Scarica il Progetto Educativo Happy Hippo 2013-2014

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Scarica il Progetto Educativo Happy Hippo 2013-2014
PROGETTO EDUCATIVO
MICRONIDO
HAPPY HYPPO
A.E.2013-2014
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INDICE:
1.
LA NOSTRA IDEA DI BAMBINO
2.
FINALITA’ DEL NIDO
3.
LA STRUTTURA E GLI SPAZI
4.
LA GIORNATA AL NIDO E LE PROPOSTE EDUCATIVE
5.
LE PROFESSIONALITA’ DEL NIDO
6.
LA RELAZIONE TRA NIDO E FAMIGLIA
“ Inventare un progetto educativo
dove l’inizio del cammino può essere ovunque,
la direzione qualsiasi,
i passi disuguali,
le tappe arbitrarie,
l’arrivo imprevedibile,
ma dove pertanto tutto è coerente”
( Fabbri , Munari le strategie del sapere).
Il nostro progetto costituisce un documento di riferimento fondamentale per le educatrici, e
al tempo stesso, uno strumento di informazione per le famiglie, attraverso il quale intendiamo
rendere trasparenti e leggibili i principi fondamentali che ci guidano e la caratteristiche
organizzative ed operative del nostro Micronido.
Il progetto pedagogico è l’esito di un lavoro di osservazione, di ascolto, di analisi e di
confronto di gruppo, che ha permesso di trasformare l’esperienze vissute e proposte in un
percorso intenzionale. Questo percorso è iniziato con la ridefinizione e la condivisione dei
principi ispiratori del servizio, per poi analizzare a partire dall’esperienza i bisogni dei
bambini che il servizio è chiamato a soddisfare.
Chiarite queste premesse si è arrivati a dichiarare quali sono gli obiettivi principali
dell’attività di nido e a esplicitare in che modo si intendono raggiungere attraverso
l’attuazione di una metodologia e l’utilizzo di risorse e strumenti.
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1. La nostra idea di bambino
Dite:
è faticoso frequentare i bambini.
Avete ragione.
Poi aggiungete:
bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, inclinarsi,
curvarsi, farsi piccoli.
Ora avete torto.
Non è questo che più stanca.
È piuttosto il fatto di essere obbligati ad innalzarsi
fino all’altezza dei loro sentimenti.
Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulle punta dei piedi.
Per non ferirli.
Riteniamo che queste parole di Janusz Korczak ben esprimano il valore e la delicatezza del
nostro compito educativo, evidenziando la fortuna di accompagnare un bambino nella scoperta
di sé, dell’ambiente, degli altri e al contempo l’enorme responsabilità che tutto ciò comporta.
Non è facile educare un bambino, vivere accanto a lui per molte ore della giornata e cogliere
tutta la ricchezza del rapporto che si crea tra noi adulti e il bambino. Ma ora ci sembra
particolarmente difficile perché sappiamo che i primi anni di vita sono decisivi: le esperienze
infantili condizionano il carattere, influenzano le scelte future, prefigurano gli obiettivi e lo
stile di vita.
Il punto focale di ogni nostra progettazione risiede nell’immagine del bambino come persona
portatrice non solo di bisogni ma anche di interessi, come individuo competente ed attivo al
quale si riconoscono, fin dalla nascita, capacità e desiderio di apprendere e di comunicare.
Affinché questo bagaglio di competenze emerga e si espliciti in tutta la sua potenza, i bambini
necessitano della nostra fiducia: di adulti che sappiano capire, cogliere e valorizzare ciò che in
ogni singola fase della loro crescita sanno fare e lanciare sfide alle competenze già
consolidate per metterli nelle condizioni di poter “andare oltre”. Adulti disposti a considerare
se stessi come parte in causa nelle difficoltà del bambino e, se necessario, a mettersi in crisi,
ma anche capaci di apprendere dall’esperienza in modo da non ripetere i medesimi errori.
Adulti capaci di procedere di fronte ad ogni problema posto dai bambini, chiedendosi in primo
luogo <Perché?>. Adulti in grado di pianificare ogni loro azione educativa, evitando di agire
automaticamente, seguendo impulsi, pregiudizi o generici suggerimenti “tecnici”.
Le risposte prefabbricate sono tanto più inadeguate in quanto il bambino cambia, in
particolare nei primi anni, con una velocità tale da indurci a mutare, di giorno in giorno,
valutazioni e metodi educativi.
In quest’ottica, la progettazione all’interno del nostro nido valorizza un atteggiamento
osservativo e flessibile, che tiene conto dei percorsi e delle specificità individuali e cerca di
rispondere ai bisogni e agli interessi di ogni bambino.
Il ruolo dell’educatore si configura di conseguenza come una sorta di “regia educativa”, avente
come obbiettivi primari la predisposizione di contesti adeguati, la promozione delle relazioni e,
soprattutto, il rifornimento affettivo, ponendosi come “base sicura” e punto di riferimento
per il proprio gruppo di bambini.
Essere una base sicura per i bambini significa che questi si avvicineranno e si allontaneranno,
cercheranno sostegno, utilizzeranno l’aiuto fornito, ognuno con un proprio personale stile di
comportamento.
Comprendere questi vari comportamenti e sapere quali emozioni sono coinvolte permetterà
all’educatrice di soddisfare le esigenze di ogni bambino.
2.Finalità del nido
Il Micronido si presenta come un contesto di relazioni significative dove al centro c’è il
bambino che, aiutato dagli adulti che a vari livelli si prendono cura di lui, sperimenterà le sue
“prime volte”; saranno proprio queste “prime volte” a mantenere viva la curiosità che lo
spingerà man man a sperimentare sempre cose nuove.
Il
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Progetto educativo mira a stabilire quelli che sono gli obietti auspicabili per una crescita
armonica del bambino prevedendo all’interno della sua permanenza nel micronido, momenti
d’ozio, gioco libero, attività semistrutturate sollecitate dall’adulto nonché i vari momenti di
cura giornalieri.
Gli obiettivi che il lavoro di equipe si propone di raggiungere durante il periodo di permanenza
dei bambini nella struttura si possono riassumere nei seguenti punti:
1)Obiettivi psicologici:
-Favorire un armonico sviluppo psicofisico del bambino garantendo la cura, l ‘assistenza e
l’educazione proprie della fascia di età di appartenenza.
-Garantire al bambino un distacco graduale delle figure parentali durante la fase
dell’inserimento nella piccola sezione di bambini coetanei . La presenza del genitore al nido per
un breve periodo fa parte della metodologia adottata durante questa prima fase .
-Favorire il graduale superamento della fase egocentrica mediante la socializzazione nel
piccolo gruppo man mano che il linguaggio si va strutturando.
2) Obiettivi sociali:
-acquisire gradualmente le nozioni di tempo (attraverso i ritmi definiti nel programma) e di
spazio (attraverso la sperimentazione degli spazi della sezione di appartenenza e gli interspazi
ossia gli spazi comuni).
-Promuovere , attraverso l’accesso libero ai giochi e ai materiali, l’incontro e lo scambio fra
bambini di età diversa.
-Far maturare, a poco a poco, una discreta autonomia affettiva attraverso la gestione delle
richieste e dei tempi di attesa delle risposte.
3) Obiettivi pedagogici (verso i bambini)
-avviare percorsi educativi specifici differenziati per sezione e che mirino a promuovere nei
bambini, lo sviluppo di abilità sensoriali , motorie e di prima simbolizzazione.
-promuovere e stimolare la creatività e la curiosità del bambino attraverso la ricerca, la
selezione e la cura dei materiali educativi strutturati e non strutturati.
-applicare la modalità operativa dell’osservazione nella pratica quotidiana del fare e del
pensare educativo.
4) Obiettivi pedagogici (verso gli educatori)
-promuovere una efficace rete relazionale fra educatori allo scopo di poter avviare una
dinamica che favorisca il benessere della comunità, attraverso incontri settimanali nei quali:
verificare lo stato del programma previsto ed eventualmente apportare modifiche in relazione
alle esigenze manifestate dal proprio gruppo di bambini;
Affrontare eventuali problematiche relative a singoli bambini, decidendo un eventuali incontro
con i genitori;
-partecipare agli incontri formativi e/o a corsi di aggiornamento allo scopo di apprendere
nuovi contenuti e strategie operative.
Ogni giorno, si svolgono molteplici azioni e il bambino agisce nell’ambito di una situazione libera
e/o progettata dall’educatore in completa autonomia. Questo vuol dire che ogni bambino potrà
scegliere, secondo la sua volontà, il materiale di gioco a disposizione nella struttura e potrà
decidere se partecipare o meno alle attività semistrutturate che gli vengono proposte.
L’educatore sarà il punto di riferimento a cui il bambino potrà rivolgersi ogni qualvolta ne avrà
bisogno e, il suo lavoro sarà soprattutto di supervisione nelle attività libere di ogni piccolo
membro della struttura.
In tal senso possiamo definire la situazione come concetto operativo aperto in cui si realizza
l’offerta che può essere sia occasionale, intesa come il saper cogliere in base alla sensibilità
osservativa dell’educatore/trice, l’intreccio di elementi spesso irripetibili e particolari, utili
sia all’approfondimento di contesti conoscitivi, sia all’apertura di nuovi contesti , che
progettata, una situazione cioè che mette in condizione il bambino di espandere il suo
percorso in una direzione che gli è congeniale in base alla sua storia e alle sue esperienze.
In entrambi i casi, il bambino mette in gioco l’apprendimento, le sue abilità, la sua memoria
ecc.
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La situazione, quindi, è pensata, come offerta educativa, dove , l’educatrice, il bambino, il
gruppo e l’ambiente si organizzano su una proposta dell’educatrice, non risolutiva, dove ognuno
è protagonista nell’apprendere strategie per conoscere.
La situazione è , quindi, un contesto di apprendimento dove le soluzioni sono molteplici e non
vincolate ad una consegna rigida.
Ai bambini sarà garantita la possibilità di sperimentare giochi, spazi e percorsi diversi da
quelli programmati o proposti quel giorno poiché tale sperimentazione personale, sarà
considerata una risorsa per la conoscenza dei bambini stessi.
Riteniamo fondamentale l’osservazione che sarà strumento di rilettura costante e continua dei
significati di ciò che accade in un’ottica evolutiva.
L’osservazione diverrà, quindi, modalità operativa e pratica quotidiana del fare e del pensare
educativo. Per attuarla ci si avvale di tutti i possibili mezzi a disposizione: osservazioni
descrittive carta/penna (diario di bordo), fotografie, videotipe ecc
3. La struttura e gli spazi del nido
Il nido è un luogo di vita quotidiana, ricco di esperienze e relazioni significative. E’ un luogo
che vuole rassicurare e facilitare il gioco spontaneo, quindi è organizzato in funzione dell’età e
in funzione delle proposte educative. Gli spazi all’interno della struttura sono organizzati
tenendo conto dei veri bisogni dei bambini, quindi uno spazio che sappia cogliere le molteplici
esigenze dei bambini e degli adulti. La strutturazione degli spazi è volta a stimolare la
curiosità, l’esplorazione e la conoscenza del bambino, ma risponde anche ad esigenze di
rassicurazione e riconoscimento ed evita situazioni di disorientamento.
Gli spazi devono quindi prevedere possibilità diverse: combinare il senso di spaziosità con
quello di intimità, occorrono posti precisi e stabiliti per collocare i diversi materiali di gioco.
Le sezioni devono avere spazi liberi, privi di pericoli e ricchi di appoggi per permettere a chi
non è ancora in grado di camminare di spostarsi da solo, e un’area più tranquilla per le attività
semistrutturate.
Organizzare lo spazio nel modo migliore e mantenerlo in ordine aiuta a lavorare e a stare
meglio insieme. Avere cura dell’ordine è uno dei compiti dell’educatrice ed è importante che
questa coinvolga il bambino in tale attività al fine di, promuovere l’autonomia del piccolo.
Nel Micronido Happy Hyppo sono presenti due sezioni:
-
una per i lattanti che accoglie bambini dai 3 ai 12/15 mesi (Ranocchi)
-
una mista di divezzi e semidivezzi che accoglie bambini dai 12/15 mesi ai 36 mesi
(Coccinelle).
La sezione dei lattanti : è caratterizzata da arredi che prevedono la permanenza dei
bambini che ancora non camminano, ci sono pertanto presenti mobili bassi, con appigli tipo
il corrimano che stimolano e favoriscono il movimento autonomo. Lo spazio morbido è
composto da un grande tappetone, grandi cuscini, strutture morbide e specchio a parete.
La zona pranzo è costituita da tavoli semicircolari e seggioloni pensili agli stessi.
La zona sonno è provvista di lettini fouton per i più piccoli.
La zona per il cambio è composta da fasciatoio, lavatoio e mobile per contenere i vari
accessori di cura.
La sezione dei divezzi e semidivezzi è composta da:
1. Angolo delle costruzioni e degli incastri: costituita da un grande tappeto, un tavolino
con alcune sedie, un mobile contenitore dove sono riposti vari incastri di legno, puzzle,
piramidi, ecc…,una scatola contenitore con le costruzione di legno. Qui i bambini
potranno esercitarsi a:
-
sovrapporre, combinare, assemblare
-
distinguere forme e colori
-
costruire cio’ che la fantasia suggerisce
-
acquisire una maggiore abilità nei movimenti della mano afferrando forme di vario
genere
2. Angolo grafico- pittorico: lo spazio pensato per le attività grafico-pittoriche è il
medesimo della zone pranzo. Offre due tavoli con sedie e un mobile dove sono collocati
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colori e strumenti di ogni genere (tempere, colori a dita, acquarelli,spugne, rulli,
spatole,polveri e gessetti). Usando i diversi materiali i bambini possono imparare a:
-
migliorare le capacità dell’uso dei diversi strumenti
-
distinguere e riconoscere i colori
-
dipingere liberamente seguendo la propria fantasia
In questo angolo i bambini svolgono anche la maggior parte delle attività semistrutturate
guidate dall’educatrice:
-
strappare, tagliare carta, stoffa e altri materiali
-
impastare usando sale, farina, acqua e altri materiali
-
colorare disegni
-
modellare dido’, das
3. Angolo del gioco simbolico: costituita da una cucina in legno, tavolo con sedie, vari
accessori che richiamano la vita domestica (tavolo da stiro, stendino, aspirapolvere,
ecc…) e un mobile mercato con diverse cassettina di frutta e verdura. Questo
rappresenta un significativo gioco d’imitazione, dove i bambini rivivono aspetti della
loro vita quotidiana.
4. Angolo morbido e della lettura: costituito da un divano artigianale formato da due
cuscini di gommapiuma rivestiti con
stoffa colorata,
un tappeto e due ceste
contenenti libri che il bambino può scegliere in piena autonomia. In questo spazio i
bambini hanno la possibilità di:
-
rilassarsi sdraiandosi sul divanetto.
-
scegliere un libro per sfogliarlo e commentarne le figure
-
fare domande alle educatrici sulle fiabe illustrate
-
ascoltare storie lette dalle educatrici
-
raccontare loro stessi delle storie
5. Angolo del travestimento: composta da uno specchio, un porta abiti e una cassettiera
di legno contenente abiti e accessori, una toletta con spazzole, accessori vari per la
cura della persona. Qui i bambini potranno intraprendere il gioco del travestimento
scegliendo da soli quale abito e quali accessori indossare in quel momento.
Specchiandosi il bambino potrà riconoscersi in quel personaggio che lui stesso ha scelto
di diventare.
6. Zona del sonno: E’ uno spazio realizzato in modo da alimentare un’atmosfera di
tranquillità ed intimità che consenta ad ogni bambino di rilassarsi. Ogni bambino
possiede un lettino, un cuscino ed una copertina che da solo posizionerà all’interno della
stanza per poi riposarsi.
7. Zona bagno e fasciatoio: composto da un fasciatoio, un lavatoio, due water per i
bambini che già possiedono il controllo sfinterico, due lavandini per il lavaggio delle
mani.
Oltre agli spazi dedicati ai bambini, all’interno della struttura troviamo:
1. Spazi per il personale educatore
- direzione con annessa stanza per il pediatra;
- servizi per il personale educativo;
- servizi per il cuoco;
- cucina;
- dispensa;
- deposito;
2. Accoglienza: è composta da un divanetto per i genitori dove possono aspettare i loro
bambini, panchette e appendiabiti dove i bambini possono lasciare cappottini e scarpe al
momento dell’entrata nella struttura, una lavagnetta per ogni sezione sulla quale vengono
affissi gli avvisi per i genitori, una mensola sulla quale è riposta una parte della nostra
“documentazione” a libera consultazione dei genitori.
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All’interno di quest’area troviamo la direzione dove una delle responsabili sarà sempre
presente ad accogliere genitori e bambini.
3. Spazi esterni: sono composti da
- parcheggio esterno per permettere un più facile accesso alla struttura;
- area giardino attrezzata con giochi strutturati: sabbiere, dondoli, scivoli, percorsi per i cicli.
All’esterno è anche stato allestito un “angolo orto” dove i bambini avranno la possibilità di
veder crescere le loro piantine curandole ogni giorno con gesti di routine da imparare con
l’aiuto del personale educativo.
4. La giornata al nido e le proposte educative
Il bambino trascorre la giornata al Nido vivendo momenti di cura, momenti di gioco libero e
strutturato in ambienti e spazi opportunamente pensati ed arredati.
Le routines
Per il bambino tutte le situazione rappresentano inizialmente qualcosa di nuovo, che provoca
cambiamenti nella costruzione della propria identità e nella formazione del proprio carattere.
E’ per questo che tutto l’equipe educativo che opera all’interno della struttura, attribuisce
tanta importanza ai momenti di routines.
Al nido, con il termine “routine” ci si riferisce ai momenti di cura legati al pasto, al cambio, al
sonno e ai riti di accoglienza e di ricongiungimento.
Questi momenti privilegiati, oltre a dare sicurezza al bambino, sono occasioni relazionali di
particolare intimità e aiutano il bambino a crearsi schemi conoscitivi di previsione rispetto alle
varie fasi della giornata; attraverso esse si rinsalda il legame che si instaura in particolare tra
bambini ed educatrice attraverso la coerenza dei gesti, il rispetto dei ritmi e dei tempi di ogni
bambino.
Nel Nido questi momenti sono occasioni importanti per stimolare l’autonomia, rendendo il
bambino progressivamente in grado di “fare da solo”.
La giornata comincia con l’ ACCOGLIENZA di ogni bambino, secondo specifici rituali che lo
aiutano a salutare il genitore.
L’orario di entrata è dalle 8.00 alle 9.00.
La mattinata prosegue nelle sezioni di riferimento, dove i bambini mangiano la frutta ed hanno
la possibilità sia di giocare autonomamente negli angoli sia di sperimentare materiali
differenti proposti dall’educatrice nei momenti di attività strutturata.
Il PRANZO, preparato dalla cuoca nella cucina interna al servizio, viene servito verso le 11:30
nelle due sezioni contemporaneamente e rappresenta un’occasione per assecondare il piacere
dei bambini nelle scoperte dei sapori e nella manipolazione del cibo. Al Nido viene favorita
l’autonomia lasciando fare da soli ai bambini prima con le mani e successivamente con l’uso di
cucchiaio e forchetta. Il fatto di trovarsi in un gruppo di pari favorisce la reciproca
imitazione e l’identificazione.
Altro momento importante e delicato è quello del CAMBIO e dell’igiene personale. Nel
rispetto dei tempi di ciascuno, questa è un’occasione di relazione privilegiata tra l’educatrice
ed il bambino.
Attraverso l’accudimento dell’essere cambiato e lavato il bambino conosce il proprio corpo ed
instaura con le educatrici un rapporto di fiducia. L’essere toccato con delicatezza, senza
fretta, con gesti lenti e l’essere guardato con dolcezza, rimandano al bambino un’immagine di
sé positiva e gli infondono sicurezza.
Dopo un momento di rilassamento, che facilita l’accompagnamento al sonno, i bambini riposano
nei loro lettini.
Il SONNO è un momento particolare per il bambino al Nido in quanto avviene in modo
differente per tempi ed abitudini da bambino a bambino. Richiede una grande capacità
dell’adulto educatore di entrare in sintonia col bambino per favorirgli il più possibile un
addormentamento sereno e per essere in grado di tranquillizzarlo e cullarlo: il suo semplice
esserci rassicura il bambino e contribuisce al suo rilassamento/riposo.
Il RICONGIUNGIMENTO avviene in due fasce orarie alle 14.30 e dalle 15.30 alle 16.30.
L’educatrice cerca sempre di creare un’atmosfera tranquilla e rilassata al’interno delle
sezioni, evitando che i bambini abbiano la sensazione di essere in attesa.
Questo momento offre ai genitori e alle educatrici la possibilità di scambiarsi brevi
informazioni sull’andamento della giornata tenendo sempre presente che il bambino deve
essere partecipe e coinvolto in ogni discorso evitando così che possa sentirsi escluso in un
momento per lui così importante.
GIORNATA TIPO:
8.00-9.00
Accoglienza
9.30-10.00
Merenda
10.00-11.00
Attività semistrutturate o gioco libero
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11.00-11.30
Momento di cura personale (lavaggio manine)
11.30-12.30
Pranzo
12.30-13.00
Momento di cura personale (cambio e lavaggio dei dentini)
13.15-15.00
Sonno
15.00-15.30
Merenda e cambio pannolino
!5.30-16.30
Ricongiungimento
LE ATTIVITA’
Non si gioca per imparare,
ma giocando si impara dalla propria esperienza
. (R. Bosi, Pedagogia
al nido)
Attraverso il gioco il bambino conosce, apprende, si misura ed estende le proprie capacità; il
gioco è una continua palestra fisica, cognitiva e sociale.
Il Nido ha un compito formativo che non si articola attraverso l’insegnamento precoce di
abilità e nozioni; al Nido si impara attraverso la scoperta e l’esplorazione liberamente
condotte.
Durante la giornata al Nido il bambino vive momenti di gioco libero o strutturato nel grande e
nel piccolo gruppo Il gioco è la principale attività del bambino e riveste un ruolo formativo
determinante
per lo sviluppo della personalità.
Esso nasce da un bisogno interiore che lo spinge a muoversi, ad agire, ad operare sulle
cose che lo circondano ed ad inventare le cose che vorrebbe possedere.
Il gioco è considerato come il modo più naturale di costruire i propri modelli di
conoscenza e comportamento; quindi tutte le attività del Nido sono espresse in forma
ludica.
Ogni sezione ha i proprio angoli di gioco e le attività proposte sono diverse a seconda del’età
del gruppo di bambini.
Le principali attività proposte sono:

Cestino dei tesori: è pensato per i più piccoli del Nido, per chi ancora non gattona, ma
sta seduto: a questi bambini viene proposto un cestino contenente materiali naturali
che offrono molteplici stimolazioni sensoriali. La scelta del cestino dei tesori è utile
per arricchire il bambino di nuove esperienze sensoriali attraverso l’uso di materiali di
diversa natura; inoltre, favorisce lo sviluppo e la coordinazione occhio-mano-bocca.

Gioco euristico: è il gioco della scoperta, segue e continua la stimolazione dello sviluppo
sensoriale; è proposto a bambini oltre l’anno d’età con una maggiore padronanza di
coordinazione. Il bambino, in questo modo, scopre le interazioni che ci possono essere
tra più oggetti di varia natura.

Manipolazione: questa attività riveste molta importanza perché attraverso di essa il
bambino scopre se stesso e gli oggetti che lo circondano. La manipolazione permette di
creare schemi mentali della realtà discriminando le differenti sensazioni che
l’approccio diretto con le cose suscita. Per scoprire la natura di un oggetto, infatti, il
bambino deve toccarlo, spostarlo, osservarlo, assaggiarlo…Partendo dalle sue spontanee
esigenze di esplorare, manipolare, conoscere, si offrono al bambino materiali diversi
per forma, colore, odore, peso, consistenza… Ogni materiale informe, malleabile,
flessibile, può essere manipolato, creato, reinventato dal bambino.

Attività
grafico-pittoriche:
i
bambini
disegnano,
scarabocchiano,
dipingono
spontaneamente, non c’è bisogno di insegnare loro come si fa. Attraverso queste
attività i bambini esprimono e manifestano la loro rappresentazione dei vari aspetti
della realtà e il loro vissuto emozionale. Il fine non è la produzione di qualcosa, ma
semplicemente il lasciare un segno, una traccia, come affermazione della propria
identità.

Gioco simbolico: è il gioco del “far finta”: il bambino, anche se è ancora in una fase
iniziale del suo percorso, riproduce ruoli ed attività degli adulti e comincia a
rielaborare le esperienze vissute. Grazie al gioco simbolico il bambino può comprendere
la realtà e trasformarla in base ai suoi desideri, trasformarsi in un’altra persona,
costruire relazioni, sviluppare il linguaggio, prendersi cura di sé, degli altri e delle cose.

La lettura: quella che educatrice propone ai bambini è una lettura, mira a coinvolgere in
maniera intenzionale, proattiva e sistematica i bambini (con domande, stimolando i loro
interventi, con rispecchiamento verbale, indicando parti dell’immagine, ecc.).
Il testo e/o le immagini del libro diventano così una base su cui l’educatrice con
ciascun
bambino
crea
una
propria
storia.
Questa storia interattiva sarà poi la base delle future ripetizioni nella lettura del libro
(il bambino si aspetta di intervenire in quello specifico passaggio, con quella specifica
frase, ecc.).
La lettura diventa
“ un'occasione complessiva di creare situazioni
piacevoli, di sollecitare motivazioni, di affinare competenze in una visione globale in cui
aspetti emozionali e cognitivi sono strettamente intricati come è peculiare di questa
età” (Mantovani, 1989, pag. 18).
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
Le scatole azzurre: è un’attività propria della sezione dei lattanti. In questa sezione
viene allestito ogni anno un’ angolo dedicato esclusivamente a questa attività.
Tre
scatole in legno, di colore azzurro, costruite dalle educatrici, vengono posta su un
grande tappeto. Le scatole contengono ognuna del materiale che richiama alla natura
es: sabbia, terra, ciottoli, erba ecc. All’interno di questi “elementi” naturali vengono
posti degli oggetti es: conchiglie, bastoncini, sassi ecc… I bambini sono liberi di
maneggiare questi oggetti all’interno delle scatole entrando così a contatto con anche
con gli elementi naturale nei quali questi oggetti sono immersi.

Il cestino musicale: nel bambino c’è un’innata capacità di comunicare per mezzo del
suono, per lui tutto è strumento, batte le mani, i piedi, scuote gli oggetti alla ricerca
dei suoni, dai quali trae soddisfazione. Viene messo a sua disposizione un cestino con
vari oggetti che se premuti, agitati, battuti, producono suoni diversi. Inoltre vengono
proposte filastrocche e canzoncine che i bambini potranno ripetere insieme
al’educatrice.

Il percorso motorio: attraverso l’esperienza corporea
il bambino acquisisce
competenze, capacità cognitive, abilità relazionali, padronanze comunicative via via più
complesse. Al fine di stimolare il movimento, la memoria e il rispetto del tempo, le
educatrici organizzano all’interno della sezione dei percorsi motori utilizzando cerchi,
aste, tunnel, tavoli, sedie, birilli ecc… Questi percorsi vengono pensati rispettando
tempi e differenze individuali di ogni bambino. Spesso sono inoltre accompagnati da
musiche attraverso le quali, il bambino cerca con l’aiuto dell’educatrice, di
accompagnare ogni movimento ad una sequenza musicale.

Laboratorio di cucina: Il laboratorio di cucina e gastronomico permette di creare
semplici ricette che rendono protagonista il bambino di un divertimento che quasi
sempre è di esclusiva dell’adulto. Oltre al piacere di assaggiare cibi fatti da loro stessi,
i bambini, giocando, imparano a conoscere misure, quantità, sapori e colori dei diversi
alimenti. Le attività gastronomiche di manipolazione, preparazione, cottura, e consumo,
aiutano i bambini a far scorgere loro il rapporto tra cibo, corpo e cultura. L’educatrice
accompagnerà il bambino dalla preparazione in sezione alla cottura in cucina,
impareranno a conoscere misure, quantità e qualità degli alimenti utilizzando anche il
senso tattile e l’olfatto, assaggeranno i cibi, impareranno a discriminare i sapori
primari ed infine a comunicare le proprie preferenze alimentari.
5.Le professionalità del nido
L’equipe lavorativo all’interno del Micronido Happy Hyppo è formato da varie figure
con
diversi ruoli che operano in una dimensione collegiale garantendo uno stile condiviso
attraverso una comunicazione e uno scambio costante di opinioni e informazioni.
Il gruppo degli operatori è composto da.
Personale educativo;
Personale ausiliario;
Coordinatrice pedagogica
Cuoco
COMPETENZE DEL PERSONALE
La coordinatrice:coordina gli aspetti organizzativi generali del servizio in collaborazione con la
responsabile pedagogica;
coordina gli educatori nell’elaborazione del progetto educativo e nella verifica della sua
attuazione, nella piena valorizzazione delle risorse umane e professionali disponibili, nonché le
attività socio pedagogiche e ludiche che si realizzano al nido;
mantiene i rapporti coi genitori, con il comune, per ogni eventuale problema di rispettiva
competenza connesso al buon andamento del nido;
tiene colloqui informativi coi genitori;
si accerta sull’esito degli inserimenti e delle condizioni di salute dei bambini frequentanti;
cura i rapporti con le altre istituzioni per l’infanzia presenti sul territorio;
promuove e convoca incontri con tutto il personale del nido al fine di realizzare occasioni
costruttive per determinare una maggiore funzionalità del servizio;
vigila sul corretto espletamento delle attività del personale promuovendo e garantendo il
rispetto delle decisioni organizzative assunte.
Le educatrici:
rispondono agli obiettivi di sviluppo cognitivo, affettivo e sociale del bambino, nonché di
integrazione dell’azione educativa della famiglia.
Alle educatrici competono:
la cura dell'igiene personale del bambino, della sua alimentazione, della sua serenità e della
sua incolumità;
la
messa
in
atto
della
progettazione
attraverso
l'organizzazione
di
attività
educative/didattiche adeguate all'età e all'esigenze dei bambini di cui hanno la presa in
carico.
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Le ausiliarie:
si prendono cura della pulizia, dell'igiene e dell'ordine dei locali del nido contribuendo così a
rendere accogliente e confortevole l'ambiente;
contribuiscono alla realizzazione dei progetti educativi del nido lavorando in stretta
collaborazione con le educatrici.
La cuoca:
prepara i pasti per tutti i bimbi frequentanti, con particolare riguardo per le diete speciali e
per i lattanti;
cura la pulizia della cucina e della dispensa;
controlla la merce che arriva verificando la temperatura secondo le indicazioni del manuale
HACCP;
effettua gli ordini delle derrate alimentari;
collabora con le educatrici nella realizzazione dei progetti es: laboratorio di cucina.
AGGIORNAMENTO PERSONALE EDUCATIVO
Uno degli obiettivi principali del Micronido Happy Hyppo è quello di formare un equipe di
lavoro al suo interno che si occupi dei bambini e dei loro genitori in un clima di fiducia e di
collaborazione.
Proprio per questo le dirigenti cercheranno di garantire una certa stabilità del personale
educativo ed ausiliario e creeranno frequenti momenti di incontro (riunioni) tra di loro.
Inoltre sarà garantita la formazione permanente in servizio per tutto il personale, a seconda
della mansione che occupa all’interno del Nido.
Questa sarà realizzata tramite:
l’inclusione nei progetti di formazione in rete proposti dal Dipartimento XI o dal Municipio
territorialmente competente.
Corsi organizzati dai titolari della struttura debitamente valicati dal Dipartimento XI.
Per quanto riguarda le ore da dedicare alla formazione queste vengono stabilite annualmente
dal Dipartimento delle Politiche Educative e Scolastiche. A queste ore, saranno aggiunti degli
incontri mensili di due ore circa ciascuno tra le educatrici e la coordinatrice durante i quali,
verranno affrontati temi particolarmente legati alla vita del Micronido Happy Hyppo.
6.Relazioni tra nido e famiglia.
Riflessione, confronto, dialogo costruttivo, verifica del lavoro svolto sono processi
fondamentali che si attivano non solo negli incontri fra operatori del nido, ma anche nei
momenti deputati all’incontro con le famiglie: Assemblee generali, incontri di sezione,
Colloqui...
Compito degli educatori è soprattutto quello di attivare tre presupposti basilari per una buona
relazione con le famiglie: la collaborazione, la condivisione, la partecipazione, che permettono
e alimentano il piacere di lavorare insieme attorno ad un progetto comune a favore del
benessere dei bambini, dei genitori e degli operatori del nido. La relazione quotidiana e il
confronto aiutano i genitori a sentirsi parte importante di un gruppo e partecipanti attivi alla
vita del nido.
In ogni occasione di incontro si sta insieme, si parla dei propri figli partendo dalle piccole cose
di tutti i giorni, da un fatto accaduto, da una nuova conquista, per condividere situazioni ed
emozioni legate all’essere genitore, condivisioni che aiutano a colmare le ansie, ad affrontare
le difficoltà quotidiane con maggiore serenità nella consapevolezza che non si è soli
nell’affrontare il processo di crescita dei propri figli.
Ne sono un chiaro esempio tutti i momenti riservati alla partecipazione delle famiglie a partire
da quelli connessi alla gestione sociale:
 Colloquio preliminare
E’ il primo vero momento di conoscenza tra i genitori e il coordinamento pedagogico, poiché si
svolge in modo individualizzato in uno spazio e in un tempo destinato alla singola famiglia. Di
norma precede l’inserimento e serve per ‘raccogliere’ tutte le informazioni relative al bambino
(abitudini, interessi, allergie….) utili alle educatrici per predisporre nel miglior modo possibile
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l’accoglienza e l’inserimento del bambino al nido; nel colloquio si comunicano anche varie
informazioni tecniche sul servizio ( gli orari, il corredo necessario…).
 Colloqui individuali
Si tratta di incontri realizzati su iniziativa degli educatori o su richiesta dei genitori. Hanno lo
scopo di realizzare una comunicazione ed una relazione Nido - famiglia contrassegnata dalla
collaborazione, dalla corresponsabilità educativa, dalla ricerca di un’alleanza educativa in cui i
reciproci saperi si confrontano e si concordano linee e strategie educative. I colloqui vengono
preparati mediante la condivisione all’interno dell’èquipe educative dei contenuti e delle
modalità di conduzione , anche predisponendo materiali documentari. Si differenziano dal
colloquio preliminare per la finalità che lo sottende: le educatrici incontrano la famiglia per
‘restituirle’ l’immagine del bambino all’interno del gruppo. È il momento in cui si apre il
confronto sui traguardi e sulle autonomie raggiunte e da raggiungere, creando le condizioni
per collaborare insieme a favore della crescita e dello sviluppo del bambino; ognuno (nido e
famiglia) per compiti e ruoli che gli sono propri.
 Assemblea generale
E’ formata dal collettivo e dai genitori dei bambini frequentanti, all’assemblea può partecipare
anche il coordinamento pedagogico. L'assemblea discute e verifica il progetto educativo
presentato dal collettivo e rappresenta la struttura primaria dell’incontro tra nido e famiglia.
Viene convocata due volte all’anno.
 Assemblea di sezione (incontro di sezione)
E’ rivolta ai genitori dei bambini frequentanti lo stesso gruppo- sezione ed è condotta dai
rispettivi educatori. L’obiettivo principale è una corretta e costante informazione sulla
programmazione e sul progetto educativo del gruppo-sezione, sui problemi psicopedagogici
correlati all’età, sulle scelte metodologiche e sulle singole attività. In preparazione
dell’incontro gli educatori o gli insegnanti approntano la documentazione per i genitori
(relazioni, videoregistrazioni, diatape, disegni, pitture, etc.) in modo da facilitare la
comprensione del contesto educativo.
Durante l’anno educativo, l’equipe educativo organizzerà inoltre feste, gite e laboratori ai
quali le famiglie potranno partecipare insieme ai loro piccoli.
Per quanto riguarda l’anno educativo 2013-2014 sono in programma:
- Merenda pomeridiana in giardino con i nonni (Festa dei nonni).
- Castagnata d’autunno alla fattoria Iacchelli.
- Festa di Natale nella struttura.
- Laboratorio per la festa del papà.
- Laboratorio per la festa della mamma
- Colazione di Pasqua in giardino.
- Gita di fine anno al “Fantastico mondo del fantastico” con pic-nic tra le famiglie.
Progetto educativo
Micronido Happy Hyppo
Sezione “Ranocchie”
A.E. 2013 - 2014
“LE SCATOLE AZZURRE”

Introduzione:
Quest’anno presso il Micronido Happy Hyppo nella sezione delle
“Ranocchie”, che nella fattispecie riguarda i lattanti, le educatrici hanno
adottato come progetto educativo le “Scatole Azzurre”.
Che cosa sono? Perché sono state scelte? Come sono state create? Da
chi?
Le “Scatole Azzurre” sono letteralmente delle contenitori che vengono
semplicemente colmati, ma non fino all’orlo, con dei materiali naturali.
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A farle sono proprio le educatrici della sezione che reperiscono dapprima
tutto il materiale utile e poi con la supervisione della coordinatrice della
struttura danno forma a quello che hanno pensato.
In questo caso, nello specifico, è stato tagliato su misura del legno
“compensato”, incollato e dipinto con della tempera azzurra.
Successivamente, è stato scelto cosa mettere all’interno delle suddette
scatole; si fa riferimento sempre agli elementi naturali o a ciò che è
consono al bambino e che somiglia molto a questi elementi. Un esempio
calzante risiede nella scelta della sabbia che può essere sostituita con
della farina di mais, per esempio.
Le scatole sono state scelte perché si è creduto e si crede a tutt’oggi che
siano in grado di sviluppare ed attivare molti di quelli che sono gli sviluppi
cognitivi del lattante; si parte dall’immaginazione per arrivare al tatto e
alla vista … .
Il corpo viene coinvolto e da qui ne scaturiscono emozioni che si legano
direttamente all’immaginazione. I sentimenti possono essere sia di natura
positiva che negativa.
Obiettivi:
-
Sviluppo dell’immaginazione.
-
Stimolazione del corpo attraverso il tatto.
-
Sviluppo della prenazione grazie agli oggetti contenuti nelle scatole.

Strumenti:
La scelta di costruire le scatole da parte delle educatrici della sezione
dei “Ranocchi” ha messo in gioco anche il livello della loro creatività. Si è
deciso di tagliare del legno “compensato” e di dar delle forme ben precise
a questo, prendendo delle misure esatte.
Una volta incollato il legno ed una volta che la scatola ha preso forma, si
passa alla tintura.
L’azzurro.
L’azzurro non è una tonalità che si è solito comprare; si decide quindi di
creare il “proprio” azzurro con la sfumatura più consona al carattere delle
educatrici della sezione.
Quando le scatole hanno preso forma e colore si passa alla scelta dei
materiali “naturali” da lasciare al loro interno.
In questo caso, si è optato per tre scatole con tre diversi materiali che di
volta in volta verranno cambiati con altri. Le prime scelte vertono sul sale
a granelli grandi, sulla farina di mais che ha il compito ben preciso di
ricordare la sabbia e sull’erba finta.
A questi materiali vengono aggiunte conchiglie, sassi e legnetti.
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
L’attività:
L’educatrice propone l’attività al bambino; di norma il gruppo di lavoro
prevede tre bambini affinché l’attività possa ben riuscire in tutti i suoi
aspetti ed obiettivi.
Lo svolgimento previsto è molto semplice; l’educatrice sceglie di aprire un
telo di plastica a terra, sul quale poggia una scatola alla volta. I bambini
seduti accanto a lei cominciano ad esplorare il contenuto della scatola. È
chiaro che ciò che è all’interno della scatola fuoriesce e viene toccato dal
bambino senza rispettare l’ordine circostante; ebbene, lo scopo è proprio
questo.
L’esplorazione, la sperimentazione, lo sviluppo del tatto e della vista, la
prenazione degli oggetti ed il contatto con il materiale “naturale”.
Ultimo ma non meno importante, c’è lo sviluppo delle emozioni attraverso
il gioco e l’immaginazione.
Progetto educativo
Micronido Happy Hyppo
Sezione “Coccinelle”
A.E. 2013 – 2014
“UN MONDO DI SAPORI”

Introduzione:
Dopo alcune riflessione sull’importanza del gusto nei primi anni di vita del
bambino e su un approccio conoscitivo nei suoi confronti, il personale
educativo del Micronido ha pensato di approfondire la conoscenza di
questo “argomento” nella sezione delle Coccinelle (medi e grandi), e di
osservare come i bambini si avvicinano ad esso e lo sperimentano
attraverso diverse modalità sensoriali e conoscitive.
Il gusto infatti, è strettamente collegato con gli altri sensi soprattutto
con vista olfatto e tatto che, durante lo svolgimento del progetto
verranno stimolati attraverso attività mirate.

Obiettivi:
-
Stimolare i cinque sensi.
-
Conoscenza del cibo attraverso tutti i sensi.
-
Imparare a rispettare tempi di attesa e le varie fasi di un processo.
-
Instaurare un buon rapporto con il cibo.
-
Coinvolgere altre figure professionali: es. cuoca

Strumenti:
Laboratorio di cucina
L’attività consiste nel toccare, sbucciare, spremere, sbriciolare….alimenti
con una specifica consistenza e nel mescolarli con altri creando semplici
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impasti e ricette e assaggiare vari alimenti di diverso sapore, odore,
colore, individuandone le specifiche caratteristiche.
I bambini imparano ad usare strumenti che trovano nelle proprie cucine
come: spremi agrumi, mattarello, formine per biscotti, passaverdure,
sbattitore ecc….
Quando viene proposta loro la ricetta di una pietanza che necessita della
cottura, sia essa in forno o tramite fornello, i bambini vengono invitati in
piccoli gruppi in cucina per osservare la trasformazione che la pietanza
sta subendo.
Naturalmente alla cottura segue la degustazione.
I bambini assaggeranno il loro prodotto al nido durante il pranzo….
Saranno quindi serviti loro. Gnocchi, pizza, ciambellone, spremute,
biscotti ma anche una semplice macedonia …