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I Celti: un popolo inventato di Mario Moiraghi Negli anni fra il 1100 e il 1200 si diffuse portante interrogativo su cosa fossero realmente i Celti e sulla loro esistenza storica. per l’Europa il mito del Santo Graal. Studi Affrontiamo il problema per gradi e partiamo effettuati sulla storia e sulla letteratura di dal presupposto che essi siano realmente e- quei tempi hanno permesso di rivedere in sistiti, con un proprio corredo di cultura, di modo radicale l’intera materia, documentan- simboli e di manifestazioni storiche. done un’origine orientale, d’area persiana, Si fa notare, da più parti, che la località di con l’aggiunta di un protagonista di primo piano, Parsifal, tratto invece dalla figura di un Montesiepi, dove sorge l’eremo di San Galga- Rinviando al testo completo su questo ar- siepi, nascosto ai profani, che non potevano santo toscano: Galgano di Montesiepi. no, allude forse ad un luogo sacro, cinto da partecipare ai riti segreti. Questa tradizione gomento, si riportano alcuni passaggi signifi- di recintare luoghi sacri (si prosegue a soste- cativi, che trattano il problema della connes- nere) era tipicamente celtica. Ne deriverebbe sione fra Galgano e la presunta cultura cel- il fatto che la roccia, dove fu piantata la tica. spada del santo, potrebbe essere il centro di Gli studiosi del Santo Graal si affannano, da un antico culto sacro, probabilmente celtico. Quanto la tesi sia labile o insufficiente è oltre otto secoli, a dimostrare che tutto ciò che riguarda la Tavola Rotonda deriva dalla dimostrato dal fatto che tale consuetudine antica tradizione dei Celti. Nelle misura in cui appartiene alle usanze di tutti i popoli. Persi- Galgano viene accostato, seppure in tono di- no il vocabolo italiano “paradiso” derivando messo e subordinato, alla Materia di Breta- dal persiano “pairi – daeza” o “giardino cinta- gna, non può mancare la tentazione di coin- to” riconduce a questa usanza diffusa anche volgerlo nelle saghe del Nord. in oriente. Accostarsi all'argomento "Celti" apre un im1 di 7 I Celti: un popolo inventato di Mario Moiraghi Ma la presunta pista celtica presenta ulte- sferimento di elementi culturali o artistici fra le regioni dell'Europa medievale è cosa nota e riori elementi. L’antico accettata. Anche la suggestiva chiesa di nome di Montesiepi era Cerboli, sant'Antimo, non lontanissimo da Chiusdino, che ricorda il Cervo, animale sacro ai Celti, presenta tracce grafiche appartenenti a quella do anche il vicino paese di Cerbaia. Anche in Trovare elementi o tracce di questo genere categoria di "nodi" conosciuti come celtici. identificato con il dio Cernumno, coinvolgenquesto caso è difficile non notare che un in giro per l’Europa, fra le fiabe irlandesi, Parco dei Cervi è caro perfino alla tradizione nelle decorazioni di un portale romanico, buddista e non è prerogativa indiscussa dei nelle poesie di Aquitania, nelle leggende bre- celti. toni, come quella del Graal, non dovrebbe Nei pressi di Montesiepi esiste poi la locali- essere motivo di sorpresa ma neppure prova tà di Brenna con radice affine a Bran, eroe di appartenenza alla tradizione celtica, con il negamento della vittima celebrato, si dice, Difficile ritenere che nella cristianissima chie- Qualcuno sostiene anche che i cerchi for- con sacrifici di animali, sulla base della pre- celtico, o a “brenna”, sacrificio rituale di an- relativo bagaglio di riti magici o sanguinari. dai Druidi. sa di sant’Antimo si celebrassero riti celtici, senza di nodi celtici su qualche portale late- mati da pietra bianca e cotto rosso, sulla vol- rale della chiesa stessa. ta della Rotunda, sono 48 e ricordano le de- Potremmo via marginale che questi cerchi potrebbero escludendo che, sotto il racconto di Dionigia delle "onde di forma", ovvero di radiazioni no le frasi da lei pronunciate nel processo di canonizzazione n.d.r.), si celi veramente una corazioni circolari celtiche, aggiungendo in (si tratta della madre di Galgano e si riporta- essere connessi con una rappresentazione negative e positive emesse da una struttura traccia di riti pagani e, perchè no?, di tradi- architettonica. Non lontano dalla Rotunda, si nota ancora zione celtica. Figlio mio, il freddo è eccessivo, la fame intensa, il luogo quasi inaccessibile: come vi andremo? una vistosa croce celtica, scolpita nella pietra, elaborata o rielaborata in tempi recenti, che campeggia in un prato, ben visibile dalla strada contigua. “Come ci avvicineremo, figlio mio, a quel luogo inaccessibile perchè cintato e interdetto a chi non appartiene alla setta che vi pratica i suoi culti?” Si vuole ad ogni costo individuare qualcosa di celtico, insomma, in questo luminoso angolo di Toscana. In realtà anche il collegamento fra cultura Tutto celtica, da una parte, e Galgano o il Graal, ciò potrebbe avere un senso e una spiegazione, se non fosse invece assodato dall’altra, deve essere rivista da un’angola- che i Celti, come tali, non sono mai esistiti. zione differente. La anche spingerci più in là, non Pur essendo una questione non strettamen- possibile presenza dei cosiddetti Celti, te legata al presente testo, il problema dell'e- nonchè dei simboli e della presunta cultura sistenza dei Celti consente importanti consi- celtica nell’etrusca Toscana non dovrebbe derazioni. suscitare grande sorpresa. Il transito e il tra- 2 di 7 I Celti: un popolo inventato di Mario Moiraghi Occorre premettere, paradossalmente, che Il nome, anzitutto, non ha un'origine sicura un elevatissimo numero di storici e letterati e definita. Quella grande nebulosa di gente di qualcuno: di Celti, ad occidente, e di Galati, ad oriente. antichi parla dei Celti. Vale la pena elencarne cui stiamo parlando veniva definita col nome L'uno e l'altro nome condividevano con la pa- - Ecateo di Mileto (540 - 475 a.C.) rola "Galli" la presenza di due lettere, K-L op- - Erodoto (490- 424 a.C.) pure G-L. - Platone (428 - 348 a.C.) Ciò ha spinto gli esperti a far derivare i loro - Aristotele (384 - 322 a.C.) - Teopompo (378- 300 a.C) nomi da una antica radice indoeuropea kal, - - Eforo (sec. IV a.C.) (sanscrito kalayati) non lontana dall'italiano - Diodoro (sec. IV a.C.) calare, nel senso di arrivare, oppure dalla ra- - Callimaco (320 - 240 a.C.) dice gal - che in greco è associata al latte e - Polibio (205 -120 a.C.) alle cose bianche (italiano Galassia). - Giulio Cesare (102 - 44 a.C.) significati che va da invasori a uomini bian- - Strabone (63 a.C. - 20 d.C.) chi, con infinite possibilità intermedie. - Tito Livio (59 a.C.- 17 d.C.) Una rapida ricognizione sulle loro caratteri- - Properzio (47a.C - 16 d.C.) - Cassio Dione (155 - 235 d.C.) stiche permette di affermare, quantomeno, - Avieno (sec IV d.C.) A che: - non possedevano caratteristiche fisiche co- dispetto di tutti costoro, non è difficile muni: alcune popolazioni "celte" erano alte, dimostrare che i Celti non esistevano, come alcune basse, alcune bionde, altre castane; nazione o come popolo, e che quelli che ve- - non possedevano caratteristiche linguistiche nivano chiamati Celti, comunque, non sape- comuni, se non quelle riscontrabili nel co- vano di esserlo. mune ceppo indoeuropeo e riscontrabili an- "Una donna vissuta nel Dorset, nel IV secolo a.C., un sacerdote pagano irlandese, del II secolo a.C., un guerriero dei Belgi, nel I secolo a. C., un bambino della corte di Hywel Dda, nel 950, un allevatore delle Highlands scozzesi, nel XVI secolo d.C., si sarebbero altamente meravigliati di essere definiti Celti." (1) Per (2) Ci troviamo in un campo piuttosto vasto di - Poseidonio (135 - 50 a.C.) che nel greco, nell'ebraico, nell'assiro babi- lonese, nel persiano, nel sanscrito o nel latino, non lasciarono tracce che si possano definire letterarie; - non avevano religioni, divinità, miti comuni, omogenei e condivisi: si sono riscontrate, in area "celtica", oltre quattrocento divinità; - non possedevano espressioni artistiche stilisticamente ben definite: i reperti archeolo- indicare un popolo o una nazione o gici (Hallstatt, La Tène, Golasecca,…) dimo- qualunque altro aggregato di persone, il ter- strano al più che le popolazioni locali subi- mine "celti", come usato dagli scrittori sopra vano l'effetto della diffusione e della imita- elencati, ha una validità etnica poco differen- zione fra un popolo e l'altro; te dal termine "barbari", o "infedeli", o "genti- - non c'è accordo neppure sull'elenco di tri- li", o qualunque altro termine usato per indi- bù o gruppi che possano essere inclusi o e- care una vaga accozzaglia di persone ritenute sclusi dal gruppo celtico: si dibatte ancora "aliene" ma non precisamente identificabili. se Iberi, Aquitani, Liguri, Veneti e perfino 3 di 7 I Celti: un popolo inventato di Mario Moiraghi Lo si ritrova, ad esempio, nella parola latina Germani (tanto per fare qualche esempio) sono da considerare "celti" o meno; Veritas, italiano Verità, che contiene la radice indiana Rt-, in antico persiano Arta; oppure nella parola latina Nomen, italiano Nome, inglese Name, persiano Namah. - Il complesso dei costumi popolari e delle usanze comprendeva la gamma più completa di funerali (cremati, sepolti diritti, sepolti in posizione fetale, dati in pasto agli avvoltoi, Anche il nome di Parigi trova le sue radici …); alcuni bevevano vino, altri no; alcuni si opposero ai Romani, altri no; alcuni curava- nell'assiro babilonese Parisu, luogo che sepa- no l'estetica, altri no. ra, mentre la parola Mago ha le sue origini in una radice indiana Mak- da cui il tedesco Se consideriamo poi che non avevano per Machen, fare, e l'analogo inglese Make. (3) Il flusso e la circolazione dei popoli e delle nulla coscienza di appartenere alla grande nazione celtica, vera o presunta, dovremmo idee, fin dai tempi preistorici, ha provocato domandarci: può essere definito "celta" (o una sensibile e documentabile diffusione di qualunque altra cosa) un popolo sparso che elementi comuni dall'Indo all'Europa, fino alle non lo è, non sa di esserlo e non ha nessun isole europee, Inghilterra, Irlanda e Islanda. Al interesse per la questione? Anzitutto di là di ogni possibile fenomeno di migrazio- ne di massa e di invasione violenta, la natura- Sorgono spontanee, a questo le trasmigrazione delle idee e dei modelli di punto, due questioni: vita è rintracciabile e documentabile in modo - Su quali presunte prove è stato costruito abbastanza preciso. In altre parole, al di là delle Alpi, oltre i con- l'intero castello dei Celti e della loro unità etnica? fini del mondo greco o romano, qualcuno esi- - A parte le affermazioni generiche degli au- steva e si muovevano popoli, fossero Celti o tori sopra elencati, chi è stato autore e altri, che condividevano le comuni radici in- creatore di quei Celti in cui oggi molti doeuropee. credono? La seconda domanda (chi ha creato i celti?) La prima domanda può ricevere una rapida e esige una risposta più complessa, che qui si sommaria risposta: le prove sono state in cercherà di sintetizzare in un breve cenno su parte falsificate e in parte basate su indubbie ciò che è avvenuto in Irlanda, in Scozia, in radici culturali comuni, che certamente sono Galles ed in Francia. Notiamo anzitutto, come condivise dai presunti Celti ma anche da tutti elemento comune, che fino alla fine del primo gli altri popoli dell'area europea ed asiatica. millennio d.C. non esistono in Europa signifi- È noto agli studiosi che l'intero arco geogra- cativi processi di formazione delle identità nazionali, nelle forme e nei modi che oggi ci fico che va dall'Indo alla Penisola Iberica, spa- permettono di parlare di etnicità. Unica real- ziando dal Mediterraneo al Mare del Nord, tà in qualche modo unificante e identificante condivide comuni tratti culturali, definiti in- è l'Impero Romano, con la sua cultura e la sua doeuropei. Lo testimoniano una infinità di elementi sto- progressiva conquista. Disgregato l'Impero rici, artistici, archeologici e, soprattutto, lin- provenienti da est, all'inizio del secondo mil- Romano e attenuatesi le scorrerie di popoli lennio incominciano a formarsi le prime ag- guistici. 4 di 7 I Celti: un popolo inventato di Mario Moiraghi gregazioni nazionali in senso moderno, an- protagonista, cogliendo al volo la storia della tendevano definire e consolidare un proprio pellegrini giunti dalla Toscana, un certo Gal- vita di un personaggio di cui raccontavano i che sotto la spinta di quei re o signori che in- gano. E al protagonista del racconto persiano regno. Questo furono fatti vestire i panni del santo toscano. processo, che subirà un ulteriore Qualcuno (Wolfram vn Eschenbach) avrebbe importante sviluppo e consolidamento nei avuto da ridire, ma intanto il gioco era fatto: secoli XVII, XVIII, XIX, esigeva anche che i l'area bretone si era costruita un suo modello membri di una certa "nazione" avessero una e un suo aggancio con un presunto passato. chiara percezione del concetto di Noi e del Con l'aiuto dei Cistercensi e il consenso della concetto di Altri, magari Nemici. Chiesa. Il rapporto con il passato romano, che era Ridimensionati stato portatore di civiltà, venne in qualche i Cistercensi e cancellati i Templari, troppo sovranazionali per i tempi modo rinnegato e vissuto con una ostilità nuovi, la Francia si sforzò di riaffermare e culturale ostentata. In ogni caso, per potersi consolidare la propria identità e la propria dare un'identità, occorreva distinguersi da preminenza, tentando perfino di trasferire il quella cultura unificante e totalizzante che da papato ad Avignone. troppi secoli era costituita dal mondo latino e Alle questo rapporto (pur conservandone tutti i Paul Yves Pezron, nel 1730, interpretando la un cordone ombelicale troppo a lungo tolle- nostri fini, risulta rivoluzionaria e fonda- romano. Occorreva spezzare con decisione vantaggi pregressi) che veniva avvertito come volontà francocentrica scrisse un'opera che, ai rato. Occorreva ricostruire una propria auto- mentale: l'Antichità della Nazione e della lin- noma storia, anche a costo di falsificare la gua gallica. In quest'opera i Celti, cioè i Galli, Storia. E la confusa nebulosa celtica era una cioè i Franchi, cioè i Francesi presero decisa- occasione da non lasciarsi sfuggire. ∙ soglie del periodo romantico l'abate mente corpo, facendo risalire la propria genealogia a Gomer,figlio di Japhet, figlio di In Francia, sul finire del primo millennio, si Noè, genealogia nella quale trovano posto anche i Titani, Saturno, Urano, gli Spartani. era ormai perduto lo slancio europeista di I Galli - Celti sono così diventati nos ance- Carlo Magno, che aveva inseguito improbabili progetti culturali estesi a tutto il continente, tres, i nostri antenati in tutti i sensi e con tutti con l'aiuto di Alcuino da York. i crismi, e l'operazione continuerà durante la In un contesto segnato dal sorgere di regni e rivoluzione, poi con Napoleone I e Napoleone signorie, giunse all'improvviso un racconto III, giungendo fino all'attuale classe politica, di Parsifal Namah, la Storia di Parsifal. Il rac- del filone celtico. E Roma aveva perso qualun- orientale, forse persiano, dal possibile nome che continua ad incentivare il consolidamento conto, debitamente tradotto, suscitò eccitata que diritto di paternità culturale, conquistan- curiosità nelle piccole corti europee in for- do il solo titolo di invasore imperialista. sere raffinate, colte e mature come le corti ∙ mazione, che avrebbero voluto anche loro es- Sul Galles gravava una situazione com- persiane dell'epoca. Chrétien de Troyes si in- plessa, legata ad una serie di elementi che della corte di Aquitania, e cercò probabil- ficiale. caricò della riscrittura del racconto, a favore avrebbero influito non poco sulla cultura uf- mente di dare maggior corpo alla figura del 5 di 7 I Celti: un popolo inventato di Mario Moiraghi Il primo elemento è costituito dal già citato Nell’ambito Goffredo o Geoffrey di Monmouth. Si tratta di cercò di dare configurazione e consistenza una figura storica di incerta origine, che parla anche alla figura di re Artù. di se stesso come Gaufridus, o Galfridus, o ∙ Gaufrido de Monemuta, che l'abilità degli stu- diosi ha tradotto in un più rassicurante Geof(4) Gli irlandesi avevano alle proprie spalle una Goffredo, o chi per lui, si era ap- punto inventata una tradizione gallese (5), tradizione culturale di tutto rispetto. Si rac- fa- contava che nel suo territorio si fossero suc- cendo derivare il nome dei Britanni da un cedute almeno sei antiche dinastie di eroi. Le Bruto preistorico, piacevolmente affine a quel due ultime, fondamentali per la storia locale, Bruto che aveva accoltellato Cesare. In erano i Thuata de Danaan (la tribù della dea secondo luogo, agli inizi del 1700, lo Danaan) e i Goidels, veri antenati degli odierni scritto di Paul Yves Pezron aveva attratto l'at- irlandesi. In questo ambiente erano emerse alcuni mi- tenzione di Edward Lhuyd, uno studioso di Oxford, che sognava una possibile derivazio- tici campioni, come Fionn e Cu Chulainn. ne della lingua gallese da un ipotetico, affascritto pagine che avevano lasciato traccia guenti, davano una certa indipendenza e si- nel pensiero locale, sostenendo che i Gallesi curezza di se' alla cultura irlandese, rendendo discendessero dai Britanni e questi, a loro meno pressante la ricerca di un collegamento volta, dai Celti. con ipotetici Celti, tantopiù se invasori. Si era poi aggiunto, nel 1849, un altro testo, I monaci irlandesi, pur filtrando le leggende oggi ritenuto fondamentale, composto a cura con la visione cristiana, ebbero un ruolo deci- di Lady Charlotte Guest. Si trattava di una an- samente fondamentale nel recupero delle tra- tologia di racconti medievali gallesi, alla quale dizioni locali. Lontani da Roma, isolati nella l’autrice diede il nome di Mabinogion, spesso magia dei loro monasteri, fornirono un pre- citata perchè, fra le sue pagine, si individuano zioso contributo alla cultura della loro terra racconti e figure che potrebbero avere analo- ma anche a quella di tutta l'Europa e del gie con quelle di cavalieri della Tavola Roton- mondo intero, raccogliendo preziose tracce di da. antichità, elaborando meravigliosi codici mi- Lady Guest faceva parte di un gruppo di ap- niati, inviando ovunque i loro messaggeri spi- rituali: Columcille, Colombano, Gallo e altri, passionati cultori della materia, che diedero che lasciarono consistenti tracce di se' dalle forma o rivitalizzarono un'immagine gallese isole britanniche al sud dell'Italia, raggiun- storica e folcloristica fittizia ma affascinante. gendo anche l'Islanda, la Groenlandia e il nord In questo ambiente si materializzarono: America. Furono loro, fra l'altro, a perfezionare e dif- (6) - la definizione dell’abito delle streghe; - l’identificazione fra druidi e bardi; fondere quelle preziose forme artistiche, le- (7) gate alla decorazione dei codici, che oggi (8) - il tentativo di costruire o ricostruire una antica lingua gallese. (10) Queste leggende, riprese poi nei secoli se- scinante celtico. E su questa ipotesi aveva - il mito della discendenza da Noè; L’Irlanda godeva di una situazione parti- colare, decisamente invidiabile. frey de Monmouth, assegnandogli nazionalità gallese. di queste attività culturali si vengono percepite come stile celtico. (9) 6 di 7 I Celti: un popolo inventato di Mario Moiraghi Le vicende storiche che seguirono, soprat- re (che adottò kilt e cornamuse) e dalla na- zione intera, che fu coinvolta in eventi politici, tutto i difficili rapporti con la vicina Britannia, militari e culturali basati, appunto, su kilt e stimolarono ripetutamente l'orgoglio locale, cornamuse, nonchè su clan, tartan, plaid ed anche nel periodo romantico del secoli XVII e elementi di folclore relativi. XIX, cercando di dare consistenza alla pre- Pochi oggi, in Gran Bretagna e in tutto il Un discorso a parte meriterebbe la questio- mondo, dubitano della genuinità e dell'anti- sunta identità celtica di quest'isola. chità di queste presunte tradizioni. ne dei druidi, sull'esistenza dei quali si co- Al di là delle creazioni fantastiche di tempi struì una serie di teorie sostanzialmente ine- satte o false, dando loro ruoli, riti ed abiti di più o meno recenti, non possiamo che ripe- cui non esistono testimonianze oggettive, terci la domanda già formulata: può essere prima del secolo XVIII. ∙ definito "celta" un ipotetico antico popolo, La Scozia non fu da meno. Fino al sette- disperso su un intero continente, che non ha elementi di identità solidi e comuni, non sa di cento essa era rimasta la parente povera, nel esserlo e, comunque, non ha nessun interes- complesso delle regioni britanniche. In qual- se per una propria identità nazionale o so- che modo emarginata dal sud gallese o ingle- prannazionale, se non quella occasionale e se, era vagamente connessa con la vicina Ir- strumentale, prodotta da qualche sussulto landa. Non possedeva e non condivideva tra- nazionalistico o politico? dizioni di grande importanza. Fu così che nei secoli XVIII e XXI ebbero luogo due fenomeni: Note: 1. quello che si può chiamare un trafugamen- (1) lo spunto è tratto, con qualche modifica, da S. James - I Celti popolo atlantico op. cit. pag 18. to delle tradizioni, a danno dell’Irlanda; (2) Si può controllare quanto affermato su opere come L.Rocci - 2. la rielaborazione artefatta di un complesso Vocabolario Greco Italiano - Ed. Dante Alighieri (3) Gli esempi sono esposti con in modo semplificato. Sarebbe di elementi locali, tali da rendere la tradi- necessario, più correttamente, riferire in merito agli studi fatti in zione scozzese autonoma e dotata di un rapporto al sanscrito e al suo ruolo nella civiltà indoeuropea, ma l'argomento esula dal presente testo. Si veda, ad esempio. G. proprio folclore esclusivo. Semeraro - Le origini della cultura europea - Firenze 1984 - Ed Olschki, oppure H.J. Stoerig - Abenteuer Sprache - Berlino 1987. Il risultato di queste operazioni può essere (4) Cfr. G. Agrati M.L. Magini (a cura di) - Merlino, l’incantatore – Ed Mondadori 1996, pag. 348 così sintetizzato: (5) Come si è detto, si veda Prys Morgan – La caccia al passato gallese in età romantica – in L’invenzione della tradizione – - vennero raccolte ballate irlandesi e trasfe- Torino 2002 – Ed.Einaudi (6) Vedi il citato Prys Morgan, pag 67 rite nell’ambiente scozzese, dando corpo alla figura del presunto bardo Ossian; (7) ibid pag. 79 (11) (8) ibid. pag. 62 - furono inventati il kilt e i relativi colori dei (9) ibid. pag. 70 (10) Vladimir Grigorieff - Les mythologies du monde entier - clan scozzesi, operazione comunque compiuta dopo il 1700; Marabout Alleur 1987 Ed.It. Armenia pag. 119 (11) Hugh Trevor Roper – La tradizione delle Highlands in Scozia (12) – in: L’invenzione della Tradizione op.cit. pag21 e segg. - fu definitivamente affermata la radice celti- (12) Ibid. pag. 23 ca (o presunta tale) degli scozzesi. L’operazione fu in qualche modo legitti- mata dai sovrani inglesi, dall'ambiente milita- di Mario Moiraghi 7 di 7