Nota Regionale Salute mentale(1)

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Nota Regionale Salute mentale(1)
Il Sub Commissario ad Acta
Ai Direttori Generali AASSLL della Campania
E, P-c:
Al Direttore dell'ARSAN
Al Coordinatore dell'AGC 19
Al Coordinatore dell'AGC 20
LORO SEDI
OGGETTO: Lettera Direttori DDSSMM e Società Scientifiche inerente Atti Aziendali
Si trasmette alle S S . W . l'allegato documento, pervenuto da parte dei direttori e
rappresentanti in oggetto, che a parere della scrivente struttura commissariale espongono
elementi di approfondimento, rilevanza e attenzione ai fini della programmazione delle
attività e dei servizi, in materia di Salute Mentale, in particolare per ciò che riguarda la
valutazione degli atti aziendali in corso di redazione da parte di codeste Aziende.
Il Sub Commissario
Mario
Allegato: Lettera unitaria Direttori DDSSMM e Società Scientifiche Salute Mentale
*
A l Sub Commissario ad Acta per
la Sanità in Campania
Dott. Mario Morlacco
SEDE
I sottoscritti Direttori di Dipartimenti di Salute Mentale della Campania e i rappresentanti delle
maggiori società scientifiche in materia di psichiatria, riuniti in Regione presso l'Assessorato alta
Sanità - Settore Fasce Deboli, concordano sulla necessità di sottoporre ai Commissario ad Acta e,
suo tramite, ai Direttori Generali delle Aziende Sanitarie Locali, alcune valutazioni in questa fase di
elaborazione degli Atti Aziendali (AA).
Premesso che:
1. i D S M sono normativamente definiti quali dipartimenti strutturali con autonomia di spesa
(centro di responsabilità) e di gestione delle risorse umane;
2. i D S M fanno riferimento, nella modellistica organizzativa, a specifiche norme e standard
indicati nei Progetti Obiettivi di Tutela della Salute Mentale (POTSM) nazionali e
regionali, nonché nel recente Piano di Azioni Nazionale per la Salute Mentale approvato
nella Conferenza Unificata del 24 gennaio u.s., i quali sono esplicitamente richiamati sia nel
Piano Sanitario Regionale 2011-2013, attualmente vigente, che nelle linee guida per
l'adozione degli atti aziendali delle A S L emanate dalla Regione Campania e in tutte le
ulteriori note di indirizzo (inclusi i provvedimenti regionali per la riorganizzazione della
residenzialità ex decreto commissariale n. 5/2011 e deliberazione di giunta n. 666/2011);
3. i l modello organizzativo dipartimentale è articolato in una rete integrata di servizi
territoriali (Centro di Salute Mentale, Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura, Day
Hospital, Centro Diurno, Strutture residenziali e semiresidenziali) necessari per offrire un
supporto complessivo in tutto i l percorso di cura e assicurare una risposta flessibile nelle
diverse fasi del trattamento;
4. i Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura (SPDC) rappresentano un'articolazione
imprescindibile del modello organizzativo dipartimentale, non solo per la gestione delle
situazioni acute, ma anche per l'approfondimento diagnostico e per l'impostazione dei
trattamenti a medio-lungo termine dei pazienti psichiatrici, nonché per lo sviluppo di
processi di integrazione/collaborazione con le altre discipline specialistiche;
5. le attività assistenziali dei D S M si configurano nettamente quali attività "di comunità" e,
in quanto tali, non possono essere vincolate a rendi contazioni prestazionali, ma devono
organizzare e tutelare la salute mentale di una popolazione definita;
6. per le sue caratteristiche, la logica che sottende la cura della salute mentale nei cittadini non
è quella della "filiera di prestazioni" erogabili in momenti e modalità autonomi bensì quella
della presa in carico/progetto terapeutico-riabìlitativo integrato che richiede un lavoro di
definizione e di rete continuo e potenzialmente sviluppantesi per l'intero cielo di vita della
persona;
7. net campo della salute mentale le prestazioni si configurano, nell'immediato, come costi e
non come ricavi, il che crea un effetto paradossale poiché non si evidenzia subito l'impatto
sull'abbassamento globale delle spese aziendali che i modelli comunitari/integrati, invece,
riescono a garantire nel medio-lungo perìodo;
8. al fine di favorire la più ampia autonomia di vita (individuale, sociale, lavorativa ecc.)
delle persone affette da disturbi di natura mentale è necessario regolamentare, riqualificare e
potenziare al meglio possibile il sistema di offerta delle strutture residenziali ad alta, media e
bassa intensità assistenziale - sia di carattere sanitario e sociosanitario che sociale - nonché i
centri diurni e i progetti volti all'inserimento degli individui nel tessuto comunitario civile e
produttivo;
Nella elaborazione dei redigenti A A è necessario garantire nei nuovi assetti riorganizzativi:
1. la centralità territoriale del modello. Ciò significa che, tra l'altro, come recita i l P O T S M in
vigore, le strutture complesse dovrebbero essere* individuate nelle unità operative territoriali
(UOSM) e che, inoltre, occorre organizzare con proprie risorse e specifico centro di costo
tutto i l lavoro di assistenza e di integrazione operazionale necessaria alla presa in carico
della utenza, inclusi i rapporti con le strutture del privato sociale e convenzionato;
2. la mlvggiiftMia dell'intera gamma di servìzi per la salute mentale previsti dalle normative
vigenti al fine di garantire flessibilità e personalizzazione dell'assistenza, continuità delle
cure e appropriatezza dei trattamenti garantendo, in ciascun distretto sanitario, i cosiddetti
minimi incomprimibili per quel che riguarda le dotazioni del personale per ciascuna figura
professionale;
3. i l potenziamento dei SPDC nel rispetto di quanto previsto nel Piano di riassetto della rete
ospedaliera e nel Piano Sanitario Regionale 2011-2013, relativamente al numero di posti
letto programmati. L'attuale tasso di posti letto pubblici/10,000 abitanti risulta essere di
0,226, valore che pone la Campania all'ultimo posto tra le regioni italiane (fonte: Ministero
della Salute - Relazione sullo Stato Sanitario del Paese 2009-2010);
4. i l rispetto delle allocazioni dei SPDC nelle sedi previste nel citato piano, evitando di
ricorrere a sedi diverse da quelle indicate in assenza di una preventiva autorizzazione
regionale;
5
- la realizzarinne di una rete uniforme territorio/ospedale/118 per la gestione delle situazioni
di urgenza/emergenza psichiatrica, in accordo con quanto indicato nel PSR 2011-2013;
6. i bacini di utmm L a numerosità della comunità da assistere è definita, infatti, tenendo
conto della concreta possibilità di gestione di ambiti distrettuali o multi distrettuali con una
popolazione individuata dal P O T S M tra un minimo di 60.000 ed un massimo di 150.000
abitanti. Un secondo criterio da tenere in considerazione è quello della struttura orografica
del territorio e della rete di comunicazione air intemo dello stesso.
Dal confronto emerso tra i convenuti risulta, tuttavia, che molti, se non tutti gli A A in corso di
redazione scaturiscano in assenza di una consultazione con i responsabili dei D S M , privilegiando
l'ottica del taglio lineare senza alcun riferimento alla popolazione e devastando nella sostanza, in
questo modo, il modello organizzativo e le norme che lo regolano.
Alcune A S L - come, per esempio, Caserta, Benevento e Napoli 3 Sud - hanno invece redatto bozze
rispettose della organizzazione dei D S M , della loro vocazione comunitaria: pur proponendo tagli e
accorpamenti (sempre nell'ambito del previsto 20%). hanno garantito la centralità del modello
territoriale.
Si auspica, infine, che potranno essere affrontate le criticità relative al sistema di finanziamento (efr
, legge regionale n, 10/2001, PSR 2011-2013, decreto commissariale n. 19/2013), alla riconversione
dei posti letto delle cliniche neuropsichiatriche, alla omogeneizzazione delle procedure di accesso a
queste ultime e alle costituende strutture socio sanitarie, al progressivo impoverimento delte
dotazioni di personale dei D S M che sta determinando una significativa riduzione quantitativa e
qualitativa dell'offerta prestazionale al di sotto degli standard previsti dalle normative vigenti, alla
persistente carenza di alcune figure professionali (psicologi, terapisti della riabilitazione psichiatrica
ecc.) essenziali per garantire la multidisciplinari età del lavoro terapeutico-riabilitativo, alla chiusura
degli OPG e alla relativa ricollocazione territoriale di quella quota di utenza.
Per tutti i punti esposti e per ogni eventuale ulteriore sviluppo in materia gli scriventi esprimono la
loro immediata disponibilità a qualsiasi forma di collaborazione/concertazione.
Napoli, 4 aprile 2013
Luigi C A R I Z Z O N E (Direttore D S M A S L Caserta) - F.to
Francesco C A T A P A N O - SIP (Società Italiana dì Psichiatria - sez. Campania) - F.to
Giulio CORRIVETTI (Direttore D S M Area Centro A S L Salerno) - F.to
Walter DI M U N Z I O (Direttore D S M ambito Nord A S L Salerno) - F.to
Manlio G R I M A L D I (Direttore D S M A S L Napoli 3 Sud) - F.to
Lucio L U C I A N O (Direttore D S M A S L Benevento) - F.to
Emilio L U P O - Psichiatria Democratica - F.to
Fedele M A U R A N O - A I R S A M (Associazione Italiana Residenze Salute Mentale) - F.to
Federico P E R O Z Z I E L L O - SIP (Società Italiana di Psichiatria - sez. Campania) - F.to
Luigi PIZZA (Direttore D S M Area Sud A S I , Salerno) - F.to
Vito V I L L A N I (Direttore D S M A S L Napoli 1 Centro) - F.to
Umberto V O L P E - SIRP (Società Italiana di Riabilitazione Psicosociale) - F.to