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LA MEDICINA BIOLOGICA
RUBRICA A CURA
DELLA
PROF.SSA MARIA CORGNA
LUGLIO - SETTEMBRE 2012
P.N.E.I.
WORLD
Cari amici,
dedico questo numero di P.N.E.I.
ad una tematica maschiWORLD
le di frequentissimo riscontro, l’iperplasia prostatica benigna (IPB).
L’iperplasia prostatica benigna colpisce oltre il 50% della popolazione
adulta maschile.
La diagnosi è incentrata su tre aspetti principali:
– Frequenza, urgenza, difficoltà nel far “partire” la minzione (hesitancy),
emissione intermittente di urina con riduzione della potenza e della quantità del getto e nicturia.
– Prostata ingrossata, non dolente.
– Uremia per ostruzione protratta.
terapie naturali che modificano il metabolismo degli steroidi sessuali e
riducono la sintomatologia in modo netto.
L’IPB è un disturbo Androgeno-dipendente che riflette il “tumulto” ormonale che caratterizza l’invecchiamento maschile.
I livelli di Testosterone e di Testosterone libero tendono a ridursi a partire dai 50 anni di età, mentre parallelamente aumentano Prolattina,
FSH, LH e SHBG (Sex Hormone-Binding Globulin).
Ciò porta ad una maggior concentrazione intraprostatica di Diidrotestosterone (DHT) legata anche ad una esaltata attività della 5 α reduttasi.
Il Testosterone e il DHT vengono perlopiù metabolizzati grazie a fenomeni di idrossilazione, il che riduce l’alta affinità dei recettori del citosol, consentendone l’escrezione.
– Gli Estrogeni inibiscono l’idrossilazione.
I recettori prostatici degli Androgeni hanno un’affinità per il DHT cinque
volte superiore a quella per il Testosterone, mentre il tessuto IPB ha una
capacità almeno tripla di aumentare i livelli tissutali di DHT.
CONSIDERAZIONI DIAGNOSTICHE
L’IPB origina a livello delle zone di transizione e del tessuto periuretrale
(Fig. 1) già nella terza decade di vita. Con gli anni e la presenza degli
Androgeni, l’IPB diventa macroscopica (prostata ingrossata palpabile).
Tuttavia i sintomi si presentano solo nel 50-60% degli uomini con pro-
Fig. 1
CONSIDERAZIONI GENERALI
L’iperplasia prostatica benigna (IPB), spesso definita anche come “ipertrofia” prostatica, affligge oltre il 50% della popolazione maschile.
L’incidenza aumenta con il progredire dell’età, passando dal 5-10% a 30
anni fino al 90% in pazienti di età superiore agli 85 anni.
La predisposizione genetica potrebbe avere un ruolo importante, ma sembra – tuttavia – incidere poco sulla IPB ad insorgenza tardiva.
– Alleli specifici che codificano per l’enzima citocromo P450c17α, che
media la sintesi degli steroidi sessuali, sono implicati nella maggiore
frequenza di IPB e rischio di cancro prostatico.
Il tipo molto più frequente ad insorgenza tardiva risponde meglio alle
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Fig. 2
Per ottenere il rapporto PSA LIBERO/TOTALE, basta fare la divisione tra il
PSA FREE ed il PSA TOTALE. Il risultato sarà un valore 0, .... ma per semplificazione lo si esprime senza virgola.
Nella maggior parte delle volte ne risulta una cifra compresa tra 0 e 30.
Il valore normale deve essere superiore a 15, il che accade quando aumenta il PSA LIBERO, ovvero nell’ipertrofia prostatica.
– Infiammazioni, IPB e tumori possono ripercuotersi variamente sul PSA.
CONSIDERAZIONI TERAPEUTICHE
stata ingrossata. Alcuni uomini presentano sintomi senza ingrandimento
macroscopico della prostata poiché l’iperplasia interessa soprattutto il
locus minoris resistentiae, il lume uretrale.
– In altre parole solo il 50% degli uomini con prostata ingrossata
presenta sintomi, mentre il 50% degli uomini con sintomi non hanno una prostata ingrossata e palpabile.
– Ecco perché la diagnosi basata soltanto sulla palpazione transrettale è
inaffidabile.
TEST EMATOCHIMICI, ESAME DELLE URINE
Sono indispensabili gli screening per infezioni delle Vie urinarie, ematuria e determinazione della creatinina serica.
Il dosaggio del PSA (Fig. 2) e la visita rettale sono indicati già a partire
dai 45 anni.
Il dosaggio del PSA misura il livello ematico dell'enzima.
Livelli di PSA < 4 ng/ml sono generalmente considerati normali, sebbene negli uomini oltre i 65 anni possano essere accettabili anche i livelli fino a 6,5 ng/ml, in dipendenza dai parametri di riferimento di
ciascun Laboratorio.
Livelli di PSA compresi tra 4 e 10 ng/ml indicano un rischio di tumore più
alto, ma il rischio stesso non sembra direttamente proporzionale al livello.
– Quando il PSA è > 10 ng/ml l’associazione col tumore diventa più evidente; tuttavia quello del PSA non è un test perfetto: alcuni uomini con
tumore prostatico in atto non presentano livelli elevati di PSA e la maggioranza degli uomini con PSA elevato non ha un tumore.
In questo senso è necessario ricorrere, talvolta, alla biopsia.
IL PSA TOTALE risulta dalla somma del PSA circolante coniugato a quello
non coniugato; il PSA FREE è la quantità di PSA circolante non coniugato:
aumenta nell'ipertrofia prostatica, ma non nel tumore.
Richiedere il rapporto PSA LIBERO/TOTALE ha significato solo quando il
PSA è compreso nella zona (detta “grigia”) compresa tra 4 e 10 ng/ml.
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Se non trattata adeguatamente, l’IPB finisce con l’impedire il flusso urinario con conseguente danno renale.
Non mi soffermo sulle varie modalità di intervento chirurgico, quanto –
piuttosto – sulle possibilità offerte dalle terapie integrate.
Stile di vita ed attività fisica
Esiste una correlazione inversa tra l’attività fisica e la IPB, mentre la correlazione tra obesità addominale e la IPB è ampiamente dimostrata.
L’aumento dell’attività simpatica, la risposta “combatti o fuggi” del Sistema Nervoso Autonomo può provocare una contrazione della muscolatura liscia prostatica con peggioramento dei sintomi urinari.
L’attività fisica potrebbe agire attraverso tre meccanismi distinti:
– aumentato apporto di sangue e maggiore possibilità di drenaggio tissutale
– riduzione dell’attività simpatica e conseguente rilassamento del tessuto prostatico
– riduzione del peso dell’addome e rilassamento della regione prostatico-renale, migliorando – così – il flusso ematico.
Nutrizione
Nel paziente prostatico la dieta ha una grande importanza.
– È fondamentale aumentare il consumo di frutta, Zinco e di acidi grassi
essenziali, ridurre il consumo di caffè, evitare i grassi saturi, burro e
margarine, mantenendo la colesterolemia al di sotto dei 200 mg/dl.
È sconsigliato il consumo di carne in eccesso, mentre il corretto apporto
proteico, che sembra inibire la 5 α reduttasi, dovrebbe essere legato ad
aumentata ingestione di proteine vegetali e di pesce.
L’aumentato consumo di Soia si accompagna a riduzione del rischio di
cancro alla prostata. L’effetto protettivo della Soia è legato alla genisteina ed alla daidzeina, i cosiddetti fitoestrogeni di Soia.
– Questi inibiscono le 5 α reduttasi.
Attualmente sia gli integratori contenenti Soia (Symbiofem® plus bustine) o analoghi derivati dal Trifoglio sono altamente raccomandati negli
uomini sofferenti di IPB.
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Fig. 4
La dieta dovrebbe essere priva di pesticidi e di contaminanti (dioxine,
esaclorobenzene, dibenzofuran, etc.) in quanto promuovono la 5 α riduzione degli steroidi.
Secondo molti studi, un adeguato apporto di Zinco riduce la sintomatologia prostatica. L’efficacia dello Zinco è probabilmente legata al suo ruolo nel metabolismo degli Androgeni.
L’assorbimento dello Zinco a livello intestinale è limitato dagli Estrogeni
la cui sintesi è aumentata nei pazienti affetti da IPB.
Lo Zinco inibisce l’attività della 5 α reduttasi ed il legame degli Androgeni ai recettori nucleari, e del citosol.
Lo Zinco inibisce anche la produzione di Prolattina che, aumentando
l’uptake prostatico di Testosterone, porta ad aumentata sintesi di DHT in
funzione della maggiore disponibilità di substrato.
Alcool
Sebbene soltanto la birra produca un aumento dei livelli di Prolattina,
l’eccessivo consumo di alcool potrebbe favorire l’insorgenza della IPB.
Fig. 5
Fitoterapia
La Fitoterapia è molto diffusa in Europa.
– In Austria e Germania la Fitoterapia è considerata trattamento di scelta in oltre il 90% dei casi di IPB.
In Italia tale percentuale è di ≈ il 50%, mentre i farmaci alfa litici e gli
inibitori della 5 α reduttasi vengono utilizzati nel 10% dei casi.
Tra i fitoterapici disponibili moltissimi contengono Serenoa repens.
– Altri diffusi rimedi botanici sono: Pygeum africanum, Urtica dioica e
Cernilton.
I successi clinici sono determinati perlopiù dal grado di ostruzione indicato dal residuo minzionale e sono eccellenti per un residuo inferiore a
50 ml, buoni per i residui tra 100 e 150 ml e meno incoraggianti per
quelli superiori a 150 ml.
– Il meccanismo d’azione è dovuto all’inibizione del binding del DHT ai
recettori nucleari degli Androgeni e del citosol, inibizione della 5 α reduttasi ed interferenza con i recettori intraprostatici degli Estrogeni.
I risultati della terapia con Serenoa sono stati giudicati sovrapponibili a
quelli ottenuti con Finasteride (noto inibitore farmacologico del DHT) che
aumenta significativamente la disfunzione erettile.
– La proposta omotossicologica è incentrata su Sabal-Homaccord® gocce/fiale, medicinale centrale nella IPB.
1) Serenoa repens (Fig. 3)
L’estratto liposterolico del frutto di questa palma originaria della Florida
(nota anche come Sabal serrulata) migliora i segni ed i sintomi della IPB.
Fig. 3
2) Pygeum africanum (Prunus africana) (Fig. 4)
La corteccia di Prunus africana, albero sempreverde nativo dell’Africa, è
un classico medicinale biologico dei disturbi delle Vie urinarie.
– I componenti maggiormente attivi sono gli steroli liposolubili e gli acidi
grassi. Alcuni studi hanno evidenziato l’azione inibitoria su alcuni Fattori di
Crescita come EGF e IGF-1, responsabili dell’ingrossamento prostatico.
Prunus migliora, inoltre, la secrezione prostatica.
3) Urtica dioica (Fig. 5)
Come Serenoa repens, anche Urtica dioica interagisce con il legame del
DHT ai recettori nucleari e citosolici. Alcuni lignani di Urtica dioica modulano gli effetti ormonali per la grande affinità con la SHBG.
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4) Cernilton
– La Redazione ringrazia gli editor dei siti web da cui sono tratte le seguenti immagini di:
Cernilton è un estratto del polline dei fiori di Lolium perenne.
I pazienti rispondono talvolta molto bene con riduzione dell’urgenza minzionale, della nicturia e del volume minzionale residuo.
– L’estratto ha azione antiinfiammatoria, produce effetto contrattile sulla
vescica e rilassa l’uretra.
Inibisce – inoltre – la crescita delle cellule prostatiche.
Fig. 1: http://bodyprinciple.files.wordpress.com/2011/06/prostate4.jpg?w=640
Fig. 2: http://it.wikipedia.org/wiki/Antigene_prostata-specifico
Fig. 3: http://d30000260.purehost.com/sitebuildercontent/sitebuilderpictures/Serenoa%20repens-SanDom.jpg
Fig. 4: http://images.sutterhealth.org/healthwise/hwxml/media/medical/cam/a7_
pygeum.jpg
Fig. 5: http://selvatici.files.wordpress.com/2008/03/urtica-dioica-2.jpg
PROPOSTA TERAPEUTICA INTEGRATA
Raccomando l’utilizzo di due prodotti specifici: il primo è un prodotto
della Medicina Fisiologica di Regolazione (Probios); l’altro è il già citato
Sabal-Homaccord®.
Nella composizione di Probios gocce si trova una sapiente integrazione
di organo terapici, fitoterapici ed un epatoprotettore (Prostata suis D200,
Vesica urinaria suis D10, 30, 200, Hypothalamus suis D10, 30, 200, Glandula suprarenalis suis D10, Cerebrum suis D10; Damiana D4, Sabal serrulatum D2, 10, 30; Hepar sulfuris D12, 15, 30, 200).
– Nell’ipertrofia prostatica Probios, 15 gtt x2/die (mattino, sera).
Utilissimo il riequilibrio della sfera endocrina maschile con un medicinale efficace come K2M gocce (15 gtt, mattina e sera).
Questo semplice schema terapeutico va completato con probiotici
(Proflora™) ed alcalinizzanti (Guna-Basic).
Buona estate a tutti.
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Per consultazione di P.N.E.I.
, visitare il sito: www.medibio.it
WORLD
→ La Medicina Biologica
Pubblicati
1) La Medicina Biologica 2007/1; 47-49.
2) La Medicina Biologica 2007/2; 63-66.
3) La Medicina Biologica 2007/3; 47-50.
4) La Medicina Biologica 2008/1; 51-54.
5) La Medicina Biologica 2008/2; 53-56.
6) La Medicina Biologica 2008/3; 51-54.
7) La Medicina Biologica 2009/1; 49-52.
8) La Medicina Biologica 2009/2; 51-54.
9) La Medicina Biologica 2009/3; 59-62.
10) La Medicina Biologica 2010/1; 55-58.
11) La Medicina Biologica 2010/2; 53-56.
12) La Medicina Biologica 2010/3; 53-56.
13) La Medicina Biologica 2011/1; 51-54.
14) La Medicina Biologica 2011/2; 57-59.
15) La Medicina Biologica 2011/3; 61-64.
16) La Medicina Biologica 2011/4; 63-65.
17) La Medicina Biologica 2012/1; 53-57.
18) La Medicina Biologica 2012/2; 63-66.