la musica ebraica - Rete del Sollievo
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LA MUSICA EBRAICA Una panoramica sulla storia e sulla geografia della civiltà musicale ebraica La Bibbia è la principale fonte di notizie sulla musica ebraica e fa menzione di danze rituali legate alla pratica liturgica o ad azioni guerresche. Gli strumenti musicali vengono classificati in tre famiglie connesse a determinate classi sociali: corni e trombe per i sacerdoti; strumenti a corda, lire, arpe, salteri per i Leviti, funzionari addetti alla musica del tempio; flauti, zufoli e percussioni per uso popolare. Di particolare interesse è lo “shofar”, corno di montone in grado di produrre tre soli suoni, ancora oggi usato nelle sinagoghe a ricordo dell’ ariete sacrificato da Abramo al posto del figlio Isacco. SHOFAR 1/4 LA MUSICA EBRAICA A tal proposito bisogna ricordare che, tra i popoli antichi, gli Ebrei furono gli unici a praticare una religione rigorosamente monoteista e che Mosè aveva esplicitamente vietato la rappresentazione iconografica sia del dio Jahvè, sia di qualunque episodio od oggetto dedicato al culto. Ciò spiega come mai il genio ebraico dall’antichità fino all’età moderna non abbia dato pressoché alcun apporto all’umanità nelle arti figurative, ovvero spaziali, ma si sia invece pienamente espresso nelle arti temporali, quali la poesia e la musica. Il sistema musicale ebraico si basava su una scala eptatonica (= di sette note) di stampo quasi moderno, che nella forma tipica assomiglia vagamente al nostro modo minore armonico, con i gradi 2°, 3° e 6° abbassati e 7° come sensibile. La musica del popolo ebraico segue di pari passo le sue varie vicende storiche. Ad un primo periodo tribale (dal XX fino all’XI secolo a.C.) segue il periodo dei Re (1030 – 587 a.C.), che inizia con Davide e il di lui figlio Salomone. Durante il loro regno la musica ricevette un grande impulso con l’organizzazione di cori fino a 20.000 cantori per le cerimonie del tempio, accompagnati da un’orchestra di arpe, lire e cimbali. Con il progressivo decadere del tempio e con la susseguente apertura delle sinagoghe, la liturgia si semplificò e la musica fu affidata alla sola voce umana. Il canto sinagogale si articolò in due tipi fondamentali: la “salmodìa” (la melodia gira strettamente intorno ad una nota centrale, con brevi sottolineature sintattiche all’inizio e alla fine di ogni versetto del salmo) e la “cantillazione” (in cui la prosa biblica viene intonata su una sola nota, con piccole intonazioni diverse in coincidenza delle svolte sintattiche, con un andamento intermedio tra la parola e il canto vero e proprio). Si pensa che elementi della musica ebraica siano passati nella primitiva liturgia cristiana e di qui alla musica liturgica bizantina e poi nel canto gregoriano, costituendo così una delle premesse della musica occidentale. 2/4 LA MUSICA EBRAICA Modellino del secondo Tempio did.C.) Gerusalemme Gli ebraica. parole epoca Palestrina in una anni rinascimentale. del della Gli salmo ma, effetti “cattività sulla riguardo dell’esilio Resistenza “Super Per babilonese” al dai testo, la flumina sua italiana resta vita intensa (586 Babylonis”, musicale memorabile –espressività 538 a.C.) del popolo la segnarono citazione sarà spicca sono intonato frache un descritti tutte periodo più ne l’intonazione fa volte con Salvatore dipolifonicamente le commoventi per di Quasimodo Pierluigi ladelle civiltà ilpoesia cuore… / 137 Alle fronde dei salici, (“E per come voto, /che potevamo anche nostre noi cantare cetre /erano con ilcrisi piede straniero .sopra http://www.youtube.com/watch?v=98t8dCW7SIw del Dal Sinagoghe, 63 a.C. Tempio 538 viene al 332 ad ovvero conquistata opera a.C. “luoghi ladi Palestina Tito disulla (70 riunione”), romani viene che inizia annessa poi ne la cadde fanno “Diaspora”. all’Impero sotto una provincia illedominio Persiano dell’impero. di (èAlessandro questo Con ilappese…”) periodo Magno la distruzione e nelinda 3/4 LA MUSICA EBRAICA "La distruzione di Gerusalemme", 1860-1867 IFrancesco primo prevalentemente tradizione medioevo (maggiore canti rituali e greca, eHayez, del di minore) questo primo –orchestra, né modale, presentano aattività come rinascimento quella periodo ma nella gregoriana. ipresentano una –modi siamo estensione mostrano della nell’Europa moderna. Le cantillazione composizioni invece limitata Invece mediterranea uno senza non spiccato presso per sono virtuosismi. lo più della le direttamente senso comunità anonime tarda Iltonale sistema antichità del “ashkenazite riferibili bipolare tardo musicale eche né del alla è si (mondo usano professionisti. ucraino melodie del anglosassone, XVIII Questo complicate secolo, stile Francia ilmusica “piene di canto del di virtuosismi nord, si èTempio sviluppato Fiandre, vocali, Olanda, in seno che vanno ad Germania, un strettamente movimento Europa mistico orientale) affidate polacco astessi si cantori ” ed ”, ed èmedioevo caratterizzato da ritmi vivaci applicati a testi non solo ebraici ma anche in “blues. yiddish ”chassidismo matrimoniali, (sopravvissuta =violoncello judisch – satirici, deutsch). umoristici, Notevole liturgici, èdel la varietà volgari, di argomenti: rivoluzionari. ninne nanne, lamenti, canti diffusa Nell’Europa è la pratica orientale della canti musica rispecchiano “klezmer il”speciali carattere urbano delle comunità “ghetti”. Molto venivano musicisti è trapiantati registra segnala un soprattutto cristiani, reclutati nel revival Nuovo nell’Europa attirandosi nelle di l’attore Continente, –hanno musicali orientale. cristiane musicista per questo si sono edi Con eeal teatrali Moni che arricchiti a l’emigrazione non Ovadia. cura connesse interdizioni. di di di rado musicisti elementi con verso le In itineranti, tratti preferiti l’America culture tempi dal recenti yiddish; jazz iVIII canti popolo edei dal donne, tra musica yiddish, agli gli interpreti klezmer Oggi http://www.youtube.com/results?search_query=moni+ovadia+musica&aq=1 http://www.youtube.com/results?search_query=klezmer+music&aq=2 Caratteri di Meyerbeer, soltanto fatto la alcuni propriamente tradizione autori colta: più ebraici recenti, non infatti si imusica riscontrano come principali Ernst autori in Bloch ogni di influssi nella origine caso rapsodia solo ebraici ebraica, nella nelle “Schelomo" musica come loro Mendelssohn, composizioni liturgica, escludendo eepico http://www.youtube.com/watch?v=3p6RcEfyh4w per accoglie estinte mediterraneo. dopo sia l’influsso iNotevole massacri e della compiuti tradizione da utilizzato nazisti, delle varie melodie quelle comunità ebraiche. del circostante d’origine L’attuale nell’Europa mondo musica arabo orientale, israeliana e Quest’ultimo filone, detto “sefardita ”Milano (dall’antico ebraico “Sepharad” =la Hispania) costituito penisola rituali Diversa della – risentono strumentale. danza suggestione esecuzioni narrativo. bellezza, sefarditi ne dai iberica dalla del accompagnano filologiche canti ISchoenberg, poetica. testi flamenco presentano tradizione dell’amicizia dove liturgici più Iliantichi fiorì ad è repertorio efeste la è opera degli delle isoprattutto un’estensione la ricchezza preparativi e risalgono poesia della influssi comunità di antico valenti natura, profana, sotto moreschi tradizioni e iripetute ebraiche tardo vocale interpreti rituali. moderno le ilsia dominio romanze creazione medioevo e Le limitata in sono stabilitesi come melodie occasione è arabo attualmente giudeocomunque degli eerano Miriam e non sono sono a sin ebrei partire del contengono spagnole dall’epoca Meghnagi. esemplati brevi oggetto matrimonio: prive spagnoli. dall’ edal di hanno semplici di romana, accompagnamento virtuosismi su studi, Ispirate secolo. melodie musica, carattere ma ricerche nella ai Idi canori. canti che canto temi grande èquasi edsi e http://www.youtube.com/results?search_query=meghnagi+miriam&aq=f http://www.youtube.com/watch?v=Jnq4rLlzg9w Per i riferimenti bibliografici si possono consultare i seguenti testi: Cammarota L., Storia della musica, vol I, Bari 1989 Enciclopedia della musica, Garzanti, sez. Storia e geografia della musica, Milano 1996 Sachs Curt, Storia degli strumenti musicali, 1980 Schaeffner A., Origine degli strumenti musicali, Palermo 1978 Surien Elvidio, Manuale di storia dellaemusica, volMilano I, Milano 1991 Wellesz (a cura di), Musica antica orientale, 1962 cura di:E.Roberto Amabili e Claudia A 4/4