Linea del tempo di Storia e Critica del Cinema
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Linea del tempo di Storia e Critica del Cinema
Linea del tempo di Storia e Critica del Cinema Di Margherita A. Terrasi Il cinema delle origini Esperimenti scientifici Muybridge: sistema di macchine fotografiche multiple in grado di fissare l’istante. il mondo rimane incredulo davanti alle sue fotografie di un cavallo al galoppo—applicazione di 24 macchine fotografiche equidistanti, azionate una dopo l’altra dal passaggio dell’animale. Marey: studio del movimento degli uccelli. Fucile fotografico capace di impressionare in un secondo 12 fotogrammi posti intorno al bordo di una lastra circolare che gira a scatti automaticamente. Analisi del movimento Riproduzione su uno schermo Reynaud: praxinoscopio, regolari proiezioni pubbliche di una serie di piccole storie dipinte a mano su lunghi nastri flessibili (evoluzione dello zootropio: cilindro aperto, intervallato da fessure nella parte superiore, che consente di osservare una parete con una banda di cartone con una successione di disegni). PRAXINOSCOPIO + LANTERNA MAGICA = Proiezione di immagini dipinte su un grande schermo. 1895 Edison e Dickson: apparecchio atto a riprendere un’immagine istantanea da un unico punto di vista e attraverso un’unica lente. 35 mm (pellicola tutt’ora utilizzata), 4 perforazioni su ambe i lati da ogni fotogramma. Kinetoscope (kinetoscopio): 1892, prima macchina per la fotografia animata. 1894: Le salette del kinetoscope conoscono una larga diffusione. Solo 1 spettatore alla volta. Film di meno di 1 minuto. Cinema come attrazione Skladanowsky: teatro di Berlino, spettacolo di 15 min di immagini fotografiche in movimento proiettate su schermo, nel 1895. Lumière: macchina più maneggevole che consente sia la ripresa che la proiezione. 28 dicembre 1895, a Parigi, prima proiezione pubblica a pagamento dei film dei fratelli Lumière. spettacolo di 25 min, con 10 film di 1 min l’uno. 1 INQUADRATURA (O VEDUTA) + ACCOMPAGNAMENTO MUSICALE PIANISTA + IMBONITORE (CHE SPIEGA L’AZIONE) Convegno di Brighton 1978 Proiezione di 600 film tra il 1900 e il 1906, in modo da capire in che misura le vedute potessero considerarsi “cinema”. Gli studiosi del tempo sostenevano l’esistenza di un modo di rappresentazione primitivo (tra 1895 e 1906-8), dopodiché vi era una concezione di “montaggio” nello sconvolgimento estetico degli anni ’20—il Modo di Rappresentazione Istituzionale. Esisteva quindi sono un linguaggio cinematografico che era concatenazione naturale delle immagini, connaturata nel mezzo. Burch, ne “Il lucernario dell’infinito” sostiene invece che i codici del linguaggio Istituzionale non hanno niente di naturale, ma sono di origine culturale, ossia prodotto di una data società in un determinato momento storico. CINEMA = PRODOTTO DI UNA SOCIETÀ IN UN MOMENTO STORICO Inizialmente il cinema si diffonde in ambito popolare e le sale cinematografiche sono sporche, chiassose, frequentate da un pubblico poco colto e molto rumoroso. Il linguaggio è quello dell’attrazione, è semplice e diretto soprattutto a persone poco alfabetizzate. La nascita del primo piano avviene nel momento in cui l’industria cinematografica, per allargare il proprio bacino di utenza alla media borghesia, mette a punto codici linguistici che ne rispondono delle necessità culturali. Perciò le sale si rendono più sicure e silenziose e il cinema deve essere fruito con maggiore contegno. Qua sotto vediamo la divisione periodica che è stata impostata al convegno… 1895/1900 Film di una sola veduta Lo spettatore è soggiogato dal fascino della riproduzione del movimento (Lumière). Film realizzati assemblando più di una veduta 1900/1906-8 Montaggio di tipo paratattico: ogni veduta è accostata all’altra e il loro legame è labile (Méliès). Infatti, le vedute possono essere vendute singolarmente. Esempi: Grandma’s Reading Glass (Smith, 1900) Le Voyage dans la Lune (Méliès, 1902) Life of An American Fireman (Porter, 1903) The Great Train Robbery (Porter, 1903) Uso dell’establishing shot, per stabilire l’ambiente nel quale è rappresentato il film. In The Great Train Robbery abbiamo 13 quadri ed un emblematic shot, con il capo dei banditi che spara verso il pubblico. Primi esperimenti verso un linguaggio narrativo 1906-8/1915 Costruzione di sempre più ferrei legami di causa ed effetto, dettati dalla ragione della narrazione. Il Modo di Rappresentazione Istituzionale (scuola di Brighton). America Italia David Wark Griffith Non inventerà quasi nulla, ma metterà a punto tecniche in parte già sperimentate e ne farà un uso nuovo. 1907: inizia la sua carriera cinematografica. Linguaggio Istituzionale: il cinema è + narrativo. Lo spettatore è + libero, perché può muoversi all’interno del film spostando la sua attenzione su vari dettagli (il “viaggiatore immobile”, come afferma Bazin). 1909 I film Periodo Biograph: A Corner in Wheat, 1909 The Lonely Villa, 1909 The Painted Lady, 1912 The New York Hat, 1912 Dopo abbandono Biograph: The Birth of A Nation, 1915 Intolerance, 1916 Broken Blossoms, 1919 Griffith ha particolare predilezione per le sue attrici, ognuna delle quali ha un suo stile personale. Su di esse concentra i suoi film di naturalismo psicologico. Esse sono eroine fragili ma dalla psicologia complessa. Blanche Sweet (capace di mostrare una vasta gamma di emozioni con Patriottismo e glorie del passato Alberini: La presa di Roma, racconta la presa di Roma prima dell’Unione dell’Italia, da parte dei bersaglieri che aprirono la breccia di Porta Pia. In 12 quadri (con un emblematic shot alla fine: una donna che rappresenta la vittoria, circondata dai personaggi di Garibaldi, Cavour e Vittorio Emanuele II). Comici Cretinetti Robinet 1905 Drammi in costume: gli eventi erano sempre causati o dall’amore o dal desiderio di vendetta. Kolossal: I grandi eventi sono causati da uno sconvolgimento psicologico dei personaggi. Guazzoni: Quo Vadis?, 1913. Pastrone: Cabiria. Maciste (Bartolomeo Pagano), servo franco e fedele al padrone. Fenomeno sociale del “divismo” Asta Nielsen, fu la prima diva, non italiana, ma che influenzò il cinema italiano. Dramma-moderno, o diva-film Ma l’amor mio non muore, 1913 Mario Caserini lancia la Lyda Borelli. Lunghe inquadrature, perfetta pochi movimenti del viso). Mary Pickford (particolare bravura nel gesticolare con le mani e nei movimenti del corpo. Griffith la inquadra sempre a mezzobusto per questo). Claire McDowell (recitazione melodrammatica). interpretazione e messa in scena. Eroina romantica del melodramma. Pina Menichelli (lavora con Pastrone). Il fuoco e Tigre reale. Interpreta la donna fatale, con scatti rapidi, nervosi e cambi di tono ed espressioni eccessive (detto anche “cinema isterico”). Francesca Bertini Eroina indipendente, forte e capricciosa. Eleonora Duse Cenere, 1916 (Mari). Carica di intensità in ogni gesto semplice. Avanguardie anni ’10 e ‘20 Avanguardie non narrative Distruggono ciò che è stato costruito, riportando il cinema a quella forma di espressione che era alle origini, ossia ad una attrazione. Soprattutto negli ambienti dadaisti si diffonde questo tipo di cinema non narrativo. Le retour à la raison, Man Ray, 1923; Ballet mécanique, Fernand Legér, 1924; Entr’Act, di Clair e Picabia, con musica di Satie, 1924 (in questo in particolare troviamo caratteristiche del cinema delle origini, come l’inseguimento, l’attrazione della stravaganza della processione, il mago alla fine che ricorda gli spettacoli di Méliès); Un Chien Andalou, Buñuel, 1928 (surrealismo, simbolicamente si rimanda all’intenzione di squarciare l’occhio dello spettatore). Avanguardie narrative Cercano di rinnovare il cinema dall’interno della sua istituzione (detti anche Avanguardisti). Italia Futurismo Marinetti (padre del futurismo italiano) Fanno propria una pratica politica e la trasferiscono nel campo dell’arte. Lotta e propaganda Germania Espressionismo Il gabinetto del Dott. Caligari, di Wiene, 1920 Vi è un contrasto forte tra luci e ombre, un trucco appesantito e il gesto è estremo ed enfatico. Vi è una metafora del dramma della guerra che si era appena conclusa. Elaborati profilmici con scenografie dipinte, deformazioni dei contorni degli oggetti, un rinuncio al realismo e utilizzo di significati allegorici. Nosferatu […], Murnau, 1922 Ambienti naturali, evita le deformazioni Francia Unione Sovietica Impressionismo Scuola sovietica Prima avanguardia (premier vague) El Dorado, L’Herbier, 1921. Vicenda melodrammatica, 5 macro-sequenze. Montaggio alternato. Lenti deformanti, aura attorno al personaggio. - tendine, sovrimpressioni, significato allusivo o simbolico. - richiamo esperienze pittoriche (es. inquadrature con contorno bianco per richiamare ironicamente il simbolismo virginale del matrimonio – la pelle di serpente – le tavole sensuali di Aubrey Beardsley). Concentrazione sul montaggio e i suoi effetti. Ejzenštein, che aveva cominciato questo lavoro come sceneggiatore. Incontra Mejerchol’d e frequenta il suo laboratorio di biomeccanica: come gestire consapevolmente i movimenti del corpo. Meccanizzazione, psicologia riflessologica. Emozioni come prodotto dei corrispondenti movimenti corporei (e non il contrario). Montaggio della attrazioni: L’attrazione è un effetto sensoriale o scenografiche e meglio sovverte la realtà con la creatura folkloristica del vampiro. Simboleggia l’avanzata del male con luci forti e contrastate ed ombre conseguenti. Le prospettive e le angolazioni sono spesso dal basso, sfruttamento di mascherini creati con i portici del castello per dare l’idea di complesse geometrie. Vi sono inoltre vistose accelerazioni e sovrimpressioni. Metropolis, Fritz Lang, 1927 Forti contrasti cromatici, violente luci di taglio e vistose ombre evocative, recitazione esasperata. deformazione scenografica. Il finale evoca la conciliazione tra la testa (il Capitale) e le mani (la manovalanza operaia). La roue, Gance, 1923. - Effetti drammatici, tinture e giochi di luce, mascherini. - montaggio rapido, per sottolineare il tormento dell’uomo che ha salvato la donna dal treno per poi perderla sotto lo stesso. - carrelli in soggettiva. Napoléon vu par Abel Gance, di Gance, 1927. Ricerca e sperimentazione. Concetto di photogénie. Tentativo di superare i vincoli del realismo, accentramento psicologico. Complesso tessuto industriale. Molteplici sovrimpressioni, vertiginosi movimenti di macchina (a mano), posizionamenti inconsueti della cinepresa, montaggio accelerato nel finale. Split screen: suddivisione dello schermo in 4 e poi 9 inquadrature diverse. moltiplicazione, effetto caotico di uno scontro. Polyvision: sistema di ripresa e proiezione basato su uso simultaneo di 3 macchine da presa, 3 proiettori e 3 schermi in sala. - estensione inquadratura - montaggio interno affiancando inquadrature diegetiche ad altre allegoriche. Molteplici effetti enfatici. - richiamo della bandiera francese alla fine. psicologico causato da un momento aggressivo (espediente sia del teatro che del cinema). In base a questa teoria, E. scrisse Stačka (Sciopero), 1924. Kulešov e Vertov: non conta il girato, ma come i pezzi nel film si alternano nel montaggio. Kulešov: effetto K. Vertov: montaggio come tecnica divulgabile alla nuova generazione di cineocchi (cine-operatori). Un cinema rigorosamente documentaristico, che insegna i valori del nuovo Stato socialista. Ejzenštein: accusa Vertov di prendere dal mondo ciò che impressiona lui e non ciò che potrebbe impressionare lo spettatore. E. vuole obbligare lo spettatore al suo punto di vista. Pudovkin: montaggio come sequenza di mattoncini, contrastato dal montaggio conflittuale di E. che deve essere 1 collisione di elementi a creare una opinione. Bronenosec Potëmkin (La corazzata Potëmkin), 1925. Film che rappresenta i moti di protesta del 1905 a Odessa, prova generale della Rivoluzione del 1917. Confronto con la parodia di Paolo Villaggio in Il secondo tragico Fantozzi: il mega direttore Riccardelli che costringe i suoi impiegati a guardare i film che hanno fatto la storia del cinema (soprattutto B.P.). - è paradossale che qui il cine-pugno addormenti. - il significato del film (portare consapevolezza) qui è utilizzato come strumento di oppressione di classe. - il testo non è più lo stimolo alla ribellione ma ne è la causa. Dettagli - primo piano di donna che viene ferita agli occhi, senza alcun raccordo, tramite accostamento (cine-pugno). - linguaggio metaforico-concettuale, quando la Potëmkin giunge in soccorso del popolo, messo in fuga dai cosacchi, e bombarda il quartier generale del nemico, la vediamo contrapposta ad un leone che si alza dal suo sonno— significando il ruggito della Rivoluzione. - Insistenza e ripetizione che traduce in immagini l’accanimento dei rivoltosi. - Un montaggio inteso nella produzione di idee, può essere considerato oltre che marxista un montaggio intellettuale, perché impiegato per comunicare idee astratte. - il popolo ha piano ravvicinati, mentre la guardie sono viste come stivali, uniformi, fucili. Una astratta macchina da guerra. - Contrasto creato dai marinai della P. che si muovono in direzioni opposte. Oktjabr (Ottobre), 1928. Nuove sperimentazioni. Cinema intellettuale che ha l’obbiettivo di insegnare all’operaio a pensare dialetticamente. - manipolazione del tempo. Associazioni tendenziose (associazioni non oggettive, un orientamento ideologico spiccato deforma la realtà che invece dovrebbe essere rappresentata più oggettivamente, rimane incastrato nel proprio paradigma). - Ripetizioni: innalzamento del ponte levatoio sulla Neva; il generale Kerenskij che sale la scalinata del Palazzo d’Inverno, associato ad un pavone. - Associazione tendenziosa della sequenza degli Dei. Degrada l’idea di religione per cui Kornilov combatte. Avvento del sonoro Phonofilm (1923): possibilità di registrare la colonna sonora direttamente sulla pellicola. Il brevettatore Lee De Forest. Sistemi fonografici (1925) della Western Electric. Uscita di The Jazz Singer, di Alan Crosland, 1927. Il film fu registrato con un sistema Vitaphone, messo a punto dalla Warner Bros e simile al sistema utilizzato dalla Western Electric. Il film è un ibrido: Al Jolson canta solo una volta e aggiunge anche qualche battuta di dialogo. Per scongiurare sistemi incompatibili, le 5 grandi case di produzione americane si mettono d’accordo per individuare uno standard tecnico condiviso. Quello della Western Electric. 1929: Crollo di Wall Street, grande depressione. Vi è un avvento faticoso al sonoro. I film sono sempre diffusi in doppia versione. Italia: “La canzone dell’amore”, di G. Righelli, 1930. Dal 1927 - I primi problemi del cinema sonoro sono i rumori fastidiosi, che i nuovi sistemi di registrazione fanno percepire molto più forte del normale (una pacca sulla spalla come un ceffone). - Erano utilizzati poi dei microfoni non direzionali, quindi l’attore doveva recitare il più vicino possibile agli apparati acustici nascosti scenograficamente. - Vi è inoltre una limitazione degli stacchi di montaggio, siccome i dialoghi devono essere percepiti come in continuità. - Si utilizzavano allo stesso tempo 3 macchine da presa (1 per le figure intere e 2 per il campocontrocampo). 1931: Mixaggio È reso possibile doppiare i film stranieri, siccome è sostituibile la parte del dialogo. Charlie Chaplin Modern Times, 1936 Vi si possono ascoltare musiche e rumori o suoni, ma mai parlato (talkie). Chaplin tratta l’avvento del sonoro in sardonicamente sia all’inizio del film, quando i personaggi parlano con un altoparlante si sentono solo sei suoni simili alle trombette, e nel mezzo quando Chaplin danza nel locale e intona un canto composto da versi. Arnheim, esponente della Gestalt, afferma che il suono cinematografico è un’involuzione, destinata a ridurre le possibilità di esprimersi attraverso la purezza della forma. Bazin, giornalista critico e fondatore dei Cahier du Cinema, ed altri studiosi affermano che il suono valorizza la tendenza naturalistica del cinema e ciò è positivo perché ci avvicina a ciò che sentiamo quotidianamente. - Con i talkies si sviluppa lo Studio System americano (sistema di produzione standardizzato e organizzato della major americane). - Vi è un’ampia diffusione del genere musical: la performance musicale era il principale soggetto, anche perché la musica dava meno problemi di traduzione. Ma, soprattutto, questa ampia diffusione era dovuta alla componente di per sé “sonora” del musical, che quindi sfruttava le nuove tecnologie per sorprendere il pubblico. La creazione di un ambiente sonoro diviene quindi importante per l’atmosfera. Si sviluppano anche forme di commedia, detta commedia sofisticata: costruita sulle schermaglie verbali dei personaggi. - Famosi divengono i fratelli Marx (che erano già noti nei vaudeville). Soprattutto Groucho Marx, perché creò delle nuove tipologie di linguaggio. Nel film Animal Crackers, si inventò dei calembar e giochi di parole che divennero molto conosciuti. Manifesto dell’asincronismo, 1928 Scritto da Ejzenštein e Pudovkin - Secondo loro vi era un rischio di impoverimento formale qualora il cinema si fosse limitato a riprodurre il teatro. Soltanto il contrasto darà la sensazione voluta. Quindi, musica e suono devono esprimersi diversamente dall’immagine. 1931: uscita de Il mostro di Düsseldorf, di Fritz Lang. Precede la traccia sonora (durante i titoli di testa) alla comparsa dell’immagine—la canzone inquietante della bambina. Il trascorrere del tempo è reso grazie al cucù e dai rumori quotidiani. Ciò accresce la tensione. Il mostro lo si riconosce perché fischietta un motivetto del Peer Gynt (motivetto grazie al quale nel finale sarà scoperto). Cinema classico hollywoodiano Organizzazione industriale particolarmente efficace. Lo Studio System suddivide le case di produzione in majors e minors. I generi sono facilmente individuabili. Codice Hays: codice di autocensura (un contratto privato), vi è scritta ogni tipo di limitazione che tutte le case produttrici devono dare ai prodotti-film. - Con l’avvento delle televisione vi è uno spostamento della popolazione nelle zone sub-urbane. - Joseph McCarthy: costringe all’inattività o all’espatrio coloro che sono accusati di attività antiamericane. - 1948: Sentenza Paramount. Si attesta l’illegalità della concentrazione verticale e obbliga gli studi a vendere le sale. Metà anni ’10 e anni ’50-‘60 Découpage classico: 1. Chiarezza del racconto; 2. Primato dell’azione; 3. Invisibilità dell’enunciazione; 4. Linearità temporale; 5. Luce diffusa e neutra; 6. Inquadrature che simulano la visione umana; 7. Montaggio contiguo, alternato e analitico. Montaggio contiguo: Raccordo sul movimento; Raccordo sullo sguardo; Campo controcampo; Raccordo sull’asse. Tratti ricorrenti—dalla classificazione di David Bordwell: 1. Relazione causa-effetto; 2. Centralità dei personaggi, che sono privi di ambiguità; 3. 2 vicende parallele—una sempre amorosa; 4. Sono tutti elementi motivati: livello compositivo, realistico, intertestuale e autoriale. The Tin Star, Mann, 1957 (western) Il personaggio principale è buono e non è ambiguo, esattamente come il cattivo. Vi è la vicenda principale e anche una doppia vicenda amorosa. Citizen Kane, Orson Welles, 1941. È un film che rappresenta un’alternanza estetica (dal solito stile classico hollywoodiano), che si avvia verso il cinema moderno. Scelte stilistiche inconsuete: piani-sequenza (definizione baziniana, in realtà questi sono longtakes, perché non esauriscono un’intera sequenza) e la profondità di campo. 3 elementi di interesse (nei “piani-sequenza”) sono disposti su 3 piani. In alcune inquadrature si usa la tecnica della stampatrice ottica per mettere a fuoco le immagini in primo piano e sullo sfondo. La struttura dell’intreccio è complessa e complesso è il personaggio (che ha aspetti accattivanti e repellenti—ambiguo). Piano sequenza: - Bazin: Inquadrature lunghe associate alla profondità di fuoco e considerate espedienti di realismo. - Metz: Inquadrature prive di stacchi di montaggio, che esauriscono per intero una sequenza. Longtake: Inquadrature che non esauriscono una sequenza. Psyco, Hitchcock, 1960. Vi è una trasgressione di quasi tutte le convenzioni (SÌ per le regole non trasgredite e NO per quelle trasgredite); 1. Catena logica del racconto, causa-effetto; SÌ 2. Ambiguità psicologica, problemi e insoddisfazioni legate alla sessualità; NO 3. Intreccio duplice; SÌ 4. Shock da sorpresa; NO 5. Invisibilità del montaggio e dissolvenze per i cambi di sequenza; SÌ 6. Numerosi sguardi in macchina e movimenti che manifestano la presenza della macchina da presa; NO 7. Angolazioni di ripresa abnormi, scelte di montaggio originali, frequenti alterazioni simmetriche del campo-controcampo e rapido succedersi di brevi inquadrature (come nella scena dell’uccisione di Marion). NO Neorealismo Bazin: Il neorealismo è un reportage ricostruito, di adesione all’attualità. In Paisà l’unità minima del racconto è il fatto. Frammento di realtà bruta il cui senso emerge solo a posteriori, grazie ad altri fatti attraversati i quali lo spettatore stabilisce dei rapporti. 1943-1963 Legge dell’amalgama: utilizzo di attori professionisti assieme ad attori non professionisti; Riprese in esterni reali; Coralità; Ambientazione popolare; Parlate dialettali; Tematiche di attualità; Autore prossimo alle vicende narrate. Ci sono delle forze che mirano al superamento del Neorealismo: - Verso destra: la critica cattolica, che mira a smantellare la carica sovversiva del film; - Verso sinistra: la critica marxista, che mira ad una maggiore radicalizzazione delle istanze critiche. Rossellini Neorealismo fenomenologico. Dimensione riproduttiva del cinema, comunicazione dell’informazione a discapito della messa in forma. Rossellini è un autore descritto come uno di quei borghesi che si adattano, che cambiano gioco quando gli fa comodo (la sua altalenanza tra partito DC e PCI). Nel periodo fascista era amico di Vittorio Mussolini e scrisse ben 3 film per lui, la cosiddetta “Trilogia fascista”. Roma città aperta, 1945; Paisà, 1946; Germania anno zero; Stromboli (Terra di Dio), 1949; Francesco Giullare di Dio, 1950; Europa ’51. (film con cui chiuse definitivamente la sua carriera del tentativo di creare un “neorealismo cattolico”—collaborazione con il sottosegretario Andreotti e l’onorevole padre Morlion, che aveva come obiettivo di diminuire l’influenza comunista, iniziata con Stromboli). Visconti Neorealismo estetico. Costruisce i testi attraverso sofisticate strategie di rappresentazione. La rivista “Cinema” scrive che i suoi film volgono ad una azione politica clandestina, per orientare il senso anti-fascista. - Vi è una cura maniacale dei particolari e una sceneggiatura studiata. Ossessione, 1943; La terra trema, 1948. Senso. (dalla parte opposta di Rossellini) Collaborazione tra De Sica e Zavattini Ladri di biciclette, 1948. Neorealismo puro. 11° Mostra del Cinema di Venezia - Vince infine il film Don Camillo di J. Duvivier (1952). Che ebbe una fama così grande da ispirare una serie dedicata al personaggio di Don Camillo. Il padre domenicano Félix Morlion e il sottosegretario del partito democristiano Giulio Andreotti si devono arrendere davanti ai contrasti della critica, che abbatte i lavori di Rossellini (autore che loro avevano scelto come nuovo fondatore del “Neorealismo cattolico”). Pasolini Poetica fortemente realista. Accattone, 1961; Mamma Roma, 1962; La Ricotta, 1963. - vi è un ultimo tentativo di riproporre con un nuovo mezzo espressivo una poetica che in letteratura ha già fatto il suo corso. - vi è un nuovo personaggio, quello del regista borghese (int. da Orson Welles). - Tematizza la crisi del Neorealismo e riflette sulle modalità con cui è possibile rapportarsi alla grande tradizione del realismo italiano (da Giotto a Rossellini) nei tumultuosi anni del Boom economico. - 2 serie di inquadrature diverse: quelle in bianco e nero (per la vicenda sottoproletaria di Stracci)—dettaglio—e quella a colori (per il mondo pittoresco del regista)—totale. - Pasolini fa care le lezioni di Longhi su Giotto/Masaccio/Caravaggio. - Il film è la cerniera tra la tradizione neorealista e quella moderna. Nouvelle Vague anni ’50 e ‘60 Francia “Cahier du cinema”: Bazin, Doniol, Valcroze, Lo Duca. Laboratorio tecnico-critico della futura Nouvelle Vague. Altrove Alcuni cineasti si possono effettivamente considerare degli autori, in quanto danno vita ciascuno ad un corpus - Dichiarato formalismo; - Amore per il cinema americano; - Occuparsi del “cinema per il cinema”; - Dandismo di Destra nel cuore di un mondo intellettuale largamente dominato dalla sinistra. Conflitto generazionale—divisione tra giovani (Rohmer/Truffaut/Rivette) e anziani (Bazin/Donioz/Kast)— causato dalla intenzione dei più giovani di attribuire a Hitchcock il passaporto di autore. Godard, sul numero 10 dei “Cahier” (1952) valorizza la personalità hitchcockiana nel film Trangers on a Train, ove affronterebbe la «condizione dell’uomo moderno, che è di sfuggire alla caduta senza il soccorso degli dei». di opere coerenti, espressione di una personale poetica. - Jaques Tati, Fellini, Michelangelo Antonioni, Akira Kurosawa, Buñuel e Ingmar Bergman, sono registi che esercitano un pieno controllo sulle loro pellicole, supervisionandone tutte le fasi di realizzazione, spesso scrivendo in prima persona le sceneggiature. - questi cineasti non vogliono intrattenere, ma accrescere culturalmente lo spettatore. Jaques Tati 6 film lungometraggi. Carattere comico. Ne cura nei minimi dettagli ogni aspetto. Jour de fête (1949); - Comicità non verbale; - Limitato uso della parola, come fosse un rumore (anche per suscitare il riso); - narrazione priva di un vero e proprio centro drammatico; - predilezione per inquadrature ampie e lunghe. Les vacances de M. Hulot (1953); - film di situazione; il racconto si sfalda in favore della gag. - personaggio da lui stesso interpretato, è la maschera comica che gli spettatori assoceranno al proprio cinema. - critica alla modernità e la civiltà industrializzata che si circonda di oggetti sempre più tecnologici che complicano l’esistenza dell’uomo. Mon Uncle (1958); - casi di incomunicabilità tra i personaggi a causa dei rumori degli elettrodomestici, ecc.; - modello di riferimento è il cinema di Chaplin e Keaton. Gag visive e sapiente utilizzo dei rumori; - campi lunghi e piani-sequenza; - profondità di campo per organizzare il visibile su più livelli; - le sue inquadrature sono immagini composite che promuovono “uno sguardo esplorativo”. Playtime (1967); - vediamo una Parigi completamente ricostruita in studio. Saranno i giovani a creare la Nouvelle Vague: una comune identità critica, in contrasto con quella degli anziani e con quella delle riviste rivali. Imbrigliano il cinema di Hitchcock e di Rossellini in una griglia interpretativa spiritualista. 1957: settimanale “L’Express”. 1959: Festival di Cannes. 1960, À bout de souffle, di Godard. Vi è una nuova generazione di registi francesi che esordiscono nel lungometraggio verso la fine degli anni ’50: Chabrol, Godard, Rohmer, Rivette e Truffaut (anche Resnais e Duras, anche se più vicini al Nouveau roman di Robbe-Grillet). Essi rinnovano la produzione cinematografica francese. Chabrol: Le beau Serge, Les cousins. Resnais: Hiroshima mon amour. Truffaut: Les 400 coups. 1962 La Nouvelle Vague è una scuola solida e coerente: Corpo dottrinale: Astruc ha lo scopo di dimostrare come il cinema stia diventando un nuovo mezzo di espressione attraverso cui esprime il proprio pensiero e le proprie ossessioni. Truffaut in 2 articoli: 1. Denuncia le “tradizione di qualità”, i film puntualmente premiati ai festival*; - Critica che l’operazione di riscrittura è in mano agli sceneggiatori. 3 tesi fondamentali: 1. Esiste solo un autore del film, il regista; 2. Certi registi sono autori, altri non lo saranno mai; 3. Non esistono opere, ma solo autori (un film d’autore, anche se discreto sarà sempre più interessante di un bel film di un non autore). Programma estetico: Fare film personali a basso Federico Fellini Collabora in qualità di sceneggiatore alla realizzazione di numerose pellicole neorealiste (anche rosselliniane, come Paisà e Roma città aperta). Si cimenta con il cinema nel film Lo sceicco bianco (1952). Con I vitelloni (1953) inizia a ottenere l’apprezzamento della critica. Inoltre si conquista un Leone d’argento alla 14° Mostra di Venezia. L’anno successivo vince anche l’Oscar per il miglior film straniero con La strada (1954). - è un cineasta prolifico ed è possibile ritrovare nel suo cinema caratteristiche e temi ricorrenti: budget, una autoproduzione che consente maggiori libertà. 1. Regista autore anche della sceneggiatura; 2. Il regista privilegia il momento delle riprese; 3. Preferisce gli ambienti naturali; 4. Troupe “leggera”; 5. Suono in presa diretta; 6. Pellicola ultrasensibile per non utilizzare illuminazioni aggiuntive; 7. Interpreti non professionisti. Manifesto: “Una certa tendenza del cinema francese”, di Truffaut* Insieme delle opere: Film di Chabrol, Truffaut, Godard, Rivette e Rohmer. Supporto editoriale: “Cahiers du Cinema”. Strategia promozionale: Irruenti cariche critiche di Truffaut. Leader: Truffaut; Teorico: Bazin. Avversari: registi e sceneggiatori del cinema di qualità francese e i critici delle riviste rivali, come “Positif”. Qui vi è una vera e propria “teoria del film moderno”, le cui radici sono nella concezione baziniana della sguardo sul mondo come atteggiamento morale. Incontro di due polarità distinte: - il film è sempre un documento di ciò che mostra; - ed è elaborazione formale e funzionale di ciò che mostra. Godard: À bout de souffle, 1960. - Omaggio al cinema americano (Michel è rappresentato nello stile del gangster; film dedicato alla Monogram Pictures, prod. di B movies; in rapporto ai personaggi di Bogart); - è rispettoso di tutti gli standard della Nouvelle Vague; - G. si sente pronto a riformare la grammatica del cinema, sviluppa sulla sceneggiatura grande velocità di realizzazione con contenimento dei costi; - camera a mano, carrelli di fortuna (carrozzina per invalidi); - pellicola fotografica, per compensare l’assenza di luci artificiali; - Michel è un personaggio contraddittorio: autentico e costruito su modelli immaginari propri del cinema; - immagine intenzionalmente sporca; - nell’auto l’operatore è seduto sul sedile di fianco (è bravo a trattenere il respiro mentre riprende); - Michel si rivolge direttamente allo spettatore in un momento, sguardo in macchina, così svelando il meccanismo di finzione; commistione di vicende inventate e dati autobiografici (egli rievoca stagioni della propria vita); Ricorso ad una fitta rete di immagini dal valore simbolico. Le sue pellicole sono, dice Bazin, “intrise di simbolismo”. Costruzione di immagini evocative dal valore metaforico; Ambientazioni circensi o personaggi grotteschi, la cui natura “mostruosa” viene sottolineata con il ricorso ad ombre di stampo espressionista; immagini ricorrenti sono: spiagge, parate, processioni; Da uno stato di angoscia del personaggio si passa ad una rinnovata fiducia nella vita (come nella scena finale de Le notti di Cabiria). i personaggi sono: uomini narcisisti, maghi dal sesso incerto, prostitute e madri. Si tratta di figure caricaturali dalla psicologia appena abbozzata (l’immagine femminile è quella degli stereotipi hollywoodiani). finali aperti e frammentarietà del racconto. ritiene la vita troppo misteriosa per essere rappresentata appieno. si avvicina alle teorie di Jung e all’interpretazione dei sogni. Diventa prevalentemente onirico, fa sempre più leva su un immaginario simbolico. Un “realismo magico”. La strada - inserimento di soggetti e figure surreali, elementi che appaiono estranei (nella scena in cui, davanti a Gelsomina, compaiono 3 musicisti che marciano verso un campo deserto senza una vera ragione). Amarcord - personaggi in carne ed ossa in ambienti artificiali (nella scena in cui i cittadini attraversano con le proprie barche un mare di plastica per andare ad accogliere l’arrivo di una nave, che è un fondale dipinto.). 8½ - vien fatto entrare all’improvviso in campo un personaggio da sotto il quadro. Apparizione improvvisa che genera sconcerto nello spettatore; - fa ricorso a false soggettive (soggettive che poi si rivelano delle oggettive). La dolce vita (1960) - successione di episodi casuale tenuti insieme da un personaggio-guida (in questo caso il giornalista scandalistico). - utilizzo di jump cut: salti corrispondenti alla cosciente eliminazione di una serie più o meno ampia di fotogrammi dalla continuità di una inquadratura; - rifiuto radicale e ostentato delle regole della scrittura classica e del cinema di qualità; - effetti stranianti: l’uccisione del poliziotto ha meno importanza della figa di Michel; alle inquadrature brevi e sincopate si alternano inquadrature molto lunghe (come quella della passeggiata, macchina da presa nascosta in un furgoncino); - il tempo è visto quindi nel suo reale scorrimento. Michelangelo Antonioni Esordisce con Gente del Po (1947), cortometraggio a carattere documentaristico, uno spaccato di vita sulle sponde del Po. un primo esempio del cinema neorealista. N.U.-Nettezza Urbana (1948) - quotidianità degli spazzini di Roma; Superstizione (1949) - Antichi riti di stregoneria praticati nella Marche; Sette canne, un vestito (1949) -processi di lavorazione necessari per ottenere il rayon a partire dalla canna. Cronaca di un amore (1950) - con questa pellicola nasce lo “stile Antonioni”; - al centro del film vi è il mondo della borghesia, al quale fa parte il regista; - mette in luce il disagio esistenziale, le insicurezze e l’alienazione dell’uomo moderno, nonché l’incapacità di trattenere relazioni autentiche con l’ambiente; - vi è un abbandono del bianco e nero in favore del colore, che sfrutta per rappresentare gli stati soggettivi di Giuliana: la stanza diventa rosa dopo che ha consumato un rapporto sessuale con Corrado. La frutta di un venditore ambulante diventa grigia così da rimandare al senso di incertezza. Vi è una psico-fisiologia del colore. Il deserto rosso (1964) - luoghi simbolo della moderna industrializzazione, quali fabbriche, cantieri navali, raffinerie d’olio, stazioni radar e centrali elettriche; - è sempre l’uomo ad essere disfunzionale e mai i luoghi, gli oggetti e le macchine; - la borghesia è ancorata ad un sistema di valori antiquato; - 2 sono le grandi forze-guida: l’amore e il denaro; - opta per una forma aperta, le vicende raccontate restano irrisolte e il finale irrilevante; - l’intreccio è indebolito: l’azione non ha più centralità, ma la hanno le conseguenze date da quell’azione; - un “cinema dei sentimenti”: riflette su temi quali l’incomunicabilità e l’inaridimento delle relazioni personali nel suo mondo contemporaneo. L’avventura (1960) - 3 amici: Anna, il suo fidanzato Sandro, e la sua amica Claudia vanno in vacanza. Anna sparisce misteriosamente, ma la sua scomparsa risulta irrilevante nel film, rispetto al suo effetto, ossia che Sandro e Claudia scoprono un’attrazione reciproca; - Opera una de-drammatizzazione: sposta l’attenzione dalla narrazione alla visione (dai personaggi al paesaggio). I personaggi vengono spesso ripresi di spalle, impedendo allo spettatore di empatizzare; - Rallenta il ritmo del racconto inserendo scene non funzionali al suo procedimento; - utilizzo di campi lunghi e raramente di inquadrature ravvicinate; - uso della profondità di campo e della ripresa “di spalle” in favore dei parzialmente occultati elementi della scenografia, che vengono montati “indirettamente”. La notte (1961) - Troviamo un’intera sequenza in cui Lidia girovaga per la periferia di Milano senza una meta. Il vagabondare sottolinea una instabilità sentimentale, etica e ideologica; - Dà maggior peso al personaggio femminile perché pensa che le donne siano più sensibili e sincere. New Hollywood 1967 e ‘75 Fenomeno di rinnovamento produttivo contenutistico e formale del cinema statunitense. Le major hollywoodiane devono trovare la formula per tornare alla stabilità e vitalità economica precedente. La trovano infine con i blockbuster, ovvero spettacolari “film evento” ad alto budget, pensati appositamente per generare alti profitti al botteghino e per intrattenere un pubblico di massa. Questo periodo è diviso in 2 fasi: Hollywood Renaissance (dal ’65 al nuovo millennio) Nella quale la nuova generazione di cineasti ha determinato il rifiorire dell’industria cinematografica statunitense, realizzando una serie di film di rottura con il passato. Può essere letta come un momento di transizione: c’era la necessità di estendere il proprio target, per includere anche i giovani. Quindi rinnovare la propria offerta, puntando su generi come: la fantascienza, l’horror e il disaster movie. La rinascita dipenderà da una serie di pellicole a basso budget uscite a partire dal 1967. Robert Altman, Sam Peckinpah, Arthur Penn, Mike Nichols e Dennis Hopper. Gli ultimi 3 in particolare hanno diretto i 3 film manifesto della H.R. Bonnie and Clyde (Gangster Story, 1967); The Graduate (Il laureato, 1967); Easy Rider (Id., 1969). A questi registi si aggiungono anche Fancis Ford Coppola e Scorsese, che per la prima volta hanno una formazione cinematografica di tipo universitario e concepiscono quindi il film come una vera e propria opera d’arte. Tutti questi cineasti godono di una libertà senza precedenti, che metteranno a frutto dando vita ad opere di rottura sia sul piano tematico sia su quello stilistico. Si era diffusa negli Stati Uniti la concezione di regista-autore, resa popolare dal critico Sarris. - Le pellicole del regista-autore devono essere caratterizzate da uno stile filmico distintivo che sia espressione della sua individualità e poi da un “significato interiore”, estrapolabile dalla tensione tra la personalità del regista e il suo materiale. È un cineasta colui che mostra temi ricorrenti nei suoi film. - Ci si discosta da quello che è la “norma”; - istanze care ai giovani che sono il target di riferimento; - nell’andare a trattare questioni legate all’attualità queste prendono una precisa posizione (cosa che in precedenza non si faceva per evitare di alienarsi un certo tipo di target); - s’infrange un tabù esibendo le scene esplicite di sesso e violenza (es. The Graduate o anche Bonnie and Clyde in cui la scena della morte è messa in evidenza dal ralenti, oppure l’assassinio dei protagonisti di Easy Rider). è definita “poetica della violenza”. - Il Codice Hays viene del tutto abbandonato nel 1968, sostituito da un sistema di classificazione per fasce di età (G.M.R.X). - si favorisce un maggiore sperimentalismo visivo, ad esempio Bonnie and Clyde si apre su 2 labbra rosse, tradendo pertanto la regola dell’establishing shot. - Le inquadrature sono legate da un montaggio discontinuo, che ricorda Truffaut e Godard. Angolazioni audaci, asincronismi, inquadrature sghembe, ecc. In Easy Rider il passaggio da una scena all’altra avviene tramite “stacchi progressivi”, quindi viene anticipata la nuova scena da qualche fotogramma, dei fugaci flashforward, montaggio sincopato, dettagli distorti attraverso uso di lenti grandangolari e/o girati in controluce. - rifiutano le regole in una precisa funzione narrativa o di caratterizzazione del personaggio: stile di tipo tematico-narrativo; i personaggi sono caratterizzati da una forte ambiguità morale. - Questo periodo finisce quando i produttori ricominciano ad avere un maggior controllo sull’operato dei registi, anche perché l’esuberanza di Coppola o Cimino stava facendo lievitare a dismisura i budget dei propri film rispetto a quanto preventivato. Heaven’s Gate di Cimino portò sull’orlo del fallimento la United Artists. «Era del blockbuster» (1975-) La tendenza degli studi a spendere elevate somme di denaro per produrre e promuovere un ristretto numero di film, proposti al pubblico come sensazionali esperienze di visione e dalla cui distribuzione ci si attende ricavi consistenti in tempi brevi. Sono su tutto il territorio nazionale un numero elevato di copie. - Gli effetti speciali sono sempre più grandiosi, un “formato a picchi”, che sono i momenti spettacolari che sono più frequenti e punteggiano tutto il racconto. Una serie di effetti tenuti insieme da un filo narrativo. Vengono portati in auge i generi prima considerati di serie B. - Il pubblico giovane è il tipo di pubblico più propenso a vedere lo stesso titolo una seconda volta. Si inseriscono anche elementi che possano attrarre un pubblico di minori (in Star Wars sono inseriti, oltre alla storia principale, anche una storia d’amore per le donne e il piccolo robot che serve ad attrarre un pubblico ancora più giovane). - I blockbuster sono pensati per diventare un franchise: marchi soggetti a diritto d’autore da sfruttarsi anche in altri settori, al fine di ottenere ulteriori guadagni (prequel, sequel, fumetti, videogiochi, libri, serie televisive, ecc.)—“narrazioni transmediali”. Perciò è normale che presentino dei vuoti narrativi, perché essi saranno colmati con successivi testi (es. Star Wars che funziona a prequel). - Molti tratti dei blockbuster si possono trovare anche nei decenni precedenti, come nei kolossal biblici: The Ten Commandments (1956, De Mille), Ben Hur (1959, Wyler). Il cambiamento sostanziale è posto sul piano distributivo: alle prime il film, in precedenza, era distribuito in poche sale, andando via via aumentando, adesso vige il saturation booking, ossia distribuire da subito una pellicola nel maggior numero possibile di sale cinematografiche (il principio “sfonda e arraffa”). L’anno 1975 coincide con l’uscita di Jaws di Spielberg, pellicola tratta dall’omonimo bestseller di Benchley. - Un horror ad alto budget, che si rivolge ad un pubblico di massa, soprattutto ai giovani; - Abbandona il carattere sovversivo per recuperare a livello formale e contenutistico la lezione del cinema classico hollywoodiano; - vende un elevato numero di copie (100 mln di dollari d’incasso); - il primo blockbuster moderno. Star Wars (1977), di George Lucas. - I personaggi sono privi di ambiguità, il bene e il male sono ben distinguibili (mostrando bene i buoni e il male invece diventa una massa indistinta); - Si propone un universo altro, fantascientifico; - Si fa ampio ricorso agli effetti speciali, affidati all’azienda di Lucas: Industrial Light and Magic; - Prevale la componente avventurosa, anche se percorsa da un intreccio amoroso tra Leila, Luke ed Han Solo. Vengono proposti poi personaggi come i robot (per attrarre i bambini); - è stato trasformato in un franchise, con action figure, capi di vestiario, giocattoli, serie animate, ecc.; - Lucas aveva già il progetto di estendere il progetto originario con altre pellicole, esso è il primo di 3 prequel, rinominato Star Wars Episode IV – A New Hope. I prequel inoltre segneranno il passaggio dalla tecnica analogica a quella digitale. - Fa dimenticare allo spettatore la presenza del montaggio causandone una totale immersione. - Nuovo sistema Dolby-Stereo - si può considerare un film spartiacque tra il moderno e il postmoderno (mescolanza fra tradizione e innovazione), per via del suo ibridismo, frammentarietà e intertestualità.