Sfiorerai il mio destino come una farfalla

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Sfiorerai il mio destino come una farfalla
21 aprile 2011 delle ore 01:11
Sfiorerai il mio destino come una farfalla
Suggestioni tecno visive ( poco pop) e riesumazioni musical epocali (molto pop). Dopo le due trilogie
dedicate al potere e ai popoli, Raffaele Curi nel suo ultimo “esperimento di quaresima”, sceglie la
chiave della leggerezza per narrare “ morte, paura, fuga, rivoluzione, giovinezza” nel tourbillon
di immagini e suoni, cabala e cultura rom...
Tra le suggestioni tecno-visive, visioni
simboliche e terrene, le riesumazioni musical
epocali (Village People batte 10 a uno Michele
Zarrillo) che Raffaele Curi e la Fondazione
Fendi regalano al pubblico romano ormai da
sette anni forse quella di piu’ viva e pungente
sincronia con l’attualita’ ce la rende il carrello
della macchina da presa sui volti ancestralmente
affacciati sull'abbisso dei rom, che si
susseguono in fila in un campo (di
accoglienza?, di concentramento?) sulle note
melanconiche della fisarmormonica de Les
Negres Vertes. Come d'altronde tiene a
sottolineare l'interesse personale alla tematica
della diversita’, con parole e concetti di
kennediana memoria (Ich Berliner…) Donna
Alda Fendi (Fondazione Fendi) "io sono
migrante, rom, ebrea, omosessuale, nera” la
quale oltre ad essere mecenate in quest’era di
grandi negazioni culturali, assicura che la sua
vita personale e professionale "e’ stata sempre
un attraversamento (…) quei volti mi
colpiscono perche’ parlano anche di me, di noi.
Non rappresentano l’alterita’ assoluta ma l'altro
che alberga in noi. Quell'io straniero che ci abita
e senza il quale saremmo solo piu’ miseri, piu’
insignificanti” come a sottolineare una
decadenza decantata ma che urge di
reversibilita’ nell'ambito della cultura italiana
piu’ che in ogni altro paese europeo di lignaggio
artistico culturale come il nostro paese ormai
stenta a rappresentare. Dopo la trilogia sul
potere e sui popoli quest’anno Raffaele Curi si
e’ inerpicato sulla tematica del mistero (socio
culturale? Come mai i politici sono sempre piu’
stolti in materia. Personale, perche’ la
leggerezza non ci aiuta ad essere meno pesanti
quando pensiamo al futuro, sia pure e solo,
quello prossimo?). L’appuntamento primaverile
di quest’anno infatti non ci ha fatto certo
rimpiangere questo modo tutto international
(per noi incomprensibile) delle lunghe file
d'attesa davanti all'Antico Mercato del Pesce
degli ebrei al Circo Massimo di Roma, anche
se abbiamo trovato arduo (qualche facinoroso
potrebbe rispondere ma cos’e’ l'arte se non e’
ardua?) l'accostamento con le sonorita’ eighty
degli "occhi alla Bette Davis" di Kim Carnes,
nello spettacolo dal titolo Sfiorerai il mio
destino come una farfalla. Tra i quadri proiettati
nel sontuoso e spettacolare sistema cinerama
che perimetra l'interno del Mercato si
susseguono proiezioni, citazioni e flashes
pittorici da La Resurrezione di Piero della
Francesca al meno noto ma certamente non
meno artistico La notte di Battista Dossi
(fratello di Dosso ) a
l'Amalassunta di Osvaldo Licini, Kabala e re
"nudi” il tutto davanti agli ospiti in piedi sui
quali incombe una raggiera di camicie bianche
appese, come corpi svuotati anche essi
guardinghi e in attesa. E anche se, qualcuno
pensa che l'abito fa l'uomo e il re fa lo stile…
Raffaele Curi ci suggerisce un Re nudo che si
affaccia sulle scene leggero in tutta la sua
adamitica veste, non spettera’ la derisione
letteraria di fiabesca origine ma lo stupore
ormai impletato di un pubblico che a fatica
raccoglie il filo rosso delle sue stesse personali
supposizioni di comprensione e partecipazione.
Pubblico ed evento al quale resta pero’, un
monito di utilita’ esistenziale, come detta il
Talmud: Non ricercare quel che è troppo
difficile per te e quel che ti è nascosto non cercar
di scoprire. Applicati a ciò che ti è permesso ma
non ti occupare delle cose segrete» (Talmud
Hag. 13a).
a cura di katia simmi
Sfiorerai il mio destino come una farfalla di
Raffaele Curi per Fondazione Alda Fendi
Antico Mercato del pesce degli ebrei, Circo
Massimo, Roma
indice dei nomi: Piero della Francesca,
Michele Zarrillo, Battista Dossi, Osvaldo
Licini, Raffaele Curi, katia simmi, Alda Fendi,
Kim Carnes
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