SEITAI-ITALIA Cultura della Naturalezza umana e dell`Io spontaneo

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SEITAI-ITALIA Cultura della Naturalezza umana e dell`Io spontaneo
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SEITAI-ITALIA
Cultura della Naturalezza umana
e dell’Io spontaneo
La nostra attività
La pratica del katsugen, yuki e gyoki, insieme all’osservazione delle osei nella
vita quotidiana e allo studio del taiheki, ci permette di scoprire il nostro
movimento spontaneo originale e come si manifesta il suo blocco, tanto
fisicamente quanto psichicamente, in noi stessi come negli altri. Appoggiare e
condividere questa esperienza è il proposito della attività seitai.
Cosciente di questa necessità vitale, propria di ciascun individuo e di fronte
all’assenza di questa prospettiva nella cultura umana, Noguchi fondò il Seitai
come una società culturale, per coltivare collettivamente la manifestazione
spontanea della nostra naturalezza.
Nelle differenti sessioni collettive (gruppi di pratica) e nei seminari, creiamo
uno spazio per recuperare la flessibilità del nostro movimento spontaneo;
affinché il katsugen, il yuki e il gyoki sorgano spontaneamente nella vita di tutti
i giorni; per condividere le nostre esperienze sulla loro pratica; per
approfondire collettivamente la percezione della nostra manifestazione
spontanea.
Nell’attenzione individuale si stabilisce una comunicazione orientata affinché la
persona senta, nel proprio organismo, con la maggior precisione possibile,
dove si localizza la tensione parziale eccessiva e possa essere percepito lo
stato concreto dello stancarsi della propria naturalezza, e possa far sorgere
spontaneamente, in essa, il desiderio di recuperare il proprio movimento.
Posto che ogni persona tende ad identificarsi con una o varie parti del
cosciente “vestito”, culturalmente educato, la prospettiva seitai pretende il
recupero del proprio cosciente spontaneo e del gioco flessibile di entrambe le
zone del cosciente.
Negli ultimi anni di vita, Noguchi era solito definire le pratiche di katsugen
undo e yuki come semplici e valide modalità di stabilire un “dialogo interiore”.
Quando appare un’ anomalia o la malattia, il Seitai la considera come
opportunità per sentire il blocco della manifestazione spontanea e orienta la
pratica e l’attenzione personale per risolverla o alleviarla, allontanandosi però
sempre dall’atto terapeutico.
Le circostanze in cui si svolge la vita di ogni essere umano sono distinte e
complesse. Il Seitai aspira a che ogni individuo possa esprimere con la maggior
ampiezza la sua propria, originale e irripetibile naturalezza. La modalità di
Gallarate, via Dr. Ercole Ferrario, 2
www.seitai-italia.net
tel/segr. 0331 1831963
[email protected]
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e dell’Io spontaneo
coniugarla praticamente con le circostanze della sua vita è anch’essa originale
e può essere scoperta e realizzata solamente dalla persona stessa.
La cultura seitai concede anche una speciale importanza a che le future
generazioni utilizzino la zona vestita della coscienza per partecipare senza
conflitti a questo gigantesco processo evolutivo che iniziò con l’Universo.
Coltivare la propria manifestazione spontanea è un assunto fondamentalmente
empirico. Include molti aspetti, in relazione con la vita-salute, con se stessi,
con la comunicazione con gli altri, con la cultura e con il mondo, che si
conoscono e si comprendono solo sperimentandoli ogni giorno e per lungo
tempo.
È difficile esprimere il senso della nostra attività a parole, poiché si
radica direttamente nel fondo di ogni persona anche se poi, nel viverla,
risulti così evidente e reale.
Gallarate, via Dr. Ercole Ferrario, 2
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