VALUTAZIONE DEL RUOLO DEGLI HABITAT PER IL SUCCESSO

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VALUTAZIONE DEL RUOLO DEGLI HABITAT PER IL SUCCESSO
Biol. Mar. Mediterr. (2011), 18 (1): 18-21
M. Cannella, F. Colloca, G.D. Ardizzone
Dipartimento di Biologia Ambientale, Università “La Sapienza” di Roma,
Viale dell’Università, 32 - 00185 Roma, Italia.
[email protected]
VALUTAZIONE DEL RUOLO DEGLI HABITAT
PER IL SUCCESSO DEL RECLUTAMENTO DEL NASELLO
(MERLUCCIUS MERLUCCIUS) DEL MAR TIRRENO
EVALUATION OF HABITAT’S ROLE FOR RECRUITMENT’S SUCCESS
OF HAKE (MERLUCCIUS MERLUCCIUS) IN THE TYRRHENIAN SEA
Abstract - Growth and condition factors of juveniles (8-14 cm TL) of Merluccius merluccius (L.,
1758) (Pisces: Osteichthyes) were studied to highlight differences between specimens captured in nursery
and no – nursery areas in the Central Tyrrhenian Sea. Determining where organisms find optimal
conditions during early life – history stages is a critical point for species management and conservation.
Key-words: nursery, growth, condition factor, Merluccius merluccius, Tyrrhenian Sea.
Introduzione - La protezione degli habitat in cui avviene il reclutamento delle
popolazioni ittiche, denominati aree di nursery, rappresenta una caratteristica
fondamentale per la loro gestione sostenibile. Al fine di stabilirne le priorità di
conservazione è necessario quindi individuare tali habitat e valutarne la qualità in
termini di successo del reclutamento. A questo scopo, generalmente, viene stimato
l’apporto che le diverse aree di nursery forniscono alla popolazione adulta come
numero di individui che raggiungono la maturità sessuale (Dahlgren et al., 2006).
In mancanza di stime di questo tipo, una valutazione del ruolo delle diverse aree di
reclutamento per le popolazioni studiate, può essere fornita da stime di persistenza
nel tempo di aree ad elevata concentrazione di giovanili. Le aree più dense e stabili
sono quelle che nel tempo contribuiscono presumibilmente in maniera maggiore alla
popolazione adulta svolgendo il ruolo di nursery (Fiorentino et al., 2003; Colloca
et al., 2009). Tuttavia, questo approccio non fornisce informazioni sull’effettivo
vantaggio che le nursery, così definite, offrono ai giovanili in termini di tasso di
sopravvivenza aumentandone la probabilità di raggiungere l’età adulta. Il tasso di
sopravvivenza dipende infatti da fattori diversi, spesso indipendenti tra loro, quali
tasso di mortalità naturale, fattore di condizione, tasso di crescita. In questo lavoro
preliminare, abbiamo preso in considerazione i giovanili di nasello, Merluccius
merluccius (Linneo, 1758), nel Tirreno centrale, confrontando l’accrescimento e la
condizione di individui provenienti da habitat dislocati a profondità diverse, entro
e fuori le aree di nursery conosciute per lo stock (Colloca et al., 2009). Le aree di
nursery del nasello sono dislocate sul bordo della piattaforma continentale e sono
spesso associate alla presenza della facies a Leptometra phalangium (Colloca et al.,
2004), un habitat che costituisce un hot-spot di biodiversità di grande importanza
per i fondali del largo. Obiettivo del lavoro è stato quello di testare l’ipotesi secondo
cui le aree di nursery, identificate in base alla loro densità e persistenza di giovanili,
offrano loro un vantaggio in termini di disponibilità trofica, accrescimento e
condizione, rispetto ad aree a densità ridotta.
Materiali e metodi - L’area di studio comprende il tratto di mare antistante la
costa laziale, che si estende dall’Isola di Giannutri a nord (42°25’ N), alla foce del
Garigliano a sud (40°50’ N). Sono stati presi in esame esemplari giovanili (8-14 cm
di lunghezza totale, LT) catturati con rete a strascico in 4 stazioni del Mar Tirreno
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centrale, dislocate rispettivamente sul bordo della piattaforma (nursery, 160 m, facies
a L. phalangium del detritico del largo), piattaforma profonda (80 m, biocenosi dei
fanghi terrigeni costieri) e orizzonte superiore della scarpata (300 e 308 m, biocenosi
dei fanghi profondi), nel corso della campagna MEDITS (Bertrand et al., 2002) del
2009 (Tab. 1). Sono stati raccolti i seguenti dati su un totale di 550 giovanili: lunghezza
totale (cm), peso (g), peso eviscerato (g), peso dello stomaco (g) e peso del fegato (g).
Per ciascuna stazione di campionamento sono stati stimati relazione lunghezza-peso,
indice epatosomatico HSI e fattore di condizione CF. Sono stati inoltre preparati per
l’analisi microstrutturale 146 otoliti al fine di stimare l’età degli individui mediante la
tecnica di interpretazione degli incrementi giornalieri. I dati di età ottenuti sono stati
utilizzati per stimare il tasso di crescita dei giovanili, espresso in mm/giorno. Sono
stati calcolati i valori medi degli indici di condizione e del tasso di accrescimento
relativi a ciascuna stazione di campionamento. I valori sono stati confrontati anche
in relazione all’incremento della lunghezza degli individui. Analisi della Varianza
(ANOVA) e Tukey test sono stati impiegati per testare le differenze tra i valori medi
degli indici e dei tassi di crescita stimati per le 4 stazioni di campionamento.
Tab. 1 - Caratteristiche delle stazioni di campionamento e numero di individui esaminati per
classe di taglia. Il sito 32 corrisponde all’area di nursery.
Characteristics of sampling sites and number of specimens. Site 32 is placed in the nursery area.
N°
sito
Prof.
Densità (n/Km²)
Area
1
7
19
32
300
308
80
160
8362
2188
2589
67451
Anzio
Gaeta
Anzio
Fiumicino
8-10 cm
15
14
5
73
N. individui
10-12 cm
68
51
28
144
12-14 cm
26
32
54
39
Totale
110
97
87
256
Risultati - I tassi di crescita non hanno mostrato differenze significative tra le stazioni
di campionamento (Fig. 1a). Di contro, sono state evidenziate differenze significative
(p<0,001) tra i valori degli indici di condizione stimati per i diversi siti (Fig. 1 b,c).
Fig. 1 - (a) Tasso di accrescimento (mm/giorno); (b) Indice Epatosomatico, HSI; (c) Fattore di
Condizione, CF. * p<0,001.
(a) Growth Rate (mm/day); (b) Hepatosomatic Index, HSI; (c) Condition Factor, CF. * p<0,001.
La stazione a 160 m nell’area di nursery ha mostrato valori significativamente
più elevati di HSI rispetto alle stazioni localizzate a 300, 308 ed 80 m (p<0,001).
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Quest’ultima ha evidenziato valori di CF significativamente maggiori rispetto agli
altri siti, ma i più bassi valori di HSI. Le stazioni a 300 e 308 m hanno rivelato valori
ridotti dell’indice HSI rispetto al sito di nursery, probabilmente in relazione ad una
peggiore qualità o quantità delle risorse trofiche disponibili. Per quanto riguarda
l’andamento degli indici in funzione della lunghezza degli individui, le condizioni
migliori sono state rilevate per gli individui di lunghezza inferiore ai 12 cm catturati
nell’area di nursery (elevato HSI) (Fig. 2a). I giovani di taglia maggiore di 12 cm
mostrano le condizioni migliori (elevato CF) ad 80 m (Fig. 2b).
Fig. 2 - A ndamento degli Indici di condizione rispetto alla lunghezza degli individui. (a) Indice
Epatosomatico, HSI; (b) Fattore di condizione, CF.
Trend of Condition Index in relation to fish lenght. (a) Hepatosomatic Index, HSI; (b) Condition
Factor, CF.
Conclusioni - Gli indici di condizione hanno mostrato differenze significative
(p<0,001) in funzione dei siti e della taglia degli individui. I valori di HSI rilevati per
gli esemplari di nursery risultano più elevati ad evidenziare uno stato nutrizionale
migliore rispetto agli individui provenienti da piattaforma e scarpata continentale.
L’elevato HSI indica che in questa area i giovani accumulano lipidi nel fegato,
una importante riserva che verrà sfruttata al momento della migrazione verso
profondità inferiori, come è stato rilevato nell’area di studio (Bartolino et al., 2008).
L’andamento decrescente dell’HSI in funzione della lunghezza, lascia supporre
che all’aumentare della taglia si perda il vantaggio offerto ai giovanili dalle aree
di nursery e risulti conveniente per loro spostarsi verso habitat meno profondi. La
taglia di migrazione dalle aree di nursery verso la piattaforma continentale infatti
è pari a 13-14 cm (Bartolino et al., 2008) e corrisponde ad un cambiamento brusco
nella dieta (Carpentieri et al., 2005). Questa ipotesi è sostenuta da quanto si rileva ad
80 m, dove i giovani di taglia superiore ai 12 cm mostrano un indice di condizione
significativamente maggiore (p<0,01) dei giovanili distribuiti in habitat più profondi.
In questa fase del ciclo vitale, successiva alla migrazione dalle nursery, i giovanili
sembrerebbero privilegiare l’accrescimento, piuttosto che l’accumulo di riserve nel
fegato. I pesci utilizzano infatti l’energia acquisita attraverso l’alimentazione per le
diverse necessità in relazione al loro stato fisiologico, privilegiando uno dei processi:
accrescimento, accumulo di sostanze di riserva, riproduzione (Gunderson, 1997). I
giovanili delle stazioni di scarpata hanno mostrato condizioni meno buone, rispetto
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a quelli distribuiti nell’area di nursery e sulla piattaforma profonda. Gli habitat di
scarpata sembrerebbero quindi non offrire condizioni trofiche ottimali per l’accumulo
delle riserve necessarie per l’accrescimento e i processi di migrazione. Lo stato di
uno stock ittico, come quello del nasello del Tirreno centrale, dipende dalla qualità
che habitat diversi presentano per le diverse classi di taglia. In particolare, risulta
evidente l’effettivo vantaggio cui sono soggetti i giovanili di taglia <12 cm distribuiti
nell’area di nursery sul bordo della piattaforma continentale, ed il ruolo svolto
da habitat di piattaforma per i giovanili di taglia superiore ai 12 cm. I fondali a
profondità comprese tra 120-170 m, dove sono distribuite le aree di nursery, dominati
dal crinoide L. phalangium, risultano di particolare rilievo per la biologia riproduttiva
del nasello, ospitando le massime concentrazioni di giovanili. La conservazione di
tali habitat, ad esempio attraverso l’istituzione di Zone di Tutela Biologica può di
fatto contribuire a ridurre il tasso di mortalità dei giovanili e favorire così il successo
del reclutamento, migliorando gli attuali sistemi di gestione che attualmente non
assicurano uno sfruttamento sostenibile della risorsa (STECF, 2009).
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