quanti traguardi!
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quanti traguardi!
Autore : Ivan Genesio Concorso Letterario “Penne Passeggere” QUANTI TRAGUA RDI! Da quel giorno seguii una direzione. La direzione del viaggio. Tutto incominciò un brullo pomeriggio di Novembre. L’aria era tagliente, così come la sensazione che provai sentendo arrivare in casa la mia compagna. Entrò nell’abitazione piangendo. Sbattè la porta e in fretta e furia balzò sul divano, rosso, così come di rosso scuro erano colorati i pensieri che la assediavano… “Non riesco più a nascondertelo!” gemette rivolta verso di me catapultatomi in salotto in suo soccorso. “Dimmi, che è successo?” domandai cercando di mantenere lucida la mia attenzione, consapevole del fatto che la pura coscienza può pulire sensazioni negative di chi si ha di fronte. Ascoltai il mio respiro ed iniziai a prestare orecchio alle sue parole piene di sofferenza. “Tempo fa ho avuto una relazione con un mio collega e… non te l’ho mai detto… mi dispiace.” Un lago di lacrime divideva le nostre due anime, abituate da anni a sorridersi. Capii subito che dovevo cambiare. A trentadue anni tutto intorno a me assumeva nuove forme. Una nuova vita mi si poneva di fronte. Apparentemente più instabile sì, ma certamente più avventurosa. Fu da allora che seguii la direzione del viaggio, imparando poco alla volta a esplorare e visitare luoghi inviolati. Non mi restava che seguire una sottile luce che mi conduceva sempre più dentro di me, per vedere ciò che anni or sono mi aveva spinto a scegliere quella relazione, per comprendere i miei errori ed incrementare la mia consapevolezza e le mie capacità di relazionarmi con l’altro sesso. “I veri viaggi sono quelli che si compiono verso se stessi” disse una volta il saggio. Decisi di corredare a questo tipo di ricerca anche i cosiddetti “viaggi tradizionali”. In meno di un anno visitai la Cina ed incontrai quella sottile visione nonsense della vita utile per vedere le cose da punti di vista sempre diversi, la Polonia che con la sua cultura floreale mi permise di cogliere la bellezza della semplicità delle cose, la Slovacchia e la Croazia ed i loro parchi, all’interno dei quali si possono incontrare veri e propri santuari della natura fonti di pace e saggezza, la Grecia nei cui mari incontrai con entusiasmo il sorriso dei delfini che scalda il cuore di chi li osserva. Ogni luogo a modo suo nutriva la mia arte, la mia musica; fresca e nuova creatività a sua volta alimentava sempre più quella leggera e chiara luce. Di qui dedussi che ciò che appare funesto, come la separazione dalla persona amata, racchiude in sé importanti mutamenti. In tutto questo c’è una fine, un epilogo? Giammai, il viaggio non ha meta, ma tanti traguardi.