostra personale a Milano nel 1989; l'attività di Cornini sarà sostenuta da numerosi
critici di grande levatura tra cui R. Bossaglia, M. Milani, F. Fanelli, A. Riva, B. Buscaroli, M. Sciaccaluga, E.
Santese, M. Di Capua, E. Lucie-Smith, S. Grasso, V. Dehò, A.C. Bellati, A. Agazzani e L. Beatrice che ne hanno
sottolineato la maestria tecnica e l’unicità delle sue rappresentazioni.
I riconoscimenti sono confermati dalla vincita di Premi, si ricorda: il Premio San Carlo Borromeo (Mi) nel
1993, IX Premio Cesare Pavese (Va) nel 1995 e il XXXII Premio Sulmona (Ad) nel 2005.
Il tema centrale della sua opera è l’essere umano, con una particolare attenzione all’indagine psicologica
delle correlazioni nel tessuto dei sentimenti con una propensione a coglierne gli aspetti esistenziali legati
alla vita contemporanea.
DEMETZ ARON
Aron Demetz è nato a Vipiteno il 29 settembre del 1972. Vive e lavora in Selva val Gardena (Bz).
Frequenta l'Istituto d'Arte di Selva val Gardena eper due anni (1995-1997)) collabora con lo scultore Willy
Verginer.
Nel 1997-1998 è a Norimberga all'Accademia di Belle Arti con il professore Christian Höpfner e dal 2010 è
docente di scultura all'Accademia delle Belle Arti di Carrara
Profondo conoscitore della materia lignea, Demetz fa del legno il mezzo privilegiato di un'espressione
umana profonda animando l'inerte pino e cedro in una trasfigurazione emotiva grazie alla sapiente e
raffinata tecnica che sperimenta l'uso di lamine d'argento, alluminio, cera e resina.
FAVELLI FLAVIO
E' nato a Firenze nel 1967, vive e lavora a Savigno (Bo).
Si laurea Storia Orientale presso l'Università di Bologna (1993) affinado, grazie alla formazione filosofica
letteraria, un percorso estetico che sembra recuperare suggestioni dall'arte concettuale e di
comportamento; la sua ricerca si è evoluta come indagine sui flussi di esistenza, come memoria soggettiva
condensata in oggetti e spazi a partire dalla casa-studio ereditata dalla nonna nel centro di Bologna.
Dal 1995 al 2001 prende parte al Link Project e propone numero interventi installativi
in importanti sedi espositive (Villa delle Rose a Bologna 1995, Palazzo delle Papesse a Siena 2000, Museo
della Permanente a Milano 2002, Fondazione Sandretto a Torino 2002, Biennale di Venezia 2003, Museo
Pecci a Prato 2005).
Nel 2009 l'artista è scelto per Acrobazie#5 progetto di Unicredit al Centro Fatebenefratelli di San
Colombano al Lambro (Mi) e nel 2010 vince la residenza d'artista all'American Academy di Roma per l'Italian
Fellowship.
GALLIANI MICHELANGELO
E' nato il 10 ottobre del 1975 a Montecchio Emilia (Re) dove vive e lavora.
Si è diplomato presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara
Inizia la sua carriera professionale appena ventenne con le prime esposizione nel 1996 cui segue una
personale nel 1998 a cura della Galleria B&B di Mantova da allora lavora intensamente acquisendo un ruolo
di primo piano come artista destando l'interesse di A. Riva, M. Sciaccaluga, C. Spadoni, R. Iannella e di altri
importanti critici.
Attualmente è docente di tecniche del marmo e delle pietre dure presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino
(Pu).
La produzione di Galliani sa perfettamente coniugare la classicità della tecnica con le allusioni ad un
presente inquietante: celebri sono le Metamorfosi, dove la figura umana si mescola con forme animali.
Michelangelo scolpisce il marmo creando nuove forme di vita, in omologia poetica con il dramma della
natura manipolata specchio di un'identità dell'essere è sempre più in crisi.
CHRIS GILMOUR
E' nato a Stockport, in Inghilterra, nel 1973, oggi vive e lavora a Udine.
Nel 1997 costituisce una società individuale di servizi, occupandosi di attività culturali.
In veste di coordinatore artistico ha collaborato con molte scuole, gallerie ed associazioni culturali,
organizzando e tenendo laboratori e manifestazioni artistiche sia in Italia che all'estero
Dal 1999 lavora come traduttore free-lance con traduzioni di testi che appartengono al campo economico
ma anche medico-scientifico e artistico.
L'attività di artista è affiancata dal 2000 con la collaborazione con la galleria Perugi Arte Contemporanea di
Padova; numerosa la partecipazione a mostre e fiere sia in Italia che al estero.
Chris Gilmour è un artista inglese specializzato nella creazione di sculture a grandezza naturale fatte di
cartone riciclato e colla. Le sue opere replicano con un'incredibile cura del dettaglio molti oggetti e
macchinari della vita quotidiana, spaziando da oggetti comuni, come biciclette, moto, auto, caffettiere,
sedie a piccoli modelli di architettura religiosa, in un'ironica dissacrazione data dai segni grafici
dell'imballaggio, giustapponendo questi simboli religiosi alle icone profane della vita e della cultura del
consumatore moderno.
EDUARD HABICHER
E' nato a Malles (Bz) nel 1956. Attualmente vive e lavora a Merano
Si è diplomato all'Accademia di Belle Arte a Firenze.
Dall'inizio degli anni Ottanta è attivo con esposizioni in Itali e all'estero.
La maggior parte delle mostre di Habicher ha carattere pubblico perché la sua poetica lavora sempre in
rapporto dialogico con lo spazio in cui sarà andrà ad inserirsi il lavoro: l'intervento scultoreo comunque, pur
essendo un progetto site-specific, mantiene una propria vita e pregnanza estetica di forte impatto emotivo,
come se la volontà dell'artista fosse quella di assecondare il sedimento storico-culturale del sito per
ottenere, senza snaturalizzarne l'anima, un effetto straniante che conduce ad una lettura inedita del
contesto.
MARCO LODOLA
E' nato nel 1955 a Dorno (PV), vive e lavora a Pavia
Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Firenze e di Milano e conclude gli studi discutendo una tesi sui Fauves,
che con Matisse saranno un punto di riferimento per il suo lavoro, come anche Fortunato Depero ed il
Beato Angelico.
Agli inizi degli anni ’80 intorno alla Galleria di Luciano Inga Pin, a Milano, ha fondato con un gruppo di artisti
il movimento del Nuovo Futurismo, di cui il critico Renato Barilli è stato il principale teorico.
Dal 1983 ha esposto in grandi città italiane ed europee quali Roma, Milano, Firenze, Bologna, Lione, Vienna,
Madrid, Barcellona, Parigi e Amsterdam.
Ha partecipato ad esposizioni e a progetti per importanti industrie quali Swatch, Coca Cola, Vini Ferrari,
Titan, Grafoplast, Harley Davidson, Ducati, Riva, Illy (collana di tazzine d’autore), Francis – Francis, Dash,
Carlsberg, Nonino, Valentino, Coveri, Fabbri, I Mirabili, Shenker, Seat e Lauretana.
Lodola lavora anche come scenografo: numerose le sue attività sia in campo cinematografico,
architettonico e nell'ambito della moda.
Impossibile elencare sinteticamente e senza tralasciare niente di importante le tantissime mostre
installazioni e Premi; l'ultima è la partecipazione 54esima Biennale di Venezia con il progetto a cura di
Vittorio Sgarbi Cà Lodola, installazione presso la Galleria G. Franchetti alla Cà d’Oro.
MARSIGLIA VINCENZO
Vincenzo Marsiglia nato il 15 novembre 1972 a Belvedere Marittimo (Cs). Vive e Lavora tra Alassio (Sv) e
Soncino (Cr)
Diplomatosi all’Accademia di Belle Arti di Brera inizia ad esporre a metà anni ’90, in un percorso crescente di
mostre
presso
importanti
gallerie,
fiere
e
musei.
Artista che opera nel campo della pittura, del design, della video-arte e delle nuove tecnologie, che
applicate alla pittura, sono in grado di riproporre in modo nuovo il linguaggio pittorico.
Le sue opere sono presenti in importanti musei quali Museo d’Arte Contemporanea M.A.C.A.M. di Maglione
a Torino, Museo d’Arte Contemporanea Casa del Console a Calice Ligure (Sv), Castello di Rivara Centro
d'Arte Contemporanea a Torino, ZKM Zentrum für Kunst un d Medientechnologie Karlsruhe e Museo d’Arte
dell’Ottocento e Novecento-Rende (Cs).
Vincitore del Premio Limen 2010, così viene descritto il suo lavoro che l'ha reso vincitore: “Vincenzo
Marsiglia spicca nel panorama contemporaneo per il suo isolamento, per l'unicità della ricerca. Agisce
d'istinto e dove vede possibilità di movimento, spinto dal desiderio d'esplorazione, dalla voglia di sfidare un
limite:
quello
della
pittura.
La sua è una lotta con il quadro e rivive quel dilemma interiore che dilaniava Pollock e compagni, Appel e
compagni, Vedova e compagni: accompagnare i limiti e le qualità della tela e impossessarsene, accarezzare i
colori o forzarli, stendere i segni o violarne le logiche e la programmazione...”.
MAURO MAZZALI
Nasce a Castelmassa (Ro) il 3 luglio 1948. Vive e lavora a Bologna dove ha conseguito il diploma presso l'
Accademia di Belle Arti della quale è stato Direttore dal novembre 2003 al 2010 e presso cui è titolare della
cattedra di Scultura.
La sua prima mostra personale risale al 1977 a cura di A. Alessandri presso l'Accademia dei Concordi di
Rovigo a cui sono seguite numerose altre esposizioni personali e collettive nazionali ed internazionali (Parigi,
Malindi- Kenia) r riconoscimenti come la vincita del prestigioso“Premio Marconi” di Pittura Scultura e Arte
Elettronica nel 2005.
Mazzali ha realizzato moltissime opere pubbliche (fontane, bassorilievi, targhe commemorative) in
particolare di committenza religiosa come lo Stemma Papale che orna la Sala Stampa del Vaticano; per
l’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna il monumento al prof. Mario Campanacci. Per varie città emiliane.
Nel 1991 e nel 1993 ha vinto il “Premio Fetonte” dell’Accademia dei Concordi di Rovigo. Ha realizzato
medaglie e trofei in occasione di eventi e manifestazioni di grande rilievo. Le sue opere sono presenti in
importanti collezioni private e pubbliche tra le quali la Fondazione Giacomo Lercaro per la quale ha coniato
la medaglia commemorativa dell’inaugurazione (maggio 2003). E’ inserito nel X° Catalogo della Scultura
Italiana
edito
da
G.
Mondadori.
Mauro Mazzali è un esemplare autore di arte plastica in quanto sa coniugare sapienza- gesto. Pregevoli sono
le terrecotte i bronzi, le sculture in bronzo e cemento. I suoi lavori sono contrassegnati da un continuo
processo di movimento.
Una delle caratteristiche del suo lavoro scultoreo è quella di aver ricercato modi e tecniche per realizzare
opere con la gomma siliconica, una materia “tenera” che chiama ad essere creata, trasformata in forme.
SERGIO MONARI
E' nato a Bologna nel 1950.
Scultore e pittore, le sue prime mostre risalgono alla fine degli anni ‘70.
Insegna il corso di Formatura, tecnologia e tipologia dei materiali e Tecniche della scultura per il teatro e
scenoplastica all'Accademia di Belle Arti di Bologna
Ha esposto sia in Italia che all’estero nelle migliori gallerie e musei di cui si ricorda: Flash Art Museum, Trevi
(PG), 1996; Capir l’indugio, Galleria Piano Nobile, Perugia, 1996; Convergenze, Palazzo Pardi, Teramo, 1997;
Musei Civici di Reggio Emilia, 1997; Recenti donazioni, Rocca di Cento (FE), 1997; Virgiliana, Fonte del
Sangallo, Nettuno (RM), 1998; Punto di partenza, Stazione Ferroviaria, Rimini, 1999; Palazzo delle Stelline,
Milano, 1999; Riti di paesaggio, Ex Pescherie, Cesena, 2000; Corni d’autore, Spazio Agorà, Napoli, 2001;
Galleria Tommaseo, Trieste, 2002; Valli a capire, Galleria Carini, Rimini, 2002; Dialoghi, Università di Urbino,
2003; Lo sguardo dell’albatros, Sale del Castello, Frontone (PU), 2003; Ars captiva, Ex Carceri, Spoleto, 2004;
Saggi e Paesaggi, Spazionove, Faenza (RA), 2005; Colti di fronte, Galleria lo Sguardo dell’altro, Modena,
2006; Passeri passeggieri, Galleria BCC, Lugo (Ra), 2007; Scultori al castello, Castello, Sant’Angelo in Lizzola
(Pu), 2008; In illo tempore, Rocca di Cento (Fe), 2010.
Il suo lavoro ha destato l'interesse critico di Apa, Auregli, Baccilieri, Calvesi, Cerritelli, Copioli, Corà, Crispolti,
Magrelli, Manzoni, Marabini, Menna, Palestini, Portoghesi, Sangiorgi, Semeraro, Tassinari, Tomassoni, Trini,
Vergine, Vescovo.
PIVI LEONARDO
E' nato a Cesena nel 1965; vive e lavora a Riccione
Apprende la tecnica musiva all’Istituto d’Arte per il mosaico “Gino Severini” di Ravenna dove si diploma
come restauratore musivo, continua gli studi artistici presso l’Accademia Belle Arti di Bologna diplomandosi
in Pittura nel 1988.
Nei primi anni novanta comincia il suo percorso espositivo, realizzando le sue prime istallazioni scultoree di
piccolissime dimensioni; di questo periodo è importante ricordare le prime mostre personali: Anima mangia
anima a cura di R. Daolio, nella sede storica della galleria Neon a Bologna e Atto di preghiera a cura di G.
Romano, nella prestigiosa galleria Analix di Ginevra (1994)
Dal 1994 ad oggi partecipa alle fiere d’arte di Basilea, Art first Bologna, al Miart di Milano, in Arco Madrid,
Artissima Torino, fiera di Bruxelles, Roma-Road to Contemporary Art.
I lavori di Pivi sono presenti come opere pubbliche in diverse città Italiane, si ricorda: Vis a Vis grande
mosaico policromo presso la stazione ferroviaria di Modena, Una finestra su pegaso, opera musiva presso la
stazione Repubblica di Milano e l' opera commemorativa I colori della primavera presso il centro
polifunzionale dello sport, in ricordo di Alessio Ferramosca e Riccardo Neri commissionato dalla Juventus
footbal Club.
Attualmente è docente nella materia di Ricerca musiva presso l’Accademia Belle Arti di Ravenna.
PRESTIA MARCO
E' nato il 26 giugno 1975 a Sesto San Giovanni (Mi). Vive e lavora a Palermo.
La sua carriera pur essendo “giovane” si presenta in ascesa: prova ne sono le personali e collettive poche nel
numero ma di elevata qualità come le personali:Osservatorio #2, (loggiato della basilica Palladiana, Vicenza,
2009), Bio-morfo, (Bonellli Arte Contemporanea, Mantova, 2008), Int.12 (appartamento Paolo Angelosanto,
Roma, 2004), Social Death, (testo a cura di Francesca Alfano Miglietti, Area Palermo, 2003), Preparatevi al
peggio performance, (vetrina Fiorucci megastore, Milano, 2002) e le collettive: Un secolo e 4 Premio
Fabbri, (villa delle Rose, Bologna, 2009), Superstudiopiù (con Temporary art Milano, 2010) e Premio
Razzano (La Rocca dei Rettori,, Benevento, 2004).
Da valutare come termometro dell'evoluzione professionale dell'artista è l'interesse riscosso tra critici di
rinomata fama di cui si si ricorda A. Zanchetta, L. Beatrice, D. Bigi.
MARIALUISA TADEI
E' nata a Rimini nel 1964
Si diploma in Pittura all'accademia di Belle Arti di Bologna e si laurea al Dams di Bologna; di formazione
completa e altamente specializzata, Tadei ottiene il master in Sacra Arte, Architettura e Liturgia presso
l'Università Europea di Roma - Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma e il master presso la Domus
Academy di Milano.
E' allieva di Jannis Kounellis all'Accademia di Düsseldorf in Germania e a Londra frequenta un corso postlaurea al Goldsmiths College dove si diploma
MariaLuisa Tadei è un membro associato della Royal Society britannica di Scultori e lavora con la Cass
Sculpture Foundation.
La poetica di Tadei, come afferma l'artista stessa, ruota attorno al concetto di gravità: gravità come forza
sovra-umana che rappresenta il potere e limite dell'essere a livello fisico, psichico ed esistenziale: le sue
opere sono l'emblema della convivenza ossimorica di poli opposti (concettuali e fisici per esempio
conferendo leggerezza a materiali che per natura sono pesanti) e allo spettatore resta l'inganno percettivo
che desta meraviglia e stupore; come un moderno Zeusi Marialuisa Tadei traduce in una materia
organicamente presente ma allo stesso tempo impalpabile la ricerca e l'equilibrio della dimensione
spirituale.
FRANCESCA TULLI
E' nata a Roma nel 1956 dove attualmente vive e lavora
Si è diplomata in scultura all’Accademia di Belle Arti di Roma
Dalla fine degli anni Ottanta, Francesca Tulli ha esposto con continuità in mostre personali e collettive, in
spazi pubblici e privati sia in Italia che all'estero (Germania, Finlandia, Cina, Stati Uniti e Argentina)
ricevendo notevoli riconoscimenti.
Tulli sviluppa la propria attività artistica nel campo della pittura e della scultura, quest'ultima presente
costantemente dal 2002; i suoi lavori sono l'espressione della mistica esistenziale in equilibrio tra presente e
memoria, forma e concetto il tutto incarnato in una materia sapientemente lavorata che richiede di essere
compresa non come esercizio stilistico ma come metafora della vita e della precaria presenza dell'uomo.
E' presente alla 54° Biennale di Venezia, a cura di Vittorio Sgarbi, nel padiglione Italia-Lazio (Palazzo Venezia,
Roma).
VELASCO VITALI
E' nato nel 1960 a Bellano, sul lago di Como.
L’inizio è segnato dall’incontro con Giovanni Testori e dalla partecipazione alla mostra Artisti e Scrittori
presso la Rotonda della Besana di Milano. Dopo alcune personali, la sua pittura si concentra sulla tragedia
che distrugge parte della Valtellina alla fine degli anni Ottanta, facendo confluire il lavoro in Paesaggio
Cancellato, mostra curata da Roberto Tassi (1990). Mentre rimane continuo il suo interesse per il ritratto, si
registra, una volta legatosi al gruppo dell'Officina Milanese alla fine degli anni Novanta, un'inversione
contenutistica: la Sicilia e la scoperta del Sud. In questa nuova luce nascono: Isolitudine con Ferdinando
Scianna del 2000 e nel 2003 MIXtura con Franco Battiato.
Nel 2004 Electa pubblica Velasco 20, una monografia sui primi vent’anni di lavoro dell’artista con un
contributo critico-filosofico di Giulio Giorello.
Partecipa a numerose mostre personali e collettive in Italia e all'estero, le sue opere fanno parte di collezioni
private e pubbliche tra cui: la Collezione Farnesina del Ministero degli Affari Esteri e la Collezione MACRO,
Museo d’Arte Contemporanea di Roma.
Dal 2007 collabora con i suoi disegni alla pagina culturale de “Il Corriere della Sera”.
SERGIO ZANNI
Nasce a Ferrara il 22 maggio 1942 dove vive e lavora ancor'oggi
Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Bologna studiando pittura e approfondendo la ricerca sul modellato.
Dalla metà degli anni sessanta si dedica alla scultura sperimentando un evoluzione materica che va dalla
scagliola con filo do ferro dei Mostri Meccanici, all'amore profondo per la terra creta fino alle più recenti
tecnologie con polistirolo ricoperto di criptonite, iron ball e vetroresina.
Dagli anni Settanta l'artista è presente in spazi pubblici e privati, è invitato a importanti rassegne espositive
nazionali e internazionali, le sue opere sono parte di acquisizioni in collezioni museali così come numerose
sono le pubblicazioni edite.
All’attività artistica affianca fino al 1995 l’insegnamento all’Istituto d’arte "Dosso Dossi" di Ferrara.
La chiave di lettura per entrare nella visione scultorea Zanni è semplicemente il possesso di una certa dose
di “innocenza”, una sorta di predisposizione infantile dello sguardo che permette di vedere la realtà in modo
straniato rispetto alle convenzioni; dunque solo predisponendo una certa dimensione ludica nell'animo è
possibile trattare temi dolorosi (come in Kamikaze, Foto di gruppo, Il carro dei Vincitori, Equilibrio di
gruppo) non mettendo il mostra il dramma ma lasciandolo aperto all'immaginazione di chi osserva l'opera