Attenti al tasso o ci si può fare molto male

Transcript

Attenti al tasso o ci si può fare molto male
30/12/2015
Pag. 22 N.1 - dicembre 2015
S come Soldi
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
S
SOLDI
[ C O M E ]
FONDI/3
TITOLI DI STATO E OBBLIGAZIONI: QUANTO SI PERDE SE I TASSI SALGONO
Prezzo a
30/09/2015
Tassodi
rendimento0/,,
Variazione
- prezzo
Variazione tasso
di rendimento
^
1
Durata
#
Btp 1.6.2018
3 anni
108,507
0,33%
#
Btp 1.9.2020
5 anni
115.388
0,80%
•
Btp 1.9.2022
7 anni
127,638
1.31 % ,[
•
Btp 1.6.2025
1 0 anni
98,139
1,72%
-3.59"/.
0,41 %
#
Btp 1.3.2030
15 anni
116.109
2.20%
-6,86 %
0.56%
•
Btp 1.2.2037
22 anni
122,984
2,60 %
-8,95%
0.58%
•
Btp 1.9.2046
31 anni
109,262
2,82%
-13,07%
0.69%
Titolo
-1.35 %
0,04%
0,14%
In tabella le variazioni di prezzo, nel periodo dal 31/3/2015 al 30/9/2015, di una selezione dei Btp
e degli indici dei fondi obbligazionari specializzati sui titoli di stato e sulle obbligazioni societarie della zona euro
C
| è un pericolo in agguato nel
2016 per i portafogli obbligazionari: il rialzo dei tassi
di interesse. Un rischio di cui le famiglie italiane, che in base all'ultima rilevazione di Bankitalia sono investite per
oltre il 44% in titoli di stato e obbligazioni (considerando sia il possesso diretto che quello indiretto tramite cioè
fondi comuni, fondi pensione, gestioni
assicurative, e gestioni patrimoniali),
non sono probabilmente perfettamente consapevoli. Infatti, la relazione tra
il tasso di rendimento di un titolo obbligazionario e il suo prezzo sono inversamente proporzionali: al crescere
del primo scende il secondo e viceversa. Una stretta relazione tanto più amplificata quanto è maggiore la durata
del titolo: a parità di aumento del tasso
di rendimento, la variazione del prezzo dell'obbligazione sarà maggiore per
i titoli a medio termine (3-7 anni) e, soprattutto, per quelli a lungo termine
(dai 10 anni in su).
«Il comparto obbligazionario resta molto caro ed è esposto a shock improvvi-
Attenti al tasso
o ci si può fare
molto male
si. Come nei mesi di maggio e giugno
scorsi, quando il tasso decennale del
bund tedesco passò da un rendimento dello 0% all'1%, creando perdite nei
possessori di titoli governativi tra l'I %
e il 15%, a seconda della duration di
portafoglio (scadenza media dei titoli posseduti)» sottolinea Nicola Esposito, Chief Investment Offlcer Tendercapital, il sui riferimento è a quanto è
accaduto, in modo più esteso, dal 31
marzo al 30 settembre scorso (vedere tabella). Come si può constatare, in
soli sei mesi, i possessori di btp hanno
accusato perdite del valore del titolo in
loro possesso tra il -1,35% (per il titolo triennale) e il -13,07% (per il btp che
scadrà nel 2046). E, come si può verificare, tali cadute di prezzo, sono state registrate a fronte di variazioni di un
tasso di rendimento frazionale, inferiori
cioè al punto percentuale: dallo 0,04%
del btp scadenza 2018 allo 0,69% del
btp scadenza 2046. Secondo Esposito
nel 2016 potremmo assistere, prima o
poi, ad un movimento analogo se non
22
s
TENDERCAPITAL - Rassegna Stampa 30/12/2015
4
30/12/2015
Pag. 22 N.1 - dicembre 2015
S come Soldi
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
S
SOLDI
[ C O M E ]
FONDI/3
FONDI OBBLIGAZIONARI
GOVERNATIVI
EURO BREVE
TERMINE
FONDI
BLIGAZIONART
IPORATE BOND
EURO
Variazione
prezzo
FONDI OBBLIGAZIONARI
GOVERNATIVI EURO
MEDIO LUNGO
TERMINE
Variazione
prezzo
Tr:n
Le famiglie italiane sono
investite per oltre i U 4 % in
titoli di Stato e obbligazioni.
Un settore che nel 2016
potrebbe fare i conti con il
rialzo dei tassi. Ecco i fondi
per difendersi
di ENNIO MONTAGNANI
addirittura più ampio sui tassi: tale movimento sarà, con t u t t a probabilità, innescato dal ritorno dell'inflazione, alim e n t a t a dalla risalita delle materie
prime con il petrolio in primis. Infatti
dal primo gennaio 2016 in poi i prezzi
si confronteranno con lo stesso periodo del 2015 e quindi le materie prime
non riusciranno più come nel 2015 a far
scendere i prezzi al consumo in quanto
la differenza su b a s e a n n u a sarà sempre minore nel corso del tempo, facendo riemergere l'inflazione. Certo i pos-
sessori dei titoli di stato acquistati in
asta, se sono in grado di mantenerli
fino alla scadenza, non subiranno alcuna perdita, perché incasseranno il valore nominale senza alcuna decurtazione di valore: u n a soluzione, tuttavia,
che per le scadenze medie e lunghe resta comunque a b b a s t a n z a difficile da
poter mettere in pratica. Al contrario,
q u e s t a possibilità è preclusa ai possessori dei fondi che investono in titoli di stato (governativi a breve termine
e governativi a medio lungo termine)
e in obbligazioni societarie e bancarie (corporate bond) della zona euro: i
fondi d'investimento, infatti, non hanno n e s s u n a garanzia di restituzione del
capitale investito dopo u n a certo periodo e il sottoscrittore può solo sperare
che la buona gestione del portafoglio e
u n a risalita dei prezzi di mercato perm e t t a loro di recuperare le perdite. Perdite che, come si può leggere dalla tabella, sono state piuttosto consistenti
nel semestre esaminato: dal -0,54%,
per i fondi che investono in titoli di stato compresi di solito entro i tre anni
di scadenza, al -3,88%, per i fondi che
p u n t a n o invece su t u t t e le scadenze
dei governativi euro (e, in particolare,
su quelli medi e lunghi), p a s s a n d o per
il -3,47% dei fondi che p u n t a n o prevalentemente sui bond aziendali e delle
banche. Proprio la dinamica vista nel
semestre analizzato deve servire da lezione per i risparmiatori italiani.
Cosa fare? «In questo contesto, è opportuno preferire titoli governativi inflation linked (che tuttora non esprimono n e s s u n a a t t e s a inflattiva nel
prossimo anno) con scadenza rigoros a m e n t e entro i 5 anni, e riscoprire le
obbligazioni high yield con scadenze anch'esse entro i 5 anni» consiglia
Esposito che suggerisce anche di necessario m a n t e n e r e u n focus sui produttori di materie prime che stanno
effettuando vendite di asset, aumenti capitale, chiusure di miniere e pozzi
petroliferi a tutto vantaggio di un debito sostenibile e di u n cash flow (flusso
di cassa) che deve necessariamente essere positivo per m a n t e n e r e u n a sostenibilità del debito.
23
«
23
TENDERCAPITAL - Rassegna Stampa 30/12/2015
5