Le associazioni a difesa dei consumatori all`attacco della Provincia
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Le associazioni a difesa dei consumatori all`attacco della Provincia
30 Trento giovedì 8 novembre 2007 COMMERCIO LA VERTENZA AFFIDABILI Gestiamo i nostri Barbara Maseri, sportelli con continuità Lega consumatori da ben dodici anni Pasquale de Matthaeis, Federconsumatori l'Adige INCALZANTI Le nostre proteste hanno fatto saltare i nervi all’assessore Mellarini Sergio Groff, Adoc CRITICI Il budget fu assegnato in modo illegittimo a tre associazioni «Rifiutati perché indipendenti» Le associazioni a difesa dei consumatori all’attacco della Provincia di IRENE VIOLA Le associazioni difesa dei consumatori trentine non hanno digerito lo scavalco del Centro tecnico regionale di ricerca sul consumo europeo di Bolzano (Ctrrce) cui è stato affidato con delibera della Provincia la gestione del Crtcu, il centro di ricerca e tutela dei consumatori e degli utenti che ha sede presso lo Sportello difesa dei consumatori in via Petrarca 32 a Trento. Chiuso a febbraio 2007 causa contrasti tra le otto associazioni che lo componevano - Adiconsum, Adoc Trentino, Codacons, Federconsumatori, Comitato difesa consumatori, Centro tecnico regionale di ricerca sul consumo europeo, Lega consumatori promossa dalle Acli e Altroconsumo - lo Sportello è stato affidato fino a dicembre 2008 ai bolzanini. Le divergenze avevano costellato la breve vita del Crtcu, nato circa tre anni fa. Non sulla gestione del servizio al pubblico - spiegano Federconsumatori, Adoc e Lega consumatori delle Acli, riunite ieri nella sede della Cgil, ma sulla gestione dei progetti di ricerca a tutela dei consumatori che il Centro, con il finanziamento pubblico, avrebbe dovuto sviluppare. «Nella delibera si legge che l’affido all’associazione bolzanina è tempora- neo, fino a dicembre 2008, in attesa che le principali associazioni trentine trovino un accordo attacca l’avvocato Barbara Maseri di Lega Consumatori -. Federconsumatori, Adiconsum, Adoc e Lega avevano presentato una proposta di gestione che è stata respinta con la motivazione che noi eravamo stati parte del Crtcu e non davamo necessarie garanzie di affidabilità. Ora siamo talmente inaffidabili che gestiamo i nostri sportelli con continuità da 12 anni. Ma ci sentiamo presi in giro quando la Provincia affida lo Sportello ai bolzanini, parte anch’essi del Crtcu, responsabili con gli altri dei dissidi che si erano venuti a creare. A questo punto ci dicano chiaramente che la Provincia non vuole lavorare con le associazioni indipendenti trentine in difesa dei consumatori». Per Maseri i dissidi tra le associazioni erano fisiologici: «Una giovane democrazia ha bisogno di tempi per elaborare le proprie diverse posizioni. È stata la Provincia a rifiutare il confronto con noi». Il Centro tecnico regionale, spiegano i rappresentanti delle tre associazioni, è una emanazione diretta della Provincia di Bolzano, dove le associazioni indipendenti in difesa dei consumatori sono state allontanate, e non è nelle condizioni di comprende- ARRABBIATI. DA sinistra Diego Pontalti, Barbara Maseri, Sergio Groff e Pasquale de Matthaeis (foto Muñoz) re le problematiche dei consumatori trentini, profondamente diverse da quelle dei bolzanini. «A far saltare i nervi all’assessore Mellarini sono state le nostre proteste su come doveva essere ripartito il budget, 104.000 euro, affidati al Centro tutela dei consumatori dal ministero delle Attività produttive - in progetti, secondo noi, invece che in aumenti salariali dei dirigenti come avevano chiesto il Centro tecnico regionale e Altroconsumo - e il ri- corso presentato dal Codacons sull’assegnazione dei fondi alle associazioni» spiega Pasquale de Matthaeis di Federconsumatori, che non si perde d’animo e annuncia che si prodigherà per aprire una sezione di Federcon- sumatori a Bolzano. «Hanno voluto far cadere la colpa della chiusura dello Sportello sulle associazioni trentine, quando non è così - continua Sergio Groff dell’Adoc -. Il budget è stato assegnato in modo illegittimo a tre associazioni, Comitato difesa consumatori, Altroconsumo e Centro tecnico regionale, che, benché si presentassero come separati, condividevano una unica sede. In più Altroconsumo è stata deferita al Consiglio di Stato perché non ha i requisiti per essere una associazione». Alcuni progetti di ricerca, già annunciati ma che la Provincia non avrebbe poi finanziato, il controllo dei prezzi sulla filiera alimentare, il costo dei conti corrente bancari e lo studio sugli ogm nel mais commercializzato in Trentino, sono stati un ulteriore motivo di scontro. «Diamo fastidio? Non siamo abituati a leccare i piedi e non siamo alle dipendenze di nessuno - sbotta de Matthaeis -. Siamo sempre stati in prima linea nel denunciare le criticità per i consumatori trentini, prezzi, costo dei mutui ecc. Quelli di Bolzano non hanno mai fatto nulla, a parte dire che va tutto bene». E, secondo Diego Pontalti dell’Adoc, è stata proprio la rivendicazione della autonomia operativa delle associazioni il vero terreno su cui si è consumato lo scontro dentro il Crtcu.