“Deontologia e responsabilità professionali dell`assistente sociale

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“Deontologia e responsabilità professionali dell`assistente sociale
“Deontologia e responsabilità
professionali dell'assistente sociale”
Laboratorio di formazione
per assistenti sociali
Mantova - 2011
Come conciliare mandato
istituzionale e mandato
professionale?
Cos’è il mandato ?
concetto che contiene quell’insieme di funzioni
attribuite,
di assegnazione di ruolo,
di attese di compito e
di competenze assegnate,
che dovrebbero orientare e motivare gli interventi
degli operatori nei servizi sociali (Gui, 2008)
Triplice mandato
del servizio sociale
Mandato professionale
Mandato sociale
Primato della
PERSONA
Aiuto rispettoso dei
BISOGNI e DIRITTI
(autodeterminaz.)
Aiuto
RESPONSABILIZZAN
TE
Promuovere
SOLIDARIETÀ
EQUITÀ/
APPROPRIATEZZA
delle risposte
Conciliazione
DIRITTI DOVERI
RESPONSABILITÀ
SOCIALI
Mandato istituzionale
Regolazione
dell’ACCESSO
Competenza x PRESE
IN CARICO efficienti
ed efficaci
INTEGRAZIONE
profess. e organizz.
Tre aree nel lavoro dell’assistente
sociale
Approccio trifocale
le persone (singoli, coppie e famiglie)
2. la comunità (gruppi , realtà istituzionali e non, le relazioni di un
determinato contesto)
3. l’organizzazione ( Il servizio sociale non è astraibile dal tempo,
dal luogo e dalle istituzioni entro cui si articola)
Mandati e Codice Deontologico
Il Codice deontologico, centrato sul principio della
responsabilità professionale, riprende con coerenza
i concetti di triplice mandato e di prospettiva trifocale
dell’intervento.
Nei titoli III, IV, VI e VII, individua i soggetti a cui il
professionista risponde:
- la persona utente/cliente
- la società
- l’organizzazione in cui è inserito
- la propria comunità professionale
Appartenenze Plurime
o Comunità di appartenenza (assistenti sociali)
o Ente per cui si lavora
o Servizio nel quale si è inseriti
Possibili conflitti
Aree di maggior criticità
1. lealtà (Leonard 1966, Bouquet 2004): nei confronti dell’organizzazione
va a sommarsi a quella per la professione, ingenerando conflitti a causa
della contrapposizione possibile tra decisioni che poggiano sul principio
dell’efficienza e quelle orientate dai valori
2. interessi e doveri connessi al mandato professionale e anche a quello
sociale (tutela dei diritti, ad esempio) e non necessariamente coincidenti
con quelli dell’ente (organizzativi, politici, finanziari)
3. dipendenza/autonomia professionale: l’a.s. vorrebbe orientare la
propria scelta in base all’autonomia, ma si trova di fronte a vincoli che gli
chiedono di agire nel rispetto dell’ordine gerarchico da cui possono
pervenire prescrizioni contraddittorie con l’altro criterio
Possibili strategie
@ Riconoscere/rsi nella comunità professionale: abbandonare
percorsi autoreferenziali e rivendicativi
@ Intraprendere percorsi negoziali (con l’organizzazione e gli
amministratori)
@ Esercitare le competenze professionali
@ Ricorso alla terzietà dell’ambito giudiziario: consente la
produzione di giurisprudenza che potrebbe poi fungere da
riferimento
@ Assumersi la responsabilità individuale e collettiva di farsi
conoscere