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I Celti: un popolo inventato
di Mario Moiraghi
Negli anni fra il 1100 e il 1200 si diffuse
portante interrogativo su cosa fossero realmente i Celti e sulla loro esistenza storica.
per l’Europa il mito del Santo Graal. Studi
Affrontiamo il problema per gradi e partiamo
effettuati sulla storia e sulla letteratura di
dal presupposto che essi siano realmente e-
quei tempi hanno permesso di rivedere in
sistiti, con un proprio corredo di cultura, di
modo radicale l’intera materia, documentan-
simboli e di manifestazioni storiche.
done un’origine orientale, d’area persiana,
Si fa notare, da più parti, che la località di
con l’aggiunta di un protagonista di primo
piano, Parsifal, tratto invece dalla figura di un
Montesiepi, dove sorge l’eremo di San Galga-
Rinviando al testo completo su questo ar-
siepi, nascosto ai profani, che non potevano
santo toscano: Galgano di Montesiepi.
no, allude forse ad un luogo sacro, cinto da
partecipare ai riti segreti. Questa tradizione
gomento, si riportano alcuni passaggi signifi-
di recintare luoghi sacri (si prosegue a soste-
cativi, che trattano il problema della connes-
nere) era tipicamente celtica. Ne deriverebbe
sione fra Galgano e la presunta cultura cel-
il fatto che la roccia, dove fu piantata la
tica.
spada del santo, potrebbe essere il centro di
Gli studiosi del Santo Graal si affannano, da
un antico culto sacro, probabilmente celtico.
Quanto la tesi sia labile o insufficiente è
oltre otto secoli, a dimostrare che tutto ciò
che riguarda la Tavola Rotonda deriva dalla
dimostrato dal fatto che tale consuetudine
antica tradizione dei Celti. Nelle misura in cui
appartiene alle usanze di tutti i popoli. Persi-
Galgano viene accostato, seppure in tono di-
no il vocabolo italiano “paradiso” derivando
messo e subordinato, alla Materia di Breta-
dal persiano “pairi – daeza” o “giardino cinta-
gna, non può mancare la tentazione di coin-
to” riconduce a questa usanza diffusa anche
volgerlo nelle saghe del Nord.
in oriente.
Accostarsi all'argomento "Celti" apre un im1 di 7
I Celti: un popolo inventato
di Mario Moiraghi
Ma la presunta pista celtica presenta ulte-
sferimento di elementi culturali o artistici fra
le regioni dell'Europa medievale è cosa nota e
riori elementi.
L’antico
accettata. Anche la suggestiva chiesa di
nome di Montesiepi era Cerboli,
sant'Antimo, non lontanissimo da Chiusdino,
che ricorda il Cervo, animale sacro ai Celti,
presenta tracce grafiche appartenenti a quella
do anche il vicino paese di Cerbaia. Anche in
Trovare elementi o tracce di questo genere
categoria di "nodi" conosciuti come celtici.
identificato con il dio Cernumno, coinvolgenquesto caso è difficile non notare che un
in giro per l’Europa, fra le fiabe irlandesi,
Parco dei Cervi è caro perfino alla tradizione
nelle decorazioni di un portale romanico,
buddista e non è prerogativa indiscussa dei
nelle poesie di Aquitania, nelle leggende bre-
celti.
toni, come quella del Graal, non dovrebbe
Nei pressi di Montesiepi esiste poi la locali-
essere motivo di sorpresa ma neppure prova
tà di Brenna con radice affine a Bran, eroe
di appartenenza alla tradizione celtica, con il
negamento della vittima celebrato, si dice,
Difficile ritenere che nella cristianissima chie-
Qualcuno sostiene anche che i cerchi for-
con sacrifici di animali, sulla base della pre-
celtico, o a “brenna”, sacrificio rituale di an-
relativo bagaglio di riti magici o sanguinari.
dai Druidi.
sa di sant’Antimo si celebrassero riti celtici,
senza di nodi celtici su qualche portale late-
mati da pietra bianca e cotto rosso, sulla vol-
rale della chiesa stessa.
ta della Rotunda, sono 48 e ricordano le de-
Potremmo
via marginale che questi cerchi potrebbero
escludendo che, sotto il racconto di Dionigia
delle "onde di forma", ovvero di radiazioni
no le frasi da lei pronunciate nel processo di
canonizzazione n.d.r.), si celi veramente una
corazioni circolari celtiche, aggiungendo in
(si tratta della madre di Galgano e si riporta-
essere connessi con una rappresentazione
negative e positive emesse da una struttura
traccia di riti pagani e, perchè no?, di tradi-
architettonica.
Non lontano dalla Rotunda, si nota ancora
zione celtica.
Figlio mio, il freddo è eccessivo, la fame
intensa, il luogo quasi inaccessibile: come
vi andremo?
una vistosa croce celtica, scolpita nella pietra,
elaborata o rielaborata in tempi recenti, che
campeggia in un prato, ben visibile dalla
strada contigua.
“Come ci avvicineremo, figlio mio, a quel
luogo inaccessibile perchè cintato e interdetto a chi non appartiene alla setta
che vi pratica i suoi culti?”
Si vuole ad ogni costo individuare qualcosa
di celtico, insomma, in questo luminoso angolo di Toscana.
In realtà anche il collegamento fra cultura
Tutto
celtica, da una parte, e Galgano o il Graal,
ciò potrebbe avere un senso e una
spiegazione, se non fosse invece assodato
dall’altra, deve essere rivista da un’angola-
che i Celti, come tali, non sono mai esistiti.
zione differente.
La
anche spingerci più in là, non
Pur essendo una questione non strettamen-
possibile presenza dei cosiddetti Celti,
te legata al presente testo, il problema dell'e-
nonchè dei simboli e della presunta cultura
sistenza dei Celti consente importanti consi-
celtica nell’etrusca Toscana non dovrebbe
derazioni.
suscitare grande sorpresa. Il transito e il tra-
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I Celti: un popolo inventato
di Mario Moiraghi
Occorre premettere, paradossalmente, che
Il nome, anzitutto, non ha un'origine sicura
un elevatissimo numero di storici e letterati
e definita. Quella grande nebulosa di gente di
qualcuno:
di Celti, ad occidente, e di Galati, ad oriente.
antichi parla dei Celti. Vale la pena elencarne
cui stiamo parlando veniva definita col nome
L'uno e l'altro nome condividevano con la pa-
- Ecateo di Mileto (540 - 475 a.C.)
rola "Galli" la presenza di due lettere, K-L op-
- Erodoto (490- 424 a.C.)
pure G-L.
- Platone (428 - 348 a.C.)
Ciò ha spinto gli esperti a far derivare i loro
- Aristotele (384 - 322 a.C.)
- Teopompo (378- 300 a.C)
nomi da una antica radice indoeuropea kal, -
- Eforo (sec. IV a.C.)
(sanscrito kalayati) non lontana dall'italiano
- Diodoro (sec. IV a.C.)
calare, nel senso di arrivare, oppure dalla ra-
- Callimaco (320 - 240 a.C.)
dice gal - che in greco è associata al latte e
- Polibio (205 -120 a.C.)
alle cose bianche (italiano Galassia).
- Giulio Cesare (102 - 44 a.C.)
significati che va da invasori a uomini bian-
- Strabone (63 a.C. - 20 d.C.)
chi, con infinite possibilità intermedie.
- Tito Livio (59 a.C.- 17 d.C.)
Una rapida ricognizione sulle loro caratteri-
- Properzio (47a.C - 16 d.C.)
- Cassio Dione (155 - 235 d.C.)
stiche permette di affermare, quantomeno,
- Avieno (sec IV d.C.)
A
che:
- non possedevano caratteristiche fisiche co-
dispetto di tutti costoro, non è difficile
muni: alcune popolazioni "celte" erano alte,
dimostrare che i Celti non esistevano, come
alcune basse, alcune bionde, altre castane;
nazione o come popolo, e che quelli che ve-
- non possedevano caratteristiche linguistiche
nivano chiamati Celti, comunque, non sape-
comuni, se non quelle riscontrabili nel co-
vano di esserlo.
mune ceppo indoeuropeo e riscontrabili an-
"Una donna vissuta nel Dorset, nel IV
secolo a.C., un sacerdote pagano irlandese, del II secolo a.C., un guerriero dei Belgi, nel I secolo a. C., un bambino della
corte di Hywel Dda, nel 950, un allevatore
delle Highlands scozzesi, nel XVI secolo
d.C., si sarebbero altamente meravigliati
di essere definiti Celti." (1)
Per
(2)
Ci troviamo in un campo piuttosto vasto di
- Poseidonio (135 - 50 a.C.)
che nel greco, nell'ebraico, nell'assiro babi-
lonese, nel persiano, nel sanscrito o nel latino, non lasciarono tracce che si possano
definire letterarie;
- non avevano religioni, divinità, miti comuni,
omogenei e condivisi: si sono riscontrate, in
area "celtica", oltre quattrocento divinità;
- non possedevano espressioni artistiche stilisticamente ben definite: i reperti archeolo-
indicare un popolo o una nazione o
gici (Hallstatt, La Tène, Golasecca,…) dimo-
qualunque altro aggregato di persone, il ter-
strano al più che le popolazioni locali subi-
mine "celti", come usato dagli scrittori sopra
vano l'effetto della diffusione e della imita-
elencati, ha una validità etnica poco differen-
zione fra un popolo e l'altro;
te dal termine "barbari", o "infedeli", o "genti-
- non c'è accordo neppure sull'elenco di tri-
li", o qualunque altro termine usato per indi-
bù o gruppi che possano essere inclusi o e-
care una vaga accozzaglia di persone ritenute
sclusi dal gruppo celtico: si dibatte ancora
"aliene" ma non precisamente identificabili.
se Iberi, Aquitani, Liguri, Veneti e perfino
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Lo si ritrova, ad esempio, nella parola latina
Germani (tanto per fare qualche esempio)
sono da considerare "celti" o meno;
Veritas, italiano Verità, che contiene la radice
indiana Rt-, in antico persiano Arta; oppure
nella parola latina Nomen, italiano Nome, inglese Name, persiano Namah.
- Il complesso dei costumi popolari e delle usanze comprendeva la gamma più completa
di funerali (cremati, sepolti diritti, sepolti in
posizione fetale, dati in pasto agli avvoltoi,
Anche il nome di Parigi trova le sue radici
…); alcuni bevevano vino, altri no; alcuni si
opposero ai Romani, altri no; alcuni curava-
nell'assiro babilonese Parisu, luogo che sepa-
no l'estetica, altri no.
ra, mentre la parola Mago ha le sue origini in
una radice indiana Mak- da cui il tedesco
Se consideriamo poi che non avevano per
Machen, fare, e l'analogo inglese Make. (3)
Il flusso e la circolazione dei popoli e delle
nulla coscienza di appartenere alla grande
nazione celtica, vera o presunta, dovremmo
idee, fin dai tempi preistorici, ha provocato
domandarci: può essere definito "celta" (o
una sensibile e documentabile diffusione di
qualunque altra cosa) un popolo sparso che
elementi comuni dall'Indo all'Europa, fino alle
non lo è, non sa di esserlo e non ha nessun
isole europee, Inghilterra, Irlanda e Islanda. Al
interesse per la questione?
Anzitutto
di là di ogni possibile fenomeno di migrazio-
ne di massa e di invasione violenta, la natura-
Sorgono spontanee, a questo
le trasmigrazione delle idee e dei modelli di
punto, due questioni:
vita è rintracciabile e documentabile in modo
- Su quali presunte prove è stato costruito
abbastanza preciso.
In altre parole, al di là delle Alpi, oltre i con-
l'intero castello dei Celti e della loro unità
etnica?
fini del mondo greco o romano, qualcuno esi-
- A parte le affermazioni generiche degli au-
steva e si muovevano popoli, fossero Celti o
tori sopra elencati, chi è stato autore e
altri, che condividevano le comuni radici in-
creatore di quei Celti in cui oggi molti
doeuropee.
credono?
La seconda domanda (chi ha creato i celti?)
La prima domanda può ricevere una rapida e
esige una risposta più complessa, che qui si
sommaria risposta: le prove sono state in
cercherà di sintetizzare in un breve cenno su
parte falsificate e in parte basate su indubbie
ciò che è avvenuto in Irlanda, in Scozia, in
radici culturali comuni, che certamente sono
Galles ed in Francia. Notiamo anzitutto, come
condivise dai presunti Celti ma anche da tutti
elemento comune, che fino alla fine del primo
gli altri popoli dell'area europea ed asiatica.
millennio d.C. non esistono in Europa signifi-
È noto agli studiosi che l'intero arco geogra-
cativi processi di formazione delle identità
nazionali, nelle forme e nei modi che oggi ci
fico che va dall'Indo alla Penisola Iberica, spa-
permettono di parlare di etnicità. Unica real-
ziando dal Mediterraneo al Mare del Nord,
tà in qualche modo unificante e identificante
condivide comuni tratti culturali, definiti in-
è l'Impero Romano, con la sua cultura e la sua
doeuropei.
Lo testimoniano una infinità di elementi sto-
progressiva conquista. Disgregato l'Impero
rici, artistici, archeologici e, soprattutto, lin-
provenienti da est, all'inizio del secondo mil-
Romano e attenuatesi le scorrerie di popoli
lennio incominciano a formarsi le prime ag-
guistici.
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gregazioni nazionali in senso moderno, an-
protagonista, cogliendo al volo la storia della
tendevano definire e consolidare un proprio
pellegrini giunti dalla Toscana, un certo Gal-
vita di un personaggio di cui raccontavano i
che sotto la spinta di quei re o signori che in-
gano. E al protagonista del racconto persiano
regno.
Questo
furono fatti vestire i panni del santo toscano.
processo, che subirà un ulteriore
Qualcuno (Wolfram vn Eschenbach) avrebbe
importante sviluppo e consolidamento nei
avuto da ridire, ma intanto il gioco era fatto:
secoli XVII, XVIII, XIX, esigeva anche che i
l'area bretone si era costruita un suo modello
membri di una certa "nazione" avessero una
e un suo aggancio con un presunto passato.
chiara percezione del concetto di Noi e del
Con l'aiuto dei Cistercensi e il consenso della
concetto di Altri, magari Nemici.
Chiesa.
Il rapporto con il passato romano, che era
Ridimensionati
stato portatore di civiltà, venne in qualche
i Cistercensi e cancellati i
Templari, troppo sovranazionali per i tempi
modo rinnegato e vissuto con una ostilità
nuovi, la Francia si sforzò di riaffermare e
culturale ostentata. In ogni caso, per potersi
consolidare la propria identità e la propria
dare un'identità, occorreva distinguersi da
preminenza, tentando perfino di trasferire il
quella cultura unificante e totalizzante che da
papato ad Avignone.
troppi secoli era costituita dal mondo latino e
Alle
questo rapporto (pur conservandone tutti i
Paul Yves Pezron, nel 1730, interpretando la
un cordone ombelicale troppo a lungo tolle-
nostri fini, risulta rivoluzionaria e fonda-
romano. Occorreva spezzare con decisione
vantaggi pregressi) che veniva avvertito come
volontà francocentrica scrisse un'opera che, ai
rato. Occorreva ricostruire una propria auto-
mentale: l'Antichità della Nazione e della lin-
noma storia, anche a costo di falsificare la
gua gallica. In quest'opera i Celti, cioè i Galli,
Storia. E la confusa nebulosa celtica era una
cioè i Franchi, cioè i Francesi presero decisa-
occasione da non lasciarsi sfuggire.
∙
soglie del periodo romantico l'abate
mente corpo, facendo risalire la propria genealogia a Gomer,figlio di Japhet, figlio di
In Francia, sul finire del primo millennio, si
Noè, genealogia nella quale trovano posto
anche i Titani, Saturno, Urano, gli Spartani.
era ormai perduto lo slancio europeista di
I Galli - Celti sono così diventati nos ance-
Carlo Magno, che aveva inseguito improbabili
progetti culturali estesi a tutto il continente,
tres, i nostri antenati in tutti i sensi e con tutti
con l'aiuto di Alcuino da York.
i crismi, e l'operazione continuerà durante la
In un contesto segnato dal sorgere di regni e
rivoluzione, poi con Napoleone I e Napoleone
signorie, giunse all'improvviso un racconto
III, giungendo fino all'attuale classe politica,
di Parsifal Namah, la Storia di Parsifal. Il rac-
del filone celtico. E Roma aveva perso qualun-
orientale, forse persiano, dal possibile nome
che continua ad incentivare il consolidamento
conto, debitamente tradotto, suscitò eccitata
que diritto di paternità culturale, conquistan-
curiosità nelle piccole corti europee in for-
do il solo titolo di invasore imperialista.
sere raffinate, colte e mature come le corti
∙
mazione, che avrebbero voluto anche loro es-
Sul
Galles gravava una situazione com-
persiane dell'epoca. Chrétien de Troyes si in-
plessa, legata ad una serie di elementi che
della corte di Aquitania, e cercò probabil-
ficiale.
caricò della riscrittura del racconto, a favore
avrebbero influito non poco sulla cultura uf-
mente di dare maggior corpo alla figura del
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I Celti: un popolo inventato
di Mario Moiraghi
Il primo elemento è costituito dal già citato
Nell’ambito
Goffredo o Geoffrey di Monmouth. Si tratta di
cercò di dare configurazione e consistenza
una figura storica di incerta origine, che parla
anche alla figura di re Artù.
di se stesso come Gaufridus, o Galfridus, o
∙
Gaufrido de Monemuta, che l'abilità degli stu-
diosi ha tradotto in un più rassicurante Geof(4)
Gli irlandesi avevano alle proprie spalle una
Goffredo, o chi per lui, si era ap-
punto inventata una tradizione gallese
(5),
tradizione culturale di tutto rispetto. Si rac-
fa-
contava che nel suo territorio si fossero suc-
cendo derivare il nome dei Britanni da un
cedute almeno sei antiche dinastie di eroi. Le
Bruto preistorico, piacevolmente affine a quel
due ultime, fondamentali per la storia locale,
Bruto che aveva accoltellato Cesare.
In
erano i Thuata de Danaan (la tribù della dea
secondo luogo, agli inizi del 1700, lo
Danaan) e i Goidels, veri antenati degli odierni
scritto di Paul Yves Pezron aveva attratto l'at-
irlandesi.
In questo ambiente erano emerse alcuni mi-
tenzione di Edward Lhuyd, uno studioso di
Oxford, che sognava una possibile derivazio-
tici campioni, come Fionn e Cu Chulainn.
ne della lingua gallese da un ipotetico, affascritto pagine che avevano lasciato traccia
guenti, davano una certa indipendenza e si-
nel pensiero locale, sostenendo che i Gallesi
curezza di se' alla cultura irlandese, rendendo
discendessero dai Britanni e questi, a loro
meno pressante la ricerca di un collegamento
volta, dai Celti.
con ipotetici Celti, tantopiù se invasori.
Si era poi aggiunto, nel 1849, un altro testo,
I monaci irlandesi, pur filtrando le leggende
oggi ritenuto fondamentale, composto a cura
con la visione cristiana, ebbero un ruolo deci-
di Lady Charlotte Guest. Si trattava di una an-
samente fondamentale nel recupero delle tra-
tologia di racconti medievali gallesi, alla quale
dizioni locali. Lontani da Roma, isolati nella
l’autrice diede il nome di Mabinogion, spesso
magia dei loro monasteri, fornirono un pre-
citata perchè, fra le sue pagine, si individuano
zioso contributo alla cultura della loro terra
racconti e figure che potrebbero avere analo-
ma anche a quella di tutta l'Europa e del
gie con quelle di cavalieri della Tavola Roton-
mondo intero, raccogliendo preziose tracce di
da.
antichità, elaborando meravigliosi codici mi-
Lady Guest faceva parte di un gruppo di ap-
niati, inviando ovunque i loro messaggeri spi-
rituali: Columcille, Colombano, Gallo e altri,
passionati cultori della materia, che diedero
che lasciarono consistenti tracce di se' dalle
forma o rivitalizzarono un'immagine gallese
isole britanniche al sud dell'Italia, raggiun-
storica e folcloristica fittizia ma affascinante.
gendo anche l'Islanda, la Groenlandia e il nord
In questo ambiente si materializzarono:
America.
Furono loro, fra l'altro, a perfezionare e dif-
(6)
- la definizione dell’abito delle streghe;
- l’identificazione fra druidi e bardi;
fondere quelle preziose forme artistiche, le-
(7)
gate alla decorazione dei codici, che oggi
(8)
- il tentativo di costruire o ricostruire una antica lingua gallese.
(10)
Queste leggende, riprese poi nei secoli se-
scinante celtico. E su questa ipotesi aveva
- il mito della discendenza da Noè;
L’Irlanda godeva di una situazione parti-
colare, decisamente invidiabile.
frey de Monmouth, assegnandogli nazionalità
gallese.
di queste attività culturali si
vengono percepite come stile celtico.
(9)
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I Celti: un popolo inventato
di Mario Moiraghi
Le vicende storiche che seguirono, soprat-
re (che adottò kilt e cornamuse) e dalla na-
zione intera, che fu coinvolta in eventi politici,
tutto i difficili rapporti con la vicina Britannia,
militari e culturali basati, appunto, su kilt e
stimolarono ripetutamente l'orgoglio locale,
cornamuse, nonchè su clan, tartan, plaid ed
anche nel periodo romantico del secoli XVII e
elementi di folclore relativi.
XIX, cercando di dare consistenza alla pre-
Pochi oggi, in Gran Bretagna e in tutto il
Un discorso a parte meriterebbe la questio-
mondo, dubitano della genuinità e dell'anti-
sunta identità celtica di quest'isola.
chità di queste presunte tradizioni.
ne dei druidi, sull'esistenza dei quali si co-
Al di là delle creazioni fantastiche di tempi
struì una serie di teorie sostanzialmente ine-
satte o false, dando loro ruoli, riti ed abiti di
più o meno recenti, non possiamo che ripe-
cui non esistono testimonianze oggettive,
terci la domanda già formulata: può essere
prima del secolo XVIII.
∙
definito "celta" un ipotetico antico popolo,
La Scozia non fu da meno. Fino al sette-
disperso su un intero continente, che non ha
elementi di identità solidi e comuni, non sa di
cento essa era rimasta la parente povera, nel
esserlo e, comunque, non ha nessun interes-
complesso delle regioni britanniche. In qual-
se per una propria identità nazionale o so-
che modo emarginata dal sud gallese o ingle-
prannazionale, se non quella occasionale e
se, era vagamente connessa con la vicina Ir-
strumentale, prodotta da qualche sussulto
landa. Non possedeva e non condivideva tra-
nazionalistico o politico?
dizioni di grande importanza.
Fu così che nei secoli XVIII e XXI ebbero luogo due fenomeni:
Note:
1. quello che si può chiamare un trafugamen-
(1) lo spunto è tratto, con qualche modifica, da S. James - I Celti
popolo atlantico op. cit. pag 18.
to delle tradizioni, a danno dell’Irlanda;
(2) Si può controllare quanto affermato su opere come L.Rocci -
2. la rielaborazione artefatta di un complesso
Vocabolario Greco Italiano - Ed. Dante Alighieri
(3) Gli esempi sono esposti con in modo semplificato. Sarebbe
di elementi locali, tali da rendere la tradi-
necessario, più correttamente, riferire in merito agli studi fatti in
zione scozzese autonoma e dotata di un
rapporto al sanscrito e al suo ruolo nella civiltà indoeuropea, ma
l'argomento esula dal presente testo. Si veda, ad esempio. G.
proprio folclore esclusivo.
Semeraro - Le origini della cultura europea - Firenze 1984 - Ed
Olschki, oppure H.J. Stoerig - Abenteuer Sprache - Berlino 1987.
Il risultato di queste operazioni può essere
(4) Cfr. G. Agrati M.L. Magini (a cura di) - Merlino, l’incantatore –
Ed Mondadori 1996, pag. 348
così sintetizzato:
(5) Come si è detto, si veda Prys Morgan – La caccia al passato
gallese in età romantica – in L’invenzione della tradizione –
- vennero raccolte ballate irlandesi e trasfe-
Torino 2002 – Ed.Einaudi
(6) Vedi il citato Prys Morgan, pag 67
rite nell’ambiente scozzese, dando corpo
alla figura del presunto bardo Ossian;
(7) ibid pag. 79
(11)
(8) ibid. pag. 62
- furono inventati il kilt e i relativi colori dei
(9) ibid. pag. 70
(10) Vladimir Grigorieff - Les mythologies du monde entier -
clan scozzesi, operazione comunque compiuta dopo il 1700;
Marabout Alleur 1987 Ed.It. Armenia pag. 119
(11) Hugh Trevor Roper – La tradizione delle Highlands in Scozia
(12)
– in: L’invenzione della Tradizione op.cit. pag21 e segg.
- fu definitivamente affermata la radice celti-
(12) Ibid. pag. 23
ca (o presunta tale) degli scozzesi.
L’operazione
fu in qualche modo legitti-
mata dai sovrani inglesi, dall'ambiente milita-
di Mario Moiraghi
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