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BURLO/ATTIVITA’ QUANDO L’INFEZIONE SI TRASMETTE PER VIA SESSUALE Dall’Hiv alle nuove emergenze, queste malattie segnano un costante aumento soprattutto tra i ragazzi Infezione da Hiv che viene “scoperta” per caso, in occasione di esami e ricoveri ospedalieri. Patologie legate alla trasmissione per via sessuale in aumento, soprattutto tra le donne, e soprattutto tra i giovani. In Italia, e anche nella nostra Regione, l'ampio gruppo di malattie sessualmente trasmissibili – perchè l'Hiv è solo la “punta di un iceberg”, ed esistono decine di malattie che si trasmettono per contatto sessuale – è in aumento: al Burlo un team porta avanti un ambulatorio di consulenza, cura e diagnosi di queste patologie per le quali la prevenzione resta l'arma più efficace. Il punto sulle attività, la ricerca scientifica e la diffusione nell'intervista al ginecologo Francesco de Seta, del dipartimento di Ostetricia e ginecologia del Burlo. Si tende a sovrapporre il concetto di “malattie sessualmente trasmissibili” con il solo virus dell'Hiv: quante sono, nella nostra società, le malattie sessualmente trasmissibili, attive e pericolose per la salute delle persone? L’HIV è notoriamente una delle malattie infettive più conosciute a causa delle sue gravi conseguenze. E’ importante però non dimenticare, quando parliamo di malattie sessualmente trasmesse, che esse sono numerose e risultano dannose per l’individuo che viene infettato. Trichomonas, Chalmydia, Gonococco, Treponema, virus erpetici, virus del papilloma umano, treponema pallido, sono nomi poco conosciuti, ma importanti agenti eziologici di questo gruppo di infezioni a prevalente trasmissione sessuale sempre più in aumento non solo nel mondo ma anche nella nostra realtà nazionale e locale Nella maggior parte dei casi possono provocare, a seconda dell’infezione, una serie di disturbi, in particolare alla donna, quali perdite vaginali o di sangue, dolore, fino a complicanze più gravi e compromettenti, quali sterilità, gravidanze extrauterine, e la PID, una forma di malattia infiammatoria localizzata alla zona pelvica. Inoltre se contratte in gravidanza, a seconda dell’epoca di gestazione e del tipo di infezione, potrebbero compromettere l’esito della gravidanza stessa causando diverse complicanze (parto pretermine, aborti, infezioni connatali ecc). HIV nello specifico: recentemente c'è stato un allarme sull'aumento delle persone infette: a cosa è dovuto e quali sono i dati epidemiologici a livello nazionale e regionale? L’incidenza complessiva delle malattie sessualmente trasmesse è in aumento; nello specifico, per quanto riguarda l’infezione da HIV, i dati epidemiologici dell’Oms riportano una stima attuale di 40 milioni di casi. Vi è poi un aspetto da non sottovalutare: in Italia, dati dell’Istituto superiore di sanità riportano che un terzo delle persone sieropositive per HIV scopre la malattia per caso durante esami di routine o ricoveri ospedalieri. Malattie “non HIV”: qual è quella che considera più pericolosa e maggiormente diffusa tra i giovani della società moderna? Sicuramente tra le più frequenti malattie sessualmente trasmesse ritroviamo l’infezione batterica da Chlamydia Trachomatis. Il contagio di quest’infezione, come tutte le MST, avviene per contatto sessuale, vaginale, orale o anale. Nella donna il batterio colonizza diverse sedi dell’apparato genitale, prevalentemente la cervice (collo) uterina e successivamente può diffondersi alle tube e alle ovaie fino ad arrivare, nelle forme più complicate, al fegato e allo spazio periepatico; può infettare anche l’uretra e le ghiandole del Bartolini. Nell’uomo in genere coinvolge l’uretra e l’epididimo, la sede di produzione degli spermatozoi. Se invece contratta in gravidanza può determinare quadri neonatali di polmonite e/o congiuntivite. L’infezione da Chlamydia risulta insidiosa perché spesso (60-70% dei casi) asintomatica e per tale motivo difficile da diagnosticare. Soprattutto in tali casi il giovane, bersaglio preferito, può inconsapevolmente essere portatore dell’infezione che a lungo andare può cronicizzarsi, coinvolgendo talora altri organi e tessuti, e continuare a trasmettere l’infezione al o ai partner. La gravità di quest’infezione infatti è secondaria al fatto che spesso si palesa con le sue complicanze, quali cervicite, sterilità, dolore cronico, salpingite, malattia infiammatoria pelvica, gravidanza ectopica. Se sintomatica invece l’infezione provoca dolore addominale, disuria, perdite di sangue, nausea, vomito. Solo esami specifici di screening (tampone cervicale o particolari esami urinari) possono svelare la presenza del microrganismo. Quali sono le strategie di politica sanitaria che sono o saranno messe in atto per contenere ulteriori aumenti del contagio? Per alcune di queste malattie è in atto una valida politica vaccinale (epatite B, HPV ecc), per altre invece non esistono possibilità di immunizzazione passiva, ma solo misure di prevenzione legate a stili di vita o scelte contraccettive valide: ritardare quanto più possibile l’età del primo rapporto sessuale, perseguire la fedeltà di coppia, ridurre il numero di partner; utilizzare sempre e correttamente un mezzo contraccettivo di barriera, ovvero il preservativo, unico metodo disponibile che protegge adeguatamente dal contatto con i microrganismi responsabili di tali patologie e quindi dalla malattia. Qual è il ruolo dell'Irccs Burlo Garofolo nella prevenzione, gestione e ricerca scientifica di queste malattie? Il Burlo da diversi anni si dedica alla gestione clinica di questo ampio gruppo di patologie. Esiste un ambulatorio dedicato a tale problema, dedicato ad un servizio di counselling, diagnostica e terapia. L’istituto negli ultimi anni si è distinto per la strenua attività di ricerca, assistenza e formazione del personale socio sanitario in ambito nazionale ed internazionale. Ricerca finalizzata alla comprensione dei meccanismi immunologici coinvolti nell’acquisizione di tali infezioni e nella misure atte a prevenire le complicanze. Lavoriamo anche sulla prevenzione e attiviamo progetti di formazione sul campo, con servizi di volontariato nelle scuole medie superiori della città, corsi di formazione a livello nazionale ed internazionale e in progetti comuni in sede di Istituto superiore di sanità e Oms.