LA MATERIA SI TRASFORMA (PRIMARIA) Autore: Marco Pelillo

Transcript

LA MATERIA SI TRASFORMA (PRIMARIA) Autore: Marco Pelillo
LA MATERIA SI TRASFORMA (PRIMARIA)
Autore: Marco Pelillo
PRESENTAZIONE
La prima parte del laboratorio è volta a far comprendere, attraverso il gioco, le
norme di sicurezza essenziali per muoversi in un laboratorio in cui sono presenti
sostanze chimiche. La parte successiva è centrata sulla distinzione fra trasformazioni
chimiche e fisiche, dapprima cercando di costruire in classe una definizione
condivisa e successivamente classificando alcune esperienze svolte in autonomia dai
bambini in piccoli gruppi. Infine si propone di rielaborare l’esperienza realizzando
uno o più poster.
OBIETTIVI






Individuare pericoli e prevenirli
Conoscere i simboli standard per sostanze pericolose
Comprendere la necessità di norme di sicurezza
Comprendere il significato di trasformazione chimica
Comprendere il significato di trasformazione fisica
Descrivere fenomeni naturali col linguaggio appropriato
METODOLOGIA
La metodologia didattica scelta è di tipo laboratoriale, alternando lavoro a piccoli
gruppi col lavoro dell’intera classe. I bambini, una volta comprese le norme di
sicurezze necessarie nell’uso di sostanze chimiche, sono guidati nella realizzazione di
piccoli esperimenti.
FASI DI LAVORO
FASE 1: Sicurezza in laboratorio
FASE 2: Trasformazioni chimiche e trasformazioni fisiche
FASE 3: Che tipo di trasformazione è?
FASE 4: Descrivo e racconto
DESCRIZIONE DELL'ESPERIENZA
FASE 1: SICUREZZA IN UN LABORATORIO DI CHIMICA (2h)
IN LABORATORIO
MATERIALE:
-
Boccette con etichette
Immagini o cartelli
Sacchetti per la raccolta differenziata
Occhiali di plastica
Camici di carta
Guanti
Schede di lavoro
Quaderno dell’alunno per annotazioni e commenti
Gli alunni troveranno in laboratorio diversi materiali, opportunamente etichettati.
Verrà spiegato loro quali possono essere i pericoli del lavoro in laboratorio derivanti
dalla manipolazione di prodotti, quali sono i dispositivi minimi di protezione da
indossare e quale comportamento bisogna tenere per evitare di farsi male.
FASE 1a: Simboli di pericolo
L’operatore accoglie gli studenti (suggerimento: l’operatore indosserà camice,
occhiali e guanti). Spiegherà che, dovendo entrare in un laboratorio di chimica, è
necessario essere informati sui pericoli che si possono correre.
I ragazzi saranno divisi in gruppi e, a ciascun gruppo sarà consegnata la scheda in
allegato (Allegato 1: i simboli di pericolo) in cui dovranno scrivere, sulla base
dell’immagine, il possibile significato di ogni simbolo.
Successivamente l’operatore mostrerà uno alla volta i simboli scelti ascoltando le
ipotesi di tutti i gruppi e, infine, spiegando il corretto significato degli stessi e
suggerendo le norme di comportamento relative (allegato 1bis).
FASE 1b: Gioco delle etichette
Una volta terminata la prima fase si spiegherà agli alunni che ogni singola sostanza
chimica è associata a frasi di rischio (precedute dalla lettera R) di sicurezza (lettera
S) numerate. A ciascun gruppo viene quindi consegnata una copia della tabella dei
simboli (allegato 1bis) e una copia delle frasi R e S (allegato 2). Si spiegherà loro che
saranno coinvolti in un gioco: a ogni squadra sarà associato un tavolo su cui si
troverà una sostanza con la sua etichetta insieme ad altri oggetti. La squadra dovrà
leggere l’etichetta della sostanza, interpretarne il significato e compilare la scheda
della sostanza (allegato 3).
Completata la scheda, la squadra dovrà eliminare dal tavolo gli oggetti che
dovrebbero stare lontano dalla sostanza e procurare i presidi di protezione necessari
per lavorare con quella sostanza (da indossare). Per tutte queste operazioni la
squadra avrà un tempo limitato (circa 30min).
Al termine del gioco verrà fatto il conteggio dei punti per ciascuna squadra: si
ottiene un punto per ogni presidio corretto e si perde un punto per ogni oggetto
pericoloso lasciato sul tavolo. Nell’allegato 4 sono riportate le etichette da applicare
ai barattoli e gli oggetti che devono essere procurati/eliminati dalla squadra.
Eventuali altre etichette possono essere ottenute consultando le schede di sicurezza
reperibili online, per esempio all’indirizzo
https://www.sigmaaldrich.com/sigma-aldrich/home.html
I dispositivi di sicurezza individuale che saranno menzionati sono i seguenti:
- OCCHIALI
Occhiali a copertura parzialeo totale (sia frontale che laterale)
A
B
- CAMICE
Il corpo può essere protetto da un camice di cotone (o carta) che deve avere le
seguenti caratteristiche: arrivare fino al ginocchio, avere una chiusura sui polsi (un
elastico o un abbottonatura)
- GUANTI
I guanti possono essere di lattice, come quelli usa e getta, o essere molto spessi,
rivestiti e felpati, utili per manipolare liquidi corrosivi.
Fase 1c: La storia di Carla
Terminato il gioco e il conteggio dei punti si riuniscono i ragazzi e si elenca insieme le
norme generali di comportamento in un laboratorio. Si lascerà che siano gli studenti
a elencare quelli che secondo loro sono i comportamenti più opportuni
eventualmente integrando con quelli presenti nella seguente lista:
Quali sono i comportamenti da tenere in un laboratorio di chimica?
• Non si mangia (il cibo potrebbe contaminarsi con l’ambiente)
• Non si bevono i prodotti utilizzati
• Non si corre
• Non si usano sandali, infradito, scarpe aperte o tacchi a spillo
• Non si indossano vestiti con asole, cinte o altro che sia svolazzante o
pendente (catene al portafoglio, pantaloni a cavallo basso, ecc.)
• Non si lanciano oggetti
• Non si lavora mai da soli
• Non si tocca nulla con le mani nude
• Non si indossano lenti a contatto
Agli alunni, divisi in gruppi, viene poi sottoposta la lettura “Carla a lezione di
chimica” (Allegato 5). Ciascun gruppo dovrà sottolineare nel brano i comportamenti
scorretti di Carla.Infine si rileggerà insieme il brano chiedendo agli studenti di
interrompere la lettura quando ci sarà da segnalare un comportamento non
adeguato.
FASE 2: TRASFORMAZIONI CHIMICHE e TRASFORMAZIONI FISICHE (2-3h)
IN CLASSE CON L’INSEGNANTE
Uno degli obiettivi dell’apprendimento delle scienze nella scuola primaria è la
capacità di osservare e descrivere diversi tipi di trasformazioni.
Questaattività non si pone la finalità di fornire definizioni avanzate riguardanti la
realtà fisica o chimica delle sostanze ma si inquadra in un percorso più ampio sulle
trasformazioni che auspicabilmente ha già previsto altre attività sui cambiamenti
che riguardano il mondo vivente (la crescita, le trasformazioni nel corpo umano, le
trasformazioni negli animali e nelle piante) e vuole focalizzare l’attenzione sulle
possibili trasformazioni a carico della materia non vivente.
Materiale: LIM o computer con proiettore
L’insegnante proporrà agli alunni la visione di diversi video che rappresentano
trasformazioni (possibilmente senza audio, per permettere ai bambini di
concentrarsi sull’osservazione); gli alunni prenderanno nota dei contenuti di ogni
breve filmato sulla scheda di lavoro proposta in allegato 6 (sulla base del numero di
video che l’insegnante intende proporre, la scheda in allegato deve essere adattata
al fine di contenere il numero corrispondente di righe).
L’insegnante chiede agli alunni di concentrarsi su due tipi di ipotesi:
1- Durante la trasformazione osservata si sono formate sostanze diverse da
quelle di partenza? Quali?
2- La trasformazione osservata permette di tornare facilmente alla situazione
iniziale? Se sì, come?
E’ importante che tutti gli aspetti descritti dagli alunni siano condivisi, innanzi tutto
per verificare che i bambini abbiano interpretato correttamente il contenuto dei
video, poi per approfondire le ipotesi di tipo 1 e 2.
Le ipotesi di tipo 1 nate dagli alunni possono essere le più disparate e fantasiose.
L’insegnante condurrà la discussione su questo piano: alcune trasformazioni lasciano
invariata la natura del materiale (es. il legno sbriciolato resta legno) mentre altre
trasformazioni portano a ottenere sostanze che prima non c’erano e a distruggere i
materiali di partenza (es. la ruggine del chiodo).
L’insegnante può introdurre i termini “fisica”e “chimica” per distinguere i due tipi di
trasformazione, ma l’importante è entrare in profondità nelle convinzioni degli
alunni. Una trasformazione chimica deve essere riconosciuta da alcuni indizi come la
comparsa di un nuovo colore, un nuovo sapore, un nuovo odore (ad esempio, l’uovo
cotto al tegame non si è semplicemente indurito ma ha cambiato la natura delle
sostanze che lo compongono mentre lo zucchero caramellato non tornerà ad essere
bianco dopo essere stato raffreddato).
Nei casi dei passaggi di stato (l’acqua che bolle e il fiocco di neve in formazione) gli
alunni possono pensare che la trasformazione in atto sia di tipo chimico, pertanto
l’insegnante potrà prevedere, alla fine del percorso, specifiche semplici attività di
laboratorio sul congelamento, la fusione, l’evaporazione dell’acqua.
Anche nel caso della combustione della candela, molti bambini ipotizzeranno che la
cera, una volta raffreddata, tornerà allo stato solido di partenza; un confronto tra il
peso iniziale e quello finale può chiarire che, in realtà, una parte della cera è
letteralmente “andata in fumo”.
Le ipotesi di tipo 2 possono far nascere una discussione interessante sulle strategie
proposte dagli alunni per invertire i processi di trasformazione osservati; gli esempi
proposti nei video mostrano quasi tutti processi irreversibili o difficilmente
reversibili; nel laboratorio, invece, gli operatori metteranno maggiormente l’accento
su questo aspetto delle trasformazioni. Nel caso dei passaggi di stato, anche
relativamente a questo tipo di ipotesi, sarà necessario un supplemento di
sperimentazione in classe alla fine del percorso.
Esempi di video da mostrare in classe:
1) Ossidazione accelerata di un chiodo (trasformazione chimica)
https://www.youtube.com/watch?v=_cSs_S3kzV8
2) Macinatura di pietra e legno (trasformazione fisica)
https://www.youtube.com/watch?v=wDkBGSeWgsE
https://www.youtube.com/watch?v=lwW8wOd0s9E
3) Preparazione dello zucchero caramellato (trasformazione chimica)
http://www.youtube.com/watch?v=38Z2SYxM6c8
4) Ebollizione dell’acqua (trasformazione fisica)
https://www.youtube.com/watch?v=0xcxumccf8Q
5) Candela accesa (trasformazione chimica)
https://www.youtube.com/watch?v=OD80omqj2f4
6) Demolizione di un edificio (trasformazione fisica)
http://www.youtube.com/watch?v=xJ9o9myhIfs
7) Incendio casa (trasformazione chimica)
https://www.youtube.com/watch?v=ewWdQOPzt4o
8) Reazione tra zinco e nitrato d’ammonio (trasformazione chimica)
http://www.youtube.com/watch?v=7kDpMQIklgI
9) Formazione cristalli di fiocchi di neve al microscopio (trasformazione fisica)
http://www.youtube.com/watch?v=kY9kQFmyumI
10) Cottura uovo al tegamino (trasformazione chimica)
https://www.youtube.com/watch?v=nk0cBt_-K3M
FASE 3: CHE TIPO DI TRASFORMAZIONE E’? (2h)
IN LABORATORIO
Procedimento
L’operatore divide la classe in gruppi fornendo a ciascun gruppoi dispositivi di
sicurezza individuali (camice di carta, guanti in lattice, da usare negli esperimenti 4 e
5), una scheda di lavoro identica a quella già usata in classe (allegato 6) e il materiale
per osservare le seguenti trasformazioni:
- Trasformazione 1:
materiale: forbici e un foglio di carta
compito: tagliare il foglio di carta in pezzi molto piccoli.
- Trasformazione 2:
materiale: una pallina di plastilina colorata
compito: ridurre la pallina in tante palline più piccole.
- Trasformazione 3:
materiale: cubetti di ghiaccio e una piastra metallica
compito: disporre il cubetto di ghiaccio sulla piastra e aspettare che fonda (la
superficie metallica rende più veloce la fusione).
- Trasformazione 4:
materiale: 3 becher, aceto di vino bianco, indicatore universale, acqua,
sapone liquido
compito: gli alunni dispongono di tre becher, uno contenente aceto diluito e
due gocce di indicatore (deve essere evidente il colore rosso), uno contenente
acqua e sapone (basico) e uno contenente altro aceto. Gli alunni verseranno il
contenuto del secondo becher nel primo fino a notare il cambiamento di
colore (da rosso a blu), poi aggiungeranno il contenuto del terzo becher fino a
notare che la soluzione torna ad assumere colore rosso.
- Trasformazione 5:
materiale: becher, aceto di vino bianco, bicarbonato, un cucchiaino
compito: gli alunni verseranno un cucchiaino di bicarbonato nell’aceto
notando l’effervescenza.
- Trasformazione 6:
materiale: becher, acqua, sale da cucina (NaCl), un cucchiaino
compito: gli alunni verseranno un cucchiaino di sale in un bicchiere d’acqua e
agiteranno fino a completa solubilizzazione.
Nota: le operazioni richieste agli alunni, ad eccezione della n°4 e della n°5
dovrebbero risultare molto familiari, così come il completamento della tabella già
utilizzata in classe. Negli esempi 4 e 5 è probabile che i bambini non conoscano i
fenomeni osservati; in ogni caso non è necessario al momento che l’operatore
fornisca ulteriori spiegazioni sulla natura dei composti utilizzati. Il chiarimento di
eventuali dubbi potrà essere rimandato alla fase di discussione (l’operatore
potrà, a quel punto, parlare genericamente di reazioni chimiche che hanno
prodotto sostanze colorate o gas, senza spingersi maggiormente nel dettaglio).
All’inizio del percorso ogni gruppo di bambini troverà sul tavolo tutti i materiali da
impiegare. L’operatore scandirà i tempi di ogni osservazione, indicando di volta in
volta quali materiali utilizzare e quali operazioni compiere. Ogni operazione dovrà
essere svolta, descritta e analizzata dai gruppi in 10-15 minuti, prima di passare alla
successiva.
Dopo che gli alunni hanno completato la compilazione della tabella la discussione
deve portare a condividere le osservazioni fatte (colonna 2) e le possibili conclusioni
raggiunte (colonne 3 e 4).
Colonna 2: Cosa osserviamo?
Le descrizioni su quanto osservato potranno essere più o meno dettagliate ma non
rappresentano un punto critico dell’attività; l’operatore inviterà le coppie di alunni a
integrare le osservazioni più significative emerse dalle altre coppie.
Colonna3: Si sono formate sostanze nuove durante la trasformazione? Quali?
Colonna 4: Trasformazione reversibile o Trasformazione irreversibile?
La condivisione delle ipotesi avanzate dagli alunni è di fondamentale importanza.
Negli esempi 1 e 2 deve risultare evidente che i fogli di carta e la plastilina, anche se
ridotti in piccoli pezzi, non hanno cambiato la propria natura, quindi mantengono
inalterata l’identità delle sostanze che li compongono. Nel primo caso, tuttavia, la
trasformazione è irreversibile, mentre nel secondo caso la pallina di plastilina può
essere facilmente ricomposta, quindi la trasformazione è reversibile.
Nell’esempio 3, il passaggio di stato dell’acqua (da solido a liquido) dovrebbe
richiamare alla mente concetti già acquisiti e comunque si dovrà concludere che in
ogni caso l’acqua non ha cambiato la propria natura. Gli alunni dovranno poi
concludere che l’acqua liquida può tornare ghiaccio, quindi il passaggio di stato è
una trasformazione reversibile.
Nell’esempio 6, l’osservazione del sale dissolto nell’acqua potrà generare una
discussione ma si dovrà concludere (anche sulla base dell’esperienza condivisa) che
non è cambiata la natura della sostanza disciolta nell’acqua. Inoltre la
trasformazione osservata è reversibile in quanto il sale solubilizzato può essere
recuperato per evaporazione del solvente.
Nell’esempio 4, il cambiamento di colore della soluzione deve rappresentare la spia
di una reazione chimica che ha prodotto la formazione di una nuova sostanza. In
questo caso la trasformazione è reversibile, come dimostra la seconda aggiunta di
aceto.
Nell’esempio 5, l’effervescenza dovuta alla produzione di anidride carbonica è
l’indizio dell’avvenuta reazione chimica. In questo caso la trasformazione è
irreversibile in quanto l’anidride carbonica prodotta si è ormai dispersa nell’aria.
Dalla condivisione delle osservazioni e dalle correzioni eventualmente suggerite agli
alunni si passerà al consolidamento della definizione di trasformazioni fisiche (che
lasciano inalterata la natura delle sostanze) e di trasformazioni chimiche (che
portano alla distruzione parziale o totale delle sostanze iniziali e alla formazione di
nuove sostanze).
Si concluderà, inoltre, che, sia le trasformazioni chimiche, sia le trasformazioni
fisiche possono essere reversibili o irreversibili.
FASE 4: DESCRIVO E RACCONTO(2h)
IN CLASSE CON L’INSEGNANTE
MATERIALE:
- Cartelloni
- Matite e pennarelli
In questa fase l’insegnante suggerirà di rappresentare le esperienze svolte in
laboratorio su cartelloni. Gli alunni saranno divisi in sei gruppi (mescolando i gruppi
che hanno lavorato in laboratorio) e a ogni gruppo sarà chiesto di rappresentare una
trasformazione secondo uno stesso modello.
In ogni cartellone devono le seguenti sezioni:
-
Titolo (scelto dal gruppo);
Materiali utilizzati;
Fasi illustrate del procedimento;
Osservazioni sullo svolgimento delle operazioni;
Si tratta di una trasformazione chimica o di una trasformazione fisica?
Perché?
- Si tratta di una trasformazione reversibile o di una trasformazione
irreversibile? Perché?
Esempio di modello del cartellone
LA MATERIA SI TRASFORMA
Trasformazione n° 1: TITOLO
Materialiutilizzati:
LE FASI DELLA TRASFORMAZIONE (con illustrazioni)
Osservazionisulprocedimento
Si tratta di una
trasformazione chimica
o di
una trasformazione fisica?
Si tratta di una
trasformazione reversibile
o di
una trasformazione
irreversibile?
Perché?
Perché?
Possibili approfondimenti e sviluppi
Alcuni possibili sviluppi del percorso (già emersi nella Fase 2) sono i seguenti
1) I passaggi di stato e il ciclo dell’acqua
In questo caso i passaggi di stato dell’acqua (da liquido a solido e viceversa, da
liquido a vapore e viceversa) richiedono osservazioni pratiche che si possono
svolgere facilmente a scuola con un congelatore e un sacchetto di plastica
trasparente.
Nel primo caso i bambini devono sperimentare la reversibilità del processo di
congelamento/fusione; nel secondo caso, se l’evaporazione viene condotta in un
sacchetto chiuso, la condensa che si formerà sul sacchetto sarà una prova della
reversibilità del secondo passaggio.
Il ciclo dell’acqua sulla Terra sarà poi oggetto di ulteriori espansioni.
2) La combustione della candela
Per affrontare uno dei misconcetti più diffusi tra i bambini, ossia l’idea che in una
candela sia solo lo stoppino a bruciare, mentre la cera semplicemente fonde per
poi tornare solida quando si raffredda, l’insegnante può pesare su una bilancia
una candela prima di accenderla.
Alla fine della lezione spegnerà la candela e tornerà a pesarla insieme a tutta la
cera recuperata attorno alla base. La differenza di peso sarà l’indice della
trasformazione della cera in altre sostanze (fumo, gas, vapore) che si sono
disperse nell’ambiente.
Allegato 1: i simboli di pericolo
Significato:
Significato:
Significato:
Significato:
Significato:
Significato:
Significato:
Gruppo n° …..
Alunni:
Allegato 1bis: i simboli di pericolo (significati)
ESPLOSIVO
Puòesplodereanche in
assenza di fiamme;
evitareurti, attriti, scintille.
INFIAMMABILE
Si puòtrovareanche in casa
(bombolette spray, solventi
per puliziespecifiche);
tenerelontano da fonti di
calore, scintille, fiamme.
COMBURENTE
Puòaccenderematerialiinfiam
mabili o
alimentarecombustionigià in
corso; tenerelontane da
materialiinfiammabili.
CORROSIVO
Puòprovocaregraviustionialla
pelle, agliocchi, alle vie
respiratorie e digerenti;
proteggeremani e occhi, non
ingerire.
TOSSICO
Puòprovocaredannigravissimi
per ingestione, inalazione e
contatto. Proteggeremani,
occhi, pelle, non ingerire né
inalare.
PERICOLOSO PER
L’AMBIENTE
Puòprovocaredannialle
specie animali e vegetali;
non
disperderenell’ambiente.
IRRITANTE/NOCIVO
Puòprovocaredanni per
ingestione, inalazione e
contatto. Proteggeremani,
occhi, pelle, non ingerire né
inalare.
Allegato 2
ELENCO DELLE FRASI DI RISCHIO R
E DEI CONSIGLI DI PRUDENZA S
ELENCO DELLE FRASI DI RISCHIO R
R1 Esplosivo allo stato secco.
R2 Rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti d'ignizione.
R3 Elevato rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti
d'ignizione.
R4 Forma composti metallici esplosivi molto sensibili.
R5 Pericolo di esplosione per riscaldamento.
R6 Esplosivo a contatto o senza contatto con l'aria.
R7 Può provocare un incendio.
R8 Può provocare l'accensione di materie combustibili.
R9 Esplosivo in miscela con materie combustibili.
R10 Infiammabile.
R11 Facilmente infiammabile.
R12 Estremamente infiammabile.
R14 Reagisce violentemente con l'acqua.
R15 A contatto con l'acqua libera gas estremamente infiammabili.
R16 Pericolo di esplosione se mescolato con sostanze comburenti.
R17 Spontaneamente infiammabile all'aria.
R18 Durante l'uso può formare con aria miscele esplosive/infiammabili.
R19 Può formare perossidi esplosivi.
R20 Nocivo per inalazione.
R21 Nocivo a contatto con la pelle.
R22 Nocivo per ingestione.
R23 Tossico per inalazione.
R24 Tossico a contatto con la pelle.
R25 Tossico per ingestione.
R26 Molto tossico per inalazione.
R27 Molto tossico a contatto con la pelle.
R28 Molto tossico per ingestione.
R29 A contatto con l'acqua libera gas tossici.
R30 Può divenire facilmente infiammabile durante l'uso.
R31 A contatto con acidi libera gas tossico.
R32 A contatto con acidi libera gas altamente tossico.
R33 Pericolo di effetti cumulativi.
R34 Provoca ustioni.
R35 Provoca gravi ustioni.
R36 Irritante per gli occhi.
R37 Irritante per le vie respiratorie.
R38 Irritante per la pelle.
R39 Pericolo di effetti irreversibili molto gravi.
R40 Possibilità di effetti cancerogeni - Prove insufficienti.
R41 Rischio di gravi lesioni oculari.
R42 Può provocare sensibilizzazione per inalazione.
R43 Può provocare sensibilizzazione per contatto con la pelle.
R44 Rischio di esplosione per riscaldamento in ambiente confinato.
R45 Può provocare il cancro.
R46 Può provocare alterazioni genetiche ereditarie.
R48 Pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata.
R49 Può provocare il cancro per inalazione.
R50 Altamente tossico per gli organismi acquatici.
R51 Tossico per gli organismi acquatici.
R52 Nocivo per gli organismi acquatici.
R53 Può provocare a lungo termine effettivi negativi per l'ambiente acquatico.
R54 Tossico per la flora.
R55 Tossico per la fauna.
R56 Tossico per gli organismi del terreno.
R57 Tossico per le api.
R58 Può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente.
R59 Pericoloso per lo strato di ozono.
R60 Può ridurre la fertilità.
R61 Può danneggiare i bambini non ancora nati.
R62 Possibile rischio di ridotta fertilità.
R63 Possibile rischio di danni ai bambini non ancora nati.
R64 Possibile rischio per i bambini allattati al seno.
R65 Può causare danni polmonari se ingerito.
R66 L’esposizione ripetuta può provocare secchezza e screpolatura della pelle.
R67 L’inalazione dei vapori può provocare sonnolenza e vertigini.
R68 Possibilità di effetti irreversibili.
ELENCO DEI CONSIGLI DI PRUDENZA S
S 1 Conservare sotto chiave.
S 2 Conservare fuori della portata dei bambini.
S 3 Conservare in luogo fresco.
S 4 Conservare lontano da locali di abitazione.
S 5 Conservare sotto (liquido appropriato da indicarsi da parte del fabbricante).
S 6 Conservare sotto (gas inerte da indicarsi da parte del fabbricante).
S 7 Conservare il recipiente ben chiuso.
S 8 Conservare al riparo dall'umidità.
S 9 Conservare il recipiente in luogo ben ventilato.
S 12 Non chiudere ermeticamente il recipiente.
S 13 Conservare lontano da alimenti o mangimi e da bevande.
S 14 Conservare lontano da (sostanze incompatibili da precisare da parte del
produttore).
S 15 Conservare lontano dal calore.
S 16 Conservare lontano da fiamme e scintille - Non fumare.
S 17 Tenere lontano da sostanze combustibili.
S 18 Manipolare ed aprire il recipiente con cautela.
S 20 Non mangiare nè bere durante l'impiego.
S 21 Non fumare durante l'impiego.
S 22 Non respirare le polveri.
S 23 Non respirare i gas/fumi/vapori/aerosol [termine(i) appropriato(i) da precisare da
parte del produttore].
S 24 Evitare il contatto con la pelle.
S 25 Evitare il contatto con gli occhi.
S 26 In caso di contatto con gli occhi, lavare immediatamente e abbondantemente con
acqua e consultare il medico.
S 27 Togliersi di dosso immediatamente gli indumenti contaminati.
S 28 In caso di contatto con la pelle lavarsi immediatamente ed
abbondantemente (con prodotti idonei da indicarsi da parte del fabbricante).
S 29 Non gettare i residui nelle fognature.
S 30 Non versare acqua sul prodotto.
S 33 Evitare l'accumulo di cariche elettrostatiche.
S 35 Non disfarsi del prodotto e del recipiente se non con le dovute precauzioni.
S 36 Usare indumenti protettivi adatti.
S 37 Usare guanti adatti.
S 38 In caso di ventilazione insufficiente, usare un apparecchio respiratorio adatto.
S 39 Proteggersi gli occhi/la faccia.
S 40 Per pulire il pavimento e gli oggetti contaminati da questo prodotto, usare... (da
precisare da parte del produttore).
S 41 In caso di incendio e/o esplosione non respirare i fumi.
S 42 Durante le fumigazioni/polimerizzazioni usare un apparecchio respiratorio
adatto [termine(i) appropriato(i) da precisare da parte del produttore].
S 43 In caso di incendio usare... (mezzi estinguenti idonei da indicarsi da parte del
fabbricante. Se l'acqua aumenta il rischio precisare "Non usare acqua").
S 45 In caso di incidente o di malessere consultare immediatamente il medico (se
possibile, mostrargli l'etichetta).
S 46 In caso d'ingestione consultare immediatamente il medico e mostrargli il
contenitore o l'etichetta.
S 47 Conservare a temperatura non superiore a... °C (da precisare da parte del
fabbricante).
S 48 Mantenere umido con... (mezzo appropriato da precisare da parte del
fabbricante).
S 49 Conservare soltanto nel recipiente originale.
S 50 Non mescolare con... (da specificare da parte del fabbricante).
S 51 Usare soltanto in luogo ben ventilato.
S 52 Non utilizzare su grandi superfici in locali abitati.
S 53 Evitare l'esposizione - procurarsi speciali istruzioni prima dell'uso.
S 56 Smaltire questo materiale e relativi contenitori in un punto di raccolta rifiuti
pericolosi o speciali autorizzato.
S 57 Usare contenitori adeguati per evitare l'inquinamento ambientale.
S 59 Richiedere informazioni al produttore/fornitore per il recupero/riciclaggio.
S 60 Questo materiale e il suo contenitore devono essere smaltiti come rifiuti
pericolosi.
S 61 Non disperdere nell'ambiente. Riferirsi alle istruzioni speciali schede informative
in materia di sicurezza.
S 62 Non provocare il vomito: consultare immediatamente il medico e mostrargli il
contenitore o l'etichetta.
S 63 In caso di incidente per inalazione, allontanare l’infortunato dalla zona
contaminata e mantenerlo a riposo
S 64 In caso di ingestione sciacquare la bocca con acqua (solamente se l’infortunato è
cosciente).
Allegato 3: scheda del prodotto chimico
NOME DEL PRODOTTO
SIMBOLI DI PERICOLO
Simboli
Significato dei simboli
FRASI di RISCHIO
Codici R
Significato dei codici
FRASI di SICUREZZA
Codici S
Significato dei codici
Allegato 4: etichette dei prodotti e azioni da compiere
Nome
Prodotto
Dicromato di
Potassio
Cr2K2O7
Ioduro di
Arsenico
AsI3
Tetracloruro
di Carbonio
CCl4
Simboli
Di
Pericolo
Codici R
e
Codici S
R45
R46
R60
R61
R21
R25
R26
R48
R23 R8
R34
R42
R43
R50 R53
S53
S60
S45
S61
R23
R25
R50
R53
S20
S46
S60
S61
R23
R25
R24
R48
R40
R52
R53
R59
S20
S23
S24
S36
S37
S57
S61
Aspetto della
sostanza
Polvere arancione
(gessetto triturato)
Oggetti da
togliere dal
tavolo
Presidi da
recuperare
Cibo
Camice
Accendino
(non
funzionante)
Guanti
Sacchetto di
raccolta
differenziata
Polvere bianca
Cibo
Guanti
(bicarbonato)
Acqua
Sacchetto di
raccolta
differenziata
Camice
Liquido incolore
Cibo
Guanti
(acqua)
Acqua
Sacchetto di
raccolta
differenziata
Camice
Sodio
metallico
Na
Metil-Litio
CH3Li
Metanolo
CH3OH
Benzene
C6H6
R45
R14
R15
R34
S53
S26
S36
S37
S39
S43
S45
R11
R15
R36
R37
R38
S16
S26
S43
R11
R23
R24
R25
R39
S16
S45
S36
S37
R11
R24
R23
R25
R45
R46
R48
R65
R36 R38
S39
S53
S62
S25
S16
S20
Solido morbido
immerso in olio
Acqua
Guanti
Occhiali
(gomma -pane in
olio)
Accendino
(non
funzionante)
Liquido viscoso
Acqua
Guanti
(olio di semi)
Accendino
(non
funzionante)
Occhiali
Accendino
(non
funzionante)
Guanti
Liquido incolore
(acqua)
Scatola di
Fiammiferi
(vuota)
Liquidoincolore
(acqua)
Accendino
(non
funzionante)
Cibo
Camice
Camice
Camice
Occhiali
Occhiali
Guanti
Camice
ALLEGATO 5
CARLA A LEZIONE DI CHIMICA
Carla si è appena svegliata e, come sempre, è in ritardo per la scuola. Velocemente
si veste e decide di non mangiare la merenda. La mette in tasca e si precipita
fuori…non c’è tempo, la prima ora c’è il prof. Pelillis di chimica che punisce
severamente i ritardatari. Fortunatamente l’autobus del professore è in ritardo e
Carla riesce ad entrare in laboratorio prima dell’arrivo del terribile prof. Avendo un
maglioncino pesante, Carla decide di non abbottonarsi il camice, però lo tiene
stretto in modo che non si apra mentre si avvicina al bancone di lavoro. Avendo già
indosso gli occhiali da vista decide di non indossare gli occhiali di protezione. Non è
molto carina con quegli occhialoni e il ragazzo di IIC potrebbe vederla! Prende a
mani nude le boccetteposte sulla sua postazione. I guanti le fanno sudare le mani e
la presa non è così sicura. Non riesce a leggere bene l’etichetta del prodotto, troppo
difficile quel nome scientifico e quelle lettere e numeri che seguono il nome del
prodotto. Non crede che siano indispensabili. Il Professore intanto spiega la
procedura che bisogna utilizzare per eseguire l’esperimento. Carla è troppo
assonnata per ascoltare, che noia, e comincia a versare i prodotti senza alcun
criterio, tanto l’importante è ottenere soluzioni colorate. Non aver fatto colazione le
procura un brontolio allo stomaco. La merenda!!! Per fortuna è nascosta nella tasca
dei pantaloni. Carla approfitta di un momento di pausa e addenta la sua deliziosa
merenda al cioccolato. Il Prof. Pelillis dal fondo del laboratorio strilla:
“CARLAAAAA!!!!”
Allegato 6 – Trasformazioni chimiche vs fisiche – Scheda di lavoro
La materia si trasforma – tabella di osservazione
Trasformazione
N°1
N°2
N°3
N°4
N°5
N°6
Cosa osserviamo?
Si sono formate
sostanze nuove durante
la trasformazione?
Quali?
Secondo te si tratta di una
trasformazione reversibile o
irreversibile?